"Impariamo a vincere" ,Tattica e mentalita'

Sotto-sezione del forum Area Tecnica dedicata alla tecnica e alla tattica
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kinoko
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Messaggio da kinoko »

E'un libro un po'filosofico, ma senza essere mistico, arioso, rilassante. si pone quasi in antitesi al libro di gilbert (che comunque è di tutt'altro genere) e parla di come il tennis vada vissuto in modo meno ansioso di come tutti noi inevitabilmente finiamo a volte per farlo. E di come anche la tecnica possa beneficiare di questo approccio e con esso evolversi.

un libro che ha fatto un po'la storia del genere ed è un po'un culto nella letteratura tennistica. consigliato. (specie dopo gilbert, per rilassarsi un po'e non farsi tentare dall'avvelenare l'avversario offrendogli al cambio campo la sbobba che a Maceiò Pescosolido denunciò di aver ricevuto :D )

Uno dei consigli/filosofie che MAI ho dimenticato negli anni, ad esempio, esplicativa del messaggio dell'autore, è quella di non desiderare mai che l'avversario faccia doppio fallo. perchè ovviamente se poi la mette la nostra risposta sarà totalmente sballata, ma anche per evitare di finire nel circolo vizioso in cui vincere giocando male diventi più forte del voler giocare bene e ci impedisca di "entrare nella zona".

Compito a casa :D leggere entrambi i libri e provare a far convivere e conciliare i due approcci, apparentemente opposti.
Indizio :D si puo', si puo', ed è anche divertente :D
BeppeNole
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Libri in italiano..

Messaggio da BeppeNole »

Entrambi i libri hanno, per caso, una versione tradotta in italiano o esiste solo la versione in inglese?

Vi ringrazio anticipatamente
Nole Djokovic. Il prossimo numero 1...
js
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Re: Libri in italiano..

Messaggio da js »

BeppeNole ha scritto:Entrambi i libri hanno, per caso, una versione tradotta in italiano o esiste solo la versione in inglese?

Vi ringrazio anticipatamente


Purtroppo solo in Inglese.

Comunque non sono difficilissimi neither :wink:
BeppeNole
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Re: Libri in italiano..

Messaggio da BeppeNole »

js ha scritto:
BeppeNole ha scritto:Entrambi i libri hanno, per caso, una versione tradotta in italiano o esiste solo la versione in inglese?

Vi ringrazio anticipatamente


Purtroppo solo in Inglese.

Comunque non sono difficilissimi neither :wink:


Quale' la via migliore per acquistarli?

Intendo, minor costo e minor tempo di spedizione...

Vi ringrazio anticipatamente
Nole Djokovic. Il prossimo numero 1...
js
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Messaggio da js »

Preso da ibs arrivato in 5 giorni prezzo 13 € totali
js
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Messaggio da js »

Posto un articolo interessante trovato in rete

Fate beneficenza a tutti ma non ai vostri avversaridi Marco Lombardo
> 28/10/2003




Quando John McEnroe se lo ritrovò in campo gli urlò in faccia: ''Non sei degno di giocare contro di me''. Naturalmente perse. Quando Andre Agassi lo
incontrò per averlo come allenatore pensò: ''Questo tipo parla troppo, ha un'opinione su tutto e su tutti''. Successivamente tornò a vincere. Quando
Andy Roddick si sentì dire ''Con me tu vincerai almeno un grande torneo nei prossimi tre mesi'' pensò che quel tipo fosse un po' pazzo. Alla fine di
titoli ne ha vinti tre e uno di questi sono stati gli Us Open 2003. Brad Gilbert è stato nominato 'coach of the year', allenatore dell'anno, e il perchè è condensato in quanto sopra e nel libro che ha scritto una decina di anni fa dal titolo Winning ugly, letteralmente 'vincere sporco', recentemente rieditato con un capitolo scritto proprio da Agassi e dedicato a tutti, dai tennisti di club in avanti.

Winning ugly è la summa della filosofia tennistica di Gilbert, per cinque anni di fila nei primi 10 del mondo senza un gran perchè tecnico, ma che si può spiegare - o meglio lui spiega - così: ''Sulla carta McEnroe non avrebbe mai potuto perdere con me. E neppure avrebbero dovuto Becker, Agassi, Connors, Chang, Edberg, Courier, Forget, Sampras, Stich, Wheaton e molti altri con colpi migliori e più talento. Ma fortunatamente per me il tennis non si gioca sulla carta: nel 1993 ho incassato in premi 8 milioni di dollari. Vincendo sporco? Era la strada che portava alla banca'. Insomma, Brad Gilbert era un tennista medio, ha vinto venti tornei in carriera ma aveva un segreto al posto dei colpi vincenti, tanto che il suo primo coach, Tom Chivington, rivelò: ''Quando lo vidi la prima volta mi feci una nota mentale: 'Diritto nullo, rovescio nullo, volee nulla, servizio debole. Però vince'''. Gilbert era appunto quello che snervava McEnroe con palline senza peso, quello che prendeva appunti su tutti, quello che sotto due set a zero, 3-0 nel terzo, negli UsOpen '87 contro Becker capì solo guardandolo come sarebbe finita: ''Sul 3-1 fece un errore mentale: avesse vinto quel game io sarei diventato storia vecchia, invece mi regalò due doppi falli, salii 2-3 e vidi una strada per vincere''. Vinse, sporco naturalmente: ''Faceva caldo quel giorno, c'erano 35 gradi che sul campo sembravano 90, sapevo che se avessi prolungato il match Boris non avrebbe retto. Approfittai del fatto che il pubblico era appena arrivato da un'altra partita e voleva vedere ancora tennis: Boris divenne irritabile e cominciò a sbagliare di diritto, il tifo era per me, vinsi il tie break approfittando dei suoi error''. Partita.

A 42 anni l'allenatore Gilbert non ha dimenticato certo il giocatore Brad: è con lui che Agassi è risalito da numero 32 a numero 1, è con lui che quest'anno Roddick - da giugno a oggi - ha vinto quel che ha vinto. La filosofia di Winning ugly è che la mente è piu forte della forza fisica, ma soprattutto che conoscere tutto di te stesso e degli avversari può valere più di un diritto vincente: ''Una delle cose migliori che ho imparato da Brad - scrive sempre Agassi - è che c'è un 5 per cento di possibilita che il tuo avversario sia imbattibile e un 5 per cento che tu sia troppo forte. Nel restante 90 per cento c'è sempre una via per vincere: devi solo capire qual è''. Così Gilbert lo spiega capitolo per capitolo: la preparazione mentale, la preparazione degli attrezzi, la preparazione contro ogni tipo
di giocatore, la preparazione imparando dalle leggende del tennis e, soprattutto, i sette trucchi nascosti che aiutano a vincere. Insomma, 'fate
beneficenza, ma non al vostro avversario' è il motto, riassunto dalla vicenda di quel tale (magari lui?) che amava scommettere 100 dollari a
partita e odiava perdere: ''Quel tipo arrivava al club un'ora prima del match, cercava qualcuno per fare riscaldamento prima dell'arrivo del suo
avversario, poi, tornato negli spogliatoi, si rivestiva di tutto punto mentre mentalmente rivedeva i piani di gioco. A quel punto chiunque si
sarebbe presentato in campo subito, ma lui no: si assicurava anzi di arrivare - scusandosi - dieci minuti in ritardo alla partita offrendo in
cambio un riscaldamento veloce. A quel punto il 'piccione' veniva infilzato in due set''. Questo è Brad Gilbert, questo è Winning Ugly, il segreto del suo successo in 227 pagine diventato un bestseller nel circuito mondiale. E visti i risultati, di questi tempi urgerebbe una traduzione in italiano.

