Nickognito ha scritto:
Ci saranno sempre dubbi sulla ricostruzione del fatto e l'automobilista fa bene ad avere le gambe che tremano. Era proprio quel che intendevo dire.
Non è vero. Ci sono telecamere per le strade, talvolta i dubbi sull'accertamento dei fatti sono nulli, così come nel caso di Djokovic.
Tuttavia, non capisco cosa c'entri tutto questo con quello di cui si discute: l'automobilista trema (anche se non ha colpe) quando non si può accertare il fatto. Qui il fatto è certo, c'era una telecamera. Punto.
Nickognito ha scritto:
Immagino che l'avversario di Tyson, quindi, farebbe bene a buttarsi a terra a chiedere la vittoria se per sbaglio Tyson, arrabbiato, alla fine della ripresa gli sfiora la guancia con un dito, non volendo.
Continui a sbagliare gli esempi e questa fa capire che non hai chiari certi concetti.
Se Tyson sfiora involontariamente la guancia con un dito, non volendo, non ha violato una regola di condotta, perché non esiste una regola sullo sfioramento della guancia.
Se invece ci fosse una regola che impone di non lanciare per aria il secchio con cui viene rinfrescato e lui lancia quel secchio, allora ha violato una norma di condotta. La violazione porterà conseguenze più o meno pesanti a seconda del danno che avrà provocato se ricade sul ring o sulla testa del giudice arbitro, non è la stessa cosa.
Nickognito ha scritto:
Mi stai dicendo che, se partecipi a una manifestazione senza mascherina e distanziamento, essendo essi obbligatori per legge, non hai violato intenzionalmente una regola di condotta????
No, questo lo stai dicendo tu, io ho scritto altro.
Ho ipotizzato che una persona, pur indossando la mascherina, non rispetti il divieto di stare a casa pur avendo la febbre ed in conseguenza di questa consapevole violazione, infetti diverse persone.
Nickognito ha scritto:
io so solo che per regolamento la violazione di cui e' accusato Djokovic e' di 20mila dollari. Che diventano al massimo 250mila solo in casi di massima offesa possibile (anche del tipo che ti fa escludere dal tennis a vita). Quindi abbiamo il caso di una massima pena data per una situazione molto lieve. Shapovalov mi pare fu multato 7mila dollari per una cosa peggiore.
Ma per te si chiama proporzionalita'.
Sul quantum della pena irrogata (e non sulla correttezza della squalifica, date le norme vigenti), si può discutere.
Nickognito ha scritto:
Per la multa, direi che si puo' sospendere, si'. Per il resto, mi pare che stai facendo molta teoria. Si parla di una palla colpita non forte che ha colpito nemmeno in pieno una persona, non in testa. Be, in teoria allora se tu mi pesti un piede a gioco fermo per sbaglio durante una partita di calcio (non un pestone apposta, una normale pestata di piede), intanto diamo sconfitta a tavolino, che magari poi finisco in rianimazione, dopo.
A ma pare che la teoria la stai facendo tu.
La norma che vieta comportamenti pericolosi (come scagliare una palla contro i teloni ad altezza uomo) ha anche delle chiare funzioni deterrenti.
Ovviamente una conseguenza grave contribuisce all'inasprimento della pena, ma è impensabile che la mancanza di conseguenze gravi possa determinare l'irrogazione di una pena blanda come un semplice warning.
Se così fosse potrei mettermi a sparare palle a 200km/h contro le gambe dei giudici di linea: colpendoli sotto le ginocchia non si faranno mai molto male e quindi non ci sarebbero conseguenze!
Nickognito ha scritto:Quindi la legge prevede che se tu danneggi anche lievemente un pedone (un solo giorno di prognosi; un piccolo graffio; ecc.) tu possa subire un processo per lesioni colpose.
Ok, immagino che se tu per sbaglio sfiori un passante in bici e lui si fa solo un piccolo graffio, sarai felice di subire un processo e ti sembrera' giusto. Il fatto che non succeda praticamente mai, poco importa.
Mi sembra giusto che chi ha subito un danno abbia il diritto di sporgere querela.
Se poi il danno risulterà del tutto inesistente o talmente irrilevante da non meritare di punire il danneggiante, sarà il giudice a deciderlo.
