ma a campi invertiti ...

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corsair
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ma a campi invertiti ...

Messaggio da corsair »

E' un giochino che mi è venuto in mente stamattina, ripensando a varie finali di Davis, mi chiedevo quanto abbia inciso storicamente il fattore campo nelle finali e quante avrebbero potuto avere risultato inverso.
Penso che un'indagine del genere potremmo farla prendendo in considerazione le finali di Davis dall'abolizione del challenge round in poi. Alcuni fantarisultati sono molto opinabili e si può dire tutto ed il contrario di tutto, per altri invece credo che ci sia ben poco da discutere.
Partiamo!
1974: S. Africa - India. Questa sfida in realtà non si giocò per il rifiuto degli indiani di giocare in Sudafrica per l'apartheid. Noi la faremo giocare ed immaginiamo che su un bel manto erboso a Bangalore, il tifo di casa, l'attitudine erbivora di Vijai Armitraji (in quel periodo giocatore emergente) unita all'opprimente caldo umido indiano possano avere la meglio sui giocatori sudafricani, anch'essi molto bravi sui prati ma più anziani e meno abituati a quelle temperature. Vince l'India 3-2 e prima storica coppa in Asia.
1975: Cecoslovacchia - Svezia. E' passata alla storia come un one man show: Borg da solo batte la Cecoslovacchia di Kodes (e Smid). E' una sfida che fu giocata su un campo veloce. Possiamo immaginare che la Cecoslovacchia giochi la sua prima finale a Praga; per quanto riguarda il terreno, un campo indoor in terra battuta sarebbe un suicidio, si opta per un indoor veloce. L'ambiente è pesante, ma se c'è un giocatore freddo che può resistere a queste pressioni è il giovane Borg, che porta a casa i due singolari, cosi come i cechi non hanno problemi a vincere i loro. Diventa decisivo il doppio, dove ad un eroico Borg riesce quasi l'impresa di condurre il suo compagno alla vittoria, ma la pressione ambientale e la coppia ceca - più affiatata ed abituata alla disciplina - ha la meglio al 5° in una bolgia infernale. E' 3-2 per la Cecoslovacchia, primo trionfo (risultato che però vedo in bilico).
1976: Cile - Italia. Il Foro Italico, in un dicembre ancora dolce, accompagna l'Italia verso la sua prima Coppa Davis. Cornejo e Fillol sono buoni giocatori sul rosso, ma non possono impensierire Panatta e Barazzutti, tantomeno in casa. E' 5-0, con Adriano che chiude nel SUO stadio l'anno più bello della sua carriera.
1977: Australia - Italia. Fraser sceglie come singolaristi Alexander (bestia nera degli azzurri) e Phil Dent, cui due semifinali nell'anno a Roma e Parigi valgono la precedenza sul vecchio Toni Roche. Nella prima giornata Alexander conferma la sua nomea e batte Barazzutti in 4 set, in crescita e recente semifinalista a New York; Corrado paga la tensione di essere favorito e la tattica aggressiva di Alexander. Nel secondo singolare un Panatta falloso e sottotono batte a fatica un Dent letteralmente irriconoscibile. Il doppio diventa già decisivo; Panatta, ma soprattutto un Bertolucci al limite della perfezione, battono la coppia Roche-Dent in 3 set. Nella giornata conclusiva, Adriano gioca con Alexander un match molto bello: soffre l'aggressività dell'australiano, ma si gioca in casa sul suo campo. Sono 5 set tirati, vinti da Alexander per un soffio. Nel 5° e decisivo singolare, Barazzutti batte un Dent ancora mediocre e diventa l'eroe della seconda Davis consecutiva vinta dall'Italia.
