Sanremo 2020

[uglygeek]

Nel 1989 tra l'altro si votava con la schedina totip, non c'era la giuria di qualità.
E il festival coi presentatori peggiori della storia ( .Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi ).
E arrivarono davanti a Mia Martini, oltre Francesco Salvi, anche Albano e Romina, Ricchi e Poveri, Jovanotti e Toto Cutugno.
Quindi anche nel 1989 la gente non capiva un cazzo.

Nel 2009 e nel 2010 si votava solo con il televoto, credo. Vinsero Marco Carta e Valerio Scanu.

[Pindaro]

Nel 2009 e nel 2010 si votava solo con il televoto, credo. Vinsero Marco Carta e Valerio Scanu.

Nel 2010 arrivarono secondi Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici.
Il voto da casa andrebbe abolito.
Che Ultimo se ne vada a fanculo.

[tennisfan82]

Ovviamente non tutti hanno un carattere così forte per reagire alle maldicenze.

Mia Martini era una donna fragile e tormentata(soprattutto per colpa di quella merda del padre)ma rendiamoci conto che un talento del genere finì per cantare nelle sagre di paese per anni perché nessuno la voleva più.

Non ci fosse stato quel sant'uomo di Lauzi forse l'avrebbe fatta finita a metà degli anni '80

Sentite cosa disse Aragozzini il giorno della morte(a 8:26 del video)

[chiaky]

Dalla conferenza stampa di Loredana Bertè dell'11 febbraio 2019. Parla dell'edizione di Sanremo del 1989:
“Chi organizzò quel Festival non la voleva, allora è intervenuta una persona con cui è stato preparato un contratto, attraverso il quale questa persona si sarebbe seduta in prima fila mentre Mimì cantava, così se il teatro fosse caduto avrebbe coinvolto anche lui. Il teatro non è caduto, non è successo niente, Mimì ha avuto un grande successo e si sono dovuti arrendere all’evidenza”.

Chi organizzò quel festival era Aragozzini, la persona intervenuta era Renato Zero.
Aragozzini si arrampica sugli specchi e continua a dire, ancora oggi, che non è vero nulla. Invece è vero, lo sanno tutti, e lo sa Loredana.
Che se ne stia zitto che fa più bella figura.

[uglygeek]

Dalla conferenza stampa di Loredana Bertè dell'11 febbraio 2019. Parla dell'edizione di Sanremo del 1989:
“Chi organizzò quel Festival non la voleva, allora è intervenuta una persona con cui è stato preparato un contratto, attraverso il quale questa persona si sarebbe seduta in prima fila mentre Mimì cantava, così se il teatro fosse caduto avrebbe coinvolto anche lui. Il teatro non è caduto, non è successo niente, Mimì ha avuto un grande successo e si sono dovuti arrendere all’evidenza”.

Chi organizzò quel festival era Aragozzini, la persona intervenuta era Renato Zero.
Aragozzini si arrampica sugli specchi e continua a dire, ancora oggi, che non è vero nulla. Invece è vero, lo sanno tutti, e lo sa Loredana.
Che se ne stia zitto che fa più bella figura.

Che grandissimo pezzo di m....

[tennisfan82]

E non è cambiato nulla.

Pensate solo alla storia del viola che porta sfiga in televisione.

Nel 2001 Celentano invitò Masini(che aveva appena annunciato il suo momentaneo ritiro dalle scene) e ovviamente ricoprì il tavolo di viola

[Pindaro]

Quando ancora non c'erano i social, la gente di merda si faceva sentire in altri modi.
Sto pensando oggi, come sarebbe stata commenta la notizia di quel ragazzo che si è ucciso, lasciando scritto che l'unico suo amico era Masini.
L'avrebbero rivoltata in maniera ancora più ripugnante. Insultando Masini, il ragazzo stesso, si sarebbe scatenata una cloaca di subumani pronti a sfogare la propria frustrazione.
Allora a Masini arrivavano i fax

[NNick87]

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

[chiaky]

