Clerici...

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paoolino
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Re: Clerici...

Messaggio da paoolino »

Nell'88 era inviato di Repubblica da Seul:

IL FANTASMA DI SABONIS
SEUL Non si erano viste da anni, a Seul, bandiere con la falce e il martello. Non meno di quattro hanno sventolato nei popolari del Chamshil Gymnasium per due ore, senza che uno dei troppi poliziotti che proteggono il nostro soggiorno intervenisse. Sorridevano, invece, gli sbirri così come sorridevano la maggior parte dei ventimila spettatori che affollavano lo stadio del basket. Le bandiere erano state introdotte da gruppetti di tifosi sovietici e jugoslavi che le avevano presto consegnate ai festanti tifosi coreani. Le agitavano allegramente insieme, ma scandivano in coro una parola facile, Ju-go, Ju-go, tanto che pareva, a tratti, di trovarsi in uno stadio di Spalato. In campo, la Russia stava subendo una delle rotte più preoccupanti dai tempi della campagna napoleonica o della Blitz-krieg hitleriana. E, purtroppo per loro, non ci sarebbe stata nessuna Beresina, nessuna Stalingrado a salvarli dallo scatenato infierire degli slavi del sud. Eppure il match era iniziato bene per la squadra del vecchio colonnello Gomelsky. All' avvio i suoi pretoriani baltici erano riusciti ad applicare i principi del basket muscolare, un gioco fatto di spinte più o meno lecite e di lotta, una pressione che asserragliava gli jugoslavi sotto il loro canestro, ne frastornava le torri, ne spegneva l' estro. Pareva dovesse finire con un trionfo russo, come alle qualificazioni olimpiche di Rotterdam, soprattutto quando si vedeva entrare in campo, col suo ciuffo e l' andatura ciondolante, Arvidas Sabonis: l' uomo più alto delle Olimpiadi, con i suoi 223 centimetri. Sabonis era di ritorno dagli Stati Uniti, via Mosca. Una doppia rottura al tendine d' Achille era stata amorosamente curata dagli specialisti americani di Portland, e non soltanto per spirito umanitario. La politica estera di Gorbaciov sembra aver sostituito alle invasioni militari una pacifica infiltrazione di campioni sportivi. Così come la Juve ha ottenuto Zavarov, i Trailblazers di Portland avranno presto Sabonis, e il sole di Tenerife riscalderà l' ultima panchina del colonnello Gomelsky. L' ingresso di Sabonis sembrava sottolineare l' efficienza della chirurgia americana, poiché il distacco aumentava fino a 27-15 per i russi al 15' . Qui il coach jugoslavo, l' ingegner Ivkovic, tentava una mossa disperata. Mandava fuori i suoi due omaccioni Divac e Vrankovic, per schierare un quintetto senza pivot. Era una squadra giovanissima, con una frenetica trazione posteriore del divino Petrovic e del piccolo Obradovic, due soli lunghi, Paspalj e Kukoc, che tuttavia rendevano ben 15 centimetri a Sabonis. Il gioco magicamente si apriva, la marcatura su Petrovic diventava sempre più problematica, e finalmente il genio jugoslavo andava a segno per la prima volta in azione, con una bomba' da tre punti che conduceva gli jugoslavi a 31 pari. Concludevano il primo tempo, i plavi' , avanti 39-33, con un incredibile parziale di 24-4. Il riposo non portava consiglio a Gomelsky. Si sarebbe visto in campo fino alla fine, malcerto nelle rosse ginocchiere ortopediche, umiliato fino all' impotenza, l' ectoplasma del povero Sabonis. Lo stesso coach jugoslavo, alla fine, mormorava una frase di scuse per lui. Qualcuno insinuava che la sua presenza in campo fosse l' ultima, crudele dimostrazione della sua inutilità, per una squadra da rinnovare. Il mio amico Finstein della Nbc era lapidario: Sabonis ha risolto la partita in favore della Jugoslavia. Ma non c' è mai una sola verità. Erano state anche la freschezza, la creatività degli slavi a confondere le quattro idee ricevute del colonnello Gomelsky. Dei suoi si erano salvati i soliti irriducibili baltici, Marciulionis, Komicius, Sokk. Tutta gente che aspira, soprattutto, a finire la carriera nella Cee, o in Usa. Qui potrebbero ritrovare i loro avversari della probabilissima semifinale di giovedì 29, la nerissima squadra del nero coach John Thompson. Gli americani hanno annichilito con 44 punti di scarto i poveri spagnoli, e non si vede come i brasiliani di Oscar possano ripetere l' incredibile sorpresa dell' anno scorso, ai Panamericani. Gli yankees infatti, hanno un ritmo spaventoso, un pressing che inizia dalle rimesse avversarie, e che continua trasformandosi in trappole sparse ovunque, per concludersi con raddoppi e addirittura ritripli, se mi è consentita l' espressione. Il mio vecchio Cesare Rubini pensa di aver ammirato squadre olimpiche più forti, quella di Melbourne con Bill Russell e K.C. Johnson, o quella con Michael Jordan a Los Angeles. Si son viste raramente, tuttavia, due prime scelte come Robinson, draft' degli Spurs, e Manning, pescato dai Clippers, insieme al Miglior Giocatore dell' Anno, Hawkins, più altri 9 tipi di valore notevole ma soprattutto omogenei, bene integrati, e con una preparazione atletica terrificante. Cosa potevamo fare? si domandava il coach spagnolo Diaz Miguel. Abbiamo tirato il 50% da tre punti, e solo il 28 da due. Vuol dire che avvicinarsi alla loro lunetta è come attaccare un bunker all' arma bianca. Gli americani hanno invece messo dentro il 60%, e sono giunti al punto di fare autocritica, soprattutto il marinaio Robinson, che le severe leggi militari americane avevano lasciato per un anno dietro a una scrivania. 5 su 9 al tiro, l' 85% dei personali, e 11 rimbalzi non sembrano aver soddisfatto quello che, secondo Magic Johnson, diventerà un grande centro Nba. L' unico, piccolo difetto di questa fenomenale squadra, è quello di avere un solo bianco, Daniel Majerle, che il coach Thompson fa entrare nel quintetto base, e si tiene stretto alle conferenze stampa e in tutte le manifestazioni ufficiali. Cos' è questa prevenzione contro i neri, se ne schiera solo undici su dodici? mi sono avventurato a chiedergli. Dall' alto dei suoi due metri, Thompson ha finto di non capire. Meglio così.

