LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

no, gios, non sminuisco, sei tu che aumenti a dismisura. Ti piacesse collezionare latrine, ci vedresti la fiaba del male che esce dal corpo e la purificazione , la bellezza della nostalgia di cio che era parte di te e non lo e' piu'.

sono gare di corsa, uno va piu' veloce e vince, si prende il premio. e a te diverte star sl divano a vederle. Va bene, non importa aggiungere molto altro...


Appunto, Walt Kowalski non andava a giurare di essere buono davanti a chi gli chiedeva di ispirare i giovani , faceva il suo.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da alessandro »

dsdifr ha scritto:x Alessandro:
Per questo al primo post ho sentito il bisogno di rispondere, facendo delle considerazioni che come vedi condividi anche tu. Incomprensione risolta!
si, si, ok.
mi ero reso poi conto di essermi spiegato male.

il mio ragionamento era piu' o meno:

1) schwazer odiava la marcia, la odiava, ne aveva la nausea, forse non l'ha mai amata e doveva allenarsi ogni giorno 8 ore e condurre il resto dell e24 ore per riposarsi, dormire e preparasi all'allenamento del giorno successivo.
2) ci sono centinaia di atleti al mondo ch efanno lo stesso e provano gli stessi sentimenti
3) perche' lo fanno?
4) perche' nelle dittatur esono costretti, nei paesi poveri e' l'unico modo per uscire dall afame.
5) e in Italia? e' un modo per avere uno stipendio e magari puntare al successo sportivo ed economico, comunque pagato dallo stato.
6) perche' lo stato dovrebbe pagare uno per essere infelice, faticare come una bestia, farsi sfuggir eil meglio della vita, non imparare nulla o quasi e trovarsi a 30 anni senza nulla in mano?
7)Che utilita' h alo stato in questo? in effetti che utilita' ha? cioe', uno che si allen aper 4 anni a marciare 8 ore al giorno tutti i giorni per poi andare alle olimpiadi e marciare 50 Km?

e' che sono partito dal N.7 :D


che senso ha?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da alessandro »

per l'ispirazione... a me danno piu' stimolo ed ispirazione, quelle trasmissioni dove dei ciccioni assurdi perdono 20 Kg in due mesi, facendo ginnastica e mangiando verdura. Cioe', se lo fanno loro, posso farlo anch'io. ma vedere Bolt, non e' che dico: ok, domani vado a correre... :D
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Zonker »

Gios ha scritto:Il nazionalismo è un concetto astratto, e parla per ideali. Il patriota ha la faccia di un salumiere, dell'impiegato della posta, di un vicolo cittadino, di una piazza, di una roggia.
Sono dovuto andare sul vocabolario a vedere che voleva dire ... ma non ho capito lo stesso (il patriota ha la faccia di un canale artificiale? boh! Immagine mymag è diventato troppo difficile per me).
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

insomma, stiamo qui a sentirci dire che un bambino pensa che guarda bolt come corre, posso essere cosi' anche io, mi piacerebbe essere come un patriota con la faccia simile a un canale artificiale, o una piazza, e poi non possiamo criticare la retorica.

Il bambino pensa, magari> in culo a blake, grande, forte e duro! e lo zio: e anche a carl lewis! e poi un bel rutto dopo la coca sul divano :)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Ma davvero qualcuno guarda le olimpiadi perché pensano che possano essere di esempio o di ispirazione? Temo di sì, in effetti, e torna il discorso che probabilmente il modo più sano di fare informazione è parlare di olimpiadi. Se si parlasse di olimpiadi tutto l'anno, si starebbe meglio, forse.

