Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

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Gios
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Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da Gios »

Fra un mese vado a Parigi, c'ho l'hotel vicino Montmartre.


Accettansi consigli su tutto.
Ultima modifica di Gios il gio giu 05, 2008 9:09 pm, modificato 2 volte in totale.
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picard
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Messaggio da picard »

0) vacci con una ragazza :D
1) fatti la carta paris visite, ce ne sono per vari periodi (1g, 3 gg, 1 w), e usa tutti i mezzi di trasporto possibili...se siete in due, ci sono anche sconti per il secondo biglietto per musei, bateau mouches etc.
2) sali a piedi sulla torre eiffel
3) se non hai tanti giorni, non chiuderti nei musei, ma gira la citta'; il Louvre richiede da solo almeno due giorni
4) mangia il piu' lontano possibile dai punti d'attrazione, senno' ti scuoiano; cerca un bel quartierino tipo il marais (tanto con il metro' ci arrivi in pochissimo) e li' qualche bella brasserie.

Divertiti :wink:
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whiterussian
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Messaggio da whiterussian »

Quoto da 0 a 4 picard. :D
Ai tempi (2000) il Louvre era gratis di lunedì, in un giorno vedi quanto basta. L'Orsay tienitelo per la prossima volta!
Champs Elysées molto belli (io mi ci feci pure un pisolino su una sedia, le gambe appoggiate ad una ringhiera), Sacro Cuore e Notre-Dame irrinunciabili, così come il quartiere dove hai l'hotel, nello da girare. Merita anche il Lafayette, è sempre uno shopping point ma è molto bello.
Mi hanno detto che è carino anche fare un giretto sul Canal St-Martin.
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paoolino
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Messaggio da paoolino »

Se ami l'avventura e vuoi avere qualcosa da raccontare, vai ad attaccar briga in una banlieue... :lol:
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Messaggio da Mp1 »

paoolino ha scritto:Se ami l'avventura e vuoi avere qualcosa da raccontare, vai ad attaccar briga in una banlieue... :lol:

#40# #40# #40#
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Messaggio da Gios »

Ok 0-4 (sono dubbioso solo sulla torre Eiffel, sono pur sempre un montanaro e se almeno in vacanza non scarpino ho piacere :D).



Qualche museo fuori dal giro da vedere?
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picard
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Messaggio da picard »

se non vuoi salire a piedi, un'ora almeno di coda per l'ascensore la devi fare...quindi, meglio passarla facendo le scale, fermandosi ogni tanto ad ammirare i tetti delle case, la senna, i viali alberati :wink:
Sui musei, spiacente, l'ho sempre fatta in pochi giorni, quindi al max mi sono fermato nelle chiese (da non perdere la sainte chapelle) o luoghi tipo la tomba di Napoleone; tutte cose che non richiedevano una mezza giornata per visitarli
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Messaggio da macman »

Come dissero i bergamaschi dietro di me in aereo, sulla Tur dè Fèr devi assolutamente salirci.
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Messaggio da BackhandWinner »

Non perderti Sainte Chapelle/ Conciergerie (Ile de la Cité, 10 minuti a piedi da Notre Dame): a quanto mi hanno detto, molti la ignorano, ed è un delitto (io stesso ero stato già a Parigi senza visitarla, ma l'ultima volta, proprio due settimane fa, per fortuna non ho fatto lo stesso errore).

Per l'Eifel, un'ora di fila se ti va bene...io ci ho rinunciato. Ma vale la pena comunque arrivarci via Trocadéro, con la sorpresa dietro l'angolo :)
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Messaggio da BackhandWinner »

picard ha scritto:0) vacci con una ragazza :D


Ma anche no. Bagaglio minimale, tanto là trovi tutto quello che serve e anche di più: con un libro e una posizione strategica alle Tulerie o sul lungo-Senna può uscirne qualche bella sorpresa...
ah, les parisiennes :lol:
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Messaggio da danser »

Quando andai a Parigi in viaggio di nozze ci accadde un fatto abbastanza divertente. Stavamo mangiando in un ristorante vicino all'Arco di Trionfo e dal tavolo vicino al nostro un tizio, suppongo bergamasco, alla domanda in francese del cameriere su quale formaggio usare per condire la pasta, rispose:
"Formaggio grana, quel ca fà tirà la cana".

Evidentemente pensava non ci fossero italiani della sua zona in sala.
Scoppiai a ridere e il tale divenne in volto più rosso del vino che stava nel suo bicchiere. :lol:
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Messaggio da BackhandWinner »

Gios ha scritto:

Qualche museo fuori dal giro da vedere?


Musée des Arts at Metieres: storia della scienza e della tecnica, molto bello e pure gratuito. Vabbé, devono piacerti scienza e tecnica almeno quanto Monet e Picasso, sennò forse non ti entusiasmerai troppo per il laboratorio di Lavoisier, la macchina calcolatrice di Pascal, il pendolo di Focault o i primi aeroplani a forma di pipistrello.
In più il museo è nel Marais, quartiere da visitare assolutamente.
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Messaggio da Gios »

BackhandWinner ha scritto:
Gios ha scritto:

Qualche museo fuori dal giro da vedere?


Musée des Arts at Metieres: storia della scienza e della tecnica, molto bello e pure gratuito. Vabbé, devono piacerti scienza e tecnica almeno quanto Monet e Picasso, sennò forse non ti entusiasmerai troppo per il laboratorio di Lavoisier, la macchina calcolatrice di Pascal, il pendolo di Focault o i primi aeroplani a forma di pipistrello.
In più il museo è nel Marais, quartiere da visitare assolutamente.



Ok: qui sicuro.
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Messaggio da Gios »

Guida del ministero: ecco dove
trovare le parigine più belle


Nel libro sono indicati bar, parcheggi, market, fermate di metrò dove è facile vederle (e abbordarle). Ma è polemica

MILANO — «Se cerchi le gambe delle più belle donne di Parigi, non devi avventurarti nei sobborghi, devi sapere che il posto giusto è nella zona della chiesa della Madeleine, agli Champs Elysées». Oppure al caffè Louis-Philippe, quarto arrondissement, dove da un tavolino particolare (indicato con precisione nella guida) si può godere di una panoramica superba sulle gambe delle belle signore che salgono e scendono la scala a chiocciola del locale.

È lapidario il 34enne Pierre-Louis Colin che, dopo aver scritto, a quattro mani con il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, tra i fondatori di Medici senza frontiere, la «Guide des jolies femmes de Paris», vive da autentico braccato da un mese. Il tempo esatto di uscita del volume in libreria. Il tempo del suo successo. «Tutti lo cercano, tutti vogliono sapere se quanto ha scritto risponde al vero», dicono al telefono frettolosamente, sul fare della sera, al ministero. Centonovanta pagine di consigli, indirizzi di bar, caffè, parcheggi, market, musei, orari di treni, fermate di metro e bus (indicate con tutti i dettagli: numero di linea e chilometro della fermata), di luoghi insomma dove è facile «avvistare» il meglio del pubblico femminile nella città- simbolo dello charme. «Credo nella contemplazione — dice questo enfant prodige, laureato alla Ecole Normale Superieure —. Non possiamo considerarci voyeur soltanto perché guardiamo il bello ».

