paoolino ha scritto:Il concetto che sto cercando di esprimere è che l'omologazione piace ai giocatori, perché così sanno che possono mantenere il proprio livello di competitività medio, costante per tutta la stagione, salvo infortuni fisici / cali psicologici personali;
piace anche al pubblico meno esperto, perché gli consente di avere i propri (soliti) beniamini sempre tra i favoriti della vigilia di qualsiasi torneo durante tutta la stagione e, soprattutto, non sta a guardare più di tanto aspetti come lo stile di gioco dei tennisti o la velocità della superficie e quindi non contesterà mai per questi motivi gli organizzatori dei tornei e delle competizioni. E' questo pubblico quello che fa la massa pagante ai botteghini.
Quindi Gaudenzi alla fine dà sia ai giocatori che al pubblico pagante quello che vogliono.
due obiezioni:
1. non e' quel pubblico la massa del pubblico, ma solo una parte.
Ma soprattutto due:
- Non ci sarebbero mai stati Federer e Nadal con l'omologazione delle superfici. Nadal e' nato specialista, Federer e' nato attaccante. Oggi sarebbero stati formati come cementari, Federer sarebbe stato bimane col servizio peggiore, Nadal avrebbe giocato tipo Zverev.
L'opposizione di stili fra i due ha creato botteghino, gia' Djokovic molto meno, Murray pure, se non tra quelli della loro nazione. Lo stesso McEnroe e Connors/Borg, Sampras Agassi.
Ma non solo. Un Bruguera in Spagna sarebbe stato tifato lo stesso, senza specializzazione, ma meno, perche' sarebbe stato un semifinalista slam, non un bicampione.
Insomma, non nego che ci sia la possibilita' che la massa degli appassionati abbia (per me) cattivo gusto. Ma non lo vediamo adesso, lo vedremo se le nuove generazioni avranno lo stesso successo o piu' delle precedenti. Perche' i vecchi di merda si sono formati prima dell'omologazione.
Altro aspetto: tradizionalmente, il gioco d'attacco era quello americano-australiano. Quello difensivo, europeo.
Quindi il discorso e' anche: ci puo' essere una crisi del tennis nel mercato americano-australiano perche' mancano campioni locali che non si formano perche' il tennis difensivo non attira i migliori atleti del posto?
Anche qui, vedo una certa coincidenza.
Insomma, il discorso mi sembra piu' complesso di quanto tu dica.
Per dire, negli ultimi 10 anni negli Usa il tennis ha perso praticanti, altri sport con racchetta dove si colpisce la palla al volo sono esplosi.
Cosa succede a Wimbledon oggi conta relativamente, oggi gli Slam contano molto piu' di prima, conta piu' l'insieme, cioe' quanto si spende nel tennis in totale (250, etc), rispetto a quanto lo si fa per altre attivita' simili.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)