OMOLOGATO il record mondiale dei 100 ottenuto da Florence Griffith Joyner in luglio a Indianapolis in luglio (1049). Nessuna obiezione da parte della Iaaf, la federazione internazionale, sul forte vento che soffiava al momento della gara. Said Aouita ha interrotto da qualche giorno gli allenamenti per uno stiramento muscolare. Il campione mondiale si è anche lamentato del cibo che si mangia al Villaggio: Da sei giorni ha bruciore di stomaco. Furi per doping. Lo svedese Christensen, sollevatore di pesi (cat. 75 chili), è stato rispedito a casa dai suoi dirigenti. E' risultato, infatti, positivo al test antidoping, dopo una gara disputata in Svezia il 20 agosto scorso. I risultati del test sono giunto solo ieri a Seul. Non saranno puniti gli otto atleti statunitensi che ai Trials di Indianapolis risultarono positivi ai controlli antidoping. Secondo la federatletica internazionale le quantità di stimolanti trovati nelle loro urine sono troppo piccole per dipendere da un deliberato tentativo di doping. Il Madagascar sarà l' unico dei sette paesi assenti a Seul a non ricevere dal Cio la quota di diritti televisivi ripartita per solidarietà olimpica. A differenza degli altri paesi che boicottano, gli africani hanno prima accettato l' invito, poi non si sono presentati. Potranno però partecipare ai Giochi di Barcellona ' 92. Henri Leconte giocherà il torneo olimpico. Nei giorni scorsi la partecipazione del tennista francese era in forte dubbio.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Nasty
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Re: Clerici...

Messaggio da Nasty »

A Barcellona 1992 i suoi articoli sul dream team erano veramente meravigliosi.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
tennisfan82
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Re: Clerici...

Messaggio da tennisfan82 »

Una volta alle Olimpiadi il giorno dopo leggevi gli articoli di Clerici.

Per dire eh
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ThePiper
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Re: Clerici...

Messaggio da ThePiper »