Ma non è vergogna nei confronti di un'operaia che da quarant'anni lavora otto ore al giorno per dar da mangiare ai figli? Perché l'ispirazione la trovi lì, la trovi in tante altre cose.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Nickognito ha scritto:sono gare di corsa
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Nickognito ha scritto:sono scaramucce confusionarie lungo una spiaggia
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Nickognito ha scritto:sono sassi posati sopra altri sassi, e qualche vetro
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Nickognito ha scritto:sono ghiandole di grasso
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Nickognito ha scritto:è un ubriacone, in fondo
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

c'è un punto debole nella sequenza di Alessandro secondo me, ed è il cinque.
5) e in Italia? e' un modo per avere uno stipendio e magari puntare al successo sportivo ed economico, comunque pagato dallo stato.
non è esattamente così. C'è modo e modo di fare ogni cosa, ed anche di allenarsi. Una volta che Schwazer - o chi per lui - gode di uno stipendio elargito dallo stato, ammesso che sia giusto (non eravamo partiti discutendo questo mi sembra), può allenarsi a) quel tanto che basta per fare il compitino giornaliero oppure b) tanto quanto è necessario per realizzare il suo potenziale - che corrisponda ad arrivare primo, terzo, quarto, ventesimo, cinquantesimo, quello che è.
Se fai il marciatore per lo stipendio elargito dallo stato e tanto ti basta, a). Se lo fai per diventare ricco e famoso, prima a) e poi b). Se senti quel bisogno di cui si diceva perché per sentirti soddisfatto hai bisogno di spendere fatica, tempo, energie: b). E quel tipo di soddisfazione non la raggiungi barando, non ti basta: devi sentire, percepire di aver dato quanto dovevi dare.
Ecco l'ispirazione, che per me sul lavoro può significare andare a fare quella visita forse necessaria - forse no; e poi nel tempo libero passare quell'oretta libera ad impegnarmi in qualcos'altro che mi costa, mentre lo faccio, e mi appaga poi.
Per me, dico. Poi ognuno ci veda quello che vuole, o anche nulla.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Eh son cose con cui ci se gasa, sì.
Però ecco, è bello gasarsi con cognizione di causa, secondo me. Incazzandosi per come viene trattata la questione doping, o notando l'impatto delle olimpiadi sulla vita comune, e via dicendo.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Zonker ha scritto:
Gios ha scritto:Il nazionalismo è un concetto astratto, e parla per ideali. Il patriota ha la faccia di un salumiere, dell'impiegato della posta, di un vicolo cittadino, di una piazza, di una roggia.
Sono dovuto andare sul vocabolario a vedere che voleva dire ... ma non ho capito lo stesso (il patriota ha la faccia di un canale artificiale? boh! Immagine mymag è diventato troppo difficile per me).
Intendevo dire che il nazionalismo di solito si ispira a concetti, idee (ad Alessandro Magno il nazionalismo era stato suggerito da Aristotele, per intenderci. Greece uber alles); il patriota invece sa che deve volere bene alla propria patria perché la propria patria è il salumiere sotto casa, o la piazza dove ha pomiciato la prima volta.
Ultima modifica di Gios il lun ago 13, 2012 4:12 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

ma non lo fa nessuno, la retorica e' anche con se stessi. La gente pensa che l' operaia cha lavora duro per mantenere i figli e' l' esempio. Una mia amica fa la donna delle pulizie, ormai e' vecchia e lo fa a fatica, ma cosi' i suoi figli hanno potuto finire medicina. Lei e' contenta, lavora 10 ore al giorno, non fa un giorno libero da mesi.

E' un bell esempio. Io non la sto a guardare, e mi guardo il dream team alle olimpiadi perche' mi diverte vedere buttare la palla dentro a un cesto. Poi vado al campino e la tiro io dentro al cesto, o per solito sul ferro, e mi diverto.

E cosi tutti, macche' esempio e esempio, macche' passione. Ieri parlavo con un tizio che e venuto fa israele a vedersi il festival di metal, se ne stanno giorni senza farsi la doccia, spendono soldi, fanno la fila ad aspettare, in piedi tutto il giorno, si prendono un sacco di botte, lui si e' preso un frigo nella schiena e si e' rotto due costole e, con le costole rotte, si e' visto in prima fila altri due concerti, e solo alla fine di tutto e' andato a pronto soccorso. Quella e' passione, non quella di chi corre per gloria e assegni.