1978: USA - Gran Bretagna. Per il ritorno in finale di Davis, dopo tanti anni, gli inglesi scelgono un palcoscenico di prestigio, lo stadio indoor di Wembley. Il tifo per Lloyd è caldo, ma un'atmosfera del genere non è sufficiente a fargli colmare il gap con l'esordiente Mc Enroe. Gottfried fa suo il secondo match in 5 set contro un coriaceo e mai domo Mottram, mentre il doppio Lutz-Smith nella seconda giornata regola gli inglesi in 3 facili set. Finisce 4-1 per gli americani. E' la prima Davis di Mac, tra le più facili in assoluto.
1979 USA - Italia. La sfida contro la corazzata americana monopolizza l'attenzione dei media dall'inizio, dalla scelta della sede e del campo. Le opzioni sono 3: Milano su un campo in terra indoor; Palaeur a Roma su campo di terra indoor. Foro Italico, seppure a dicembre. Quando la scelta sembra ricadere su Milano, alla fine vince il Foro Italico: gli americani sono più forti, per compensare il gap occorre inventarsi qualcosa. Trabert è indeciso se convocare uno tra Solomon e Dibbs, terraioli doc, ma Gerulaitis ha vinto due volte a Roma e Mac è giustamente intoccabile; la scelta ricade su di loro. Nel primo singolare Barazzutti lotta contro Gerulaitis, ma è costretto a cedere in 4 set molto tirati. Diventa già decisiva la seconda partita, giocata con un freddo molto intenso, nella quale Panatta compie il miracolo di una carriera: alterna la velocità dei colpi, tira fuori il terraiolo che è in lui e si arma di pazienza e di insolita umiltà e capacità di soffrire contro un Mac come sempre geniale. La lentezza del campo, unita alle condizioni difficili, porta Mac a perdere la testa al termine del 4 set, quando è in vantaggio 2-1. Il 5° set consegna a Panatta la vittoria più bella della carriera. Il doppio è appannaggio degli azzurri in 4 set, azzurri che a questo punto credono nell'impresa. Nel 4 match aprono Panatta e Gerulaitis. Adriano chiude il cerchio ai tre giorni più belli della sua carriera, cosi li definirà, vincendo in 3 set tirati; a nulla vale la vittoria di Mac nel 5 singolare. 3-2 per l'Italia. E' una sfida che potrebbe avere esito completamente diverso.
1980: Cecoslovacchia - Italia. Ancora una volta la scelta del campo ricade sul Foro Italico, quantomeno per ragioni scaramantiche. I cechi schierano Smid e Lendl, quest'ultimo in progressiva e vertiginosa ascesa. Il giovane Ivan è lo spauracchio degli azzurrri, ma nessuno dubita sul fatto che la seconda vittoria consecutiva, la 4° in 5 anni, sia a portata di mano. Aprono Panatta contro Smid, il quale prova in tutti i modi ad allungare il match, ma Adriano è ancora troppo più forte. 3 set ad 1 per l'azzurro, che lascia però l'impressione che se il match fosse andato al 5° avrebbe perso. Nel secondo singolare Lendl conferma la sua crescita battendo in 3 set senza incertezze il solito generoso Barazza. Il doppio è ancora una votla roccaforte azzurra: 4 set, la vittoria è molto vicina. Nel primo singolare dell'ultima giornata, Barazzutti lotta mattone su mattone contro Smid; i due si equivalgono, il 5° è una conseguenza logica, ma alla distanza il ceco è più fresco e la porta a casa. Tutto si decide all'ultima sfida, Panatta contro Lendl. Adriano è carico, inizia con spavalderia e varia molto il gioco per non dare ritmo al talento di Ostrava, infatti il primo set è suo. Adriano tuttavia lentamente si spegne, come una lampadina arrivata allo stremo: sulla palla arriva sempre un attimo dopo, i suoi colpi fanno meno male. 3-6 6-4 6-2 6-2. E' la seconda coppa per i cecoslovacchi. Qui finisce la favola di Panatta e dello squadrone azzurro, quello delle 4 coppe in 5 anni. Esito incerto, potrebbe anche essere opposto
