Lyndon79 ha scritto:
Piuttosto, (ti) farei una domanda. Quello che è davvero straordinaria, propria solo dei grandissimi atleti, è la sua capacità di recupero da uno sforzo all'altro.
Buoni atleti (tipo Boggiatto, Marin, Bossini ma la stessa Filippi: li cito perchè ho sentito le loro interviste, ma la questione è applicabile a moltissimi altri nuotatori) rimarcano come lo sforzo di una-due-tre (non dieci!) gare incidano pesantemente sulle prestazioni della successiva.
Su questo fatto (uno dei principali fattori, credo, delle sue prestazioni), sai qualcosa di più?
Grazie..
Guarda, Phelps ha indubbiamente una grandissima capacità di recupero che nel nuoto (come poi anche in altri sport) viene valutata misurando la quantità di lattato nel sangue. Ma non sta in questo la sua straordinarietà o, quantomeno, non sta solo nella capacità di recupero, perchè anche altri nuotatori, tra cui ad esempio la Pellegrini e Colbertaldo tra gli italiani, hanno una quantità di lattato molto bassa dopo le gare. Però solo Phelps può permettersi di disputare tante gare per alcuni motivi:
1) Phelps è talmente superiore ai suoi avversari in gare come i 200 e 400 misti, i 200sl e i 200 delfino da potere nuotare al risparmio i turni eliminatori e, ciononostante, qualificarsi per la finale e, solo in finale, impegnarsi al max;
2) Phelps, come anche altri nuotatori Usa, si è abituato fin dagli esordi a disputare molte gare nei meeting di preparazione che si svolgono durante l'anno e in ogni gara a cui partecipa vuole vincere. In questo modo, ha allenato il suo fisico a sostenere sforzi ravvicinati e la sua mente a non avere cali di concentrazione;
3) Phelps vuole stupire e, in particolare, vuole scrivere pagine di storia del nuoto. Per questo si è prefisso traguardi che tutti (anche Perrone
) capiscono essere eccezionali. Di qui il suo tentativo di raggiungere record come quello di Spitz; record, si badi bene, che lui dichiara di voler ottenere per rendere il nuoto più popolare di quanto adesso sia (ha fatto spesso il confronto con le imprese di Michael Jordan nel basket che lo colpirono quando era bambino). Per fare questo, si è preparato da anni, combattendo l'infinita monotonia delle ore di allenamento in piscina che il nuoto richiede, per l'appuntamento di Pechino, perchè sa che a Londra 2012 ci arriverà da ventisettenne e il suo fisico non gli consentirà più di sostenere un numero così grande di gare.
In definitiva, partecipare a tante gare in così poco tempo richiede una grande capacità di recupero (che indubbiamente Phelps ha), ma soprattutto:
a) una enorme capacità di non avere cali di tensione, di restare concentrati sull'obiettivo,
b) una notevole superiorità nelle singole gare che consenta di risparmiare energie nei turni eliminatori,
c) una volontà di stupire, di fare qualcosa di unico.
P.S. Gios, Phelps è eccezionale anche nel mangiare, per cui è sconsigliabile seguirlo
. Forse quanto riportato sulla sua alimentazione è un po' esagerato, però è vero che mangia tantissimo e, secondo i nostri canoni, piuttosto male.