Clerici...

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taylorhawkins89
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Messaggio da taylorhawkins89 »

I detrattori di Clerici sono pallettari nel cervello! 8)
Johnny Rex
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Messaggio da Johnny Rex »

taylorhawkins89 ha scritto:I detrattori di Clerici sono pallettari nel cervello! 8)
Divertente.

Truffaut, parlandodegli ultimi film di Hitchcock, decisamente non al livello dei precedenti, e dell'asordante silenzio della stampa nel gudicarli, disse che aveva raggiunto una età in cui poteva godere della "immunità critica".

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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taylorhawkins89
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Messaggio da taylorhawkins89 »

Johnny criticare un articolo non significa essere per forza detrattori, Gianni ovviamente ha fatto di meglio!
Ombra84
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Messaggio da Ombra84 »

Clerici è un grande giornalista.

Ma se invece di tennis comincia a dare della Bruita alla Kuznetsova, del maschio sbagliato alla Safina, e del Semifallito a Soderling, invece di analizzare i match, fare una critica costruttiva, soffermarsi sulle dinamiche di gioco del match, beh allora ci si può sicuramente permettere di muovere degli appunti.

Che si parli di colpi, di tecnica e di tattica.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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MrSoft
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Messaggio da MrSoft »

Tabù Grande Slam
sepolto dal progresso
Solo in due l'hanno completato in un anno: l'ultimo, Laver, 40 anni fa. Un termine coniato nel '33, derivato dal bridge: Budge ci arrivò per primo. Nuove superfici, calendari assurdi, super racchette: ecco perché hanno fallito tutti i big dell'era Open
di GIANNI CLERICI

Udii menzionare per la prima volta la definizione Grand Slam quando, tra un match e l'altro, noi tennisti del dopoguerra si giocava fatalmente a bridge. Ritrovai quel termine applicato al tennis in un articolo di John Kieran e un altro del mio amico Allison Danzig, nel corso di una ricerca nella Public Library di New York. Si riferivano, gli scribi americani, alla finale del

Campionato degli Stati Uniti del 1933, annotando che se l'avesse vinto l'australiano Jack Crawford, avrebbe realizzato qualcosa di simile a un grand slam in zona e contrato: e cioè la giocata che offre il massimo punteggio. Contro l'inglese Fred Perry, Crawford giunse a un set dall'impresa, per finire come Dorando Pietri. E si dovette quindi attendere l'avvento dello straordinario Don Budge, dall'aureo rovescio tipo baseball, perché un tennista ascendesse all'immortalità, vincendo uno dopo l'altro i Campionati d'Australia, Francia, Gran Bretagna e America.

Venne la Seconda Guerra Mondiale, e attendemmo ancora, noi fedeli della racchetta, sinché, nel 1962, un genio dai capelli rossi riuscisse nell'impresa, salvando lungo il percorso un match point (contro Mulligan ) a Parigi. Rod Laver riuscì a ripetersi nel 1969, l'anno seguente la riammissione degli sporchi professionisti tra i candidi dilettanti che prendevano soldi di nascosto. Simile divisione razzista riempì di buchi sino al '68 l'aureo mantello del Grand Slam, se si pensa che, divenuto Pro, lo stesso Laver non ne disputò venti edizioni, e che il suo compare australiano Ken Rosewall fu costretto a saltarne addirittura 44. Laver, di Slam (che gli americani chiamano Majors) ne vinse 11. Rosewall 8. A quanti sarebbero arrivati, giocandoli tutti? Per non parlare di altri grandi del passato, a partire da Big Bill Tilden, (10 Slam) che mai compirono una traversata di 6 settimane per sbarcare in Australia, torneo allora troppo periferico e quindi minore.

Le statistiche dello Slam son dunque fallaci, e mi pare di prenderle sul serio soltanto dal 1968, la data d'inizio dell'Open. Rimane il fatto che, dall'anno successivo, nessuno dei presunti "più grandi del mondo", tali soltanto per i cronisti di provincia, è riuscito nell'impresa. Sampras ne ha collezionati 14, ad eccezione del Roland Garros mentre, di analogo complesso, si è appena liberato l'angosciatissimo Federer, raggiungendo così Pete in un teorico primo posto. Borg ne ha goduti 11, andando una sola volta in Australia. Agassi, Connors e Lendl 8. Il mitico Mac 7. E via scendendo. Quel che mi domanda un amico intelligente è la ragione di questi falliti tentativi, nel corso degli ultimi 40 anni.