che poi da che mondo e mondo i ragazzini vogliono sempre giocare a palla, semmai non vogliono andare a scuola. Figurati se un bambino ha bisogno di ispirazione. Ha bisogno di un campino per giocare, di una palla, che siano gratis, e di qualcuno che gli dica di non giocare tutto il giorno ma studiare ogni tanto. Come se un quindicenne avesse bisogno di vedere prostitute indefesse e ricche per aver voglia di fare l' amore, via...
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

In effetti probabilmente hai ragione, ma comunque i metallari parecchi sono anche puliti eh. :D
Detto questo, la gente trova qualcosa da fare nella vita e poi tira dentro quel qualcosa tutte le storie che gli fan pro. I bambini giocano. Il fanciullo ride, dice di sì, non è un caso.

Insomma, lascia lì qualcosa. Contro lo spread è arrivato per un po' Bolt. Va bene così. Tregua, senso, ok. Non riso, ma pazienza.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

Nickognito ha scritto:no, gios, non sminuisco, sei tu che aumenti a dismisura. Ti piacesse collezionare latrine, ci vedresti la fiaba del male che esce dal corpo e la purificazione , la bellezza della nostalgia di cio che era parte di te e non lo e' piu'.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

paoolino ha scritto:
BackhandWinner ha scritto:
paoolino ha scritto:C'è una cosa che mi sfugge completamente in questa discussione: che caz-zo è lo spleen?
Immagine

Cosa facevi a 16 anni, paolì, cosa facevi!? :-? :(
Guardavo le Olimpiadi di Atlanta!
:D

(io pure mi sa, perché ricordo ancora benissimo l'impressione straordinaria che mi fece Micheal Johnson sui 200 e i 400: che fenomeno)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

Ma certo che l'"ispirazione" può capitare un po' dappertutto, in BHW che vomita su un tornante, in Nick che accarezza cose che sono solo mammiferi pelosi con l'unico talento di cadere in piedi, in Floyd che pubblica editoriali prezzolato da Zuckenberg si possono intuire molte cose interessanti e che stimolino il buonsenso.

A me pare solo discretamente ragionevole (vista l'enfasi globale, la copertura, il fatto che una competizione sportiva sia un po' paradigmatica, riso/lacrime, l'eccellenza fisica degli atleti, la bellezza di alcuni loro gesti, il pensiero del loro allenamento, la possibilità di vedere più volte alcuni istanti caratteristici, la solidità storica delle passate edizioni olimpiche, la retorica storica delle olimpiadi classiche, la possibilità di aumentare le sensazioni accompagnando immagini a musica, la "comunione breve del patriottismo sportivo" (è bello ascoltare uno stadio che canta una canzone per festeggiare assieme uno di Mogadiscio che passava di lì)) pensare che qualcuno possa intuire altrettante cose interessanti, forse pure di più, e che stimolino altrettanto bene il buonsenso.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Atlanta la guardai tantissimo, penso che mi gasai, avevo 11 anni.

Greene
Fredericks
Boldon

il podio dei cento.

E mi ricordo Michael Johnson.

Che facevo a undici anni? A undici anni guardavo i cartoni, giocavo a calcio. A sedici anni giocavo al computer, mi facevo le seghe.

Io Baudelaire non l'ho mai letto. Quando sto su MyMag mi sento sempre un po' inadeguato, mi sembra di non sapere niente.

Mah, io dovrei cominciare a fare qualcosa. :o
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

floyd10 ha scritto:Sarebbe meglio pensarla direttamente così, ma insomma,

Le conseguenze del collasso finanziario che sembra sia all’orizzonte, per come le capisco io, e probabilmente le capisco male, se dovessi riassumerle brevemente direi che potrebbero essere queste: diventeremo più poveri. E quando penso alla povertà, mi vien sempre in mente una cosa che mi sembra dicesse Stendhal, al quale, come si sa, l’Italia piaceva moltissimo, e diceva che quello che gli piaceva, dell’Italia, era che in Italia, gli italiani, non si vergognavano di essere poveri. Allora, secondo me, se ritornassimo a pensarla a questo modo, che non c’è da vergognarsi, a essere poveri, credo che il collasso finanziario che sembra sia all’orizzonte ci farebbe molto meno paura.