Insomma, con Monna Lisa e la Tour Eiffel, Parigi aveva forse bisogno di una guida che indicasse i luoghi migliori per rinfrancarsi la vista con il meglio del mondo femminile in transito. «La mia stessa amica del cuore mi ha criticato all'uscita del libro. Perché non l'hai titolato "Voyeur's guide to the Pretty women of Paris?", mi ha subito rinfacciato — spiega quest'uomo che ha il compito di scrivere i discorsi del ministro per cui lavora —. Rispondo semplicemente che tutto nasce dal rispetto del prossimo. Sono convinto che la mia guida contribuirà alla missione-gentilezza».

Si possono incontrare i giovani alla moda, in Rue Montorgueil, secondo quanto riporta l'ultimo vademecum parigino, così come «gemme femminili abbaglianti» nel viavai dei giardini Luxembourg, in Boulevard Saint- Germain. «Non si tratta di fare il cascamorto, ma semplicemente di ammirare la bellezza delle ragazze parigine. Sono uniche al mondo. Come ogni regione ha la sua gastronomia, ogni arrondissement ha la sua specialità femminile. Questo ho voluto segnalare con il mio lavoro», precisa stizzito Colin. Con ostinazione, il braccio destro del ministro Kouchner, «anche lui ha avuto una parte decisiva nelle scelte», sottolinea che: «Contemplare non vuol dire incontrare e tanto meno fare gli occhi dolci a una bella ragazza. Non è certamente quello il modo di conquistarla ». «La mia guida — rincara la dose l'autore — è come quella dei musei o dei ristoranti: luoghi, orari, possibilità ». In ultima analisi Colin appare sincero: «Il mio lavoro è da intendere come inno alla donna e alla sua libertà».


Da corriere.it
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Messaggio da Fillo »

Ma un esteta come Gios probabilmente non ama quell'orrore di ferro?!
Sbaglio?
@danser=firma
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L'ultimo video della mia band
http://www.youtube.com/watch?v=IvRyvEkwziQ
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Messaggio da BackhandWinner »

Gios ha scritto:Guida del ministero: ecco dove
trovare le parigine più belle


Nel libro sono indicati bar, parcheggi, market, fermate di metrò dove è facile vederle (e abbordarle). Ma è polemica

MILANO — «Se cerchi le gambe delle più belle donne di Parigi, non devi avventurarti nei sobborghi, devi sapere che il posto giusto è nella zona della chiesa della Madeleine, agli Champs Elysées». Oppure al caffè Louis-Philippe, quarto arrondissement, dove da un tavolino particolare (indicato con precisione nella guida) si può godere di una panoramica superba sulle gambe delle belle signore che salgono e scendono la scala a chiocciola del locale.

È lapidario il 34enne Pierre-Louis Colin che, dopo aver scritto, a quattro mani con il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, tra i fondatori di Medici senza frontiere, la «Guide des jolies femmes de Paris», vive da autentico braccato da un mese. Il tempo esatto di uscita del volume in libreria. Il tempo del suo successo. «Tutti lo cercano, tutti vogliono sapere se quanto ha scritto risponde al vero», dicono al telefono frettolosamente, sul fare della sera, al ministero. Centonovanta pagine di consigli, indirizzi di bar, caffè, parcheggi, market, musei, orari di treni, fermate di metro e bus (indicate con tutti i dettagli: numero di linea e chilometro della fermata), di luoghi insomma dove è facile «avvistare» il meglio del pubblico femminile nella città- simbolo dello charme. «Credo nella contemplazione — dice questo enfant prodige, laureato alla Ecole Normale Superieure —. Non possiamo considerarci voyeur soltanto perché guardiamo il bello ».

Insomma, con Monna Lisa e la Tour Eiffel, Parigi aveva forse bisogno di una guida che indicasse i luoghi migliori per rinfrancarsi la vista con il meglio del mondo femminile in transito. «La mia stessa amica del cuore mi ha criticato all'uscita del libro. Perché non l'hai titolato "Voyeur's guide to the Pretty women of Paris?", mi ha subito rinfacciato — spiega quest'uomo che ha il compito di scrivere i discorsi del ministro per cui lavora —. Rispondo semplicemente che tutto nasce dal rispetto del prossimo. Sono convinto che la mia guida contribuirà alla missione-gentilezza».

Si possono incontrare i giovani alla moda, in Rue Montorgueil, secondo quanto riporta l'ultimo vademecum parigino, così come «gemme femminili abbaglianti» nel viavai dei giardini Luxembourg, in Boulevard Saint- Germain. «Non si tratta di fare il cascamorto, ma semplicemente di ammirare la bellezza delle ragazze parigine. Sono uniche al mondo.
Come ogni regione ha la sua gastronomia, ogni arrondissement ha la sua specialità femminile. Questo ho voluto segnalare con il mio lavoro», precisa stizzito Colin. Con ostinazione, il braccio destro del ministro Kouchner, «anche lui ha avuto una parte decisiva nelle scelte», sottolinea che: «Contemplare non vuol dire incontrare e tanto meno fare gli occhi dolci a una bella ragazza. Non è certamente quello il modo di conquistarla ». «La mia guida — rincara la dose l'autore — è come quella dei musei o dei ristoranti: luoghi, orari, possibilità ». In ultima analisi Colin appare sincero: «Il mio lavoro è da intendere come inno alla donna e alla sua libertà».


Da corriere.it


Vero, vero, non c'è storia. Il perché non lo so bene, ma è un fatto.

E bravo Pierre-Louis, quasi me lo compro il libro (grazie per la segnalazione). 8)
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Messaggio da dedy »

Gios ha scritto:Qualche museo fuori dal giro da vedere?


Non saprei se definirlo fuori dal giro o meno, comunque vai sicuramente al Museo Marmottan. E' un po' fuori, ma in metro ci arrivi in un attimo.
Praticamente tutto Monet, dalla A alla Z.

Se piacciono gli impressionisti è un must.
:wink:


http://www.marmottan.com/
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Messaggio da Zonker »

whiterussian ha scritto:Ai tempi (2000) il Louvre era gratis di lunedì, in un giorno vedi quanto basta. L'Orsay tienitelo per la prossima volta!

Oddio, non credevo che sarei stato costretto ad entrare proprio per contraddire uait. Musee d'Orsay IRRINUNCIABILE, la cosa che andrei a vedere per prima, e mangiare, anche solo il buffet a prezzo fisso, nella splendida sala del ristorante interno.
Ti suggerisco solo un'altra cosa, a pranzo la brasserie di Simenon-Maigret all'Ile de la Cité (mi pare si chiami Henri IV) proprio a Pont Neuf sopra il Jardin du Vert Galante (scusate il mio francese da dimenticare).

