Il tennis ai tempi del coronavirus.

Discussioni sui principali eventi tennistici a livello internazionale (tornei dello Slam, ATP, WTA, Davis Cup, ecc.)
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uglygeek
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Super-Fabio ha scritto:Ecco, spero di no, ma a tal proposito per me a breve annunciano che i ranking continueranno a rimanere bloccati anche dopo Marzo :D
Non credo. Ormai bene o male c'e' un calendario con tornei tutte le settimane, chi non li vuole giocare si arrangia.
Ad esempio non e' pensabile di tenere ancora a lungo i punti della vittoria di Fognini a Montecarlo del 2019.

Sono d'accordo che anche per i tennisti la situazione sia stressante, viaggiare e' difficile per chi non ha un aereo privato, quando arrivano nel luogo del torneo possono fare molto poco a parte giocare, hanno meno entourage, giocano anche quasi sempre senza pubblico, si stancheranno anche loro.

Poi il calendario ATP rivoluzionato e' anche un po' scomodo, con l'Australian Open a febbraio ha senso giocare i tornei indoor? Conviene puntare subito sulla breve stagione sul duro, Dubai e Miami? Ma se non c'e' Indian Wells vale la pena girare il mondo cosi' tanto per soli due tornei o e' meglio allenarsi bene ed aspettare il rosso? Dipende molto dalla situazione dei vari giocatori, ma certo chi ha qualche piccolo infortunio e' piu' facile che colga l'occasione per fermarsi un attimo. Di certo il mese in Australia e' stato pesante per tutti.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Super-Fabio »

uglygeek ha scritto:
Super-Fabio ha scritto:Ecco, spero di no, ma a tal proposito per me a breve annunciano che i ranking continueranno a rimanere bloccati anche dopo Marzo :D
Non credo. Ormai bene o male c'e' un calendario con tornei tutte le settimane, chi non li vuole giocare si arrangia.
Ad esempio non e' pensabile di tenere ancora a lungo i punti della vittoria di Fognini a Montecarlo del 2019.
Vera la questione del calendario, ma uno dei fattori per cui il ranking fu bloccato anche post ritorno alle competizioni e fino alla fine del 2020 e successivamente fino a Marzo 2021 fu quello del "venire incontro a chi non se la sente di viaggiare o giocare durante la pandemia".

Non so come andrà a finire, ma per me dietro le quinte la maggior parte dei top players in queste settimane starà spingendo per questa soluzione. Anche non tanto dietro le quinte, visto che Nadal post conferenza stampa a Melbourne ne ha parlato augurandosi un prolungamento. :D
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

Nel tennis comandano i VDM ,incluso quello che non ved el'ora di salutare la folla a Wimbledon a dire "vi sono mancato eh?" e tanto per cambiare la stagione sarà slamcentrica .

Nei fatti prolungare il congelamento sarebbe (e sarà) altro trionfo dell'antisportività e dell'avvantaggiare sempre "quelli che se lo sono meritato prima"

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Da Ubitennis:
In pratica Isner ha detto che l'ATP non funziona dopo aver appreso che il montepremi del Masters 1000 di Miami sarà decurtato del 60% in linea generale e dell'80% per quanto riguarda il vincitore. Chi alzerà la coppa, maschio o femmina che sia perché lì il montepremi è GIUSTAMENTE equiparato, prenderà un assegno di 300 mila dollari, esattamente un milione di dollari in meno rispetto al torneo 2019, l'ultimo disputato.
Stica! 300.000$ al vincitore invece di 1.300.000$ non e' una differenza da poco! :o
Avra' sicuramente un impatto sull'entry list del torneo.
Ma si puo' considerare un M1000 un torneo con un montepremi cosi' basso?
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Super-Fabio »

Diciamo che ci sono diversi aspetti toccati da Isner nei suoi messaggi.

Innanzitutto lui sostiene che Miami ha continuato anche quest'anno ad ottenere gli stessi introiti sia dalle sponsorizzazioni che dai diritti televisivi (e già questo sarebbe da verificare :D ), quindi è possibile che il montepremi venga decurtato così tanto solo per la differenza nel numero di spettatori? Insomma, lancia una provocazione che gli organizzatori di questi tornei e gli officials continuano a intascare gli stessi soldi e i giocatori invece no.