Marco Lombardo

(per gentile concessione dell'autore, fonte: il Giornale di sabato 25 ottobre 2003)

WINNING UGLY - Mental warfare in tennis - Lesson from a master, di Brad Gilbert e Steve Jamison (Paperback, 1994).
miguel
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Messaggio da miguel »

certo che il trucco di scaldarsi e poi cambiarsi nuovamente é veramente carognesco...
js
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Messaggio da js »

di trucchi ce ne sono tanti ..... ce nè di gente scafata in giro.
airtheguy
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Messaggio da airtheguy »

js ha scritto:di trucchi ce ne sono tanti ..... ce nè di gente scafata in giro.


Non avrei voluto dirlo ...pero' un trucchetto ve lo spiffero ,devo dire che lo uso poco e funziona solo sui campi sintetici veloci e non sulla terra ,pero' tendenzialmente funziona talvolta in modo micidiale.

allora, quando servite ,punto importante ,necessita' di fare male con la prima ,asciugatevi il sudore sulla fronte con la palla un paio di volte cercando di bagnare la palla su almeno un paio di posizioni opposte, se sudate un po' abbondante come me magari dopo un po' che è iniziata la partita non avrete difficolta ...ebbene...credetemi se piazzate un semplice slice un po' spinto ma di controllo ad uscire la palla rimbalzera' mooolto piu' veloce schizzando esattamente come su un campo il doppio piu' veloce,risulta spesso un servizio ingiocabile effetto sorpresa.

un caso su tutti ,tie-break 5-4 per me ,punto importante e punteggio difficile da gestire-penso- meglio sbrigarsela col servizio evitare scambi pericolosi,bagno la palla ,spingo ma decido di piazzare centrale una prima da sinistra ,semi-ace assurdo avversario colpito allo stomaco dopo un liscio clamoroso, 6-4 match point , palla in mano la bagno bene facendo finta di concentrarmi , slice esterno ma non troppo,ace ancora, lento ma imprevedibile ancora mezzo liscio del mio avversario , che nel tentativo di prenderla nuovamente praticamente liscia la palla,viene incontro a darmi la mano nero-incaxxato-fumante e mi dice : "campo di patate e non si vede bene con questi fari schifosi".

Sorrido falso e soddisfatto e penso:" dopo avermi rubato l'impossibile questo era il minimo che potessi farti,bisonte".Perfido.



se ci penso ,questo trucchetto mi ha dato parecchi punti importanti e pesanti,sempre se non siete sotto 5-1 ,allora magari conta meno... :lol: :lol: :lol:
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klaus
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Messaggio da klaus »

airtheguy ha scritto:sempre se non siete sotto 5-1 ,allora magari conta meno... :lol: :lol: :lol:


:-? ...allora a me non viene tanto buono... a meno che

airtheguy ha scritto:bagno la palla ,spingo ma decido di piazzare centrale una prima da sinistra ,semi-ace assurdo avversario colpito allo stomaco



il colpo allo stomaco non sia ....DEFINITIVO #100#
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ciccio
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Messaggio da ciccio »

Il Guttalax nella bibita ?
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da maxredo »

ciccio ha scritto:Il Guttalax nella bibita ?


tua o dell'avversario? :D
ciccio
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Messaggio da ciccio »

dell'arbrito :lol:
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Messaggio da klaus »

maxredo ha scritto:
ciccio ha scritto:Il Guttalax nella bibita ?


tua o dell'avversario? :D


Potresti vincere anche nel secondo caso se decidi di restare in campo... :roll:
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PKK
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Crisi d'identità!!!

Messaggio da PKK »

Che giocatore sono?! che gioco devo fare?! ...non lo so più!!!

Mi sono reso conto che ogni volta che scendo in campo faccio il gioco del mio avversario,non nel senso di cadere nella sua ragnatela,ma propio nel vero senso della parola adeguandomi a quella situazione....se trovo il pallettaro spalletto pure io,se trovo l'attaccante che scende sempre a rete io faccio la stessa cosa,se gioco con un picchiatore da fondo lo affronto pestando anche io..........
Questa situazione avviene principalmente con avversari con cui non ho mai giocato e logicamente facendo il loro gioco il più delle volte perdo.....le cose migliorano molto se mi capita di rigiocarci,entro in campo conoscendo il gioco dell'avversario e i suoi colpi...spesso la musica cambia.

Sento di essere cresciuto tecnicamente,di avere più confidenza anche con i colpi meno allenati ecc ecc.....è per questo che sono ancora più frustrato su gioco e tattica,non so che pesci pigliare,mi sento come se non avessi una identità!!! Conseguenze del gioco moderno?! :roll: #1#
js
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Messaggio da js »

Sai credo che sia una fase che poi passa

Un modo per uscirne è fare un alenamento specifico mentale ..... oppure fermarsi per un paio di settimane.

Tu sei il prototipo del giocatore ombra....occhio però che in questo modo non sviluppi una tua personalità che è un aspetto fondamentale.

Sembri da quello che dici che sei anche un giocatore molto intelligente,ma che forse ti fai sopraffarre dalla stessa.

Forse l'unica verità è che devi acquisire ancora più sicurezza in te stesso :wink:
kinoko
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Messaggio da kinoko »

A mio avviso invece la spiegazione è, purtroppo o per fortuna, molto meno profonda ed assai piu'semplice. E a costo di ripetere concetti già espressi da tanti in varie salse sul topic tecnico, quello psicologico e questo strategico, è una questione prettamente tecnica.

Crescere tecnicamente di livello come nel caso di PKK (parlo senza averti mai visto quindi ovviamente sto generalizzando e per carità potrebbe tranquillamente non essere cosi', ma mi riferisco a tanti altri casi di giocatori con le stesse lamentele in cui gli stessi problemi risalivano a questo) è solo il primo step della crescita tecnica. Migliorare i gesti nei fondamentali ed i movimenti base, apprendere l'uso dello spin e la precisione.

