La giornata è partita malino, dato il caldo stratosferico, circa 35° fissi; quando sono arrivato ad Amatrice (piccolo OT turistico per chi non la conoscesse: andateci, è molto carina oltre che si mangia alla grande) e mi sono spogliato per il riscaldamento, ho temuto di non farcela proprio, non riuscivo letteralmente a correre. La gara, peraltro, per motivi a me ignoti, la fanno partire alle 16 del pomeriggio.
Potrei parlavi lungamente del gruppetto di kenioti - etiopi e nord africani professionisti chhe si scaldavano alla velocità con cui faccio i 200 m, ma so che voi seguite solo me
.Son partito piano, oserei dire pianissimo, tanto era il timore della salita.
I primi 2,5 - 3 km erano piano misto discesa, dove mi sono imposto di andare in progressione leggerissima, giusto per trovare il ritmo. La tattica ha pagato dalla fine del 3 km, perchè la strada ha iniziato a salire e non ha smesso più; non ho patito la salita e lì ho iniziato a rimontare, al punto che, finita la salita intorno al 6 km, ho avuto la forza persino di andare in progressione.
Alla fine il tempo è stato di 44'20" per 8,5 km; non eccezionale, anzi, ma dato il clima ed il periodo era dura per me fare meglio.
All'arrivo ristoro con frutta ottima, bruschetta e piatti di amatriciana, strepitosa nonostante l'orario ed il clima.
Purtroppo ora sono infortunato: botta al mignolo del piede dx, è gonfio e non accenna a diminuire
, bellissime, anche se le mie sono bianco-gialline. Posso usarle per andare a passeggio al parco con il cane, che non ho.
Ok che quest'ultimo si basa su spostamenti veloci, ma comunque è importante avere sempre i piedi sempre reattivi e un minimo di stamina nel caso di maratone.