1981 USA - Argentina. Gli USA sono sempre fortissimi e Mac è appena diventato n. 1, ma l'Argentina è uno squadrone ... di 2 uomini: Vilas appare in leggero calo, ma è saldamente top 10; Clerc, invece, è alla sua miglior stagione di sempre ed è top 5. Apre Clerc contro Gerulaitis, e sono 3 set senza storia per Jose Luis. Nel secondo match, un Mac forse leggermente appagato dal traguardo di n. 1 appena raggiunto soffre, ma alla fine ha ragione di Vilas. 1 pari. Il doppio si disputa in una vera e propria bolgia. La coppia Mac-Fleming è indiscutibilmente più forte, ma gli argentini - galvanizzati dall'occasione storica e da un tifo oltre i limiti della correttezza, la portano a casa al 5° tra le veementi proteste di Mac. Nel primo singolare della terza giornata Vilas è troppo per un Gerulaitis generoso, ma impotente: 3 set a 0 per l'argentino. E' la prima storica coppa per l'Argentina.
1982 Francia - USA. La Francia torna alla ribalta in una finalissima di Davis, per la quale i suoi avversari scelgono il tappeto indoor di Philadelhia. Mc Enroe è reduce da un'annata sottotono per i suoi standard, ma in Davis è una garanzia, cosi come lo è in questa stagione il fresco top 10 Tetscher. Nella prima giornata facile Mac su Noah e Tetscher su Leconte. Il doppio francese, composto sempre da Noah e Leconte, è molto forte e prova a vendere cara la pelle nella seconda giornata, ma nulla può contro Fleming- Mac, se non portare la coppia n. 1 del mondo al quinto set. E' coppa per gli USA, per quanto riguarda la Francia la gloria deve attendere.
1983: Australia - Svezia. Gli svedesi son tentati, data la stagione, a scegliere il veloce tappeto indoor di Stoccolma, ma Fitzgerald sui campi rapidi è un grado di giocare pericolosi scherzetti, cosi come potrebbe essere insidioso il poco noto giovanissimo Cash; si sceglie alla fine la terra indoor. Wilander è da 2 anni il n. 1 sul rosso, Fitzgerald non crea problemi e soccombe in 3 rapidissimi set. Nel secondo singolare Cash, schierato a sorpresa a danno del più esperto Mc Namee, sorprende con il suo tennis aggressivo per due set Nystrom; lo svedese tuttavia non perde la testa, continua a tessere la sua tela e, quando l'australiano cala di intensità, lo chiude nella sua ragnatela dalla quale Pat non riesce a districarsi per sopraggiunta stanchezza. Nystrom in 5. Il doppio è degli aussie, con Edmonson e Mc Namee che tengono vive le speranze su Jarryd- Simonsson, ma nel quarto match Nystrom chiude su Fitzgerald in 4 set, con qualche leggero patema. Prima coppa per la Svezia, decisivo fattore campo.
1984 Svezia - USA. Agli USA la coppa manca da troppi anni e, per riconquistarla, schierano uno squadrone con Stock '84 e Connors; doppio i soliti Fleming-Mac. La sede della sfida è il veloce campo di S. Francisco. Gli svedesi replicano con Wilander e Jarryd come singolaristi, Edberg-Jarryd in doppio. Nel primo match Connors sfida Wilander, che finora ha sempre sofferto. Jimbo parte aggressivo, sembra mettere sotto lo svedese che, tuttavia, frena l'emorragia del primo set cambiano la propria tattica e divenendo molto aggressivo; vince Mats in 4 set, ad ulteriore conferma dello scarso feeling di Jimbo con la Davis. Nel secondo match Stock regola senza alcun patema un bravo Jarryd che fa quanto può, ma l'altro è più forte. Doppio degli USA in 5 set, nei quali la coppia svedese dimostra di essere molto forte, ma gli altri ne hanno un po' di più. Nel quarto match Wilander prova a sorprendere Mac attaccandolo incessantemente. L'americano è in effetti sorpreso, perde il 1 set, sembra rimettere le cose a posto nel secondo e nel terzo, ma nel quarto lo svedese mai domo torna sotto, recupera da 2-5 e vince 7-5 diventando il favorito per la partita decisiva; nel 5 Stock fa appello alle sue forze ed al suo orgoglio e vince 6-4 in uno dei match più belli del decennio. Vincono gli USA, ma si è trattato di una sfida equilibratissima
To be continued
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da Nickognito »

