Segnalazioni seriali

[Pitone]

SPOILER: [MOSTRA]

Amulius vivo e libero

SPOILER: [MOSTRA]

Ma senza stupore, non si sono neanche presi la briga di inventare qualcosa che lasciasse il dubbio che fosse morto, appena la figlia ha detto di averlo ucciso, dovevano reagire tutti così


E poi, otto puntate con la tipa che diventa guerriera volendo ammazzare coso li, non ricordo i nomi, poi in una breve discussione si convince della verità e da guerra a nulla. Che pena.

[pocaluce]

Sicuramente due o tre puntate di troppo, ma va detto che il soggetto a me non è dispiaciuto affatto, l'hanno costruita bene nello story arc di wiros (che d'altra parte, è il title character, anche se si capisce alla nove, grosso modo) e yemos, nonostante un attore a mio avviso un po' troppo belloccio. La parte migliore sicuramente quella legata ai figli di rumia e la loro battaglia contro spurius (@max: sì, faceva zecchinetta nella prima stagione di Gomorra) e tra i personaggi secondari, molto bene lausus.

[Pitone]

Gabriel Montesi, credevo che il suo ruolo fosse più potente, comunque una caratterizzazione non banale almeno. Devo dire che come attore l'avevo trovato fantastico in Favolacce, era riuscito a trasmettere il peggio di un personaggio disegnato davvero in maniera umanamente triste.

Non nego Pocaluce la buona idea e fattura, però come prima stagione mi è sembrava già nella ligica dinuna terza stagione ecco

[maxredo]

Ecco, zecchinetta, non mi veniva, grazie

[Gios]

Favino che ruolo fa?

[Ombra84]

Favino che ruolo fa?

TUTTI.

[pocaluce]

Gabriel Montesi, credevo che il suo ruolo fosse più potente, comunque una caratterizzazione non banale almeno. Devo dire che come attore l'avevo trovato fantastico in Favolacce, era riuscito a trasmettere il peggio di un personaggio disegnato davvero in maniera umanamente triste.

Non nego Pocaluce la buona idea e fattura, però come prima stagione mi è sembrava già nella ligica dinuna terza stagione ecco

vedi come cambiano le percezioni, io e un paio di amici invece eravamo convinti che proprio perché era la prima hanno voluto un po' "andarci piano", come a far entrare gli spettatori in quel mondo, quindi eccessivamente introduttiva in molte parti, con molta narrativa a volte superflua o comunque che si poteva accorciare. mi sembra che abbiano voluto un po' ricalcare la struttura di GoT, senza ovviamente averne le capacità narrative o la sovrabbondanza di personaggi.
come dicevo nell'altro post, sicuramente non la serie del decennio ma mi è sembrata in netta crescita nella seconda parte di stagione, un buon impianto di fondo

SPOILER: [MOSTRA]

(la rivisitazione del mito di romolo e remo, non più gemelli di sangue, l'hanno messa in piedi veramente bene ed è stata a giochi fatti, il vero colpo di scena del finale di stagione)

con alcune puntate veramente riuscite (6-7-8 in particolare) e forse con l'impressione che effettivamente come diceva johnny si siano voluti tenere un po' di roba per le prossime stagioni.

[Johnny Rex]

vedi come cambiano le percezioni, io e un paio di amici invece eravamo convinti che proprio perché era la prima hanno voluto un po' "andarci piano", come a far entrare gli spettatori in quel mondo, quindi eccessivamente introduttiva in molte parti, con molta narrativa a volte superflua o comunque che si poteva accorciare. mi sembra che abbiano voluto un po' ricalcare la struttura di GoT, senza ovviamente averne le capacità narrative o la sovrabbondanza di personaggi.

Ma proprio poichè hai un (inarrivabile) esempio come quello non puoi occuparmi metà stagione con (bio) ritmi da documentario.
Il Primo re a me è piaciuto, il cinema si presa a un esperimento del genere ,il formato serie di meno.
Poi come nota PitOne questioni portate avanti settimane e risolte così, mi hai ammazzato papà ma siccome lo hai fatto senza dolo ti perdono subito.
Insomma, ste serie Sky original seguitano a non convincere quasi mai, con la eccezione di gangs of London che avevo giudicato male troppo preventivamente, e quasi sempre è la Sceneggiatura la grande falla.

Sulla recitazione; decisamente meglio gli uomini delle donne. Di Napoli e Arcangeli bene nei ruoli principali, Romano un Amulius convincente.
La Lotito rifà il suo stesso personaggio di Gomorra, con Amulius al posto di Genny, Fontana nel ruolo di Ilia avrà anche un viso da classicità antica etc etc ma terribilmente tediosa e poco espressiva.