Ma la crescita tecnica deve continuare con un gioco di gambe continuo e sincronizzato, automatizzato su ogni singola palla che torna, uno split step sicurissimo e preciso. Con una ripetizione dei suddetti gesti tecnici tale che il movimento sia sempre assolutamente identico su ogni dritto, rovescio e volee, in qualunque situazione e posizione (o quasi).

Questa solidità di gesto e di movimenti avviene dopo un duro e lungo lavoro, la capacità di rispondere in maniera automatica senza variare i movimenti, il riuscire a mettere la palla sempre dove si vuole per tantissime volte senza sbagliare a meno che non costretti da un superiore gioco avversario.

Solo quando questa slidità di gioco e di spostamenti diviene tale ci troveremo a giocare automaticamente piu'che con uno stile (da attaccante o difensore, pallettaro o bombardiere, ecc.) semplicemente nel modo piu'efficace ed efficiente.
In quarta e terza ha davvero poco senso parlare di stili di gioco e strategie contro stili avversari. Bisogna imparare a fare un po'di tutto senza sbagliare troppo. perchè non si ha quella pulizia tecnica e solidità per incarnare uno stile vero ed efficace in maniera continua, cosi'come non lo hanno gli avversari con cui ci si confronta. Si giocano dritti, rovesci e volee, si serve e si risponde e la verità è che il vincente è il piu'delle volte una palla su cui l'avversario non è arrivato per timing sbagliato e non un missile imprendibile e dove il 90% dei punti da ambo le parti è costituita da errori gratuiti di pura e semplice tecnica.

Quando il gioco diventa davvero solido, contro avversari di quarta e terza su nove punti su dieci la palla avversaria non ha quella complessità che dia molte opzioni, di solito c'e'un modo ed uno solo, se lo si sa fare, di chiudere il punto in modo elementare.

Su palle senza peso e corte del tipico quarta, non c'e'il ricamatore o il bombardiere, ma un altro quarta che se ha la solidità minima per farlo senza sbagliare deve solo mettere la palla nel punto giusto e senza sbagliare, tutto li'.

E'da un lato sufficiente per fare il punto e dall'altro l'unica cosa che rientra nel bagaglio tecnico del quarta prima che vada fuori giri ed inizi a mettere dentro una palla su due.

Un seconda che tira tutti i colpi in condizione normale senza mai sbagliare, che ha un repertorio ampio (ampio senza sbagliare, anche il quarta fa tutto ma ci ficca un errore ogni due palle) sempre senza sbagliare, allora puo'permettersi di imprimere piu'personalità al proprio gioco, perchè le basi elementari sono solidissime.

Oltretutto l'avversario avrà anche lui piu'armi e questo porta maggiori variabili in campo.

Ma un seconda che gioca normalmente solo serve and volley e da fondo non è fortissimo per un seconda, contro un quarta mica ha bisogno di fare serve and volley. la manda si là in sicurezza per tre o quattro volte con un ritmo per lui basso e per l'altro alto e fa punto senza implicazioni di stili. Perchè sulle palle di un quarta c'e'poco da parlare di stili.

Io sto parlando di tennis agonistico e non di partite per divertirsi dove invece ha senso fare tutto e di piu'perchè il tennis è prima di tutto un gioco ed un divertimento.

Quando PKK (suppongo o altri con analoghi problemi che ho visto) aggiunge alla sua crescita tecnica una crescita ancora maggiore di solidità e spostamenti automizzati, su tutte le palle in cui adesso risponde in modo diverso, dove ora vede variabili, non ci pensa nemmeno un secondo, tira in automatico l'unico colpo sensato su quel tipo di palla.
Perchè il suo cervello tennistico si basa su una "solidità di input" che non dà spazio ad incertezze.

In buona sostanza i dubbi su con quale stile giocare in linea di massima sono in realtà quasi sempre incertezze tecniche ed indice di una ancora non raggiunta solidità.
pete
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Messaggio da pete »

ciccio ha scritto:
airtheguy ha scritto:usare la pallacorta quando e come....

partiamo dal presupposto che ci stiamo prendendo un rischio,che cerchiamo di mettere in grave difficoltà il nostro avversario ,proviamo qualche cosa che si avvicina ad un vincente.

direi per prima cosa , si gioca coi piedi bene dentro al campo,di norma,in backspin, poi?

Voi come e quando la usate? sara' banale ma proviamo a tracciare qualche regolina.
si usa con giocatori lenti,che non amano i cambi di direzione o le ripartenze...

si usa per attirare l'uomo a rete,se questi non ha grande attitudine alla rete.
poi?


Si usa mai, dimenticarla, solo da un certo livello in su ha effetti positivi. Se fai il conto di quanti punti fai e quanti ne perdi con le palle corte stai sicuro che sei in negativo.
Unica eccezione quando trovi un avversario fisicamente molto giú.
Se poi trovi la palla corta divertente e la prioritá non é vincere, facciamone pure a volontá.



sono totalmente contro te ciccio in questo caso... almeno per quel che mi riguarda... nei quarta la palla corta fatta bene porta molti vantaggi e ti dirò che anche in terza quest'anno i risultati sono ottimi..... l'avversario si stanca molto e a me capita molte volte di vincere per sfinimento.....
soprattutto coi ragazzini diciamo sotto i 25 anni abituati a palle sempre uguali la smorzata può avere effetti devastanti sia perchè con palle lente e corte i ragazzini fanno confusione sia perchè il più delle volte si arrabbiano e perdono la testa.....
Quindi ovviamente solo se la si fa bene e contro l'avversario giusto la smorzata ha un gran bel risultato...... io sono un caso limite se vedo che l'avversario va in crisi la gioco anche 2 o 3 volte a game e funziona !!!!!
Certo il mio caso credo sia troppo strano ma comunque indicativo che le regole non valgono per tutti ma vanno adattate ai mezzi che uno ha. :wink:
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Io capisco benissimo il punto di vista di Satrapo e Ciccio sulla palla corta pero'anch'io penso siano stati un filino troppo estremi. Pur d'accordo sul fatto che sia un colpo delicato e da centellinare penso abbia un suo spazio ed una decina a match fatte bene e scelte con cura ci possono anche stare sul lento.

Tra l'altro sulla terra persino fra i pro una decina a match con notevole percentuale di riuscita si vedono spesso.
Ne ho viste fare di deliziose a Gulbis.

Ragazzi che giocatore!!!! :o :o :o sicuro vincitore di slam, ci scommetterei qualunque cosa!!! :o :o :o
ciccio
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Messaggio da ciccio »

pete ha scritto:
ciccio ha scritto:
airtheguy ha scritto:usare la pallacorta quando e come....

partiamo dal presupposto che ci stiamo prendendo un rischio,che cerchiamo di mettere in grave difficoltà il nostro avversario ,proviamo qualche cosa che si avvicina ad un vincente.

direi per prima cosa , si gioca coi piedi bene dentro al campo,di norma,in backspin, poi?