Bye dudes.
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Messaggio da Gios »

Con un certo divertimento, ho appena scoperto che l'hotel si trova in Blvd de Clichy dove, recita la guida "sono sexy shop e locali di spogliarello".
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dedy
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Messaggio da dedy »

Ah, ma allora sei tra Montmartre e Pigalle!
Non ricordo benissimo...è la strada che porta giù da Montmartre? :roll:

Comunque, sì...tutto attorno è un grande, enorme bor*dello... :lol: :lol:
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Gios
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Messaggio da Gios »

Parto stasera, se vorrò terrò un diario minimo, che posterò qui più che altro per mia memoria; altrimenti, non lo farò.

Andrò sicuramente a vedere il Museo Mediavele, quello di Rodin, Moreau, la Defense, Versailles, Arti e Mestieri. Poi, si vedrà.
Non ho intenzione di parlare una sola volta francese o inglese, quindi come al solito nelle mie vacanze oltreconfine farò a finta di essere sordomuto, e delegherò (quando sento dire "vai lì, sono amichevoli, incontri tanta nuova gente!" rabbrividisco :D).

Ciao!
Ultima modifica di Gios il ven giu 06, 2008 9:55 am, modificato 1 volta in totale.
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picard
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ALGA MODE ON:
Mi raccomando, Trombala!
e, al ritorno, trombati pure la commesa del negozio di ottica
#100#
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Messaggio da Gios »

Eccomi di ritorno. Ottima vacanza, magari nei prossimi giorni scrivo due righe su "Parigi per persone educate", che sia utile.
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Messaggio da Mp1 »

Sarebbe utilissimo, infatti :D
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Messaggio da Gios »

Il titolo completo è "Bignami per gentiluomini cattolici alla prima visita a Parigi": come sapete, ascoltare la descrizione delle vacanze altrui, è noioso. A meno di non essere Goethe o Stendhal, il più delle volte si riesce ad essere solo seccanti nei casi più fortunati, pedanti in quelli più infelici, insignificanti nella maggior parte.
Così, invece che un diario, ho redatto una guidina di quello che potrebbe accadere :D se voi foste un tale cattolico in un breve viaggio a Parigi.

Molto bene. Dunque vi potreste trovare davanti all'albergo, rendendovi conto di essere in una via, per così dire, allegra. Il Moulin Rogue si troverebbe ad un tiro di sasso, sarebbe sera, viavai, e piuttosto eterogeneo: turisti, loschi figuri, cuori solitari, curiosi. Naturalmente non dovreste certo intimorire, le ghette di un gentiluomo non si insudiciano manco se casca in una vasca di letame (ed essendo pure cattolico, ha in orrore il peccato, ma prova il più profondo affetto verso i peccatori), piuttosto camminereste tranquilli, dando un'occhiata alle vetrine non proprio da beghine, e prendendo la metropolitana a Blanche o Pigalle, lo fareste divertiti. Anche il buonumore dovrebbe essere uno stato che caratterizzerà la vostra permanenza: non vi lamenterete per sciocchezze o per il tempo (San Francesco vi insegna ad amare il sole ma anche la pioggia. Magari vi potreste augurare solo di essere benedetti d'acqua il meno possibile), ne' per le file o per la maleducazione o la sporcizia; e se lo voleste proprio fare, fatelo con leggerezza o per far sorridere, cercando di limitare la malizia. Se foste in compagnia di una signora e il vostro atteggiamento dovesse essere sufficientemente contenuto, non verrete importunati per strada da coloro che vogliono trascinare a peso gli uomini nei locali di lapdance (a proposito: non sarebbe conveniente cambiare i poster? Quanti bifolchi si farebbero attrarre da quelle femmine coi capelli cotonati come negli anni '80?), ma se questo dovesse accadere, e la regola vale sempre e ad ogni latitudine quando incontrerete qualcuno che cercherà di sbarrare il passo del vostro cammino, agite così: non rispondete di malomodo, stanno solo cercando di sbarcare il lunario, in fondo, mica vogliono accopparvi, ma non fermatevi, e con gentilezza dite "no, grazie" passando oltre; se il molestatore si avvicina troppo, scostatelo, ma non a brutto muso; se si dovesse avvicinare alla signora che vi accompagna, cingete leggermente la vita di questa, e frapponetevi tra lei e lui (questo va bene anche se la signora in questione non è la vostra signora, ma solo un'amica: capirà la situazione e non incrinerete le regole del buon comportamento); se ancora non dovesse accennare a smettere e si dovesse avvicinare troppo, non abbiate remore a cambiare espressione; e se allora neanche questo portasse risultati, allontanate il seccatore con un gesto deciso, e continuate per la vostra strada, a meno che non vi troviate in piena notte nel più malfamato quartiere cittadino (che ci fate lì?) non avrete conseguenze.

