Gli italiani e "l'accettazione passiva" dei limiti

Discussioni e approfondimenti sui risultati dei giocatori italiani in giro per il mondo
tennisfan82
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Gli italiani e "l'accettazione passiva" dei limiti

Messaggio da tennisfan82 »

Spero non venga lucchettato perchè può essere uno spunto di discussione.

Mentre seguivo il livescore della caporetto di Seppi contro Hugo Armando ragionavo su una cosa: "Ma come mai son 16 mesi che questo perde le partite nello stesso modo, cioè regalando il primo set in un quarto d'ora facendo doppi falli e spedendo dritti in mezzo alla rete?"

Beh, il discorso si può allargare anche agli altri giocatori italiani, e molti hanno gli stessi identici limiti che avevano 2-3 anni fa e uno allora si chiede se sti ragazzi quando si allenano cerchino di migliorare dove sono più scarsi oppure no.

Visto che invece vedo gli altri giocatori nel corso degli anni evolversi e migliorare(magari senza diventare top ten, ma comunque limando un pò le proprie lacune)e considerato che a questo mondo siamo tutti uguali mi viene quasi il sospetto che i nostri giocatori accettino passivamente i loro limiti, cercando di migliorare ancora dove sono già bravi ed essere invece rassegnati nei loro punti deboli, come se fossero montagne impossibili da scalare.

Quando vedi gente giocare nel 2005, poi lì rivedi ora ed hanno gli stessi problemi di 2 anni prima, sono domande credo lecite da porsi
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Iubbo
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Messaggio da Iubbo »

Starace è l'unico che può fare eccezione.............
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P "scherzi? siamo al tredicesimo piano!"
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Messaggio da tennisfan82 »

Iubbo ha scritto:Starace è l'unico che può fare eccezione.............


Come gioco sì, come mentalità no
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Edberg74
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Messaggio da Edberg74 »

Ottimo titolo, ottimo spunto su cui riflettere. E non sono ironico.
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picard
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Messaggio da picard »

mentalita' perdente (c'era un topic con un titolo simile, deve essere sparito) e provincialismo, tutto qui.
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Messaggio da tennisfan82 »

picard ha scritto:mentalita' perdente (c'era un topic con un titolo simile, deve essere sparito) e provincialismo, tutto qui.


Eh sì, il provincialismo alla fine fa parte del discorso che faccio io
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birillo
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Messaggio da birillo »

Quando un problema coinvolge la maggior parte dei giocatori di una nazione la soluzione è andare all'estero molto presto, come ha fatto Miccini.
Anche Fognini ha fatto questa scelta, ma per certi aspetti potrebbe essere tardi.
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Messaggio da andreinoz »

birillo ha scritto:Quando un problema coinvolge la maggior parte dei giocatori di una nazione la soluzione è andare all'estero molto presto, come ha fatto Miccini.
Anche Fognini ha fatto questa scelta, ma per certi aspetti potrebbe essere tardi.

Perchè tardi? A 20 anni?
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Messaggio da Gutturnio D.O.C. »

Seppi però dei tennisti nostrani mi sembra uno dei meno provinciali: lui ha sempre preferito andare a giocarsi le quali nei grandi tornei piuttosto che cercar fortuna nel challenger della porta accanto...

Eppure il risultato non cambia...
hubert strolz
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Messaggio da hubert strolz »

Liquidarla con "mentalità perdente e provincialismo" contribuisce alla discussione come un "evviva ha vinto starace" in un topic su un torneo. Tanto valeva dire che i politici sono tutti disonesti e fanno i loro interessi, e che non ci sono più le mezze stagioni.
A parte questo, una osservazione che viene fuori, in discussioni del genere, è "ok, ma è una cosa non di per sè italica, perchè in altri sport questo non avviene".
Quindi escludo totalmente la predisposizione "genetica" e culturale. O il "provincialismo italico"
Anche perchè culturalmente è difficile trovare una nazione così diversa al suo interno come l'Italia.
Quindi non ha senso tirare in ballo "la mancanza di fame", "di voglia di sacrificarsi" etc etc, perchè questa mancanza ce l'hanno anche molti degli altri campioni (non mi sembra che Federer, Nadal, lo stesso Djokovic che nel panorama serbo anni '90 era cmq un privilegiato, Roddick etc patissero la fame), e come dicevo, questo non avviene in altri sport, dove bene o male, l'Italia se la cava, e dove ogni tanto un campione, vero, che si migliora, e si sacrifica, viene fuori (il primo che mi viene in mente è Magnini, ma ce ne sono)

