House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

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Gios
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Gios »

Villo ha scritto:Sicuramente meglio House of Cards di Lost.

Dai, Lost è figlia di una televisione vecchia e ha i tratti tipici di una serie che non fa su cable.
Bellocci e fighe, stereotipi vari - il bello duro e presunto cattivo si capisce da subito che ha un buon cuore ed un passato difficile; poi c'è il coreano possessivo che malmena la moglie, il grassone che ispira simpatia, l'idiota con le orecchie a sventola che stempera la tensione, il protagonista figo che vuole salvare tutto e tutti, l'arabo che serve per parlare del "diverso" e finisce per diventare non si capisce bene cosa nell'ultima stagione; la biondina dolce e scialba. La Lilly vabbeh, uno dei peggiori personaggi di sempre. Quello che diceva solo they took my son. E spesso la recitazione era mediocre.

A distanza di anni lo stanno capendo un po' tutti. Lost tra gli appassionati mi sembra invecchiata malissimo.
Prima a guardare Breaking Bad e The Wire si era in cinque e tutti guardavano Lost. Ora tutti parlano solo di Breaking Bad.
Ti stai infilando in una battaglia che ne esci a stento :D
Chiarire le perlpessità su Lost, grazie.
fabio86

Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da fabio86 »

Cosa c'è da chiarire su Lost?
Villo si è espresso perfettamente e se per te gli autori sono stati bravi a gestirla, abbiamo un concetto diverso di ottima serie. :)
Gios
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Gios »

Molto bene.
Partiamo dalla cosa più semplice, ovvero dalla prima affermazione. Parlare di televisione "vecchia" e "non cable" è insensato. È come affemare che nell'invenzione stampa, o nella transizione del teatro elisabettiano, o nella diffusione dei romanzi ottocenteschi a dispense, tutto quello che viene prima sia "vecchio" e poco interessante. L'introduzione di nuove tecnologie, scuole artistiche, metodi espositivi possono cambiare il gusto, mezzo e il genere, ma la narrativa (le serie tv sono narrativa) risiede in una unica cosa: raccontare una buona storia.

Secondo punto, gli stereotipi.
Basterebbe scorrere i nomi dei vari personaggi di Lost per capire come l'intenzione degli autori non sia ricreare una narrativa verista, ma ragionare per simboli affinché questi ruotino attorno ad una storia. Angelica di Ariosto è uno stereotipo. Antonio in Shakespeare è uno stereotipo. Faust è uno stereotipo. John Locke è uno stereotipo. Lost è un carrozzone di personaggi che si susseguono, scambiano e rientrano, un po' come in Gargantua e Pantagruel, ed un po' come accade nei vecchi romanzi allegorici come Pier Plowman di Langland, Il Viaggio del Pellegrino di Bunyan o, in definitiva, I Viaggi di Gulliver di Swift.
Forse l'ho già scritto ma mi pare che Lost, sostanzialmente, accompagni la crescita dello spettatore. Si parte da un disaster movie (l'incidente aereo) ad un mistery (cosa è il fumo nero?), ad una avventura (quale è la storia dell'isola? Tutti quelli che hanno visto Lost non possono dimenticare il brivido nell'espressione di Sayid quando vede il piede a sei dita della statua), ad un racconto parascientifico (la Dharma sull'isola), un intrigo di potere (Others-Windomore) per approdare, infine, all'approfondimento sui significati dell'isola, al dualismo fra il bene e il male, ed in ultimo, l'ultimo mistero: la morte dell'uomo.

La grande frattura si è avuta tra la seconda e la terza stagione, quando è stato chiaro che l'unica spiegazione sarebbe stata mistica. È una soluzione inaccettabile che per la maggior di coloro che erano proprio diventati i più patiti di Lost, ovvero coloro che si erano rotti la testa per una estate intera con Lost Experience, si erano entusiasmati a decifrare i ching della stazioni Dharma, alla equazione di Valenzetti eccetera. In realtà (posto come una spiegazione ad una serie che si era introdotta in quella maniera non sarebbe potuta essere che mistica) io ho molto apprezzato i modi per come sono stati affrontati questi temi.