Bene, dopo questo breve inciso (ce ne saranno altri) uscireste per la prima mattina di visita a Parigi. Ricordando che non siete speleologi, ma turisti, dovreste togliervi quella kappaway e lo zainetto dell'Invicta, un gentiluomo cattolico porta con sé, nelle vacanze primaverili, un collaudato giacchetto leggero semimpermeabile quando fa più fresco, e in caso di caldo, una bella camicia ariosa o una t-shirt che non sia eccessivamente sguaiata. Armatevi di borsa a tracolla che possa contenere fogli A4, molto più pratica per estrarre ciò che c'avete riposto dentro, e molto più sicura, lo zaino è infatti la delizia del mariuolo, e dentro la borsa sia vostra premura avere: una guida della città, la mappa dei mezzi di trasporto, una penna, il libro che state leggendo (magari le Lettere di Jane Austen, dimodochè, ogni volta che vi dovesse capitare di fare una scelta, potreste domandarvi "cosa ne penserebbe Jane Austen?"), una bottiglietta di minerale, l'ombrellino telescopico, un note sul modello moleskine, anche se, ahimè, purtroppo iniziano ad avercelo tutti. A voi la scelta se tenere il portafoglio nella borsa o nella tasca davanti dei pantaloni. Assolutamente vietato il marsupio, anche di pelle.
Bene, dicevo: sfruttando la vicinanza ad una della vostre mete, il Musée National Gustave Moreau, potreste decidere d'andarci a piedi, domandandovi un po' il motivo per cui i pozzetti delle vie, nonostante non sembri sia appena passato un nubifragio, stiano buttando fuori litri e litri d'acqua neanche fossimo a Bombay o peggio Napoli. Potreste essere perplessi, ma non troppo. Il Musée National Gustave Moreau è stato ideato, fatto abbastanza singolare, dallo stesso Moreau, celebrato da Huysmans in un celebre passo di A reboirs dove si descrive la Salomè (non si trova in questo museo nella versione del libro, ma in un'altra, quindi occhio), lui ancora in vita. Si tratta infatti della sua abitazione, e nel primo piano trovereste lo studio e il salotto, e al secondo e al terzo due saloni dove potreste diligentemente ammirare un buon numero delle sue opere, le più significative, meno due o tre. Il museo vi potrebbe apparire poco frequentato. Rimmarreste colpiti da molte dipinti, ma due in particolare: il primo è Il fiore mistico, un'allegoria della Chiesa Cattolica, che appare come una donna che è anche un giglio, in tutto il suo splendore e pure, Dio quanto vi garba, autorità. La seconda è Zeus e Semele. Per chi non conoscesse la fine di Semele, eccola brevemente, perché contiene, rispetto alle solite storielle mitologiche, una anomalia. In breve: Semele è innamorata di quel donnaiolo di Zeus, Era si fa gelosa, e suggerisce a Semele di chiedere a Zeus di mostrarsi in tutta la sua potenza (ecco l'anomalia: non ricordate altre situazioni in cui Zeus dimostri di possedere una forza latente e terribile, celata dietro il fare birichino e un po' scontroso, solo a volte divino, di signore degli dei), allora Zeus l'accontenta e Semele fa una brutta fine. Zeus è al centro, giovane e sbarbato, immobile e ieratico, occhi sbarrati in piena tensione, attorno a lui una selva di vegetazione d'estremo oriente che lo fa sembrare un Alessandro Magno nella apoteosi indiana, e figure allegoriche in pieno stile Moreau. Semele, sulle sua ginocchia, è morente.
Fatto questo e tralasciato il pessimo merchandising del museo, potreste decidere di prendere la metropolitana (scegliete l'abbonamento che preferite, cercando di non perderlo più d'una volta), e andate alla seconda vostra tappa, il Musée des Arts e Métiers, ma solo se vi dovesse interessare l'argomento: anche in questo caso, vi potrebbe capitare di girare un po' svogliati perché l'attenzione richiesta dovrebbe essere ben diversa di quella per un'opera di altra arte (non "maggiore", ma "diversa"), e voi siete tutto sommato in vacanza.. Le scene finali e iniziali del Pendolo di Focault di Eco si svolgono qui.
Bene, dopo avere foraggiato l'anima e il cervello, magari vi potreste fermare per un pranzo in una qualche brasserie o ristorante, la zona è abbastanza gradevole. Pagherete, anche se non foste gentiluomini cattolici, per tutta la vacanza sempre parecchio, specie la birra, una media costa come minimo otto euro. Siccome non siete in Bangladesh, troverete locali buoni e cattivi un po' dappertutto, più o meno puliti. Se non masticate il francese, non sforzatevi di pronunciarlo sembrando dei perfetti idioti, ma piuttosto parlate lentamente in italiano: siete ospiti e clienti d'una città, siano coloro che vi danno il servizio a sforzarsi. E sorridendo, mica serve scendere ai materassi ogni volta che il cameriere sbaglia a portarvi un piatto. Ah, purtroppo a Parigi sembrano bandite le cameriere giovani. Non si sa che fine abbiano fatto, forse quelle più carine e capaci stanno dirigendo l'Eliseo.
Dopo aver riposato, dovreste decidere d'andare al Cimitiére du Pére Lachaise, senza troppo fretta, che tanto coloro cui porterete una visita ed un saluto tendono a non allontanarsi troppo da dove si trovano. Se foste persone indulgenti al romanticismo più letterale, questi viali costeggiati di tombe monumentali, non vi dispiacerebbero. Vi ci perderete letteralmente, se non avrete il buongusto di porcurarvi una piantina, e così vedreste le tombe di Jim Morrison dove con una punta di dispiacere notereste che le candele sono sostituite da bottigliette di whisky ("pidocchio, a sto punto potevi prenderne una grande, invece che quella mignon" potrebbe essere un vostro pensiero per l'occulto fan dei Doors), pacchetti di cicche e qualche fiore. Vagando, trovereste Racine, Moliere, La Fontaine, ma magari non gli amanti Abelardo ed Eloisa (più Eloisa che Abelardo, forse), e potreste risultare troppo stanchi per arrivare al sepolcro di Oscar Wilde. Ci sono comunque all'interno molte panchine, ma nessun bar, gli avventori qui, specie quelli meno virtuosi, soffrono una sete inestinguibile, mentre gli altri non hanno più bisogno di bere.
Sempre immedesimati nel ruolo, fareste ora un salto all'isola di San Luigi, scendendo a Cité, per il momento solo costeggiando Notre Dame nel bel parco laterale che vede la Senna, salutando con un saluto complice la statua di Carlo Magno. Qui forse vi capiterà di visitare la Sainte-Chapelle voluta da Luigi il Santo, grande re e bravo cristiano ma non troppo: potreste forse rimanere un po' dispiaciuti dalla cagnara, non tanto per voi, quando ricordando che le vetrate gotiche dovevano servire ad illuminare la fede di pochi (si trattava di una cappella famigliare) e invece sono diventati lo svago di molti. Qui, leggereste dalla guida, una volta al mese viene esposta la seconda reliquia per importanza della Cristianità, la corona di spine; sareste felici e devoti nel vederla e adorarla, ma non sarà questa l'occasione.
Passeggiando poi per l'isola, guardereste le bottegucce, tornando poi in albergo, dove riposereste, vi sciacquereste, e poi, vista la posizione favorevole, potreste voler ascendere a Montmartre. Qui ci sono numerosi locali, la maggior parte con musica live di quella ignorante che vi piace (rock classico per turisti, niente cose che conoscono solo quelli che leggono i giornali di musica), c'è molta gente, molti inglesi, pochissimi italiani. Di locale in locale, in uno, magari, potreste trovare pure un cameriere trans uscito da un film di Almodovar e, se sarete in compagnia e questa compagnia è anch'essa divertita dall'osservazione, vi trovereste a chiedervi se anche le altre cameriere riservano sorprese per i loro innamorati; salireste allora verso il Sacro Cuore, fermandovi sulla scalinata. Arrivando prima dell undici, potreste pure entrare. Acquistereste una birra da uno degli ambulanti, per godervi la vista di Parigi dall'alto. In questa roccaforte del sentimento cattolico (non credo vi sia qualcosa di più tipicamente cattolico dell'adorazione del Cuore di Gesù) sentireste come una pugnalata il rumore della musica arabizzante proveniente dalle casse di giovanotti maghrebini, ma purtroppo non vi resterà che sopportare. Fareste anche la conoscenza di qualche simpatico giovane marocchino, che vi riempirà d'orgoglio dicendo in un esperanto ripensato "ah Italia. Mafia is the melior associacion criminal ever" e che la Mafia è molto più civile, dal momento che da loro chi sgarra ha la gola mozza, mentre gli italiani preferiscono una pistolettata, e che vi offrirà (maliziosamente forse vi trovereste a pensare che tutte queste attenzioni siano per la signorina che vi è amica e vi accompagna, piuttosto che per voi) cocaina e hashish. Lusingati per la premura ma decisi nel rifiuto, potreste usare le parole di Ben in Lost "we are the good guys", se vi dovesse essere chiesto il numero di telefono, direste di no o sareste portati a dargli quello del vostro peggior nemico. A questo punto, aspettereste ancora un po' per poi tornare in albergo.

