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- englishgentleman
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L'angolo della mitologia
Le Erinni
Nella mitologia greca le Erinni o Furie sono le tre dee della vendetta Tisifone, Megera e Aletto. Avevano il compito di punire i delitti e le malefatte che non venivano scoperti dalla giustizia umana. Creature mostruose nate dal sangue di Urano, possedevano ali di pipistrello e serpenti al posto dei capelli. Abitavano nell'Ade dove, armate di flagello, amministravano la giustizia e le punizioni tra gli inferi. Talvolta, però abbandonavano il regno dell'oltretomba per perseguitare anche i viventi.
Fonte: http://www.linguaggioglobale.com/mostri/txt/116.htm
Le Erinni
Nella mitologia greca le Erinni o Furie sono le tre dee della vendetta Tisifone, Megera e Aletto. Avevano il compito di punire i delitti e le malefatte che non venivano scoperti dalla giustizia umana. Creature mostruose nate dal sangue di Urano, possedevano ali di pipistrello e serpenti al posto dei capelli. Abitavano nell'Ade dove, armate di flagello, amministravano la giustizia e le punizioni tra gli inferi. Talvolta, però abbandonavano il regno dell'oltretomba per perseguitare anche i viventi.
Fonte: http://www.linguaggioglobale.com/mostri/txt/116.htm
Ultima modifica di demi-d il lun giu 13, 2005 12:22 am, modificato 1 volta in totale.
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- Massimo Carbone
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demi-d ha scritto:Dato il poco interesse che suscita l'angolo della mitologia, da domani la rubrica verrà ritirata.
Stasera, quindi, ultimo appuntamento.
no, sei il mio idolo quando posti i miti
"You can walk away from someone who doesn't love you. And you can walk away from someone you don't love. But when the love is mutual," Roy said. "The hardest thing is to walk away."
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Mentre voi dormite...(si suppone)...
Un dilemma mi affligge (sai che dilemma): studio o non studio?
L'esame ipotetico è dopodomani, ho letto non so neanch'io come 170 pagine in 2 giorni, nelle varie pause da me stessa ...( ), mi mancano 80 pagine di appunti della docente e un'altra dispensa (30 pagine, credo).
Credevo di darlo, poi ho cambiato idea. Lo dò, ma provandolo. Voglio vedere cosa succede.
Ma Friends non lo fanno tutte le sere?Tra una cosa e l'altra non ho visto neanche una puntata!
Ok...notte!
Un dilemma mi affligge (sai che dilemma): studio o non studio?
L'esame ipotetico è dopodomani, ho letto non so neanch'io come 170 pagine in 2 giorni, nelle varie pause da me stessa ...( ), mi mancano 80 pagine di appunti della docente e un'altra dispensa (30 pagine, credo).
Credevo di darlo, poi ho cambiato idea. Lo dò, ma provandolo. Voglio vedere cosa succede.
Ma Friends non lo fanno tutte le sere?Tra una cosa e l'altra non ho visto neanche una puntata!
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It's funny how the colors of the real world only seem really real when you viddy them on the screen
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liviol ha scritto:Dallo, Aussie, fidati. E se hai una parlantina spigliata come qui, puoi anche incartarlo il prof...
ma grazie
Alzarsi alle 11.30 tendenti a mezzogiorno è la cosa migliore da fare il giorno prima di un esame che darò senza aver letto talune e talaltre pagine...
Buongiorno!
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L'angolo della mitologia
Demetra
Demetra, figlia di Crono e di Rea era la madre di Persefone, avuta dal fratello Zeus.
Un giorno Persefone, mentre coglieva dei fiori con altre compagne si allontanò dal gruppo e all'improvviso la terra si aprì e dal profondo degli abissi apparve Ade, dio dell'oltretomba e signore dei morti che la rapiva perchè da tempo innamorato di lei. Il rapimento si era compiuto grazie al volere di Zeus che aveva dato il suo consenso ad Ade per compiere la violenta azione amorosa.
Demetra, accortasi che Persefone era scomparsa, per nove giorni corse per tutto il mondo alla ricerca della figlia sino alle più remote regioni della terra. Ma per quanto cercasse, non riusciva ne a trovarla, ne ad avere notizie del suo rapimento.
All'alba del decimo giorno venne in suo aiuto Ecate, che aveva udito le urla disperate della fanciulla mentre veniva rapita ma non aveva fatto in tempo a vedere il volto del rapitore, che suggerì a Demetra di chiedere ad Elios, il Sole. E così fu. Questi disse a Demetra che a rapire la figlia era stato Ade.