Ci sono stati, nel corso delle stagioni, degli evidenti errori (chi si dimentica quel terribile filler della raganella di Sawyer? Nikki e Paulo? Anche il Tempio, secondo me, è stato un errore), ci sono stati dei buchi di sceneggiatura, ci sono stati dei misteri risolti in maniera scialba (Adamo ed Eva è imperdonabile), ci sono stati delle sequenze, per non dire intere puntate, in cui davvero si ha l'impressione di andare a vista, ma ci sono quattro punti in cui Lost è stato grandioso, e per questo Lost è SENZA DUBBIO una enorme serie tv:

1. La capacità di creare empatia con i personaggi. Sawyer, Jack, Lock, Hurley, Desmond ed anche Kate sono stati maschere (stereotipi) che hanno saputo fare affezionare gli spettatori. Si era interessati a quello che sarebbe accaduto loro: è questo mi convinco sempre di più essere forse la cosa più importante di un'opera di narrativa.
2. L'ambizione della storia: in pratica Lost voleva parlare di un po' Tutte le Cose. C'è riuscito in parte, come qualsiasi opera che voglia parlare di Tutte le Cose può riuscirci solo in parte.
3. La coerenza fondamentale della trama: se si guarda con attenzione quelli che sono i cardini della trama di Lost (e ce ne saranno forse una decina) si percepisce come questi fossero pianificati fin dal principio. Tra questi cardini ci si è presi una enorme libertà, a seconda di scelte fatte in funzione del feedback del pubblico e dai gusti degli autori, prendendo deviazioni e vicoli ciechi. Ma che si volesse andare da un punto ad un altro, passando per una serie di tappe inevitabili, mi sembra chiaro.
4. Ha creato una ambiente attorno al suo evolversi inimitabile: farsi tutto un dritto ora non è come vivere le sei stagioni. È interessante dal punto di vista artistico, questo? Non in senso assoluto, ma per quanto riguarda il divertimento è stato anche un di più (così come deve essere stato un di più il periodo che è intercorso tra la pubblicazione della prima parte del Chisciotte, e la seconda, e come era un di più discutere del Mistero di Edwin Drood nel 1870) dannatamente avvincente.
Villo
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Villo »

Gios, a te piacciono personaggi come Jack, Sawyer, Kate e Hurley?


Se avessi iniziato adesso a vedere Lost la casserei dopo pochissime puntate.



Sawyer sembra un personaggio uscito da una serie della CW.
Questo suo essere sempre gratuitamente cattivissimo e sudato. Le persone reali non sono così.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da NNick87 »

Il finale di Lost è stata forse la più grande delusione della mia vita da spettatore di serie TV e cinema. Non ho mai sentito il bisogno di rivedere neppure un minuto della serie da quando è terminata. Non ho neanche ricordi di essere rimasto su qualche replica trovata per caso in TV per più di qualche minuto. Mentre ricordo chiaramente la sensazione provata quando passati i titoli di cosa. Molto prosaicamente quella di essere stato preso per il culo per 6 anni.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Rosewall
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Rosewall »

Villo ha scritto:Sicuramente meglio House of Cards di Lost.

Dai, Lost è figlia di una televisione vecchia e ha i tratti tipici di una serie che non fa su cable.
Bellocci e fighe, stereotipi vari - il bello duro e presunto cattivo si capisce da subito che ha un buon cuore ed un passato difficile; poi c'è il coreano possessivo che malmena la moglie, il grassone che ispira simpatia, l'idiota con le orecchie a sventola che stempera la tensione, il protagonista figo che vuole salvare tutto e tutti, l'arabo che serve per parlare del "diverso" e finisce per diventare non si capisce bene cosa nell'ultima stagione; la biondina dolce e scialba. La Lilly vabbeh, uno dei peggiori personaggi di sempre. Quello che diceva solo they took my son. E spesso la recitazione era mediocre.

A distanza di anni lo stanno capendo un po' tutti. Lost tra gli appassionati mi sembra invecchiata malissimo.
Prima a guardare Breaking Bad e The Wire si era in cinque e tutti guardavano Lost. Ora tutti parlano solo di Breaking Bad.
nonono non sono d'accordo.
Può piacere o meno (a me che non ho la costanza e il metodo per stare dietro a una serie con tanti fili e tanti episodi, neanche tanto) ma l'originalità della scrittura è innegabile.
Ammesso che sia invecchiata (mah: si parla di più di BB perchè è finita tre anni dopo e poi perchè è fichissima, ma io sto facendo il confronto con House of Cards), ammesso ciò, va contestualizzata: dieci anni fa.
Lasciamo perdere la storia narrata (che peraltro è abbastanza intrigante ed evocativa per almeno quattro stagioni buone, con tanti begli archetipi classici frullati con mestiere), è il modo complesso in cui è narrata a rendere quella serie significativa (anche 'ER clooney in prima linea', rivista adesso, immagino che sconterebbe i suoi anni e le sue ingenuità, ma ciò non toglie che abbia influenzato il modo di sceneggiare).

