Per capire di tennis è necessario aver giocato?

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Nasty
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Messaggio da Nasty »

_Kafelnikov_ ha scritto:a me riesce piu facile un colpo di mezzo volo rispetto ad un colpo di testa a volo d'angelo.


Beh, sì, probabile che sia anche più facile in effetti.

Non credo sia necessario aver giocato ad alto livello. A meno che non ci sia qualcosa che mi sfugge, poichè ad alto livello non ho mai giocato. :lol:
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Nickognito
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Messaggio da Nickognito »

_Kafelnikov_ ha scritto:a me riesce piu facile un colpo di mezzo volo rispetto ad un colpo di testa a volo d'angelo.


a tennis? :D
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Messaggio da _Kafelnikov_ »

Nickognito ha scritto:
_Kafelnikov_ ha scritto:a me riesce piu facile un colpo di mezzo volo rispetto ad un colpo di testa a volo d'angelo.


a tennis? :D


si puo?
Nickognito
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Messaggio da Nickognito »

se metti la racchetta davanti alla testa sì ;-)
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maxredo
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Messaggio da maxredo »

_Kafelnikov_ ha scritto:
Nickognito ha scritto:
_Kafelnikov_ ha scritto:a me riesce piu facile un colpo di mezzo volo rispetto ad un colpo di testa a volo d'angelo.


a tennis? :D


si puo?


Vedi Stepanek dopo aver battuto Roger! :D
_Kafelnikov_
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Messaggio da _Kafelnikov_ »

è vero che scemo :D
non ho visto stepanek eh eh eh
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alcol
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Messaggio da alcol »

SI.
MyMag si divide in due categorie: chi parla di tennis e chi sparla di tennisti.(cit)

Partito anti-poltronati

Qui siamo uno step più avanti
andreinoz
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Messaggio da andreinoz »

ciccio ha scritto:
andreinoz ha scritto:
Jürgen ha scritto:Certo che ci sono solo errori, tantissimi errori.
Partita di livello basso basso. Orrenda.
Accanto al commentatore americano c'è Boris Becker. Incredibile quanto un ex campione riesca a "vedere" dentro la partita. Ha parlato di servizi slice, sulla T, a uscire, in kick e al corpo, quante variazioni è utile fare in una partita, sottolinea ogni momento interessante del match, è dentro le dinamiche mentali dei giocatori, valuta i rischi dei giocatori, il momento di tirare il vincente o di non fare errori gratuiti, quanto ogni palla è diversa dall'altra, cosa ha determinato un errore piuttosto che un altro, quali sono i punti di forza e le debolezze dei giocatori, accorgersi di come gira e di come può girare la partita in ogni momento, ecc ecc.

Non mi riferisco a Jurgen, che ho quotato solo per prendere spunto in questa mia riflessione, ma credo fortemente che chi classifica semplicisticamente come "noiose" certe partite o "brutti" certi giocatori lo faccia anche perchè non è in grado di comprendere certi aspetti del tennis che sono davvero estremamente interessanti e fanno appassionare alle partite che si osservano.
Leggendo molti commenti qui, si nota proprio che molti non riescono ad "entrare" nella partita nemmeno come spettatori. NOn si riesce ad apprezzare certe cose perchè non si riesce a "vederle". La comprensione del tennis (il "capire" di tennis, come si dice al bar sport) c'entra molto in queste cose, ma non mi illudo: certi commenti, ahimè, mi sa che li leggerò sempre e comunque..

prova a spiegarlo a Nickognito questo se ci riesci
Lyndon79
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Lyndon79 »

Ne abbiamo parlato piu' volte, in diversi topic - solo che non mi ricordo bene quali...
Questo credo sia moderatamente adatto.

Si discuteva della "professionalita' " del tennis e dei suoi allenatori.

Questo e' quanto ci dice Toni Nadal (da ubitennis.com):

"- Vede i video dei rivali di Rafa?

- No. Qualche volta vedo le partite in diretta ma nient’altro.

- Ci può dire qualcosa di più a riguardo?