In albergo, in Francia, è tradizione, uso locale e quindi vostro impegno, il non allagare la camera, facendovi la doccia. Se vi dovesse capitare, cercate di imparare la lezione e non allagatela, nei giorni successivi, di nuovo. Ma se vi doveste ripetere, rendetevi conto comunque che avete fatto del vostro meglio, e che se è successo, era assolutamente inevitabile, e forse la moquette ne aveva bisogno. Inoltre, con la camera allagata si possono fare un gran numero di gag divertenti.

Se il giorno seguente fosse domenica, potreste andare a dare un occhio a dei mercatini. Un turista quando sente "mercatino" pensa subito ad un posto pieno di chincaglierie d'artigianato, e le brama. Purtroppo non è questo il caso, perché sia quello di Bastille, sia quello a Grenelle (coperto, se piove) vendono frutta, verdura, e pur essendo piuttosto grandi, poco altro, e a meno che desideriate portarvi a casa uno sgombro, dovreste passare oltre.
Dato che siete a Granelle, continuereste verso la Torre Eiffel. In una bella giornata di sole, vi sdraiereste per qualche tempo nei Champ de Mars, guardandovi attorno. Avvicinandovi alla torre, ammirereste la sua eleganza, lo slancio e la leggerezza nonostante le tonnellate di ferro, se foste pure ingegneri non potreste fare altro che leggere con ammirazione dei lavori per stabilizzare le fondamenta, ma vi guardereste bene dal salirci sopra. Seppure le scale vi rassodino i glutei, facendovi pure crescere delle ossa nuove, qui potrebbe esserci forse troppa fila. Le volgereste le spalle, per pranzare poi comodamente nel percorso fra la torre e gli Invalidi e quindi poi visitereste il Musée Rodin, che si trova li vicino: vi trovereste molta gente anche qui, ma anche un bel giardino piuttosto spazioso dove i turisti si desperdono, e l'unica vostra preoccupazione sarà la solita: non essere attaccati dalle scimmie che siete convinti siano sempre a tendervi un'imboscata su ogni acero che incrociate. Qualche statua vale la pena, altre no. In una, il cui nome La porta degli inferi potrebbe suggerirvi "Lasciate ogni speranza" del Poeta, si tratta d'un aggrovigliarsi quasi michelangiolesco di corpi, che è forse stato d'ispirazione ad una delle ultime scene di quel film piuttosto noioso che è L'avvocato del diavolo. Sullo stipite della porta il fatto che vi sia una copia più minuta de Il pensatore fa piuttosto riflettere sulla fiducia che riponeva Rodin nella riflessione ombelicale (vi verrà naturale ricordare che i più grandi pensatori cristiani raramente sono raffigurati in riflessione, e quasi sempre in contemplazione: la loro conoscenza non arriva dal di dentro, che per essere scrutato necessita un sguardo rivolto al basso, ma dal di fuori, dalle cose di lassù più precisamente, la cui vista è permessa solo a coloro che camminano a testa alta).
E poi via, verso la Defense. Da gentiluomini, sareste un po' straniti: vi sembrerà di essere a Dubai, enormi palazzoni, spazi vuoti, vetro, e la Grand Arche.
Passerete la serata nelle vie strette del Quartiere Latino, a mangiare crepes e guardando la gente passare nelle piccole piazzette, e nelle vie strette, con grande diletto, se la vostra compagnia è buona.

Lunedì, è tempo di vedere il Louvre.
Ora, qualcuno vi dirà "non andateci, perché è pieno di gente". In questa affermazione c'è una verità, il fatto che sia molto trafficato, e una sciocchezza, il non andarci.
Decisi, arrivereste così lì con comodità (siete in vacanza, non svegliatevi alle sei perché dovete sfruttare al massimo il vostro tempo sfiancandovi di musei. Piuttosto passeggiate, fermatevi spesso anche senza un particolare motivo, entrate nei giardini, sedetevi in qualche bistrot e saltate piuttosto qualche tappa. Alla peggio, ci tornerete), camminando nel Jardin des Tuileries, e guardareste la Senna cercando di indovinare da che parte vada, anche se dopo una settimana potreste ancora non averlo capito, e vi dirigereste verso il piramidone. Non farete troppa fila, in fondo, sebbene ci sia un bel po' di baccano e quell'odore d'umanità che il baccano si porta come conseguenza.
Naturalmente, siete gentiluomini cattolici, e qundi evitereste pure i cocci e le paccottiglie romane, greche ed egizie (ooooooooooohhhhh il pitale di Amenofiiiiiiiiiiiiiii. Che beeeeeeeeeeeelllllllllllllloooo) magari solo passando dalla Venere di Milo chiedendovi se sia stata immortalata nel momento in cui si veste del lenzuolo, o se ne sveste, e divertendovi al pensiero che il fascino di quest'opera d'arte sia in una mutilazione, per andare nell'ala dei maestri italiani, frequentatissima, dal momento che gravita attorno alla Gioconda. Qui, avrete di che ammirare, da Giotto e Cimabue fino agli ultimi momenti del Rinascimento. Potreste passarci molto tempo, rimanendo forse pure un momento scossi, davanti ad una Visitazione del Ghirlandaio che nessuno sembra notare, dove Elisabetta, inginocchiata, desidera abbracciare il grembo di Maria, baciarlo, e Maria, serena la fronte e dolci gli occhi, pone le mani, umili d'affetto, sulle spalle della cugina e sembra dire "nelle mie vene corre il tuo stesso sangue. Il mio sangue è il tuo sangue, e ora questo sangue nutre il Figlio di Dio che è dentro di me: questo nobilita me, e nobilita te, e saremo ricordate e onorate fino alla fine dei giorni. E così alzati, cugina mia, e non rendere onore a me, ma a Dio che è nell'alto del Cielo". Queste parole dice Maria ed Elisabetta, senza parlare, nella Visitazione del Ghirlandaio.
La Gioconda, purtroppo, potrebbe capitarvi di vederla solo da lontano: ma l'impressione che sia un feticcio verrà abbastanza forte.
Fatto questo, andreste nell'altra ala, perché vi garbano pure i pittori fiamminghi: qui non trovereste quasi nessuno, forse la gente è spaventata da una discutibile mostra temporanea che intralcia la vista di Vermeer e Durer. Potreste forse dimenticarvi, purtroppo, di dare un'occhiata a Poussin.
Allora pranzereste, riposereste e poi potrebbe essere una buona idea darsi allo shopping. Vi sareste aspettati dalle Gallerie Lafayette l'omologo francese di Harrod's, ma rimarrete delusi. Si tratta di un grande magazzino solo un poco meno banale di quanti se ne possano trovare in Italia. In zona comunque ci sono tanti bei negozi quanto basta. La sera, a Montparnasse, in un locale nella piazzetta di Boulevard Edgar Quinet, trovereste un quartetto davvero notevole.