QUANDO IL BIANCO ARRIVA SOLO SECONDO
SE NON sei buono viene l' uomo nero. Quanti di noi non hanno sentito ripetere questa vecchia favola dalle loro mamme, e si sono spaventati. Non meno spaventati, i poveri velocisti bianchi di fronte alla marea di muscoli neri che li ha sballottati, travolti, praticamente cancellati dalla scena delle prime giornate di sprint. Per gli habituées dell' atletica, questa supremazia pare tanto scontata da non sorprendersi se nelle semifinali dei cento si sono insinuati solo due boveri bianghi, Vladimir Krilov e Attila Kovacs. Gli altri sedici sprinters erano un ventaglio di sfumature nere. A me, spettatore occasionale, questa vicenda è parsa tanto interessante che mi sono affannato a domandare se c' è un libro sull' argomento, se esperti di genetica, fisiologi, etnologi e sociologi si sono mai seduti intorno ad una tavola rotonda a riflettere. Il libro non c' è, mi hanno risposto. Ci sono spiegazioni, articoli, ma c' è anche una gran paura di affrontare un argomento che puzza di razzismo, magari a rovescio. Non capisco il perchè, o almeno rifiuto di capire. Se le razze esistono, studiarle può solo aiutare a cancellare pregiudizi, intenderci meglio. Ripeto quindi che mi sono anche sorpreso che ben quattro degli otto finalisti neri dei cento fossero giamaicani. Due correvano per il Canada e uno per la Gran Bretagna, ma di razza giamaicana rimanevano, così com' era giamaicana quella favolosa staffetta che ci aveva incantati, da giovani, stabilendo un mondiale dei quattrocento nel 1952. Fino allora avevamo conosciuto la Giamaica soltanto per la filibusta e il rum, ma le foto di quelle gambe lunghissime, di muscoli affilatissimi, quasi tracciati da una mano leonardesca ci rimasero impressi, come qualcosa di diverso dai muscoli dei nostri atleti bianchi. Si disse allora che i negri erano buoni solo per lo sprint. Ed ecco arrivare i successi della gente dell' altipiano, la maratona romana di Abebe Bikila, e tutta una teoria di altri grandi corridori sulle distanze medie, da Keino a Rono, fino al vincitore degli ottocento di Seul Paul Ereng. Ricordo ancora l' incredulità, quasi lo scandalo, quando alla fine degli Anni Cinquanta la tennista negra Althea Gibson vinse a Wimbledon. Anche lì, si era detto che i negri non potevano giocare, il tennis richiedeva qualità intellettive e una tenacia a loro ignota. Adesso i neri degli Stati Uniti, più ricchi dei loro fratelli, compongono gli undici dodicesimi della squadra di basket, e la loro presenza dilaga addirittura nella ginnastica, una serra fin qui proibita, con Charlie Lakes. Il nuoto Usa, sport tipicamente universitario come il tennis, non ne aveva ancora visti, ma ecco che un certo Anthony Nesty, nero nell' acqua azzurra, ti batte Biondi, e poi spiega di essersi fatto cittadino del Suriname perchè nel suo paese, a Trinidad, piscine non ce n' erano. Questa delle piscine è una informazione utile. Infatti non sono mai mancati negli Stati Uniti, i play ground, i campi pubblici con tabellone e cerchio di ferro per buttarci una palla. Non sono mai mancate le strade dei quartieri poveri, per giochi di guardia e ladri non sempre innocenti. La spiegazione sociologica è davvero facile. Si capisce cioè che i neri si sono affermati nei settori in cui gli ostacoli erano minori. Quel che resta da dimostrare è come e perché siano diversi da noi bianchi, diversi tra loro, e comunque più adatti ad andar forte. Uno spettatore nero che sedeva di fianco a me, ha creduto di informarmi che loro sono un popolo più giovane. Le scoperte dell' orologio molecolare dimostrano giusto il contrario. Voi europei avete un cervello troppo pesante mi ha osservato un altro spettatore scuro. E' faticoso portarlo intorno. Anche questa può essere una teoria, così come è rispettabile quel che osservava il mio amico Cesare Rubini, il Signor Basket. I negri vincono perché hanno molta più fame. Sarà magari vero, ma allora che dire degli indiani? Che ne hanno addirittura troppa? Mentre io aspetto dunque di sentirmi spiegare in che cosa e perché i negri sono meglio di noi su una pista, i paesi bianchi più avvertiti li arruolano sotto le loro bandiere, e li mandano a vincere medaglie d' oro. Sarà magari l' ultimo guizzo dello sfruttamento colonialistico, magari l' inizio della fine del razzismo. Quanto a noi, suggerirei di guardare con maggiore attenzione alle legioni dei vu' cumprà. E' una delle nostre ultime speranze, per qualche medaglia di più.


:oops: :oops: :oops:
ThePiper
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Re: Clerici...

Messaggio da ThePiper »

