jeroska ha scritto:jeroska ha scritto:Sì ma io vorrei una spiegazione tecnica veramente credibile riguardo la scompars dello specialista terraiolo. Io a questo punto non credo assolutamente che sia per mancanza di interpreti. Pochi giorni fa ho visto giocare un Monaco qualsiasi come anni fa avevo visto i Corretja, i Costa e compagnia bella. Bene, che il primo sia meno a posto fisicamente e inferiore tecnicamente ai secondi, non trovo alcun valido argomento per giustificarlo. C'è qualcos'altro. Quasi quasi chiedo a Satrapo. Anzi, ora vado.
Satrapo, spargi un po' della tua luce su di noi...
GRAZIE!!!
In verità tutti gli "specialisti" (i "terraioli" come gli attaccanti puri) si vanno ormai rapidamente "estinguendo" in favore di una sempre più accentuata standardizzazione tecnica agevolata anche da una politica che ormai da anni punta ad uniformare il più possibile superfici e condizioni di gioco.
E in effetti un Nadal numero uno del mondo e dominatore incontrastato sulla terra (che probabilmente può essere già considerato il migliore di sempre su questa superficie) tecnicamente parlando non è assolutamente un "terraiolo" ed una vittoria a Wimbledon (e due finali disputate) lo provano.
Di contro un Federer che si trova tecnicamente agli antipodi rispetto ad un classico terraiolo non è comunque un giocatore d'attacco (niente a che vedere con i Rafter-Becker-Edberg-Llodra-McEnroe per capirci!) e dal canto suo vanta comunque 3 finali consecutive al Roland Garros, quindi non passerà alla storia come un giocatore inadatto alla terra. (Vedi Sampras che sulla terra ha raccolto davvero poco)
Allora cosa sta accadendo nel tennis moderno visto che il miglior giocatore di sempre sulla terra vince Wimbledon ed il giocatore più forte sull'erba centra comunque 3 finali consecutive al Roland Garros?
Perchè gli ultimi "specialisti" ormai vere mosche bianche arrancano senza riuscire ad ottenere classifiche e risultati di primissimo piano?
Curiosamente le motivazioni tecniche che hanno decretato la scomparsa della figura del terraiolo top-ten sono le stessa che hanno decretato l'estinzione dell'attaccante puro.
Il giocatore moderno è un giocatore che pressa da fondo sulle diagonali maggiori fino a prendere in mano lo scambio per tentare poi la chiusura, nel 90% dei casi senza abbandonare la linea di fondo.
In questo scenario tecnico non c'è più spazio nè per attaccanti nè per terraioli puri, vediamo il perchè.
Tecnicamente parlando il tennis moderno può essere considerato "definitivo" nel senso che molto difficilmente assisteremo in futuro a nuove rivoluzioni tecniche come quelle che hanno cambiato il nostro sport negli ultimi decenni.
Abbiamo visto cambiare i materiali e gli attrezzi, di conseguenza sono cambiate le prese che sono diventate molto più adatte a generare spin consentendo un aumento impressionante della velocità di palla senza sacrificare controllo e regolarità.
E proprio questo impressionante aumento della velocità di palla ha costretto giocatori e tecnici a trovare soluzioni in grado di tagliare i tempi di esecuzione, portando all'abbandono dell'affiancamento sistematico vera colonna portante del tennis classico.
Passati alla posizione open-stance (o almeno semi-open) il passo successivo è stato l'introduzione dell'anticipo d'anca (Kuerten) e l'utilizzo del busto come micidiale generatore di potenza che ha sancito la netta supremazia del dritto rispetto al rovescio decretando un netto ridimensionamento delle esecuzioni "classiche" come il back di rovescio ormai utilizzato solo come variazione.
Tra l'altro colpendo in posizione open ci si trova in condizioni di appoggi decisamente inadatti ad avanzare, in questo senso prendere la rete oggi è diventato molto più complesso di quanto lo era in passato perchè o si adotta una posizione più chiusa a livelli di appoggi riuscendo a colpire in avanzamento sacrificando però potenza e pesantezza di palla, oppure si opta per una chiusura diretta con il colpo a rimbalzo rinunciando alla discesa a rete.