Voi come e quando la usate? sara' banale ma proviamo a tracciare qualche regolina.
si usa con giocatori lenti,che non amano i cambi di direzione o le ripartenze...

si usa per attirare l'uomo a rete,se questi non ha grande attitudine alla rete.
poi?


Si usa mai, dimenticarla, solo da un certo livello in su ha effetti positivi. Se fai il conto di quanti punti fai e quanti ne perdi con le palle corte stai sicuro che sei in negativo.
Unica eccezione quando trovi un avversario fisicamente molto giú.
Se poi trovi la palla corta divertente e la prioritá non é vincere, facciamone pure a volontá.



sono totalmente contro te ciccio in questo caso... almeno per quel che mi riguarda... nei quarta la palla corta fatta bene porta molti vantaggi e ti dirò che anche in terza quest'anno i risultati sono ottimi..... l'avversario si stanca molto e a me capita molte volte di vincere per sfinimento.....
soprattutto coi ragazzini diciamo sotto i 25 anni abituati a palle sempre uguali la smorzata può avere effetti devastanti sia perchè con palle lente e corte i ragazzini fanno confusione sia perchè il più delle volte si arrabbiano e perdono la testa.....
Quindi ovviamente solo se la si fa bene e contro l'avversario giusto la smorzata ha un gran bel risultato...... io sono un caso limite se vedo che l'avversario va in crisi la gioco anche 2 o 3 volte a game e funziona !!!!!
Certo il mio caso credo sia troppo strano ma comunque indicativo che le regole non valgono per tutti ma vanno adattate ai mezzi che uno ha. :wink:

Ah ok, se mi parli di difetti palesi di giocatori non completi mi va anche bene.
Nei pro ha fatta ogni tanto la funziona spezza ritmo e li obbliga a coprire una maggior porzione di campo, e questo è importantissimo.
Giocatori medi completi, sia fisicamente che come doti tecniche è controproducente.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

kinoko ha scritto:Io capisco benissimo il punto di vista di Satrapo e Ciccio sulla palla corta pero'anch'io penso siano stati un filino troppo estremi. Pur d'accordo sul fatto che sia un colpo delicato e da centellinare penso abbia un suo spazio ed una decina a match fatte bene e scelte con cura ci possono anche stare sul lento.

Tra l'altro sulla terra persino fra i pro una decina a match con notevole percentuale di riuscita si vedono spesso.
Ne ho viste fare di deliziose a Gulbis.

Ragazzi che giocatore!!!! :o :o :o sicuro vincitore di slam, ci scommetterei qualunque cosa!!! :o :o :o


Ma non è tanto il numero di palle corte in un match, perchè sulla terra (e sottolineo sulla terra) come hai giustamente fatto notare qualche palla corta si vede per carità, però in numero ragionevole e con lo scopo di variare il gioco. Ma se fai sempre la palla corta non vari un bel nulla!

Comunque io e Ciccio siamo forse stati fraintesi, la nostra non è una campagna contro la palla corta #100#

Il punto è il significato che si deve dare alla palla corta a prescindere dalla frequenza di utilizzo, e in questo senso bisogna sottolineare che il drop sistematico (Pete confessa di arrivare a farne anche 3 a game :o ) non può essere mai considerato una tipologia strategico-tecnica di gioco.

Ora nessuno qui dubita che Pete vinca i match grazie alla sua palla corta ma il motivo è da ricercarsi più nel demerito degli avversari che vanno in confusione o non sanno gestire tali situazioni perchè il modo per mandare a casa un pallacortista sistematico esiste e non è di difficile attuazione se c'è un minimo di tecnica e gambe nella media.

Questa impostazione di gioco può funzionare solo contro giocatori relativamente poco tecnici o molto poco pazienti oppure con problemi fisici. (E' chiaro che se l'avversario accusa crampi lo si fa correre in avanti ad ogni 15 o se inizia a dare i numeri alla seconda palla corta si continua fino a portarlo allo sfinimento nervoso)

Di contro se sviluppo solidità nei colpi, consistenza e potenza nei fondamentali come nel servizio allora ho prospettive di miglioramento virtualmente molto ampie ma se continuo a rifugiarmi in una sistematica palla corta posso far tanti punti oggi ma dal momento in cui inizio a trovarmi di fronte un avversario capace di intendere e di volere che non perda la bussola alla terza o quarta palla corta consecutiva sono dolori. (Ma dolori veri ve lo garantisco)

Per questi motivi non troverete mai un tecnico che possa approvare uno stile di gioco che preveda l'utilizzo sistematico della palla corta.

E poi ragazzi parliamoci chiaro, con un minimo di preparazione fisica si assorbe infinitamente meglio un game con 3 palle corte rispetto ad uno giocato contro un avversario che randella e ti inchioda a remare un metro e mezzo oltre la linea di fondo costringendoti a bastonare la palla 10-15 volte per ogni scambio: fai molte volte più fatica di quanta ne faresti per recuperare una palla corta e poi magari alla fine perdi anche il punto.

La palla corta ti obbliga ad uno scatto e poi ti giochi il punto, e se hai un po' di braccio e arrivi per tempo te lo giochi anche da una posizione di vantaggio. (e se stai giocando contro uno che ne fa 3 a game non puoi certo essere colto di sorpresa perciò ci arrivi eccome)

Quindi il punto non è che la palla corta sia il male dei mali, ma che non si può fare della palla corta la propria arma semplicemente perchè funziona in determinate circostanze e con determinati avversari su determinate superfici.

Il drop va visto come una "variante" che in alcuni casi o situazioni può risultare micidiale, ma non si può costruire il proprio gioco sulla palla corta sistematica perchè se una "variante" viene promossa a "costante" perde efficacia, sempre. (Chiaro che se giocate contro Mister Magoo che dopo la 4 palla corta nel game ancora cade dalle nuvole quando giocate la quinta allora fate pure palle corte a ripetizione)

Un servizio potente, una seconda palla solidissima, fondamentali pesanti sicuri coperti e profondi, un gioco di volo accettabile sono invece armi che fanno i punti sempre e comunque, contro ogni tipologia di avversario e in qualsiasi situazione.

Se poi di tanto in tanto come fanno i professionisti (in particolar modo sulla terra) tentiamo qualche palla corta bene, ma che sia una variante, una trovata per spezzare il ritmo e tentare di far girare una situazione che non promette nulla di buono ma non la nostra tattica di base.

P.S.: dopo la meravigliosa prestazione di Starace contro Nadal ad Amburgo ho sentito molti "strateghi" del circolo (di quelli che conoscono molto meglio il bar dei campi #100#) lodare questa trovata delle molte palle corte presentandola come la genialte tattita anti-Nadal.

