ci sono studi attendibili che lo documentano?ciccio ha scritto: Poi il Van Gogh museum dove almeno la metá dei dipinti son falsi autenticati
weekend ad Amsterdam
Re: weekend ad Amsterdam
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: weekend ad Amsterdam
Sono insistenti voci che girano fra i galleristi e gli esperti d'asta.NK7 ha scritto:ci sono studi attendibili che lo documentano?ciccio ha scritto: Poi il Van Gogh museum dove almeno la metá dei dipinti son falsi autenticati
Di pittura me ne intendo abbastanza, e il sistema "primo impatto" è quello che adotto, un quadro deve trasmettermi la sensibilità dell'artista in un paio di minuti, tre al massimo prima ancora di esaminarlo, Van Gogh ne aveva a vagoni. Quando sono entrato lí è stata inizialmente una mezza delusione, i primi quadri per quanto ben eseguiti non mi dicevano assolutamente nulla. Poi pian piano cominciando a girare ho notato le differenze e quelli belli. All'epoca pensai a varie fasi, a epoche giovanili, poi tornato in Italia scoprii chiacchierando qua e lá le voci che girano.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Re: weekend ad Amsterdam
Abbastanza sconvolgente come teoria devo dire, considerato che la quasi totalità delle opere del museo proviene (rectius, dovrebbe provenire) direttamente dalle mani del fratello Theo per quel che mi risulta.
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Re: weekend ad Amsterdam
Visto oggi il Wheatfield finalmente.
Khedire, spettacolare, e boh, per lo zero che vale il mio parere a me sembra autentico. Poi alla fine dirò che se anche fosse una copia le emozioni che mi ha regalato in quella mezz'ora che son rimasto ad ammirarlo mica sparirebbero.
Fatto pure il Rijks (che a marzo avevo sacrificato per lo Stedeljik), botta clamorosa anche quello, purtroppo a un certo punto ero di fretta e mi son accorto solo dopo esser uscito di non aver visto una buona fetta dell'ala est.
Domani Den Haag, raffreddore permettendo. Mi intriga molto il museo di Escher.
Khedire, spettacolare, e boh, per lo zero che vale il mio parere a me sembra autentico. Poi alla fine dirò che se anche fosse una copia le emozioni che mi ha regalato in quella mezz'ora che son rimasto ad ammirarlo mica sparirebbero.
Fatto pure il Rijks (che a marzo avevo sacrificato per lo Stedeljik), botta clamorosa anche quello, purtroppo a un certo punto ero di fretta e mi son accorto solo dopo esser uscito di non aver visto una buona fetta dell'ala est.
Domani Den Haag, raffreddore permettendo. Mi intriga molto il museo di Escher.
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Re: weekend ad Amsterdam
No no, quel campo di grano li é veríssimo, spettacolare, incredibile. Ricordo perfettamente esserci tornato a guardarlo 5-6 volte durante la visitá. É ipnotico, coinvolgente, ti scombussola i sentimenti, esplosivo. Si insomma, letteralmente um filo di unione fra te e l'artista. Ci son quadri transfert che ti fanno interessare d'arte anche se non ti há mai interessato prima, questo é uno di quelli.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Re: weekend ad Amsterdam
Vista anche Den Haag, un vero gioiello, per molti versi anche più bella di Amsterdam. Tappe obbligate per chi in futuro volesse visitarla:
-Palazzo della Pace (sede del tribunale per i crimini nella ex-Yu)
-chiesa di S.Ignazio di Loyola
-museo Escher, presenti tutte le sue litografie più conosciute
-Binnenhof e Ridderzaal
-Chinatown, il quartiere cinese dove oltre a fastfood orientali di ogni genere troverete il futuristico municipio, edificio enorme e architettonicamente impressionante
-Noordeinde Palace e annesso giardino
Oltre al museo col capolavoro di Vermeer citato da baba e che purtroppo non sono riuscito a vedere (una giornata non è bastata).
Da Amsterdam in treno sono circa 40 minuti, ne vale assolutamente la pena.
-Palazzo della Pace (sede del tribunale per i crimini nella ex-Yu)
-chiesa di S.Ignazio di Loyola
-museo Escher, presenti tutte le sue litografie più conosciute
-Binnenhof e Ridderzaal
-Chinatown, il quartiere cinese dove oltre a fastfood orientali di ogni genere troverete il futuristico municipio, edificio enorme e architettonicamente impressionante
-Noordeinde Palace e annesso giardino
Oltre al museo col capolavoro di Vermeer citato da baba e che purtroppo non sono riuscito a vedere (una giornata non è bastata).