Data la devastante potenza del dritto moderno oggi se si ha tempo ci si gira sul dritto e si picchia e quando un giocatore moderno picchia di dritto o fa il punto direttamente o comunque ci va molto vicino, a prescindere dalla superficie sulla quale si trova.
Per questo la principale preoccupazione del tennista moderno è quella di non esporsi a devastanti accelerazioni, e quindi il modo più indicato di impostare uno scambio è quello di presidiare una diagonale, possibilmente quella di dritto, fornendo sempre una palla molto pesante che non consenta al nostro avversario di girare lo scambio e tentare la chiusura.
La diagonale è una scelta obbligata perchè fornisce margine di sicurezza (più campo - rete più bassa) consentendo di tenere con bassissima fallosità velocità di palla assurde e perchè qualora l'avversario ne voglia uscire dovrà assumersi rischi consistenti giocando in lungolinea, offrendoci comunque angolo e campo per spingere sulla diagonale opposta.
In questo scenario tecnico un terraiolo puro è clinicamente morto.
Il terraiolo puro predilige la terra perchè ha doti non comuni di corridore e fa della sua capacità di raggiungere e rimandare indietro qualsiasi palla la sua principale arma.
Ovviamente la terra consente di spostarsi meglio, di scivolare in recupero e ripartire in maniera più efficace e sottrare un po' di velocità alla palla in arrivo rendendola più trattabile. Inoltre restituendo con un rimbalzo mediamente più alto gli effetti sopra la palla consente al terraiolo di giocare colpi più corti (quindi più sicuri) che caricati di top rimbalzeranno comunque alti tenendo lontano dal campo l'avversario.
Il terraiolo puro quindi corre molto e a lungo, offre una palla molto carica e pesante senza mai prendere rischi eccessivi e proprio limitando a zero i rischi riesce a sbagliare nulla.
E tali caratteristiche in un preciso momento tecnicamente di passaggio sono risultate molto efficaci, perchè nel circuito per un certo periodo di tempo coabitavano regolaristi classici, terraioli puri e attaccanti, prima che irrompessero definitivamente le "macchine da guerra" della nuova generazione nata e formatasi interamente secondo i principi del power tennis moderno.
In uno scenario moderno le armi che fecero la fortuna del terraiolo puro non bastano più a garantire continuità di risultati ad alto livello.
Il giocatore moderno picchia sulla diagonale e non ha problemi a gestire rotazioni anche complesse perchè è nato con in mano i nuovi attrezzi ed ha imparato da subito a trattare simili palle.
Il terraiolo inchiodato in un angolo perde la sua caratteristica principale ovvero la mobilità: se ti martello sulla diagonale il fatto che tu sia un meraviglioso corridore diventa ininfluente perchè ti faccio giocare da fermo.
Ma pur giocando quasi da fermo il terraiolo non ha per definizione il colpo del ko, e comunque non è il suo gioco quello di entrare e chiudere quindi o tenterà una accelerazione prendendo dei rischi (snaturandosi quindi, perchè il terraiolo non nasce come giocatore incline a rischiare!) oppure finirà col perdere campo fornendo prima o poi la palla buona al suo avversario per piazzare il vincente.
Quindi in sostanza il giocatore moderno che gioca di pressione da fondo presidiando le diagonali ed uscendone prontamente e in maniera devastante quando ha una palla buona per tenare la chiusura "disarma" il terraiolo puro costringendolo a giocare in un fazzoletto nel quale non potrà far valere le sue doti di regolarista-corridore e dal quale potrà uscirne solo rischiando per tentare a sua volta una chiusura, perchè aprire la diagonale con una palla morbida senza rischi equivale a fornire ad un giocatore moderno la possibilità di chiudere nel campo aperto.
Il terraiolo scompare nel momento in cui per fare il punto è costretto sistematicamente ad assumersi dei rischi, ovvero a comportarsi come un giocatore di pressione da fondo che spinge con decisione per prendere in mano lo scambio e tentare la chiusura.