topic di follia topiconica, decisamente :)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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corsair
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da corsair »

decisamente di follia, ma tutto sommato è fattibile e, credo, interessante; fortuna che il challenge round è stato abolito negli anni '70 e non negli anni '50 :D
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da Johnny Rex »

ahhhh, che bel recupero il C(arl)orsair :)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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corsair
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da corsair »

grazie, ma commenta e partecipa! :wink:

p.s. in arrivo una seconda tranche
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da Johnny Rex »

Dimentictao l'infarto di Serafino dopo il capolavoro panattiano al Foro 1979 :) .

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da corsair »

di questa prima sezione, vedo molto in bilico come risultato 1975, 1979, 1980; si tratta di edizioni per le quali potremmo immaginare esiti diversi, come la vittoria svedese (il doppio poteva essere giocabile) o quella statunitense; meno probabile quella italiana nel 1980, perchè credo che al di là del fattore campo Lendl era troppo per quell'Italia già in calo ed anche le partite con Smid sarebbero state all'insegna dell'equilibrio.
Nelle edizioni successive, invece, avremo risultati maggiormente discutibili :wink:
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da corsair »

1985 Germania – Svezia. Gli svedesi, seppure questa sia finora la loro migliore annata di sempre a livello di rapporto quantità/qualità, preferiscono non rischiare ed affrontano la Germania dell’astro nascente Boris Becker sulla terra rossa di Malmoe. Nel primo singolare Wilander regola senza problema alcuno Westphal, eroe dei turni precedenti di Davis e porta in vantaggio la squadra di casa. Becker ha il compito di mantenere vivo il sogno tedesco contro Nystrom, preferito ad Edberg e Jarryd per attitudini terraiole ed a Sundstrom per ragioni di forma. Boris ha un compito durissimo e, in un’arena appassionata quanto corretta, batte Nystrom in 4 set equilibrati e spettacolari. Il doppio se lo giocano Edberg-Jarryd da una parte e Becker-Maurer dall’altra; stavolta a Becker non riesce il miracolo di trascinare il suo compagno di squadra e la coppia tedesca perde in 3 set contro quella che al momento è forse la coppia più forte del mondo. Nel terzo singolare, si sfidano Wilander e Becker. Il tedesco prova a far valere la sua già chiara natura di uomo-Davis, ma Mats sul rosso è troppo forte per lui: 7-5 6-3 7-5 e seconda coppa agli svedesi.
1986 Australia – Svezia. Cash, finalmente recuperato da un anno di infortuni, ha trascinato l’Australia in finale, dove l’aspetta la favoritissima Svezia, ancora sulla terra indoor di Malmoe. I pronostici sono a senso unico per gli svedesi, sebbene Wilander – reduce da un 1986 sottotono – dia forfait. Gli svedesi convocano Nystrom e Pernfors per il singolo, Edberg e Jarryd per il doppio. E’ atteso il cappotto. Nel primo match Nystrom subisce per 2 set l’aggressività di Cash; nel terzo prova a reagire, ma Pat stringendo i denti, a suon di volee di dritto, porta a casa la partita tra la sorpresa generale. Nel secondo match, tuttavia, un Pernfors sufficientemente centrato non ha problemi a contenere Mc Namee. Il doppio dovrebbe essere una mattanza a favore degli svedesi, ma Cash-Fitzgerald resistono brillantemente e tengono contro ogni pronostico; 3 set ad 1 per gli aussie, che a questo punto iniziano a sognare l’impresa. Il sogno continua nell’incontro che apre la terza giornata: Cash per due set domina un Perfors impotente ed incapace di prolungare gli scambi, ma nel terzo l’australiano “perde” la prima di servizio e ciò gli è fatale Pernfors rimonta fino al 5° set, partita dai contorni epici. Nell’ultimo decisivo singolare, Nystrom domina senza fatica Mc Namee. Terza Davis per gli svedesi, ben più sofferta del previsto.