Da Amsterdam in treno sono circa 40 minuti, ne vale assolutamente la pena.
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Re: weekend ad Amsterdam
male molto male, i Vermeer riconosciuti son pochissimi e quello lí da solo vale un viaggio.NK7 ha scritto:
Oltre al museo col capolavoro di Vermeer citato da baba e che purtroppo non sono riuscito a vedere (una giornata non è bastata).
.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: weekend ad Amsterdam
come quello ce n'e' uno solo: un Vermeer solitario.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: weekend ad Amsterdam
Avevo visto La Lattaia il giorno prima. E poi Escher è sempre stato un mio feticismo, molto soddisfatto anche così.ciccio ha scritto:male molto male, i Vermeer riconosciuti son pochissimi e quello lí da solo vale un viaggio.NK7 ha scritto:
Oltre al museo col capolavoro di Vermeer citato da baba e che purtroppo non sono riuscito a vedere (una giornata non è bastata).
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Re: weekend ad Amsterdam
per stavolta sei perdonatoNK7 ha scritto:Avevo visto La Lattaia il giorno prima. E poi Escher è sempre stato un mio feticismo, molto soddisfatto anche così.ciccio ha scritto:male molto male, i Vermeer riconosciuti son pochissimi e quello lí da solo vale un viaggio.NK7 ha scritto:
Oltre al museo col capolavoro di Vermeer citato da baba e che purtroppo non sono riuscito a vedere (una giornata non è bastata).
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Re: weekend ad Amsterdam
Conosciuto più donne interessanti in 10 giorni tra Olanda e Germania che in 42 anni in Italia.
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Re: weekend ad Amsterdam
grande !NK7 ha scritto:Conosciuto più donne interessanti in 10 giorni tra Olanda e Germania che in 42 anni in Italia.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Re: weekend ad Amsterdam
da intenditore di pittura, volevo conoscere il tuo pensiero sull'arte modernaciccio ha scritto:Sono insistenti voci che girano fra i galleristi e gli esperti d'asta.NK7 ha scritto:ci sono studi attendibili che lo documentano?ciccio ha scritto: Poi il Van Gogh museum dove almeno la metá dei dipinti son falsi autenticati
Di pittura me ne intendo abbastanza, e il sistema "primo impatto" è quello che adotto, un quadro deve trasmettermi la sensibilità dell'artista in un paio di minuti, tre al massimo prima ancora di esaminarlo, Van Gogh ne aveva a vagoni. Quando sono entrato lí è stata inizialmente una mezza delusione, i primi quadri per quanto ben eseguiti non mi dicevano assolutamente nulla. Poi pian piano cominciando a girare ho notato le differenze e quelli belli. All'epoca pensai a varie fasi, a epoche giovanili, poi tornato in Italia scoprii chiacchierando qua e lá le voci che girano.
Re: weekend ad Amsterdam
spettacolo di alcuni, croste di tantiwiper ha scritto:da intenditore di pittura, volevo conoscere il tuo pensiero sull'arte modernaciccio ha scritto:Sono insistenti voci che girano fra i galleristi e gli esperti d'asta.NK7 ha scritto: ci sono studi attendibili che lo documentano?
Di pittura me ne intendo abbastanza, e il sistema "primo impatto" è quello che adotto, un quadro deve trasmettermi la sensibilità dell'artista in un paio di minuti, tre al massimo prima ancora di esaminarlo, Van Gogh ne aveva a vagoni. Quando sono entrato lí è stata inizialmente una mezza delusione, i primi quadri per quanto ben eseguiti non mi dicevano assolutamente nulla. Poi pian piano cominciando a girare ho notato le differenze e quelli belli. All'epoca pensai a varie fasi, a epoche giovanili, poi tornato in Italia scoprii chiacchierando qua e lá le voci che girano.
poi l'importante è esprimersi, anche se fai croste, l'arte moderna te lo permette, ma poi non cercare di vendermi croste a prezzi allucinanti, e purtroppo le gallerie e gli artisti ci marciano.
Fare il buon gallerista d'arte è un'impresa tanto difficile quanto fare un bel quadro d'arte moderna.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Re: weekend ad Amsterdam
c'è una discriminante oggettiva per riconoscere le croste?!?!?ciccio ha scritto:spettacolo di alcuni, croste di tanti
poi l'importante è esprimersi, anche se fai croste, l'arte moderna te lo permette, ma poi non cercare di vendermi croste a prezzi allucinanti, e purtroppo le gallerie e gli artisti ci marciano.
