Johnny Rex ha scritto:
Ok, d'accordo, ditemi quando era l'età dell'oro, e andata un po' oltre il "solito" periodo 2000-05 , sennò preferisco la ridondante opinione di Cristiano per cui il femminile ha sempre fatto schifo ed è stato ed è visto principalmente per kulo, gambe e volto delle protagoniste .
F.F.
non e' questione di eta' dell' oro, e' questione di riconoscere cio' che succede. Quel che succede e' che , adesso la n.1 e' buona (solo buona, fino a poco tempo fa straordinaria), quelle subito dietro fanno schifo, mentre le giocatrici di basso livello sono ai massimi storici. Sono dati piuttosto oggettivi, poi e' ovvio che tra chi fa schifo c'e' chi ha punte di ottimo rendimento e chi almeno e' continua, non si diventa mica top5 per caso.
La distribuzione di punti e risultati dimostra pure quello che sto dicendo, ed e' pure evidente.
E' del tutto ovvio che i primi turni siano meglio oggi, infatti prima si diceva, ' i primi turni wta fanno schifo', e' altrettanto ovvio che le fasi finali sono invece peggiori. Di quasi ogni epoca, non solo di qualche fantomatica eta' dell' oro.
Come e' del tutto oggettivo che la visibilita' del tennis femminile e l' importo dei loro compensi non dipenda da una eccellenza tecnica, che si verifica nel tennis e non in altri sport femminili, ma piuttosto da una serie di iniziative che sono il risultato di una lotta, diciamo, femminista efficace, che ha funzionato per una serie di motivi, tra i quali, necessario se pur non sufficiente, quello che le tenniste donne avevano gia' da sempre una loro visibilita' perche' il tennis non era un'attivita' fisica, tecnica e sportiva primariamente, ma era un gioco e un'attivita' di rilevanza nell' alta societa'.
Se vogliamo ridurre il tennis a tecnica, merito, la wta ha poco valore e lo ha sempre avuto. Il divario tecnico, al di la' del divario fisico, e' ed e' sempre stato enorme. Non si tratta di qualcosa come il pugilato, dove un peso piuma magari ha piu' tecnica di un peso massimo. L' alternativa non e' chiedere alla Bouchard di roteare il gonnellino scoprendo le aderenze. Ma e', certo, il considerare il tennis qualcosa oltre allo sport, un evento di gentiluomini e gentildonne, con dei cerimoniali, con una rappresentanza femminile, anche economica, che ha un qualche valore non tecnico ma morale per la parita' dei sessi, e dove l' attenzione alle forme o alle vesti delle signore, entro i limiti del buon gusto, fa anche parte dello spettacolo.
Invece vedo sempre di piu' il tentativo di dare un valore tecnico eccessivo agli incontri wta, come se non conoscessimo tutti le loro paturnie mentali e limiti tecnici e, spesso, atletici, e continue difese a spada tratta, se non accuse a chi sottolinea l' ovvio. E rimango convinto che la maggioranza degli appassionati, e anche, arrivo a dire, appassionate, del mondo wta, lo sono in gran parte perche' si tratta di donne, con la loro attrattiva, le loro storie, interviste, paturnie, tweet, e cosi' via. E' possibile, anche se improbabile forse, che in futuro l' evoluzione dei materiali e della tecnica renda il tennis wta meno efficace, ma tecnicamente piu' gradevole e vario, di quello maschile, ma questo non e' quello che e' accaduto finora. Semplicemente, se oggi gli stessi identici match femminili fossero giocati, allo stesso identico modo, da uomini, nessuno li guarderebbe.
Che poi uno preferisca avere giocatrici alte in classifica relativamente scarse, e basse in classifica relativamente forti , e piu' sorprese, o viceversa, e' questione di gusti. Riconoscere lo stato delle cose e' pero' questione di buon senso, o di sincerita'.
E una Azarenka, Sharapova o Kvitova di oggi non e' che non sono paragonabili alla Evert, non sono paragonabili alla Goolagong.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)