Caratteristiche tecniche racchette, filler, proc. produttivi

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kinoko
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Caratteristiche tecniche racchette, filler, proc. produttivi

Messaggio da kinoko »

Salve a tutti,scusate il ritardo nel postare questa informazione. Tra l'altro ho scoperto ora che non si possono caricare le proprie foto nel forum. Per questa spiegazione avevo preparato delle foto esemplificative.
Come ricorderete l'argomento era la tecnica di costruzione delle racchette, l'utilizzo di filler ed un'eventuale semplice customizzazione che imiti la presenza di un filler qualora questo non ci sia.
Avevo infatti preparato delle foto che illustravano>
una Wilson k-90 cui ho asportato il tappino del manico per mostrare la densa e dura schiuma con cui è riempita l-'ntera racchetta e che contribuisce a farne una delle racchette "più solide" in circolazione. Come lei ad esempio le Prince POG, le Vantage ola Yonex RDS002Tour. Tutte racchette classiche e dal profilo sottile, non si possono infatti riempire telai troppo spessi perchè diverrebbero pesantissimi.
Altra foto indicava una gloriosa Dunlop 400i di Caratti che come la sorella max200G McEnroe ha uno spesso manico di dura schiumache viene attaccato dopo alla racchetta. Questo vuol dire che queste racchette, come molte Yonex, non sono "one piece costruction, ovvero il manico ed il resto del telaio vengono fatti separatamente e poi attaccati. A molti Pro a volte non piacciono perchè non consentono la stessa sensazione di controllo direzionale di una racchetta dove manico e telaio sono una fusione unica. Fra questi ad esempio c'era Lendl che voleva solo "one piece construction". Queste racchette hanno tutte il manico pieno, il telaio di solito è vuoto come in quasi tutte le Yonex tranne ad esempio la RD ti80 o la RDS002 Tour.
C'era poi una terza foto, una Wilson Triad che è "one piece construction" ma vuota, senza filler. E'infatti una racchetta per principianti ed è molto spessa. Se fosse ripiena di filler peserebbe troppo. Questa è come ad esempio le Babola o le Dunlopt. Se rimuovete il tappino finale vi trovereste davanti un tubo vuoto.

Questa è la tipologia che si presta alla leggera customizzazione che vi propongo e che non può uguagliare i filler Wilson della K-90 o della NBlade, ma si avvicina e comunque non costa nulla ed è totalmente reversibile, oltre a non cambiare il bilanciamento della racchetta.

Andate in un ipermercato e comprate uno di quei cuscini a forma di animale che al tatto sono morbidissimi e sembrano quasi degli antistress di gomma. Ce ne sono di supereconomici ed hanno le forme più svariate, tipo Barbapapà o Winnie The Pooh. Andate a casa col cuscino, lo mettete in una busta di plastica molto grande dove attraverso l'ampia apertura potete operare.
Tagliate il cuscino con le forbici e vi troverete davanti a migliaia di microscopici pallini di polistirolo. Ma sono piccolissimi, davvero microscopici al punto che si elettrizzano con un niente e si attaccano ovunque. Per questo dovete lavorare nella busta se no ve li trovate ovunque. Questi sono gli unici che dovete usare, non di più grandi. Solo quelli piccoli come granelli di sabbia, non quelli di due mm di diametro.

Prendete uno scodellino tipo quelli per dosare la farina ed un imbuto, togliete il tappino alla racchetta, la mettete in vericale con l'apertura verso di voi, mettete l'imbuto nell'apertura del manico e con pazienza versate i pallini con lo scodellino dentro l'imbuto. Nel farlo, ad ogni rabbocco scuotete in ogni modo la racchetta, battetene le corde, agitatela in modo che i pallini arrivino fino in fondo. L'operazione va fatta lentamente in modo che i pallini non si intasino e scendano fino in fondo. Se la fate bene vi servirà una ventina di minutio o più per riempire tutta la racchetta. Quando siete sicuri che la racchetta è pienapressate gli ultimi pallini del fondo con una grosso pezzo di polistirolo o anche una pallottolina di carta accartocciata e rimettete il piatto.

Se pesate la racchetta prima e dopo dovreste aver introdotto quasi una decina di grammi.
Il peso è perfettamente distribuito in tutta la racchetta ed è all'interno. Il bilanciamento non cambia, la racchetta è più solida senza sbilanciarsi come quando si concentra il piombo in poche zone. Ci sono anche meno vibrazioni ed il suono è più ovattato. La customizzazione è leggera ma efficace, una decina di grammi non sono pochi ma li sentite molto meno che col piombo che si concentra in un punto e cambia il comportamento dinamico dell'attrezzo. Inoltre a svuotare la racchetta non ci vuole nulla e torna esattamente come prima in pochi secondi se volete.