A mio avviso Lost ha incoraggiato molto gli sceneggiatori che sono seguìti a capovolgere i rapporti di forza fra drammi dei personaggi e trama verticale. L'hanno fatto prima molte altre serie, ma nessuna con il coraggio e la coerenza formale di Lost che si spinge a fare cose con la linea temporale che fino ad allora solo al cinema.
Per questo, nel citare tre serie a caso di un'altra categoria rispetto a quella del thread, mi è venuta in mente anche Lost, per questa sua ricercatezza nello strutturare la narrazione. Con Lost cade l'ultimo compelsso di inferiorità delle serie nei confronti del cinema.

House of cards che fa: Kevin che si rivolge agli spettatori? Applausoni.
Nel 2023 gente che parla di Frank Underwood <<<<<< gente che parla di Lost oggi.

Ho citato tre serie, ma ne avrei potute prendere comodamente altre dieci.
Tipo, vogliamo confrontare Mad Men con HoC?
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Villo »

Mad Men è bellissima. Una delle mie preferite.

Non ricordo una stagione sottotono.
I personaggi li adoro tutti. Anche Peter.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Villo »

La vera rivoluzione delle serie tv è quella delle serie HBO di fine anni '90 e inizio anni '00.

E' il "come" che conta. Lo stile, i dialoghi.



Hurley, cioè Hurley ragazzi...



Poi io sono un po' ingorantello e non so spiegarmi bene come Rosewall e Gios.
Voglio dire, si vede che Lost è una serie ABC, non so come spiegarlo...
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Nasty
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Nasty »

Hurley chi?
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Rosewall
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Rosewall »

ma basta prendere il post sopra al mio, l'impressione dello spettatore medio: ricorda ancora la sensazione provata ai titoli di coda, ci è stato dietro per sei (sei) anni, e associa "la delusione più grande della sua vita" non al due di picche dell'amata, non alla retrocessione della fiorentina, no, al finale di quella serie.

HoC, in attesa dello strepitoso finale, è confezionata con gran classe ed è molto piacevole da seguire. Per me che in una serie vado pigramente cercando il comodo intrattenimento, Hoc è più piacevole di quanto sia stato Lost.
Tuttavia, i suoi personaggi sono zeppi di stereotipi (come e più di Lost, dai, su) e questo davvero non è un problema.
Lo svolgimento narrativo è molto meccanico e prevedibile (a volte però fa sorridere, come quando fa seguire la scena lesbo a quella omo, Nasty notò), e va bene, è solido intrattenimento americano, di quello che bisogna andare sul sicuro.
E - ripeto - niente di più. Per salire di livello serve qualcosa di nuovo oppure di particolarmente intenso, e non c'è, nè sul piano della forma nè su quello dei contenuti (il potente cinico e spietato? La coppia complice? :D )

Il soggetto inglese ha in più la verosimiglianza (il contesto politico inglese), qui manco quello, chè è pura fantapolitica (a parte West Wing, perfino Veep è più realistico, sia pure in chiave demenziale :) )
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Nasty »

Rosewall ha scritto: Lo svolgimento narrativo è molto meccanico e prevedibile (a volte però fa sorridere, come quando fa seguire la scena lesbo a quella omo, Nasty notò),

Grazie della menzione amico rosewall :oops: :oops:
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da NNick87 »

Rosewall ha scritto:ma basta prendere il post sopra al mio, l'impressione dello spettatore medio: ricorda ancora la sensazione provata ai titoli di coda, ci è stato dietro per sei (sei) anni, e associa "la delusione più grande della sua vita" non al due di picche dell'amata, non alla retrocessione della fiorentina, no, al finale di quella serie.
"la delusione più grande della sua vita da spettatore di serie TV"

Eddai.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da NNick87 »

Peraltro poco simpatico il riferimento allo "spettatore medio" considerando l'accezione che ha in questo forum...
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Gios »

Villo ha scritto:Gios, a te piacciono personaggi come Jack, Sawyer, Kate e Hurley?