- Certo. Richiamo sempre Rafael a fare solo ed esclusivamente il suo gioco. Abbiamo già abbastanza problemi per questo, non possiamo permetterci di guardare il rivale di turno ".
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

be, forse vale solo se alleni il piu' forte :)
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balbysauro
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da balbysauro »

ora mi attiro gli strali (magari anche giusti) di Ciccio :)

ma se in giro ci sono tantissimi tennisti e tenniste top 100 - quindi giocatori riusciti, perchè un n.80 del mondo non è un pippone come siamo soliti affermare da poltronari, è un giocatore che non lascia un 15 al più forte dei vostri circoli - allenati da uno (o più) genitori, questo significa che non è poi così importante l'allenatore nel tennis? O significa che c'è molto da migliorare in questo sport dal punto di vista tecnico-tattico (i miglioramenti fisici li vediamo tutti, più o meno)

l'altro giorno ad esempio sentivo che le sorelle Bondarenko sono allenate dai genitori
sono entrambe giocatrici più che discrete, allenate da allenatori "veri" sarebbero ancora più forti o comunque basta un minimo per trasformare un giocatore in potenza in un giocatore in atto?
ciccio
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

C'è molto da migliorare per quello che riguarda la fase tipo 10-15 anni, che poi è la fase del salto di qualità del giocatore.
In questa fase delicatissima c'è in giro una carenza cronica.
Riguardo alle Bondarenko, se i due genitori conoscono il tennis bene, ma di sicuro se lo conoscono relativamente sono passate per accademie su accademie, e anche se 'sti genitori sono esperti le accademie le hanno passate lo stesso, altrimenti risultati non ne avrai mai, il tennis non s'inventa.
Un buon seconda, che poi è un buon ex B è in grado di apprendere da chi li conosce i segreti della tecnica il mestiere di allenatore. Ci sono casi poi di allenatori che tutta 'sta bravura non l'hanno mai avuta con la racchetta in mano, ma che stando in continuo contatto con questi ambienti di alto livello, armati di grande passione sono in grado di apprendere ugualmente. E' un po' un mondo molto ristretto tipo botteghe artigianali dove il mastro sà e conosce e pochi eletti sono in grado di apprendere il ruolo di allenare.
Il centro allenatori oggi come oggi è l'accademia. Quelle buone sono poche, molto poche e ci devi passare per forza prima o dopo.
Per assurdo l'allenatore di un giocatore già al top non è che poi sia tutto questo necessario, sono allenatori di routine che ti sanno dare le giuste indicazioni di come rimanere stabili nel tuo gioco, ti sanno dare i giusti imput, ti gestiscono senza che tu ci pensi, sanno dove farti lavorare.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

ciccio ha scritto:Per assurdo l'allenatore di un giocatore già al top non è che poi sia tutto questo necessario.
oh, questa la tengo da parte per quando mi dicono che lo dice solo chi non e' del settore :)
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

Nickognito ha scritto:
ciccio ha scritto:Per assurdo l'allenatore di un giocatore già al top non è che poi sia tutto questo necessario.
oh, questa la tengo da parte per quando mi dicono che lo dice solo chi non e' del settore :)
ma si, sicuramente questi allenatori di grandi giocatori è gente che il tennis lo conosce, per forza deve conoscerlo, ma in realtà sono dei grandi intuitivi nel risovere problemi, nel vedere il perchè e il percome, in pratica è un ruolo del non farti pensare quello che devi fare, gli allenatori veri, quelli tosti per davvero sono gli accademici dei 10-15 anni, quella si è gente coi controcojones dal punto di vista tecnico.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

ciccio ha scritto: ma si, sicuramente questi allenatori di grandi giocatori è gente che il tennis lo conosce, per forza deve conoscerlo, ma in realtà sono dei grandi intuitivi nel risovere problemi, nel vedere il perchè e il percome, in pratica è un ruolo del non farti pensare quello che devi fare, gli allenatori veri, quelli tosti per davvero sono gli accademici dei 10-15 anni, quella si è gente coi controcojones dal punto di vista tecnico.
si', ma saprai quanto me che anche un giocatore formato e al top tecnicamente si puo' ancora migliorare. Tatticamente puo' essere piu' o meno bravo. Infatti qualcuno si migliora sempre ogni mese, e anno, anche se magari e' numero 1 o 2 o 3 del mondo. Altri si fermano. (poi ovviamente un allenatore non e' solo tecnica e tattica, anche approccio mentale al match, preparazione atletica, ecc., e , anche qui, non mi pare tutti i giocatori progrediscano allo stesso modo)
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

