Sticazzi
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Re: Sticazzi
Da ilfattoquotidiano.it:
Roma, naviga sul Tevere con la sua Maserati: bloccato dalla polizia
È la trovata di un italiano di 40 anni, che - fermato dagli agenti della Questura nella Capitale - ha detto di essere arrivato con quello strano mezzo da La Spezia, ma di essere diretto a Venezia
Aveva trasformato la sua automobile in una barca, con tanto di motore fuoribordo e timone: con il tettuccio aperto poteva stare in piedi come un vero marinaio alla guida della sua imbarcazione. È la trovata di un italiano di 40 anni, che – fermato dalla polizia sul Tevere – ha detto di essere arrivato con quello strano mezzo da La Spezia, e di essere diretto a Venezia.
La scena bizzarra si è presentata domenica scorsa a romani e turisti, ma è stata diffusa solo oggi dal profilo facebook della questura di Roma. Alle ore 12 la sala operativa dei Vigili del Fuoco ha segnalato al 113 la presenza di un natante ricavato da un’autovettura con a bordo una persona che procedeva tra Ponte Vittorio e Ponte Milvio. L’auto-barca è stata bloccata e messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco all’altezza del Lungotevere della Vittoria.
Il pilota è stato accompagnato dagli agenti di polizia al commissariato Borgo per accertamenti. Ha riferito di essere partito da La Spezia e di voler raggiungere Venezia con quel mezzo. L’uomo è stato diffidato ad ormeggiare in banchina il mezzo e invitato a presentarsi negli uffici della Polizia Fluviale. Il 40enne era già stato diffidato da diverse capitanerie di Porto dal navigare con l’insolita imbarcazione.
Roma, naviga sul Tevere con la sua Maserati: bloccato dalla polizia
È la trovata di un italiano di 40 anni, che - fermato dagli agenti della Questura nella Capitale - ha detto di essere arrivato con quello strano mezzo da La Spezia, ma di essere diretto a Venezia
Aveva trasformato la sua automobile in una barca, con tanto di motore fuoribordo e timone: con il tettuccio aperto poteva stare in piedi come un vero marinaio alla guida della sua imbarcazione. È la trovata di un italiano di 40 anni, che – fermato dalla polizia sul Tevere – ha detto di essere arrivato con quello strano mezzo da La Spezia, e di essere diretto a Venezia.
La scena bizzarra si è presentata domenica scorsa a romani e turisti, ma è stata diffusa solo oggi dal profilo facebook della questura di Roma. Alle ore 12 la sala operativa dei Vigili del Fuoco ha segnalato al 113 la presenza di un natante ricavato da un’autovettura con a bordo una persona che procedeva tra Ponte Vittorio e Ponte Milvio. L’auto-barca è stata bloccata e messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco all’altezza del Lungotevere della Vittoria.
Il pilota è stato accompagnato dagli agenti di polizia al commissariato Borgo per accertamenti. Ha riferito di essere partito da La Spezia e di voler raggiungere Venezia con quel mezzo. L’uomo è stato diffidato ad ormeggiare in banchina il mezzo e invitato a presentarsi negli uffici della Polizia Fluviale. Il 40enne era già stato diffidato da diverse capitanerie di Porto dal navigare con l’insolita imbarcazione.
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Re: Sticazzi
Scozia, albero millenario cambia sesso
Dopo 3.000 anni tasso 'maschio' acquisisce caratteri femminili
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - Un albero millenario, forse il più vecchio della Gran Bretagna, dopo 3.000 anni di vita da 'maschio' ha cominciato a diventare femmina. Lo hanno rilevato i ricercatori del Royal Botanic Garden di Edimburgo su un tasso del Perthshire, in Scozia. L'albero finora spargeva polline e andava considerato 'maschio'. Ora però su alcuni rami sono spuntate le bacche rosse tipiche degli esemplari 'femmina'. Il cambio di sesso dei tassi era già stato osservato, ma non su esemplari così vecchi.
Dopo 3.000 anni tasso 'maschio' acquisisce caratteri femminili
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - Un albero millenario, forse il più vecchio della Gran Bretagna, dopo 3.000 anni di vita da 'maschio' ha cominciato a diventare femmina. Lo hanno rilevato i ricercatori del Royal Botanic Garden di Edimburgo su un tasso del Perthshire, in Scozia. L'albero finora spargeva polline e andava considerato 'maschio'. Ora però su alcuni rami sono spuntate le bacche rosse tipiche degli esemplari 'femmina'. Il cambio di sesso dei tassi era già stato osservato, ma non su esemplari così vecchi.
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Re: Sticazzi
Malaysia: 3 jumbo abbandonati su pista, proprietario cercasi
Teatro dell'insolita vicenda, l'aeroporto di Kuala Lumpur
(ANSA) - Questa volta non e' roba da lost and found, gli uffici degli aeroporti che si occupano di bagagli dispersi. Su una pista laterale dello scalo internazionale di Sepang, a Kuala Lumpur, capitale della Malaysia, risultano abbandonati ben tre Boeing 747, i giganteschi jumbo. Parcheggiati e privi d'insegne, come mostrano alcune foto a corredo d'un articolo pubblicato oggi dal britannico Guardian. A dar retta alla Malaysia Airports Holdings Bhd, la società che gestisce la struttura aeroportuale, sono li da oltre un anno. E non si riesce a rintracciarne il proprietario. Tanto è vero che il gestore ha deciso di pubblicare in questi giorni un avviso pubblico, valido anche ai fini legali, in cui s'invita chiunque si fosse 'perso' i tre velivoli a comparire entro un termine di tempo prestabilito e tassativo. In caso contrario, la Malaysia Airports Holdings si riserva il diritto di "venderli o di disporne in altro modo" liberamente, riporta il Guardian. Zainol Mohd Isa, il manager indicato come figura di contatto nell'avviso, puntualizza che in realtà la società aeroportuale ha il nome di un presunto proprietario degli aerei fantasmi. Ma che costui si e' eclissato, in barba a tutti gli appelli a rimuovere i tre bestioni e a liberare l'area di parcheggio dello scalo. Problemi di costi, probabilmente. Ma ora l'aeroporto di Sepang dice basta. Il tempo sta per scadere, poi si procederà all'esproprio e alla rimozione forzata.