Provate poi mi fate sapere...
Ultima modifica di kinoko il ven gen 11, 2008 9:00 am, modificato 1 volta in totale.
miguel
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Messaggio da miguel »

vista la particolarità dell'argomento non é possibile (chiedo ai mods) far inserire a kinoko le foto in qualche modo ?
spero di trovare i cuscini perché dalla descrizione non mi sembra di aver mai visto nulla di simile....
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Miguel li trovi di sicuro. Purtroppo sono io che non riesco a spiegarmi meglio. Sono quei cosi a forma di fragola, cuore, animale o qualunque altra cosa che hanno una tela sintetica sottilissima e se li tocchi sembrano sciogliersi in mano.Di solito vanno sui divani, sembrano dei piccoli puff e spesso li comprano solo i giovanissimi o i bambini. qualunque ipermercato li vende per pochi euro...
miguel
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Messaggio da miguel »

kinoko ha scritto:Miguel li trovi di sicuro. Purtroppo sono io che non riesco a spiegarmi meglio. Sono quei cosi a forma di fragola, cuore, animale o qualunque altra cosa che hanno una tela sintetica sottilissima e se li tocchi sembrano sciogliersi in mano.Di solito vanno sui divani, sembrano dei piccoli puff e spesso li comprano solo i giovanissimi o i bambini. qualunque ipermercato li vende per pochi euro...


boh io ho due figli piccoli stasera torno a casa e gli sventro un po' di pupazzetti sino a che non trovo questi pallini.... sarà una strage..
pietrobuda
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Messaggio da pietrobuda »

miguel ha scritto:
kinoko ha scritto:Miguel li trovi di sicuro. Purtroppo sono io che non riesco a spiegarmi meglio. Sono quei cosi a forma di fragola, cuore, animale o qualunque altra cosa che hanno una tela sintetica sottilissima e se li tocchi sembrano sciogliersi in mano.Di solito vanno sui divani, sembrano dei piccoli puff e spesso li comprano solo i giovanissimi o i bambini. qualunque ipermercato li vende per pochi euro...


boh io ho due figli piccoli stasera torno a casa e gli sventro un po' di pupazzetti sino a che non trovo questi pallini.... sarà una strage..


Immagine

Credo kinoko parli di queste. Sono quelle palline antistress che ritornano della forma originale una volta modellati. Sbaglio?

http://www.yesmarket.it/cat116.php?n=1

qui li trovi di tutte le forme... :D [/list]
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Ho paura che i veri e propri antistress siano una specie di pezzo unico di gomma morbida che torna in posizione. I cuscini morbidi somigliano un po'ma sono veri e propri cuscini, fatti di tela colorata sottile e dentro (a volte senza tagliarli si puo'anche controllare perchè hanno la cerniera) hanni minuscole palline di polistirolo bianco. Tipicamente hanno foram di cuore o Barbapapa' o cose del genere.
Poveri bambine, eh eh! Se i figli di qualcuno leggesse cosa scriviamo noi "adulti" su 'sto forum mi sa che perderemmo ogni credibilità :D
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giocopoco
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Messaggio da giocopoco »

Per inserire le immagini credo basti caricarle su un server di hosting di immagini, ce ne sono molti in giro basta una ricerca, e poi postare il link nel tag img
È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa
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tarie
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Messaggio da tarie »

Si si ok io ho capito!
Beh mi sembra ottima come idea,però bisogna farla bene per non avere un effetto maracas!
Appena prendo le nuove racchette,se mi servisse del peso lo proverò sicuro!
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tarie
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Messaggio da tarie »

edit
Ultima modifica di tarie il mar ott 30, 2007 4:40 pm, modificato 1 volta in totale.
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Tranquillo quello e' un materiale che non si presta affatto all'effetto maracas, va a riempire prfettamente ogni spazio e non fa alcun rumore, impossibile sentirlo, anzi smorza eventuali vibrazioni
biciomac
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Messaggio da biciomac »

postaci delle foto dai, oppure inviamele via mail a fmaccani@inwind.it che le metto sul mio spazio web!

grazie
kinoko
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Messaggio da kinoko »

fatto :D
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tarie
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Messaggio da tarie »

biciomac ha scritto:postaci delle foto dai, oppure inviamele via mail a fmaccani@inwind.it che le metto sul mio spazio web!

grazie


Dicci qual'è il tuo spazio web però! :lol:
biciomac
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Messaggio da biciomac »

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Ultima modifica di biciomac il ven gen 11, 2008 11:16 am, modificato 3 volte in totale.
biciomac
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Messaggio da biciomac »

si vedono le foto di kinoko?
miguel
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Messaggio da miguel »

biciomac ha scritto:si vedono le foto di kinoko?


io le vedo sono due o ce ne sono altre ?
biciomac
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Messaggio da biciomac »

per ora sono 2!

se kinoko ne ha delle altre le metto subito!
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tarie
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Messaggio da tarie »

Vedi che bella schiuma nella k90! :lol:
L'unica cosa per cui mi sorge un dubbio è,nel caso provassi a fare questa customizzazione,come tenere pressato il polistirolo.Bisogna trovare qualcosa che regga bene altrimenti si rischia di sentire la massa del polistirolo(seppur piccola) che fa avanti e indietro durante i movimenti della racchetta.No Antonio?
Come suggerisci di fissare dopo che si è pressato?
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Per ora ho solo queste però potete basarvi su queste e la mia sprecedente spiegazione, se poi avete dubbi o domande chiedete pure...
Skorpion
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Messaggio da Skorpion »

@@kinoko@@ Ti risulta che la Prince O3 tour midsize sia piena? Hai notato il giallo che simboleggia il Giappone #100#
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Messaggio da Satrapo »

Tra i tantissimi (anche troppi!!) tentativi di customizzazione che mi è capitato di vedere questo è sicuramente il più originale!!