oh, mica sono dei dilettanti, è gente comunque al top, uno come Piatti fra l'altro ha tutta una serie di attività di formazione, non solo Ljubo, Fogna ecc., ma plasmare una promessa è un gioco di poker, migliorare il servizio di Nadal, se Nadal lo vuole non è poi così titanico, ecco già più difficile è riuscire a convincerlo di volerlo, problema che il formatore di promesse non ha.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

ciccio ha scritto:oh, mica sono dei dilettanti, è gente comunque al top, uno come Piatti fra l'altro ha tutta una serie di attività di formazione, non solo Ljubo, Fogna ecc., ma plasmare una promessa è un gioco di poker, migliorare il servizio di Nadal, se Nadal lo vuole non è poi così titanico, ecco già più difficile è riuscire a convincerlo di volerlo, problema che il formatore di promesse non ha.
sono d'accordo su questo, quello che io e altri cerchiamo di dire e' che non tutti i giocatori atp si allenano come Nadal e migliorano i colpi come fa lui, ad esempio.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

Nadal è uno dei casi rari, migliorare già in corsa tecnicamente richiede una forza di volontà è una costanza enorme. I dettagli si sistemano, ma progressi radicali sono molto difficili.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

ciccio ha scritto:Nadal è uno dei casi rari, migliorare già in corsa tecnicamente richiede una forza di volontà è una costanza enorme. I dettagli si sistemano, ma progressi radicali sono molto difficili.
e questo rende il tennis diverso da altri sport, dove un campione continua a lavorare con allenatori ogni giorno per dettagli tecnico-tattici. Tanto piu' negli sport di squadra.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da cataflic »

ciccio ha scritto:Nadal è uno dei casi rari, migliorare già in corsa tecnicamente richiede una forza di volontà è una costanza enorme. I dettagli si sistemano, ma progressi radicali sono molto difficili.

certo, se penso al Lendl dei primi anni e alla "massa" che un po' alla volta ha aggiunto al servizio e ai fondamentali, stiamo parlando praticamente di due giocatori diversi.
Basta guardarsi qualche youtube dell'80/81 e confrontarlo con l'86-89 per capire il lavoro che Roche ha potuto fare grazie al rispetto di Ivan e alla sua tenacia......penso che un signor nessuno, per quanto carismatico non avrebbe mai varcato la linea della fiducia!
A più basso livello invece credo che ci siano più margini di miglioramento e quindi un grande tecnico anche se non è stato nessuno, possa servire eccome!
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

Tornando al discorso che si faceva, probabilmente ai più il nome Luis Mediero non dice nulla.
Ma questo emerito sconosciuto a livello allenatori pro, ha vinto due volte il premio come miglior allenatore del mondo, proprio perchè a livelli di evoluzione della tecnica e delle metodologie di sviluppo del giocatore c'è gente al top, questo ovviamente senza nulla togliere ai Roche e company
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

ciccio ha scritto:Tornando al discorso che si faceva, probabilmente ai più il nome Luis Mediero non dice nulla.
Ma questo emerito sconosciuto a livello allenatori pro, ha vinto due volte il premio come miglior allenatore del mondo, proprio perchè a livelli di evoluzione della tecnica e delle metodologie di sviluppo del giocatore c'è gente al top, questo ovviamente senza nulla togliere ai Roche e company
io a Roche qualcosina toglierei, eh . :)
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da cataflic »

ciccio ha scritto:Tornando al discorso che si faceva, probabilmente ai più il nome Luis Mediero non dice nulla.
Ma questo emerito sconosciuto a livello allenatori pro, ha vinto due volte il premio come miglior allenatore del mondo, proprio perchè a livelli di evoluzione della tecnica e delle metodologie di sviluppo del giocatore c'è gente al top, questo ovviamente senza nulla togliere ai Roche e company
penso che ragionevolmente questo 3d non possa essere tagliato con l'accetta perchè allenare significa troppe cose e le qualità umane si mischiano con quelle tecniche....è un po' come la politica dove se hai idee buone, ma non ti sai "vendere" nessuno le conoscerà...il compromesso migliore... fa l'allenatore migliore e sono arciconvinto che non ci sia un allenatore migliore per tutti, ma solo per quel giocatore con quelle caratteristiche.