Devo innanzitutto rilevare che, sino a 20 anni addietro, i 3/4 degli Slam si disputavano sull'erba, e solo Parigi sul mattone trito. L'avvento di due superfici in cemento, Melbourne e New York, ha reso ancor più ardua la già difficile impresa. I rimbalzi, effetto dello scivolamento sull'erba, dell'attrito sulla terra, hanno assunto sul fondo duro un terzo tipo di parabola altrimenti sconosciuta.

Ma non è stata soltanto questa la novità dell'Era Open. 2 delle 4 prove, per ragioni di cassetta, hanno dischiuso il sipario a spettacoli serali, a match giocati sotto la luce artificiale. Ed ecco una della possibili ragioni per le quali Bjorn Borg ha subìto forature notturne a New York, pur avendo raggiunto 4 finali. E non visitando che una volta l'Australia, ancor giovanissimo, per inciso. Ma c'è probabilmente dell'altro, a rendere ancor più complicata l'impresa. Se non è vero che i contemporanei giocano più match dei loro ascendenti, è vero invece che è aumentata la qualità media del gioco, anche in seguito all'invenzione di racchette molto più gestibili, di sweet spot (sorta di baricentro) almeno tripli. Ai tempi in cui Berta giocava, era possibile passare 2 o 3 turni di uno Slam incontrando giovanotti volonterosi quanto sprovveduti.

Oggi, per i 128 iscritti ad un Major, le trappole incombono sin dalla prima partita, magari contro un qualificato, avvezzo a palle e rimbalzi. La fatica dei viaggi aerei è poi aumentata in tale misura che si dovrebbero applicare ai tennisti gli studi in corso per gli equipaggi degli aerei, e il loro stress specifico. Ai tempi di Laver ci si spostava sì in aereo, ma le sedi del gioco erano meno centrifugate, e gli effetti del jet lag limitati a tre spostamenti annuali, Australia-Europa, Wimbledon-Usa e ritorno a casa.

Si vede - mi auguro - da queste considerazioni come l'impresa sia diventata difficilissima, se già era difficile. Nonostante ciò, a un attaccante quale Federer, era mancato soltanto il Roland Garros: il torneo in cui le partite sono mediamente più lunghe, perché sono più ribaditi i palleggi. In generale, si può e deve tener presente che questo sia l'ostacolo principale, insieme alla enorme difficoltà di orientare la propria condizione su tre segmenti quali Melbourne (gennaio), Parigi-Wimbledon (24 maggio-7 luglio), e Flushing (inizio settembre). Risulta poi da esami alfine attendibili che i tennisti sono una delle categorie che meno ricorre ad aiuti chimici per sottrarsi alla fatica (sin qui, una decina soltanto di dopati, e due incoscienti che hanno preso la coca per diletto, Hingis e Gasquet).

Non ci resta quindi che attendere, nella fragile speranza dell'avvento di un genio, forse non ancora nato. O di una futura prodezza di Nadal, i cui fragili tendini possono, purtroppo, limitarne o addirittura bloccarne la carriera, come temiamo in molti. Il Federer di oggi, apparentemente rinato in assenza della sua nemesi spagnola, ha probabilmente atteso troppo. L'anno prossimo compirà, nel bel mezzo degli Slam, 29 anni.