'HO CORSO PER L' ORO NON CONTRO LEWIS'
SEUL - L' uomo più veloce del mondo nel correre, è il più lento nel fare pipì. Ha infatti impiegato due ore, venti primi e un numero di secondi imprecisato del mio Swatch per presentarsi alla conferenza stampa. Quando avevo assistito alla mia ultima finale dei cento, qualcosa come ventotto anni fa a Roma, il gruppetto dei cronisti era addirittura entrato in campo, rifilando mille lire ad un guardiano del Coni in tuta blu, un tipo che tutti chiamavano Mammone, forse perché molto comprensivo. Il vincitore di allora, il tedesco ovest Armin Hary aveva accettato di buona grazia di chiacchierare, e a noi increduli aveva detto che non era stata, la sua, una partenza rubata. Aveva soltanto orecchie buonissime e sentiva lo sparo dello starter prima degli avversari. Avevamo preso tutti quella dichiarazione per un' arguta bugia sinché, mesi dopo, un famoso otologo aveva confermato che sì, Hary sentiva il botto molto prima dei suoi avversari. Quella vicenda mi ha insegnato che, qualche volta, i campioni dicono la verità: soprattutto perché, a differenza degli sconfitti, non hanno bisogno di manipolarla. Come gli hanno infatti chiesto se la sua semifinale, e la sua batteria fossero state gare tattiche, il buon Ben Johnson è parso ancor più stupefatto del solito. Ben ha cercato di spiegare che due partenze false l' avevano infastidito in batteria, e che in semi era semplicemente partito male. Dovesse scagionarsi per un altrui furto su un autobus, il povero Ben verrebbe arrestato per primo. Le sue capacità dialettiche, sommate alla balbuzie, ne fanno un colpevole ideale. Così una quantità di esperti di atletica, hanno iniziato a costruire raffinate teorie tattiche, secondo le quali Ben sarebbe, a dir poco, un nipotino di Machiavelli. Poiché abbiamo la fortuna, ventotto anni dopo le Olimpiadi romane, di poter rivedere ad nauseam i filmati televisivi, vi posso assicurare che Ben era ancora più sorpreso di me nell' arrivare terzo in batteria, rischiando l' eliminazione, e piuttosto infastidito di non essere primo in semifinale. Ho corso per andare sotto i dieci anche lì, come in finale ha ripetuto un paio di volte. Una tv canadese le ha attribuito una dichiarazione: é vero che le interessava più battere Lewis che conquistare l' oro ? Non l' ho mai detto, avanti con la prossima domanda . Poi altri argomenti più scontati, come la possibilità di scendere ancora sotto il record l' anno venturo e la mamma. Ben, le sue verità, schiette come i suoi sprint, le dice. Quello che dice bugie raffinatissime è l' altro, il negro-bianco, Carl Lewis. L' avessero lasciato, Lewis non avrebbe nemmeno pronunciato il nome di Johnson, tanto doveva avvertirne il fastidio. Io non ero venuto qui per correre contro qualcuno, ma contro tutti gli avversari ci ha spiegato. Io sono venuto qui per dare il mio meglio, ho fatto il mio miglior tempo, ho battuto il record americano. Come pretendere di più? Come non essere soddisfatti? I cronisti maliziosi insistevano, volevano sapere se almeno una guardatina a Ben gliela avesse data, durante la corsa. Ma no, nemmeno quella soddisfazione concedeva Lewis. Corre diritto, lui, senza voltare la testa per non scomporsi. Il risultato lo viene a sapere dal tabellone, superato il traguardo. Ecco, questo è molto più difficile da credere, ancor più delle ingegnose tattiche del bravo Johnson, che corre con l' ingrugnata serietà di un rinoceronte alla carica. Lui, almeno, ha ammesso di essersi accorto che Lewis rinveniva e di aver sprintato ancor di più. Elementare, Lewis.

Che incipit qua :lol: :lol:
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Re: Clerici...

Messaggio da Ombra84 »

paoolino ha scritto:Nell'88 era inviato di Repubblica da Seul:

IL FANTASMA DI SABONIS
SEUL Non si erano viste da anni, a Seul, bandiere con la falce e il martello. Non meno di quattro hanno sventolato nei popolari del Chamshil Gymnasium per due ore, senza che uno dei troppi poliziotti che proteggono il nostro soggiorno intervenisse. Sorridevano, invece, gli sbirri così come sorridevano la maggior parte dei ventimila spettatori che affollavano lo stadio del basket. Le bandiere erano state introdotte da gruppetti di tifosi sovietici e jugoslavi che le avevano presto consegnate ai festanti tifosi coreani. Le agitavano allegramente insieme, ma scandivano in coro una parola facile, Ju-go, Ju-go, tanto che pareva, a tratti, di trovarsi in uno stadio di Spalato. In campo, la Russia stava subendo una delle rotte più preoccupanti dai tempi della campagna napoleonica o della Blitz-krieg hitleriana. E, purtroppo per loro, non ci sarebbe stata nessuna Beresina, nessuna Stalingrado a salvarli dallo scatenato infierire degli slavi del sud. Eppure il match era iniziato bene per la squadra del vecchio colonnello Gomelsky. All' avvio i suoi pretoriani baltici erano riusciti ad applicare i principi del basket muscolare, un gioco fatto di spinte più o meno lecite e di lotta, una pressione che asserragliava gli jugoslavi sotto il loro canestro, ne frastornava le torri, ne spegneva l' estro. Pareva dovesse finire con un trionfo russo, come alle qualificazioni olimpiche di Rotterdam, soprattutto quando si vedeva entrare in campo, col suo ciuffo e l' andatura ciondolante, Arvidas Sabonis: l' uomo più alto delle Olimpiadi, con i suoi 223 centimetri. Sabonis era di ritorno dagli Stati Uniti, via Mosca. Una doppia rottura al tendine d' Achille era stata amorosamente curata dagli specialisti americani di Portland, e non soltanto per spirito umanitario. La politica estera di Gorbaciov sembra aver sostituito alle invasioni militari una pacifica infiltrazione di campioni sportivi. Così come la Juve ha ottenuto Zavarov, i Trailblazers di Portland avranno presto Sabonis, e il sole di Tenerife riscalderà l' ultima panchina del colonnello Gomelsky. L' ingresso di Sabonis sembrava sottolineare l' efficienza della chirurgia americana, poiché il distacco aumentava fino a 27-15 per i russi al 15' . Qui il coach jugoslavo, l' ingegner Ivkovic, tentava una mossa disperata. Mandava fuori i suoi due omaccioni Divac e Vrankovic, per schierare un quintetto senza pivot. Era una squadra giovanissima, con una frenetica trazione posteriore del divino Petrovic e del piccolo Obradovic, due soli lunghi, Paspalj e Kukoc, che tuttavia rendevano ben 15 centimetri a Sabonis. Il gioco magicamente si apriva, la marcatura su Petrovic diventava sempre più problematica, e finalmente il genio jugoslavo andava a segno per la prima volta in azione, con una bomba' da tre punti che conduceva gli jugoslavi a 31 pari. Concludevano il primo tempo, i plavi' , avanti 39-33, con un incredibile parziale di 24-4. Il riposo non portava consiglio a Gomelsky. Si sarebbe visto in campo fino alla fine, malcerto nelle rosse ginocchiere ortopediche, umiliato fino all' impotenza, l' ectoplasma del povero Sabonis. Lo stesso coach jugoslavo, alla fine, mormorava una frase di scuse per lui. Qualcuno insinuava che la sua presenza in campo fosse l' ultima, crudele dimostrazione della sua inutilità, per una squadra da rinnovare. Il mio amico Finstein della Nbc era lapidario: Sabonis ha risolto la partita in favore della Jugoslavia. Ma non c' è mai una sola verità. Erano state anche la freschezza, la creatività degli slavi a confondere le quattro idee ricevute del colonnello Gomelsky. Dei suoi si erano salvati i soliti irriducibili baltici, Marciulionis, Komicius, Sokk. Tutta gente che aspira, soprattutto, a finire la carriera nella Cee, o in Usa. .
Sabonis che in finale poi fece 20 e 15 rimbalzi :D
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Clerici...

Messaggio da tennisfan82 »

Chicca

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Monheim
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Re: Clerici...

Messaggio da Monheim »

tennisfan82 ha scritto:Chicca

Tommasi: "Il prestigio dei tornei è fatto dal prestigio dei loro vincitori"

Aridaje...

Il prestigio di un torneo è dato da storia, campo partecipanti eccetera eccetera. I vincitori forti son casomai una naturale ovvia conseguenza e non causa.

Se tutti i migliori in un preciso momento son ai nastri di partenza, al loro meglio, di un determinato torneo Slam/Master il prestigio rimane valido/immutato indipendentemente dal vincitore.

Perché il discorso di cui sopra ci vuol per esempio neanche velatamente suggerire che il Master 2009 vinto da Davydenko valga meno e altri esempi qui e là che non cito e conoscete benissimo.

La vittoria di XY ha salvato il prestigio del/il torneo.

Frase detta più volte dal nostro.


Wimbledon, salvo cambiamenti radicali di calendario/peso dei tornei che per dire ne creano un altro che dà tremila/più punti, rimarrà il torneo di tennis più prestigioso anche se da qui al 2070 si dovessero alternare cinquanta tennisti diversi a vincerlo e dovesse essere il loro unico Slam.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Clerici...

Messaggio da Nickognito »

Monheim ha scritto:
Se tutti i migliori in un preciso momento son ai nastri di partenza, al loro meglio, di un determinato torneo Slam/Master il prestigio rimane valido/immutato indipendentemente dal vincitore.
se i migliori partecipano a un torneo al loro meglio, vincono il torneo e l'albo d 'oro dimostra il loro valore.
Se i migliori partecipano a un torneo e vince un altro, significa che il torneo e' stato scarso e i migliori non erano al loro meglio. Se succede una volta, si potra' dire che e' stato un caso, il match della vita di un altro o la brutta giornata dei migliori. Se succede molte volte, significa che i migliori non ci tengono piu' e il torneo vale di meno.