Se avessi iniziato adesso a vedere Lost la casserei dopo pochissime puntate.



Sawyer sembra un personaggio uscito da una serie della CW.
Questo suo essere sempre gratuitamente cattivissimo e sudato. Le persone reali non sono così.

L'ambizione di creare una persona reale (che poi, anche là: bah) non è necessariamente il fine di un narratore. Per la maggior parte della storia del mondo, chi raccontava storie non aveva grandi interesse di scrivere di una persona reale. È la moda (parziale, non condivisa) dell'ultimo secolo e mezzo ritenere che l'unico personaggio buono sia quello che assomiglia ad una persona reale.
Io dubito che in Dickens venga descritta una persona reale.

Ma poi dai, basta guardare The Constant (4x05), Through the Looking Glass (finale della terza stagione), Ab Aeterno (6x09) o il Pilot.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Rosewall »

Villo, ora ho capito, tu hai una tua estetica coerente che tiene tutto, dall'atp di Monaco alle serie, ed è l'estetica del personaggio.
Cioè, non ti basta che sia sufficientemente definito e che non sia ridotto a mero pretesto per lo svolgersi della trama, ma lo vuoi pure figo, ma non figo a caso, no, dev'essere figo E caso umano. :)
Nasty ha scritto:Hurley chi?
credo ce l'abbia con lui. :)
Peraltro, una lunga pagina su wikipedia italiana dedicata, così, parlando di rilevanza culturale o meno di una serie. :)

NNick87 ha scritto:Peraltro poco simpatico il riferimento allo "spettatore medio" considerando l'accezione che ha in questo forum...
ma io mica sono 'forum' (per me "spettatore medio" di una serie non ha un'accezione negativa, e personalmente mi pongo sotto tale media, causa pigrizia e incostanza)
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Rosewall »

tornando alla serie, Doug è un personaggio molto interessante.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Gios »

Villo ha scritto:Gios, a te piacciono personaggi come Jack, Sawyer, Kate e Hurley?
Certo! Tolta la relazione affettiva che si sviluppa tra personaggio e spettatore (che non è altro il fatto, umano, di condividere un breve percorso assieme, anche se nella finzione) basterebbe accennare ai due aspetti fondamentali del personaggio di Jack (ovvero il senso della leadership e le sue implicazioni, e l'apparente alternativa tra essere man of science - man of faith) per potere scrivere molte cose interessanti su Jack. Frank Underwood è uno che da vicepresidente degli Stati Uniti per mantenere il potere ha buttato una sotto un tram, come modo d'azione conforme a quello di una persona reale stiamo a livello Wile E. Coyote, eh. Fermo restando come House of Cards sia una grande serie, elegante, con UN personaggio formidabile (Claire Underwood), scritta bene, fantasiosa, interessante e tutto e la guardo volentieri.

Il finale di Lost è questione frusta: a mio avviso porta agli estremi quanto era già in potenza dalla quarta stagione. Ovvio che il fruitore interessanto alla Dharma (che rimane, comunque, la parte più caratteristica e meglio riuscita di Lost) possa sentirsi deluso: ci sta.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da madmarat »

Gios ha scritto:l'apparente alternativa tra essere man of science - man of faith
Deve crearti piacere infinito :D
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Gios »

madmarat ha scritto:
Gios ha scritto:l'apparente alternativa tra essere man of science - man of faith
Deve crearti piacere infinito :D
È stato interessante ;)
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da dsdifr »

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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da dsdifr »

tornando in topic: viste ore 3x09 e 3x10. E' sempre più dura la diplomazia... e sinceramente non si intravede ad ora
SPOILER: [MOSTRA]
quale possa essere l'asso nella manica di Underwood per convincere gli americani, America Works mica basterà? E chissà poi se la Sharp si tirerà indietro veramente o se non le stia saltando in mente di fare una vera campagna.
.
Infine: ma perché fino alla 3x08 l'ambasciatore russo si chiama Bugayev e poi a un certo punto diventa Moryakov? O ho capito male io e quando parlano di questo Moryakov non è lui ma un altro? :D
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Johnny Rex »

dsdifr ha scritto:tornando in topic: viste ore 3x09 e 3x10.
Sono parse meno strutturate (specie la 10) ed un po' più frammentate delle precedenti.
SPOILER: [MOSTRA]
La disperazione di Doug in specie (eppur non son sicuro Rachel sia morta) ha avuto un che di forzato per un personaggio così ben risucito
Buono il focalizzarsi sulla fondamentale solitudine dei personaggi (Doug, Remi, Frank stesso) , un po' meno la vicenda estera dove oltretutto il Nostro ne esce cornuto e mazziato (come del resto spesso succede alla politica estera Star and Stripes). .