come esperienza personale poiché sono stato in contatto(ahimé non come gicatore) con allenatori a livello atp, sono sempre rimasto ammirato dalla profondità delle analisi, fin nei più minimi dettagli in ogni aspetto, cose che voi umani....
schemi di gioco, tecniche esecutive, preparazione, alimentazione, training mentale, oggi tutto deve essere perfetto..........però devo anche dire che a volte ho la sensazione che si stia guardando con la lente d'ingrandimento un granello di sabbia, quando il giocatore rappresenta la spiaggia e ho il sospetto che gran parte di quelle tecniche siano "fumo" per tenere la leadership sul giocatore :wink:
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

cataflic ha scritto: ho il sospetto che gran parte di quelle tecniche siano "fumo" per tenere la leadership sul giocatore :wink:
no assolutamente, potrebbe funzionare con un genitore inesperto o un ragazzino alle prime armi, ma un giocatore la tecnica la conosce e saprebbe riconoscere al volo una fregatura del genere.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da marco mazzoni »

ho letto pochissimo di questo argomento, che invece mi interesserebbe molto...

di sicuro però voglio dire 1 cosa: stando a contatto con l'ambiente top e con chi ci lavora, ho la sensazione che le accademie siano si importanti; ma se andiamo a prendere le storie dei tennisti di vertice, quasi sempre queste sono delle eccezionalità, delle storie uniche e irripetibili, che per aspetti umani, tecnico-tattici ecc, hanno portato a degli eccessi che poi sono esplosi a livello di top level. La "normale" istruzione accademica, come una tecnica fin troppo ortodossa che castra le individualità, paradossalmente possono essere quasi un'ostacolo al massimo livello. Ovviamente parto delle punte molto molto alte; per formare il "buon giocatore" una scuola più ortodossa resta forse la miglior via; ma sempre se si resta sull'ambito 1 vs 1, ossia andando a prendere quel che il giocatore (giovane) ha dentro e lo si indirizza bene con un programma di lungo termine che ne esalti le peculiarità, se vogliamo anche le stranezze che lo distinguono.

cmq: se si è giocato, x me è più facile capire certi aspetti, delle sfumature, dei momenti. che spesso fanno tutta differenza.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

Si vabbè. è la differenza che passa fra un'accademia e una grande accademia, il saper valutare le tue personalizzazioni in termini di futuribilità e saperle eventualmente sviluppare. Non per niente di accademie ce n'è un'infinità, ma le buone accademie sono rare.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da marco mazzoni »

mmm, continuo a ritenere che un piccolo team dove c'è voglia e capacità di lavoro, sia migliore di una generica accademia dove potenzialmente sei un "numero" e dove per razionalizzare e gestire il tutto anche in ambito di costi-gestione, il metodo è troppo standardizzato
ovvio che una grande accademia che attira molti giovani (magari anche tanti con speranza zero ma che vengono reclutati x far "cassa") ha più potenziale di spesa, e quindi può attrarre coach migliori, che se intravedono il giovane giusto riescono a spendere tempo con tutto al top.
ma siamo sicuri che in queste "grandi" accademie non si disperdano tanti giovani di potenziale che solo si rapportano male a questo tipo di gestione?