Teatro dell'insolita vicenda, l'aeroporto di Kuala Lumpur
(ANSA) - Questa volta non e' roba da lost and found, gli uffici degli aeroporti che si occupano di bagagli dispersi. Su una pista laterale dello scalo internazionale di Sepang, a Kuala Lumpur, capitale della Malaysia, risultano abbandonati ben tre Boeing 747, i giganteschi jumbo. Parcheggiati e privi d'insegne, come mostrano alcune foto a corredo d'un articolo pubblicato oggi dal britannico Guardian. A dar retta alla Malaysia Airports Holdings Bhd, la società che gestisce la struttura aeroportuale, sono li da oltre un anno. E non si riesce a rintracciarne il proprietario. Tanto è vero che il gestore ha deciso di pubblicare in questi giorni un avviso pubblico, valido anche ai fini legali, in cui s'invita chiunque si fosse 'perso' i tre velivoli a comparire entro un termine di tempo prestabilito e tassativo. In caso contrario, la Malaysia Airports Holdings si riserva il diritto di "venderli o di disporne in altro modo" liberamente, riporta il Guardian. Zainol Mohd Isa, il manager indicato come figura di contatto nell'avviso, puntualizza che in realtà la società aeroportuale ha il nome di un presunto proprietario degli aerei fantasmi. Ma che costui si e' eclissato, in barba a tutti gli appelli a rimuovere i tre bestioni e a liberare l'area di parcheggio dello scalo. Problemi di costi, probabilmente. Ma ora l'aeroporto di Sepang dice basta. Il tempo sta per scadere, poi si procederà all'esproprio e alla rimozione forzata.
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Re: Sticazzi
Nuovo record per il numero primo più lungo
Ha 22 milioni di cifre, scoperto con una rete di migliaia di computer
(ANSA) - Scoperto il nuovo numero primo più lungo al mondo: divisibile solo per sé stesso e per 1, è composto da oltre 22 milioni di cifre, ben 5 milioni in più rispetto all'ormai ex detentore del record, datato 2013.
Il nuovo numero primo, indicato per comodità con la sigla M74207281, può essere calcolato moltiplicando il numero 2 per sé stesso per ben 74.207.281 volte, e sottraendo poi 1 al risultato. Lo ha scoperto Curtis Cooper, matematico dell'Università del Missouri Centrale, noto in tutto il mondo per aver scoperto altri tre numeri primi da record nel 2005, 2006 e 2013.
Tutti questi risultati sono stati ottenuti grazie al progetto Gimps (Great Internet Mersenne Prime Search), che da 20 anni collega fra loro migliaia di computer nel mondo messi volontariamente a disposizione dagli utenti per partecipare alla ricerca di nuovi numeri primi, cioè numeri divisibili solo per sé stessi e per 1.
''Questa ricerca è destinata a continuare all'infinito, perché infiniti sono i numeri primi'', spiega Roberto Natalini, direttore dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M. Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). La caccia a questi numeri ''è molto difficile - aggiunge il matematico - perché non sappiamo esattamente dove cercarli e per scovarli servono computer capaci di fare calcoli molto lunghi e complessi''.
La sfida appassiona ricercatori di tutto il mondo, e non solo per pura conoscenza: ''i numeri primi sono fondamentali nella vita di tutti i giorni, perché sono le chiavi che permettono di cifrare le nostre connessioni ogni volta che usiamo il bancomat, ci colleghiamo al web, inseriamo una password o facciamo un acquisto online'', sottolinea Natalini.
''Più questi numeri primi sono grandi, più le chiavi sono sicure e difficili da decriptare''. Il nuovo numero primo da 22 milioni di cifre al momento è troppo lungo per avere un'applicazione pratica immediata: ''oggi la crittografia usa numeri limitati con migliaia di cifre, non milioni'', spiega Natalini. Nell'attesa che arrivi il suo momento, però, potrà essere usato come banco di prova per testare l'hardware dei computer.
Ha 22 milioni di cifre, scoperto con una rete di migliaia di computer
(ANSA) - Scoperto il nuovo numero primo più lungo al mondo: divisibile solo per sé stesso e per 1, è composto da oltre 22 milioni di cifre, ben 5 milioni in più rispetto all'ormai ex detentore del record, datato 2013.
Il nuovo numero primo, indicato per comodità con la sigla M74207281, può essere calcolato moltiplicando il numero 2 per sé stesso per ben 74.207.281 volte, e sottraendo poi 1 al risultato. Lo ha scoperto Curtis Cooper, matematico dell'Università del Missouri Centrale, noto in tutto il mondo per aver scoperto altri tre numeri primi da record nel 2005, 2006 e 2013.
Tutti questi risultati sono stati ottenuti grazie al progetto Gimps (Great Internet Mersenne Prime Search), che da 20 anni collega fra loro migliaia di computer nel mondo messi volontariamente a disposizione dagli utenti per partecipare alla ricerca di nuovi numeri primi, cioè numeri divisibili solo per sé stessi e per 1.
''Questa ricerca è destinata a continuare all'infinito, perché infiniti sono i numeri primi'', spiega Roberto Natalini, direttore dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M. Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). La caccia a questi numeri ''è molto difficile - aggiunge il matematico - perché non sappiamo esattamente dove cercarli e per scovarli servono computer capaci di fare calcoli molto lunghi e complessi''.
La sfida appassiona ricercatori di tutto il mondo, e non solo per pura conoscenza: ''i numeri primi sono fondamentali nella vita di tutti i giorni, perché sono le chiavi che permettono di cifrare le nostre connessioni ogni volta che usiamo il bancomat, ci colleghiamo al web, inseriamo una password o facciamo un acquisto online'', sottolinea Natalini.
''Più questi numeri primi sono grandi, più le chiavi sono sicure e difficili da decriptare''. Il nuovo numero primo da 22 milioni di cifre al momento è troppo lungo per avere un'applicazione pratica immediata: ''oggi la crittografia usa numeri limitati con migliaia di cifre, non milioni'', spiega Natalini. Nell'attesa che arrivi il suo momento, però, potrà essere usato come banco di prova per testare l'hardware dei computer.
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Re: Sticazzi
ma siamo sicuri che sia davvero primo? io ricalcolerei di nuovo, per sicurezza....
pensa un po' se accadesse una cosa del tipo....cazzzoo! ci siamo dimenticati di dividerlo per 7! ......
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Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Sticazzi
magari è divisibile per il precedente numero con 17 milioni di cifre
qualcuno ha una calcolatrice che controllo?
anzi no, prendo un quaderno a quadretti, aspettatemi qua
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Re: Sticazzi
Questa affermazione non la so spiegare L'hardware? Come?Alga ha scritto: Nell'attesa che arrivi il suo momento, però, potrà essere usato come banco di prova per testare l'hardware dei computer.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Sticazzi
Si è schiuso l'uovo dell'uccello più vecchio al mondo
L'albatros Wisdom ha 65 anni e lo aveva deposto in atollo Hawaii
(ANSA) - Si è schiuso l'uovo dell'uccello più vecchio al mondo: Wisdom, 64 anni, era tornata a gennaio nel luogo di nidificazione alle Hawaii per accoppiarsi e deporre un uovo. La protagonista è un esemplare di albatros di Laysan che secondo i ricercatori è l'uccello più anziano al mondo fra quelli monitorati che vivono in natura.