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da madmarat »

Bruttine 9 e 10, sì...
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Villo »

A leggere in giro la terza stagione è piaciuta solo a me.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da madmarat »

A me! A me!

Mi mancano le ultime due puntate. Con la 3x11 si ritorna su ottimi livelli. Il dibattito televisivo fatto benissimo. Il problema della terza stagione è che la questione Valle del Giordano non prende, almeno a me. È una politica estera troppo americana per poter essere apprezzata.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da madmarat »

Confermata la quarta stagione. Nell'anno delle vere elezioni USA...
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da fabio86 »

A me è piaciuta, ma - seppur migliore - conferma un po' la carenza di brio (non sergio) che aveva caratterizzato la scorsa, rispetto all'elettrizzante prima stagione.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Johnny Rex »

fabio86 ha scritto:carenza di brio (non sergio)
:D

Sergione (fisico Nastyano a canna, lui e briegel nella scuderia del folignate sicuramente) del quale fra l'altro si diceva avesse gusti sessuali diciamo,ehm, Underwoodiani, fra l'altro

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Nasty »

Le cosce di Briegel :oops: :oops: :oops:

Sui gusti sessuali di Brio non sono ferrato, mi spiace.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Burano »

Vista 3x10..
SPOILER: [MOSTRA]
che nel negoziato Petrov potesse prendere di mira la mogliettina ambasciatrice, dopo lo scherzetto che gli fece in Russia, era una possibilità abbastanza ovvia. Assurda l'impreparazione di Underwood in un incontro così spregiudicato. Ma chi ha come consigliere, l'ex presidente da lui stesso gabbato? :D
Lo voglio rivedere, Fabio
fabio86

Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da fabio86 »

Finita.
Bah..bah..non molto convinto in definitiva, nemmeno il season finale mi ha fatto cambiare idea, anzi..
Domani commento più approfondito.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Johnny Rex »

fabio86 ha scritto:Finita.
Bah..bah..non molto convinto in definitiva, nemmeno il season finale mi ha fatto cambiare idea, anzi..
Domani commento più approfondito.
E Alura? :D
SPOILER: [MOSTRA]
Ti capisco, finale che pur prospettando un cambio epocale (l'addio di Claire) con la Non Scelta di Doug dà l'idea che la stagione sia un po' girata a vuoto . Frank è oramai solo , gli rimane un Doug che obbedisce ai propri di ordini anziché ai suoi , e tutta una corsa ancora da svolgere da solo. Una Season incnetrata sulla solitudine (l'illusione) del potere, ottima nella pima metà e purtroppo in effetti assai girata attorno a sé stessa nella seconda, sia pure ,come smepre, ottimamente realizzata.
Quarta che a mio avviso dovrebbe essere l'Ultima.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Huggy_Bear »

SPOILER: [MOSTRA]
scusa doug però l'ha uccisa a Rachel , no?
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da madman 3 »

2 palle di stagione!

Speriamo la 4a sia l'ultima con Doug che preso dal rimorso per aver ucciso la gnocca, uccide la merda umana e poi si suicida.
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da tuborovescio »

Claire/Hillary diventa presidente e Frank scrive poesie con Sandro Bondi :D
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da madman 3 »

no, no Claire si farà consolare da Accorsi !
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Johnny Rex »

madman 3 ha scritto:2 palle di stagione!