F.F.

[Johnny Rex]

https://www.seriangolo.it/2020/12/fargo-stagione-4/

La Palla a Pitone

F.F.

[Pitone]

https://www.seriangolo.it/2020/12/fargo-stagione-4/

La Palla a Pitone

F.F.

Mah, considera deboli personaggi che trovo caratterizzati benissimo, critica il concetto di partita a scacchi tra le gang invece che guerra e che a me non ha disturbato affatto.
Non è certamente una serie scoppiettante, ma la trovo piacevole, mi piace anche l'interazione con la storia principale di personaggi che comunque hanno la loro storia da raccontare, non sono inutili schegge impazzite a se stanti, è anzi molto interessante per me, mini storie che incrociano quella base, come la vita reale.
Comunque capisco la sua critica, ci sta, è una serie che certamente non entusiasma, si lascia guardare però molto volentieri oppure non si sopporta.
È indubbio per me che ci sono trovate di alto livello, l'episodio 9 in bianconero (picchio sempre li ) l'ho trovato bellissimo.

[Rosewall]

Che cosa assurda... pare che a Novembre 2020 negli Stati Uniti ci sia un boom di vendite di materiale legato agli scacchi, libri, scacchiere, app... Molti genitori iscrivono le figlie (e solo le figlie!) a corsi di scacchi, manco fosse ginnastica ritmica...
Sembra che il gioco degli scacchi sia stato inventato un mese fa...
https://www.nbcnews.com/business/busine ... g-n1249134

quindi dopo aver visto breaking bad...
Anche a me la serie ha fatto venire voglia di farmi una partita a scacchi!

Ho sfogliato il romanzo da cui è tratta la serie e a prima vista mi sembra che rispetto al soggetto originale la trama non presenti molte differenze notevoli (una è che Tevis - giocatore di scacchi - descrisse anche le partite).
Il personaggio talentuoso ma in difficoltà nel rapportarsi con gli altri e con l'alcol è una costante dell'autore (Lo spaccone; L'uomo caduto sulla terra) e rispecchia il suo vissuto (cioè, sa di cosa parla).
Tornando alla serie, trovo che come ben detto da Baba e da Gios i luoghi comuni vengano usati con misura: Beth ha i suoi alti e bassi ma non ci sono mai scene madri di trionfo sportivo o di disperazione tossica; a volte è difficile da prendere ma non fa mai la matta o l'asperger-da-cinema più di tanto e anzi è adorabile, in definitiva; il personale dell'orfanotrofio non è l'avanguardia della pedagogia ma neanche Mildred Ratched; l'ex vicina di letto è una radicale ma le piacciono le auto costose; il Signor Shaibel continuerà a seguire le sue gesta ma si rinuncia ad un facile incontro strappalacrime, in favore di una scena comunque commovente. Tutto al fine di sviluppare un racconto di formazione a tutto tondo - ogni episodio racconta una sua scoperta - e al contempo divertire.
Chiaramente non si cerca l'originalità e la sorpresa negli snodi narrativi e al contrario abbondano le soluzioni anti-climatiche. Il racconto dell'evoluzione di Beth passa meno dalle sua avventure che dalle cose con cui lei si relaziona a mò di feticci, e la regia e la fotografia sono abili nel risaltarle. Penso ad esempio ai vestiti che via via lei indossa (e di quanto sia significativa la scelta di sacrificarne la maggior parte, almeno temporaneamente) ma pure a pillole, libri, bicchieri, arredi, eccetera; l'unico oggetto immateriale e ubiquo è la sua proiezione mentale della scacchiera. Ho apprezzato tanti piccoli, e non pretenziosi, rimandi, collegamenti, e simmetrie (la discesa nel sotterraneo di New York e poi quella nella cantina dell'orfanotrofio; lei che reclama la menzione per il suo primo maestro, inizialmente omessa dalla prima intervistatrice, eccetera). Anche la lieve vena ironica non guasta (per esempio, lei fa proprio il consiglio materno di non affidarsi ad UN uomo ma lo reinterpeta appoggiandosi a tanti uomini) e ancor meno quella erotica, che soprattutto grazie al fascino di Anya Taylor-Joy è sempre molto presente (pur senza scene di sesso, a parte un paio che ne sono la negazione).

[Monheim]

Son l'unico che, da come si stava sviluppando, a un certo punto si aspettava una scena lesbo con Cleo/Millie Brady?