La spiegazione posso provare a darla, sulla base della mia esperienza personale. A differenza di altri sport (l'altro praticato da me è lo sci, ma ho vissuto a "contatto diretto" con nuoto, tuffi e molti altri) purtroppo, secondo me, ci sono pochi maestri bravi. O meglio, ho sempre avuto maestri bravi a insegnarti uno splendido rovescio a una mano, ma non ce ne è stato uno che mi abbia insegnato, per bene, come stare in campo, come giocare veramente una partita. Come capire i propri errori, e minimizzarli. Come essere "cattivo", concentrato, come leggere la partita e l'avversario. Ora, spero che per queste generazioni la cosa sia migliorata, ma io ai tempi trovai un panorama desolante, specie paragonato ad altri sport, dove i maestri e allenatori, erano anche quasi "maestri e allenatori di vita."
Non dico che non ce ne siano (Piatti probabilmente è uno di questi). Ma forse non ce ne sono abbastanza. Anche perchè i pochi, molte volte sono abbandonati a loro stessi dal sistema tennis della federazione. Sei tu (famiglia, e raramente, circolo) che devi andare verso i tornei, verso le esperienze etc. Non il contrario. O almeno, era così quando giocavo io.


Oh, poi ci metto anche una piccola componente di sfiga, ovviamente. Va bene che ci sono fattori molteplici, ma uno un po' forte, potrebbe anche saltare fuori....
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Messaggio da Edberg74 »

hubert strolz ha scritto:Liquidarla con "mentalità perdente e provincialismo" contribuisce alla discussione come un "evviva ha vinto starace" in un topic su un torneo. Tanto valeva dire che i politici sono tutti disonesti e fanno i loro interessi, e che non ci sono più le mezze stagioni
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Messaggio da Speedy »

Edberg74 ha scritto:
hubert strolz ha scritto:Liquidarla con "mentalità perdente e provincialismo" contribuisce alla discussione come un "evviva ha vinto starace" in un topic su un torneo. Tanto valeva dire che i politici sono tutti disonesti e fanno i loro interessi, e che non ci sono più le mezze stagioni


sì, ma posto come incontrovertibile che:
1. i politici sono tutti disonesti e fanno i loro interessi
2. non ci sono più le mezze stagioni
(non si parla d'altro in questi giorni, da Grillo a Pecoraro Scanio :D )
allora è altrettanto vero che
3. i tennisti italiani hanno "mentalità perdente e provincialismo"
#100#

A parte gli scherzi, bella l'analisi di Hubert (a proposito, il problema del titolare del tuo nick cos'era? sfiga, tremarella o entrambe... me lo ricordo spesso primo al termine della prima manche :D ) ed è proprio questo il punto. Quali sono i veri responsabili? I maestri, la federazione, i tennisti "mammoni"?
Aggiungo a quello che hai scritto tu una considerazione. Avete fatto caso a quanti challenger e futures ci sono in Italia? Ogni settimana c'è un future (succede solo in Spagna - domanda nella domanda: perchè per loro questo non incide?) e quasi tutte le settimane c'è un challenger, escono fuori come i funghi, Todi questa settimana è una novità per esempio; questo a fronte di n. 1 Master Series e n. 0 tornei "normali" del circuito.
e di questi (a spanne) 70 tornei, quanti sono su una superficie diversa dall'amato mattone? a memoria 2, Bergamo a febbraio (novità degli ultimi due anni) e Recanati in luglio, più qualche future ma pochissimi.
Ecco perchè, continuando di questo passo, avremo sempre una maggioranza di giocatori che preferiranno un challenger sul rosso alla preparazione decente di Wimbledon o degli US Open e che nel limite del possibile salteranno volentieri i masters series indigesti ed intere settimane del vero tennis, quello sul cemento, come ormai hanno capito in tutto il mondo tranne che in Italia, facendo (quando dovranno partecipare per forza per classifica) le penose figure a cui ci hanno abituato negli anni il nostro n. 1 uscente e quello entrante
prematurata la supercazzola o scherziamo?
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Messaggio da Edberg74 »

Condivido Hubert (mancanza di maestri veri) e Speedy (rossocentrismo, piccolo cabotaggio, accontentarsi), anche se la trentennale mancanza di campioni tennistici italiani - lacuna che nel nostro paese riguarda solo il tennis, come avete scritto anche voi - secondo me ha motivazioni anche esoteriche, iatture voodoo, sfighe congenite (perché un Tomba sciatore sì e mai un Tomba tennista?) e, why not, componenti psicologiche molto italian style - "mammismo", "piangentismo", schizofrenia - che nel tennis "esplodono" al loro massimo.
Mi viene in mente, un questo senso, la battuta di Nanni Moretti in Aprile (rivolto al figlio): "Muscoli! Così non ti vengono quelle spallucce vittimiste dei tennisti italiani, che perdono sempre per colpa dell'arbitro, del vento, della sfortuna, del net,... sempre per colpa di qualcuno, mai per colpa loro.
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Messaggio da Iubbo »

Speedy ha scritto:

Aggiungo a quello che hai scritto tu una considerazione. Avete fatto caso a quanti challenger e futures ci sono in Italia? Ogni settimana c'è un future (succede solo in Spagna - domanda nella domanda: perchè per loro questo non incide?) e quasi tutte le settimane c'è un challenger, escono fuori come i funghi, Todi questa settimana è una novità per esempio; questo a fronte di n. 1 Master Series e n. 0 tornei "normali" del circuito.
e di questi (a spanne) 70 tornei, quanti sono su una superficie diversa dall'amato mattone? a memoria 2, Bergamo a febbraio (novità degli ultimi due anni) e Recanati in luglio, più qualche future ma pochissimi.
Ecco perchè, continuando di questo passo, avremo sempre una maggioranza di giocatori che preferiranno un challenger sul rosso alla preparazione decente di Wimbledon o degli US Open e che nel limite del possibile salteranno volentieri i masters series indigesti ed intere settimane del vero tennis, quello sul cemento, come ormai hanno capito in tutto il mondo tranne che in Italia, facendo (quando dovranno partecipare per forza per classifica) le penose figure a cui ci hanno abituato negli anni il nostro n. 1 uscente e quello entrante
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Messaggio da miguel »

per me ci sono diverse causte
1) in italia appena uno vince qualcosa anche solo a livello giovanile inizia a prendere qualche soldino e questo limita molto la sua crescita tennistica. in altri paesi se a 21-22 anni sei rimasto 300 del mondo pensi a fare altro mentre in italia si riesce comunque a vivacchiare decentemente
2) limiti tecnic1, non esiste una scuola italiana, i maestri mediamente sono molto legati al passato pretendendo di insegnare un tennis completo ma che completo non é ....... prova ne sia che mediamente il tennista italiano non ha il servizio che invece é fondamentale se ci si vuole confrontare con buone possibilità di successo su tutte le superfici.
3)scarsa cultura dei maestri e dei giocatori che spesso col miraggio di una carriera professionistica abbandonano completamente gli studi in giovane età
4) normalmente il tennis raccoglie gli scarti degli sport e quindi i nostri tennisti raramente spiccano per doti atletiche
5)fondamentalmente il tennis é rimasto uno sport per classi agiate nel senso che per emergere devi comunque tirare fuori di tasca tua fior di quattrini e questo limita fortemente il bacino da cui attingere
hubert strolz
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Messaggio da hubert strolz »

Diciamo che in questi ultimi post sono state sviscerate molte delle cause (il terracentrismo di Speedy è la causa n.1 della scarsa ecletticità dei giocatori, pur avendone, per assurdo, anche le caratteristiche tecniche e caratteriali)...non sono sicuro sul aspetto scarto degli altri sport, direi più che la preparazione atletica, riprendendo un altro punto, viene considerato ancora meno del servizio. Ai tempi lo si considerava una seccatura che però bisognava fare, come fosse una penitenza. E non serviva assolutamente a niente (com'era fatto). Ti facessero veramente capire che è importante come il dritto lungolinea e la volée incrociata...
Rispondendo a Edberg, il parallelismo Tomba è annoso...in effetti è capitato lì, e in quanto tifoso anche di sci posso esserne contento (l'interesse che ha generato sullo sport è stato notevole, ma qui si scivolerebbe nel altro tuo topic sulle ragioni del tifo). Un talento tecnico (sciava da dio, vederlo in allenamento o a fare sci libero metteva i brividi), mentale/agonistico (quando era in forma, era un computer, un vincente come pochi) , e fisico (le famose quattro ruote motrici di cotelli) così nel tennis non lo abbiamo mai avuto. Ma ripeto: ambiente. Mia cugina si allenava in squadra giovanile con lui, quindi so più o meno che ambiente si trovava. E non dimentichiamoci che poi è arrivato un certo Thoeni a completargli la crescita e a seguirlo. Ma neanche Thoeni lo abbiamo avuto nel tennis, gli equivalenti più vicini (pietrangeli, panatta, ma solo perchè contemporaneo, Thoeni ha fatto ben altra carriera) hanno fatto al massimo il capitano non giocatore di Davis. (detto per inciso che molte volte un Gullikson, un Gilbert, insegnano tennis e allenano molto meglio di un McEnroe, ma anche questo è un altro discorso.)
Il giorno che nasce un Tomba nel tennis (cioè fattore culo), e questi viene seguito da un allenatore veramente competente (Piatti? boh), in un circolo sano e ben strutturato (cioè fattore bravura e organizzazione), l'Italia avrà un giocatore.

r.