A prescindere dal risultato in termini di benefici (che solo chi lo proverà potrà giudicare e rimarrà comunque soggettivo) Kinoko merita il Nobel per la Customizzazione Non Convenzionale :D
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Messaggio da Skorpion »

Satrapo ha scritto:Tra i tantissimi (anche troppi!!) tentativi di customizzazione che mi è capitato di vedere questo è sicuramente il più originale!!
A prescindere dal risultato in termini di benefici (che solo chi lo proverà potrà giudicare e rimarrà comunque soggettivo) Kinoko merita il Nobel per la Customizzazione Non Convenzionale :D


E' vero, chissà che non serbi altre sorprese #100#
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miguel
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Messaggio da miguel »

per come l'ha presentata kinoko é una cosa che dovrebbe funzionare se si vuole appesantire leggermente la racchetta senza cambiarne le caratteristiche. io ho delle dunlop 300g hm appesantite appunto di una decina di gr al cuore appena scovo questi pallini ne customizzo una e vedo se funziona
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

miguel ha scritto:per come l'ha presentata kinoko é una cosa che dovrebbe funzionare se si vuole appesantire leggermente la racchetta senza cambiarne le caratteristiche. io ho delle dunlop 300g hm appesantite appunto di una decina di gr al cuore appena scovo questi pallini ne customizzo una e vedo se funziona


Non hai ancora fatto una carneficina di pupazzetti a casa?!?!?!?!?!? :lol: :lol: :lol: :lol:
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da kinoko »

Ragazzi mi fa piacere vi abbia incuriosito questa customizzazione. Sicuramente è una modifica che non fa danni.
Sulla Prince, sinceramente non lo so ma mi piacerebbe saperlo. Le Prince vecchie erano tutte piene, quelle nuove non le ho ancora analizzate ma appena mi capitano fra le mani provo a dargli un occhio, se qualcuno lo sa...

I limiti stanno nella caratteristiche delle racchette. Ad esempio le Yonex che non sono piene di loro hanno il manico come quella Dunlop in foto e sono costruite in due pezzi, per lo più. Le Babolat si possono di norma fare con facilità. Si toglie il tappino in fondo e tutta la racchetta è accessibile. Stesso dicasi per le Dunlop. A volte le racchette pur avendo la costruzione in pezzo unico hanno il fondo del manico senza tappino asportabile. Esempio le vecchie Wilson N90. In tal caso si può asportare ugualmente se si sa che poi non ci si trova un manico inaccessibile come le Yonex.

Per il fatto che non si muovano non c'è nessun problema. Non si muovono perchè riempiono ogni micromillimetrico spazio ome fossero un liquido. Basta riempire la racchetta poco a poco e ad ogni rabbocco accertarsi che i pallini siano andati fino in fondo scuotendola bene. Quando dal fondo straboccano basta pressarli ancora (anche se non ce ne sarebbe bisogno) con un quadratino di polistirolo normale in modo che a malapena si possa richiudere con il tappino. Poi si richiude e la cosa finisce li'. Provate a pesare la racchetta prima e dopo per farvi un'idea del peso aggiunto. Io in una Dunlop RIM 1.0 95 22 mm di spessore se non sbaglio mi sono ritrovato con una decina di grammi in più.
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

kinoko ha scritto:Ragazzi mi fa piacere vi abbia incuriosito questa customizzazione. Sicuramente è una modifica che non fa danni.
.


Tra l'altro si può anche tornare indietro facilmente!!!!!
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da miguel »

picchio000 ha scritto:
miguel ha scritto:per come l'ha presentata kinoko é una cosa che dovrebbe funzionare se si vuole appesantire leggermente la racchetta senza cambiarne le caratteristiche. io ho delle dunlop 300g hm appesantite appunto di una decina di gr al cuore appena scovo questi pallini ne customizzo una e vedo se funziona


Non hai ancora fatto una carneficina di pupazzetti a casa?!?!?!?!?!? :lol: :lol: :lol: :lol:


il problema é che al tatto non riesco a riconoscere se sono pallini o qualcosa tipo fibre sintetiche e quindi prima di farmi odiare a vita dai figlioli vorrei andare a colpo sicuro... urge visita a centro commerciale.
ps: cly come customizzatore capo ti pronunci sull'argomento ?
apassante72
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Messaggio da apassante72 »

@@kinoko@@ Vorrei sapere se con l'originale metodo da te descritto è possibile appesantire i seguenti modelli:
- Babolat Pure Storm Tour
- Fischer Magnetic Tour 100 332 g.
- ProKennex Heritage Type C Redondo 98.
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Per la Babolat basta rimuovere il coperchietto di fondo come quando si fa per togliere residui che si sono intrufolati dentro e fanno effetto maracas. C'è un buchino apposta dove infili qualcosa per far leva e viene via. E' fatto apposta per quello quindi non farti problemi, non si danneggia nulla.