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

Guarda non lo so. E' una cosa apparentemente inconcepibile in quest'epoca, una cosa che sembra provenire da epoche lontane, credenze arcaiche, superstizioni.
Invece esiste ancora e, soprattutto nell'ambiente dello spettacolo, dilaga.
La figura dello jettatore dovrebbe restare confinata ai tempi dell'illuminismo napoletano e, al massimo nelle commedie di Totò e nei libri di Pirandello, invece inspiegabilmente torna fuori ciclicamente,e non solo nello spettacolo comunque, ma ovunque.
La storia del contratto fatto firmare a Zero, poi, è totalmente allucinante. Pensate all'assurdità di temere il crollo del teatro da parte di quegli idioti e l'umiliazione che ha dovuto subire Mimì e Zero stesso, costretto a fare da garante per questa assurdità pur di far esibire l'amica.
Una vicenda incommentabile, come tante altre peraltro che hanno coinvolto la grande artista, a cui va il mio pensiero stasera con tutto il mio cuore.

[uglygeek]

E non è cambiato nulla.

Pensate solo alla storia del viola che porta sfiga in televisione.

Nel 2001 Celentano invitò Masini(che aveva appena annunciato il suo momentaneo ritiro dalle scene) e ovviamente ricoprì il tavolo di viola

Celentano e' un grande. Fa anche delle scemate, a volte, come tutti, ma e' veramente un grande.

[uglygeek]

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

La superstizione e' un'altra espressione della non-razionalita' cosi' benedetta da molti qui nel topic del non c'e' limite a peggio.
Beh restando a Sanremo, senza divagare, vi ricordo che c'e' una polemica in atto per il SATANISMO di Virginia Raffaele. Con intervento di porporati e di Salvini (anche su questo ).
Come stupirsi che la gente creda anche alla jella allora?

[chiaky]

"Era il 1989 e dopo diversi anni di silenzio dovuto alle calunnie legate alla sfortuna e alla conseguente depressione Domenica Bertè, in arte Mia Martini, convinta da Lucio Salvini e Giovanni Sanjust, due discografici che l'avevano seguita nei primi anni di carriera, decise di partecipare alle selezioni del Festival di Sanremo, al quale era stata più volte scartata partecipandovi una sola volta fino ad allora nel 1982 con "E non finisce mica il cielo", scritta da Ivano Fossati suo compagno dell'epoca, ottenendo il premio della critica ed il sesto posto in classifica. Nel 1989 il direttore artistico era Adriano Aragozzini il quale avrebbe avuto, quindi, diritto all'ultima parola sull'ammissione alla gara dell'artista calabrese. Le cattiverie e le dicerie sul conto di Mimì, però, nonostante fossero passati tanti anni in cui la Martini aveva sofferto in silenzio le più meschine perfidie da parte dell'ambiente discografico non si erano placate e, anche in quell'occasione pare ci siano state accese pressioni da parte dei discografici verso Aragozzini al fine di non prendere nemmeno in considerazione la candidatura di Mimì arrivando addirittura a minacciare il ritiro dei propri artisti. Questi personaggi, in preda alla più sconvolgente ignoranza, temevano che la presenza di Mia Martini potesse provocare l'insuccesso della manifestazione tutta, influenzare negativamente l'interpretazione degli altri artisti per i quali temevano anche della loro incolumità fisica. Si arrivò, perfino, alla conclusione che con la partecipazione di Mimì potesse crollare il teatro.
Aragozzini, dinnanzi ad una canzone di cotanto splendore "Almeno tu nell universo" , non poteva non ammettere Mimì al Festival eppure si mostrava, incomprensibilmente, contrario nell'esprimere il verdetto finale. Ci volle, quindi, l'interessamento dell'amico Renato Zero che fece da garante e gli fu chiesto di firmare un documento in cui lo stesso Zero si assumeva ogni responsabilità su tutto ciò di spiacevole che sarebbe potuto accadere durante l'esibizione di Mimì sul palco dell'Ariston. Una sorta di contratto della vergogna imposto da Aragozzini per la partecipazione di Mia Martini a quel festival."

Ricordo che le maldicenze cominciarono addirittura nel 1971 in seguito a un incidente automobilistico che coinvolse un manager della cantante, manager che mise in giro la voce che era stata Mia Martini a portagli iella. Da quel momento la cosa si diffuse a macchia d'olio con le persone che ho citato nei post addietro (Pravo, Rettore, Bongusto, Boncompagni, Aragozzini come visto sopra e molti altri, compresi quasi tutti i discografici e gli addetti ai lavori) a soffiare sul fuoco ed è peggiorata all'inizio degli anni 80 costringendo Mia Martini a interrompere la carriera e a cantare nelle sagre di paese.
Una storia vergognosa e infame.