Inutile descrivere la rabbia e l'angoscia di Demetra, tradita dalla sua stessa famiglia di olimpici. Demetra abbandonò l'Olimpo e per vendicarsi, decise che la terra non avrebbe più dato frutti ai mortali così la razza umana si sarebbe estinta nella carestia. In questo modo gli dei non avrebbero più potuto ricevere i sacrifici votivi degli uomini di cui erano tanto orgogliosi.
Si mise quindi la dea a vagare per il mondo per cercare di soffocare la sua disperazione, sorda ai lamenti degli dei e dei mortali che già assaporavano l'amaro gusto della carestia.
Il suo pellegrinaggio la portò ad Eleusi, in Attica, sotto le spoglie di una vecchia, dove regnava il re Celeo con la sua sposa Metanira. Demetra fu accolta benevolmente nella loro casa e divenne la nutrice del figlio del re, Demofonte.
Col tempo Demetra si affezionò al fanciullo che faceva crescere come un dio, nutrendolo, all'insaputa dei genitori, con la divina ambrosia, il nettare degli dei. Attraverso Demofonte la dea riusciva in questo modo a saziare il suo istinto materno, soffocando il dolore per la perduta figlia. Decise anche di donare a Demofonte l'immortalità e di renderlo pertanto simile ad un dio ma, mentre era intenta a compiere i riti necessari, fu scoperta da Metanira, la madre di Demofonte. A quel punto Demetra, abbandonò le vesti di vecchia e si manifestò in tutta la sua divinità facendo risplendere la reggia della sua luce divina.
Delusa dai mortali che non avevano gradito il dono che voleva fare a Demofonte, si rifugiò presso sulla sommità del monte Callicoro dove gli stessi Eleusini gli avevano nel frattempo edificato un tempio.
Il dolore per la scomparsa della figlia, adesso che non c'era più Demofonte a distrarla, ricominciò a farsi sentire più forte che mai e a nulla valevano le suppliche dei mortali che nel frattempo venivano decimanti dalla carestia.
Alla fine Zeus, costretto a cedere alle suppliche dei mortali e degli stessi dei, inviò Ermes, il messaggero degli dei, nell'oltretomba da Ade, per ordinargli di rendere Persefone alla madre. Ade, inaspettatamente, non recriminò alla decisione di Zeus ma anzi esortò Persefone a fare ritorno dalla madre. L'inganno era in agguato. Infatti Ade, prima che la sua dolce sposa salisse sul cocchio di Ermes, fece mangiare a Persefone un seme di melograno, compiendo in questo modo il prodigio che le avrebbe impedito di rimanere per sempre nel regno della luce.
Grande fu la commozione di Demetra quando rivide la figlia ed in quello stesso istante, la terrà ritornò fertile ed il mondo riprese a godere dei suoi doni.
Solo più tardi Demetra scoprì l'inganno teso da Ade: avendo Persefone mangiato il seme di melograno nel regno dei morti, era costretta a farvi ritorno, ogni anno, per un lungo periodo. Questo infatti era il volere di Zeus.
Fu così allora che Demetra decretò che nei sei mesi che Persefone fosse stata nel regno dei morti, nel mondo sarebbe calato il freddo e la natura si sarebbe addormentata, dando origine all'autunno e all'inverno, mentre nei restanti sei mesi la terra sarebbe rifiorita, dando origine alla primavera e all'estate.
Fonte: http://www.elicriso.it/mitologia-ambien ... emetra.htm
Demetra
Demetra, figlia di Crono e di Rea era la madre di Persefone, avuta dal fratello Zeus.
Un giorno Persefone, mentre coglieva dei fiori con altre compagne si allontanò dal gruppo e all'improvviso la terra si aprì e dal profondo degli abissi apparve Ade, dio dell'oltretomba e signore dei morti che la rapiva perchè da tempo innamorato di lei. Il rapimento si era compiuto grazie al volere di Zeus che aveva dato il suo consenso ad Ade per compiere la violenta azione amorosa.
Demetra, accortasi che Persefone era scomparsa, per nove giorni corse per tutto il mondo alla ricerca della figlia sino alle più remote regioni della terra. Ma per quanto cercasse, non riusciva ne a trovarla, ne ad avere notizie del suo rapimento.