Martedì, Versailles. Se non sarete bischeri sbagliando continuamente metropolitana-treno-strada, una mattinata sarà sufficiente. Potreste decidere però di non andarci: tutto quel lusso già visto mille volte, solo che più in grande, potrebbe venirvi a noia, specie perché appare fine a sé stesso, e tende a insterilirsi. Inoltre, la fila potrebbe essere spesso lunga, dal momento che per entrare in un martedì in cui tira un vento boia si deve aspettare un quaranta minuti buoni. Inoltre, le stanze interne sono stipate come un carro buoi, e alla fine potreste decidere di uscire per smarrivi nei giardini, e camminando camminando, scoprire le carpe. La storia di Francia, di cui c'è una rassegna, è, diciamolo, piuttosto pittoresca e poco interessante (un popolo che ogni trentanni entra in rivolta è deprecabile, un popolo che ammazza il proprio Re e tutta la sua nobiltà fannullona è doppiamente deprecabile, un popolo che da duecento anni, a parte qualche rigurgito qui e lì, parla di Dea Ragione e ha pure creato l'esistenzialismo è imperdonabile) almeno da un certo punto in poi, l'interesse si esaurisce con Filippo il Bello, grossomodo, per raffiorare a volte sporadicamente. Comunque, la gente vi sembrerà essere interessata al talamo di Maria Antonietta, che non pare, almeno dal dipinto, poi una gran bella donna, ma non è nemmeno quella strega dello schizzetto di Delacroix tanto detestato da Edmund Burke. Potreste decidere allora di tornare in albergo, passare ancora la sera sulle isole per poi bighellonare a Marais, zona che la guida dice medievale ma che a voi, dopo avere visto San Gimignano e Carcassone, tanto genuinamente "medievale" potrebbe non sembrare. Non ci sono però i boulvard, si può bighellonare, magari però facendo attenzione ai locali, piuttosto frequenti nella zona, in cui al bancone trovano riposo uomini com magliette un po' troppo attillate e sopracciglia un po' troppo ordinate, che se uno non ci fa caso, magari sembrano essere una dozzina d'avventori, mentre invece poi appaiono essere più probabilmente sei coppie. Quando però troverete degli irish pub con fuori degli inglesi sbronzi, saprete per certo d'aver trovato il vostro locale dove riposare le vostre natiche senza temere che queste siano troppo osservate dalla clientela.

Il mercoledì vi trovereste davanti ad una decisione: il Musée d'Orsay o il Musée National du Moyen Age. Se foste delle persone comuni, probabilmente scegliereste il primo. Ma siccome siete dei gentiluomini cattolici, tra un tramonto sfocato e una pala d'altare sceglierete sempre una pala d'altare, così vi trovereste a prendere la strada per il Quartiere Latino. Sarete pienamente appagati: già nelle prime sale si è un accavallarsi di simbologia, di bestiari, di vite di Santi, e avreste da divertirvi su frammenti di vetrate raccolti qua e lì per la Francia da pietosi galantuomini come voi, che cercavano di difendere quel tanto di buono che gli artigiani francesi avevano fatto durante i secoli, mentre gli illuminati rivoluzionari scannavano monaci e monache, sequestravano beni, e trasformavano le chiese in stalle quando andava bene (la prima chiesa è stata una stalla, tutto sommato), musei quando andava male. In un piccolo bassorilievo in avorio dell'secolo undicesimo potreste trovare una Madonna i cui lineamente sono tanto fini, tanto delicati, il naso così aggrazziato, gli occhi tanto sorridenti, le labbra che credereste impossibile possano avere pronunciato mai una parola che non fosse d'amore, da rimanerne turbati e commossi. Poi meravigliosi estensori, una iconostasi (smantellata), reliquiari, miniature e arazzi. Appunto, l'attrazione principale del Musée National du Moyen Age è il noto ciclo de La Dama e l'unicorno dove vengono rappresentati, secondo un'interpretazione che sembra consolidata e ragionevole, in cinque dei sei arazzi, i cinque sensi: in ognuno una nobildonna, assistita da un'ancella, compie un gesto che ricorda il senso che vuole rappresentare, tutto questo in una piccola isola verde circondata da uno sfondo rosso decorato, un leone e un unicorno, in un tripudio di piante, animali (molti i conigli), decorazioni. Nel sesto arazzo la nobildonna sembra uscire da una tenda, i cui drappi sono sostenuti dal leone e dall'unicorno, e su cui si legge Mon seul Désir. La nobildonna sembra scegliere, o depositare, alcuni gioielli da uno scrigno porto dall'ancella. Ci sono, verrete a sapere, anche qui numerosi interpretazioni, ma onestamente nessuna vi convincerà. La sala illuminata molto intelligentemente con la luce necessaria solo a risaltare gli arazzi, il poco viavai, vi permetterebbero di star lì inebetiti per alcuni minuti, ponendovi la legittima domanda, di quale sia questo solo desiderio di quella elegante giovane signora, vestita di broccato, coi bracciali al posto giusto (sul braccio), un cintura d'oro e gli occhi indulgenti. Notereste però una cosa: la bellezza moderna delle nobildonne e delle ancelle. Assomigliano un po' a quelle che si possono vedere in Filippo Lippi e Botticelli o nei cataloghi di Victoria's Secrets: visi moderni che appagano appieno il senso estetico. Siccome tutto sommato è da un po' che girate per musei, non potete non notare come la donna medievale e del primo rinascimento rientri nei canoni che si potrebbero definire "moderni": magra e flessuosa, lineamenti marcati senza essere spigolosi, incarnato omogeneo, mani sottili. Dal momento che al punto del vostro viaggio avreste ancora negli occhi le ciccione di Rubens del Louvre, e ricordereste con un certo disgusto le signore in sovrappeso dei secoli diciasettesimo e diciottesimo, e non avreste neppure grandi simpatie per le poche e sciatte ragazze impressioniste, non potrete fare altro che continuare a guardare con ammirazione verso il Medio Evo. Al di fuori del museo sta un minuscolo giardino, la cui vegetazione sembra riprendere quella degli arazzi, e il risultato è convincente: se vi guardaste attorno e tenendo sottocchio il muro, avreste nelle orecchi la scena di Troisi con la Sandrelli in Non ci resta che piangere. Nel Quartiere Latino e le sue strette vie trovereste numerose librerie, non belle, ma con qualche sorpresa (potreste trovare, per esempio, un volume di Mauro Corona); attraversando il Petit Pont vi trovereste nella Place du Parvis Notre Dame, e avrete di fronte la Cattedrale. Sareste accolti da un gran numero di zingare, che purtroppo non hanno molto a che vedere con gli occhi verdi d'Esmeralda, e che sembrano tendere con particolare predilezioni ai turisti americani, che essendo un popolo superiore è fiducioso e quindi perfetto per gli zingari. Vi gustereste comunque l'assimetria armoniosa della facciata, potreste star lì a controllare i santi e i re sulle caverne che sono gli archi, per poi entrare. Cerchereste di dimenticare gli sproloqui alchimistici di Fulcanelli, ricordando che siete in uno dei grandi templi del Cristianesimo. Notereste, entrando, di essere tra i pochi a segnarvi, e con ogni probabilità gli unici ad inginocchiarvi deferenti verso la Titolare: è questa non solo una mancanza di fede, la quale può essere perdonata, ma soprattutto di educazione. Povera Nostra Signora! Dove non si guarda in alto per guardare a te, ma per mettere a fuoco la macchina fotografica, dove le acquasantiere rimangono inutilizzate, dove non si vendono rosari, ma braccialetti con croci egizie, dove non si leggono libri d'ore, ma guide, dove non si esercita l'adorazione, ma l'osservazione, dove il camminare non porta da nessuna parte, ma solo all'uscita.
Una statua di Giovanna d'Arco, meditabonda, pazza, bella e bruciante d'ardore religioso come probabilmente doveva essere, ricorda, nell'incisione, che essa non fu un'eroina romantica, ma una Santa. Ad ogni modo, l'interno sarà certo maestoso ma forse non stupefacente come vi aspettereste. Potreste trovare comunque perfino un angolino tranquillo, dove accendere un lumino e un inginocchiatoio di paglia, e una suora in preghiera: e che le sue preghiere bastino per tutti coloro che varcano le soglie di Notre Dame.
Cercando un locale tra i tanti lì vicino, riattraversando la Senna, potreste incrociare la Chiesa si St-Séverine: vi potrebbe capitare davanti all'improvviso e potreste essere pronti ad accettare l'invito ad entrare. E' sorprendente, soprattutto perché non segnata o poco dalle guide, nascosta dal sole luminoso di Notre Dame: più piccola, più lavorata, sembra essere meno posticcia, sicuramente meno frequentata. Pranzando poi, notereste il proprietario del vostro ristorante, che pare uscito da I Sopranos. Lì vicino, inoltre, ha sede la Shakespeare & Co., un negozietto zeppo di libri in inglese piuttosto noto per alcune pubblicazioni, da cui però vi aspettereste un po' di più (nessuna poesia di Kipling? Niente di Swedemborg che in Italia non si trova nulla se non in edizioni per allucinati? Comunque le libraie, giovani e ben vestite, sono belle da giustificare l'entrata). A questo punto, potreste decidere di virare Nord, sorpassare Pont St.Michel e Pont au Change e andare pressappoco diritti (potreste avere un rendez-vous, ad esempio) verso Place Georges Pompidou, dove troverete il Centre Pompidou e vi domandereste, siete pur sempre dei galantuomini cattolici e vi preoccupate molto di queste cose, come mai i lavori di restauro non siano ancora finiti. Naturalmente i lavori di restauro sono finiti, ma il vostro occhio vi sembrerà non essersene accorto. Guardando bene, pensereste all'espressione "centro culturale e artistico più frequentato del mondo", e dovreste inizare ad addolorarvi per quel vostro occhio tanto barbaro da essere rapito da una madonnina di povero legno, ma non da Renzo Piano. L'idea di entrarci non vi passerà nemmeno per la testa, ma attenzione: abbandonando la piazza potreste sentirvi più culturali o artistici, forse per un fenomeno osmotico delle impalcature e dei vermoni di plexiglas, troppo trasudanti d'arte e cultura.