1987 Svezia – India. L’approdo dell’India in finale ha del miracoloso ed è essenzialmente frutto dell’upset in semifinale, quando i favoritissimi australiani si sono lasciati sorprendere sull’erba di Sidney. Wilander e Jarryd chiudono la prima giornata battendo rispettivamente Armitraji ed il sempre delizioso grasso Krishnan senza perdere un set, nonostante l’erba di Calcutta dovesse favorire una maggiore resistenza da parte dei padroni di casa. E’ sempre Jarryd, in coppia con Nystrom, a chiudere definitivamente il conto nel doppio contro i fratelli Armitraji in 4 set, in una delle finali di Davis più scontate che si ricordino.
1988 Svezia – Germania. La Svezia sogna una storica “quaterna”, ma la Germania l’attende sul velocissimo tappeto indoor di Dusseldorf. Nel primo incontro Wilander, seppure non nello stato di grazia di 3 mesi prima, batte Kuhnen, preferito a Steeb per ragioni di superficie; 4 set e la sensazione che il match sia stato deciso più da dettagli che da una reale supremazia. E’ Becker che pareggia i conti sconfiggendo per l’ennesima volta Edberg; Boris in Davis, per giunta in casa, è troppo per un Edberg forse un po’ troppo timido. Il doppio potrebbe essere decisivo. Gli svedesi si presentano con Edberg-Jarryd, che vanno facilmente in vantaggio per 2 set a 0 approfittando di una partenza troppo lenta di Jelen, che pure fino alla finalissima si era mostrato valida spalla di Becker. Boris tiene per due, spinge pian piano il suo compagno che entra in partita e, complice anche un calo della coppia svedese, i tedeschi vincono in rimonta al 5° tra l’entusiasmo del pubblico. Nel primo incontro della terza giornata si sfidano Edberg e Kuhnen, rivincita dei quarti di Wimbledon; come sui prati londinesi, è Stefan a spuntarla in 4 set in un match non molto spettacolare e dominato dalla tensione. Tutto viene rimesso al quinto. Wilander subisce la partenza a razzo di Becker, prova a reagire nel secondo set ottenendo, tuttavia, come massimo risultato una palla break a suo favore, non concretizzata; dopo il 7-5 del secondo set, il 6-1 finale decreta l’apoteosi di Boris e l’inizio della fine di Wilander.
1989 Germania – Svezia. La rivincita è immediatamente l’anno successivo, la Svezia decise di giocarsela sulla terra indoor, per limitare il più possibile lo strapotere di Becker sui campi veloci. Nel primo incontro Edberg, ormai n. 1 svedese, batte Steeb in 4 set attaccandolo a più non posso sul rovescio. E’ Becker, nel secondo singolare, a rimettere le cose a posto battendo il fantasma di Wilander per la prima volta sulla terra rossa. Il doppio potrebbe essere ancora una volta decisivo, ma al posto di Jarryd infortunato gli svedesi schierano Gunnarson, e non è la stessa cosa. Becker e Jelen vincono in 4 set e portano la Germania ad un passo dal bis. La regola introdotta da quest’anno prevede che nel primo incontro della terza giornata si sfidino i numeri 1. Becker, desideroso oltretutto di vendicarsi delle sconfitte subite dal suo rivale a Roland Garros e più recentemente nella finale del Masters, vince in 3 set, senza che la partita dia mai l’impressione di poter avere esito differente. Seconda coppa per la Germania, apoteosi di Boris.
1990 USA – Australia. Gli australiani sono in finale aiutati da un tabellone favorevole, che li ha visti sfidare sui prati di casa sia la Francia che l’Argentina. Per gli aussie giocano Cash, ritornato su buoni livelli dopo un gravissimo infortunio, e Masur come singolaristi. Per quanto riguarda gli USA il giovane Agassi manifesta la sua disponibilità, ma l’adattabilità all’erba è un’incognita, quindi Gorman chiama per il singolare Gilbert e, dato che si gioca sull’erba, convince Mc Enroe a tornare. Nel primo incontro Masur batte Gilbert in 5 set, mentre Mc Enroe sconfigge Cash in 5 set tirati, da manuale del tennis sull’erba. Nel doppio la coppia Cash – Fitzgerald ha la meglio su Flach – Seguso in 5 set; decisiva la maggiore qualità tennistica. Il primo incontro della terza giornata vede sfidarsi Cash e Gilbert; l’americano prova ad impostare la partita sulla lotta e sui nervi, ma Cash in casa e sui prati, seppure non è quello di 3 anni prima, è troppo forte e porta il punto agli aussie in 4 set. Tutto viene rinviato al 5° match, dove Masur fa il suo tennis e lo fa molto bene, ma Mac si è preparato a puntino e la spunta in 4 set. USA vincono 3-2 (sfida che trovo opinabile).