Paolo Nori.
Che, pur essendo un bravo scrittore, è un essere umano, alla fine e, soprattutto, è pagato (non sempre, ma spesso) per scrivere: quindi succede poi che scriva anche stronzate come questa. :)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

floyd10 ha scritto:Atlanta la guardai tantissimo, penso che mi gasai, avevo 11 anni.
Adesso sei diventato un vero ometto, e fai bene a gasarti il giusto.
("Gasarsi" termine molto anni '80, o è una mia impressione?)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Gios »

BackhandWinner ha scritto:
floyd10 ha scritto:Sarebbe meglio pensarla direttamente così, ma insomma,

Le conseguenze del collasso finanziario che sembra sia all’orizzonte, per come le capisco io, e probabilmente le capisco male, se dovessi riassumerle brevemente direi che potrebbero essere queste: diventeremo più poveri. E quando penso alla povertà, mi vien sempre in mente una cosa che mi sembra dicesse Stendhal, al quale, come si sa, l’Italia piaceva moltissimo, e diceva che quello che gli piaceva, dell’Italia, era che in Italia, gli italiani, non si vergognavano di essere poveri. Allora, secondo me, se ritornassimo a pensarla a questo modo, che non c’è da vergognarsi, a essere poveri, credo che il collasso finanziario che sembra sia all’orizzonte ci farebbe molto meno paura.

Paolo Nori.
Che, pur essendo un bravo scrittore, è un essere umano, alla fine e, soprattutto, è pagato (non sempre, ma spesso) per scrivere: quindi succede poi che scriva anche stronzate come questa. :)
Leggere su un carretto trainato da muli è molto meno nauseante, il dondolio potrebbe favorire la concentrazione, persino.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Quella è una stronzata, ma solo in parte, e infatti lui sicuramente le conseguenze della crisi le capisce male. Aiuta molto a vedere le cose from a slightly different angle (che è una cosa che in italiano io non saprei dire altrettanto bene), ed è molto interessante secondo me.
Aiuta ad esempio a farti capire perché una cosa che due settimane fa era l'incubo di tutti per due settimane sparisce, e poi torna, perché ora torna, per dire.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

Gios ha scritto:Ma certo che l'"ispirazione" può capitare un po' dappertutto, in BHW che vomita su un tornante, in Nick che accarezza cose che sono solo mammiferi pelosi con l'unico talento di cadere in piedi, in Floyd che pubblica editoriali prezzolato da Zuckenberg si possono intuire molte cose interessanti e che stimolino il buonsenso.