All'alba del decimo giorno venne in suo aiuto Ecate, che aveva udito le urla disperate della fanciulla mentre veniva rapita ma non aveva fatto in tempo a vedere il volto del rapitore, che suggerì a Demetra di chiedere ad Elios, il Sole. E così fu. Questi disse a Demetra che a rapire la figlia era stato Ade.
Inutile descrivere la rabbia e l'angoscia di Demetra, tradita dalla sua stessa famiglia di olimpici. Demetra abbandonò l'Olimpo e per vendicarsi, decise che la terra non avrebbe più dato frutti ai mortali così la razza umana si sarebbe estinta nella carestia. In questo modo gli dei non avrebbero più potuto ricevere i sacrifici votivi degli uomini di cui erano tanto orgogliosi.
Si mise quindi la dea a vagare per il mondo per cercare di soffocare la sua disperazione, sorda ai lamenti degli dei e dei mortali che già assaporavano l'amaro gusto della carestia.
Il suo pellegrinaggio la portò ad Eleusi, in Attica, sotto le spoglie di una vecchia, dove regnava il re Celeo con la sua sposa Metanira. Demetra fu accolta benevolmente nella loro casa e divenne la nutrice del figlio del re, Demofonte.
Col tempo Demetra si affezionò al fanciullo che faceva crescere come un dio, nutrendolo, all'insaputa dei genitori, con la divina ambrosia, il nettare degli dei. Attraverso Demofonte la dea riusciva in questo modo a saziare il suo istinto materno, soffocando il dolore per la perduta figlia. Decise anche di donare a Demofonte l'immortalità e di renderlo pertanto simile ad un dio ma, mentre era intenta a compiere i riti necessari, fu scoperta da Metanira, la madre di Demofonte. A quel punto Demetra, abbandonò le vesti di vecchia e si manifestò in tutta la sua divinità facendo risplendere la reggia della sua luce divina.
Delusa dai mortali che non avevano gradito il dono che voleva fare a Demofonte, si rifugiò presso sulla sommità del monte Callicoro dove gli stessi Eleusini gli avevano nel frattempo edificato un tempio.
Il dolore per la scomparsa della figlia, adesso che non c'era più Demofonte a distrarla, ricominciò a farsi sentire più forte che mai e a nulla valevano le suppliche dei mortali che nel frattempo venivano decimanti dalla carestia.
Alla fine Zeus, costretto a cedere alle suppliche dei mortali e degli stessi dei, inviò Ermes, il messaggero degli dei, nell'oltretomba da Ade, per ordinargli di rendere Persefone alla madre. Ade, inaspettatamente, non recriminò alla decisione di Zeus ma anzi esortò Persefone a fare ritorno dalla madre. L'inganno era in agguato. Infatti Ade, prima che la sua dolce sposa salisse sul cocchio di Ermes, fece mangiare a Persefone un seme di melograno, compiendo in questo modo il prodigio che le avrebbe impedito di rimanere per sempre nel regno della luce.
Grande fu la commozione di Demetra quando rivide la figlia ed in quello stesso istante, la terrà ritornò fertile ed il mondo riprese a godere dei suoi doni.
Solo più tardi Demetra scoprì l'inganno teso da Ade: avendo Persefone mangiato il seme di melograno nel regno dei morti, era costretta a farvi ritorno, ogni anno, per un lungo periodo. Questo infatti era il volere di Zeus.
Fu così allora che Demetra decretò che nei sei mesi che Persefone fosse stata nel regno dei morti, nel mondo sarebbe calato il freddo e la natura si sarebbe addormentata, dando origine all'autunno e all'inverno, mentre nei restanti sei mesi la terra sarebbe rifiorita, dando origine alla primavera e all'estate.
Fonte: http://www.elicriso.it/mitologia-ambien ... emetra.htm
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"Safin Facing His Demons"
Notte!
Ragazzi...che dirvi...l'esame non credo di darlo...vado in facoltà per fare l'appello e vedere un po' di esami (sono il numero 120 in lista), ma oggi non ho fatto niente anche perchè non trovo il materiale...
(sembra un'ottima scusa, ma in effetti è la pura et semplice verità...)
Allora, dedy, a quando la laurea?
Notte!
Ragazzi...che dirvi...l'esame non credo di darlo...vado in facoltà per fare l'appello e vedere un po' di esami (sono il numero 120 in lista), ma oggi non ho fatto niente anche perchè non trovo il materiale...
(sembra un'ottima scusa, ma in effetti è la pura et semplice verità...)
Allora, dedy, a quando la laurea?
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