1991 Francia – USA. Gli americani sono in grandissimo spolvero e dispongono di una nuova golden age, composta da Agassi, Sampras e Courier; potrebbero scegliere qualsiasi terreno, ma Forget (alla sua migliore annata di sempre) gioca al meglio sul veloce, e Gorman non è un cuor di leone. Viene scelta la terra battuta, con Courier ed Agassi come singolaristi. Nel primo match Agassi regola Forget in 3 set, soffrendo solo nel primo che va al tie break. Noah capitano dei francesi sorprende tutti e, conscio che serve una sorta di miracolo, schiera Leconte come secondo singolarista preferendolo ad altri giocatori più avanti in classifica. Leconte ripaga la fiducia e, in un match pressoché perfetto, regola un Courier a disagio in Davis in tre sorprendenti set. Il doppio vede Flach e Seguso opposti a Forget – Leconte, due che in coppia in Davis sono imbattuti. I francesi confermano la loro nomea e battono in 4 set la coppia americana. Nel terzo singolare Courier si scrolla di dosso le sue paure e, complice anche la stanchezza di Forget, vince in 4 set “timorosi” riportando la sfida in parità. Leconte prova il secondo miracolo contro Agassi, ma Andreino è uomo Davis e, dopo un primo set equilibrato, ha la meglio sul rivale più anziano. Seconda Davis consecutiva per gli USA, anche questa sul filo di lana.
1992 USA – Svizzera. Gli svizzeri giungono a sorpresa in finale, bravi ad eliminare i francesi fuori casa ed a sfruttare un buco nel tabellone. I padroni di casa hanno Rosset campione olimpico e Hlasek; il primo è poliedrico, il secondo è giocatore competitivo solo sul veloce, pertanto scelgono un tappeto indoor molto veloce. Gli USA non hanno che l’imbarazzo della scelta, ma alla fine confermano i singolaristi della precedente finale, mentre nel doppio c’è una coppia molto affascinante, Mc Enroe – Sampras. Rosset nel primo incontro, sospinto dall’entusiasmo dei tifosi e dal tifo assordante, batte in 4 set un Courier spaesato. Agassi, però, si conferma uomo Davis e riporta la sfida in parità in 3 set. Il doppio è di alto livello, dati i protagonisti; la partita è equilibrata fino alla fine, dove la classe di Mac e Sampras ha la meglio. USA in vantaggio. Courier se la vede a questo punto con Hlasek e, pur senza entusiasmare, porta la coppa a casa per la terza volta consecutiva.
1993 Germania – Australia. Gli aussie, per tradizione, danno il meglio di loro sui prati, ed in casa sono difficilissimi da battere; i tedeschi tuttavia hanno Stich, che sull’erba è fortissimo. Fraser, alla sua ultima sfida da capitano, è uno della vecchia guardia e considera un disonore scegliere il terreno solo per svantaggiare l’avversario, cosi opta per l’erba. Masur e, a sorpresa, Stoltenberg da una parte. Stich e Goellner dall’altra. Nella prima partita Masur da una lezione di tennis erbivoro a Goellner il quale, a parte un servizio bomba, mostra gravi imbarazzi sugli slice che Wally gli propone in continuazione. 3 set a 0 per il canguro, Goellner rimandato. Nel secondo singolare Stoltenberg prova la partita della vita contro uno Stich in stato di grazia e forse un minimo spaesato e stanco per un finale di stagione intensissimo. Jason si difende, produce tennis d’erba di buona fattura ma, nonostante il fattore casalingo, Stich è troppo per lui; 5 set, onorevolissima resa, risultato in parità. Nel doppio si sfidano i Woodies contro Stich e Kuhnen, ossia la coppia più forte contro il giocatore del momento, coadiuvato da un compagno che durante l’anno l’ha sempre ben coadiuvato. Per gli aussie è durissima, ma sui prati ed in coppia sono maestri; 5 set per loro, match bellissimo. Nell’incontro che apre la terza giornata Masur prova a sfruttare la stanchezza di Stich, ma il tedesco – alla terza maratona in 3 giorni – la spunta in 5 set. Tutto viene rimesso all’ultimo incontro, dove Stoltemberg chiude in 4 set contro un Goellner decisamente insufficiente sull’erba. Coppa all’Australia, decisivo il terreno.