[Nickognito]

Che cosa assurda... pare che a Novembre 2020 negli Stati Uniti ci sia un boom di vendite di materiale legato agli scacchi, libri, scacchiere, app... Molti genitori iscrivono le figlie (e solo le figlie!) a corsi di scacchi, manco fosse ginnastica ritmica...
Sembra che il gioco degli scacchi sia stato inventato un mese fa...
https://www.nbcnews.com/business/busine ... g-n1249134

quindi dopo aver visto breaking bad...
Anche a me la serie ha fatto venire voglia di farmi una partita a scacchi!

Ho sfogliato il romanzo da cui è tratta la serie e a prima vista mi sembra che rispetto al soggetto originale la trama non presenti molte differenze notevoli (una è che Tevis - giocatore di scacchi - descrisse anche le partite).
Il personaggio talentuoso ma in difficoltà nel rapportarsi con gli altri e con l'alcol è una costante dell'autore (Lo spaccone; L'uomo caduto sulla terra) e rispecchia il suo vissuto (cioè, sa di cosa parla).
Tornando alla serie, trovo che come ben detto da Baba e da Gios i luoghi comuni vengano usati con misura: Beth ha i suoi alti e bassi ma non ci sono mai scene madri di trionfo sportivo o di disperazione tossica; a volte è difficile da prendere ma non fa mai la matta o l'asperger-da-cinema più di tanto e anzi è adorabile, in definitiva; il personale dell'orfanotrofio non è l'avanguardia della pedagogia ma neanche Mildred Ratched; l'ex vicina di letto è una radicale ma le piacciono le auto costose; il Signor Shaibel continuerà a seguire le sue gesta ma si rinuncia ad un facile incontro strappalacrime, in favore di una scena comunque commovente. Tutto al fine di sviluppare un racconto di formazione a tutto tondo - ogni episodio racconta una sua scoperta - e al contempo divertire.
Chiaramente non si cerca l'originalità e la sorpresa negli snodi narrativi e al contrario abbondano le soluzioni anti-climatiche. Il racconto dell'evoluzione di Beth passa meno dalle sua avventure che dalle cose con cui lei si relaziona a mò di feticci, e la regia e la fotografia sono abili nel risaltarle. Penso ad esempio ai vestiti che via via lei indossa (e di quanto sia significativa la scelta di sacrificarne la maggior parte, almeno temporaneamente) ma pure a pillole, libri, bicchieri, arredi, eccetera; l'unico oggetto immateriale e ubiquo è la sua proiezione mentale della scacchiera. Ho apprezzato tanti piccoli, e non pretenziosi, rimandi, collegamenti, e simmetrie (la discesa nel sotterraneo di New York e poi quella nella cantina dell'orfanotrofio; lei che reclama la menzione per il suo primo maestro, inizialmente omessa dalla prima intervistatrice, eccetera). Anche la lieve vena ironica non guasta (per esempio, lei fa proprio il consiglio materno di non affidarsi ad UN uomo ma lo reinterpeta appoggiandosi a tanti uomini) e ancor meno quella erotica, che soprattutto grazie al fascino di Anya Taylor-Joy è sempre molto presente (pur senza scene di sesso, a parte un paio che ne sono la negazione).

Sono sempre piu' affascinato. Una serie banalissima e che non dice niente, che continua a ricevere complimenti perche' ha evitato certe derive (tacendone pero' molte altre).

Non so, e' come magnificare un match di Radu Albot dove ha fatto 70 errori gratuiti e spaccato dieci racchette spiegando che non ha fatto commenti razzisti che Hewitt con Blake.

Vorrei fare un elenco di 100 cose banali e terribili che sono nella serie, pero' rinuncio, a che pro, alla fine se a uno piace qualcosa bene cosi'. Se la serie l'avessi vista da sola mi avreste convinto che e' bellissima ma io sono scemo, ma adesso no, non riesco

[Johnny Rex]

Non so perchè ma nel caso in questione tendo a pensare abbia ragione Nickognito

F.F.

[alessandro]

Non so perchè ma nel caso in questione tendo a pensare abbia ragione Nickognito

F.F.

Io la serie l’ho guardata tutta e con piacere.
Se le puntate scorrono senza pensare “che fatica guardare questa roba” direi che un 6 pieno lo merita se poi ti diverte pure siamo sul 7.

[Johnny Rex]

Non so perchè ma nel caso in questione tendo a pensare abbia ragione Nickognito

F.F.

Io la serie l’ho guardata tutta e con piacere.
Se le puntate scorrono senza pensare “che fatica guardare questa roba” direi che un 6 pieno lo merita se poi ti diverte pure siamo sul 7.

Non l'ho vista, ma è raro che Nickognito si esponga così su una serie Tv

F.F.

[Nickognito]

Non l'ho vista, ma è raro che Nickognito si esponga così su una serie Tv

F.F.