La schiusa dell'uovo è avvenuta il primo febbraio: il piccolo è stato battezzato Kukini, parola hawaiana che significa "messaggero". Lo ha annunciato il Papahanaumokuakea Marine National Monument su Facebook condividendo foto e filmati della schiusa e della madre che nutre il piccolo che sono diventati virali sul web in pochi giorni.
Il lieto evento è avvenuto nell'area protetta dell'atollo di Midway alle Hawaii, uno dei maggiori luoghi al mondo per la nidificazione degli albatri. Wisdom è un esemplare simbolo: è uno dei pochi monitorati da quasi 60 anni e di cui non si sono perse le tracce. L'albatros è stato identificato e dotato di anello di riconoscimento nel 1956. Dal momento che gli albatri di Laysan non ritornano a Midway per riprodursi se non hanno almeno 5 anni, i ricercatori presumono che Wisdom abbia almeno 64 anni se non qualcuno di più. Molti uccelli perdono i loro anelli di identificazione prima che questi possano essere sostituiti, mentre Wisdom è l'unica che è stata monitorata costantemente. Ha all'attivo oltre 6 milioni di miglia in volo sull'oceano e 36 piccoli. Kukini è il numero 37.
L'albatros Wisdom ha 65 anni e lo aveva deposto in atollo Hawaii
(ANSA) - Si è schiuso l'uovo dell'uccello più vecchio al mondo: Wisdom, 64 anni, era tornata a gennaio nel luogo di nidificazione alle Hawaii per accoppiarsi e deporre un uovo. La protagonista è un esemplare di albatros di Laysan che secondo i ricercatori è l'uccello più anziano al mondo fra quelli monitorati che vivono in natura.
La schiusa dell'uovo è avvenuta il primo febbraio: il piccolo è stato battezzato Kukini, parola hawaiana che significa "messaggero". Lo ha annunciato il Papahanaumokuakea Marine National Monument su Facebook condividendo foto e filmati della schiusa e della madre che nutre il piccolo che sono diventati virali sul web in pochi giorni.
Il lieto evento è avvenuto nell'area protetta dell'atollo di Midway alle Hawaii, uno dei maggiori luoghi al mondo per la nidificazione degli albatri. Wisdom è un esemplare simbolo: è uno dei pochi monitorati da quasi 60 anni e di cui non si sono perse le tracce. L'albatros è stato identificato e dotato di anello di riconoscimento nel 1956. Dal momento che gli albatri di Laysan non ritornano a Midway per riprodursi se non hanno almeno 5 anni, i ricercatori presumono che Wisdom abbia almeno 64 anni se non qualcuno di più. Molti uccelli perdono i loro anelli di identificazione prima che questi possano essere sostituiti, mentre Wisdom è l'unica che è stata monitorata costantemente. Ha all'attivo oltre 6 milioni di miglia in volo sull'oceano e 36 piccoli. Kukini è il numero 37.
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Re: Sticazzi
Tartaruga 80enne si fidanza con 'giovanotto' e fa 9 cuccioli
Nello zoo di Zurigo, il partner ha 36 anni di meno
(ANSA) - A 80 anni ha dato alla luce nove cuccioli. E' Nigrita, una tartaruga gigante delle Galapagos, che fa coppia con un maschio di 36 anni più giovane nello Zoo di Zurigo, dove la femmina ha casa dal 1946. Mamma Nigrita pesa circa 200 chili mentre papà Jumbo circa il doppio, spiega lo zoo. I neonati, invece, sono piccolissimi, pesano fra 120 e 150 grammi e quindi vengono tenuti in una zona separata per la maggior parte del tempo per evitare che siano schiacciati accidentalmente. Nigrita ha cominciato a deporre uova negli anni Ottanta anche se all'inizio nessuna covata è andata a buon fine. Poi le nidiate hanno avuto successo e ora ha 91 figli che vivono negli zoo di tutta Europa. Lo Zoo di Zurigo, che ospita l'Associazione Svizzera degli Amici delle isole Galapagos, che lavora per proteggere la tartaruga delle Galapagos e il suo habitat, sostiene di essere l'unico in Europa dove le tartarughe delle Galapagos si riproducono con successo in cattività. Le tartarughe giganti delle Galapagos possono vivere fino a 150 anni.
Nello zoo di Zurigo, il partner ha 36 anni di meno
(ANSA) - A 80 anni ha dato alla luce nove cuccioli. E' Nigrita, una tartaruga gigante delle Galapagos, che fa coppia con un maschio di 36 anni più giovane nello Zoo di Zurigo, dove la femmina ha casa dal 1946. Mamma Nigrita pesa circa 200 chili mentre papà Jumbo circa il doppio, spiega lo zoo. I neonati, invece, sono piccolissimi, pesano fra 120 e 150 grammi e quindi vengono tenuti in una zona separata per la maggior parte del tempo per evitare che siano schiacciati accidentalmente. Nigrita ha cominciato a deporre uova negli anni Ottanta anche se all'inizio nessuna covata è andata a buon fine. Poi le nidiate hanno avuto successo e ora ha 91 figli che vivono negli zoo di tutta Europa. Lo Zoo di Zurigo, che ospita l'Associazione Svizzera degli Amici delle isole Galapagos, che lavora per proteggere la tartaruga delle Galapagos e il suo habitat, sostiene di essere l'unico in Europa dove le tartarughe delle Galapagos si riproducono con successo in cattività. Le tartarughe giganti delle Galapagos possono vivere fino a 150 anni.
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Re: Sticazzi
Da leggo.it (vabbe'... ):
"Vince chi viene prima", il gioco hot trasmesso in tv
Una sfida faccia a faccia quella che due ragazze devono portare a termine in un programma televisivo della tv giapponese. Si chiama "The Hand Job" e consiste in una gara hot in cui due ragazze gareggiano per dare piacere a due uomini concorrenti. Lo scopo delle ragazze è trovare due uomini disponibili alla singolare sfida, una volta trovati i ragazzi arrivano in studio e le due concorrenti si sfidano in un duello in cui si cerca di dare piacere al ragazzo. La migliore performance di ars amatoria sarà premiata con la vittoria. Per aiutarsi nel raggiungimento del traguardo le giovani indossano abiti sexy e decisamente extra small.
"Vince chi viene prima", il gioco hot trasmesso in tv
Una sfida faccia a faccia quella che due ragazze devono portare a termine in un programma televisivo della tv giapponese. Si chiama "The Hand Job" e consiste in una gara hot in cui due ragazze gareggiano per dare piacere a due uomini concorrenti. Lo scopo delle ragazze è trovare due uomini disponibili alla singolare sfida, una volta trovati i ragazzi arrivano in studio e le due concorrenti si sfidano in un duello in cui si cerca di dare piacere al ragazzo. La migliore performance di ars amatoria sarà premiata con la vittoria. Per aiutarsi nel raggiungimento del traguardo le giovani indossano abiti sexy e decisamente extra small.