8 giugno 2009
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Ombra84
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Messaggio da Ombra84 »

bell articolo, questo :)
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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floyd10
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Messaggio da floyd10 »

L'ultimo non l'ho letto, che ho sonno.
Ma quello prima, postato da Johnny, fa obiettivamente pena. Anzi, la prima parte è ottima, se non altro perché scritta troppo bene. Poi però scade in maniera inaccettabile dal punto di vista dei contenuti. Un po' di ironia si può pure fare, e si può anche non parlare di tennis giocato, ma andrebbe usata sempre un minimo di delicatezza. Clerici di solito non oltrepassa il confine del buon gusto, stavolta direi che l'ha fatto.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Messaggio da orangeman »

A me invece l'articolo di ieri non ha entusiasmato. Insomma, alla fine, che ha detto? Ha fatto un pò una cronostoria.. poteva tranquillamente essere dell'anno scorso o dell'anno prima.
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

tutta sta analisi che poi a federer bastava vincere una partit aper fare il grande slam. per ben 2 anni 2006 2007 e magari, con nadal non ancora presente anche il 2004 poteva essere buono seppur con un federer non ancora cosi' forte sul rosso.
Per dire Sampras non ha mai nemmeno vinto 3 slam in una stagione.

al di la dei cami di superfice, aerei, stress, racchette moderne ( am poi i top 3 fanno cosi' fatic anei primi 2 turni? )
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Zonker
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Messaggio da Zonker »

alessandro, avresti un pvt :oops:
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uglygeek
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Messaggio da uglygeek »

Se posso spezzare una lancia a favore di Clerici (non che ne abbia bisogno...)
Secondo me il fatto che non capite e' che non siamo noi - appassionati di tennis, alcuni anche davvero molto competenti - il pubblico a cui si rivolge Clerici nei suoi articoli sulla Repubblica.
Si rivolge chiaramente ad un pubblico piu' vasto, che la Safina (n. 1 del mondo!) neppure l'ha mai sentita nominare.

Ora, il commento della gente comune che si trovasse per caso davanti alla TV durante le semifinali del RG non credo sia molto dissimile da quello di Clerici (tipo: ma non dovevano essere semifinali 'femminili'?) Commento un po' grezzo, se vogliamo, ma il tennis femminile non e' sempre stato cosi'? La Graf non veniva mai a Roma perche' le dicevano che era brutta...

A parte questo, va anche detto che ormai sara' piu' un decennio che Clerici si e' rotto di commentare tecnicamente dinamiche di gioco e colpi di tutti i match di cui deve scrivere. Lo fa solo ogni tanto, quando gli interessa.
E' chiarissimo che il gioco gli interessa e gli piace meno, e in gran parte lo ha stancato. E poi c'e' poco da commentare in molte partite del moderno tennis femminile: chi tira piu' mazzate dentro le righe vince, non e' che ci sia molto altro da dire.

Infine, c'e' una considerazione da fare sul tennis in genere ed e' che in questo sport anche il "glamour" gioca un ruolo, e questo e' vero anche in campo maschile. Non si tratta di essere per forza belli, ma bisognerebbe essere un po' personaggi, non semplici automi spara-palle. Quando un tennista o una tennista - sia pure vincente - manca completamente di attrattiva, sia esteticamente che stilisticamente, non e' poi cosi' divertente da guardare, almeno per chi non vive di pane e tennis. Questo era quello che l'articolo di Clerici dice con cruda efficacia. Potra' non piacere a noi aficionados, ma in fondo e' la verita'.
Johnny Rex
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Messaggio da Johnny Rex »

Mah.

Curiosamente, proprio la Kutznetsova è una delle poche che devii dallo sparapallismo,ma evidentemente, come scrivi tu, c'è un certo disinteresse per il tennis giocato :)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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chiaky
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Messaggio da chiaky »

nico
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Messaggio da nico »

#40#
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floyd10
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Messaggio da floyd10 »

:D
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Lucas
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Messaggio da Lucas »

David Witt, tra l'altro, sparring di Venus Williams da ormai tre, quattro anni almeno.
Fillo
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Re: Clerici..

Messaggio da Fillo »

Le persone di una certa età dicono cose che noi magari pensiamo e basta e per "pudore" o "moralità" tralasciamo perché potrebbero appunto essere offensive per qualcuno.
Invece agli anziani ormai non frega più nulla.
Mia nonna dice robe che 30 anni fa non si sarebbe sognata di dire.
Non sto ne giustificando, ne difendendo Clerici.
Faccio una riflessione
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corsair
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Re: Clerici..