Ecco, a prescindere dal fatto che la "geniale tattica" ha portato comunque ad una sconfitta 2 set a zero, anche se sono io il primo a riconoscere che Starace abbia fatto un match splendido (sicuramente tra i migliori che abbia mai giocato con tanto di complimenti sinceri per la prestazione), la verità è che non si può pensare di "disinnescare" Nadal ricorrendo alla palla corta: sarebbe come tentare di spegnere il fuoco con la benzina. Non puoi sperare di battere il miglior runner del tennis contemporaneo con le palle corte, puoi fargli parecchi punti, puoi farlo innervosire ma alla fine perdi, e siccome in torneo lo scopo è vincere e non perdere giocando grandi match forse la prossima volta Potito farebbe bene a giocare qualche palla corta in meno ed aumentare la percentuale di punti vinti sul proprio servizio. :wink:
Nickognito
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Messaggio da Nickognito »

vedo ora l'esistenza di questo topic, ma è per definizione un topic dove gli italiani devono stare zitti!!! :D #10#

(ps, dai: ma seriamente qualcuno pensa che la tattica anti-nadal è fare di continuo palle corte?)

c.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Non credo nessuno lo pensi :D

Satrapo l'analisi è impeccabile, non fa una piega. E'ovvio che la palla corta va vista come un colpo estemporaneo e non certo sistematico. Non a caso si parla di spezzare il ritmo o sorprendere l'avversario.
pete
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Messaggio da pete »

Ora ci siamo... sono d'accordo sia con satrapo che con ciccio

8)
BigHead
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Messaggio da BigHead »

Secondo me a tennis nel 90% dei casi vince il più forte. L'elemento mentale è decisamente sopravvalutato. Anche laddove si pensa che alcuni giocatori siano forti perché sono in grado di giocare bene i punti importanti, in realtà quei giocatori sono semplicemente bravi, sanno fare tante cose, o sanno fare una cosa bene. Uno che fa ace in un match point, è perché è mentalmente forte? Certo se gli tremassero le gambe, non farebbe ace, ma se fa ace è in primo luogo perché è bravo a servire, e dunque se non è scemo sarà anche consapevole di questa sua qualità, e la saprà sfruttare. Ovviamente per bravo a servire intendo che la sa anche piazzare. Insomma è così stupefacente che Federer sappia salvare le palle break con gli ace?
Oppure Nadal, si dice che sia bravo perché gioca bene i punti importanti. Ma lui gioca bene tutti i punti, sbaglia pochissimo, ha colpi pesanti e corre bene. Non è strano che queste qualità si vedano anche nei momenti importanti.
Viceversa, avete mai visto uno scarso che gioca bene i punti importanti? E come farebbe mai?
Quindi direi che prima di dire "ho perso perché non ho avuto la testa", dovremmo dire "ho perso a causa dei miei limiti tecnici, che devo cercare di superare".
airtheguy
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Messaggio da airtheguy »

BigHead ha scritto:Secondo me a tennis nel 90% dei casi vince il più forte. L'elemento mentale è decisamente sopravvalutato. Anche laddove si pensa che alcuni giocatori siano forti perché sono in grado di giocare bene i punti importanti, in realtà quei giocatori sono semplicemente bravi, sanno fare tante cose, o sanno fare una cosa bene. Uno che fa ace in un match point, è perché è mentalmente forte? Certo se gli tremassero le gambe, non farebbe ace, ma se fa ace è in primo luogo perché è bravo a servire, e dunque se non è scemo sarà anche consapevole di questa sua qualità, e la saprà sfruttare. Ovviamente per bravo a servire intendo che la sa anche piazzare. Insomma è così stupefacente che Federer sappia salvare le palle break con gli ace?
Oppure Nadal, si dice che sia bravo perché gioca bene i punti importanti. Ma lui gioca bene tutti i punti, sbaglia pochissimo, ha colpi pesanti e corre bene. Non è strano che queste qualità si vedano anche nei momenti importanti.
Viceversa, avete mai visto uno scarso che gioca bene i punti importanti? E come farebbe mai?
Quindi direi che prima di dire "ho perso perché non ho avuto la testa", dovremmo dire "ho perso a causa dei miei limiti tecnici, che devo cercare di superare".


ehmm...secondo me non è cosi' semplice ,anche se in alcuni casi è sicuramente azzeccato,un esempio su tutto per chiarire, ho conosciuto giocatori che in allenamento erano spaventosi ,con rendimenti altissimi e prolungati,purtroppo in match ufficiali non hanno mai espresso livelli di gioco paragonabili,ovviamente questo è il caso limite ma è l'esempio di come sia mentale il tennis.
se ''giri'' per le interviste dei giocatori la parola forse piu' usata in ogni intervista è ''fiducia'', ci sara' un motivo.

sulla fiducia e tutte le sue sfaccettature si fonda l'approccio mentale di un match,ti assicuro che ci sono dei periodi che a prescindere dalla mia tecnica e dal mio stato di allenamento so' che entro in campo e non saro' soddisfatto di me ,delle sensazioni ,e il risultato sara' compromesso per forza.
in altri periodi mi sento molto piu' determinato e concentrato sul mo obbiettivo,e mentalmente solido, e vinco .

per concludere ,se c'è una cosa particolare e singolare nel tennis è il sistema di contare i punti ,che conferisce ad alcuni frangenti del match ,massima tensione e massima incertezza, non sono tutti uguali i punti da giocare ,fosse cosi sarebbe pure noioso, in alcuni momenti senti di avere delle possibilita' da sfruttare ,in altri momementi senti di non poter sbagliare ,in altri puoi anche calare la tensione,interpretare e sostenere la pressione fa' radicalmente parte della gestione mentale della partita, nel tennis quasi mai devi battere solo il tuo avversario ,spesso ci si mettono insisurezze , paure ,errori di interpretazione.
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PKK
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Messaggio da PKK »

kinoko ha scritto:A mio avviso invece la spiegazione è, purtroppo o per fortuna, molto meno profonda ed assai piu'semplice. E a costo di ripetere concetti già espressi da tanti in varie salse sul topic tecnico, quello psicologico e questo strategico, è una questione prettamente tecnica.

Crescere tecnicamente di livello come nel caso di PKK (parlo senza averti mai visto quindi ovviamente sto generalizzando e per carità potrebbe tranquillamente non essere cosi', ma mi riferisco a tanti altri casi di giocatori con le stesse lamentele in cui gli stessi problemi risalivano a questo) è solo il primo step della crescita tecnica. Migliorare i gesti nei fondamentali ed i movimenti base, apprendere l'uso dello spin e la precisione.