Ritengo che cmq generalizzare sia sempre più o meno errato, e andando a vedere chi ha avuto reale successo, si trova quasi sempre una qualche unicità. spesso interiore.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da cataflic »

ciccio ha scritto:
cataflic ha scritto: ho il sospetto che gran parte di quelle tecniche siano "fumo" per tenere la leadership sul giocatore :wink:
no assolutamente, potrebbe funzionare con un genitore inesperto o un ragazzino alle prime armi, ma un giocatore la tecnica la conosce e saprebbe riconoscere al volo una fregatura del genere.

beh..che le conosca, visto che vuole farsi seguire da un coach non è detto...... :wink:

chiaro che tutto va fatto a livello, non è che stiamo parlando dell'impugnatura del dritto....

magari qualche imaging 3d con calcolo biometrico dei vettori forza....vabbè.... #84#
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

il ruolo principale è riconoscere l'origine del problema e saperci lavorare sopra,
cosa che tu non sei destinato a fare se scegli di avere un tecnico che ti alleni, ma non è che deve insegnarti qualcosa che non conosci se non a livello di piccoli particolari, al massimo in questi termini può introdurti una nuova metodologia destinata a.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da ciccio »

marco mazzoni ha scritto:mmm, continuo a ritenere che un piccolo team dove c'è voglia e capacità di lavoro, sia migliore di una generica accademia dove potenzialmente sei un "numero" e dove per razionalizzare e gestire il tutto anche in ambito di costi-gestione, il metodo è troppo standardizzato
ovvio che una grande accademia che attira molti giovani (magari anche tanti con speranza zero ma che vengono reclutati x far "cassa") ha più potenziale di spesa, e quindi può attrarre coach migliori, che se intravedono il giovane giusto riescono a spendere tempo con tutto al top.
ma siamo sicuri che in queste "grandi" accademie non si disperdano tanti giovani di potenziale che solo si rapportano male a questo tipo di gestione?

Ritengo che cmq generalizzare sia sempre più o meno errato, e andando a vedere chi ha avuto reale successo, si trova quasi sempre una qualche unicità. spesso interiore.
Per grandi intendevo non come dimensione, ma come qualitá.
Sicuramente le piccole realtá locali sono la fucina migliore, sia in termini di lavoro sia in termini di possibile parco allievi.
Resta peró poi l'inevitabile necessitá di passare per luoghi al top come capacitá d'insegnamento che possono o no coincidere con la piccola realtá della prima crescita. Non per niente oggi le accademie famose tendono a spargersi sul territorio decentrandosi in vari centri satellite.
La fortunata coincidenza di allenatori qualitativamente validi, magari provenienti da scuole di grandi dimensioni dove hanno imparato il mestiere, che lavorando in perfieria trovano il talento su cui investire é sicuramente una delle realtá piú auspicabili.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da cataflic »

ciccio ha scritto:il ruolo principale è riconoscere l'origine del problema e saperci lavorare sopra,
cosa che tu non sei destinato a fare se scegli di avere un tecnico che ti alleni, ma non è che deve insegnarti qualcosa che non conosci se non a livello di piccoli particolari, al massimo in questi termini può introdurti una nuova metodologia destinata a.
vero...forse...
così come è vero che sono i particolari a fare la differenza ad altissimo livello...magari significa pizzicare la riga sul setpoint dopo 1:30 di match invece che metterla fuori di 1 cm....
ma....spesso mi capita di vedere giocatori che semplicemente sbagliano completamente l'approccio tattico al match, sia per le proprie attitudini che per quelle dell'avversario facendomi pensare che ce ne sia da fare, eccome... :D

da qui.... a cominciare sei mesi prima un lavoro tecnico che in quel match ti porterà a pizzicare la famosa riga ce ne vo'!
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Nickognito ha scritto:Insomma, il discorso e´questo:

1) il tennis come spettacolo, e´uno spettacolo, quindi non presuppone il saperci giocare, ma solo saper godere lo spettacolo
2) chi ci gioca, piu´o meno seriamente, puo´essere condizionato dal fatto che ci giochi, come no. Chi ti dice che se ci giochi per forza sei condizionato mente, o semplicemente generalizza una caratteristica che e´sua e di alcuni, ma non di tutti
3) chi ci gioca puo´apprezzare certi particolari, ma anche disapprovare certi errori, piu´degli altri. Per me questo gli rovina in parte lo spettacolo. Ma per qualcuno potrebbe arricchire lo spettacolo, e´questione di punti di vista. Chi ti dice che SEMPRE arricchisce, o sempre rovina, lo spettacolo, o mente, o generalizza una caratteristica che e´sua e di alcuni ma non di tutti
4)il tennis professionistico e quello che si gioca per diletto, sono due cose completamente diverso: Il primo e´uno spettacolo, la gente ci gioca non per divertirsi o per gli addetti ai lavori, ma per divertire e farsi pagare dai non addetti ai lavori. Il tennis giocato e´invece per chi ci gioca, e poco importa se piaci o no esteticamente a qualcuno.

