Janie Jones ha scritto:Le ragioni del mio tifo tennistico esulano da motivi tennistici...
Per quanto apprezzi l'estetica, i gesti bianchi, la classe, queste cose da sole non bastano ad accendere il mio tifo.
I giocatori che esprimono perfezione stilistica li guardo con piacere, e
li stimo moltissimo , però come detto anche da altri quello che mi fa appassionare è quel qualcosa in più che traspare in campo e che per motivi a me ignoti arriva a colpirmi.
Una scintilla di follia, l’affrontare con coraggio ed alla pari un avversario più titolato, il cuore e le palle, lo spreco di talento; oppure essere brutti antipatici e scozzesi
, o avere una panza tanta, i capelli bisunti ed esprimere, quando in giornata, un mix di classe e potenza da lasciare sbalorditi.
Insomma, casi umani, più che tennisti.
Ah, questi inguaribili romantici.
E' tutto lì, Classici vs. Romantici.
Io sono di norma dalla parte di Canova, Parini, Bach e Mozart: la pura contemplazione delle forme perfette o, meglio, la bellezza della struttura astratta che soggiace al divenire multiforme.
Nel tennis una parziale eccezione per me fu, forse, Rafter: ma anche lì era ammirazione per la bellezza del gioco di volo e per il talento atletico, più che per lo spirto guerrier ch'entro gli ruggeva.
Spirto ruggente che c'era, indubbiamente (so' professionisti, non esistono "frigoriferi"!
); anche se, ahimé, fu raffreddato dalla troppa educazione e gentilezza (questa l'ipotesi di Clerici al tempo, che io condivido) nella triste finale di Wimbledon 2001.
Ecco, lì sono sicuro che i romantici erano tutti dalla parte di Ivanisevic: la favola bella del pirata croato, il massimo o quasi, nel suo genere.
Io invece ero totalmente dalla parte della grazia felina di Rafter e quella fu forse la mia più grande delusione da voyeur tennistico (insieme alla nefasta finale RG '89, ovviamente, e all'orrenda chiusa di Wimbledon '08
).
Per ribadire l'ovvio, poi: aborro sopra ogni cosa il Vampiro e la Panza del David non mi commuove in alcun modo.