p.s. Speedy: per quanto riguarda l'Hubert Strolz vero, direi più che altro sfiga astrale, congiunzioni sfavorevoli...e anche un po' di tremarella indubbiamente, ma che non spiega il numero di secondo posti...fa conto che nello sci, tu puoi fare tutto bene, ma se arriva uno che quel giorno è ispirato, e trova la pista giusta, i materiali giusti etc, e ti batte di un centesimo, tu arrivi secondo...e quella è sfiga astrale. Da qui la mia simpatia.

edit : ripensandoci, in effetti a essere onesti e a fare le pulci sul mio intervento, anche con Tomba una certa mentalità mammona e provinciale (non monosuperficie, ma monospecialità), ha fatto dei danni....nel senso, l'aver evitato le specialità veloci dove, specialmente in SuperG, aveva tutte le possibilità secondo me di fare bene. E qui si potrebbe vedere la mentalità del accontentarsi, anche se era un bel accontentarsi (essere forse il più grande slalomista di tutti i tempi, piuttosto che il più grande sciatore...o almeno il secondo...un giorno aprirò un topicone su un forum di sci)
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birillo
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Messaggio da birillo »

andreinoz ha scritto:
birillo ha scritto:Quando un problema coinvolge la maggior parte dei giocatori di una nazione la soluzione è andare all'estero molto presto, come ha fatto Miccini.
Anche Fognini ha fatto questa scelta, ma per certi aspetti potrebbe essere tardi.

Perchè tardi? A 20 anni?


A 20 in alcuni sport a livello agonistico ti sei già abbondantemente formato, è difficile (anche se non impossibile) cambiare sia tecnicamente che come atteggiamento in campo.
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Messaggio da AllievoMastroBardi »

Mi ricordo che quando giocavo da piccolo, c'era un preparatore di atletica nel mio circolo che aveva imparato a giocare a tennis molto in là con gli anni...

Se ne usciva spesso con frasi del tipo:
"eh se questi campi fossero in cemento (ne abbiamo 14 in terra!) e si insegnasse ai ragazzi a giocare in avanzamento esplodendo i colpi invece che affiancarsi perbenino e giocare con l'impugnatura eastern-continental"... sono passati più di 10 anni (sigh..)

questo per dire cosa?? che non siamo innovatori..
non sperimentiamo.. la scuola italiana del tennis è praticamente sempre uguale. la nostra capacità evolutiva sembra quasi più lenta.
Non che si insegnino cose sbagliate, anzi, i nostri giocatori sono pregevoli e direi completi (pensiamo alla voleè di Roddick) ma non si può non notare come il tennis sia cambiato e affrontarlo sempre alla stessa maniera, non sfruttando a sufficienza armi come il servizio e una certa aggressività da fondo..
i nostri giocatori sembrano anacronistici, ma non lo sono solo come tecnica, ma probabilmente anche nel modo di approcciare il match e organizzare il calendario.
Alcuni nostri 'talenti locali' come Elia Grossi avrebbero fatto sfaceli sul veloce, ma si sono sempre allenati su terra (Inciso.. dove pensate che si sia allenato Bracciali??).


PS = fare tantissimi future e challenger in italia è stato solo un bene, fu fatto coscientemente per aumentare il numero dei giocatori nei primi 300 e nei 100.. ora il risultato è più che raggiunto!!!
Quindi, si dovrebbe passare ad aumentare il numero di ATP (tarsformando magari Torino Napoli o altri) e aumentare le superfici non 'terrose'
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Messaggio da hubert strolz »

AllievoMastroBardi ha scritto:Mi ricordo che quando giocavo da piccolo, c'era un preparatore di atletica nel mio circolo che aveva imparato a giocare a tennis molto in là con gli anni...

Se ne usciva spesso con frasi del tipo:
"eh se questi campi fossero in cemento (ne abbiamo 14 in terra!) e si insegnasse ai ragazzi a giocare in avanzamento esplodendo i colpi invece che affiancarsi perbenino e giocare con l'impugnatura eastern-continental"... sono passati più di 10 anni (sigh..)

questo per dire cosa?? che non siamo innovatori..
non sperimentiamo.. la scuola italiana del tennis è praticamente sempre uguale. la nostra capacità evolutiva sembra quasi più lenta.
Non che si insegnino cose sbagliate, anzi, i nostri giocatori sono pregevoli e direi completi (pensiamo alla voleè di Roddick) ma non si può non notare come il tennis sia cambiato e affrontarlo sempre alla stessa maniera, non sfruttando a sufficienza armi come il servizio e una certa aggressività da fondo..
i nostri giocatori sembrano anacronistici, ma non lo sono solo come tecnica, ma probabilmente anche nel modo di approcciare il match e organizzare il calendario.
Alcuni nostri 'talenti locali' come Elia Grossi avrebbero fatto sfaceli sul veloce, ma si sono sempre allenati su terra (Inciso.. dove pensate che si sia allenato Bracciali??).


