ciccio ha scritto:
Il Tribunale ha, però, convenuto che non esiste evidenza che il Letrozolo migliori le prestazioni atletiche di una tennista di sesso femminile.
Lo dice la giustizia sportiva antidoping, non è sufficiente ?
Lo riscrivo, LA GIUSTIZIA ANTIDOPING, non io te la Errani o un'articolo, una è talmente cretina da doparsi con una sostanza che non la dopa ?
Il Tribunale ha squalificato per 4+2 mesi una tennista di sesso femminile, per l' uso di una sostanza proibita alle donne. Questo mi pare evidente. Il tribunale ha scritto nella sentenza che il letrozolo e' stato utilizzato come doping da alcune boybuilders donne. Ha anche scritto che, mentre inizialmente il letrozolo era stato considerato doping solo per gli uomini, poi e' stato esteso anche alle donne, nel 2005. E ha detto che in generale lo specifico farmaco non c'e' evidenza che sia usato per doping nel tennis (uomini e donne).
Non c'e' scritto da nessuna parte che il letrozolo non migliori le prestazioni atletiche delle donne, anzi c'e' scritto l' esatto contrario.
C'e' anche scritto che la Errani non vive con la mamma, e' li' solo ogni tanto, che la mamma Errani non doveva spezzare pillole perche' le prende intere, e che lavora come farmacista. Ma, pur essendo farmacista, le capita spesso di far cadere medicine in giro e si scorda sempre di prenderle e quindi deve tenerle in cucina. Proprio il giorno in cui c'era la Errani a mangiare, le sara' caduta una pasticca nei tortellini. Farmacista e madre di una atleta multimilionaria, di certo consapevole degli effetti della medicina, se ne e' comunque fregata.
C'e' anche scritto che mamma Errani ha nascosto alla figlia che lei prendesse quelle medicine.
C'e' anche scritto una serie di cose del tutto non rilevanti per la sentenza come "Sicuramente la malattia della signora ha avuto influenza sulla famiglia Errani. Pur avendo a che fare con seri problemi personali di salute, la signora era comunque capace sia di lavorare part-time che di dedicarsi devotamente alla propria famiglia"
C'e' anche scritto che le capitava spesso che una seconda pasticca le cadesse in cucina senza che lei se ne accorgesse. Ricordo che si parla di pasticche che sono confezionate separatamente, che devono essere consapevolmente aperte e tolte dalla confezione, una ad una.
C'e' anche scritto che il tribunale ha giudicato le parole dell'esperto portato in tribunale dalla Errani "completamente inconcludenti'.
Ha detto che l' opinione di tale esperto, per cui la quantita' di letrozolo sarebbe insufficiente per significare un caso di doping era errata, e che la dose e' compatibile con la possibilita' di un doping volontario.
Il professore della Errani quindi ha proposto un nuovo metodo per scagionarla, che il tribunale ha rifiutato. Ha di nuovo cercato di dire che la quantita' non era sufficiente e di nuovo e' stato smentito dicendo che non era vero.
C'e' anche scritto che al tribunale non basta che ci sia la possibilita' di una ingestione occasionale. Ma che questa debba avere una probabilita' di almeno il 51%.
La riduzione della pena , c'e' anche scritto, e' dovuta al fatto che il tribunale giudica probabile che la mamma Errani, presa dalle preoccupazioni della malattia, fosse cosi' naturalmente distratta dal non pensare alle conseguenze di quelle pasticche e farle cadere spesso, nonostante fosse farmacista.
Sul fatto che il farmaco non sia dopante per le donne non c'e' scritto proprio nulla.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)