uglygeek ha scritto:
E' qui che sbagli. Gli atleti non sono tenuti fuori da un paese perche' sono no-vax, sono tenuti fuori da un paese perche' non sono vaccinati. La differenza e' sottile, ma c'e'.
In generale si'. Nel caso di Djokovic e' successo esattamente il contrario.
E non riguarda solo il covid.
In realta', piu' o meno si. I tennisti non devono fare altre vaccinazioni, per esempio. Possono venire da qualsiasi paese, anche dittature. Possono avere opinioni politiche diverse e cosi' via. Al momento, nemmeno ci sono squalifiche per episodi come violenza sulle donne e simili, ne' ci sono state per posizioni nettamente razziste. Per giocare, anche in stati molto particolari, non servono mai visti speciali. Per i tennisti, gli sportivi in generale, vengono fatte molte eccezioni. Direi che riguarda solo il covid, o quasi.
Oppure negli Stati Uniti quando chiedi la green card devi fare un certo numero di vaccinazioni.
Ma se sei un tennista e giochi un torneo no, non devi fare nulla, puoi essere un iraniano musulmano no-vax comunista ed entri lo stesso e giochi.
le opinioni personali contano zero, se non ti sta bene in quel paese non ci vai.
Senza dubbio. Teoricamente, sarebbe stato anche possibile che i governi australiano, francese, inglese e americano avessero fatto una legge per cui chi si chiama Federer non puo' entrare (magari perche' gli sta antipatico). Anche in quel caso, le opinioni conterebbero zero e Federer giustamente non sarebbe mai entrato. Ma questo dovrebbe forse implicare, che, sportivamente, sarebbe equo attribuire zero tornei vinti a Federer e 25 vinti a Nadal? Io direi di no.
(tra parentesi, non vale nemmeno il discorso che Djokovic, se voleva, poteva vaccinarsi: infatti sono stati esclusi atleti che non potevano farlo nemmeno volendo, ad esempio chi gia' aveva fatto Sputnik).
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)