PS = fare tantissimi future e challenger in italia è stato solo un bene, fu fatto coscientemente per aumentare il numero dei giocatori nei primi 300 e nei 100.. ora il risultato è più che raggiunto!!!
Quindi, si dovrebbe passare ad aumentare il numero di ATP (tarsformando magari Torino Napoli o altri) e aumentare le superfici non 'terrose'


questa è la parte del mio intervento che non ho scritto, ma pensavo...sottoscrivo ogni parola.
Io ho cominciato a cambiare impostazione (passando a una semiwestern) da quando ho ricominciato a giocare, ma molti ancora mi dicono "ma come, a me hanno sempre detto che è sbagliato giocare così...".
Idem così come sottoscrivo il fatto che certi talenti, per attitudine tecnica e mentale, sarebbero molto più a loro agio su superfici diverse dalla terra, ma si trovano solo quella (senza andare lontani, io sono molto più adatto a superfici veloci, ma per giocare e allenarmi con amici e persone varie, devo giocare su terra. Poi quando vado finalmente a fare un torneo sul veloce mi trovo come un pesce fuor d'acqua, ci metto un set e mezzo per capirci qualcosa e intanto la partita è finita...)
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Messaggio da birillo »

I campi in cemento dovrebbero essere anche più economici e facili da gestire (o sbaglio? Non sono un esperto del settore). Non dovrebbe essere così difficile abituare i giovani tennisti a giocare sulle superfici veloci.
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Messaggio da miguel »

birillo ha scritto:I campi in cemento dovrebbero essere anche più economici e facili da gestire (o sbaglio? Non sono un esperto del settore). Non dovrebbe essere così difficile abituare i giovani tennisti a giocare sulle superfici veloci.


é vero pero' a parte qualche regione dove i campi sono in sintetico causa carenza di acqua in italia continuiamo a preferire la terra . in fondo siamo dei nostalgici rimasti ai fasti degli anni 70.
d'altra parte quando il 95% dei tornei organizzati (dalla 4 categoria agli open) sono sulla terra perché stupirsi ?
hubert strolz
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Messaggio da hubert strolz »

miguel ha scritto:
birillo ha scritto:I campi in cemento dovrebbero essere anche più economici e facili da gestire (o sbaglio? Non sono un esperto del settore). Non dovrebbe essere così difficile abituare i giovani tennisti a giocare sulle superfici veloci.


é vero pero' a parte qualche regione dove i campi sono in sintetico causa carenza di acqua in italia continuiamo a preferire la terra . in fondo siamo dei nostalgici rimasti ai fasti degli anni 70.
d'altra parte quando il 95% dei tornei organizzati (dalla 4 categoria agli open) sono sulla terra perché stupirsi ?


inoltre perchè il timore è di non avere clienti. Come dicevo, molti giocatori pensano che "se non è terra non è tennis" e snobberebbero i campi in cemento. Da qui costi più elevati, e i costi più elevati diminusiscono automaticamente il bacino d'utenza. Ora ho un nipote piccolo che "vuole provare" anche il tennis. Come giustamente "vuole provare" altri sport.
E il fatto che provi sul cemento o terra non gli cambia niente, mentre il costo per fargli provare è ben diverso.
Ultima modifica di hubert strolz il sab set 15, 2007 12:15 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da andreinoz »

E' opinione diffusa da noi che i campi in cemento sono troppo traumatici.. per le articolazioni. Forse anche per questo ci sono tanti campi in terra e pochi in cemento
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Messaggio da birillo »

andreinoz ha scritto:E' opinione diffusa da noi che i campi in cemento sono troppo traumatici.. per le articolazioni. Forse anche per questo ci sono tanti campi in terra e pochi in cemento


E' vero, ma non mi pare che i nostri abbiamo meno problemi fisici dei loro colleghi stranieri.
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Messaggio da venanziomix »

giusto!! io preferisco i campi in terra perche' ormai ho 40 anni e cio' dolori da tutte le parti!!! e siccome e' lenta riesco a giocarci piu' facilmente, correndo di meno. ... ma cosa c'entra con chi deve diventare un futuro campione? con chi inizia a fare tennis... :roll:
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ivanisevic82
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Messaggio da ivanisevic82 »

Faccio un intervento che spero non generi polemiche, è una cosa della quale sono profondamente convinto.

Come qualcuno poco sopra faceva notare, non è la "mentalità italica" (o italiana, preferisco) ad essere perdente: in altri sport ciò non avviene.

E allora perchè solo nel tennis siamo "molli"?

Io una risposta ce l'avrei: il problema non è della cultura sportiva italiana in generale, ma esclusivamente di quella tennistica.
Vado più sullo specifico perchè se no il mio discorso sarebbe banale.
In Italia il tennis è considerato da molti uno sport per finocchi.
O per figli di papà. Per gente ricca che tiene la racchetta in mano come vessillo di uno stato sociale piuttosto che perchè il tennis è uno sport magnifico.