La Pro Kennex se non sbaglio ha il fondo del manico graffettato. Devi rimuovere il grip, poi le graffette ed in ultimo il tappo. Ti troverai davanti lo spazio cavo della racchetta. Ad operazione conclusa devi ripinzare il tappo con una grossa (ma non troppo, la misura deve essere adeguata alla racchetta) spillatrice tipo quelle con cui si attaccano i manifesti sui cartelloni.

La Fischer non me la ricordo. Se ha il tappino finale come la Babolat è un attimo, se è come la Pro Kennex un po'più complicato...
biciomac
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Messaggio da biciomac »

apassante72 ha scritto:@@kinoko@@ Vorrei sapere se con l'originale metodo da te descritto è possibile appesantire i seguenti modelli:
- Babolat Pure Storm Tour
- Fischer Magnetic Tour 100 332 g.
- ProKennex Heritage Type C Redondo 98.


ma sei sicuro di voler appesantire la redondo 98?
non ti bastano i 346 grammi incordata? :o
apassante72
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Messaggio da apassante72 »

@@kinoko@@ Molte grazie per le indicazioni!

@@biciomac@@ Come ho indicato in un post in 'racchette agonistiche' di qualche mese fa, la mia attuale racchetta pesa con l'incordatura 382 gr ed ha un bilanciamento a 305 mm. Poiché sono abituato a maneggiare un peso abbastanza rilevante vorrei acquistare un telaio non troppo più leggero e molto 'head light'. Sto inoltre cercando qualcuno in provincia di Macerata che abbia un Babolat RDC per misurare rigidezza e inerzia della mia raccetta.
biciomac
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Messaggio da biciomac »

apassante72 ha scritto: @@biciomac@@ Come ho indicato in un post in 'racchette agonistiche' di qualche mese fa, la mia attuale racchetta pesa con l'incordatura 382 gr ed ha un bilanciamento a 305 mm. Poiché sono abituato a maneggiare un peso abbastanza rilevante vorrei acquistare un telaio non troppo più leggero e molto 'head light'. Sto inoltre cercando qualcuno in provincia di Macerata che abbia un Babolat RDC per misurare rigidezza e inerzia della mia raccetta.


in questo caso fossi in te alla redondo 98 per appesantirla di 35gr. metterei 4 balancer da 3 gr della pacific ad ore 3 e ad ore 9 (uno per ogni lato) per rendere un pò più stabile l'impatto (più stabile rispetto alla redondo 93 intendo!) poi proverei con il riempimento suggerito da kinoko ed infine rimetterei a posto il bilanciamento con un bel 20 gr di silicone nel manico!
ed il gioco è fatto!

ciao
miguel
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Messaggio da miguel »

biciomac ha scritto:
apassante72 ha scritto: [color=green]@@biciomac@@
in questo caso fossi in te alla redondo 98 per appesantirla di 35gr. metterei 4 balancer da 3 gr della pacific ad ore 3 e ad ore 9 (uno per ogni lato) per rendere un pò più stabile l'impatto (più stabile rispetto alla redondo 93 intendo!) poi proverei con il riempimento suggerito da kinoko ed infine rimetterei a posto il bilanciamento con un bel 20 gr di silicone nel manico!
ed il gioco è fatto!



alla faccia della customizzazione, quella non é più una racchetta é un'arma impropria :lol:
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Con la sempre necessaria premessa che ognuno è diverso, preferenze diverse e gioco diverso, nonchè il fatto che sicuramente questa panoramica non è certamente esaustiva della complessità dell’argomento trattato, vorrei approfondire il discorso di tecnica industriale delle racchette e soprattutto collegarlo a problematiche più spicciole cui ognuno di noi tennisti si confronta provando diversi attrezzi.

Perchè racchette con alcuni dati costruttivi simili hanno comportamenti diversi da quello che ci aspetteremmo?
Perchè alcune racchette “muoiono” dopo poche incordature ed altre mantengono quasi inalterate le proprie prestazioni per anni ed anni?
Come si collegano le prestazioni e le sensazioni di gioco con la tecnica di costruzione ed i materiali impiegati?
Come restringere il proprio campo di ricerca degli attrezzi sul mercato?
Perchè alcune case hanno una qualità costruttiva anni luce superiore ad altre?
Perchè alcune case fanno delle ciofeche epoi dei capolavori ?
Problemi alle articolazioni (no, non solo rigidità...), perchè a volte racchette che pur in apparenza confortevoli fanno male e viceversa?
Quando la tecnologia costruttiva ha raggiunto il suo apice massimo?
ECC...

