Il fatto è che non esiste e non può esistere un approccio univoco ed oggettivo al concetto di GOAT, "giocatore più forte di tutti i tempi".Johnny Rex ha scritto:Il Confronto Qualitativisti /Picchisti vs Quantitativisti/Regolaristi è da molti anni e proseguirà ad essere a mio avviso poco solubile.
Due esempi,uno di 30 anni fa e uno di adesso.
Wawrinka vs Murray: entrambi a 3 slam, ma Murray molte più finali e sf slam, continuità, altre vittorie importanti (olimpiadi,Master) ,Wawrinka ha però battuto nelle finali i migliori apparsi in condizioni più competitive spesso rispetto alle (poche)volte in cui li ha battuti Murray .
Qualitativisti più pro wawrinka, quantitativisti pro Murray.
Becker vs Lendl; Ivan più Slam, master , numero 1 e tanti piazzamenti in più, ma negli scontri diretti importanti ha quasi sempre perso,il che può portare a ritener eil primo più forte.
Per i qualitativisti le differenze di età (7 anni fra Becker e Lendl, McEnroe e Connors, 5/6 fra Federer e Nadal/Djokovic) non contano, per i quantitativisti pare di più.
F.F.
Figuriamoci ai confronti tra giocatori non goat...
Cosa vuol dire GOAT?
Qualcuno lo interpreta come "il giocatore che ha avuto la migliore carriera di tutti",
qualcun altro come "il giocatore più forte di tutti" che indipendentemente dall'epoca e dagli avversari è talmente più forte che dominerebbe in qualsiasi condizione di gioco,
Infine qualcun altro vorrebbe un algoritmo in grado di mettere insieme primo e secondo approccio.
Il primo approccio forse è quello "teoricamente" più eseguibile. E' un po' quello che fa Enoryt col suo prestige ranking. Ma per quanto teoricamente fattibile, nell'esecuzione pratica emergono tutti i difetti noti, dovuti alla storia del tennis, per cui non si potrà mai applicare un processo oggettivamente valido, ma sempre con forti aspetti soggettivi.
In teoria "basterebbe" prendere tutti i tornei di tennis disputati dall'inizio del gioco; attribuire ad ogni singolo turno di ogni singolo torneo un punteggio, tirare le somme e si avrebbe la classifica di tutti i tempi con tutti i tennisti.
Dov'è il grosso problema? Nell'attribuzione univoca dei punteggi a turni e tornei.
Il secondo approccio è quello più soggettivo e che risente di tutte le evoluzioni del gioco e dei giocatori nel corso dei decenni. Possiamo fare tante congetture, ma non potremo mai sapere in maniera univoca che risultati avrebbe raggiunto Laver giocando oggi, o che risultati avrebbe portato a casa Djokovic trapiantato negli anni '60. E' tutto troppo diverso.
Per tornare invece un momento al discorso picco vs. regolarità dell'esempio di qualche pagina fa di Balby riga blu-riga rossa, se l'approccio all'individuazione del giocatore più forte di tutti i tempi è il secondo, è chiaro che il giocatore più regolare non possa essere considerato il GOAT, infatti c'è stato un periodo in cui non è riuscito ad essere dominante, perché il giocatore con il picco più alto lo ha chiaramente sovrastato. Ovvio, come già ho detto qualche pagina fa, che il picco del secondo giocatore deve essere di una durata abbastanza lunga (per me un paio di stagioni).