Fare il buon gallerista d'arte è un'impresa tanto difficile quanto fare un bel quadro d'arte moderna.
io da inesperto d'arte non riesco a trovarla (mentre credo che per le opere meno recenti sia più facile trovarlo)
Re: weekend ad Amsterdam
ci sono migliaia di libri per rispondere a questa domanda e nemmeno tutti assieme la troverebberowiper ha scritto:c'è una discriminante oggettiva per riconoscere le croste?!?!?ciccio ha scritto:spettacolo di alcuni, croste di tanti
poi l'importante è esprimersi, anche se fai croste, l'arte moderna te lo permette, ma poi non cercare di vendermi croste a prezzi allucinanti, e purtroppo le gallerie e gli artisti ci marciano.
Fare il buon gallerista d'arte è un'impresa tanto difficile quanto fare un bel quadro d'arte moderna.
io da inesperto d'arte non riesco a trovarla (mentre credo che per le opere meno recenti sia più facile trovarlo)
penso l'unica oggettività possibile sia averne visti talmente tanti e talmente per tanto tempo da rendersi conto se un quadro trasmette qualcosa o no, per quanto tempo lo trasmette e scremarlo del fatto che lo trasmette a te perché tu sei sensibile a quella specifica trasmissione.
In pratica è un concetto che forse esiste e forse no, in realtá è un insieme di esperienze, tua e di mille altri a cui interessa l'arte come a te che fa diventare il soggettivo un'oggettivo, e solo il tempo poi lo rende reale, forse !
l'arte antica si, ben più facile perché non aveva a che fare con l'emozione, ma con la tecnica e l'impressione
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Re: weekend ad Amsterdam
Credo che quello posto da wiper sia l'eterno quesito dell'oggettività/soggettività dell'arte.
Per me l'arte è sempre oggettiva, poi capita che per enne motivi ci possano piacere le croste o schifare i capolavori, ma il problema non è quasi mai l'artista in sé bensì l'occhio e la sensibilità dell'osservatore. Se guardi un quadro di Cy Twombly e pensi "anche mio figlio all'asilo fa gli stessi scarabocchi" vuol dire che non cogli la genialità di Twombly nell'esser stato il primo ad aver capito che anche gli scarabocchi possono avere rilevanza artistica, che tutto può essere arte, anche ciò che a prima vista può sembrare, e magari è, spazzatura (concetto questo sdoganato dai dadaisti, da Duchamp in poi).
Poi diciamo che vale anche il principio democratico, se X persone ritengono capolavori le opere di Pollock significa che sono effettivamente capolavori e non schizzi di pittura buttati lì a casaccio. Un po' come se racconti una barzelletta a 100 persone e nessuno ride, vuol dire che come comico non vali granché. Questo, in termini molto grossolani.
Per me l'arte è sempre oggettiva, poi capita che per enne motivi ci possano piacere le croste o schifare i capolavori, ma il problema non è quasi mai l'artista in sé bensì l'occhio e la sensibilità dell'osservatore. Se guardi un quadro di Cy Twombly e pensi "anche mio figlio all'asilo fa gli stessi scarabocchi" vuol dire che non cogli la genialità di Twombly nell'esser stato il primo ad aver capito che anche gli scarabocchi possono avere rilevanza artistica, che tutto può essere arte, anche ciò che a prima vista può sembrare, e magari è, spazzatura (concetto questo sdoganato dai dadaisti, da Duchamp in poi).
Poi diciamo che vale anche il principio democratico, se X persone ritengono capolavori le opere di Pollock significa che sono effettivamente capolavori e non schizzi di pittura buttati lì a casaccio. Un po' come se racconti una barzelletta a 100 persone e nessuno ride, vuol dire che come comico non vali granché. Questo, in termini molto grossolani.
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Re: weekend ad Amsterdam
Ecco io per esempio di fronte ad un Pollock resto del tutto indifferente anche se l'ho studiato e capito, mentre ad un Vedova che è concettualmente simile resto rapitoNK7 ha scritto:Credo che quello posto da wiper sia l'eterno quesito dell'oggettività/soggettività dell'arte.