(e secondo me almeno in parte si sbaglia, perchè in questi tornei gli incassi provenienti da biglietti e tutto quello che c'è attorno sono davvero tanti. Non stiamo parlando dell'ATP di Marrakech dove ci vanno due gatti a costi irrisori)

Per quanto riguarda i tornei in sè, è da quando si è tornati a giocare che l'ATP da meno soldi a chi arriva in fondo per darne di più a chi perde ai primi turni per aiutare i più "piccoli", mentre la WTA ha cercato di fare una divisione meno equa tra i vari partecipanti.

Quindi diciamo che la differenza si nota di più, ma in generale questi sono i montepremi post-pandemia. Ad esempio i tre M1000 giocati post lockdown: Cincinnati dava 285.000$, Roma 205.000$ e Parigi 225.000$ ai vincitori ATP. E pre-pandemia davano tutti intorno al milione di euro al vincitore.

Poi Miami ha anche più partecipanti totali avendo tabelloni più grandi, quindi la divisione è tra più persone e quindi ulteriore svantaggio. :D
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

Insomma, in attesa dell'ampliamento dei tabelloni previsto per il 2022 quest'anno i 1000 navigheranno a vista, consci che molti dei big diserteranno, e si concentreranno tanto per cambiare ancora più sugli Slam, al solito per la Pandemia si accresceranno così le differenze che già sussistevano.

Isner non mi pareva così polemico quando in seno all'ATP vi era Gimelstob, mi sembra che a priori non gradisca Gaudenzi (come Simon e altri, del resto). Come fosse colpa di Andrea essersi beccato la presidenza ai tempi della Pandemia. Mah

Di certo Long John non mi sembra un fenomeno di intleligenza.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

Golubev sulla trasferta australiana

https://tennismagazineitalia.it/magazin ... o-ha-visto

Credo che sia bello raccontare i dettagli di quello che è successo, anche perché non tutto è emerso pubblicamente. E non penso che un'esperienza del genere si ripeterà”. Andrey Golubev continua a sorprendere per la sua proprietà di linguaggio. Pur provenendo dalla Russia, parla un italiano migliore di tanti madrelingua. E dice cose ben più interessanti. “Non credo valga la pena discutere troppo di Djokovic e di quello che si è visto in campo”. Non pone neanche l'accento sull'ottima performance in doppio: in coppia con Alexander Bublik ha colto il terzo turno, togliendosi lo sfizio di battere i numeri 1 al mondo Cabal-Farah. Russo di nascita, piemontese d'adozione e kazako di passaporto, parla più volentieri delle sfumature umane del suo primo Slam dopo quattro anni. Lo Slam delle quarantene, dell'isolamento, del pubblico che c'è, poi non c'è, infine ricompare. Uno Slam che – si spera – non si vivrà più con queste modalità. “Nella prima settimana dell'anno ho giocato ad Antalya, dunque il mio viaggio è partito da lì – racconta Golubev dalla sua stanza d'albergo a Montpellier, dove attendeva l'esito dell'ennesimo tampone – l'avvicinamento è stato particolarmente teso. Ci hanno detto che i voli charter per Melbourne sarebbero partiti da Dubai, Los Angeles e Singapore.

Io ho scelto Dubai. Inoltre si poteva segnalare l'aeroporto di partenza e da lì si poteva creare l'itinerario. Una volta arrivati ad Antalya, si è scoperto che c'era un volo charter per Doha, da dove avremmo proseguito per Melbourne. C'erano più voli di quelli annunciati: per intenderci, chi aveva giocato a Delray Beach aveva un charter per Los Angeles. Insomma, si poteva partire dalla sede dell'ultimo torneo giocato”. Con una maxi-spesa, Tennis Australia ha organizzato ben 17 voli per il contingente tennistico. “Ma non era facile trovare posto, perché ogni aereo si poteva riempire al massimo al 20%. Per intenderci, il posto mi è stato confermato ad appena 36 ore dal decollo. Sono stato più fortunato di Matteo Berrettini: ad Antalya c'era anche lui ma non ha ricevuto conferma, quindi ha preso un volo di linea fino a Dubai e da lì si è imbarcato sul charter per Melbourne”. Da Doha (sede delle qualificazioni maschili) sono partiti tre charter: Golubev è stato fortunato perché ha evitato quello con positivi a bordo, i cui passeggeri sono stati costretti a 14 giorni di lockdown duro. “Per fortuna sono salito sul precedente. Il viaggio è stato fantastico: a bordo c'erano solo tennisti e il servizio era eccezionale. Potevamo portare ben 60 chili di bagaglio e il cibo era da business class anche se volavi in economy”.