Mi espongo, le prime due di Fargo sono meravigliose.

In genere, mi espongo poco, perche' le serie che guardano (intendiamoci, sono tutte con buone o ottime recensioni), mi piacciono. Raramente pero'' grido al capolavoro. Per solito, riconosco dei difetti, ma la serie mi prende e , quasi senza eccezione mi va sempre di continuare a guardarla e mi dispiace quando finisce.

Qui parlo di una serie descritta come la migliore dell'anno e consigliata dall'amico dei cui gusti ho piu' fiducia.

Certo, un grande ostacolo e' il doppiaggio italiano, non ho mai visto altre serie doppiate negli ultimi 20 anni ed e' doppiata veramente male. Ma non e' certo solo quello.

L'aspetto paradossale e' che, anche se e' molto fastidioso l'intravedere le partite senza mai vederle, l'aspetto scacchistico, pur con molti errori da cinema, e' reso sufficientemente bene, il tema mi interessa anche.
Simpatica anche la protagonista, insomma, nulla di troppo antipatico nella serie, solo proprio fatta male. Tra l'altro per me anche la regia, l'art direction, non solo (al solito) la sceneggiatura.
Anche tra gli attori, a parte lei, davvero nulla di che.

Niente, mi ha fatto veramente schifo (ma l'ho messa sempre io, lho guardata, la mia ragazza zero, molto peggio di me, e anche a lei piacciono quasi tutte).

Poi se mi avessero detto che era un film per bambini e adolescenti avrei avuto un giudizio anche positivo, e' una favoletta anche carina, forse oggi i film per bambini si chiamano romanzi di formazione, boh.

In realta' ci sono aspetti positivi, in negativo, nel senso che non ci sono sparatorie, duelli, mafia, ecco, queste cose qua.

[tuborovescio]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

[Nickognito]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

[Johnny Rex]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

F.F.

[maxredo]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

ma a me piacciono quasi tutte (basta che siano a colori) non faccio testo!

[tuborovescio]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

ma a me piacciono quasi tutte (basta che siano a colori) non faccio testo!

bravo! once you go black you'll never go back
ah max appena fatto vedere La Grande Guerra, come al solito gli è piaciuto molto,
come riescono a fingere di stare attenti i tredicenni

[maxredo]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

ma a me piacciono quasi tutte (basta che siano a colori) non faccio testo!

bravo! once you go black you'll never go back
ah max appena fatto vedere La Grande Guerra, come al solito gli è piaciuto molto,
come riescono a fingere di stare attenti i tredicenni

ma sono giovani magari hanno la suspance di sapere chi vincerà la guerra!

[Nasty]

Dai su, indifendibile sta serie,
è piaciuta persino a maxredo

ma a me piacciono quasi tutte (basta che siano a colori) non faccio testo!

bravo! once you go black you'll never go back
ah max appena fatto vedere La Grande Guerra, come al solito gli è piaciuto molto,
come riescono a fingere di stare attenti i tredicenni

Avevi sequestrato i cellulari?

[tuborovescio]

Per fortuna alle medie non possono usare i cellulari

[tuborovescio]

ma a me piacciono quasi tutte (basta che siano a colori) non faccio testo!

bravo! once you go black you'll never go back
ah max appena fatto vedere La Grande Guerra, come al solito gli è piaciuto molto,
come riescono a fingere di stare attenti i tredicenni

ma sono giovani magari hanno la suspance di sapere chi vincerà la guerra!

[koufax75]

Ho appena finito di vedere la nuova versione di "The Twilight Zone" (Ai Confini della Realtà), un'antologia di 10 episodi. E' tutto sommato discreta. Non è un capolavoro, ma si lascia guardare.

Ho finito di vedere anche la seconda stagione. Tutto sommato discreta. L'ho trovata migliore rispetto alla prima. Ridurre la lunghezza di ogni singolo episodio a circa 35-40 minuti ha funzionato.

La vecchia serie di Rod Serling era un capolavoro. Alcuni episodi sono delle vere e proprie chicche: the Hitch-Hiker, Judgement Night, Time Enough at Last. Dovrei procurarmeli e rivederli.

Nel frattempo, ho rivisto la prima stagione della vecchia serie. 36 episodi + To Serve Man (Stagione 3) e Queen of the Nile (Stagione 5). Alcuni episodi sono clamorosi, altri più leggeri, altri discreti e nulla più. Secondo me, molti episodi risentono un po' del tempo: spesso si riesce a capire in anticipo cosa succederà alla fine. Chissà forse 60 anni fa, erano molto più sorprendenti e scioccanti. Esempio: "Nightmare as a Child" ha un finale abbastanza scontato; non penso sia difficile capire chi sia quella bambina. Stesso dicasi per To Serve Man.