Molto bene, fatto questo, non avreste altro da fare. Vi sarete divertiti, e si spera abbiate divertito che vi avrà fatto compagnia, e domanderete clemenza, se a volte siete stati in qualche modo spiacevoli, ma si fa il meglio che s'è capaci, e come comanda la propria indole. E così fatto e pensato, a questo punto, non vi resterà che tornare in albergo, fare armi e bagagli, e riprendere la via dell'Italia.
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Messaggio da Alga »

Gios ha scritto:magari nei prossimi giorni scrivo due righe


:o :D

Ciao!
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Messaggio da _Matt87_ »

Alga ha scritto:
Gios ha scritto:magari nei prossimi giorni scrivo due righe


:o :D

Ciao!

:lol: :lol: :lol: :lol:
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Messaggio da Gios »

Alga ha scritto:
Gios ha scritto:magari nei prossimi giorni scrivo due righe


:o :D

Ciao!



Ehm, già, diciamo che m'è venuto giù facile. :D
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Messaggio da sirol »

Gios ha scritto:
Alga ha scritto:
Gios ha scritto:magari nei prossimi giorni scrivo due righe


:o :D

Ciao!



Ehm, già, diciamo che m'è venuto giù facile. :D


:lol: :lol: :lol:
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da pocaluce »

allora, dal 9 al 14 settembre sono a parigi. non sono un viaggiatore di primo pelo, anzi son già stato due o tre volte nella capitale franzosa ma son passati 10 anni quindi avrei bisogno di una rinfrescata. ora, considerato che il pur interessante bignami di gios mi è utile quanto un ghiacciolo al polo nord poiché metà delle cose le ho già viste e dell'altra metà faccio volentieri a meno, qualcuno ha per caso consigli e dritte per un visitatore moderatamente educato e ateo?
tappe sicure, barbès e belleville (sono i soli due quartieri che mi manca di esplorare bene), poi solite tasse fisse, tipo montmartre, champs elysées, les halles, probabilmente una visita alla défense, partita di rugby il sabato, un paio di concerti jazz nel parc de la villette.
brasseries, bistrots, boites à manger ed altre cose con la b son ben accette! :D
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Re:

Messaggio da RussianTennisGods »

Mp1 ha scritto:
paoolino ha scritto:Se ami l'avventura e vuoi avere qualcosa da raccontare, vai ad attaccar briga in una banlieue... :lol:
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Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da Ombra84 »

Sono stato a Parigi a Marzo, 4 giorni circa.
Diciamo che la cosa che ho capito è che in 4 giorni visitare Parigi è impossibile :D
Ci son stato peraltro in un paio di giorni in cui faceva un freddo cane pur essendo a metà marzo, roba che la mattina c erano -4, -5 ed il pomeriggio col sole 2 3 gradi....
Fortuna che di meteorologia ne capisco e mi ero premunito 8)

Del tempo che avevo per visitare la città mi son fatto: museo Pompidou( la sala dell' arte moderna mi ha fatto due palle così, ma è un mio problema non comprenderla)
Son salito sulla Torre Eiffel ( faceva un tale freddo che la fila per salire era pochissima e siam saliti subito su, salvo poi gelarsi in vetta)
Louvre: tappa obbligata, fatta per latro in una mattinata in cui passeggiando sulle Tleries il vento gelido tagliava la faccia, le fontane erano pezzi di ghiaccio, idem le persone :lol: : Bel posticino.