I problemi sono arrivati all'atterraggio, soprattutto per chi si trovava in un volo con positivi a bordo. Sul punto, Golubev pensa che ci sia stato qualche problema di comunicazione. “Ci avevano detto che in aereo ci sarebbe stato il giusto distanziamento, e che in caso di positività ci sarebbe stata la quarantena solo per chi si trovava vicino agli infetti. Invece è toccata a tutti passeggeri: credo che non ci sia stata chiarezza”. Diversi giocatori si sono lamentati: con una comunicazione più trasparente – hanno detto – ci avrebbero pensato due volte prima di imbarcarsi. Golubev pensa che la verità stia nel mezzo. “Sin da dicembre, le conference call con Craig Tiley erano incentrate su questo argomento. Si parlava di quarantena, di allenamenti, di cosa sarebbe successo se un'atleta fosse risultato positivo. Non ha mai detto che tutti i passeggeri di un aereo infetto sarebbero finiti in quarantena. Si è limitato a dire che la decisione sarebbe stata dell'Health Officer australiano. Per correttezza, devo dire che l'ex doppista Andre Sa, che oggi lavora per Tennis Australia, sostiene che Tiley sia stato più chiaro nei colloqui con il Player Council”.

Insomma: pur ammettendo che la responsabilità politica non era di Tennis Australia, Andrey riconosce che è mancata un po' di trasparenza. “Non credo che Tiley non sapesse cosa sarebbe successo”. Tuttavia, non gli sono piaciute le lamentele di alcuni colleghi. “Ho trovato sbagliati alcuni sfoghi. Ok, forse qualcuno non sarebbe andato, ma solo tra i big: quanti possono permettersi di rinunciare a 100.000 dollari? Per una cifra del genere, io sarei stato disposto a stare rinchiuso per un mese. Certe cifre ti permettono di mantenerti anche per un paio d'anni. Non credo sia corretto disprezzare il denaro. Ho trovato più giuste le parole di John Isner: ha ammesso che non sarebbe riuscito a stare un mese e mezzo lontano dalla famiglia”. Le parole di Golubev sono incentrate sul pragmatismo. “È facile criticare col senno di poi, ma sono convinto che chi si è lamentato ci avrebbe pensato bene prima di rinunciare. Non è facile ignorare una cifra così importante. Pochi si possono permettere di snobbare 100.000 dollari. E comunque capisco la posizione di Tiley: gli Slam fanno i salti mortali per giocarsi: hanno ottime ragioni economiche per farlo. Al suo posto credo che mi sarei comportato più o meno come lui: con questa piccola omissione si è garantito il miglior campo di partecipazione possibile”.


Parlando di quanto vissuto a Melbourne, il kazako utilizza un paio di volte il termine Chernobyl. Lo fa per indicare l'abbigliamento del personale – non solo medico – che i tennisti hanno trovato all'arrivo. Erano avvolti in tute anti-COVID. “Durante la quarantena ci hanno trattato come appestati: devo dire che molti cittadini australiani non approvano questo atteggiamento. Parlando con l'autista che ci portava ai campi, ha detto che una buona metà degli australiani è stufa di queste regole. Le mie parole sono state confermate dalle scene durante la premiazione: quando la presidentessa di Tennis Australia ha parlato di vaccini e ha ringraziato il governo del Victoria, è partita una pioggia di fischi. Non mi pare che gli australiani siano troppo felici...”. La quarantena era gestita interamente dal governo, con i giocatori divisi in tre hotel. In base all'albergo, era stabilita anche la sede di allenamento. “Io stavo al Grand Hyatt e potevo allenarmi a Melbourne Park, nella zona tra i campi 5 e 15”. I quattordici giorni lockdown sono stati particolarmente duri: a ogni piano dell'hotel c'erano due persone, il cui compito era accertarsi che le porte delle abitazioni restassero sempre chiuse. Ogni sera, i tennisti venivano avvisati via mail sul programma del giorno successivo. “Le cinque ore di libertà scattavano non appena mettevamo piede fuori dalla stanza – continua Golubev – una volta arrivati al piano terra trovavamo asciugamani, gel disinfettante e ci caricavano in macchina.