Innanzitutto partiamo da lontano. Tralasciando per un attimo la questione delle racchette in metallo, le racchette di legno erano fatte incollando strato su strato vari fogli di legni diversi (anche di grafite o altri materiali compositi nel periodo di transizione alla grafite) con degli appositi collanti.
Quelle in grafite PER LA MAGGIOR PARTE vengono costruite mettendo strato su strato fogli di grafite. La racchetta cava che ne risulta come spiegato all’inizio del topic puo’essere riempita (o esserlo in origine) con vari materiali per ottenere risultati differenti come appunto discusso in precedenza. Ricordo ad esempio la primissima versione della mitica POG che aveva òl’interno tutto in sughero, che è un materiale eccezionale per svolgere quella funzione e che le davano un feeling particolare che i cultori del modello conoscono bene e ricercano allo spasimo nel mercato vintage.
Una tecnica costruttiva completamente diversa è quella della Dunlop Max (McEnroe, Graf, Camporese, Caratti...) in cui invece la grafite veniva “grattuggiata” e michiata a fibre di naylo, il tutto sciolto e colato in uno stampo dove la reazione chimica fra la grafite e quell’accezionale legante che era il naylon la facevano solidificare. Questo dava alla racchetta una serie di proprietà del tutto peculiari di cui parlerò.

Immaginate la prima tecnica, quella “a strati” come cucinare delle lasagne e la seconda come una torta di mele.
Nella prima mettete gli ingredienti fisicamente uno sull’altro e li cuocete, la seconda mettete gli ingredienti in uno stampo e li mischiate poi li cuocete.
Il risultato dipende da 1)qualità degli ingredienti 2)quantità degli ingredienti 3)metodo di lavorazione 4)cottura.

Cio’premesso passiamo alla seconda tecnica che è più semplice. Se segate in due una Max200G non vedrete i fogli sovrapposti, vedreste un blocco unico. Questa raccchetta poteva permettersi di essere morbidissima alla flessione statica (40RDC!!!) perchè poi dinamicamente non si fletteva come le altre, ma reagiva in maniera dinamicamente molto più rigida essendo appunto un blocco morbido ma compatto. Immaginate la vostra torta di mele raffreddata, morbide e soffice ma gommosa e compatta, se non la tagliate non si disfa anche se la piegate. RISULTATO: tocco da 40RDC ma su palle pesanti precisione e risposta solida di 80RDC senza essere dura sul braccio. Assorbimento delle vibrazioni praticamente totale. Le vibrazioni infatti non viaggiano su fibre longilinee ma vengono “mangiate” dall’ “impasto”. PROBLEMA: processo costruttivo complesso e costosissimo, difficilissimo da fare con piatti grandi in cui deve essere supportato per forza da strati esterni (immaginate fare una frittata dal raggio molto ampio, si spezza). Racchetta eccezionale. Processo morto con la chiusura degli impianti inglesi in cui veniva fatto, unico posto al mondo. Mac, Graf, Camporese, Caratti la hanno usata in pratica fino al ritiro.

Passiamo ora al metodo classico che è quello che in generale riguarda tutte le altre. Questo metodo si suddivide poi in ulteriori sottometodi che sono importantissim i per capire i risultati diversissimi cui porta.

Abbiamo detto, in generale, fogli di grafite strato su strato. La nostra lasagna insomma.
Il legante (salsa, formaggio, burro, ecc.) puo’essere innanzitutto diverso ed influire molto. Anche la quantità di grafite impiegata, la sua qualità ecc. Immaginate di usare sfoglie all’uovo di marca belle spesse o porcheria di bassissima qualità sottilissima.

Punto due, come vengono messe. Mi spiego. Nelle racchette economiche (purtroppo oggigiorno quasi tutte, anche le agonistiche) la grafite viene tagliata in fogli di varia misura ed appiccicata a patchwork. PESSIMO, per il gioco, le sensazioni, il braccio, le prestazioni e la durata nel tempo. E’come rattoppare con scarti. Fibre brevi tutte messe a casaccio con direzioni diverse. Una forza impatta la racchetta, le vibrazioni e l’onda d’urto non sin scaricano, lke corte fibre non assorbono niente, si scollano presto. Il braccio si becca tutta la forza d’urto che le fibre brevi e disordinate non sopportano, le sensazioni come di colpire con una mazza, la racchetta sin sfibra dopo pochissime incordature, le prestazioni decadono ancora di più, ecc... Questo ad esempio spiega come A VOLTE racchette che da nuove e per misure (peso e rigidità) danno dei valori, poi giochino in modo competamente diverso, o perchè alcune muoiano prima di altre. O perchè a volte anche racchette molto morbide come rigidità giochino molto meno confortevoli che altre racchette molto rigide ma costruite diversamente. O perchè A VOLTE alcune racchette inspiegabilmente facciano male ed altre no a chi ha articolazioni delicate o sensibili (a volte anche a chi è sano...).