Sei d´accordo con questo? :)
Punto 1 e punto 4 li sottoscrivo;
sui punto 2 e 3, capisco che fare una generalizzazione è sbagliato, però ho notato - limitatamente alle mie conoscenze dirette - che chi gioca è più portato ad accorgersi di aspetti che sfuggono a chi non gioca e magari riesce a capire meglio perché un punto si è sviluppato in un modo anziché in un altro. Insomma, è uno spettatore più consapevole. Io questa consapevolezza, da spettatore, la ritengo un valore aggiunto.


P.S. Ma nello scrivere i punti 2 e 3 hai fatto qualche copia-incolla? Perché la parte del punto 2 dopo il secondo "condizionato" è un po' ermetica :wink:

Mi correggo, il punto 4 non lo sottoscrivo. Il tennis è uno sport "fortunato" perché è uno sport apprezzato anche da un gran numero di non praticanti, questa caratteristica gli ha consentito di diventare uno sport molto seguito e per questo fa anche spettacolo. Ma ciò non implica che chi gioca a livello professionistico lo faccia con lo scopo di far divertire il pubblico. Come mi pare abbia detto alessandro, i professionisti lo fanno per spirito agonistico, e per vincere (se il pubblico si diverte e paga tanto meglio) tanto che ci sono professionisti anche in sport minori che certamente non hanno né il pubblico e né gli introiti del tennis (chessò, le bocce).
rispondo qui, come gentilmente proposto da paolino.

Riguardo ai punti due e tre si puo´anche dire che ´generalmente´accade in un certo modo. Per fare una statistica del genere non posso basarmi su chi conosco io, per ovvi motivi, ne´ho dati sufficienti. Basta che si riconosca che accade a volte in un modo, altre in un altro.

Pero´tu riguardo a questo punto parli di competenza tecnica (che penso si possa tranquillamente acquisire, volendo, senza aver giocato, studiando, ma concordo che in generale non succeda), io mi riferivo al godersi lo spettacolo, e dicevo che capire piu´cose non mi fa godere di piu´lo spettacolo (non so cosa accada generalmente, ma so cosa non accade sempre)

Riguardo al punto 4. Non ho mai detto che i professionisti lo facciano per divertire. Io penso che lo facciano soprattutto per soldi e, secondariamente, per prestigio. Come penso che accada in tutte le professioni del mondo dello spettacolo. Quello che intendevo dire e´che il tennis professionistico va avanti solo se e´uno spettacolo gradito al pubblico. Quindi, se il pubblico apprezza professionisti che si impegnano, paghera´per vederli, se no no. Se un giorno il pubblico non va piu´a vedere nessun torneo dove partecipano giocatori che hanno colpi bimani, per assurdo, i colpi bimani sparirebbero. Il tennista e´un lavoratore che ha come datore di lavoro uno che va a vedere uno spettacolo, e gli deve piacere. Quindi il suo obiettivo e´che il tennis funzioni, non di allenarsi di piu´e meglio. Ovviamente se lo sport in generale funziona, chi vince piu´soldi non e´chi fa piu´spettacolo ed e´piu´amato dal pubblico. Ma se un tennista diventa milionario nonostante non piaccia al pubblico, questo succede solo perche´altri suoi colleghi giocano un gioco gradevole per il pubblico. Il giorno che nel complesso il gioco dei tennisti non e´piu´considerato gradevole uno puo´essere anche il piu´forte, ben allenato, faticatore, lavoratore, di sempre, ma deve cambiar lavoro.

p.s. ovviamente il ´gradevole´e´soggettivo. Posso ritenere gradevole anche vedere uno che gioca in modo esgteticamente orrendo ma fa molti punti, come posso, ad esempio, andare a vedere un film girato e recitato malissimo, perche´godo , nel vederlo,l del sapere che chi l´ha fatto e´un incapace, ma aveva ottime intenzioni e si e´impegnato piu´di Kubrick. Il pubblico fa quello che vuole. Ma e´solo il pubblico che decide.