Il mio episodio preferito è Mirror Image, che pare un perfetto film hitchcockiano. La donna doppione sull'autobus che guarda fuori è alquanto inquietante. Tra l'altro, l'attrice Vera Miles poco dopo avrebbe interpretato Lila Crane in Psycho.

Carino è anche "A Nice Place to Visit", anche se il finale è abbastanza scontato. Ed è d'obbligo una menzione per "Escape Clause": un uomo sigla un patto con il diavolo e ottiene l'immortalità; alla fine del film, sarà condannato all'ergastolo.

Adesso, faccio una piccola pausa per vedere STAR TREK DISCOVERY SEASON 3 e poi ricomincio con la seconda stagione.

[Rosewall]

'gnito, ho capito che la serie ti ha disgustato, l'hai ribadito diverse volte e non cerco di convincerti del contrario*. Ma non ho scritto che mi è piaciuta perchè ha evitato certe derive ma che mi è piaciuta perchè è una storia di formazione svolta in modo divertente, e con un ricorso credo ponderato dei luoghi comuni.
Il gradevole effetto di tenue spiazzamento che si ha nell'assaporare una pietanza molto familiare al palato con però in coda un pizzico di retrogusto insolito.
Al di là dei gusti personali che non discuto (a me è caduto l'occhio su dettagli per me gradevoli e a te su altri per te sgradevoli), mi lascia sempre perplesso l'enfasi che, nel commento di un'opera d'intrattenimento, si riserva al "parametro" dell'ORIGINALITÁ e, nel commento di un'opera d'intrattenimento o di più elevate ambizioni, al ''parametro'' del REALISMO/VERISMO.

*non scopro oggi di avere gusti cinematografici opposti ai tuoi (The Social Network "mediocre", Dunkirk "vaccata", eccetera), abbiamo del resto una concezione del cinema diversa, prescindendo da questa specifica serie. Per te mi pare che quello che conta sia che il soggetto e la sceneggiatura siano belli (ovviamente belli per te), per il resto il regista deve piazzare la macchina da presa e riprendere, per me ad essere centrale è la regia e quando ho voglia di una bella storia senza preoccuparmi dell'esperienza visiva (e sonora) mi leggo piuttosto un libro.

Son l'unico che, da come si stava sviluppando, a un certo punto si aspettava una scena lesbo con Cleo/Millie Brady?

credo che la veloce inquadratura della modella nel letto suggerisca che tale scena sia avvenuta ma te la devi solo immaginare.

[Monheim]

Son l'unico che, da come si stava sviluppando, a un certo punto si aspettava una scena lesbo con Cleo/Millie Brady?

credo che la veloce inquadratura della modella nel letto suggerisca che tale scena sia avvenuta ma te la devi solo immaginare.

Mannaggia.

[Nickognito]

' si riserva al "parametro" dell'ORIGINALITÁ e, nel commento di un'opera d'intrattenimento o di più elevate ambizioni, al ''parametro'' del REALISMO/VERISMO.

Be, la serie e' piu' originale che realistica, una donna che diventa n.1 del mondo molto realistico non c'e', essendoci state tre top100 nella storia del gioco, ecco. Studiando relativamente poco, allenandosi da sola, adottata senza tanti soldi e cosi' via.
Non vedo nessun approfondimento particolare in quella serie, un solo personaggio e' un minimo caratterizzato, ma non molto, tutti gli altri sono puri stereotipi di contorno. Non vedo nulla di verista.

*non scopro oggi di avere gusti cinematografici opposti ai tuoi (The Social Network "mediocre", Dunkirk "vaccata", eccetera), abbiamo del resto una concezione del cinema diversa, prescindendo da questa specifica serie. Per te mi pare che quello che conta sia che il soggetto e la sceneggiatura siano belli (ovviamente belli per te), per il resto il regista deve piazzare la macchina da presa e riprendere, per me ad essere centrale è la regia e quando ho voglia di una bella storia senza preoccuparmi dell'esperienza visiva (e sonora) mi leggo piuttosto un libro.

Malick e' il mio regista preferito, direi che 'il regista deve piazzare la macchina da presa' non mi si applica molto.

Per me in un film conta tutto. In un'epoca dove la regia e' spesso buona, le prove attoriale pure, la fotografia pure, i costumi e gli effetti speciali pure e soggetto e sceneggiature sono o vaccate orrende o proprio inesistenti, pieni di noia, privi di pathos, privi di una storia, di una caratterizzazione psicologica accettabile dei personaggi e dove spesso i film sono usi ebisizionistici della macchina da presa o carrellate di violenza, effetti speciali e simili, diciamo che una bella regia non m basta.

