Nasty ha scritto:A te interessa l'alterazione della prestazione, a me la salute dell'atleta. L'abuso di droghe ricreative è più pericoloso per la salute.
Sui cadi di doping, siamo sicuri che dal 1978 ad oggi, diciamo 40 anni, ci siano stati meno casi di positività nell'NBA che nel tennis?
parlo dello sport di oggi, e l'NBA e' la piu' clamorosa eccezione. E non parlo di coperture, semplicemente nella NBA ci sono decine di sostanze legali che sono illegali in altri sport e non ci sono test a sorpresa. La NBA e' ufficialmente uno sport non controllato, per gli standard di oggi. Non si tratta di ipotesi e accuse, e' un fatto.
Detto questo, si siamo sicuri che ci siano stati piu' casi nel tennis che nella NBA negli ultimi 40 anni.
Non si tratta di cosa interessi a me, si parla di sport, e nello sport contano le prestazioni. A me puo' umanamente dispiacere se uno e' depresso, si taglia le vene, frequenta cattive compagnie, uccide il proprio figlio e viene violentato dalla suocera. Ma non squalificherei un atleta per quello o lo considererei di meno come atleta. Come atleta considera chi altera le sue prestazioni.
E non conta alterarle in quanto non professionista. Se uno non fa vita da atleta, va a ballare la notte prima del match, va a puttane e beve 20 cocktail, per me questo non e' da condannare come atleta. Certo, magari l'alcool in corpo una volta ogni tanto lo aiuta a vincere un match, ma non e' un problema sportivo. Se uno si sottopone a un programma di steroidi per anni per vincere, oppure gioca male non perche' e' svaccato, ma perche' ha venduto la partita o ha gia'prenotato un aereo, allora questo non e' sportivo.
Se a uno poi interessa davvero la salute dell'atleta, e non l'alterazione dellaprestaizone sportiva, allora si interessera' non solo alla droga, ma anche le abitudini alimentari, se rischiala vita in moto e quant'altro.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)