Oltre all'autista, nel tragitto c'era anche un'altra persona, una sorta di guardiano COVID. All'arrivo, un altro addetto ci portava al campo, in palestra e alla mensa. Non eravamo mai lasciati soli, neanche per un minuto. Al ritorno, la procedura era identica”. La vita in hotel non era malvagia: colazione, pranzo e cena venivano consegnati in camera. Inoltre c'era la possibilità di ordinare cibo da asporto. “Il menù era a scelta, lo definirei discreto. Da quel punto di vista non mi lamento”. Ma se Golubev poteva uscire, la vita è stata ben più complicata per chi ha vissuto la quarantena dura. “Conosco bene Elena Rybakina e il suo coach, costretti all'isolamento totale. Ma sono state vittime di una situazione assurda: avrebbero dovuto essere liberati il 29 gennaio, invece il governo ha voluto aspettare la mezzanotte del 30. Dodici ore in più perfettamente inutili. Per questo, una volta finita la quarantena, hanno organizzato un allenamento in piena notte”.


Senza entrare nel merito di positività vere o presunte, Golubev segnala un'incoerenza: chi risultava positivo, ma asintomatico, doveva restare in isolamento per 10 giorni, poi veniva lasciato libero senza neanche essere testato. Al contrario, i contatti di positivi (sia pur negativi ai test, che peraltro si effettuavano tutti i giorni) erano bloccati per 14 giorni. “A conti fatti, conveniva essere positivi...” sospira Andrey. Va però detto che i protocolli erano stabiliti dal governo, senza che Tennis Australia potesse intervenire. “Mi sembra che in Australia stiano esagerando con le misure di sicurezza. Quando c'è stato il caso di positività al Grand Hyatt ci hanno bloccati per un giorno. Non aveva senso, perché era impossibile che si fosse contagiato con un tennista: le restrizioni erano troppo rigide”. Più in generale, anche se l'Australia ha ridotto all'osso il numero di casi, la situazione nel Paese non è delle migliori. Il lockdown prolungato ha messo in ginocchio tante attività, proprio come è accaduto da noi. “Sono stato a Melbourne tredici volte e posso dire che almeno un terzo delle imprese hanno chiuso – dice Golubev – è facile parlare di sicurezza quando si hanno le spalle coperte, ma la gente ci ha rimesso. Io frequento un ristorante, solitamente era pieno: quest'anno c'era un decimo della gente. E ho sentito dire da molte persone che non ce la fanno. Le catene erano tutte chiuse, anche diversi hotel hanno cessato l'attività... Non sono state scene piacevoli”.

Nonostante le mille difficoltà, Golubev rifarebbe l'esperienza. “Sempre meglio così che non giocare” ammette, pur ricordando che da inizio pandemia si è sottoposto a una montagna di tamponi, esperienza non sempre piacevole. Anzi, a seconda del Paese vengono svolti con modalità diverse. “Quest'anno i campi dell'Australian Open erano rapidissimi, direi di ghiaccio. Forse fanno così per allungare le carriere a Federer e Serena Williams. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto: il risultato mi porterà a ridosso dei top-70 della classifica di doppio, anche se non potrò giocare sempre con Bublik: non è facile fare coppia con un singolarista, le cui priorità sono diverse. Per esempio, questa settimana lui è a Singapore mentre io ho giocato a Montpellier con Hugo Nys. Conosco la sua programmazione: quando sarà possibile ed entreremo in tabellone, certamente giocheremo insieme”. Al netto delle difficoltà oggettive, è un buon momento per Golubev. Già numero 33 ATP in singolare, nonché vincitore del torneo di Amburgo nel 2010, sembra essersi costruito lo spazio per una seconda parte di carriera decisamente interessante. Ma il suo spirito d'osservazione fa pensare che non avrà problemi a trovare un impiego di qualità dopo il ritiro. E non è detto che sia necessariamente nel tennis.