Ovviamente non sarei felice di subire un processo per un graffietto, ma sono felice di vivere in un paese che esiste un sistema di pesi e contrappesi che mira alla realizzazione di principi di giustizia.
Peraltro devo purtroppo precisare che non è vero che non succede mai: diverse persone (indegnamente, questa volta non esito ad affermarlo) utilizzano strumentalmente la querela come "arma di ricatto", nella speranza di ottenere un compenso economico dal danneggiante in cambio del ritiro della denuncia.
Qui però si sta sconfinando in tutt'altro ambito.
Nickognito ha scritto:
e quale regola di condotta ha violato Djokovic?
Min**ia ma se dopo tutte queste parole ancora non l'hai capito siamo messi male!
La regola di condotta che ha violato è quella che vieta di scagliare la palla incuranti del fatto che tale gesto potrebbe comportare conseguenza pericolose per le altre persone che stanno in campo (nel caso di specie un giudice di linea).
Nickognito ha scritto:
E quindi, se Djokovic ha avuto il massimo della multa, ti sembra proporzionale? Visto che tirasse un pugno in faccia all'arbitro mandandolo all'ospedale tre anni e rendendolo cieco, prenderebbe la stessa multa?
Tu equipari (o confondi) sanzione pecuniaria e sanzione sportiva. Sono due cose diverse.
Se Djokovic avesse preso a cazzotti l'arbitro, magari avrebbe avuto la medesima sanzione pecuniaria (se era già stata applicata la massima), ma avrebbe avuto anche una lunghissima squalifica da qualsiasi campo e/o torneo.
Ad ogni buon conto, ribadisco che l'unico elemento su cui si può discutere e posso riconoscere una certa logicità nel tuo ragionamento, consiste nel fatto che l'applicazione del massimo della pena pecuniaria potrebbe essere stata eccessiva.
Tutto dipende da quali siano (se ci sono) i criteri che devono orientare coloro che irrogano la pena.
Se i criteri consistono nella gravità delle conseguenza e "cattiveria" del gesto (intesa anche come volontarietà delle conseguenze e non solo del gesto in se), sicuramente avranno esagerato.
Se i criteri prendono in esame anche altri parametri come l'importanza del torneo, della posta in gioco, la situazione reddituale del danneggiante, ecc...allora la pena potrebbe essere corretta.
Per farti un esempio: in Italia se un operaio che guadagna 1.000 al mese parcheggia nel centro di Piazza Duomo a Firenze, prende una multa di 500 euro (metà del suo stipendio).
Se fa la stessa cosa un imprenditore che guadagna 1.000.000 al mese, prende la stessa multa.
Tipico esempio di legge uguale per tutti, ma chiaramente non proporzionale.
Su cosa sia giusto, ovverosia se la giustizia sia "anche" proporzionalità, già Aristotele, 2.400 anni fa, scrisse splendidi trattati (seguiti da fiumi di pagine di filosofia del diritto). Degli (incredibilmente attuali) scritti di Aristotele ti consiglio caldamente la lettura, se l'argomento ti dovesse interessare.
Tornando ai sistemi giudiziari moderni: in svizzera, al contrario che in Italia, la multa per chi parcheggia in divieto di sosta (e non solo) è commisurata alla situazione reddituale di colui che ha commesso l'infrazione.
Così chi parcheggia con la Ferrari in Piazza Duomo non riceve la stessa multa dell'operaio, che si trova a pagare una sanzione pari a metà del suo stipendio.
In tutto questo non voglio dire che all'ATP funzioni così: no ne ho la più pallida idea.
Dico solo che per poter considerare iniqua o sproporzionata la decisione, bisognerebbe sapere quali sono i parametri di valutazione che - per legge - devono essere posti alla base della decisione da assumere.
Nickognito ha scritto:
Io non ho esperienza di diritto, ma diciamo che anche un giudice avrebbe il suo da fare, per difendere una sentenza dove il 99% dei precedenti e' risultata in completa assoluzione, sulla base delle stesse leggi.
Onestamente non mi sembra proprio che casi simili non siano stati sanzionati con la squalifica.
Diversamente, se ti riferisci alla sola sanzione pecuniaria, vale quello che ho scritto sopra.