Ma la crescita tecnica deve continuare con un gioco di gambe continuo e sincronizzato, automatizzato su ogni singola palla che torna, uno split step sicurissimo e preciso. Con una ripetizione dei suddetti gesti tecnici tale che il movimento sia sempre assolutamente identico su ogni dritto, rovescio e volee, in qualunque situazione e posizione (o quasi).

Questa solidità di gesto e di movimenti avviene dopo un duro e lungo lavoro, la capacità di rispondere in maniera automatica senza variare i movimenti, il riuscire a mettere la palla sempre dove si vuole per tantissime volte senza sbagliare a meno che non costretti da un superiore gioco avversario.

Solo quando questa slidità di gioco e di spostamenti diviene tale ci troveremo a giocare automaticamente piu'che con uno stile (da attaccante o difensore, pallettaro o bombardiere, ecc.) semplicemente nel modo piu'efficace ed efficiente.
In quarta e terza ha davvero poco senso parlare di stili di gioco e strategie contro stili avversari. Bisogna imparare a fare un po'di tutto senza sbagliare troppo. perchè non si ha quella pulizia tecnica e solidità per incarnare uno stile vero ed efficace in maniera continua, cosi'come non lo hanno gli avversari con cui ci si confronta. Si giocano dritti, rovesci e volee, si serve e si risponde e la verità è che il vincente è il piu'delle volte una palla su cui l'avversario non è arrivato per timing sbagliato e non un missile imprendibile e dove il 90% dei punti da ambo le parti è costituita da errori gratuiti di pura e semplice tecnica.

Quando il gioco diventa davvero solido, contro avversari di quarta e terza su nove punti su dieci la palla avversaria non ha quella complessità che dia molte opzioni, di solito c'e'un modo ed uno solo, se lo si sa fare, di chiudere il punto in modo elementare.

Su palle senza peso e corte del tipico quarta, non c'e'il ricamatore o il bombardiere, ma un altro quarta che se ha la solidità minima per farlo senza sbagliare deve solo mettere la palla nel punto giusto e senza sbagliare, tutto li'.

E'da un lato sufficiente per fare il punto e dall'altro l'unica cosa che rientra nel bagaglio tecnico del quarta prima che vada fuori giri ed inizi a mettere dentro una palla su due.

Un seconda che tira tutti i colpi in condizione normale senza mai sbagliare, che ha un repertorio ampio (ampio senza sbagliare, anche il quarta fa tutto ma ci ficca un errore ogni due palle) sempre senza sbagliare, allora puo'permettersi di imprimere piu'personalità al proprio gioco, perchè le basi elementari sono solidissime.

Oltretutto l'avversario avrà anche lui piu'armi e questo porta maggiori variabili in campo.

Ma un seconda che gioca normalmente solo serve and volley e da fondo non è fortissimo per un seconda, contro un quarta mica ha bisogno di fare serve and volley. la manda si là in sicurezza per tre o quattro volte con un ritmo per lui basso e per l'altro alto e fa punto senza implicazioni di stili. Perchè sulle palle di un quarta c'e'poco da parlare di stili.

Io sto parlando di tennis agonistico e non di partite per divertirsi dove invece ha senso fare tutto e di piu'perchè il tennis è prima di tutto un gioco ed un divertimento.

Quando PKK (suppongo o altri con analoghi problemi che ho visto) aggiunge alla sua crescita tecnica una crescita ancora maggiore di solidità e spostamenti automizzati, su tutte le palle in cui adesso risponde in modo diverso, dove ora vede variabili, non ci pensa nemmeno un secondo, tira in automatico l'unico colpo sensato su quel tipo di palla.
Perchè il suo cervello tennistico si basa su una "solidità di input" che non dà spazio ad incertezze.

In buona sostanza i dubbi su con quale stile giocare in linea di massima sono in realtà quasi sempre incertezze tecniche ed indice di una ancora non raggiunta solidità.


Grazie della risposta molto approfondita....in effetti in questo periodo sto focalizzando gli allenamenti su spostamenti,step e rimanere sempre in movimento.....tutto questo applicato a situazioni di gioco e schemini classici.
Il mio maestro semplificando molto mi dice che <<in>> #103#
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picchio000
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Messaggio da picchio000 »

Non sapevo se postare qui il seguente link, o nell'area tecnica....alla fine lo metto in tutte e due el sezioni #100#

Interessante e simpatica animazione, su come Rafa Nadal cambi il suo gioco passando dalla terra, su cui regna sovrano, alla superfici veloci.

Interessante nella slide a pagina 9, dove si analizza il servizio di Nadal, una sua frase che recita più o meno così:" Cambio il mio servizio ogni 2 mesi....è uno dei colpi peggiore nel mio gioco!!!"

Buon divertimento

http://www.nytimes.com/interactive/2007 ... PHIC.html#

Ps:l'ho messo in questa specifica sezione perchè in fondo si parla di tattica, di strategia di gioco....e perchè no anche di mentalità :wink:
WWF : windshield wiper forehand....un colpo da proteggere!!!!!!!! #100#

"ma tu tra una bella partita combattuta vinta al terzo e una nottata con me, cosa sceglieresti?

E io con lo sguardo pensieroso ma con voce ferma risposi: "che turno?"
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Messaggio da kinoko »

Resuscito il topic per proporre uno schema di gioco che io considero poco usato ma efficacissimo e che si e'riproposto nella partita federer-nadal e che lo svizzero avrebbe dovuto usare di piu'a mio avviso perche'ci ha fatto una vagonata di punti.

Contro un giocatore dal dritto anomalo molto forte o comunque dal dritto molto pericoloso e che ci gioca costantemente sul rovescio, specie se e'veloce e bravo a girare intorno al proprio, giocargli sulla parte del rovescio ma non troppo angolato in modo che colpisca di rovescio, ma proprio in una zona di campo dove lui si giri per colpire di dritto, per poi mettergliela nella zona di campo che ha lasciato scoperta (il suo rovescio). Federer ha fatto una valanga di punti cosi'nel secondo e terzo set (nel quinto secondo me non ne aveva piu'fisicamente, netto calo fisico, mentre nadal era relativamente fresco).

OVVIAMENTE stiamo parlando di quando si comanda lo scambio, quando si e'sicuri di giocare un colpo pesante e profondo, visto che giochiamo sul punto forte dell'avversario. L'idea e'quella di attaccare la sua arma migliore quando siamo noi a comandare, in modo che questa non faccia danni, e chiudere al colpo successivo.

Se invece ci si fa tentare di giocare immediatamente sul rovescio avversario e non si chiude, sara'l'altro ad attaccarci al colpo successivo.
Satrapo
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Messaggio da Satrapo »

kinoko ha scritto:Resuscito il topic per proporre uno schema di gioco che io considero poco usato ma efficacissimo e che si e'riproposto nella partita federer-nadal e che lo svizzero avrebbe dovuto usare di piu'a mio avviso perche'ci ha fatto una vagonata di punti.