Al circolo dove giocavo io non uno UNO SOLO, un figlio di operaio.
Ma anche i figli di impiegati medio borghesi erano pochi...
Quasi tutti erano figli di papà con la puzzetta sotto il naso.
Con ciò non voglio dire che questi ultimi non siano in grado di raggiungere i livelli dei figli degli operai...ma se figli di avvocati ce ne sono 10, figli di operai ce ne sono 100!

Il problema è quindi anche numerico, oltre che di mentalità...
Ma anche in svizzera sono pochi, penserà qualcuno...
Beh, al di là delle eccezioni (perchè la svizzera è anomala!), il problema è dicevo è anche numerico, ma non solo.

La mentalità "fighettina" di cui parlavo prima, di certo non contribuisce a contrastare la "mollagine" di cui sopra.

Allora per me ci sarebbe da analizzare il problema alla radice: perchè in Italia il tennis è sport (prevalentemente) per fighetti?
Io una risposta ce l'avrei...
Non è la radice di tutti i motivi, ma una colpa (grossa) per me ce l'hanno i media.
E non parlo solo dei TG che alla vigilia degli slam fanno puntualmente il servizio su quanto si sia accorciata la gonna della Sharapova...
Parlo anche di giornalisti che stimo moltissimo, ma che con la loro penna fatata non avvicinano da certo il ragazzino che voglia iniziare a giocare.
Quando partono gli Slam e a Clerici danno mezza pagina (e accade così poco spesso che vedere l'occasione sprecata fa piangere!) lui per cosa la usa?
Ma certo...per parlare dell'emozione al suo primo incontro a wimbledon...o delle sue amicizie raffinate...o scrive un saggio di letteratura sulle galanti abitudini in campo ormai smarrite...

Ma io dico, voi pensate a un ragazzino che si avvicini al tennis possano interessare quelle cose lì? Non sarebbe più utile scrivere di tennis giocato, cercare di appassionare la gente pensando al PRESENTE, piuttosto che romanzare il passato e raccontare vicende personalissime e dalle scarsissimo interesse sportivo?

E se i media aspettano il "colpo grosso", un "italiano nei primi 10" per poter tornare a parlare di tennis...è un cane che si morde la coda: i ragazzi non si iscrivono alle scuole (o si iscrivono in prevalenza figli di papà, pochi e viziati) proprio perchè del tennis nessuno ne parla, se non in toni gossippari e fighettistici o letterari.


Questo è ciò che penso, mi piacerebbe sentire i vostri pareri a riguardo.
Grass
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Messaggio da Grass »

Nadal e gli spagnoli non provengono da famiglie benstanti (che si possono permettere di pagare accademie, allenatori ecc)?
I francesi vengono dalle banlieus?
L'estrazione sociale dei tennisti penso che sia più o meno la stessa dappertutto. Può anche essere che questa influenzi la mentalità vincente ma per poterlo affermare con sicurezza bisognerebbe fare ricerche ben più approfondite e capire anche perchè questa mentalità "perdente" non c'è in altri sport. Infatti l'equazione tennis=sport da figli di papà può essere estesa anche ad altri sport o, almeno, non si può dire che, calciatori, pallavolisti, cestisti, ecc siano tutti figli di operai.

E se invece il problema fosse tecnico? Qualcuno nel forum "tecnico" ha scritto che prima di cercare lo psicologo sarebbe meglio imparare bene i colpi. Siamo così sicuri di avere tennisti che sappiano giocare bene da top 10?
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ivanisevic82
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Messaggio da ivanisevic82 »

Grass ha scritto:Nadal e gli spagnoli non provengono da famiglie benstanti (che si possono permettere di pagare accademie, allenatori ecc)?
I francesi vengono dalle banlieus?


Se in Spagna di sono 15 ragazzini su 100 che giocano a tennis, in italia ce ne sono 5.
Non ho scritto che è solo un fatto di mollagine data dall' estrazione sociale.
E' data anche da come questo sport viene "inquadrato" e presentato dai media in Italia, e da qui diventa anche un fatto numerico.
miguel
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Messaggio da miguel »

in spagna si aiutano i giovani meglio che in italia. qui si preferisce puntare su pochi giocatori per annata e destinare loro tutte le risorse disponibili.
in spagna, parola di un amico che lavora in una accademia del tennis a barcelona, molti giovani vengono sostenuti economicamente dalla federazione che nel caso divengano profssionisti di successo ha diritto ad una piccola percentuale sui premi da loro guadagnati.
quindi il giovane riceve soldi quando non ne dispone e li restituisce quando diventa "ricco".... mi sembra una buona idea...
spillo
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Messaggio da spillo »