INVECE, molto più laborioso e costoso (e per questo in via di estinzione, maledetti tegli ai costi industriali, tanto i tennisti che ne sanno, basta dire a quelli del marketing di inventarsi qualche nuovo trucchetto promozionale... anche per questo mi sento di voler divulgare queste nozioni base a chi giustamente non le conosced e non sarebbe tenuto a farlo e che si ritrova a comprare 20 modelli diversi andando a caso perdendo tempo, braccio e denaro prima di trovare un attrezzo giusto ) è il sistema di prendere fogli di grafite spessi e densi, di alta qualità, della lunghezza pari all’intera racchetta, ed icollarli TUTTI CON LE FIBRE NELLA STESSA DIREZIONE, processo di solito indicato come BRAIDED, “INTRECCIATO”, perchè le fibre vengono in pratica intrecciate in un’unica lunga treccia. Immaginate un ,mobile fatto con interi tronchi di legno ed uno in truciolato. Immaginate una lasagna fatta con pezzetti di pasta ed un a fatta con lunghe sfoglie, immaginate un maglione di sartoria ed una magliaccia da supermercato.
Una racchetta staticamente rigida risulta confortevole, solida, flessuosa, precisa, le vibrazioni e l’onda d’urto corrono lungo le fibre e ne vengono assorbite prima di giungere al braccio, le sensazioni arrivano pulite, incordata per anni le fibre lavorano tutte insieme, all’unisono, le prestazioni si mantengono costanti per anni, degradando molto lentamente e poco alla volta.

AD ESEMPIO, la Pro Staff di Sampras fatta S.Vincent era fatta con questo metodo. Quando gli impianti bruciarono e furono spostati la tecnica venne semplificata, non più braided, ma semplice. Vi meravigliate se poi Sampras (e con lui tanti altri tennisti amatoriali) sentivano la differenza? In prestazioni e sensazioni, nonchè resistenza all’usura.
La S.Vincent aveva addirittura uno strato in più e risultava 18mm contro 17mm di sezione.
Quando Wilson reintrodusse il processo braided graphite ovviamente lo pubblicizzo’a gran voce. Anche oggi alcune case la hanno reintrodotta per foruna. La gente non lo sa ma quando ci gioca la racchetta la sente. Il problema è che essendo la racchetta fatta da più strati bisogna vedere se tutti i fogli di grafite sono braided o solo una parte.
ESEMPIO. Le Dunlop, sono staticamente medio rigide o morbide ma giocano molto secche e confortevoli allo stesso tempo. Braided grafhite.
Guardate l’esempio indicato in questo link.

Wilson Japan ads esempio produsse una serie speciale di Pro Staff Tour square beam e compare in bella vista sulla racchetta il decantato processo produttivo “S.Vincent”.
Nel link seguente vedete uno spaccato in cui è spiegato come vengano reintrodotti materiali una volta usati e poi tagliati. Notate anche la famosa schiuma interna.

Una tecnica costruttiva che mi preme illustrare perchè come viene (ops! VENIVA FATTA) fatta da loro soprattuto produce risultati sbalorditivi, è quella Vacuum, in particolare di Fischer. La tecnica in pratica fonde il meglio dei risultati di quelle illustrate sopra (la “lasagna” e la “torta di mele”).

Questa tecnica prevede raffinatissimi macchinari che consento l-intero processo produttivo (e non solo una parte come nel caso di alcuni tentativi di produzione sotto fuoto fatto da altre case) in assenza d’aria. Quando i fogli di grafite vengono posati uno sull’altro anche le bolle d’aria più microscopiche vengono succhiate via ed i fogli aderiscono in modo tale da diventare in pratica un blocco unico oltreche’orientato. Il meglio della tecnologia braided (fibre tessute insieme unidirezionalmente) e grafil Dunlop (grafite che si ricompatta in ul blocco solido). RISULTATO: la racchetta flette come una racchetta morbida “in entrata”, si riflette come una racchetta rigida “in uscita”, sensazioni, controllo, precisione chirurgica, prestazioni, durata negli anni, ad altissimi, ma dico altissimi, livelli.
Come se ciò non bastasse impiego con lavorazione tutto particolare di un materiale, la ceramica, che ha delle proprietà incredibili (se volete approfondiamo) ma richiede processi di lavorazione che nessun altro costruttore aveva mai impiegato bene e da lì il consegunte abbandono del materiale. Il tutto condito con morbidissima schoiuma interna isolante. Un capolavoro, il Dom Perignon delle racchette. Non tutte quelle del marchio, eh...Ci torniamo nella sezione racchette agonistiche per un altro motivo che poi scrivero’li’...

Perchè? Perchè tanta qualità, a costi produttivi tripli o quadrupli rispetto ad altre case?
Motivo: Azienda piccola e specializzata in attrezzature di alto livello sciistico, in cui il dipartimento sci è quello portante, non quello tennis. Ecco perchè le racchette Fischer e Volkl hanno qualità costruttiva anni luce superiore alla media. Anche Head fa gli sci, ma il dipartimento tennis è quello originario e portante. Tagliare i costi li’e’fondamentale. Per Fischer e Volkl no, perchè i profitti arrivano tutti dalle attrezzature sci. Se anche si lavora con margini ridottissimi sul tennis, non importa. L’importante è non rovinarsi l’immagine producendo racchette non eccelse. Nessuno di loro vuole che un cliente giochi a tennis con una racchetta che non sia la creme della creme (una racchetta nuova di punta al massimo costa 200dollari) e per colpa di cio’non compri l’attrezzatura sciistica della casa (migliaia di dollari per l’attrezzatura completa di punta), che poi è anche l’asse portante della casa.