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Re: Sticazzi
gioco difficile, faranno fatica a trovare uomini disponibili!
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Sticazzi
Uomo 'sposa' il suo iPhone a Las Vegas
Gesto simbolico, matrimonio non valido nel Nevada
(ANSA) - "Vi dichiaro marito e iPhone": sarà stata forse questa la formula pronunciata nei giorni scorsi in una cappella di Las Vegas, città americana celebre per i matrimoni veloci e le bizzarrie che hanno ispirato diversi film.
Protagonista della storia Aaron Chervenak, di Los Angeles, che ha guidato fino alla città del Nevada per poter giurare fedeltà al suo iPhone. Lo stato del Nevada non riconosce questo genere di unione ma, secondo il proprietario della cappella in cui si è celebrato il rito, Chervenak voleva semplicemente fare un gesto simbolico per sottolineare quanto questi dispositivi siano importanti nella nostra vita.
"Se dobbiamo essere onesti con noi stessi, ci connettiamo con i nostri telefoni su tanti livelli emotivi. Lo controlliamo per calmarci, sorridere, prender sonno, rilassarci. Cioè, secondo me, tutto quello di cui è fatta una relazione. E in questo senso il mio smartphone ha rappresentato la relazione più lunga, ecco perchè ho deciso di sposarlo", ha detto Aaron Chervenak secondo il sito di tecnologia Ubergizmo che fa notare come il gesto sia strano, ma in passato diverse persone si sono già sposate a Las Vegas con oggetti inanimati.
Gesto simbolico, matrimonio non valido nel Nevada
(ANSA) - "Vi dichiaro marito e iPhone": sarà stata forse questa la formula pronunciata nei giorni scorsi in una cappella di Las Vegas, città americana celebre per i matrimoni veloci e le bizzarrie che hanno ispirato diversi film.
Protagonista della storia Aaron Chervenak, di Los Angeles, che ha guidato fino alla città del Nevada per poter giurare fedeltà al suo iPhone. Lo stato del Nevada non riconosce questo genere di unione ma, secondo il proprietario della cappella in cui si è celebrato il rito, Chervenak voleva semplicemente fare un gesto simbolico per sottolineare quanto questi dispositivi siano importanti nella nostra vita.
"Se dobbiamo essere onesti con noi stessi, ci connettiamo con i nostri telefoni su tanti livelli emotivi. Lo controlliamo per calmarci, sorridere, prender sonno, rilassarci. Cioè, secondo me, tutto quello di cui è fatta una relazione. E in questo senso il mio smartphone ha rappresentato la relazione più lunga, ecco perchè ho deciso di sposarlo", ha detto Aaron Chervenak secondo il sito di tecnologia Ubergizmo che fa notare come il gesto sia strano, ma in passato diverse persone si sono già sposate a Las Vegas con oggetti inanimati.
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Re: Sticazzi
Google non arriva, Faroe usano pecore per 'Street View'
Agenzia del turismo lancia petizione per mappare il territorio
(ANSA) - Stanchi di aspettare Google Street View per mappare a 360 gradi il loro territorio, gli abitanti delle isole Faroe hanno fatto da sé. Lo staff dell'ente del turismo ha montato una fotocamera sul dorso di una pecora per scattare immagini del paesaggio e mappare così dal livello stradale alcuni dei punti più suggestivi delle isole che compongono l'arcipelago.
L'iniziativa, spiega Durita Dahl Andreassen di Visit Faroe Islands, nasce come una petizione online - con tanto di hashtag #weWantGoogleStreetview e #Sheepview360 - per spingere il colosso di Mountain View a mappare le Faroe, così come Google ha fatto e sta facendo per i luoghi più inaccessibili del globo.
"Potremmo anche essere un arcipelago remoto", afferma Andreassen, "ma abbiamo anche alcuni dei paesaggi più magici al mondo ed è ora che questa nazione nascosta sia rivelata al mondo". E dato che le isole hanno una popolazione di 80 mila pecore e poco più di 49 mila umani, si è pensato di arrangiarsi con questi animali.
Così è nata l'idea di "Sheep View 360", con esplicito riferimento al servizio Street View di Google: sul dorso di una pecora è stata piazzata una fotocamera in grado di effettuare riprese e scatti a 360 gradi, alimentata con un pannello solare, e l'animale è stato lasciato libero di pascolare per le colline delle isole. Le foto, con annessa posizione Gps, vengono trasmesse al cellulare di Andreassen che le carica su Google Street View. "Ora però abbiamo bisogno di Google", conclude, perché le pecore non riescono ad arrivare dappertutto. Il team di Sheep View ha già realizzato le immagini panoramiche di cinque siti e ha prodotto il primo video a 360 gradi per esplorare i luoghi come se si fosse sul posto.
Interpellata dal Guardian, Google ha fatto sapere che "chiunque può creare la propria esperienza su Street View e far domanda per prendere in prestito l'attrezzatura necessaria".
Agenzia del turismo lancia petizione per mappare il territorio
(ANSA) - Stanchi di aspettare Google Street View per mappare a 360 gradi il loro territorio, gli abitanti delle isole Faroe hanno fatto da sé. Lo staff dell'ente del turismo ha montato una fotocamera sul dorso di una pecora per scattare immagini del paesaggio e mappare così dal livello stradale alcuni dei punti più suggestivi delle isole che compongono l'arcipelago.
L'iniziativa, spiega Durita Dahl Andreassen di Visit Faroe Islands, nasce come una petizione online - con tanto di hashtag #weWantGoogleStreetview e #Sheepview360 - per spingere il colosso di Mountain View a mappare le Faroe, così come Google ha fatto e sta facendo per i luoghi più inaccessibili del globo.
"Potremmo anche essere un arcipelago remoto", afferma Andreassen, "ma abbiamo anche alcuni dei paesaggi più magici al mondo ed è ora che questa nazione nascosta sia rivelata al mondo". E dato che le isole hanno una popolazione di 80 mila pecore e poco più di 49 mila umani, si è pensato di arrangiarsi con questi animali.
Così è nata l'idea di "Sheep View 360", con esplicito riferimento al servizio Street View di Google: sul dorso di una pecora è stata piazzata una fotocamera in grado di effettuare riprese e scatti a 360 gradi, alimentata con un pannello solare, e l'animale è stato lasciato libero di pascolare per le colline delle isole. Le foto, con annessa posizione Gps, vengono trasmesse al cellulare di Andreassen che le carica su Google Street View. "Ora però abbiamo bisogno di Google", conclude, perché le pecore non riescono ad arrivare dappertutto. Il team di Sheep View ha già realizzato le immagini panoramiche di cinque siti e ha prodotto il primo video a 360 gradi per esplorare i luoghi come se si fosse sul posto.