Messaggio da corsair »

cosi scriveva Clerici di Lendl al momento del ritiro, nel 1994 ...

"ALLORA, è stato un grande?" mi chiede via fax Felice Raimondi di Milano, mentre da tempo avevo in serbo una lettera di Franco (o Franca) Allegri di Arezzo, che desiderava informazioni sulla collezione Mucha di Ivan Lendl. Credo proprio di sì caro Raimondi, e non solo per gli 8 Grand Slam vinti su 19 finali, i 94 tornei (secondo soltanto a Jimmy Connors nell'era Open), il primo posto tenuto in classifica per 4 anni, e il secondo per 3. Credo proprio di sì per la lunghezza della carriera, che è durata dal 1978 a quest' anno, qualcosa come 17 anni, con percentuali di vittorie incredibili, serie tipo quelle dell'82 (106 vittorie e 9 sconfitte), dell'85 (84 vittorie e 7 sconfitte), dell'86 (74 su 80).

Per le 156 settimane passate al n. 1 della classifica, 3 settimane meno di Jimmy Connors, per colpa di Wilander, che batté Lendl 6-4 al quinto in una finale Us Open maratona nel 1988, uno di quei match simili ai grandi fight di boxe dai quali si esce sfiniti, magari per non riprendersi più. Ma fu giusto Wilander, ad andare sopra le sue possibilità per poi scomparire, mentre lo sconfitto Lendl ritornò in terra, tanto ben piantato da riuscire a riguadagnare il n. 1 l'anno seguente, vincendo l'Australian Open. Ivan era già un campione annunciato dal giorno in cui, nel 1977 dominò l'Orange Bowl e, grazie ai buoni uffici del collega Pierone Ratti, esperto non solo di neve, rivestì le magliette Australian di Giordano Maioli. Era una sorta di birillo snodatissimo, con un faccino teso addosso al teschio come una pergamena a un paralume. Vederlo sorridere, anche da ragazzo, non era facile, e ancor meno facile divenne in seguito. Una volta che glielo chiesi, mi sentii rispondere, aggressivo: "Non vedo che così ci sia da divertirsi, lì dentro". Aveva ragione lui.

Non era, il suo modo di colpire, un colpo di pennello di quelli che fanno godere l'autore. Ivan era un regolarista, e un picchiatore. Proprio per lui, mi venne da adattare il termine "regolarista", che avevo coniato per Borg, in "regolarista d' attacco". Se, da piccolo, ai tempi in cui era stato mondiale junior, Ivan si era limitato a rimandare, attendendo la palla buona per avventarsi con il diritto, via via andava migliorando la battuta, dall'alto di un metro e 86 ragguardevole per gli anni Ottanta. E, pian piano, abbandonava un rovescino tagliato e velenoso per una terribile sberla liftata, che non sarebbe servita soltanto a passare, ma anche ad attaccare. Dominato all'inizio dal ritmo superiore di Jimmy Connors, dalle volée e dai tocchi di John McEnroe, Ivan riuscì a riguadagnare un buon metro di campo ai due geni, per rendergli la vita difficile e spesso impossibile. Contro di lui, vincere di regolarità, o in palleggi aperti, era quasi impossibile. Rallentargli il gioco era impresa suicida. E bisognava allora attaccarlo. Un bel problema, perché Ivan passava quasi altrettanto bene di rovescio che di diritto.

Di un colpo, anzi, Ivan conserva, e forse conserverà a lungo il copyright. Il terribile diritto giocato in allungo, al limite dell'estensione del braccio, da fuori campo, quando ormai le possibilità di rientro sono nulle. Le volte che l'ho visto volgere a suo vantaggio simili disperate situazioni non si contano. Questo straordinario campione, grandissimo esempio di tennista faber, ebbe una partenza difficile, anche per ragioni razziali. Tutti i suoi connazionali, da Drobny alla Navratilova, da Mecir alla Mandlikova, non sono stati eroi. Basta leggere Schweyk, basta fare un'occhiata alla storia del loro paese per capire. Ivan soffrì dunque, all'inizio di carriera, la sindrome boema-morava, e non l'aiutò certo la decisione di emigrare negli States.