Nel tennis da giocatore della domenica invece e´solo il divertimento di chi gioca.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:Riguardo ai punti due e tre si puo´anche dire che ´generalmente´accade in un certo modo. Per fare una statistica del genere non posso basarmi su chi conosco io, per ovvi motivi, ne´ho dati sufficienti. Basta che si riconosca che accade a volte in un modo, altre in un altro.
Questo lo riconosco senza alcuna fatica.
Nickognito ha scritto:Pero´tu riguardo a questo punto parli di competenza tecnica (che penso si possa tranquillamente acquisire, volendo, senza aver giocato, studiando, ma concordo che in generale non succeda), io mi riferivo al godersi lo spettacolo, e dicevo che capire piu´cose non mi fa godere di piu´lo spettacolo (non so cosa accada generalmente, ma so cosa non accade sempre)
Detta così, sono abbastanza d'accordo: ad esempio mia madre che non ha mai giocato a tennis è una vera patita, si guarda qualsiasi match maschile o femminile perché le piace quello spettacolo; quello che intendevo io è che però mia madre alcune volte fa considerazioni durante uno scambio del tipo "ma perché nome del tennista non è andato a prendere quella palla corta, o perché ha tirato diagonale e non lungolinea, o perché non va a rete" tutte legittime, per carità, però io so (grazie alla mia esperienza sul campo) che in determinate situazioni, per la fisica del gioco, non si può correre su una palla corta, non si può scegliere un tiro incrociato anziché lungolinea, o non si può andare a rete. Certo, tutte cose che si possono spiegare e far capire, eh (basterebbe un bravo commentatore tecnico) ma che non sono di immediata comprensione per chi su un campo da tennis non ha mai messo piede. Ovviamente ci sono situazioni in cui questo tipo di incomprensione vale anche per me, che non avendo esperienza di tennis agonistico, potrei non capire alcune scelte che invece a quel livello sono giuste o obbligate.
Nickognito ha scritto:Riguardo al punto 4. Non ho mai detto che i professionisti lo facciano per divertire. Io penso che lo facciano soprattutto per soldi e, secondariamente, per prestigio. Come penso che accada in tutte le professioni del mondo dello spettacolo. Quello che intendevo dire e´che il tennis professionistico va avanti solo se e´uno spettacolo gradito al pubblico. Quindi, se il pubblico apprezza professionisti che si impegnano, paghera´per vederli, se no no. Se un giorno il pubblico non va piu´a vedere nessun torneo dove partecipano giocatori che hanno colpi bimani, per assurdo, i colpi bimani sparirebbero. Il tennista e´un lavoratore che ha come datore di lavoro uno che va a vedere uno spettacolo, e gli deve piacere. Quindi il suo obiettivo e´che il tennis funzioni, non di allenarsi di piu´e meglio. Ovviamente se lo sport in generale funziona, chi vince piu´soldi non e´chi fa piu´spettacolo ed e´piu´amato dal pubblico. Ma se un tennista diventa milionario nonostante non piaccia al pubblico, questo succede solo perche´altri suoi colleghi giocano un gioco gradevole per il pubblico. Il giorno che nel complesso il gioco dei tennisti non e´piu´considerato gradevole uno puo´essere anche il piu´forte, ben allenato, faticatore, lavoratore, di sempre, ma deve cambiar lavoro.
Il discorso qui secondo me è più compesso, perché, per come la vedo io, le entità in gioco sono tre: i tennisti, gli organizzatori di eventi tennistici e il pubblico. Io credo che il tennista, cerchi di giocare nel modo che ritiene più efficace per vincere la partita mentre l'organizzatore cercherà di organizzare l'evento per avere più pubblico.
Per dire, negli anni '90 il pubblico ha comiciato a lamentarsi del tennis basato sui servizi potenti e sugli ace; non è che i tennisti hanno volontariamente cominciato a servire più piano, sono stati gli organizzatori che hanno cercato sistemi per limitare l'importanza del servizio. E anche se gli ace annoiano il pubblico, i tennisti cercano di fare più ace possibile perché con più ace a segno hanno più chance di vincere un match.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