A me pare solo discretamente ragionevole (vista l'enfasi globale, la copertura, il fatto che una competizione sportiva sia un po' paradigmatica, riso/lacrime, l'eccellenza fisica degli atleti, la bellezza di alcuni loro gesti, il pensiero del loro allenamento, la possibilità di vedere più volte alcuni istanti caratteristici, la solidità storica delle passate edizioni olimpiche, la retorica storica delle olimpiadi classiche, la possibilità di aumentare le sensazioni accompagnando immagini a musica, la "comunione breve del patriottismo sportivo" (è bello ascoltare uno stadio che canta una canzone per festeggiare assieme uno di Mogadiscio che passava di lì)) pensare che qualcuno possa intuire altrettante cose interessanti, forse pure di più, e che stimolino altrettanto bene il buonsenso.
a me pare piu' ragionevole l' entusiasmo di mia sorella per le terme di ischia, e penso cha la vasca n.1 di negombo sia molto piu' emozionante, storica, e di ispirazione di tutte le gare olimpiche di dressage, fioretto e marcia della storia messe insieme. Ma siccome sono impressioni mie, non e che vado a rompere le scatole alla gente parlandone. Non metto le foto di stabilimenti termali belli accanto a una foto del gran canyon scrivendoci sotto ' terme' e 'sassi'. nelle foto che hai messo sopra, non ho visto nessun minimo legame tra la foto di bolt e la cattedrale. Intendiamoci, per me non dovevan costruire cattedrali, ma dire la messa all' aperto e sfamare i poveri, ma questo e' un altro discorso, sono belle le cattedrali. Una corsa per me e' una corsa, certo meglio Bolt che quello sgraziato di Michael Johnson, certo, una corsa alla Carl Lewis, per me, e' sicuramente molto bella, ma non vedo nessun legame nelle foto, come tu forse non lo vedresti nelle terme. La differenza e' che tu fai passare quel legame come oggettivo, io no. Io non ho bisogno di un mano di retorica per gustarmi quello che mi piace o quello che faccio, sinceramente.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Gios ha scritto:
floyd10 ha scritto:Atlanta la guardai tantissimo, penso che mi gasai, avevo 11 anni.
Adesso sei diventato un vero ometto, e fai bene a gasarti il giusto.
("Gasarsi" termine molto anni '80, o è una mia impressione?)
Gasarsi è un termine bellissimo perché iniziano a usarlo tutti intorno a te, come boss. Iniziano a usarlo i tuoi amici, e poi lo senti anche agli amici dei tuoi amici che lo sentono dire a loro - e loro ti guardano ridendo -, se una sera sei in qualche gruppo ampliato.
Credo sia stato usato un po' da tutti i gruppi di giovani dalla metà degli ottanta fino ai duemila, e funziona tantissimo nella formula Ci se gasa!, o Me so gasato!
Ultimamente non fanno altro che dirmi Ci se gasa, e io non mi gaso neanche più tanto, ma devo ammettere che è divertente reintrodurre questi tormentoni liguistici del passato. ^.^
Ultima modifica di floyd10 il lun ago 13, 2012 4:44 pm, modificato 1 volta in totale.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

Ma comunque Baudelaire e Rimbaud e Verlaine a 16 anni mica tanto a scuola. Se non, insomma, del tutto marginalmente.
Nei lunghi pomeriggi post-scolatici al parco o giù al porto e nei lunghissimi pomeriggi estivi, sempre da solo, sempre giù al porto, al tramonto; e poi sempre più spesso, pericolosamente, al mare, sotto l'ombrellone del gruppetto di adolescenti con qualche velleità intellettuale. Dove, cosa stupefacente, cominciavano a fare capolino persino alcune di quelle incredibili creature profumate e senza peli (o con pochi peli, se non altro pochi peli in faccia).
E insomma il punto credo fosse che mi sembrava del tutto impossibile anche solo pensare di avvicinare le creature profumate e senza peli, se non frequentando assiduamente, prima, Baudelaire.
Ultima modifica di BackhandWinner il lun ago 13, 2012 4:45 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Tu non ne hai bisogno Nick, ma la gente sì, e tutto sommato le Olimpiadi sono più meglio che peggio, ecco. Tutto qui. :)
Ultima modifica di floyd10 il lun ago 13, 2012 4:43 pm, modificato 1 volta in totale.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

BackhandWinner ha scritto: senza peli.
:roll:
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

Nickognito ha scritto:
BackhandWinner ha scritto: senza peli.
:roll:
Oggigiorno sarebbe da prendere alla lettera.

(Bona tempora currunt, ma non più per noi, temo).
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

BackhandWinner ha scritto:
(Bona tempora currunt, ma non più per noi, temo).
ma parla per te :D
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Messaggio da Gios »

floyd10 ha scritto:Tu non ne hai bisogno Nick, ma la gente sì, e tutto sommato le Olimpiadi sono più meglio che peggio, ecco. Tutto qui. :)

Retoricamente: Ragione si desta e bacia floyd in fronte e sulla bocca (che poi non mi piace mica tanto tu mi dica, se non sbaglio, quella cosa della mano di retorica, sai? Ci sono rimasto male, sono un giovanotto che ci tiene a queste cose :()
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da BackhandWinner »

Nickognito ha scritto:
BackhandWinner ha scritto:
(Bona tempora currunt, ma non più per noi, temo).
ma parla per te :D
#104# :D
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Messaggio da dsdifr »