Ricchi fin che si vuole, abbandonare le proprie radici è sempre causa di trauma, e star soli di fronte a un Mac o a un Jimmy, giudicati da 30.000 occhi spesso impietosi, non è la cura migliore. Ricordo che una delle mie ultime zuffe (l'età porta consiglio) fu con un bestione di una novantina di chili, che non cessava di deriderlo "bloody communist", durante una delle prime finali di Flushing Meadows. Chissà come mai sapeva, del comunismo dei gulag, quel beato borghesaccio yankee. Nel mentre io mi azzuffavo e gridavo i miei son of a bitch al bestione, Ivan avrebbe perduto una delle sue prime tre finali dello Us Open. Finali che spinsero molta stampa, specie americana, a definirlo "quitter", e cioè fifone, o "Chicken", pollo, che da noi sarebbe (curiosa, la fantazoologia) coniglio. Presi anch' io, a definirlo Coniglio, ma con simpatia, sottolineando che, a quel vegetariano, stavano crescendo due rispettabili canini.

E quei canini diventeranno zanne proprio sul campo dove, per vincere, bisogna soffrire di più. Sul Centrale del Roland Garros, quando recuperò da due set e un break sotto, contro John McEnroe. Lottando, soffrendo, e lobbando, da bravo terraiolo, da europeo autentico. Fu questo il suo primo Slam, dopo ben 4 mancati, un successo che fece ricredere molti, non ultimi i miei colleghi americani John Feinstein e Michelino Lupica, i due più pagati, e spesso un po' affrettati, cronisti sportivi del mondo. Di li, da quel giorno, dentro a Ivan si produsse un clic e, da presunto perdente, quel bel tipo divenne un winner se ce n' era uno. Ad aiutarlo fu non solo lo splendido organismo che mamma Olga e papà Jiri, ottimi tennisti, gli avevano regalato.

Di famiglia borghese, di buoni studi, Ivan aveva capito prima di molti suoi avversari (certo di Mac e anche di Connors) quali strumenti si celassero nella medicina sportiva, nelle tecniche d' allenamento, nella dietetica. Non appena ebbe sufficienti denari, Ivan si costruì una palestra e non uno, ma due campi in casa. E, per non logorare un'anca e un ginocchio gloriosamente feriti, fu tra i primi ad allenarsi in bicicletta. La volta in cui chiesi di lui, nel Connecticut, mi sentii rispondere. "E' fuori dalle sette, in bici. Sarà di ritorno alle nove". Questa mania dell'allenamento avrebbe condotto Lendl a dimenticare la vita privata, la sua, e forse anche quella di una moglie incantevole, all'antica, che gli ha già dato quattro figlie, tutte femmine.

Ma la mania più grande, quella che dovrebbe averlo reso, se non simpatico, quantomeno ammirevole, fu quella di voler vincere Wimbledon. Per strappare anche quella corona dello Slam, la più gloriosa, Ivan cambiò tecnica, ingaggiò uno specialista quale Tony Roche, arrivò addirittura, nel 1990 a saltare un Roland Garros accessibilissimo per dedicarsi all'erba anima e cuore. Ma anche in quell'edizione, come nelle due finali dell'86 e dell'87, Ivan non riuscì ad aver ragione di un autentico giardiniere, nella fattispecie Edberg. Non vorrei, in qualche modo, scalfire un'immagine tutto sommato positiva, nel rispondere al secondo lettore. Collezionista di Alphonse Mucha, moravo come lui, maestro di un art nouveau floreale che non potrebbe essere più lontana dallo stile del tennista, Ivan mi rispose, un giorno che gli suggerivo la visita ad un Museo che esponeva il suo artista prediletto. "Non mi interessa. Colleziono soltanto per investimento". Ma anche questo, Franco (o Franca) Allegri, dovrebbe insegnarci qualcosa. I grandi tennisti vanno ammirati sul campo, così come i grandi pittori vanno ammirati al Museo. Chissà se era simpatico, Alphonse Mucha?
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Re: Clerici..