Il Masters e' un ottimo esempio, i migliori ci sono sempre, ma oggi il torneo vale moltissimo meno di un major, mentre qualche anno fa valeva solo un po' meno.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Clerici...

Messaggio da tennisfan82 »

Avesse fatto tutto il discorso in latino sarebbe stato epico :D

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Re: Clerici...

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: Clerici...

Messaggio da luca1977 »

bellissima idea, ricordo con piacere quella rubrica condotta magnificamente da clerici e tommasi con la sintesi dei tornei. La vedevo spesso.

https://www.youtube.com/watch?v=hIzYCtv ... l=theBeast
Abbiamo aspettato 42 anni, ora basta!

https://www.youtube.com/watch?v=ps72MzEd3HM
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Re: Clerici...

Messaggio da Super-Fabio »

Negli ultimi anni ogni volta che appariva un post in questo topic si temeva il peggio.

Oggi, purtroppo, è arrivato il giorno.

Addio, Gianni. #1#
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Re: Clerici...

Messaggio da Nickognito »

Non ci sono parole.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Shakespeare
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Re: Clerici...

Messaggio da Shakespeare »

:(
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Nasty
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Re: Clerici...

Messaggio da Nasty »

Ciao Gianni

Nessuno come te
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Re: Clerici...

Messaggio da ThePiper »

:(
s&v
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Re: Clerici...

Messaggio da s&v »

Eh insomma è la vita, 91 anni, tutto quel che volete, ma comunque spiace da matti.
Ciao Gianni e grazie per aver contribuito più di tutti a farmi innamorare di questo sport.

Propongo di chiudere a lutto il forum per la durata che Ombra o altri riterranno opportuna.
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Re: Clerici...

Messaggio da Nickognito »

s&v ha scritto: Propongo di chiudere a lutto il forum per la durata che Ombra o altri riterranno opportuna.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Clerici...

Messaggio da balbysauro »

Super-Fabio ha scritto:Negli ultimi anni ogni volta che appariva un post in questo topic si temeva il peggio.

Oggi, purtroppo, è arrivato il giorno.

Addio, Gianni. #1#
cazz, anche io aprivo sempre questo topic col timore che...
per poi trovare una buona notizia, più o meno
oggi quella che non volevo leggere #1#
tuborovescio
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Re: Clerici...

Messaggio da tuborovescio »

Ciao Gianni, te ne vai a giugno :oops: :cry:
nico 1986
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Re: Clerici...

Messaggio da nico 1986 »

Una bruttissima notizia
tennisfan82
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Re: Clerici...

Messaggio da tennisfan82 »

"Ho passato una vita/a guardare una palla/divenuta nel tempo/da bianchissima gialla/rimbalzava leggera/lungo i prati di Wimbledon/risaliva dorata sopra i tigli di Auteil/nei tramonti vermigli /di stati affascinati/ che credevano che fosse/il campione il re/ma cosa resterebbe/della Divina e Tilden/di McEnroe e Martina/senza quella pallina/mi dicono persone/affaccendate colte/come hai fatto/a sprecare le tue doti native/per una vita vana/avranno ragione forse/ma a ciascuno tocca una sua religione"
Ultima modifica di tennisfan82 il lun giu 06, 2022 5:39 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Clerici...

Messaggio da Lyndon79 »

s&v ha scritto:Eh insomma è la vita, 91 anni, tutto quel che volete, ma comunque spiace da matti.
Ciao Gianni e grazie per aver contribuito più di tutti a farmi innamorare di questo sport.

Propongo di chiudere a lutto il forum per la durata che Ombra o altri riterranno opportuna.
Eh, si'. Io di solito sono fatalista - nel senso che tengo a distaccarmi dai (pochi) personaggi ("famosi" = che non conosco) con cui sento affinita' gradualmente. E quando arrivano a eta' come quella di Gianni, ho di fatto gia' metabolizzato.
Ma questa volta e' un po' diverso: #1# #1#
Ciao Gianni: punto di riferimento costante e grandissimo accompagnatore della mia adoloscenza negli anni Novanta :cry: .

Quando tornero' a Wimbledon: continuero' a lanciare un'occhiata nell'ufficio dei giornalisti per vedere se c'eri - come mi aveva insegnato Tuborovescio e come facevamo sempre :)
Credo che fino al 2017 incluso c'e' sempre stato - li' intento a scrivere, nella sua postazione, sempre la stessa.
Ricordo l'unica volta che ci ho scambiato due parole: nel giugno 2016, eravamo in un campo secondario, tipo il 6 (probabilmente a vedere un italiano). Aveva un cappellino con le stelle dell'UE - a pochi giorni dal referendum Brexit, probabilmente per sbeffeggiare i suoi amici britannici :) .
ludega
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Re: Clerici...