Perchè Fischer ha una tecnologia così raffinata (la unica vera vacuum teknik 100%, perchè come già detto altre vacuum sono parziali ed i risultati anche, vedi le pur ottime Yonex RD)? Ovvio. SCI. Lo sci non è una racchetta. Se lo sci di un pro o anche di un normale utente si rompe per una bolla d’aria mentre questo scende a 100km/h sono guai. Non ci dovrebbero essere bolle d’aria, nemmeno le più piccole. Inoltre l’azienda è piccola, le macchine son tutte lì in Austria, se facciamo le racchette facciamole anche loro così.

SORPRESA! Il dipartimento Tennis Fischer cresce, necessità moderne di dislocare dei processi produttivi in Cina. La Vacuum teknik resta in Austria, impensabile farla in Cina. Risultato: le racchette Fischer attuali non Made in Austria –seppur ottime perchè la casa è ottima- sono eccellenti in ogni verso che è stato possibile ricreare in Cina, ma la Vaccum l’hanno persa. E’sempre una bottiglia fantastica, ma scordatevi il Dom Perignon...
Ripeto, ci tornero’nel topic Racchette Agonistiche.
Peculiarità di molti attrezzi Fischer è di lavorare bene su un range di tensioni LIMITATISSIMO, tante sono le tecnologie reali applicate che hanno portato ad un funzionamento chirurgico dello strumento capace di trasformasrsi al variare di pochissimo. Quando è così è però indicato, per cui basta usare buone corde e buoni incordatori...

A mio avviso il periodo d’oro della produzione tecnica è IN GENERALE PER LE CASE PIU’PICCOLE E RAFFINATE negli anni novanta. Negli anni ottanta la tecnologia si è sviluppata, è maturata, è stata testata da grandi campioni e dalle masse, studiata ed applicata con il massimo sforzo di materiali, tecniche e risorse, negli anni 90. Con il nuovo millennio il decentramento in Asia ha portato alla perdita di molte risorse tecniche che non si sono potute o volute ricreare laggiu’. Pensiamo agli ultimi Made in Austria di Fischer o Head o Volkl. In alcuni, pochi per la verità, alcune case all’epoca indietro ne hanno beneficiato invece perchè si sono trovate a far le cose da zero alla pari degli altri.

Ora avere fra le mani una racchetta che esplicitamente non ha queste caratteristiche non significa necessariamente non possa essere una buona, anche ottima racchetta. Intanto perchè questi sono solo alcuni dei fattori che costituiscono l’attrezzo. Poi perchè non tutti pubblicizzano le tecniche costruttive che potrebbero esserci senza saperlo.
Se uno puo’comunque vuole saper cosa compra, no? Sapere che una casa ha degradato un prodotto per risparmiare penso sia opportuno se uno puo’farlo. Non è sempre facile naturalmente sapere ed essere aggiornati su come vengono prodotte, specie gli aspetti negativi... Saperne di più dei materiali e della loro lavorazione inoltre aiuta un po’ad orientarsi su racchette che potrebbero piacere e fare al caso nostro o ricordano racchette che in passato si è usato con successo o rispondano a determinate esigenze senza comprarne mille allla cieca ma restringere il campo. O a capire meglipo eventuali modofoche come potrebbero influenzare un attrezzo. Soprattutto è un dato essenziale per capire un attrezzo andando al di là delle misure di cui si dispone: lunghezza, peso, forma, inerzia dinamica e rigidità. Essenziali, ovvio, ma non sufficienti. Quante volte si usano due attrezzi identici in tutti questi valori e poi danno due risultati totalmente diversi?
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giascuccio
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Messaggio da giascuccio »

interessatissimo, kinoko.
Mi sembra anche di capire che le Yonex posseggano dunque una marcia in piu' non solo come qualità costruttiva, ma anche come tecnologia, giusto?
miguel
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Messaggio da miguel »

applausi per kinoko..... post tecnico/culinario dell'anno
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Messaggio da biciomac »

molto molto interessante!

ma ti sei scordato di inserire i link!

qualcosa a proposito di prokennex?
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tarie
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Messaggio da tarie »

Bellissima lezione Antonio!!
confermo che non ci sono i link e poi volevo chiederti quali racchette oggi sul mercato hanno queste simil caratteristiche?
e se voglio sapere la mie aerogel come hanno la grafite come faccio?
kinoko
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Messaggio da kinoko »

http://www.courtside.co.jp/racket/wilson/protour.htm

http://www.eddy.co.jp/bs1017.htm

Scusate la svampitezza. Non mi ero accorto che i link non si erano inseriti.