Ma per dire, un Blade Runner II o come si chiama, dove pure la sceneggiatura mi fa schifo, l'ho visto volentieri.

Non e' comunque il caso della serie in questione, di cui non mi sono piaciuti regia, art direction, quasi nessun attore e cosi' via, oltre alla sceneggiatura.

Insomma un film con pochi dialoghi su una coppia normale durante una vita normale, se fatto bene, a me piace molto.
Non cerco nulla di originale, o dialoghi sempre coeniani.

Pero' se la caratterizzazione psicologica dei personaggi e i dialoghi sono a livello di Alex l'Ariete, non mi basta la regia, ecco.

Molti film (e la serie in questione), per me sono al confine del film umoristico, non sai mai se sia solo un'opera ironica in cui prende in giro i luoghi comuni.
Poi certo, ai luoghi comuni non c'e' mai limite. Si puo' sempre dire che molti sono stati evitati. Sono convinto che esistano film o serie con piu' luoghi comuni di Queen's Gambit, diciamo che al momento non me ne viene in mente nemmeno uno.

Diciamo che al confronto, Le tre vite della gatta Tommasina e' da oscar e vietato agli under 18

Poi sui gusti diversi va benissimo. Anzi, sulla serie in questione ho probabilmente torto io, non possono sbagliarsi proprio tutti. Pero' oh, anche se Fabio Volo vincesse il Nobel non mi convincerei piu' di tanto.

[Johnny Rex]

Nickognito vs Rosewall

F.F.

[Monheim]

Non so perchè ma nel caso in questione tendo a pensare abbia ragione Nickognito

F.F.

Gionne, guarda la serie inglese, ambientata tra Manchester e Stockport, The stranger.

Otto episodi che scivolano via e passa la paura. Mi ringrazierai.

[Pitone]

Nickognito vs Rosewall

F.F.

E timidamente mi inserisco segnalando che è iniziata la seconda stagione di His Dark Materials, credo non l'abbia vista nessuno qui.
La prima con sorpresa mi era piaciuta molto, i primi due episodi della seconda mantengono ed anzi promettono addirittura meglio.
Faccio fatica a descrivere, ci vorrebbe Gios credo potrebbe farne una lettura più interessante

[Johnny Rex]

Nickognito vs Rosewall

F.F.

E timidamente mi inserisco segnalando che è iniziata la seconda stagione di His Dark Materials, credo non l'abbia vista nessuno qui.
La prima con sorpresa mi era piaciuta molto, i primi due episodi della seconda mantengono ed anzi promettono addirittura meglio.
Faccio fatica a descrivere, ci vorrebbe Gios credo potrebbe farne una lettura più interessante

Malgrado l'HBO Non l'ho veduta poichè è un po' fuori dai miei generi.
Comunque Ruth Wilson

F.F.

[Pitone]

Comunque Ruth Wilson

Ruth Wilson è straordinaria in questa serie.
Prova a dargli un'occasione

[uglygeek]

Che cosa assurda... pare che a Novembre 2020 negli Stati Uniti ci sia un boom di vendite di materiale legato agli scacchi, libri, scacchiere, app... Molti genitori iscrivono le figlie (e solo le figlie!) a corsi di scacchi, manco fosse ginnastica ritmica...
Sembra che il gioco degli scacchi sia stato inventato un mese fa...
https://www.nbcnews.com/business/busine ... g-n1249134

quindi dopo aver visto breaking bad...
Anche a me la serie ha fatto venire voglia di farmi una partita a scacchi!