[chiaky]

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

La superstizione e' un'altra espressione della non-razionalita' cosi' benedetta da molti qui nel topic del non c'e' limite a peggio.
Beh restando a Sanremo, senza divagare, vi ricordo che c'e' una polemica in atto per il SATANISMO di Virginia Raffaele. Con intervento di porporati e di Salvini (anche su questo ).
Come stupirsi che la gente creda anche alla jella allora?

Anche sta cosa della Raffaele è assurda. A volte pare di stare nel medioevo.
I preti e Salvini farebbero molto meglio a non perdere tempo a sparare minchiate, ma mi rendo conto che per loro è molto difficile.

[Pindaro]

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

La superstizione e' un'altra espressione della non-razionalita' cosi' benedetta da molti qui nel topic del non c'e' limite a peggio.

L'irrazionale è qualcosa di più serio. La Jella, in questo caso, è frutto dell'idiozia e l'ignoranza.
Dai su. Potevi evitarti questa uscita.

[NNick87]

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

Guarda non lo so. E' una cosa apparentemente inconcepibile in quest'epoca, una cosa che sembra provenire da epoche lontane, credenze arcaiche, superstizioni.
Invece esiste ancora e, soprattutto nell'ambiente dello spettacolo, dilaga.
La figura dello jettatore dovrebbe restare confinata ai tempi dell'illuminismo napoletano e, al massimo nelle commedie di Totò e nei libri di Pirandello, invece inspiegabilmente torna fuori ciclicamente,e non solo nello spettacolo comunque, ma ovunque.
La storia del contratto fatto firmare a Zero, poi, è totalmente allucinante. Pensate all'assurdità di temere il crollo del teatro da parte di quegli idioti e l'umiliazione che ha dovuto subire Mimì e Zero stesso, costretto a fare da garante per questa assurdità pur di far esibire l'amica.
Una vicenda incommentabile, come tante altre peraltro che hanno coinvolto la grande artista, a cui va il mio pensiero stasera con tutto il mio cuore.

La superstizione (e qui mi fermo perchè di la vistate scannando) mi sembra chiaramente legata ad un bias cognitivo. Ne siamo tutti vittima e anche a me che la penso in modo così netto (per chiarire la superstizione è una puttanata) capita di trovarmi in alcune situazioni ad avere atteggiamenti simili.
Mi capita spesso quando entro nello spogliatoio prima di un secondo turno di un torneo di cercare con lo sguardo lo stesso posto dove ero stato il giorno precedente. Però razionalmente capisco che non incide e che non è un problema se mi cambio su una panca diversa. Non sarà quello a determinare la mia eventuale sconfitta (più probabile che sia il fatto che questo era un 3.2 che aveva già battuto un 2..

Però queste che capitano a me sono puttanate, qui si parla di non invitare una donna per paura che cada un teatro.

La storia del contratto fatto firmare a Zero, poi, è totalmente allucinante. Pensate all'assurdità di temere il crollo del teatro da parte di quegli idioti e l'umiliazione che ha dovuto subire Mimì e Zero stesso, costretto a fare da garante per questa assurdità pur di far esibire l'amica.
Una vicenda incommentabile, come tante altre peraltro che hanno coinvolto la grande artista, a cui va il mio pensiero stasera con tutto il mio cuore.

Perfetto. Medioevo.

[NNick87]

Comunque la superstizione è legata all'incapacità di comprendere i reali (o più probabili) rapporti causa/effetto tra eventi. E considerando come ragionano un bel po' di persone non c'è da stupirsi.

Ma come si fa a credere che una persona porti sfortuna?

La superstizione e' un'altra espressione della non-razionalita' cosi' benedetta da molti qui nel topic del non c'e' limite a peggio.

L'irrazionale è qualcosa di più serio. La Jella, in questo caso, è frutto dell'idiozia.
Dai su. Potevi evitarti questa uscita.

Non ne sono così sicuro. Probabilmente è frutto dell'ignoranza, ma sopratutto di quello che che dicevo sopra.