Messaggio da mansdorf »

Sì, ma.. Clerici.. lui quando si ritira? :)
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Re: Clerici..

Messaggio da uglygeek »

mansdorf ha scritto:Sì, ma.. Clerici.. lui quando si ritira? :)
Perche' dovrebbe? E' piu' interessante una scorreggia di Clerici vecchio di mille articoli e telecronache dei giornalisti giovani.

Io addirittura quando guardo il tennis su sky e la telecronaca non e' di Tommasi o Clerici "devo" mettere l'audio con i soli suoni del campo perche' altrimenti dopo aver sentito gli altri telecronisti 10 minuti dovrei spegnere perche' proprio non li reggo. Oppure, come a Wimbledon, guardo piuttosto la tv americana in streaming.
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Re: Clerici..

Messaggio da palermoverdasco »

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Re: Clerici..

Messaggio da Fillo »

C'è da dire che quasi tutti gli altri commentatori sono di una banalità disarmante; dicono sempre le solite cose...e, al peggio, si mettono persino a commentare la gente in tribuna e parlare di gossip.

Quando Clerici parla di qualcuno in tribuna ci ricama sopra un po di storia, qualche aneddoto interessante. Clerici ha storie da raccontare.

Voi quando guardate una partita avete bisogno di qualcuno che vi dice 15-0...oppure che dica quanto era bello il dritto appena visto?!
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Re: Clerici..

Messaggio da Johnny Rex »

Fillo ha scritto:Voi quando guardate una partita avete bisogno di qualcuno che vi dice 15-0...oppure che dica quanto era bello il dritto appena visto?!
un telecronista veramente mediocre, uno che mi fa la telecronaca del colpo che è stato appena eseguito dal giocatore è un mediocre

Clerici stesso, parlano di McEnroe mentre commetava l'ultima finale a Londra.

Parole sue, eh :)

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Re: Clerici..

Messaggio da Fillo »

Johnny Rex ha scritto:
Fillo ha scritto:Voi quando guardate una partita avete bisogno di qualcuno che vi dice 15-0...oppure che dica quanto era bello il dritto appena visto?!
un telecronista veramente mediocre, uno che mi fa la telecronaca del colpo che è stato appena eseguito dal giocatore è un mediocre

Clerici stesso, parlano di McEnroe mentre commetava l'ultima finale a Londra.

Parole sue, eh :)

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Re: Clerici..

Messaggio da uglygeek »

Johnny Rex ha scritto:
Fillo ha scritto:Voi quando guardate una partita avete bisogno di qualcuno che vi dice 15-0...oppure che dica quanto era bello il dritto appena visto?!
un telecronista veramente mediocre, uno che mi fa la telecronaca del colpo che è stato appena eseguito dal giocatore è un mediocre

Clerici stesso, parlano di McEnroe mentre commetava l'ultima finale a Londra.

Parole sue, eh :)

F.F.
Ho provato a seguire qualche partita sulla NBC in streaming, e non era tanto male.
Sono sempre in 3 o 4 almeno a commentare un incontro, quindi c'e' piu' varieta'; e' vero che il livello di banalita' e' piuttosto alto, pero' ogni tanto si sentono anche considerazioni tecniche interessanti e - come sempre nello sport americano - c'e' una buona memoria storica.
Io li preferisco sicuramente a tutti gli altri di Sky (a parte Tommasi/Clerici, of course).

Ma sbaglio o durante la telecronaca di Wimbledon proprio dopo quel commento di Clerici Tommasi gli ha chiesto se diceva cosi' perche' e' in pessimi rapporti con McEnroe, e Gianni ha risposto che ora in realta' i loro rapporti sono cordiali anche se in passato erano pessimi e lui (Clerici) e' arrivato addirittura a prenderlo (a prendere McEnroe) a calci in c...
Frase abbastanza surreale, devo dire; l'ho forse sognata?
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Re: Clerici..

Messaggio da alessandro »

no, eri desto, l'ho sentita anch'io.
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Re: Clerici..

Messaggio da uglygeek »

alessandro ha scritto:no, eri desto, l'ho sentita anch'io.
Deve essere stata una scena mitica :-D
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Johnny Rex
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Re: Clerici..

Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto:
alessandro ha scritto:no, eri desto, l'ho sentita anch'io.
Deve essere stata una scena mitica :-D
Ma sì, tutto ciò che riguarda il divin Gianni è Mitico, Storico, Imprescindibile.

Parrà che sia un critico ad oltranza di Clerici ,laddove invece l'ho considerato ( e ancora lo considero) un fuoriclasse della narrazione (sopratutto breve) e della telecronaca , semplicemente penso che da tempo abbia perso i contatti col tennis moderno, al di là dell'amato Svizzero ,e se trovo ancora belli gli articoli di memoria storica che scrive, noto invece una bella ripetitività in quelli di commento all' oggi, e quasi inascoltabile ormai in telecronaca.
Detto ciò, son tutt'altro che ottimista sul futuro del tennis in televisione ,a breve-medio termine ,anche (anzi sopratutto) per quando lui e Rino smetteranno.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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uglygeek
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Re: Clerici..

Messaggio da uglygeek »

Johnny Rex ha scritto:
uglygeek ha scritto:
alessandro ha scritto:no, eri desto, l'ho sentita anch'io.
Deve essere stata una scena mitica :-D
Ma sì, tutto ciò che riguarda il divin Gianni è Mitico, Storico, Imprescindibile.

Parrà che sia un critico ad oltranza di Clerici ,laddove invece l'ho considerato ( e ancora lo considero) un fuoriclasse della narrazione (sopratutto breve) e della telecronaca , semplicemente penso che da tempo abbia perso i contatti col tennis moderno, al di là dell'amato Svizzero ,e se trovo ancora belli gli articoli di memoria storica che scrive, noto invece una bella ripetitività in quelli di commento all' oggi, e quasi inascoltabile ormai in telecronaca.
Detto ciò, son tutt'altro che ottimista sul futuro del tennis in televisione ,a breve-medio termine ,anche (anzi sopratutto) per quando lui e Rino smetteranno.

F.F.
Io parlavo di scena mitica immaginando questo vecchietto che prende a calci nel sedere un tipetto irascibile come John McEnroe.

Riguardo alla sua mancanza di contatti con il tennis moderno, e' certo che sia vero. Non e' sicuramente piu' in grado di commentare un primo turno, ad esempio, perche' magari di uno dei giocatori in campo sa poco o niente. E' il telecronista perfetto per ex aficionados come me che pure hanno rarefatto i contatti con il tennis di oggi, perche' permette di seguire il tennis con lo stesso distacco e posso immaginare che la cosa risulti insopportabile per chi invece il tennis lo segue sul serio cosi' come le telecronache piene di informazioni ma totalmente prive di talento e carisma dei telecronisti di oggi risultano insopportabili per chi ricorda tempi migliori.

Non sono sicuro comunque che il futuro del tennis in tv migliorera' quando lui e Rino smetteranno, perche' a parte che hanno gia' quasi smesso, non vedo poi altri telecronisti di talento in giro. Tu puoi anche mandare Gianni e Rino in pensione perche' il loro commento a Wimbledon 2009 non e' all'altezza del loro commento agli USOpen 1989, o a Wimbledon 1999, per dire. Ma non puoi trovare nessuno oggi in Italia, bravo come loro erano bravi 20 o 10 anni fa. Di conseguenza, in ogni caso, il presente del tennis in tv e' gia' in declino e il futuro e' ancora meno roseo. Chi sarebbero i fuoriclasse? Lombardi il professorino? La Pero? Bertolucci? Quelli di Eurosport?
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Re: Clerici..

Messaggio da Lidermax »

Beh, io Bertolucci e la Pero (tanto per fare due nomi) non li trovo così disprezzabili, anche se Clerici e Tommasi rimarranno a lungo nella memoria di noi appassionati della vecchia guardia...però devono ormai essere proprio bolliti, se risultano assolutamente insopportabili anche ad uno come me che (quasi) seguiva il tennis più per ascoltare i loro commenti che per il gioco stesso. #1#
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Re: Clerici..