esiste anche in italia questa formula e seppi bolelli e fognini ne sono testimoni,la formula si chiama ''PRESTITO D'ONORE'' E VIENE ELARGITA PERò SOLO AI GIOCATORI CON CLASSIFICA ATP UDER 20
miguel
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Messaggio da miguel »

spillo ha scritto:esiste anche in italia questa formula e seppi bolelli e fognini ne sono testimoni,la formula si chiama ''PRESTITO D'ONORE'' E VIENE ELARGITA PERò SOLO AI GIOCATORI CON CLASSIFICA ATP UDER 20


il problema é proprio questo: se vuoi avere degli under 20 classificati atp devi aiutare non 3 ragazzini ma 30. con 20 magari avrai mancato l'investimento ma quello che ti portano i 10 supererà di gran lunga quanto speso.
100000 € sono una enormità per la famiglia di un ragazzino di 14/16 anni ma diventano bruscolini se entri tra i 100 atp
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Messaggio da Apollo_Creed. »

miguel ha scritto:
spillo ha scritto:esiste anche in italia questa formula e seppi bolelli e fognini ne sono testimoni,la formula si chiama ''PRESTITO D'ONORE'' E VIENE ELARGITA PERò SOLO AI GIOCATORI CON CLASSIFICA ATP UDER 20


il problema é proprio questo: se vuoi avere degli under 20 classificati atp devi aiutare non 3 ragazzini ma 30. con 20 magari avrai mancato l'investimento ma quello che ti portano i 10 supererà di gran lunga quanto speso.
100000 € sono una enormità per la famiglia di un ragazzino di 14/16 anni ma diventano bruscolini se entri tra i 100 atp


Miguel, con tutto il rispetto... ma che senso avrebbe dare i soldi ad un "Dell'Incerti Tocci" qualunque?

Se si deve aiutare qualcuno, si aiutino che ne so, tutti i top200, cosicché alcuni italiani talentuosi ma incostanti e svogliati si impegnerebbero per ottenere gli aiuti...
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Messaggio da miguel »

Apollo_Creed. ha scritto:
miguel ha scritto:
spillo ha scritto:esiste anche in italia questa formula e seppi bolelli e fognini ne sono testimoni,la formula si chiama ''PRESTITO D'ONORE'' E VIENE ELARGITA PERò SOLO AI GIOCATORI CON CLASSIFICA ATP UDER 20


il problema é proprio questo: se vuoi avere degli under 20 classificati atp devi aiutare non 3 ragazzini ma 30. con 20 magari avrai mancato l'investimento ma quello che ti portano i 10 supererà di gran lunga quanto speso.
100000 € sono una enormità per la famiglia di un ragazzino di 14/16 anni ma diventano bruscolini se entri tra i 100 atp


Miguel, con tutto il rispetto... ma che senso avrebbe dare i soldi ad un "Dell'Incerti Tocci" qualunque?

Se si deve aiutare qualcuno, si aiutino che ne so, tutti i top200, cosicché alcuni italiani talentuosi ma incostanti e svogliati si impegnerebbero per ottenere gli aiuti...


infatti non li devi dare a lui (cognome che é tutto un programma) ma ad un Rossi qualsiasi che a 14 anni deve rinunciare a gareggiare a livello nazionale perché la sua famiglia non ha tempo e soldi per portarlo a fare tornei in giro per l'italia, pagargli ore singole con un maestro, una buona scuola privata che accetti le frequenti assenze ed allo stesso tempo dia una buona istruzione etc etc
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Messaggio da Flipper »

Io ancora non riesco a rassegnarmi sul fatto che lo schifo che facciamo in questo sport non ha eguali in nessun'altro sport,come d'altronde testimonia anche questa settimana,in cui vediamo l'ormai consueta mattanza azzurra che tende a ripetersi spessissimo nell'arco di un anno tennistico,in cui nessuno dei nostri sembra azzeccarne una.Anche i numerosi infortuni che si ripetono ciclicamente da anni,ormai mi sto sempre più convincendo che la colpa è la loro soltanto,altro che sfortuna.E poi sempre più testimoni riferiscono di una atteggiamento in campo,in cui sembra quasi che i nostri ci facciano un favore al solo esserci.Avranno mai gli occhi da tigre di velaschiana memoria,di chi non vuole perdere,di colui che non accetta questa eventualità?
"Quando nascesti tutti risero e tu solo piangesti.Vivi in maniera che quando morrai tutti piangeranno e tu solo riderai".
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Messaggio da Renudo »