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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Super-Fabio »

ATP250 di Cagliari dal 5 Aprile al posto del cancellato torneo di Marrakech
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da tennisfan82 »

Super-Fabio ha scritto:ATP250 di Cagliari dal 5 Aprile al posto del cancellato torneo di Marrakech
Vanno a portare il Covid nel l'oasi felice Sardegna :D
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Roland Garros spostato di una settimana, rendendo problematica la breve stagione su erba. In compenso hanno aggiunto un'altro torneo in Italia, a Parma, nella settimana di buco prima di Parigi.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da alessandro »

Comunque per il calcio in Italia ci saranno migliaia di spettatori in presenza.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Solo da metà giugno però, e solo perché altrimenti spostavano le partite dell'Italia in Turchia o in Inghilterra.
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Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto:Solo da metà giugno però, e solo perché altrimenti spostavano le partite dell'Italia in Turchia o in Inghilterra.
Da Erdogan sarebbe stato esaltante :lol:

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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Sono solo quattro partite comunque, tre dell'Italia e un quarto di finale in cui lo stadio sarà quasi vuoto perché quasi sicuramente non giocherà l'Italia.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Questo topic rischia di essere molto piu' lungo del previsto...

Nuvole sui prossimi Australian Open: il governo australiano ha gia' deciso che terra' chiuse le frontiere per almeno un anno, quindi per i tennisti ci sarebbe di nuovo la trafila dei 15 giorni di quarantena chiusi in camera. Ma stavolta si andrebbe verso uno spostamento dello Slam in Medio Oriente (Dubai o Doha) cosa che costituirebbe UN PRECEDENTE ORRENDO nella storia del tennis. Piuttosto mille volte meglio fare come Wimbledon e saltare un'edizione. #1# #1# #1#

Tiley comunque e' ottimista che le cose possano cambiare.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da alessandro »

uglygeek ha scritto:Questo topic rischia di essere molto piu' lungo del previsto...

Nuvole sui prossimi Australian Open: il governo australiano ha gia' deciso che terra' chiuse le frontiere per almeno un anno, quindi per i tennisti ci sarebbe di nuovo la trafila dei 15 giorni di quarantena chiusi in camera. Ma stavolta si andrebbe verso uno spostamento dello Slam in Medio Oriente (Dubai o Doha) cosa che costituirebbe UN PRECEDENTE ORRENDO nella storia del tennis. Piuttosto mille volte meglio fare come Wimbledon e saltare un'edizione. #1# #1# #1#

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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

La vaccinazione, là, non la vogliono fare.

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

alessandro ha scritto:
uglygeek ha scritto:Questo topic rischia di essere molto piu' lungo del previsto...

Nuvole sui prossimi Australian Open: il governo australiano ha gia' deciso che terra' chiuse le frontiere per almeno un anno, quindi per i tennisti ci sarebbe di nuovo la trafila dei 15 giorni di quarantena chiusi in camera. Ma stavolta si andrebbe verso uno spostamento dello Slam in Medio Oriente (Dubai o Doha) cosa che costituirebbe UN PRECEDENTE ORRENDO nella storia del tennis. Piuttosto mille volte meglio fare come Wimbledon e saltare un'edizione. #1# #1# #1#

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Diciamo che l’australian open è stato itinerante nella sua storia.
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Itinerante dove? Qui parlo all'esperto indiscusso in materia Slam! :D :D :D

Comunque anche no eh... cambiare nazione e' un brutto precedente, non vorrei trovare il Roland Garros spostato in Cina e gli US Open in Arabia.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da alessandro »

uglygeek ha scritto:
alessandro ha scritto:
uglygeek ha scritto:Questo topic rischia di essere molto piu' lungo del previsto...

Nuvole sui prossimi Australian Open: il governo australiano ha gia' deciso che terra' chiuse le frontiere per almeno un anno, quindi per i tennisti ci sarebbe di nuovo la trafila dei 15 giorni di quarantena chiusi in camera. Ma stavolta si andrebbe verso uno spostamento dello Slam in Medio Oriente (Dubai o Doha) cosa che costituirebbe UN PRECEDENTE ORRENDO nella storia del tennis. Piuttosto mille volte meglio fare come Wimbledon e saltare un'edizione. #1# #1# #1#

Tiley comunque e' ottimista che le cose possano cambiare.
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Diciamo che l’australian open è stato itinerante nella sua storia.
Piuttosto che uno slam senza pubblico o saltarlo che lo giochino dove vogliono, in Asia sarebbe meglio.
Itinerante dove? Qui parlo all'esperto indiscusso in materia Slam! :D :D :D

Comunque anche no eh... cambiare nazione e' un brutto precedente, non vorrei trovare il Roland Garros spostato in Cina e gli US Open in Arabia.