Contro un giocatore dal dritto anomalo molto forte o comunque dal dritto molto pericoloso e che ci gioca costantemente sul rovescio, specie se e'veloce e bravo a girare intorno al proprio, giocargli sulla parte del rovescio ma non troppo angolato in modo che colpisca di rovescio, ma proprio in una zona di campo dove lui si giri per colpire di dritto, per poi mettergliela nella zona di campo che ha lasciato scoperta (il suo rovescio). Federer ha fatto una valanga di punti cosi'nel secondo e terzo set (nel quinto secondo me non ne aveva piu'fisicamente, netto calo fisico, mentre nadal era relativamente fresco).

OVVIAMENTE stiamo parlando di quando si comanda lo scambio, quando si e'sicuri di giocare un colpo pesante e profondo, visto che giochiamo sul punto forte dell'avversario. L'idea e'quella di attaccare la sua arma migliore quando siamo noi a comandare, in modo che questa non faccia danni, e chiudere al colpo successivo.

Se invece ci si fa tentare di giocare immediatamente sul rovescio avversario e non si chiude, sara'l'altro ad attaccarci al colpo successivo.


Interessante osservazione, però molto spesso quando si ha un ottimo dritto si va a giocare sul dritto avversario per sfruttare questa supremazia. (Ed essendo stato un giocatore molto più forte nella parte destra ti posso confermare che una delle sensazioni più piacevoli e "rassicuranti" è quella di controllare lo scambio dritto contro dritto sulla diagonale maggiore: non ti viene proprio voglia di cambiare per cercare il rovescio #100#)

Se il mio dritto è più forte del tuo non ho interesse a cercarti il rovescio anzi, mi metto a spingere sulla diagonale di dritto costringendo te a cercare il mio rovescio e se sono rapido di gambe appena ci provi entro col dritto anomalo e provo a chiudere.

Il fatto che Nadal martelli col suo dritto gli avversari sul rovescio è dovuto al suo essere mancino: lui non sta cercando il rovescio, lui sta imponendo la sua supremazia sulla SUA diagonale di dritto (parliamo della diagonale di dritto per un mancino) trovando il rovescio nel caso di avversari destrorsi.

In casi simili ovvero quando un mancino (o un destro se sono io ad essere mancino!) dotato di un dritto fenomenale ci martella sul rovescio la tua "ipotesi" di variazione diventa molto interessante.
kinoko
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Messaggio da kinoko »

Satrapo ha scritto:
kinoko ha scritto:Resuscito il topic per proporre uno schema di gioco che io considero poco usato ma efficacissimo e che si e'riproposto nella partita federer-nadal e che lo svizzero avrebbe dovuto usare di piu'a mio avviso perche'ci ha fatto una vagonata di punti.

Contro un giocatore dal dritto anomalo molto forte o comunque dal dritto molto pericoloso e che ci gioca costantemente sul rovescio, specie se e'veloce e bravo a girare intorno al proprio, giocargli sulla parte del rovescio ma non troppo angolato in modo che colpisca di rovescio, ma proprio in una zona di campo dove lui si giri per colpire di dritto, per poi mettergliela nella zona di campo che ha lasciato scoperta (il suo rovescio). Federer ha fatto una valanga di punti cosi'nel secondo e terzo set (nel quinto secondo me non ne aveva piu'fisicamente, netto calo fisico, mentre nadal era relativamente fresco).

OVVIAMENTE stiamo parlando di quando si comanda lo scambio, quando si e'sicuri di giocare un colpo pesante e profondo, visto che giochiamo sul punto forte dell'avversario. L'idea e'quella di attaccare la sua arma migliore quando siamo noi a comandare, in modo che questa non faccia danni, e chiudere al colpo successivo.

Se invece ci si fa tentare di giocare immediatamente sul rovescio avversario e non si chiude, sara'l'altro ad attaccarci al colpo successivo.


Interessante osservazione, però molto spesso quando si ha un ottimo dritto si va a giocare sul dritto avversario per sfruttare questa supremazia. (Ed essendo stato un giocatore molto più forte nella parte destra ti posso confermare che una delle sensazioni più piacevoli e "rassicuranti" è quella di controllare lo scambio dritto contro dritto sulla diagonale maggiore: non ti viene proprio voglia di cambiare per cercare il rovescio #100#)

Se il mio dritto è più forte del tuo non ho interesse a cercarti il rovescio anzi, mi metto a spingere sulla diagonale di dritto costringendo te a cercare il mio rovescio e se sono rapido di gambe appena ci provi entro col dritto anomalo e provo a chiudere.

Il fatto che Nadal martelli col suo dritto gli avversari sul rovescio è dovuto al suo essere mancino: lui non sta cercando il rovescio, lui sta imponendo la sua supremazia sulla SUA diagonale di dritto (parliamo della diagonale di dritto per un mancino) trovando il rovescio nel caso di avversari destrorsi.

In casi simili ovvero quando un mancino (o un destro se sono io ad essere mancino!) dotato di un dritto fenomenale ci martella sul rovescio la tua "ipotesi" di variazione diventa molto interessante.


Nel caso della finale se ricordi il fenomenale dritto di Federer non e'che abbia fnzionato come ai bei tempi. quei dritti spaventosi tirati tra l'altro con impressionante sicureza ce li possiamo un po'dimenticare, e questo perche'Federer ha perso quel pizzico di velocita'e mirabile footwork che lo contraddistingueva. e'tutto li', quel pizzico di anticipo che gli permetteva di giocare meglio il rovescio ed il suo famoso dritto. saranno i 27 anni, la mononucleosi o il peso che ha messo su, ma ha perso quel magico mezzo passo.

Nel terzoe quarto set i punti fatti col dritto anomalo, che sono stati tanti, hanno fatto gridare al ritorno in folgore ma a mio avviso il dritto anche in quei due set e'stato si'ottimo, ma non eccezionale. Secondo me Federer in quei due set ha applicato la s8uddetta tattica, giocando (ovvio quando aveva lo scambio in mano e poteva permettersi di farlo con autorita' e col suo colpo migliore ben posizionato) sul colpo forte di Nadal, il dritto ad uscire, dandogliela centrralmente dove Nadal si spostava per non colpire di rovesco ma non dove nadal fosse costretto a colpire per forza di rovescio.

proprio perche'se avesse ceduto subito alla tentazione di giocargli sul rovescio e non avesse fatto subito punto si sarebbe trovato un nadal al centro del campo pronto nel giro di due colpi ad entrare col suo schema preferito.