Per me l'arte è sempre oggettiva, poi capita che per enne motivi ci possano piacere le croste o schifare i capolavori, ma il problema non è quasi mai l'artista in sé bensì l'occhio e la sensibilità dell'osservatore. Se guardi un quadro di Cy Twombly e pensi "anche mio figlio all'asilo fa gli stessi scarabocchi" vuol dire che non cogli la genialità di Twombly nell'esser stato il primo ad aver capito che anche gli scarabocchi possono avere rilevanza artistica, che tutto può essere arte, anche ciò che a prima vista può sembrare, e magari è, spazzatura (concetto questo sdoganato dai dadaisti, da Duchamp in poi).
Poi diciamo che vale anche il principio democratico, se X persone ritengono capolavori le opere di Pollock significa che sono effettivamente capolavori e non schizzi di pittura buttati lì a casaccio. Un po' come se racconti una barzelletta a 100 persone e nessuno ride, vuol dire che come comico non vali granché. Questo, in termini molto grossolani.
Su Duchamp evito il commento
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: weekend ad Amsterdam
Eterna questione, ma qualunque risposta semplice e' per me sbagliata, semplicemente persone diverse, anche del settore, intendono per 'arte' qualcosa di diverso.
Io userei invece parole diverse.
Ad esempio, se Giotto, o Fidia, o Bach erano d'accordo nel definire l' arte anche come uno scarabocchio che non necessita di tecnica e non rappresenta nulla ma ha rivelanza artistica, bene, usiamo pure la stessa parola per definire l'arte di entrambi, altrimenti usiamo parole diverse.
Questo almeno se vogliamo definire l'arte in base al tipo di prodotto artistico.
Se invece vogliamo definire l' arte come qualcosa che e' definito, volta volta, dagli esperti d'arte del tempo, allora il discorso cambia.
Insomma, se per essere un'opera d'arte servono determinate proprieta' estetiche, queste proprieta' non possono essere del tutto nuove oggi, ad esempio, sarebbe assurdo, per me, usare la stessa parola per definire 'qualcosa di bello' o 'qualcosa che ha un significato nuovo', sarebbe solo un uso errato, e fazioso, del linguaggio.
Se invece questo non serve, ma serve solo una definizione istituzionale, magari, che so, che i contemporanei giudicano quell'opera come artistica e di valore, con un suo prezzo, e cosi' via, allora va bene anche usare lo stesso termine.
Di fatto, pero', nessuno si trova d'accordo. Il senso di usare una parola che ognuno intende a suo modo, e' a me oscuro.
Come e' oscuro chiedersi che valore artistico abbia. Mentre per me ha senso chiedersi se un'opera ha valore economico, se e' bella a vedersi, se piace, se trasmette qualcosa, e cosa, e cosi' via.
Poi, in generale, diffido da cio' che e' diverso da tutto il resto: per dire, se uno, in genere, ama il cibo buono di sapore o che fa bene alla salute, ama le donne belle e fare sesso tradizionale, pur variando, ama stare in casa e fuori regolando una giusta temperatura, ama il mare, un tramonto, un bosco, e cosi' via, e poi all'improvviso ama un cesso di Duchamp, a me la cosa stona.
Se invece uno e' contento di provare a mangiare un pezzo di terra e ciucciare una pietra, e' attirato dalle donne con unghie incarnite ma ci vuole copulare solo sfregando la sua spalla contro il suo deretano, va fuori d'estate col piumino, ama il panorama di Cologno Monzese e poi ama un cesso di Duchamp, a me la cosa va bene
Io userei invece parole diverse.
Ad esempio, se Giotto, o Fidia, o Bach erano d'accordo nel definire l' arte anche come uno scarabocchio che non necessita di tecnica e non rappresenta nulla ma ha rivelanza artistica, bene, usiamo pure la stessa parola per definire l'arte di entrambi, altrimenti usiamo parole diverse.
Questo almeno se vogliamo definire l'arte in base al tipo di prodotto artistico.
Se invece vogliamo definire l' arte come qualcosa che e' definito, volta volta, dagli esperti d'arte del tempo, allora il discorso cambia.
Insomma, se per essere un'opera d'arte servono determinate proprieta' estetiche, queste proprieta' non possono essere del tutto nuove oggi, ad esempio, sarebbe assurdo, per me, usare la stessa parola per definire 'qualcosa di bello' o 'qualcosa che ha un significato nuovo', sarebbe solo un uso errato, e fazioso, del linguaggio.