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Messaggio da alessandro »

BackhandWinner ha scritto:Ma comunque Baudelaire e Rimbaud e Verlaine a 16 anni mica tanto a scuola. Se non, insomma, del .
in realtà, già alle medie, qualcosa, nella lezione di francese avevamo fatto, e alle superiori, almeno sapere cosa sono, si.
Leggere un intero libro è differente.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
ciccio
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da ciccio »

Siamo al loop ?
Ok adesso si và a Rio, il 95% della popolazione è formato da questa gente qui, che ha le sue olimpiadi, queste





nel secondo video si vedono delle camionette nere, sono quelle che stanno facendo "pulizia", ovviamente non risolvono nessun problema vero, il problema semplicemente lo spostano da un'altra parte così la realtà non và in televisione.
Chi glielo spiega che cosa c'entra Rio 2016 con loro ?
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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paoolino
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da paoolino »

Segnalo due pezzi di Giorgio Terruzzi uno pre-olimpico e uno post-olimpico:

Pacchi Olimpici

Il virus olimpico si scatena matematico ogni quattro anni trasformando della gente che di norma se ne sbatte altamente in patrioti indefessi, guai a toccare l’azzurro, qualunque cosa accada. Il fatto è che durante i Giochi, appunto, accadono cose insensate, misteriose, del tutto incomprensibili. Prendiamo la scherma, ad esempio. La scherma, ecco, specialità che interessa relativamente quelli che tirano di scherma, figuriamoci gli altri. Ora, siccome l’Italia, sull’argomento è ferrata in tutti i sensi, apriti cielo. Il problema è che nessuno sa veramente chi vince o chi perde. Non lo sanno gli atleti e le atlete, impegnati tutti a dare di matto ogni venti secondi, a esternare crisi di nervi sparse, urla isteriche e compagnia bella. Non lo sanno gli spettatori, figurarsi i telespettatori, che vedono due persone vestite di bianco compiere gesti inconsulti, arma alla mano per giunta. E non lo sanno i giudici, sia chiaro, con la loro parlantina rigorosamente in francese (perché? mah, non si è mai saputo), pronti a dire delle parole a vanvera con la pretesa di ricostruire un assalto che ricostruirlo francamente non si può. Niente, loro sparano lì del parbleau ed è fatta. Stoccata assegnata a questo o a quello senza che nessuno dica ba, anche perchè è impossibile contestare l’invisibile. La scherma… ma pensa te. Eppure, quando arriva il momento delle medaglie, tutti a cercare di seguire, facendo un tifo della madonna, in attesa che il giudice sedicente francese dica la sua e faccia accendere il quadratino luminoso. E’ il quadratino che fa la parte del leone, il resto è irrilevante, chissà, mica trattasi di un gol, di un traguardo da tagliare, eccolo lì.

Prendiamo la lotta grecoromana. Intanto, chi di voi ha mai conosciuto uno che da grande vuole fare la lotta grecoromana? Chissà com’è che un ragazzino, ad un bel momento, invece di tirare due tiri a pallone, invece di divertirsi con il rugby, invece di pedalare o di nuotare, si lancia su un tappetino aggrovigliato ad un altro, con attorno dei giudici (pure lì, ma chi sono? cosa fanno per il resto della loro vita?) che fingono di capire cosa accade in quel garbuglio di polpacci e bicipiti. Non si sa cosa accade, non lo sa nessuno, anche se qualcuno prima o poi vince o perde. E resta lì come un orfanello, con su quella tutina che indossano nel mondo intero soltanto i lottatori di lotta grecoromana, sette o otto in tutto, stivati in un qualche sottoscala sino all’arrivo dei Giochi con le bretelline, il body da gamba corta stabile.