Ho sfogliato il romanzo da cui è tratta la serie e a prima vista mi sembra che rispetto al soggetto originale la trama non presenti molte differenze notevoli (una è che Tevis - giocatore di scacchi - descrisse anche le partite).
Il personaggio talentuoso ma in difficoltà nel rapportarsi con gli altri e con l'alcol è una costante dell'autore (Lo spaccone; L'uomo caduto sulla terra) e rispecchia il suo vissuto (cioè, sa di cosa parla).
Tornando alla serie, trovo che come ben detto da Baba e da Gios i luoghi comuni vengano usati con misura: Beth ha i suoi alti e bassi ma non ci sono mai scene madri di trionfo sportivo o di disperazione tossica; a volte è difficile da prendere ma non fa mai la matta o l'asperger-da-cinema più di tanto e anzi è adorabile, in definitiva; il personale dell'orfanotrofio non è l'avanguardia della pedagogia ma neanche Mildred Ratched; l'ex vicina di letto è una radicale ma le piacciono le auto costose; il Signor Shaibel continuerà a seguire le sue gesta ma si rinuncia ad un facile incontro strappalacrime, in favore di una scena comunque commovente. Tutto al fine di sviluppare un racconto di formazione a tutto tondo - ogni episodio racconta una sua scoperta - e al contempo divertire.
Chiaramente non si cerca l'originalità e la sorpresa negli snodi narrativi e al contrario abbondano le soluzioni anti-climatiche. Il racconto dell'evoluzione di Beth passa meno dalle sua avventure che dalle cose con cui lei si relaziona a mò di feticci, e la regia e la fotografia sono abili nel risaltarle. Penso ad esempio ai vestiti che via via lei indossa (e di quanto sia significativa la scelta di sacrificarne la maggior parte, almeno temporaneamente) ma pure a pillole, libri, bicchieri, arredi, eccetera; l'unico oggetto immateriale e ubiquo è la sua proiezione mentale della scacchiera. Ho apprezzato tanti piccoli, e non pretenziosi, rimandi, collegamenti, e simmetrie (la discesa nel sotterraneo di New York e poi quella nella cantina dell'orfanotrofio; lei che reclama la menzione per il suo primo maestro, inizialmente omessa dalla prima intervistatrice, eccetera). Anche la lieve vena ironica non guasta (per esempio, lei fa proprio il consiglio materno di non affidarsi ad UN uomo ma lo reinterpeta appoggiandosi a tanti uomini) e ancor meno quella erotica, che soprattutto grazie al fascino di Anya Taylor-Joy è sempre molto presente (pur senza scene di sesso, a parte un paio che ne sono la negazione).

Sono sempre piu' affascinato. Una serie banalissima e che non dice niente, che continua a ricevere complimenti perche' ha evitato certe derive (tacendone pero' molte altre).

Non so, e' come magnificare un match di Radu Albot dove ha fatto 70 errori gratuiti e spaccato dieci racchette spiegando che non ha fatto commenti razzisti che Hewitt con Blake.

Vorrei fare un elenco di 100 cose banali e terribili che sono nella serie, pero' rinuncio, a che pro, alla fine se a uno piace qualcosa bene cosi'. Se la serie l'avessi vista da sola mi avreste convinto che e' bellissima ma io sono scemo, ma adesso no, non riesco

Alla fine l'ho vista tutta, e devo dire che dopo le prime due puntate migliora. Come ha ribadito Rosewall, i luoghi comuni ci sono ma sono usati con misura.
La cosa migliore della serie e' senza dubbio la precisione e il realismo con cui sono descritti l'ambiente e lo sport degli scacchi, anche in dettagli minimi che poco servivano alla narrazione. Chi ha visto il film "Wimbledon" sa bene quanto gli sceneggiatori possano essere pronti a sacrificare la raffigurazione realistica dello sport per ragioni narrative, invece in questo caso (anche grazie alla consulenza di Kasparov, credo) e' tutto molto verosimile. In particolare, non ci sono mai "mosse miracolose" che vengano in mente a Beth per produrre uno spettacolare matto sicuro in 15 mosse sacrificando la regina e le due torri, perche' ad altissimi livelli questo semplicemente non succede mai (almeno dai tempi di Capablanca): gli scacchi sono una guerra di logoramento non un'espressione di magica intuizione, e questo viene fuori abbastanza bene dalla serie.

C'e' un po' di eccessiva "discesa agli inferi" quando Beth va quasi in coma etilico, cosa nemmeno irrealistica ma che mi chiedo che tracce lascerebbe in realta' nel cervello. Come anche l'abuso di psicofarmaci. E' poco chiaro qual'e' il ruolo delle pillole nel gioco di Beth. All'inizio sembrano quasi indispensabili per mettere davvero in funzione il suo cervello, e non si capisce perche', ma alla fine e' il contrario.
C'e' poi l'eccesso della modella francese, Cleo, che vuole a tutti i costi farla ubriacare proprio alla vigilia di una partita decisiva, cosa un po' irrealistica, ma ci puo' stare.
In nome del PC poi l'amico giornalista deve essere gay e la compagna di orfanatrofio che giunge in soccorso deve essere nera, ma siamo nel 2020, e' inevitabile.

Apprezzabile la mancanza di ideologia di Beth nel rapportarsi con l'Unione Sovietica, che per lei e' soprattutto un paese che, a differenza del suo, ama davvero gli scacchi. Improbabile pero' che negli anni '60 un campione americano sarebbe stato invitato a giocare a Mosca: in quegli anni si era stati da poco vicini alla guerra atomica.