Considerate poi che avendo io e la mia ragazza meno di 26 anni siamo entrati o gratis o con riduzioni quasi dappertutto: col caxxo che le fanno qua queste cose.... :roll:
Comunque, abbiamo visto Montmartre, che non sarà certo più il borgo di inizi 900, ma è sempre affascinante come quartiere, e mi è sembrato l'unica zona della città dove ancora si respiri qualcosa di francese. Tant 'è vero che la zuppa di cipolle l' era proprio buona lassù :)
Gli Champs Elyses li ho trovati molto normali, chissà cosa aspettavo di trovare: son anche riuscito a mangiare con 35 Euro un antipisto un primo un dolce e una bevuta :lol: :D
Molto bella NotreDame, ma effettivamente NON TENTATE DI SALIRE IN VETTA, a meno che non abbiate 3-4 ore di tempo: mal che vada a fianco dell entrata alle zone alte, la crepes è piuttosto saporita.

Per pocaluce: se sei amante del gioco d azzardo( N.B. non il casinò di Parigi, come ho detto all usciere ( che mi ha dato ragione)" Ceci c' est un casinò qui n' est pas un casinò!, puoi farti una scappatina ad Enghien les Bains

http://it.wikipedia.org/wiki/Enghien-les-Bains
Mezz ora col Taxi, all'incirca
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da pocaluce »

grazie ombra per il resoconto! meno male che ne capisci di meteo...in effetti parigi è infida per i cambi di stagione..io spero di trovare un clima ancora estivo o quasi!
Ombra84 ha scritto: Per pocaluce: se sei amante del gioco d azzardo( N.B. non il casinò di Parigi, come ho detto all usciere ( che mi ha dato ragione)" Ceci c' est un casinò qui n' est pas un casinò!, puoi farti una scappatina ad Enghien les Bains

http://it.wikipedia.org/wiki/Enghien-les-Bains
Mezz ora col Taxi, all'incirca
grazie, ma avendoci a che fare 11 mesi l'anno per lavoro, tenderei ad evitare casinò, scommesse e poker almeno in vacanza! :D
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da Ombra84 »

:)
casinò online o altro ?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da BackhandWinner »

Ombra84 ha scritto: Comunque, abbiamo visto Montmartre, che non sarà certo più il borgo di inizi 900, ma è sempre affascinante come quartiere, e mi è sembrato l'unica zona della città dove ancora si respiri qualcosa di francese. Tant 'è vero che la zuppa di cipolle l' era proprio buona lassù :)
Su questo non posso essere d'accordo, buonombra: a me è sembrato insquallidirsi sempre più negli anni. Sgradevole.
E l'ultima volta, quest'inverno, ho avuto la malaugurata idea di fermarmi là in un ristorante la sera. Pessima roba sciatta e turistica, che al confronto certi postazzi del Quartiere Latino con tanto di acchiappaclienti sono roba first class. :)

A me pare che il Cuore Bello (beh, uno dei tanti, ma tra i miei preferiti) di Parigi sia il Marais.
Al di là della Zona Ristorante, comunque, anche il Quartiere Latino resta bello, soprattutto attorno alla Sorbonne.
Con i caffè all'aperto (in primavera,a meno che non ci sia ombra in visita, e in estate) pieni di quelli soavi creature ultramondane di cui si diceva più sopra... :oops: :)
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da Andy »

Ci sono stato una volta :D

Mio zio abitava vicino ad Enghien-les-Bains :)
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da Ombra84 »

BackhandWinner ha scritto:
Su questo non posso essere d'accordo, buonombra: a me è sembrato insquallidirsi sempre più negli anni. Sgradevole.
E l'ultima volta, quest'inverno, ho avuto la malaugurata idea di fermarmi là in un ristorante la sera. Pessima roba sciatta e turistica, che al confronto certi postazzi del Quartiere Latino con tanto di acchiappaclienti sono roba first class. :)

A me pare che il Cuore Bello (beh, uno dei tanti, ma tra i miei preferiti) di Parigi sia il Marais.
Al di là della Zona Ristorante, comunque, anche il Quartiere Latino resta bello, soprattutto attorno alla Sorbonne.
Con i caffè all'aperto (in primavera,a meno che non ci sia ombra in visita, e in estate) pieni di quelli soavi creature ultramondane di cui si diceva più sopra... :oops: :)
Beh, l insquallidimento magari è dovuto al fatto che non ci sono mai stato prima, quindi non avevo un confronto. :)
Però ho cercato di andare nei posti dove non passava nessuno, evitando quindi il grosso del marasma: nel locale dove ho mangiato in un vicoletto nascosto, eravamo in pochissimi: onestamente ho una certa cultura culinaria, sul dove evitare e dove andare :wink: Ecco evitare la piazzetta principale di Montmartre ( dei Pittori) e chi cerca di fermarti è una buona cosa, e concordo con te. :wink:

Poi chiaro, mi è mancato il tempo per approfondire, tant è che il Quartiere Latino l' ho visto en passant , e al Marais nn sono riuscito ad arrivare.

Qui sono passato però
:lol:
Immagine
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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pocaluce
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da pocaluce »

Ah, purtroppo a Parigi sembrano bandite le cameriere giovani. Non si sa che fine abbiano fatto, forse quelle più carine e capaci stanno dirigendo l'Eliseo.
ripescando il bignami di gios (grazie a zonker), devo dire che nell'ultimo viaggio a parigi di cui sopra ho avuto modo di smentire categoricamente quest'affermazione. forse ho beccato i locali giusti o magari sono semplicemente più sensibile al fascino delle donne parigine... :D
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da gianlu »

Una conoscente parte la prossima settimana per tre giorni.

Le ho consigliato queste mete così suddivise.

giorno 1: Louvre - Centre Pompidou - Notre Dame - Palais Royal - Blvd St.Germain - Palais du Luxembourg - Panthéon

giorno 2: Grand Palais - Campi Elisi - Arco di Trionfo - Tour Eiffel - Quai d'Orsay

giorno 3: Sacré Coeur - Montmartre - Opéra Garnier - Opéra Bastille - Père Lachaise

Un solo museo poiché non le piace chiudersi a lungo, un solo tempio dello shopping per non sprecare l'intera vacanza. Primo e secondo giorno a piedi, il terzo coi mezzi.

Altri suggerimenti?
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Re: Parigi: bignami per visitatori gentiluomini e cattolici.

Messaggio da pocaluce »

se è la prima volta che va a parigi, direi che è un programma estensivo e completo, forse un po' troppo per tre giorni...in particolare il primo giorno, considetato che il louvre ti impegna almeno mezza giornata...l'unica aggiunta che mi sento di fare è il già citato quartier du marais con la stupenda place des vosges.
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