C’è il taekewondo, alla Olimpiadi. Cosa diavolo è? Chissenefrega, metti che in quella zona lì, la prestigiosa, magica, attesissima “ Zona Medaglie” si aggiri un azzurro e te lo faccio vedere io quanto è interessante la zona. Alè, presi dal taekwondo, magari accanendoci contro un cubano, un brasiliano, un cipriota perchè il bastardo, il vero bastardino, si oppone alla vittoria del nostro. Anzi, del Nostro, maiuscolo, così impara, il cubano.

Vogliamo parlare del tiro al piattello? Tutta gente che spara dalla mattina alla sera, il che basta e avanza per dare una misura della condizione, del carattere, della pericolosità potenziale del soggetto. Pam, pam, pam…. settemilatrecentosettantadue piatteli colpiti su settemilatrecentosettantratre. Dei potenziali killer professionisti, in buona sostanza. Ci sono anche quelli che vanno via di pistola, irriconoscibili persino per i parenti dato l’ambaradan di accrocchi avvitati sulla testa, sull’occhio che non serve. Sparano ma non si sentono, pfittt, pfittt… e anche qui, come vadano davvero le cose per i Nostri non si sa. In compenso sappiamo che il cinese, lì a un metro, è una vera, autentica, strepitosa merda umana, avanti di tre punti, da gufare sino allo sfinimento.

In quei giorni, i gironi delle zone medaglie, ci sono avvocati o camerieri o idraulici che di punto in bianco pronunciano la parola “badminton” così come pronunciano “causa”, “cotoletta” o “brugola”. In quei giorni lì ci sono persone che mangiano seduti sul divano per seguire il dressage. No, dico, il dressage, che è come il nuoto sincronizzato fatto fare ai cavalli, poveri sacramenti anche loro, tutta una roba di zampetta qui, zampetta là, nastrino su, frustino giù, che se per caso scappa un colpo di tosse sei fottuto.

Per non parlare della ginnastica con le clavette… le clavette? Oh, gesù. Per non dire della ginnastica con i nastrini che fanno i ghirigori. Per non dire del pentathlon moderno (moderno in che senso? da quando? per quanto?). Ora, il pentathlon, ai più, fa venire in mente la pozione somministrata da Diabolik alle vittime per farle parlare. Solo che non puoi parlarne, appunto, perché avverti il rischio di dire una cazzata. Quindi sarà qualcosa d’altro. Cosa esattamente non lo sa nemmeno la signora Wikipedia in persona, ma transit, come dicono in via Lomellina. Fa niente, metti che un Giulio, un Carlo, un Giovanni sia buono per una medaglia… Guai a saltare il pentathlon. Moderno, per giunta, fai te.

Poi, a cose fatte, quando tutto finisce, quando si torna alla vita normale, roba di moto e macchine, pallone e pedale, di tutto ‘sto bagaglio olimpico non si sa che farne, lo si getta in soffitta per anni quattro circa. Salvo saltar su ogni tanto a dire che in fondo, quel Carlo che ha vinto l’oro nel pentathlon, non se lo caga mai nessuno, poveretto, chissà i sacrifici che ha fatto.


