Gios ha scritto:Segnalo
Troy: Fall of a City (BBC-Netflix). Devo ancora vederne il pilot. Due cose da segnalare e da scampare:
1. La frivolezza della scelta (clausola di inclusione) di mettere un Achille nero: sono forzature infantili.
2. Le recensioni di coloro che leggendo l'Iliade al liceo lo considereranno una merda perché il libro è meglio.
Ci sono cose buone e cose meno buono (sono arrivato al terzo episodio).
Le cose buone sono la tensione che si percepisce, particolarmente nel secondo episodio, del sacrificio di Ifigenia (e le intuizioni sulle sue conseguenze), e del primo incontro tra entourage troiano e re achei (secondo me reso magnificamente, soprattutto nella perfetta corrispondenza delle tre personalità, Odisseo così attento, Achille così brutale, Menelao furioso, con l'originale. Anche l'idea di non fare presenziare Agamennone, che pure sarebbe stato il primo candidato alla negoziazione, è ottima).
Anche molte scelte di casting mi hanno convinto: Odisseo particolarmente, Agamennone (forse un poco troppo vecchio: a parte Nestore ad ogni modo i personaggi dell'Iliade erano poco più che adolescenti, e la maggior parte non raggiungeva la trentina), Paride.
Non mi ha convinto in parte la regia (sembra girata un po' in economia, ad essere sincero), ed ovviamente la volontà di calcare troppo la mano sulla storia d'amore tra Paride ed Elena, rendendo oltretutto Elena una sorta di eroina femminista (questo, davvero, penoso). Non ci si può dimenticare come Elena, per Nonno e per la tarda epica troiana, diventa un simulacro, l'ombra di una donna, tanto è sfuggente. Elena è l'idea incarnata di una donna per cui vale la pena assediare e distruggere un città, anche se non è la tua donna). Forse anche Andromaca (Andromaca, Andromaca, donna che ogni uomo vorrebbe sposare!) è un po' troppo petulante, ed Ettore poco solenne: la
gravitas della coppia principesca è forse, in questo inizio, poco trattata.
Molto bene invece Ecuba ed un Priamo volutamente orientaleggiante.
Bene anche la volontà di introdurre effettivamente gli dei. Afrodite è perfetta, perché rappresenta l'ideale di bellezza che potevano rappresentarsi i greci (che forse si discosta un po' da quello che intendiamo noi: non troppo però).