Se io 3.3 penso di avere più probabilità di vincere un 3.2 che batte i 2.8 sedendomi nello stesso posto nello spogliatoio ho seri problemi analitici.
Le ragioni del mio 60 63 sono legate al fatto che serviva benissimo e riuscivo a rispondere una volta su tre se andava bene. E quella volta non è detto che vincessi il punto (perchè anche da fondo campo non è che fossimo sullo stesso livello. E poi che io facessi molta fatica a tenere il servizio.
A me il primo sembra un ragionamento irrazionale e almeno in questo caso è quasi sinonimo di superstizione.

[Pindaro]

A me il primo sembra un ragionamento irrazionale e almeno in questo caso è quasi sinonimo di superstizione.

Ma la superstizione è qualcosa sì di irrazionale.
Ma pensare che una persona porti sfortuna e farle del male, è questione di ignoranza e cattiveria.
Non è un meccanismo involontario, tu vuoi davvero farle del male. E t'inventi una calunnia del genere.
Che non svilisce il concetto di irrazionalità, essendone un frutto marcio.

[chiaky]

A me il primo sembra un ragionamento irrazionale e almeno in questo caso è quasi sinonimo di superstizione.

Ma la superstizione è qualcosa sì di irrazionale.
Ma pensare che una persona porti sfortuna e farle del male, è questione di ignoranza e cattiveria.
Non è un meccanismo involontario, tu vuoi davvero farle del male. E t'inventi una calunnia del genere.
Che non svilisce il concetto di irrazionalità, essendone un frutto marcio.

[balbysauro]

[Pindaro]

Tutti più o meno abbiamo meccanismi involontari o inconsci che possono far pensare alla supertizione.
Se metti due volte un paio di scarpe blu e per due volte ti succede qualcosa di bello, inconsciamente magari leghi il portare le scarpe blu come buon auspicio e le rimetti una terza volta.
Se io invece faccio comunella per far fuori una persona e m'invento di sana pianta una diceria, sono solamente un infame.
E non un superstizioso.

[Pindaro]

[Pindaro]

Questi meccanismi di Nadal non sono dettati da superstizione, comunque.
Nadal non credo nemmeno sia religioso.

[chiaky]

Tutti più o meno abbiamo meccanismi involontari o inconsci che possono far pensare alla supertizione.
Se metti due volte un paio di scarpe blu e per due volte ti succede qualcosa di bello, inconsciamente magari leghi il portare le scarpe blu come buon auspicio e le rimetti una terza volta.
Se io invece faccio comunella per far fuori una persona e m'invento di sana pianta una diceria, sono solamente un infame.
E non un superstizioso.

Esatto, piccoli meccanismi li abbiamo tutti. Io, per esempio, scendo e salgo il primo gradino sempre col piede sinistro, non so nemmeno io perché.
Ben altro discorso mettere in giro assurdità sulla sfortuna, facendo del male alle persone.
La sfortuna non esiste, le persone che portano sfortuna nemmeno. Diciamolo chiaro e forte.

[chiaky]

Questi meccanismi di Nadal non sono dettati da superstizione, comunque.
Nadal non credo nemmeno sia religioso.

A me sembrano più dei tic.
Comunque non credo che la superstizione sia necessariamente legata alla religione. Io direi che è solo ignoranza e idiozia.

[balbysauro]

vabbè, una cosa sono i rituali per raggiungere la concentrazione, per cui magari fai le stesse cose (e lui ne è maestro con le varie smutandate e toccatine), una cosa è allineare le bottigliette perchè così giochi meglio
poi ovviamente questa è una superstizione innocua che non fa male a nessuno
era solo per farsi una risata

[ferryboat]

Se io invece faccio comunella per far fuori una persona e m'invento di sana pianta una diceria, sono solamente un infame.

Anche se fai comunella per attaccare qualcuno che non ti aggrada

[Pindaro]

Le bottigliette allineate possono anche essere un meccanismo mentale.
Credo che Nadal non sia superstizioso ma si comporti come uno con la sindrome di Asperger.
Trapattoni con l'acqua santa era un tantino diverso.