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L'oro degli sconfitti

L’avventura olimpica ha un sapore tipico, estivo, che in qualche modo resiste e resta dopo il sipario. Qualcosa che va oltre il calcolo delle medaglie, la riscoperta di un nazionalismo da sport che ci porta a tifare per “i nostri” soprattutto quando i nostri sono volti mai visti, infilati in una competizione per molti di noi misteriosa, quasi ignota. Ma ciò che più di ogni altro elemento colpisce e resta non è la gioia di chi vince. Piuttosto è il dolore di chi perde. Qualcosa che riguarda una condizione molto comprensibile da chi campione non è affatto. Lo spettacolo dell’essere umano alle prese con un limite estremo credo sia l’ingrediente base dello sport. Possiamo meravigliarci ed entusiasmarci osservando la potenza di chi questo limite supera e abbatte.
Eppure c’è qualcosa che commuove di più, che più ci riguarda: la morte di un sogno, la fine di una speranza, la sconfitta. Volti e lacrime lontane dalla gioia, con dentro i fotogrammi crudi di un film. Questo film racconta un lungo percorso in tutto simile a quello compiuto dagli eroi vincenti, ragazzi e ragazze distanti un centimetro, un millesimo, un metro, raggianti, medagliati. Racconta la stessa dedizione, una identica tenacia, un viaggio analogo, costruito su fatica e talento. Un viaggio che nei pressi del traguardo nega il premio, ciò che per regola e convenzione determina un successo. Eppure, dal quarto in giù l’oro appare eccome, mostra una miniera a disposizione di chi guarda. Dentro la quale possiamo leggere più chiaramente una storia, possiamo misurare una emozione più articolata e profonda perchè propone una condizione più nota a ciascuno di noi, più connessa al vivere di chi cerca una prestazione giorno dopo giorno, sperimentando, giorno dopo giorno, anche -non solo, ovviamente- l’impossibilità di salire sul podio, di farcela. Sta nelle lacrime di chi ha perduto il patrimonio straordinario dell’agonismo. Lì, soprattutto, possiamo comprendere davvero l’altro, una persona che all’improvviso e finalmente, si fa accessibile e vicina, ci spiega quanto sia faticoso provarci, quanto amaro sia cadere ma anche e soprattutto quanto sia utile mettersi alla prova, anche nel momento in cui proprio lo sforzo perde- insieme alla gara- ogni significato. Due settimane per una serie di incontri senza prezzo. Non ricordiamo i nomi, alcuni atleti nemmeno li abbiamo visti, sono usciti di scena al primo turno, nelle eliminatorie, hanno mancato la forma, il tempo, la finale. Eppure loro più di ogni altro, ci hanno permesso di attraversare un campo denso. Dentro il quale ci stanno sveglie all’alba, sacrifici non raccontabili, una personalissima, intima sfida. Che propone sempre una consolazione. La misteriosa capacità di sfruttare l’oro che sta soltanto nella sconfitta per ricominciare a correre, a provarci, convinti di cavare soddisfazioni formidabili senza alcun riconoscimento, certi di non essere soli.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

In Brasile succedono cose interessanti:

Immagine
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Nickognito
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto: La scherma, ecco, specialità che interessa relativamente quelli che tirano di scherma
:lol: :lol: :lol:
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

Il primo sarebbe un discreto post da blog, ma il secondo articolo è pertinente e molto bello.
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floyd10
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

dsdifr ha scritto:
Greene
Fredericks
Boldon

il podio dei cento
biiip! errore :D
Bailey, lapsus. :)


Kobe Bryant sulla sua pagina facebook:

Can’t believe the games are over, seems like yesterday we were walking into the stadium with nerves of excitement and dreams of Gold. The dust has settled, the medals handed out. Some have fulfilled their dreams, and others have come up short. The true beauty of the Olympics, however, is happening now and will continue up until opening ceremonies in Rio 2016. The beauty I'm referring to is the beauty of determination, grit, will, work, pain, sacrifice, etc.. For those who came up short in these games, what will they change to get on top in Rio? For those who won Gold, what will they use to keep their motivation up to repeat as the world’s best?

Think about it! All over the world athletes are training. Someone, somewhere, while no one is watching, no TVs, no flags, no fanfare, is going to push a little harder and train a little smarter and that's going to be the difference and what separates them from the pack.

Do you think there is a kid somewhere out there ambitious enough to want to take down Phelps’ medal count? As you look back on the games and think towards Rio don't forget to follow some of the athletes and their stories. You never know, you may find a Bolt before the rest of the world does..

Much love and respect to all the athletes. This was my last Olympics. I enjoyed it to the fullest.

Train for Gold NOW!!! Best of luck to you all.

Mamba out


Kobe è veramente un boss, poco da dire.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da dsdifr »

Kobe è veramente un boss, poco da dire.
insomma Floyd, anche se la pensa esattamente all'opposto di te comunque riconosci che è un valido avversario :)
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floyd10
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Re: LONDRA 2012: Alcune considerazioni, quel che ne resta

Messaggio da floyd10 »

Su Kobe dovrei scrivere un post lunghissimo per spiegare, ma penso che vi risparmierò. ^.^
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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