CAPELLINO ha scritto:A me sti over 33 che rincorrono record di cui si ricordera' solo Ambesi mettono sempre più tristezza soprattutto se, come nel caso di Bjoerndalen, hai vinto tutto e pure più di una volta, io mi chiedo come non si sia rotto le palle prima di sciare e sparare al poligono, come non ha avuto il desiderio di mollare tutto e fare altro, l' idea che mi sono fatto di questi super campioni da reparto geriatria (Rossi, Federer, quello che non sapendo più parare piange) è che siano deĺle persone molto poco brillanti, semplici all' inverosimile, caratteristica principale del fuoriclasse sportivo da record.
Ciao Ole, personalmente non ti rimpiangero'.
Be, pero' ci sono varie considerazioni, per quanto io non li sopporti.
Intanto, i soldi. Qualunque lavoro tu faccia, che rende molto bene, essere costretto a smettere a 35 anni non e' semplice per nessuno. Soprattutto se poi ti chiedono magari di stare a casa, non lavorare, e' dura.
Poi non si tratta tanto o solo di persone semplici, quanto di chi ha proprio fatto una sola cosa nella vita, molto spesso fin da bambino. Si tratta quindi di mezzi disadattati, spesso, certo, ricchi, in societa', che girano il mondo, ma in parte disadattati.
E' spesso anche gente che si e' circondata di un mondo noioso. Spesso i campioni di quell'eta' hanno una vita stabile, tranquilla, la moglie che sta a casa e non fa altro che seguirti in giro, senza fare nulla nella vita, figli, a letto presto. Smettere vuol dire iniziare a vivere a casa, per la prima volta nella vita sempre nello stesso posto, con la moglie, entrambi sempre in casa, curare i bambini. Cose anche belle, ma non per tutti. Certo, puoi fare molto altro, ma la vita familiare puo' anche risentirne.
Quindi io personalmente li capisco anche, per quanto io non lo farei (sono noioso, ma non cosi' tanto).
Poi per me rovinano lo sport, almeno la mia concezione dello sport, che e' legata al cambiamento. Posso ascoltare per anni la stessa canzone, anche rivedermi un film, rileggere un libro, ma gli eventi sportivi sono piu' legati al presente che cambia, l'eterno ripetersi per me rovina l'evento. Tra l'altro lo sport e' come i figli, segna il passare degli anni. I campioni della geratria sportiva di oggi segnano la nostra vita come un figlio che avesse 5 anni per 10 anni di fila. Non e' che inizia ad andare a scuola, a essere via via piu' indipendente, crea nuovi problemi e scoperte educative e affettive, no, sempre lo stesso bambino che vai a riprendere allo stesso asilo per 10 anni, stessi vestiti, stesse reazioni, stesso tran tran quotidiano. Non sarebbe proprio la stessa cosa.
Pero' , potendolo fare, forse molti bambini farebbero anche bene a rimanerci, ad avere 5 anni.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)