Interpellata dal Guardian, Google ha fatto sapere che "chiunque può creare la propria esperienza su Street View e far domanda per prendere in prestito l'attrezzatura necessaria".
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Re: Sticazzi
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Sticazzi
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Re: Sticazzi
Ah, escono ancora i giornaletti pornografici?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Sticazzi
Verso il ritorno dell'Uro, papà dei tori estinto da 4 secoli
Ricerca coordinata dall'Italia
(ANSA) - Si avvicina la 'rinascita' dell'Uro, il leggendario antenato dei tori e di tutti i bovini moderni che si è estinto quattro secoli fa. La ricerca che tenta di riportarlo in vita si chiama Tauros, è coordinata dall'Italia e si basa su incroci genetici 'a ritroso', ossia fra animali che hanno caratteristiche più simili alla specie estinta. Adesso sono state individuate le razze più simili dal punto vista genetico all'Uro, che era alto quasi due metri e pesava circa una tonnellata, e i prossimi incroci previsti si concentreranno su queste. Lo indica la ricerca in via di pubblicazione sulla rivista Heredity.
Progetto Tauros
Allo studio hanno contribuito gli italiani Ferdinando Ciani e Donato Matassino, del Consorzio per la Sperimentazione Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative (ConSDABI) di Benevento. Matassino è il coordinatore scientifico del progetto europeo Tauros, che punta a ottenere ''un animale simile geneticamente, fisicamente e nei comportamenti all'Uro, per ripopolare gli ambienti naturali dell'Europa Centro Settentrionale al fine di ricostruire gli antichi equilibri che sono stati alterati dall'uomo''.
Già nati 300 bovini
L'Uro (Bos primigenius primigenius), infatti, manteneva in equilibrio il suo ambiente e le risorse alimentari del pascolo perché lo calpestava e impediva ai cespugli di crescere. Finora nell'ambito del progetto sono nati più di 300 bovini, 100 dei quali già liberati in Ungheria in aree controllate. Per ottenere animali sempre più simili a quello che era il più grande mammifero del continente europeo dopo il mammut, i ricercatori hanno analizzato il Dna di 38 razze bovine e lo hanno confrontato con la mappa del Dna estratto da una carcassa di Uro.
Le razze più vicine
I risultati, ha detto Matassino, indicano che ''le razze italiane Maremmana primitiva, Podolica (BovGrai), Chianina e la balcanica Busha sono le più simili geneticamente''. Il prossimo passo sarà quindi incrociarle. Dopo la morte dell'ultimo esemplare di Uro, avvenuta nel 1627 in Polonia, sono stati molti i tentativi di riprodurre attraverso incroci l'animale leggendario, che oltre a essere imponente, aveva corna minacciose, lunghe quasi un metro e mezzo. Ci aveva provato anche Hitler, che affidò il progetto ai fratelli Lutz e Heinz Heck e ottenne un bovino simile nell'aspetto e molto aggressivo.
Ricerca coordinata dall'Italia
(ANSA) - Si avvicina la 'rinascita' dell'Uro, il leggendario antenato dei tori e di tutti i bovini moderni che si è estinto quattro secoli fa. La ricerca che tenta di riportarlo in vita si chiama Tauros, è coordinata dall'Italia e si basa su incroci genetici 'a ritroso', ossia fra animali che hanno caratteristiche più simili alla specie estinta. Adesso sono state individuate le razze più simili dal punto vista genetico all'Uro, che era alto quasi due metri e pesava circa una tonnellata, e i prossimi incroci previsti si concentreranno su queste. Lo indica la ricerca in via di pubblicazione sulla rivista Heredity.
Progetto Tauros
Allo studio hanno contribuito gli italiani Ferdinando Ciani e Donato Matassino, del Consorzio per la Sperimentazione Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative (ConSDABI) di Benevento. Matassino è il coordinatore scientifico del progetto europeo Tauros, che punta a ottenere ''un animale simile geneticamente, fisicamente e nei comportamenti all'Uro, per ripopolare gli ambienti naturali dell'Europa Centro Settentrionale al fine di ricostruire gli antichi equilibri che sono stati alterati dall'uomo''.
Già nati 300 bovini
L'Uro (Bos primigenius primigenius), infatti, manteneva in equilibrio il suo ambiente e le risorse alimentari del pascolo perché lo calpestava e impediva ai cespugli di crescere. Finora nell'ambito del progetto sono nati più di 300 bovini, 100 dei quali già liberati in Ungheria in aree controllate. Per ottenere animali sempre più simili a quello che era il più grande mammifero del continente europeo dopo il mammut, i ricercatori hanno analizzato il Dna di 38 razze bovine e lo hanno confrontato con la mappa del Dna estratto da una carcassa di Uro.
Le razze più vicine
I risultati, ha detto Matassino, indicano che ''le razze italiane Maremmana primitiva, Podolica (BovGrai), Chianina e la balcanica Busha sono le più simili geneticamente''. Il prossimo passo sarà quindi incrociarle. Dopo la morte dell'ultimo esemplare di Uro, avvenuta nel 1627 in Polonia, sono stati molti i tentativi di riprodurre attraverso incroci l'animale leggendario, che oltre a essere imponente, aveva corna minacciose, lunghe quasi un metro e mezzo. Ci aveva provato anche Hitler, che affidò il progetto ai fratelli Lutz e Heinz Heck e ottenne un bovino simile nell'aspetto e molto aggressivo.
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Re: Sticazzi
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Sticazzi
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Re: Sticazzi
Nell'uomo l'osso del pene perso forse per la monogamia
Secondo uno studio aiutava i maschi nella competizione riproduttiva
(ANSA) - L'uomo ha perso l'osso del pene nel corso della sua evoluzione probabilmente a causa della monogamia. Presente in molti dei nostri parenti più stretti, come scimpanzé e bonobo, l'osso del pene (detto baculum) era presente già nei nostri antenati, oltre 100 milioni di anni fa.
Lo studio
Secondo lo studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B da Matilda Brindle e Christopher Opie, dell'University College di Londra, il baculum era prezioso per aiutare i maschi nella competizione riproduttiva nelle comunità poligame. In molti dei nostri parenti più stretti, e anche molti mammiferi come i cani, il pene ha al suo interno un osso che aiuta a mantenere a lungo la rigidità dell'organo sessuale durante l'accoppiamento. Il baculum era già presente nei nostri antenati ma nel corso dell'evoluzione si è completamente perso in alcune specie, non solo nell'uomo ma anche ad esempio nei cavalli. Per cercare di capirne con chiarezza il motivo i ricercatori inglesi hanno tentato di ricostruire la storia evolutiva dell'osso applicando metodi statistici. Hanno cercato in particolare l'esistenza di correlazioni tra la lunghezza dell'osso, che può variare da pochi millimetri a qualche centimetro, e i comportamenti riproduttivi.