Invece se col gioco in mano (e quindi giocandogli una palla non vincente ma per lo meno non attaccabile anche dal dritto anomalo di nadal) il vantaggio di spostarlo e fargli perdere dei metri era maggiore di qualunqu altro, infatti ha fatto molti punti nell'angolo anomalo, ma non certo col dritto stratosferico di una volta, ma perche'nadal era troppo fuori e sull'erba, per quanto lenta, quei metri non si recuperano come per la terra (nonostante lo scatto fenomenale dello spagnolo).

Se ci fate caso questo e'anche il modo con cui ha fatto molti punti col rovescio incrociato strettissimo, a cercare la zona lasciata scoperta sul dritto di nadal. certo col rovescio dei primi due set non li faceva, ma poi ritrovato il colpo da quel lato ha sfruttato i metri a disposizione.
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Messaggio da BigHead »

airtheguy ha scritto:ho conosciuto giocatori che in allenamento erano spaventosi ,con rendimenti altissimi e prolungati,purtroppo in match ufficiali non hanno mai espresso livelli di gioco paragonabili,


E chi sarebbero questi giocatori? Tutti i giocatori in allenamento sono meglio che in partita. Sarebbe semmai da trovare un caso inverso, uno che in allenamento gioca male e in partita è un fenomeno.

airtheguy ha scritto:ovviamente questo è il caso limite ma è l'esempio di come sia mentale il tennis.
se ''giri'' per le interviste dei giocatori la parola forse piu' usata in ogni intervista è ''fiducia'', ci sara' un motivo.


Certo, a livello pro, visto che il livello tecnico è alto, la testa ha un ruolo importante. Ma a livello amatoriale la testa conta meno, in genere dietro all'errore ci sono deficit tecnici che qualcuno può essere portato a interpretare come carenze mentali.
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PKK
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Messaggio da PKK »

Questo software può essere di aiuto per imparare a vincere?! http://www.fieldtown.co.uk/index.htm
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Messaggio da picchio000 »

Tiro su questo post per chiedervi un consiglio.

Sto facendo un "campionato" amatoriale (livello nc/4.3), ho già giocato 2 partite, nella seconda (oggi) stavo vincendo agevolmente 6/0 3/0, riuscivo a comandare lo scambio con estrema facilità, e in 3/4 scambi chiudevo il punto, poi sul 3/0 si è spenta la luce..ho iniziato a sbagliare colpi abbastanza agevoli, e non riuscivo più a chiudere come prima, insomma alla fine ho chiuso il set 7/5 con non poche difficoltà.

Il problema credo sia stato soprattutto di concentrazione, stavo vincendo troppo facile e mi sono adagiato, anche il servizio è calato dopo il 3/0, e questo è sinonimo di scarsa concentrazione (almeno per me).

Quello che volevo chiedervi è: come rientrate in partita quando si è staccata la spina per un paio di games??? la mia difficoltà è stata proprio quella...cioè mi sono reso conto del calo di "testa", ma non sono stato in grado di riprendere le redini del match.
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Messaggio da miguel »

per me quando in un attimo butti via due/tre games é molto importante il cambio campo dove mi prendo tutto il tempo a disposizione per riordinare le idee.
non bisogna aver fretta anche tra un punto e l'altro: capita invece spesso di vedere quello che sta perdendo giocare i punti uno dietro l'altro come avesse voglia di finire prima possibile non rendendosi conto che cosi' va solo incontro ad una sconfitta ancora più veloce.
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Messaggio da kinoko »

miguel ha scritto:per me quando in un attimo butti via due/tre games é molto importante il cambio campo dove mi prendo tutto il tempo a disposizione per riordinare le idee.
non bisogna aver fretta anche tra un punto e l'altro: capita invece spesso di vedere quello che sta perdendo giocare i punti uno dietro l'altro come avesse voglia di finire prima possibile non rendendosi conto che cosi' va solo incontro ad una sconfitta ancora più veloce.


sacrosante parole. quando le cose iniziano a girare male bisogna "reimpossessarsi" della gestione dei tempi sul campo. Rallentare i cambi, rallentare nei turni di servizio, prendersi tempo fra prima e seconda palla, se serve l'altro camminare pigramente fra un punto e l'altro per rimettersi in posizione, al cambio di campo fare tutto lentamente, ecc... dobbiamo essere noi a controllare i tempi di svolgimento dell'incontro, dilatandoli, ed essere consapevoli che il punto si gioca quando noi vogliamo. come faceva lendl o anche sampras.

al contrario quando si e' "in zona" si tendera'a fare tutto "pompati", velocemente (attenti pero'a non andare "fuori giri" esagenrando) , alla roddick o agassi per intenderci.

ottimo avere sempre varie magliette di ricambio per cambiarci al cambio di campo, e rimettendosi roba pulita e fresca addosso si ricerca la calma e la concentrazione perduta "ricominciando da zero".

al contrario quando tutto va bene si ha latendenza a non voler cambiare una virgola, compresa la maglia sudata fradicia.
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Messaggio da biciomac »

kinoko ha scritto: ....se serve l'altro camminare pigramente fra un punto e l'altro per rimettersi in posizione, al cambio di campo fare tutto lentamente, ecc... dobbiamo essere noi a controllare i tempi di svolgimento dell'incontro, dilatandoli, ed essere consapevoli che il punto si gioca quando noi vogliamo. come faceva lendl...


oddio, non è che sia un comportamento sportivissimo eh! sul proprio servizio sono d'accordo che il tempo lo detti tu, ma per il resto la cosa risulta al limite della sportività, del regolamento e della correttezza!
irritante, giustamente irritante.
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la Vittoria di Andreas Seppi http://www.youtube.com/watch?v=EfMZCV7UB6w
js
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Messaggio da js »

Sono i trucchetti di periferia utili e comodi

ma in realtà se si fosse certi delle proprie capacità non se ne avrebbe bisogno

Il problema è che a volte per vincere si dimentica cosè la sportività e il buon senso.

Troppo divertente e kinoko se ne ricorda un incontro di doppio visto in un campo accanto al nostro ..... sembravano 4 anziani signori seduti in un bar che giocavano a briscola ..... demenziale

la prima regola è sempre la sportività ma purtroppo non sempre ci sono gli arbitri a mettere tutti sereni e daccordo
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oedem
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Messaggio da oedem »

riguardo i 2 libri "winning ugly" e "the inner game of tennis", mi sapete dire quali copertine sono più aggiornate?

ne ho trovate almeno un paio di ognuna

grazie :wink:
miguel
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Messaggio da miguel »

[quote="js"]Sono i trucchetti di periferia utili e comodi

ma in realtà se si fosse certi delle proprie capacità non se ne avrebbe bisogno

non sono trucchetti di periferia (lendl, nadal tanto per fare due nomi sono cosi' scarsi ?),poi io intendevo prendersi il tempo previsto dal regolamento nulla di più, anche perché questa smania di concludere é molto più evidente quando il giocatore che perde é al servizio oppure decide di non fermarsi al cambio campo
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