Messaggio da macman »

Visto alle 4 di notte su volo British Airways un documentario sulla storia del Roland Garros in cui interviene - ed è inquadrato - 3/4 volte il grande Gianni, che parla in ottimo francese (con sottotitoli in inglese) di Nicola Pietrangeli, della sera prima di una delle finali da questi diputate e infine di qualcosa di più moderno...ma ho dimenticato di cosa...erano pur sempre le 4 di notte....
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Re: Clerici..

Messaggio da Pippo and Potito »

E intanto Gianni scrive un bellissimo articolo sull'Espresso sulla nostra Pennetta.
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Re: Clerici..

Messaggio da alessandro »

ho appena letto "Mussolini, l'ultima notte", credevo fosse nuovo e leggendolo mi sembrava perfetto per trarci una commedia.
ho scoperto che invece era il libro tratto da una commedia andata in scena nel 2007.

Un mussolini rinchiuso sul lago di como, in un fienile, con la Petacci, ripercorre tra lucidita' e allucinazioni la sua vita, incentrata sui rapporti con le sue donne, le mogli, le amanti, la figlia, con la Petacci che assume di volta in volta le sembianze (nella mente di Mussolini) delle varie donne.

Tra confessione, scoramento, delirio, ripetizione dei discorsi davanti a una folla immaginaria e un tentativo di giustificare quelli ceh si sono rivelati poi errori, la guerra l'alleanza con Hitler, le leggi raziali, tutte cose benedette dal Re e non osteggiate dal Papa.

Alcune parti un po' boccaccesche che potrebbero essere tratte da intercettazioni della scorsa estate o da articoli di Repubblica di questi giorni.

Un libro quasi obbligato per Clerici per questiuoni geografiche e cronologiche.

si chiude con una sventagliata di mitra, forse.
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Re: Clerici..

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: Clerici..

Messaggio da paoolino »

Qualcuno sa perché sulla Repubblica non sono apparsi articoli di Gianni Clerici sullo US Open? E' stato il quotidiano a non "inviarlo" a NY oppure sono stati problemi personali ad impedire a Clerici la trasferta oltre oceano?
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: Clerici..

Messaggio da Johnny Rex »

Questo Federer, già sconfitto dal Del Potro, ferito da due set negativi contro Verdasco e Murray, non aveva più né le motivazioni, né la condizione migliore per aggiudicarsi un quinto Masters. Veniva addirittura da una sconfitta nel borgo natale di Basilea contro Djokovic, e da un'altra a Parigi contro un peon, Benneteau. Per finire, è stato battuto anche nelle percentuali di punti giocati dal fondo da un Davydenko che sarà certo un regolarista, ma non proprio un attaccante. Non resta che augurargli, ad un simile Roger natalizio, buone feste.

E beh, ormai il disco è lo stesso da anni.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Clerici..

Messaggio da Johnny Rex »

L'australiana, a confronto della straordinaria sollevatrice di pesi neri, sembra quasi un donnino. Ben muscolata, ben fatta, ma con dieci, quindici chili in meno.

Mah.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Clerici..

Messaggio da Joe Shlabotnik »

L'avevo letta anch'io, ma non avevo voluto infierire.
fabio86

Re: Clerici..

Messaggio da fabio86 »

Johnny Rex ha scritto:L'australiana, a confronto della straordinaria sollevatrice di pesi neri, sembra quasi un donnino. Ben muscolata, ben fatta, ma con dieci, quindici chili in meno.

Mah.

F.F.
Eh ma Clerici e Tommasi...
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Re: Clerici..

Messaggio da Lyndon79 »

fabio86 ha scritto:
Johnny Rex ha scritto:L'australiana, a confronto della straordinaria sollevatrice di pesi neri, sembra quasi un donnino. Ben muscolata, ben fatta, ma con dieci, quindici chili in meno.

Mah.

F.F.
Eh ma Clerici e Tommasi...
Certo che anche voi, eh, :)
Ha scritto secondo me un articolo molto bello, ironico e "fattuale" alla maniera sua. E di tutto il (bel) articolo, state a prendere solo quella parte li', discutibile si' (anche se i 10-15 chili in meno ci sono tutti, :D )
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