Qualcuno ha paragonato Beth Harmon a Judith Polgar, unica donna a competere alla pari con i piu' grandi campioni. Ma la storia della Polgar non potrebbe essere piu' diversa. La Harmon arriva agli scacchi per caso e coltiva la passione a dispetto di circostanze avverse; alla Polgar gli scacchi sono stati imposti fin quasi dalla culla.

[Nickognito]

Be, la storia è ambientata nel primi anni 60, quando il campione del mondo era Mikhail Tal. Dire che i match di Tal erano logoramenti mi sembra proprio una pessima descrizione. Sacrifici di donna ne avrà fatti più di 100. Incapace di fare una vita normale, fumatore accanito, drogato, si ubriacava di notte prima degli incontri e poi vinceva.

Questo era il campione sovietico di quelli anni, eh.

Poi è realistico anche qualcosa di diverso, ma non diciamo non sarebbe stato realistico quello che è successo, nel 1960. Non era il 2020.

[uglygeek]

Be, la storia è ambientata nel primi anni 60, quando il campione del mondo era Mikhail Tal. Dire che i match di Tal erano logoramenti mi sembra proprio una pessima descrizione. Sacrifici di donna ne avrà fatti più di 100. Incapace di fare una vita normale, fumatore accanito, drogato, si ubriacava di notte prima degli incontri e poi vinceva.

Questo era il campione sovietico di quelli anni, eh.

Poi è realistico anche qualcosa di diverso, ma non diciamo non sarebbe stato realistico quello che è successo, nel 1960. Non era il 2020.

Dipende anche con chi giocava, credo. I sacrifici di donna li puoi anche provare a fare, ma gli avversari piu' forti se ne accorgono prima. Come diceva il mio vicino di casa maestro internazionale, nelle partite tra grandi maestri le mosse non giocate (evitate) sono spesso piu' importanti di quelle giocate.

Poi non credo che Tal si ubriacasse la notte prima di una partita del mondiale e poi vincesse.
Pero' e' vero che piu' si va indietro nel tempo piu' gli scacchi erano ancora uno sport/gioco "romantico", ma e' molto realistico che nella serie ambientata negli anni '60 la protagonista passasse tutto il tempo a studiare.

[Nickognito]

Il mito di Tal è un po'inflazionato, ma direi che ci sta dire che fosse il più arrischiato attaccante campione del mondo di sempre e uno di quelli con la vita più sregolata. Se devi scegliere un rischiatutto ubriaco in uno sport degli ultimi 80 anni, forse gli scacchi primi anni 60 sono il massimo esempio. Nemmeno George best era il numero uno del mondo. Nel tennis nulla del genere, per dire, nemmeno McEnroe. Maradona in confronto direi che rischiasse di meno.

All campionato del Mondo Tal vinse anche sacrificando un cavallo a inizio match con i russi tanto impazziti ad urlare che i giocatori furono costretti ad uscire. L'anno dopo Tal beveva talmente che si sentì male e il match doveva essere rinviato ma lui volle giocare li stesso e perse. Questo era il clima a Mosca negli scacchi primi anni 60. Quindi boh, ci stava come nella serie, ma ci stava anche altro.
Sacrificare una regina nel match decisivo molto più probabile che una donna non dico vinca , ma ci arrivi.

[Gios]

Nickognito vs Rosewall

F.F.

E timidamente mi inserisco segnalando che è iniziata la seconda stagione di His Dark Materials, credo non l'abbia vista nessuno qui.
La prima con sorpresa mi era piaciuta molto, i primi due episodi della seconda mantengono ed anzi promettono addirittura meglio.
Faccio fatica a descrivere, ci vorrebbe Gios credo potrebbe farne una lettura più interessante

La sto seguendo, ma se devo essere sincero per me è una discreta anomalia, perché pur essendo esattamente quel che mi aspetterei mi appassionasse, in realtà ne ho un entusiasmo molto blando. A funzionare benissimo è la CGI (i daimon sono tutti splendidi), le architetture (particolarmente la seconda stagione è suggestiva), l'oggettistica di sfondo (l'Aletiometro è espediente facile e definitivo dal punto di vista narrativo, ma come è pensato e sfruttato suggestiona), direi anche la struttura sociale del mondo secondario (il Magisterium, seppure frivolo dal punto di vista del fosco anticlericalsimo, sai che noia, le Streghe, i gyziani: non è niente di nuovo, ma funziona) se non felice, è comunque ben disposta, non crea confusione anche senza sacrificare troppo la complessità.

Penso il problema principale siano i due più giovani protagonisti: Lydia Belacqua è abbastanza monolitica, e prevedibile (eppure Dafne Keen è bravissima), e Will, con quel perenne broncio adolescente, è pure peggio.