Le ragioni della sua scomparsa
Quello che è emerso dai dati è un legame tra la presenza del baculum e la durata dei rapporti sessuali, sia negli animali poligami sia in quelli in cui la riproduzione avviene solo in un determinato periodo dell'anno. Risultati che suggeriscono che l'osso penico abbia un ruolo fondamentale solo negli animali in cui esista una forte competizione e dove un tempo maggiore di accoppiamento dia maggiori garanzie di successo. Esigenza scomparsa nell'uomo e negli altri mammiferi che hanno una tendenza alla monogamia, in quanto possono avere così rapporti sessuali più brevi ma frequenti.
Secondo uno studio aiutava i maschi nella competizione riproduttiva
(ANSA) - L'uomo ha perso l'osso del pene nel corso della sua evoluzione probabilmente a causa della monogamia. Presente in molti dei nostri parenti più stretti, come scimpanzé e bonobo, l'osso del pene (detto baculum) era presente già nei nostri antenati, oltre 100 milioni di anni fa.
Lo studio
Secondo lo studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B da Matilda Brindle e Christopher Opie, dell'University College di Londra, il baculum era prezioso per aiutare i maschi nella competizione riproduttiva nelle comunità poligame. In molti dei nostri parenti più stretti, e anche molti mammiferi come i cani, il pene ha al suo interno un osso che aiuta a mantenere a lungo la rigidità dell'organo sessuale durante l'accoppiamento. Il baculum era già presente nei nostri antenati ma nel corso dell'evoluzione si è completamente perso in alcune specie, non solo nell'uomo ma anche ad esempio nei cavalli. Per cercare di capirne con chiarezza il motivo i ricercatori inglesi hanno tentato di ricostruire la storia evolutiva dell'osso applicando metodi statistici. Hanno cercato in particolare l'esistenza di correlazioni tra la lunghezza dell'osso, che può variare da pochi millimetri a qualche centimetro, e i comportamenti riproduttivi.
Le ragioni della sua scomparsa
Quello che è emerso dai dati è un legame tra la presenza del baculum e la durata dei rapporti sessuali, sia negli animali poligami sia in quelli in cui la riproduzione avviene solo in un determinato periodo dell'anno. Risultati che suggeriscono che l'osso penico abbia un ruolo fondamentale solo negli animali in cui esista una forte competizione e dove un tempo maggiore di accoppiamento dia maggiori garanzie di successo. Esigenza scomparsa nell'uomo e negli altri mammiferi che hanno una tendenza alla monogamia, in quanto possono avere così rapporti sessuali più brevi ma frequenti.
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Re: Sticazzi
Il 'mistero' di Babbo Natale 'risolto' da teoria relatività
Il mistero spiegato con Einstein
(ANSA) - Einstein forse non avrebbe mai immaginato che la sua teoria della relatività sarebbe servita a spiegare come Babbo Natale riesca a consegnare in una sola notte regali ai 700 milioni di bambini sparsi per il mondo, calarsi nel camino e arrivare senza farsi sentire. E' quello invece che ha fatto una fisica dell'università inglese dell'Exeter, Katy Sheen, che se ne è servita per dare una spiegazione 'scientifica' a questo 'mistero' natalizio.
Secondo la sua teoria, elaborata per essere presentata ai bambini al Festival della scienza del Natale, Santa Claus e le sue renne sfrecciano per il mondo ad una velocità tale - secondo la teoria della relatività - da restringersi, consentendo a Babbo Natale e al suo grosso sacco carico di doni di calarsi agilmente nel camino. Sheen ha calcolato che Santa Claus e le sue renne devono viaggiare a circa 10 milioni di chilometri l'ora per consegnare i regali a tutti i bambini la notte di Natale nell'arco di 31 ore (se si considerano i diversi orari di tutti i paesi del mondo).
Quindi 200.000 volte più rapidi dell'atleta giamaicano Usain Bolt, l'uomo più veloce del pianeta. Ecco perchè Babbo Natale non viene mai visto mentre consegna i regali. E sempre la teoria della relatività, che rallenta lo scorrere del tempo sugli orologi, spiega perchè Babbo Natale non sembra invecchiare mai.
L'effetto doppler, che fa sentire più forte il suono di una sirena quando si avvicina e più basso quando si allontana, spiega invece perchè nessuno riesca mai a sentirlo arrivare. Il suono delle campane della sua slitta e il suo famoso 'ho, ho, ho' diventano più forte per poi attutirsi, perchè si muove oltre la soglia dell'udito umano. Se dovesse quindi capitare di sentire un 'bang' nella notte di Natale, conclude Sheen, sarebbe perchè le renne avrebbero infranto la velocità del suono, producendo un 'boom sonico'.
Il mistero spiegato con Einstein
(ANSA) - Einstein forse non avrebbe mai immaginato che la sua teoria della relatività sarebbe servita a spiegare come Babbo Natale riesca a consegnare in una sola notte regali ai 700 milioni di bambini sparsi per il mondo, calarsi nel camino e arrivare senza farsi sentire. E' quello invece che ha fatto una fisica dell'università inglese dell'Exeter, Katy Sheen, che se ne è servita per dare una spiegazione 'scientifica' a questo 'mistero' natalizio.
Secondo la sua teoria, elaborata per essere presentata ai bambini al Festival della scienza del Natale, Santa Claus e le sue renne sfrecciano per il mondo ad una velocità tale - secondo la teoria della relatività - da restringersi, consentendo a Babbo Natale e al suo grosso sacco carico di doni di calarsi agilmente nel camino. Sheen ha calcolato che Santa Claus e le sue renne devono viaggiare a circa 10 milioni di chilometri l'ora per consegnare i regali a tutti i bambini la notte di Natale nell'arco di 31 ore (se si considerano i diversi orari di tutti i paesi del mondo).
Quindi 200.000 volte più rapidi dell'atleta giamaicano Usain Bolt, l'uomo più veloce del pianeta. Ecco perchè Babbo Natale non viene mai visto mentre consegna i regali. E sempre la teoria della relatività, che rallenta lo scorrere del tempo sugli orologi, spiega perchè Babbo Natale non sembra invecchiare mai.
L'effetto doppler, che fa sentire più forte il suono di una sirena quando si avvicina e più basso quando si allontana, spiega invece perchè nessuno riesca mai a sentirlo arrivare. Il suono delle campane della sua slitta e il suo famoso 'ho, ho, ho' diventano più forte per poi attutirsi, perchè si muove oltre la soglia dell'udito umano. Se dovesse quindi capitare di sentire un 'bang' nella notte di Natale, conclude Sheen, sarebbe perchè le renne avrebbero infranto la velocità del suono, producendo un 'boom sonico'.