Itinerante perché nella sua storia si è giocato in diverse città dell’Australia e anche all’estero, in Nuova Zelanda a inizio novecento. Ai tempi in cui per avere un team di Davis più competitivo aggiunsero agli australiani il neozelandese wilding.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

alessandro ha scritto:
uglygeek ha scritto:
alessandro ha scritto:
Diciamo che l’australian open è stato itinerante nella sua storia.
Piuttosto che uno slam senza pubblico o saltarlo che lo giochino dove vogliono, in Asia sarebbe meglio.
Itinerante dove? Qui parlo all'esperto indiscusso in materia Slam! :D :D :D

Comunque anche no eh... cambiare nazione e' un brutto precedente, non vorrei trovare il Roland Garros spostato in Cina e gli US Open in Arabia.

Itinerante perché nella sua storia si è giocato in diverse città dell’Australia e anche all’estero, in Nuova Zelanda a inizio novecento. Ai tempi in cui per avere un team di Davis più competitivo aggiunsero agli australiani il neozelandese wilding.
Vabbe', NZ, Australia, siamo li'. Poi parliamo di inizio novecento.
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Messaggio da Johnny Rex »

alessandro ha scritto:
uglygeek ha scritto:
alessandro ha scritto:
Diciamo che l’australian open è stato itinerante nella sua storia.
Piuttosto che uno slam senza pubblico o saltarlo che lo giochino dove vogliono, in Asia sarebbe meglio.
Itinerante dove? Qui parlo all'esperto indiscusso in materia Slam! :D :D :D

Comunque anche no eh... cambiare nazione e' un brutto precedente, non vorrei trovare il Roland Garros spostato in Cina e gli US Open in Arabia.

Itinerante perché nella sua storia si è giocato in diverse città dell’Australia e anche all’estero, in Nuova Zelanda a inizio novecento. Ai tempi in cui per avere un team di Davis più competitivo aggiunsero agli australiani il neozelandese wilding.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Ombra84 »

diamo il titolo 2022 a Djokovic e via ad andare avanti
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

The ATP has today announced updates to the 2021 ATP Tour Q4 provisional calendar, including the staging of the BNP Paribas Open, the ATP Masters 1000 in Indian Wells, California.

This year’s edition of the BNP Paribas Open, postponed from its customary dates in March due to COVID-19, is now intended to take place in October, for 2021 only.

Elsewhere, the Stockholm Open, originally scheduled to run in Week 42 alongside the VTB Kremlin Cup (Moscow) and European Open (Antwerp), will now take place from 7-13 November in the same week as the Next Gen ATP Finals in Milan.
Immaginavo che IW andasse al posto del Master 1000 cinese (anche se l'ATP questo non lo dice).
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Nickognito »

Ombra84 ha scritto:diamo il titolo 2022 a Djokovic e via ad andare avanti
se dopo Wimbledon 2020 non gli giocano Australian 2022, piu' la squalifica a Us Open 2020, sembra facciano apposta a toglierli il record slam :)
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Gia' cancellato il torneo indoor di Basilea in programma dal 25/10. Motivazione: non erano certi di poter ospitare il pubblico.

Scelta strana, perche' aveva tanto l'aria di poter essere il torneo finale di nonno Roger, ed e' improbabile che ad ottobre non si possa avere almeno parte del pubblico.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto:Gia' cancellato il torneo indoor di Basilea in programma dal 25/10. Motivazione: non erano certi di poter ospitare il pubblico.

Scelta strana, perche' aveva tanto l'aria di poter essere il torneo finale di nonno Roger, ed e' improbabile che ad ottobre non si possa avere almeno parte del pubblico.
Svizzeri, quindi se non vi sono certezze assolute le cose meglio non farle.
Forse Brennwald non crede più di tanto alle vaccinazioni, boh.
Certo un po' Inqujetante ,rispecchia le paure autunnali che inevitabilmente si avranno da fine Settembre in poi.
In Austria non si fanno e faranno questi problemi, visto che Sonego arrivò scorso anno alla finale in uno stadio gremito.