Messaggio da ludega »

Ho avuto l'onore di incontrarlo e di fare un torneo accanto a lui in tribuna: ricordò quando firmò un autografo a mia madre nel lontano 2004 facendole l'inchino, al Foro Italico. Un ricordo indelebile... Autografo che ora è incollato sulla mia copia di 500 Anni di tennis...

Un autentico mito...
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BackhandWinner
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Re: Clerici...

Messaggio da BackhandWinner »

Il nostro scriba...mi ero illuso che fosse immortale. In un certo senso, comunque, lo è diventato.
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LUCAGIAN
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Re: Clerici...

Messaggio da LUCAGIAN »

RIP

Addio Gianni
chiaky
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Re: Clerici...

Messaggio da chiaky »

Era il più grande a raccontare il tennis, e persona deliziosa.
Siamo tutti cresciuti con le sue telecronache e i suoi libri e articoli.
Grande tristezza.
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babaoriley
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Re: Clerici...

Messaggio da babaoriley »

Speravo che questo giorno non arrivasse mai, un giorno bruttissimo per tutto il forum e non solo.
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klaus
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Re: Clerici...

Messaggio da klaus »

Immagine
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
chiaky
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Re: Clerici...

Messaggio da chiaky »

Marino Bartoletti:
È morto Gianni Clerici. Sgomitano dentro di me l'impagabile privilegio di essere stato suo amico e il senso di serenità che solo lui sapeva infondere: ma prevale fatalmente il dolore. Se solo sprecassi un aggettivo mi apparirebbe in sogno srasera stessa per rimproverarmi con la sua inconfutabile fermezza. Il giornalismo perde un esemplare irripetibile: il Grande Tempio del tennis mondiale perde la sua architrave
Non ho nulla da aggiungere a quello che scrissi su di lui il 23 luglio del 2020 per i suoi 90 anni. Dovrei solo cambiare il finale. Ora i nostri Gianni sono tutti in Paradiso
-------------
Quest’uomo è il più grande giornalista sportivo italiano vivente. E mi rendo conto che è riduttivo definirlo solo giornalista (perché è anche, se non soprattutto, un raffinatissimo scrittore). E mi rendo conto che è riduttivo definirlo solo “sportivo” (perché la sua cultura gli permette di spaziare dove ben pochi colleghi possono arrivare). Si chiama Gianni Clerici e domani compirà 90 anni. Ha vissuto la Storia in tantissime declinazioni e l’ha raccontata con intelligenza, leggerezza, competenza, ironia e profondità.
E’ conosciuto come uno dei più autorevoli narratori di tennis di ogni tempo. Alessandro Baricco è andato oltre e ha detto di lui che è “l’uomo che sa più di tennis dell’intero pianeta”. Non mi sento di escluderlo. So che Giannino, che ho appena sentito in una telefonata a dir poco commovente, solo per queste cose che ho scritto mi toglierebbe il saluto. Ma sono pronto a correre il rischio. D’altra parte non ce l’ho messo io - unico giornalista europeo - nella Hall of Fame del tennis mondiale
Lo conosco e lo amo da cinquant’anni. Il suo esordio, con me implume apprendista nella più fantastica pagina sportiva dell’epoca (e forse non solo), fu: “Ma ti tel sèt, ma tu lo sai che anche Tiepolo, Goya e Boccioni hanno dipinto il tennis?”. Lesse lo sgomento nei miei occhi. Forse anche per quello mi volle subito bene e mi invitò nella sua bellissima casa sul “prataccio” da cui si domina il lago di Como, dove la sua paziente Marianna ci preparò la merenda (e sarebbe stata la prima di tante meravigliose volte). E fece partire il juke box della favole alle quali mi abbeverai: da quando in Italia i giovani tennisti come lui li chiamavano “signorine”, a quando andò a Wimbledon (a giocare) con la sua 500, passando dalle fragole con panna alle cene con Borg, da Goya - appunto - al giorno in cui Brera lo portò al “Giorno” dopo avergli dato un appuntamento in Galleria (“Mi presentai con una racchetta in mano, così almeno ero sicuro che mi avrebbe riconosciuto”). Mi parlò anche del “Serpentùn” la squadra di calcio che aveva fondato e che portava in giro come un Dream Team, solo per poterci giocare (come mezz’ala di punta). Mi disse che prima o poi avrebbe scritto un libro su Cleopatra e uno sulla Gioconda (e credo che li abbia scritti davvero). Per non annoiarsi ha da poco mandato alle stampe “2084, la dittatura delle donne” in cui ipotizza che i maschi saranno solo tollerati e non potranno andare oltre le mansioni più umili (con una piccola sorpresa finale). Ora sta lavorando sulla biografia di Bill Tinden uno dei veri, grandi padri del tennis mondiale (che dominò per un decennio), bollato per la sua omosessualità.
Molti si stupirono quando lo “scoprirono” spiazzante voce televisiva al fianco di Rino Tommasi (che lo chiamava il “Dottor Divago” per la sua propensione a partire per la tangente su qualsiasi argomento). Io no. Io che lo conoscevo. Io che, da ragazzo di bottega, “passavo” e mandavo in tipografia i suoi pezzi meravigliosi da qualsiasi court del mondo. Pezzi in cui a volte dimenticava di mettere il risultato: ma senza farne sentire assolutamente la mancanza.
"Sai di che cosa vado più orgoglioso della mia parentesi televisiva? Di aver inventato i silenzi. Ma perché i tuoi colleghi parlano tanto e soprattutto urlano tanto?”. Già. Perché?
Curioso che i tre più grandi narratori di sport di questo Paese si chiamino Gianni. Due hanno raggiunto gli Eroi che hanno celebrato (e spesso fatto ancor più belli): uno è con noi e dobbiamo tenercelo terribilmente caro.
PS Gianni Clerici non ha mai posseduto un televisore.
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marat77
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Re: Clerici...