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Re: Sticazzi
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Re: Sticazzi
Per Principe Seborga,candidati dal mondo
Interesse per il ruolo anche da Brasile, Estonia e Spagna
(ANSA) - SEBORGA (IMPERIA), 6 GEN - A Seborga, autoproclamato principato che sorge alle spalle di Bordighera e che rivendica l'indipendenza dall'Italia si sta per liberare il posto da "Principe". Sono diverse, da varie parti del mondo, le manifestazioni d'interesse alla candidatura. Le elezioni si terranno a maggio, quando il principe Marcello I (al secolo Marcello Menegatto), 39 anni, originario di Lecco, lascerà il trono, dopo sette anni di mandato. Nominato 25 maggio del 2010, Marcello I subentrò a Giorgio Carbone (Giorgio I), che è stato il primo principe di Seborga.
Per candidarsi servono alcuni requisiti come vivere a Seborga, essere incensurati e conoscere la lingua italiana, spiega Maria Carmela Serra, ministro del Principato. Alla segreteria del Principato, e alla principessa Nina Dobler, stanno pervenendo richieste di informazioni da Brasile, Spagna, Estonia. "Mi ricandiderò solo se i seborghini me lo chiederanno", dice Marcello I.
Interesse per il ruolo anche da Brasile, Estonia e Spagna
(ANSA) - SEBORGA (IMPERIA), 6 GEN - A Seborga, autoproclamato principato che sorge alle spalle di Bordighera e che rivendica l'indipendenza dall'Italia si sta per liberare il posto da "Principe". Sono diverse, da varie parti del mondo, le manifestazioni d'interesse alla candidatura. Le elezioni si terranno a maggio, quando il principe Marcello I (al secolo Marcello Menegatto), 39 anni, originario di Lecco, lascerà il trono, dopo sette anni di mandato. Nominato 25 maggio del 2010, Marcello I subentrò a Giorgio Carbone (Giorgio I), che è stato il primo principe di Seborga.
Per candidarsi servono alcuni requisiti come vivere a Seborga, essere incensurati e conoscere la lingua italiana, spiega Maria Carmela Serra, ministro del Principato. Alla segreteria del Principato, e alla principessa Nina Dobler, stanno pervenendo richieste di informazioni da Brasile, Spagna, Estonia. "Mi ricandiderò solo se i seborghini me lo chiederanno", dice Marcello I.
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Re: Sticazzi
La Cina censura Winnie the Pooh
'Prende in giro il presidente'
(ANSA) - La scure della censura cinese cala su Winnie the Pooh per presunti riferimenti derisori al presidente della Cina Xi Jinping. Lo scrive il Financial Times spiegando che nelle ultime ore i post che citavano il nome cinese del celebre orso dei cartoni animati sono stati censurati su Sina Weibo, la piattaforma della ChinaTwitter, durante il fine settimana, mentre una serie di immagini animate con l'orsetto è stata rimossa dall'applicazione sociale WeChat. Nessuna spiegazione ufficiale è stata data da Pechino ma gli osservatori - spiega il Ft - suggeriscono che la mossa è legata a un precedente collegamento tra il presidente cinese e Winnie the Pooh: una foto del 2013 del presidente a passeggio con Barack Obama era stata infatti messa in combinazione con un immagine di Winnie the Pooh e del suo amichetto Tigger.
'Prende in giro il presidente'
(ANSA) - La scure della censura cinese cala su Winnie the Pooh per presunti riferimenti derisori al presidente della Cina Xi Jinping. Lo scrive il Financial Times spiegando che nelle ultime ore i post che citavano il nome cinese del celebre orso dei cartoni animati sono stati censurati su Sina Weibo, la piattaforma della ChinaTwitter, durante il fine settimana, mentre una serie di immagini animate con l'orsetto è stata rimossa dall'applicazione sociale WeChat. Nessuna spiegazione ufficiale è stata data da Pechino ma gli osservatori - spiega il Ft - suggeriscono che la mossa è legata a un precedente collegamento tra il presidente cinese e Winnie the Pooh: una foto del 2013 del presidente a passeggio con Barack Obama era stata infatti messa in combinazione con un immagine di Winnie the Pooh e del suo amichetto Tigger.
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Re: Sticazzi
Non c'è limite al peggioNickognito ha scritto:http://www.lastampa.it/2016/12/31/ester ... agina.html
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Re: Sticazzi
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 153478.htm
http://cdn-static.dagospia.com/img/mp4/ ... 925231.mp4
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"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Sticazzi
Da ilmessaggero.it:
Usa, aereo militare disegna un pene nel cielo: l'aeronautica sospende l'equipaggio
Un equipaggio dell'aeronautica militare statunitense è stato sospeso per aver disegnato un simbolo fallico nel cielo con la scia di condensazione dell'aereo che stavano pilotando. È successo giovedì 16 novembre, e in poco tempo la bravata è circolata sui social network, con varie foto scattate dagli abitanti della contea di Okanogan, nello stato di Washington, che stava sorvolando. Il caccia era decollato da Whidbey Island, vicino a Seattle.
L'aereo su cui viaggiava l'equipaggio era una E/A-18 Growler, con due posti a bordo. Il nome degli ufficiali coinvolti non è stato reso pubblico. Imbarazzo da parte dei vertici dell'aeronautica militare statunitense, che peraltro in questi giorni è sotto accusa per alcuni casi di molestie sessuali. I vertici della stazione aerea di Whidbey Island, insieme a quelli di rango superiore di San Diego, hanno definito il fatto «inaccettabile». «Investigheremo sull'incidente, si tratta di una condotta grave, immatura e irresponsabile, e ci scusiamo con chiunque si sia sentito offeso».
Usa, aereo militare disegna un pene nel cielo: l'aeronautica sospende l'equipaggio
Un equipaggio dell'aeronautica militare statunitense è stato sospeso per aver disegnato un simbolo fallico nel cielo con la scia di condensazione dell'aereo che stavano pilotando. È successo giovedì 16 novembre, e in poco tempo la bravata è circolata sui social network, con varie foto scattate dagli abitanti della contea di Okanogan, nello stato di Washington, che stava sorvolando. Il caccia era decollato da Whidbey Island, vicino a Seattle.
L'aereo su cui viaggiava l'equipaggio era una E/A-18 Growler, con due posti a bordo. Il nome degli ufficiali coinvolti non è stato reso pubblico. Imbarazzo da parte dei vertici dell'aeronautica militare statunitense, che peraltro in questi giorni è sotto accusa per alcuni casi di molestie sessuali. I vertici della stazione aerea di Whidbey Island, insieme a quelli di rango superiore di San Diego, hanno definito il fatto «inaccettabile». «Investigheremo sull'incidente, si tratta di una condotta grave, immatura e irresponsabile, e ci scusiamo con chiunque si sia sentito offeso».