a parte il dettaglio, qui ininfluente, per cui rispetto agli anni ´90 oggi il servizio ha un ´incidenza decisamente maggiore, sicuramente un tennista cerca di fare piu´punti possibile. Rimane il fatto che non e´il tennista a darsi i soldi da solo, ma glieli da´il pubblico, perche´gli organizzatori dei tornei dipendono solo dal pubblico. Oggi Ferrer guadagna solo perche´il pubblico e´contento di guardarlo. Il giorno che tutti giocassero come Ferrer e il pubblico decidesse che la cosa non gli piace, il signor Ferrer cambierebbe lavoro e magari il signor Bahrami, facendo giochetti con le palline, guadagnerebbe miliardi. Tutto questo dipende dal pubblico, dai suoi gusti, che possono cambiare, e non dipende affatto dall´impegno e professionalita´del tennista in questione.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto: Il giorno che tutti giocassero come Ferrer e il pubblico decidesse che la cosa non gli piace, il signor Ferrer cambierebbe lavoro.
Ecco, io questo passaggio capisco poco. Sembra quasi che senza pubblico non possa esistere il tennis agonistico (poi magari ti interpreto male io, eh). Non vedo perché Ferrer debba cambiare lavoro; probabilmente - se dal tennis un giorno non dovesse guadagnare abbastanza - dovrà aggiungere al suo lavoro di tennista un altro lavoro che gli consenta di vivere, e il solo tennis non sarà la sua attività principale, ma non è che senza pubblico deve abbandonare il tennis.
Come dicevo, è come l'agonista di uno sport "minore". Un giocatore di bocce pratica nel suo sport attività agonistica di alto livello anche senza la presenza del grande pubblico, certo, non potrà vivere solo di questa attività, però la svolge.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

no, scusami, puoi giocare anche a bocce, ma senza pubblico non guadagni nulla. Il consenso del pubblico e´l´unica cosa che fa diventare uno sport da un hobby un lavoro.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da balbysauro »

Nickognito ha scritto:no, scusami, puoi giocare anche a bocce, ma senza pubblico non guadagni nulla. Il consenso del pubblico e´l´unica cosa che fa diventare uno sport da un hobby un lavoro.
Nei film ci vogliono i cattivi, sai che palle sennò
ecco perchè Ferrer va preservato :)
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

ho detto ferrer, potevo dire dolgopolov, chiunque. lavorano nel tennis solo finche´il pubblico decide di seguire il tennis cosi´com´e´adesso.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:no, scusami, puoi giocare anche a bocce, ma senza pubblico non guadagni nulla. Il consenso del pubblico e´l´unica cosa che fa diventare uno sport da un hobby un lavoro.
Premesso che con quest'ultima affermazione concordo, mi pare che stiamo un po' perdendo il filo del discorso.
Tu nel "punto 4" di qualche post fa mi presenti la dicotomia tra Tennista Professionista e Tennista Dilettante e fai notare che i due tipi di tennista hanno motivazioni diverse: soldi e prestigio i primi, divertimento i secondi. Anche su questo sono d'accordo ma parzialmente.
Quello che voglio dire io nei vari papelli che ho scritto è che, a mio avviso, tra queste due categorie di tennisti c'è ne è un'altra: il Tennista Agonista il quale ha come motivazione l'ambizione di classificarsi e vincere partite e tornei. Tutti i Tennisti Professionisti sono sicuramente Tennisti Agonisti (mentre non è vero il viceversa) e se un domani il professionismo dovesse non esistere più (per mancanza di pubblico) quei tennisti resteranno pur sempre agonisti e avranno comunque delle motivazioni diverse da quelle dei tennisti dilettanti.
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Re: Per capire di tennis è necessario aver giocato?

Messaggio da Nickognito »

non penso, senza pubblico un torneo di agonisti sarebbe come un torneo di dilettanti. Inoltre solo qualche ricco potrebbe allenarsi e perder tempo senza avere un lavoro, per cui sarebbero tutti dilettanti. Anche un dilettante poi puo´tenerci tantissimo a vincere partite e tornei
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