Se invece questo non serve, ma serve solo una definizione istituzionale, magari, che so, che i contemporanei giudicano quell'opera come artistica e di valore, con un suo prezzo, e cosi' via, allora va bene anche usare lo stesso termine.
Di fatto, pero', nessuno si trova d'accordo. Il senso di usare una parola che ognuno intende a suo modo, e' a me oscuro.
Come e' oscuro chiedersi che valore artistico abbia. Mentre per me ha senso chiedersi se un'opera ha valore economico, se e' bella a vedersi, se piace, se trasmette qualcosa, e cosa, e cosi' via.
Poi, in generale, diffido da cio' che e' diverso da tutto il resto: per dire, se uno, in genere, ama il cibo buono di sapore o che fa bene alla salute, ama le donne belle e fare sesso tradizionale, pur variando, ama stare in casa e fuori regolando una giusta temperatura, ama il mare, un tramonto, un bosco, e cosi' via, e poi all'improvviso ama un cesso di Duchamp, a me la cosa stona.
Se invece uno e' contento di provare a mangiare un pezzo di terra e ciucciare una pietra, e' attirato dalle donne con unghie incarnite ma ci vuole copulare solo sfregando la sua spalla contro il suo deretano, va fuori d'estate col piumino, ama il panorama di Cologno Monzese e poi ama un cesso di Duchamp, a me la cosa va bene
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: weekend ad Amsterdam
Più o meno la mia condizione. Non a caso adoro Dada, minimal e concettualismo, sessualmente sono feticista con tratti BDSM, sogno di lavorare come necroforo e per rilassarmi ascolto questa roba qui:Nickognito ha scritto:Se invece uno e' contento di provare a mangiare un pezzo di terra e ciucciare una pietra, e' attirato dalle donne con unghie incarnite ma ci vuole copulare solo sfregando la sua spalla contro il suo deretano, va fuori d'estate col piumino, ama il panorama di Cologno Monzese e poi ama un cesso di Duchamp, a me la cosa va bene
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Re: weekend ad Amsterdam
BDSM, feticismo e metal sono di massa (se pur una minoranza, ma di massa) e BDSM e metal sono anche gusti piuttosto legati a una visione tradizionale del sesso (che e' tradizionalmente violenza e dominio consenziente, in una qualche misura) e musica (complessita' musicale, energia).
Il feticismo invece e' come tipologia piu' di questo tipo, e ci si puo' ovviamente interessare a un feticismo strano, che quasi nessuno ha (diciamo escludendo piedi, sculacciate, infantilismo, voyeurismo, pelle, animali, escrementi, solletico, dividere il partner, gli altri sono relativamente non di massa).
Pero' non mi riferivo a stranezze, soprattutto nel sesso (dove ci sono implicazioni psicologiche che vanno al di la' dei 'gusti'), mi riferivo proprio a cercare cose diverse: a non cercare salute o piacere di gusto nel cibo, a non cercare piacere sessuale fisico e mentale, o dolore e violenza, nel sesso, il non cercare nella musica ne' armonia, ne' ritmo, ne' potenza, eccetera, ma il cercare qualcosa di nuovo, non conforme ai propri gusti: cercare qualcosa che non piace, ma che ha inventiva.
Ovviamente non intendo dire che tutta l'arte contemporanea sia questo, mi riferisco a quelle opere che sono cosi' intese.
Il feticismo invece e' come tipologia piu' di questo tipo, e ci si puo' ovviamente interessare a un feticismo strano, che quasi nessuno ha (diciamo escludendo piedi, sculacciate, infantilismo, voyeurismo, pelle, animali, escrementi, solletico, dividere il partner, gli altri sono relativamente non di massa).
Pero' non mi riferivo a stranezze, soprattutto nel sesso (dove ci sono implicazioni psicologiche che vanno al di la' dei 'gusti'), mi riferivo proprio a cercare cose diverse: a non cercare salute o piacere di gusto nel cibo, a non cercare piacere sessuale fisico e mentale, o dolore e violenza, nel sesso, il non cercare nella musica ne' armonia, ne' ritmo, ne' potenza, eccetera, ma il cercare qualcosa di nuovo, non conforme ai propri gusti: cercare qualcosa che non piace, ma che ha inventiva.
Ovviamente non intendo dire che tutta l'arte contemporanea sia questo, mi riferisco a quelle opere che sono cosi' intese.
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Re: weekend ad Amsterdam
Ma soprattutto, ovviamente l'ultimo post (adesso gli ultimi due) non sono veramente seri, eh... si sa mai, qui...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)