Bella discussione!
Riallacciandomi a quello detto da ivanisevic82, e in qualche modo anche da miguel, vorrei dire la mia.
E' purtroppo vero che in Italia il tennis è un po' uno sport da fighetti ma credo che il motivo sia abbastanza semplice:
E' uno sport costoso, difficile che il figlio di un operaio abbia le possibilità economiche per allenarsi fino al livello professionistico.
Questo purtroppo emargina in partenza una grossa fetta di potenziali tennisti che avrebbero quella "fame" che spesso è la motivazione decisiva per sfondare ad alto livello e, in ogni caso, riduce il numero di praticanti.
Non credo sia un caso l'ondata di giocatori e giocatrici dalla ex Unione Sovietica che ultimamente sta dominando il tennis, sopratutto a livello femminile.
Non è ovviamente l'unica ragione della mentalità pigra dei tennisti italiani ma è vero che con la pancia piena è piu' difficile avere ambizioni e voglia di migliorare ma qui, mi rendo conto, si apre il baratro della cultura sportiva che, in Italia, è sostanzialmente sconosciuta.
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Messaggio da Albyy »

la verita' e' che in Italia non si mostra tennis in televisione. Se si desse importanza ai tennisti piu' famosi così come si fa con il wrestling avremmo molti bambini che si appassionerebbero. Ma vogliamo scherzare? Credete che una partita tra williams e sharapova o tra federer e nadal possa non farti schierare a tifare una dei 2? I bambini si devono immedesimare in un personaggio, se noi mostriamo loro questi campioni del tennis tutti con stile e personalita' diversi, loro potranno appassionarsi. Se invece deleghiamo il tennis alla tv sul satellite e ne parliamo solo quando un nostro italiano riesce per una volta a battere un top 10 siamo messi malissimo. Quando Volandri ha battuto Federer che era evidentemente in giornata no, tutti hanno detto che quello sarebbe stato un richiamo per molti bambini e che li avrebbe spinti al tennis... Ma ci rendiamo conto? Chi inzia a giocare a tennis avendo come modello Volandri e cerca di immedesimarsi in lui? NESSUNO! Ci vuole uno tipo Nadal per catturare i giovani e allora la televisione dovrebbe creare anche in Italia il mito Nadal così come avviene in tanti altri Paesi. Oppure la rivalita' Federer-Nadal... Serena-Sharapova.. e di esempi ce ne sono tanti altri.. Invece se chiediamo ai bambini italiani ben pochi sanno chi e' federer. E se si continua così avremo sempre gente che si appassiona al tennis tardi e che quindi non riuscera' mai a diventare un esempio per altri ragazzi. Visto che noi i campioni non li abbiamo non cerchiamo di porre l' attenzione sui nostri tennisti quando per una volta fanno un risultato significativo,ma mostriamo i campioni veri. Facciamo qualcosa! E magari cambieremo quella mentalita' che, come diceva qualcuno sopra, vede il tennis come uno sport per finocchi o per figli di papa'..
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Messaggio da picard »

PippoandPotito ha scritto:Per anni, lunghissimi anni, il tennis italiano ha subito prevalentemente umiliazioni e condanne. Ogni nostro giocatore, anche il più forte, contro un top player prendeva sempre delle scoppole, mentre altri giocatori parimenti forti ma con un passaporto diverso ogni tanto riuscivano in queste imprese. Da un pò di tempo a questa parte sembra che questa tendenza sia cambiata. Prima le vittorie di Schiavone su Mauresmo, poi quella di Volandri con Federer. Per arrivare a quelle meravigliose di Seppi su Nadal e quella di oggi di Schiavone su Henin.

Questo cambiamento di rotta fa ben sperare per il futuro, in quanto sembra che i nostri giocatori, forse perchè stimolati da una rivalità interna più intensa, affrontino queste partite difficilissime con maggiori stimoli. Adesso, per fare il definitivo salto di qualità, i nostri dovranno dimostrare di poter vincere partite del genere anche nel tennis che conta, ovvero nei tornei del Grand Slam.
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federex ha scritto:Tutto vero..sempre più spesso si vedono queste vittorie..ma anche con top10 o top15-20!!!

l'ultima vittoria femminile contro la n.1 era quella della Garbin a Parigi con la Henin?
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Messaggio da Ombra84 »

Riporto su il topic dopola gara della Pennatta oggi...poi però mi chiedo
"In questo forum siamo tutti bravi a dire che gli italiani se la fanno sotto"

E però anche noi siamo italiani: ce la faremo sotto pure noi forumisti, o avremmo un atteggiamento diverso?

Premesso che qui siamo bravi a parlare però nessuno di noi mi pare giochi nel circuito ATP-WTA
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
nico
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Messaggio da nico »

Ombra84 ha scritto:Riporto su il topic dopola gara della Pennatta oggi...poi però mi chiedo
"In questo forum siamo tutti bravi a dire che gli italiani se la fanno sotto"

E però anche noi siamo italiani: ce la faremo sotto pure noi forumisti, o avremmo un atteggiamento diverso?

Io me la farei sotto.
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Pippo and Potito ha scritto:Onore, gloria, lode e inni celestiali a Filippo Volandri, un italiano vero.
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