ludega ha scritto:laplaz ha scritto:Dici? Sì forse nei 1000 una finale ci stava, ma ci è arrivato vagamente vicino solo una volta. Per il resto molto distante. Evidentemente il suo livello era quello, al netto di tutti pregi e difetti.
La realtà è che non ha mai avuto il livello reale da Top 15. E quando dico livello intendo con un minimo di costanza, sulla singola partita mi interessa poco.
La classifica dello scorso anno era gonfiata dai punti Fidaty Card dei tornei dell' Esselunga tipo San Paolo, Bastad, Los Cabos ma non è mai stato quello il suo reale valore. Top 30 sì, Top 15 decisamente no....
Top 10 è sinceramente comico, poteva anche succedere per una serie di congiunzioni astrali irripetibili l'anno scorso ma non avrebbe avuto senso.
Rimane un giocatore enormemente sopravvalutato solo per il fatto di essere nato ad Arma di Taggia invece che a Mentone..
E dopo 40 anni di nulla nel tennis maschile è normale che Fognini sembri un fenomeno.... Ma ci si esalta anche per Cecchinato che un anno fa era sconosciuto ai più se è per questo, quindi è tutto nella norma...
C'è arrivato e ritornato nei primi 15.
Significa che li meritava.
Non capisco perché negarlo.
Gli è mancato servizio per logorarsi meno, anche mentalmente, per un carattere (e anche un gioco) che comunque disperdono molte energie. Che spesso sono mancate in quelle 4 o 5 occasioni per affacciarsi nei 10.
Chi ricorda quel match con Tsonga sa di torturarmi, ma rintraccia perfettamente un momento chiave di un futuro mai arrivato.
Primi 10 che invece, secondo me, poteva raggiungere per qualità dei fondamentali sullo scambio e sensibilità.
Un giorno, intorno a un campo molto affollato, ero insieme a Villo ed altri di voi. Fabio stava giocando al massimo, e meglio, di un tizio che nei 10 ci ha vissuto. Non era solo il. 'miracolo' tennistico della partita singola. Era proprio tennis. Colpi, piedi, soluzioni.
Ludega come me sa perfettamente che molti tennisti e molti tecnici lo considerano per braccio un top 5, altro che un top 10. Ma il tennis non è solo braccio. Per carità.
Fognini ha meritato quello che ha avuto, ed è mancato qualche acuto per compiere e certificare pienamente il tennis che aveva. Ha mostrato difficoltà a misurarsi con alcune situazioni, ma anche a perdurare nei picchi di rendimento, perché ha un fisico eccezionale dentro il match, ma quando ha vinto molte partite in fila poi ha pagato il conto.
E comunque, cari tutti, non è ancora finita.
Anzi. Pensate un po' cos'è l'ottimismo.
Ho sempre creduto che per ottenere quel risultato fenomenale Fognini avesse bisogno di 'impaurirsi', rischiare di sentirsi respinto dal tennis, per un infortunio, per un periodo di sconfitte umilianti. E riscoprire qualcosa delle sue esauribili possibilità in questo mondo.
Infatti può accadere così. Adesso.
Solo così, ormai, adesso.
Potrei anche dire che lo vorrei numero 8 dopo Parigi, ma non portò fortuna, tempo fa.
Ma non è ancora finita.