Messaggio da marat77 »

Dispiace molto, l’ho scoperto solo ora :-(

RIP Gianni
#1#
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uglygeek
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Re: Clerici...

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
s&v ha scritto: Propongo di chiudere a lutto il forum per la durata che Ombra o altri riterranno opportuna.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Gios
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Re: Clerici...

Messaggio da Gios »

klaus ha scritto:Immagine
Minchia avevan messo nello stesso giorno tutti quelli belli.

Molta malinconia, ma placida, delicata.
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LuckyLooser
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Re: Clerici...

Messaggio da LuckyLooser »

#1#

Ciao Gianni...fai buon viaggio e grazie per avermi fatto amare questo sport.
maxredo
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Re: Clerici...

Messaggio da maxredo »

LuckyLooser ha scritto:#1#

Ciao Gianni...fai buon viaggio e grazie per avermi fatto amare questo sport.
ludega
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Re: Clerici...

Messaggio da ludega »

"In un certo senso il Tennis è finito con Federer. Potrà non fare piacere sentirlo ma così è." JR
maxredo
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Re: Clerici...

Messaggio da maxredo »

A noi dispiace perché non li possiamo ascoltare e leggere più, anche se ormai era da tempo, ma per loro c'è da essere sollevati che se ne sono andati e ora non soffrono più.
Perché parliamoci chiaro, a quell'età, a parte pochi fortunati con salute invidiabile, si aspetta solo quel momento come una liberazione.
Non è bello dirlo ma spero lo raggiunga presto anche il grande Rino che pare da anni soffra anche lui.
Non per quelle cagate che si scrivono tipo "ora racconteranno il tennis agli angeli" ma perché la loro bella vita se la sono goduta e a quell'età sono più le sofferenze che il piacere di vivere ancora.
Scusate il post un po' pessimista alla uglygeek :) :(
King
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Re: Clerici...

Messaggio da King »

Ciao Gianni,

sono cresciuto con le tue meravigliose telecronache. Buon cammino grazie ancora.
Johnny Rex
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Re: Clerici...

Messaggio da Johnny Rex »

Addio Gianni, un Infinito ed Eterno Grazie a te e a Rino per avermi fatto conoscere e amare da bambino non solo Il Tennis ma un certo modo di vedere lo sport e il Mondo . La Tua Vita è è stata lunga e felice, e ne sono contento. E' stata una di quelle vite che avrei voluto vivere. A Volte il Destino dimentica di essere quello che è e consente che certe Meritate Trajettorie si compiano .
Gianni, che andò a Wimbledon la prima volta ad 8 anni, l'anno che Budge fece il primo Grande Slam, e si è spento all'indomani di un altro evento storico. Gianni, primo giornalista ammesso alla Hall of Fame del tennis, un onore, come amava con orgoglio sottolineare " Che non è spettato a dei vincitori di Wimbledon" .
Mi piace pensare che tu sia con altri Giganti di questa Nazione, Eri in parte Luchino Visconti, per l'innata signorilità ,ed in parte Borges ,perchè come lui le Culture le conoscevi tutte. Un Ora sola ad ascoltarti valeva intere giornate con tante altre persone.
I Tuoi Articoli Rimarranno per Sempre.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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