hai ragione, a parte Lebron, Curry e Iguodala - in quest'ordine - livello abbastanza basso in rapporto al palcoscenico, già l'avevo scritto dopo gara-due; comunque c'è stato spettacolo, anche grazie all'equilibrio.Lyndon79 ha scritto:Controcorrente.
A me è parsa serie finale, in particolare gara 6 (che ho visto quasi tutta), bruttina.
Tanti errori, tecnicamente non granchè (a parte l'enorme 23, anche se in Gara 6, al di là dei spaventosi numeri, stanchissimo, non ha giocato certo benissimo). Giudicando dalla serie, anche Golden State non è apparsa certo uno squadrone da 67 vittorie in RS. Le guardie dei Cavs imbarazzanti.
Serie decisa da due fattori fondamentali: l'infortunio di Irving (poche storie, su, parliamo comunque di un grande giocatore) e poi dalla scelta di Kerr tra gara 3 e gara 4 di andare definitivamente con il quintetto piccolo, fregandosene dei rimbalzi e puntando tutto sul ritmo per i suoi tiratori.
Blatt ha continuato a cercare in tutti i modi di togliere la palla dalle mani di Curry e di farla vincere agli altri, concedendo metri e metri di spazio a tutti gli altri (Thompson a parte); probabilmente non poteva fare altrimenti, ma alla fine il vantaggio sotto le plance si è rivelato non abbastanza per controbilanciare questa libertà in attacco (perché è vero che psicologicamente è difficile tirare quando sei libero, ma quando la palla arriva al tiratore in ritmo si parla pur sempre di giocatori nba che per tutta la stagione hanno fatto proprio quello... come doveva finire?)
CAVS
Lebron: vabbè, che aggettivi ci vogliamo mettere. Come giustamente ha detto Nick, a Miami aveva lo squadrone e a Cleveland ha avuto (quest'anno per via degli infortuni) troppe pippe, un supporting cast tipo quello dei Rockets '94 non gli è mai capitato. Oh però, ripeto, i Cavs tre prime scelte assolute negli ultimi quattro anni, una delle quali è stata spesa per ANTHONY BENNETT. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Gilbert nel lago!
Dellavedova: oltre i suoi limiti, chiaramente, soprattutto in gara-3 ha giocato la partita della vita. I suoi limiti purtroppo sono evidentissimi. In una forte squadra NBA al completo dovrebbe dare giusto 10-15 minuti di difesa esasperata sui blocchi.
Mozgov: ecco, lui direi che la conferma se l'è meritata tutta, è stato bravo in attacco e in difesa sotto il ferro. Non sempre incontri una squadra con Curry, che comanda un raddoppio sistematico sul pick'n roll e che lo costringe(rebbe) a uscire a sei metri dal canestro per marcare un tiratore liberissimo.
Thompson: sarebbe il classico "quattro" muscolare della squadra jacksoniana da titolo, alla Samaki Walker ha fatto il suo e anche di più. Stesso discorso di Mozgov, Blatt si è battuto sfruttando i vantaggi del proprio organico anziché correre dietro alle scelte di Kerr, il canadese per questo ha brillato ma a lungo andare non è stato un vantaggio. Ecco, se si può muovere una critica al canadese: in aiuto spesso non trova la posizione giusta e si fa superare dal penetratore troppo facilmente.
Smith: era l'ennesima grande occasione della carriera e l'ha buttata via. Ha azzeccato il primo quarto di gara-5 e il quarto di gara-6, troppo poco - anche perché se non la mette negli altri aspetti del gioco ti dà troppo poco, commette troppe cazzate. Specialisti tipo Mario Elie o James Posey che avevano un millesimo del suo talento erano diecimila volte più utili e decisivi con la loro difesa e il loro tiro piazzato.
Shumpert: eccoci, appunto: come difesa lui avrebbe doti da gregario ideale in una squadra da titolo, il problema è che di là non la mette MAI. E' stato quello dei Cavs che ha avuto per tutta la serie i tiri migliori e ha tenuto delle percentuali orrende.
Dopo parlo anche dei campioni.