Speriamo la 4a sia l'ultima con Doug che preso dal rimorso per aver ucciso la gnocca, uccide la *xxxxxxx* umana e poi si suicida.
Mad non ti riconosco pare tu stia parlando di 1992 :D

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Johnny Rex
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Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da Johnny Rex »

Rosewall ha scritto:tornando alla serie, Doug è un personaggio molto interessante.
Personaggio Tragico per antonomasia, il classico servitore col passato oscuro /debolezze (l'alcolismo) di cui il potente si serve, liberandolo per assurgere al ruolo di salvatore/guida/figura paterna.
Il Figlio mai avuto ,che provoca e gioca col padre perché quetso lo (ri)noti, lo perdoni lo reindirizzi.
Doug ha mille occasioni per liberarsi di Frank nella sua vita , rifiuta di seguire il fratello, rifiuta di provare a seguire la fisioterapista a Seattle, rifiuta pure Dunbar ,anche se sarebbe stato (forse) lo stesso spartito su un pianoforte differente.

E al terzo Rifiuto, il Gallo cantò.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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fabio86

Re: House of Cards: the dark side of Kevin Spacey

Messaggio da fabio86 »

Qualche riflessione sparsa, come promesso.
Partiamo dal personaggio cardine della stagione, Claire. Claire in tutta la stagione si emancipa dalla figura del marito, con il tragico climax finale, forse il tema principale di questa season 3.
Eppure..eppure il suo distacco, nei modi e nei tempi, è sembrato troppo forzato e telefonato, con gli ultimi episodi in cui si faceva notare come FU senza di lei avrebbe perso, gli elettori che le dicono avrebbero votato per lei e non per il marito etc...
In pratica hanno allungato un brodo che poteva essere introdotto già a metà stagione, dopo lo strappo in Russia, senza cercare il finale ad effetto.

Personaggio di Claire confuso anche come scrittura, prima sfrutta il marito per farsi eleggere in maniera indegna come ambasciatrice, costringendo il suddetto a figure di palta a ripetizione, fino all'inevitabile rimozione, poi lo accusa di asfissiarla, di sfruttarla, di non assecondarla nelle sue ambizioni. Quando Frank le ha detto chiaro e tondo che non sapeva nemmeno lei cosa volesse è come se le parole fossero uscite dalla mie (le nostre) bocca.
Una caduta di sceneggiatura finale per un personaggio che ha quasi tenuto in piedi da solo la stagione.

E qui arriviamo alla seconda puntualizzazione, ovvero di una terza stagione troppo character driven, troppo incentrata sulle strepitose colonne portanti e poco sulla storia in se', con personaggi di contorno lontani anni luce dalla Zoe e Peter Russo del passato, lo scrittore alla fine è servito solo come anti-terapeuta di coppia, a conti fatti, l'altra giornalista anonima.
Il personaggio di Doug si salva tra le figure di contorno, ma il suo doppiogioco alla Dunbar era telefonatissimo dall'inizio, mentre il suo percorso di umanizzazione troppo frettolosamente accantonato.
Bene la caricatura di Putin, anche.
Mendoza, che avrebbe dovuto essere il Grande Rivale repubblicano, fatto fuori con due battute-due.
Il tira-molla tra Remy e Jackie stucchevole.

In generale poi, ho riscontrato una fiacchezza generale, ovviamente rispetto alla prima, ma anche alla scorsa stagione.
Un Frank Underwood senza più sete di vendetta, meno mefistofelico e manovratore e più fiacco, addirittura succube degli eventi a volte.
Si sapeva che non sarebbe stato facile gestire questo momento, in una serie incentrata sulla vendetta di un politico senza scrupoli per uno sgarro subito e sulla sua travolgente scalata al potere, ed a mio avviso gli autori ci sono riusciti con esiti alterni.

Sorvolo poi sulle pecche di credibilità, 'chè la sospensione dell'incredulità era già stata messa a dura prova in passato, ma che il capo di gabinetto del Presidente degli Stati Uniti possa andare liberamente da Caracas al New Mexico (in piena campagna elettorale, con tutti i riflettori puntati addosso, per giunta) ad uccidere e gambizzare persone senza che nessuno se ne accorga è una roba un po' così, per dirne una.

Vediamo ora che si inventano gli autori per la prossima, perchè nella realtà la serie finirebbe in due puntate, o almeno la corsa alla elezione di Frank, giusto il tempo di rendere pubblica la separazione dalla moglie. In America una cosa di queste è la pietra tombale su qualsiasi campagna elettorale, figuriamoci per un Presidente.
Mi aspetto un Repubblicano bastardo (uno vero, la lista degli esempi da imitare non manca agli autori :) ) che tenga testa a Frank.
E un Underwood più cazzuto e spietato, come era nelle prime stagioni.
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