[Pindaro]

Comunque questa cosa del designare una vittima come portatrice di sfortuna c'è spesso nella nostra società.
Perché è una cattiveria talmente facile e al tempo stesso crudele che puoi rovinare una persona nel giro di poco tempo.
E la cattiveria delle persone ci va a nozze. Il problema che in questo caso la cattiveria non è punibile.
Una persona arriva a suicidarsi e i mandanti non vengono minimamente toccati.
Che poi la diceria può essere sul portare sfiga, sull'essere donna di facili costumi, etc.

[NNick87]

A me il primo sembra un ragionamento irrazionale e almeno in questo caso è quasi sinonimo di superstizione.

Ma la superstizione è qualcosa sì di irrazionale.
Ma pensare che una persona porti sfortuna e farle del male, è questione di ignoranza e cattiveria.
Non è un meccanismo involontario, tu vuoi davvero farle del male. E t'inventi una calunnia del genere.
Che non svilisce il concetto di irrazionalità, essendone un frutto marcio.

Non sono del tutto d'accordo. La superstizione porta anche molte persone a danneggiare se stessi. Cose del tipo non prenoto più alle terme perchè le ultime 2 volte non ci sono potuto andare perchè ho avuto problemi personali (mia mamma, ahimè).
Quindi non sono sicuro che ci sia deliberata voglia di fare del male all'altro nel caso di Mia Martini, il sentimento principale è un irrazionale tentativo di non star male.
Nel caso di Masini, le persone non andavano ai suoi concerti, non perchè volevano ferirlo, semplicemente perchè avevano paura gli succedesse qualcosa di brutto. Poi chiaramente la conseguenza è fare del mare allo "jettatore".

[NNick87]

Se io invece faccio comunella per far fuori una persona e m'invento di sana pianta una diceria, sono solamente un infame.
E non un superstizioso.

Su questo totalmente d'accordo.

[balbysauro]

sì, ma la superstizione non c'entra nulla con la religione cristiana
anzi, credo che sia condannata e considerata peccato, sebbene non grave


comunque, cambio foto

[Pindaro]

Pensavo a questo.
Chissà se Aristoteles sa che ora Canà è diventato portavoce di un governo di fasci e razzisti.

[NNick87]

vabbè, una cosa sono i rituali per raggiungere la concentrazione, per cui magari fai le stesse cose (e lui ne è maestro con le varie smutandate e toccatine), una cosa è allineare le bottigliette perchè così giochi meglio
poi ovviamente questa è una superstizione innocua che non fa male a nessuno
era solo per farsi una risata

Potrebbero far parte dei rituali. Potrebbero - ribadisco - perchè bisognere essere nella sua testa.

Tra l'altro è tutt'altro da escludere che la superstizione non condizioni i comportamenti.
Stesso esempio, ex ante non è la panca nello spogliatoio a determinare il mio riusltato nel torneo, ma non trovare la stessa panca e pensare che questo condizioni il riusltato potrebbe condizionarlo veramente. Certo non farà cadere un teatro, ma potrebbe far prendere una stecca si un acuto a chiaky

C'è un TED molto carino di Amy Cuddy che parla di come il linguaggio del corpo oltre a dare indicazioni all'interlocutore dello stato d'animo della persona che ha di fronte condiziona i comportamenti di quest'ultima. Se ci riesce il linguaggio del corpo figuriamoci se non ci riesce la convinzione di fallire per colpa di una panca.

[NNick87]

sì, ma la superstizione non c'entra nulla con la religione cristiana

Vero, ma potrebbero poggiare sulle stesse fondamenta...

[Pindaro]

Ora capisco il proverbio della panca e la capra...

[chiaky]

Nel mio ambiente abbiamo, penso pochi di voi lo sanno, addirittura un'opera (anzi più di una, ma il caso di questa è eclatante), che porterebbe sfortuna.
L'Opera in questione è La Forza del Destino di G. Verdi. Opera meravigliosa, peraltro.
Ebbene, ormai da 100 anni quest'opera non si può nemmeno citare...ci si inventa di tutto pur di non citarla direttamente.
La potenza del fato, la FDD...ci si inventa di tutto. Se uno dice il nome intero tutti si toccano.
Faccio una breve lista degli eventi accaduti per fargli "meritare" tale fama:

-Durante la prima scena dell'Atto III, durante il recitativo di Alvaro prima dell'aria O tu che in seno agli angeli, il testo originale della prima edizione dell'opera metteva in bocca ad Alvaro la frase "Fallì l'impresa": il fallimento di un'impresa teatrale era una sventura frequente nel mondo teatrale ottocentesco e nessun cantante o impresario voleva nemmeno sentir pronunciare una frase del genere[1]. La frase, infatti, dalla seconda edizione dell'opera fu sostituita con "Fu vana impresa";

-Il librettista Francesco Maria Piave finì la sua vita con una serie di sventure: nel 1866 si ammalò gravemente, il fratello fu imprigionato a Venezia per alto tradimento e la madre impazzì. Nel 1867, caduto in miseria, sarà costretto a chiedere in prestito 500 franchi a Verdi e il 5 dicembre di quell'anno rimarrà paralizzato, condizione che lo affliggerà fino alla morte nel 1876[1].

-Si racconta che il 1º settembre 1939, cioè il giorno d'inizio della Seconda guerra mondiale con l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, in cartellone al teatro Wielki di Varsavia ci fosse proprio La forza del destino[2].

-Il 4 marzo 1960, al Metropolitan di New York, durante la messa in scena dell'opera, il baritono Leonard Warren ebbe un malore appena dopo l'aria Urna fatale del mio destino; trasportato d'urgenza in ospedale, perì poco dopo per un'emorragia cerebrale.

Innumerevoli anche gli incidenti di palcoscenico: la barba del Padre Guardiano che si stacca, Preziosilla che inciampa nei tamburi, don Alvaro che entra in scena scordandosi le parole o ancora peggio la pistola, il direttore d'orchestra che cade precipitando sui violinisti, furiose liti fra impresari e consigli d'amministrazione, e poi ancora forfait, cadute degli attori e terribili stecche[2].
Durante la prima scossa del violento terremoto di Sendai che ha colpito il Giappone l'11 marzo 2011 l'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino stava conducendo una prova d'insieme dell'opera al Teatro Bunka Kaikan di Tokyo[3].
L'8 luglio 2011, in occasione del concerto a Nairobi (Le vie dell'amicizia), le due orchestre giovanili italiane Cherubini e OGI e due cori con il maestro Riccardo Muti sono riuscite ad arrivare in Kenya solo poche ore prima del concerto a causa del fallimento della compagnia aerea che doveva garantire il volo. In programma c'era la Sinfonia della Forza del Destino. Nei giorni precedenti, durante le prove, un ragazzo del Kenya e l'accompagnatore italiano del suo gruppo di artisti erano affogati in mare

Nel terremoto del Sendai ero io parte in causa, peraltro. Aggiungo che un'altra volta mi ritrovai con Muti a Meknes, in mezzo al deserto, a fare un concerto. Appena partì l'ouverture della Forza del Destino si alzò una terribile tempesta di sabbia che fece crollare il palcoscenico e ci salvammo per miracolo.

Ebbene, nonostante tutti questi episodi, anche citati da Wikipedia (di cui due sono diretto protagonista) non credo ASSOLUTAMENTE che quest'opera porti sfortuna anche se lo credono tutti. Né credo che nulla porti sfortuna. La sfortuna non esiste.

[Pindaro]

sì, ma la superstizione non c'entra nulla con la religione cristiana

Vero, ma potrebbero poggiare sulle stesse fondamenta...

Bella imitazione.
Torniamo a parlare di Ultimo e Silvestri.

[NNick87]

Nel mio ambiente abbiamo, penso pochi di voi lo sanno, addirittura un'opera (anzi più di una, ma il caso di questa è eclatante), che porterebbe sfortuna.
L'Opera in questione è La Forza del Destino di G. Verdi. Opera meravigliosa, peraltro.
Ebbene, ormai da 100 anni quest'opera non si può nemmeno citare...ci si inventa di tutto pur di non citarla direttamente.
La potenza del fato, la FDD...ci si inventa di tutto. Se uno dice il nome intero tutti si toccano.
Faccio una breve lista degli eventi accaduti per fargli "meritare" tale fama:

-Durante la prima scena dell'Atto III, durante il recitativo di Alvaro prima dell'aria O tu che in seno agli angeli, il testo originale della prima edizione dell'opera metteva in bocca ad Alvaro la frase "Fallì l'impresa": il fallimento di un'impresa teatrale era una sventura frequente nel mondo teatrale ottocentesco e nessun cantante o impresario voleva nemmeno sentir pronunciare una frase del genere[1]. La frase, infatti, dalla seconda edizione dell'opera fu sostituita con "Fu vana impresa";

-Il librettista Francesco Maria Piave finì la sua vita con una serie di sventure: nel 1866 si ammalò gravemente, il fratello fu imprigionato a Venezia per alto tradimento e la madre impazzì. Nel 1867, caduto in miseria, sarà costretto a chiedere in prestito 500 franchi a Verdi e il 5 dicembre di quell'anno rimarrà paralizzato, condizione che lo affliggerà fino alla morte nel 1876[1].

-Si racconta che il 1º settembre 1939, cioè il giorno d'inizio della Seconda guerra mondiale con l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, in cartellone al teatro Wielki di Varsavia ci fosse proprio La forza del destino[2].

-Il 4 marzo 1960, al Metropolitan di New York, durante la messa in scena dell'opera, il baritono Leonard Warren ebbe un malore appena dopo l'aria Urna fatale del mio destino; trasportato d'urgenza in ospedale, perì poco dopo per un'emorragia cerebrale.

Innumerevoli anche gli incidenti di palcoscenico: la barba del Padre Guardiano che si stacca, Preziosilla che inciampa nei tamburi, don Alvaro che entra in scena scordandosi le parole o ancora peggio la pistola, il direttore d'orchestra che cade precipitando sui violinisti, furiose liti fra impresari e consigli d'amministrazione, e poi ancora forfait, cadute degli attori e terribili stecche[2].
Durante la prima scossa del violento terremoto di Sendai che ha colpito il Giappone l'11 marzo 2011 l'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino stava conducendo una prova d'insieme dell'opera al Teatro Bunka Kaikan di Tokyo[3].
L'8 luglio 2011, in occasione del concerto a Nairobi (Le vie dell'amicizia), le due orchestre giovanili italiane Cherubini e OGI e due cori con il maestro Riccardo Muti sono riuscite ad arrivare in Kenya solo poche ore prima del concerto a causa del fallimento della compagnia aerea che doveva garantire il volo. In programma c'era la Sinfonia della Forza del Destino. Nei giorni precedenti, durante le prove, un ragazzo del Kenya e l'accompagnatore italiano del suo gruppo di artisti erano affogati in mare[senza fonte

Nel terremoto del Sendai ero io parte in causa, peraltro. Aggiungo che un'altra volta mi ritrovai con Muti a Meknes, in mezzo al deserto, a fare un concerto. Appena partì l'ouverture della Forza del Destino si alzò una terribile tempesta di sabbia che fece crollare il palcoscenico e ci salvammo per miracolo.

Ebbene, nonostante tutti questi episodi, anche citati da Wikipedia (di cui due sono diretto protagonista) non credo ASSOLUTAMENTE che quest'opera porti sfortuna anche se lo credono tutti. Né credo che nulla porti sfortuna. La sfortuna non esiste.

Mi hai fatto venire in mente "You Know Who"/"He Who Must Not Be Named".

(Voldemort, Harry Potter)

Pazzesco, però nel teatro/opera/balletto ci sta che la superstizione possa incidere ad esempio sulla prestazione di chi la esegue. E questo contribuisce a trasformare il dubbio in certezza.

Comunque questo è un classico bias di conferma. Almeno lo è dopo la diffusione della voce. Ovviamente sono riportati solo i fatti a favore e non le - immagino - decine di volte che è stata eseguita senza nessuna conseguenza, anzi quello proprio non vengono nemmeno considerate.

[ferryboat]

Gli jettatori non esistono. Ma esistono persone negative capaci di creare negatività, quasi sempre inconsapevolmente. Il più delle volte ci vanno di mezzo solo loro, tuttavia possono creare attorno a sè un ambiente piuttosto pesante

[balbysauro]

Comunque questo è un classico bias di conferma. Almeno lo è dopo la diffusione della voce. Ovviamente sono riportati solo i fatti a favore e non le - immagino - decine di volte che è stata eseguita senza nessuna conseguenza, anzi quello proprio non vengono nemmeno considerate.

bravo