laplaz ha scritto:
Il discorso delle pause è interessante perchè effettivamente per consentire le strisce pubblicitarie gli emittenti televisivi hanno bisogno di qualche tempo morto, ma d'altra parte se i tempi morti sono eccessivi e le partite si allungano troppo la gente si rompe le balle e cambia canale. E' una linea sottile.
e' forse per quello che in genere ridurre la durata del college football interessa di piu' che ridurre la durata del superbowl.
Per me vanno considerati anche altri fattori: l'NFL ha si' molte pause, ma ha, sostanzialmente, una sessantina di match l' anno, se vuoi vedere ogni possibile sessione. Solo i tornei dello slam messi insieme ne hanno almeno il doppio. Poi praticamente si gioca tutto l' anno. A mio parere piu' un evento e' raro, piu' puoi permetterti che duri.
Detto questo, per me il football e' proprio tipico, lo sport piu' spettacolare del mondo, ma insieme uno dei piu' noiosi per via delle pause. Ma, anche li', piu' o meno sai quanto dura. Nel tennis magari vai a vedere un serale e non sai se il match finira' in un'ora e mezzo o cinque. E capisco che a molti su mymag questo non fa differenza, se ci si diverte, ma magari ho il parcheggio che chiude o costa troppo, ho il treno che parte, ho la babysitter per un tot di ore, mi devo alzare la mattina a una certa ora o uscire la sera tardi o devo dare la medicina al gatto o portare il cane a orinare.
O, viceversa, posso dire che guardero' il tennis dalle 3 alle 6, ma magari mi puo' interessare vedere la fine di un match e non andarmene prima.
Oggi tutti associamo questo al tennis, come non ci fossero alternative, ma per lo piu' nella storia del gioco questo non e' successo.
Invece, nella storia del gioco e' successo che i giocatori scendessero in campo senza dormire dopo viaggi di 10 ore o avessero mille altri inconvenienti. Oggi invece sembra sia normale che lo spettatore debba adattarsi a tutto e il tennista possa anche scandalizzarsi se gli tolgono il let al servizio e due servizi ogni 5 ore sono un po' irregolari...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)