1994 Russia – Svezia. Gli svedesi scelgono un indoor veloce a Stoccolma, schierando un Edberg in calo ma pur sempre tra i migliori del mondo e Larsson, in buona ascesa. I russi, alla loro prima finale, rispondono con il talento in ascesa di Kafelnikov e quello intermittente di Volkov. Quest’ultimo apre la sfida contro Edberg; il match è qualitativamente di buon livello, Volkov ci prova, Edberg soffre e vacilla in più occasioni, ma vince in 5 set. Nella seconda partita Larsson sfrutta un po’ di tensione da parte di Kafelnikov, che sente il peso della posta in palio, e vince in 4 set. La Svezia già alla seconda giornata la pratica, e Bjorkman – Apell sono un’ottima coppia, lo sono però anche Kafelnikov – Olhosky. I russi provano a resistere, fanno del loro meglio, ma Bjorkman risponde alla grande ed a rete è insuperabile, cosi come Apell. Gli svedesi vincono il doppio e chiudono, contro ogni pronostico, in due sole giornate (mi è venuto spontaneo prevedere un esito pressoché identico a quello verificatosi realmente; penso tuttavia che è un caso in cui sarebbe stato sufficiente che la Russia vincesse una delle 3 partite, perché l’esito potesse essere completamente diverso.
1995 Russia – USA. Russia alla seconda finale consecutiva, stavolta in USA. Gullikson sceglie una superficie rapida, ma Agassi chiude la stagione anzitempo per un infortunio; i singolaristi sono Sampras e Courier, gli altri convocati Martin e Stark. Per la Russia i prescelti sono Kafelnikov e Volkov, con Olhosky per il doppio e Cherkasov come riserva. Sampras vince facilmente il match d’esordio contro Volkov, cosi come Kafelnikov – a suo agio sul terreno rapido – doma agilmente un Courier (preferito a Martin in extremis) buono ma non sui livelli di 3 anni prima. Il doppio dovrebbe vedere in teoria favorita la coppia russa, che in Davis negli ultimi anni ha perso solo dagli svedesi un anno prima; Gullikson prova a sorprendere e schiera, al posto di Stark, Sampras, sebbene Pete non sia doppista naturale. La coppia russa non disputa il suo miglior match, mentre gli americani, Sampras soprattutto, sbagliano poco o nulla; tre set a zero. Nel terzo singolare si affrontano i numeri uno. L’americano è in grande forma e, senza nulla concedere al suo avversario, porta a casa da protagonista il trofeo.
1996 Svezia – Francia. La Francia ha una squadra equilibrata: Pioline, Boetsch ed il doppio Forget- Raoux possono dire la loro su ogni terreno; i migliori giocatori svedesi, invece, prediligono le superfici veloci. Noah ci pensa su ed alla fine sceglie la terra indoor. Il capitano svedese ci pensa su: da un lato vorrebbe dare ad Edberg l’ultima platea della carriera, dall’altro Gustafsson offre maggiori garanzie. Alla fine ne fa le spese Kulti ed Edberg viene annunciato per il doppio. Nel primo match un Pioline poco pimpante ed impreciso cede il passo alla regolarità ed al dritto anomalo di Gustafsson, tre set a zero per lo svedese. Boetsch, chiamato a raddrizzare le sorti della Francia, si trova di fronte la sua bestia nera Enquist, che vince sempre in 3 set. Svezia ad un passo dall’impresa. Nel doppio Forget e Raoux devono compiere il miracolo, se vogliono tenere viva la speranza francese, quindi partono molto forte e concentrati. Edberg, all’ultima partita della carriera, gioca con il coltello tra i denti e, in delicatissimo tie break del 2 set, porta il match in parità, trascinando anche un Bjorkman fino a quel momento impacciato. Jonas sale di tono e gli svedesi portano a casa la seconda partita, l’impresa è vicina. I francesi tuttavia, trascinati dal pubblico, trovano la forza per rimontare e, complice un calo del servizio di Edberg, portano la partita a casa. Nel match che apre la terza giornata Pioline, desideroso di rifarsi del brutto esordio, manda nel pallone Enquist, a disagio sulla terra, proponendogli ogni volta una palla diversa e non facendogli mai prendere il ritmo. Tutto si decide nella quinta sfida, dove Boetsch, eroicamente, batte Gustaffson al quinto; chiave del match: il rovescio lungolinea del francese in risposta al dritto anomalo dello scandinavo.
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Rosewall
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Re: ma a campi invertiti ...

Messaggio da Rosewall »

:D

verosimili le varie Svezia-Germania, concederei qualche set all'India in casa. :)
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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