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Hanno comunque già fatto capire da anni che il torneo di Basilea sarà cancellato appena Federer si ritira.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Monheim »

uglygeek ha scritto:Hanno comunque già fatto capire da anni che il torneo di Basilea sarà cancellato appena Federer si ritira.
Quindi quella del 2019 potrebbe essere stata l'ultima edizione.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Nickognito »

Grave perdita, il tennis non avra' piu' senso. Rischia anche Sopot.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da tuborovescio »

Nickognito ha scritto:Grave perdita, il tennis non avra' piu' senso. Rischia anche Sopot.
questa sì grave, un Topos
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Super-Fabio »

Intanto Auckland non si giocherà neanche nel 2022. Chissà se Nuova Zelanda e Australia decideranno di riaprire entro il 2030 :D

Sarei molto, molto stupito se gli Australian Open non si dovessero giocare a Doha/Dubai.

https://www.asbclassic.co.nz/news/asb-c ... vtXpDxlYOU

A giorni potrebbe essere ufficializzato il calendario autunnale ATP e WTA con Indian Wells e presumibilmente la cancellazione dei tornei asiatici.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

Super-Fabio ha scritto:Intanto Auckland non si giocherà neanche nel 2022. Chissà se Nuova Zelanda e Australia decideranno di riaprire entro il 2030 :D

Sarei molto, molto stupito se gli Australian Open non si dovessero giocare a Doha/Dubai.

https://www.asbclassic.co.nz/news/asb-c ... vtXpDxlYOU

A giorni potrebbe essere ufficializzato il calendario autunnale ATP e WTA con Indian Wells e presumibilmente la cancellazione dei tornei asiatici.
Accadranno ambo le cose (nuova cancellazioen dell'Asia e AO a sto punto in Arabia)
E si creerà così un precedente pericoloso e gradito a chi non ne vede l'ora, ossia di poter giocare gli slam fuori dalla loro sede naturale (l'altro grande pericolo è aumentarne il numero e portarli 2 su 3 "così qualcuno potrà raggiungere Federer e gli altri " ma questo è solo un mio modesto pensiero..

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Super-Fabio »

Indian Wells in formato ridotto dal 10 al 17 Ottobre con tabellone a 56 come gli altri MS1000.

A livello ATP cancellati Tokyo e Pechino, mentre Shanghai per ora mantiene la volontà di organizzare il torneo, forse nella settimana 40, quella precedente a Indian Wells.

La WTA annuncia che sono cancellati tutti i tornei asiatici ad eccezione delle finals di Shenzhen, che per ora restano in calendario.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da tennisfan82 »

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Ultima modifica di tennisfan82 il gio lug 01, 2021 10:01 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

tennisfan82 ha scritto:Djokovic-Kudla
Garin-Martinez
Schwartzman-Fucsovics
Fognini-Rublev

Tiafoe-Khachanov
Evans-Korda
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Koepfer-Bautista Agut

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Sonego-Duckworth
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

Super-Fabio ha scritto:Indian Wells in formato ridotto dal 10 al 17 Ottobre con tabellone a 56 come gli altri MS1000.

A livello ATP cancellati Tokyo e Pechino, mentre Shanghai per ora mantiene la volontà di organizzare il torneo, forse nella settimana 40, quella precedente a Indian Wells.

La WTA annuncia che sono cancellati tutti i tornei asiatici ad eccezione delle finals di Shenzhen, che per ora restano in calendario.
Interessante. Mi sembra improbabile che si vada in Cina solo per Shanghai e poi da li' negli Stati Uniti, ma e' anche vero che per i soldi si fa questo e altro :) Bisogna vedere se le autorita' cinesi consentiranno Shanghai e Shenzhen... ma e' anche vero le olimpiadi di Pechino sono in programma pochi mesi dopo e se non vogliono cancellarle bisognera' pure che si decidano a riaprire le frontiere.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da Johnny Rex »

Con un 5% di popolazione vaccinata, mi pare evidente che il Grande problema sia l'Australia. Che con 6 mesi di anticipo si cancelli Auckland fa capire con buona probabilità cosa accadrà. Poi oh, magari comprano vagonate di dosi e riescono a vaccinare tutti entro fine anno, ma ho i miei dubbi
Nickognito ha scritto:Non esiste un paese sano al mondo
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

Messaggio da uglygeek »

L'anno scorso la bolla australiana - anche ridicola da quanto era eccessiva e con trattamento diverso per i vip - si poteva anche capire, ma quest'anno se gli australiani non si vaccinano ATP e WTA dovrebbero davvero cercare di spostare lo slam da un'altra parte.
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Re: Il tennis ai tempi del coronavirus.

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Cancellati i gran premi di F1 e MotoGP che dovevano tenersi in Australia a novembre.
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