Nel primo se scorrete vedete l-esempio di reintroduzione dell grafite braided nella pro staff tour. Non riguarda tutta la grafite impiegata, ma è già qualcosa. Sono poi indicati più nel dettaglio gli altri strati e la loro funzione. Purtroppo l'ho trovato solo in giappponese, al limite se volete lo traduco.

Nel secondo se scorrete vedete un esempio stilizzato di grafite non braided incollata a patchwork a sx e a destra un disegno stilizzato della costruzione che in quel modello solo per pro della Bridgestone (che qui ion Giappone ha una storia lunga come il tennis e grande prestigio nei modelli di punta) che ne fanno una racchetta davvero eccezionale e molto ricercata qui.

In pratica quello che vogliamo è una racchetta riida ma che non sia una mazza o per metterla al contrario una racchetta morbida che non sia un volano. Sensazione di precisione, dirazionalità e ferocia nei tagli e negli impatti ma delicatezza nel tocco e rispetto del braccio. Si puo'? si'. Ma è difficile, laborioso e costoso, perchè ogni cosa deveessere curato, dai materiali alla progettazione, dalla costruzione alla lavorazione.

Yonex ha sicuramente unagrande tecnologia, attenzione al dettaglio e fa tutto in casa (quasi tutto, alcuni modelli economici no). Ma anche lei fa tagli di costi, alcune cose bene, altre meno. Come dicevo anche Yonex nella corsa sfrenata degli anni 90 alla perfezione e alla qualità, quando c'erano davvero tanti soldi e richiesta molto molto esigente del cliente, cercò di importare il processo vacuum della Fischer. Ci riusci'solo in parte, perchè non è facile ne'tantomeno economico.

Un esempio all'epoca Yonex fece le RD-6 RD-7 e RD-10. La 6 in Taiwan, per risparmiare e concentrare tutte le risorse nella 6 e la 10. Per dare il meglio ai loro pro ed ai clienti. Ma mica diceva che la 7 faceva pena. Per cui se l'ignaro cliente la comprava non solo pigliava la sola ma si perdeva fra le meglio fatte racchette, la RD-6 e RD-10.

Queste due se le trovate anche usate prendetele. Yonex non ce la fece a fareil vacuum totale di Fischer, ma fece del suo ,meglio e non è poco. Mandò dei tecnici a vivere in Germania per acquisire la tecnologia li'.
Risultati eccezionali. Racchette precisi come rasoi ma cristalline, pure e morbide. Vi risparmio le mie iperboli e le ardite metafore per il mio prossimo post sulle agonistiche perchè li'mi serviranno tutte. Poi mi spieghero'meglio.
Purtroppo Yonex abbandono'la cosa piu'in la'.
Vi siete mai chiesti perchè negli anni 90 potevamo comprare la stessa identica racchetta dei Pro mentre adesso a loro le devono fare su misura?

Possiamo dire che sono poche le case che fanno solo schifezze, ed ancor meno le case che fanno solo capolavori (specie oggi). In ogni casa bisogna spulciare il modello giusto. Provare a sbirciare sui loro siti ufficiali di internet, i cataloghi, scaricare informazioni anche da siti stranieri dove le medesime case spiegano come fanno le racchette.
Molto di più se non si è degli insider non si puo'fare.
Per fortuna io ho avuto modo di visitare tutto dal di dentro, ma certo non posso conoscere con precisione tutti i processi di tutte le case.
Il problema è che adesso le case hanno preso il brutto vizio di inquinare le prove inventandosi dei materiali dando loro nomi e brevetti strani per coprire eventuali mancanze. I processi ed i materiali usati negli anni 90 erano ben noti nel mondo della tecnologia e dei materiali. Ora le case per non dire che non fanno più le cose per bene dicono che creano supergel nanomolecoleturboform ecc. ecc. ma poi cosa c'e'dietro è difficile saperlo. Non sempre sono sciocchezze, per carita'. Ma li'bisognerebbe essere dei chimici esperti per capire meglio la cosa.

Ad esempio Dario ti posso dire che Dunlop usa grafite braided in tutta la gamma Aerogel. Non è un caso che la gamma Aerogel abbia quella cartatteristica di essere al contempo secca e morbida, precisa ma gentile.
E infatti il consumatore, pur non spaendo queste cose ma sapendo bene cosa vuol dire giocare, se n'e'accorto e difficilmente senti qualcuno parlarne male, anzi.
Non usa 100%di grafite braided comunque, ma una buona parte.
Quelle Bridgeston del link sono famose per essere 100%braided e quando le usi te ne accorgi. Solo la linea per pro è cosi'e su quelle racchette Bridgeston ti assicuro non guadagna un granche'...

Magari mi faccio un sommario elenco riassuntivo di alcune case che spiccano per materiali impiegati o tecniche costruttive. Un elenco sommario, eh, nessuna pretesa di esaustività...

Dario la
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Scusate la confusione. Le racchette vacuum Yonex erano ra RD-7 e RD-10. La ciofeca fatta in Taiwan la RD-6
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