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Re: Sticazzi
Pitone incastrato nel bidet, intervengono i carabinieri
A Milano anche i pompieri impegnati per estrarre il serpente
(ANSA) - "Aiuto, il pitone si è incastrato nel bidet". Con questa frase una donna di 39 anni ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili del fuoco per salvare il proprio serpente incastrato nella tubatura del bagno del suo appartamento in via Malaga, a Milano. E' accaduto attorno alle 4 della notte scorsa, i militari sono intervenuti assieme ai pompieri per estrarre il pitone reale che si era infilato nello scarico del bidet mentre la proprietaria lo lavava. L'animale, regolarmente registrato al Cites, è stato recuperato dopo aver smontato il sanitario.
A Milano anche i pompieri impegnati per estrarre il serpente
(ANSA) - "Aiuto, il pitone si è incastrato nel bidet". Con questa frase una donna di 39 anni ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili del fuoco per salvare il proprio serpente incastrato nella tubatura del bagno del suo appartamento in via Malaga, a Milano. E' accaduto attorno alle 4 della notte scorsa, i militari sono intervenuti assieme ai pompieri per estrarre il pitone reale che si era infilato nello scarico del bidet mentre la proprietaria lo lavava. L'animale, regolarmente registrato al Cites, è stato recuperato dopo aver smontato il sanitario.
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Re: Sticazzi
ma... il nostro Pitone?Alga ha scritto:Pitone incastrato nel bidet, intervengono i carabinieri
A Milano anche i pompieri impegnati per estrarre il serpente
(ANSA) - "Aiuto, il pitone si è incastrato nel bidet". Con questa frase una donna di 39 anni ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili del fuoco per salvare il proprio serpente incastrato nella tubatura del bagno del suo appartamento in via Malaga, a Milano. E' accaduto attorno alle 4 della notte scorsa, i militari sono intervenuti assieme ai pompieri per estrarre il pitone reale che si era infilato nello scarico del bidet mentre la proprietaria lo lavava. L'animale, regolarmente registrato al Cites, è stato recuperato dopo aver smontato il sanitario.
Re: Sticazzi
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Sticazzi
Se la notizia e' vera, beh, nove figli illegittimi son tantini
http://www.cooperativa.cl/noticias/soci ... 00608.html
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Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Sticazzi
https://www.tpi.it/2017/09/26/ragazza-n ... ivi-usati/
Ma stava ben pure in Non c'è limite al peggio, credo.
Ma stava ben pure in Non c'è limite al peggio, credo.
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Re: Sticazzi
chissà che buon odore in quella stanza
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Re: Sticazzi
Poverina, non sapeva se buttarli nel residuo secco o nell'organico.
Capitano questi dubbi.
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Re: Sticazzi
fabio86 ha scritto:https://www.tpi.it/2017/09/26/ragazza-n ... ivi-usati/
Ma stava ben pure in Non c'è limite al peggio, credo.
“Il rapporto con il mio ex è andato via via peggiorando da quando ho cominciato questa collezione”
Che strano.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Sticazzi
Facendo due ricerche è una fake news che gira da 4 anni.
Che ciclicamente salta fuori.
Che ciclicamente salta fuori.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Sticazzi
Troppa cocaina nei fiumi, anguille europee a rischio
Danni a muscoli potrebbero compromettere migrazioni
(ANSA) - Le tracce di cocaina presenti nei fiumi, soprattutto vicino alle grandi città, sono sufficienti a provocare effetti nei pesci, che potrebbero metterne in pericolo la sopravvivenza, come nel caso delle anguille. Lo afferma uno studio coordinato da Anna Capaldo dell'Università Federico II di Napoli, pubblicato da Science of the Total Environment.
I ricercatori hanno messo alcune anguille europee in delle vasche con una concentrazione di cocaina pari a quella trovata nei tratti urbani di alcuni fiumi, come ad esempio il Tamigi, analizzandone poi le carni. Dopo pochi giorni di esposizione la droga si era accumulata nel cervello, nei muscoli, nella pelle e in altri tessuti. I muscoli in particolare sono risultati danneggiati e con cambiamenti negli ormoni presenti, e il problema è rimasto anche dopo dieci giorni di 'riabilitazione' in vasca senza cocaina. "Abbiamo scelto le anguille perchè sono considerate in pericolo di estinzione e per il fatto che sono pesci molti grassi, il che favorisce l'accumulazione delle sostanze - spiega all'ANSA Capasso -. Questi animali affrontano migrazioni anche di 6mila chilometri, che richiedono riserve di energia e muscoli in perfetta salute per essere completate".
In linea teorica, afferma l'esperta, i danni potrebbero riguardare anche altri animali marini. "Soprattutto i pesci stanziali - spiega - potrebbero avere conseguenze dalla presenza di cocaina nell'acqua a queste concentrazioni. Inoltre bisogna pensare che sono presenti anche molte altre sostanze pericolose, da altri stupefacenti a farmaci a metalli e l'effetto combinato è da valutare, cosa che vorremmo fare in uno studio successivo".
Per quanto riguarda le possibili conseguenze per l'uomo del fenomeno la ricercatrice è cauta. "Abbiamo visto che c'è una certa bioaccumulazione nel muscolo, che è la parte che mangiamo - spiega -. Non sappiamo però cosa succede quando l'animale muore, e l'effetto che ha la cottura. Anche qui servono altre ricerche".
Danni a muscoli potrebbero compromettere migrazioni
(ANSA) - Le tracce di cocaina presenti nei fiumi, soprattutto vicino alle grandi città, sono sufficienti a provocare effetti nei pesci, che potrebbero metterne in pericolo la sopravvivenza, come nel caso delle anguille. Lo afferma uno studio coordinato da Anna Capaldo dell'Università Federico II di Napoli, pubblicato da Science of the Total Environment.
I ricercatori hanno messo alcune anguille europee in delle vasche con una concentrazione di cocaina pari a quella trovata nei tratti urbani di alcuni fiumi, come ad esempio il Tamigi, analizzandone poi le carni. Dopo pochi giorni di esposizione la droga si era accumulata nel cervello, nei muscoli, nella pelle e in altri tessuti. I muscoli in particolare sono risultati danneggiati e con cambiamenti negli ormoni presenti, e il problema è rimasto anche dopo dieci giorni di 'riabilitazione' in vasca senza cocaina. "Abbiamo scelto le anguille perchè sono considerate in pericolo di estinzione e per il fatto che sono pesci molti grassi, il che favorisce l'accumulazione delle sostanze - spiega all'ANSA Capasso -. Questi animali affrontano migrazioni anche di 6mila chilometri, che richiedono riserve di energia e muscoli in perfetta salute per essere completate".
In linea teorica, afferma l'esperta, i danni potrebbero riguardare anche altri animali marini. "Soprattutto i pesci stanziali - spiega - potrebbero avere conseguenze dalla presenza di cocaina nell'acqua a queste concentrazioni. Inoltre bisogna pensare che sono presenti anche molte altre sostanze pericolose, da altri stupefacenti a farmaci a metalli e l'effetto combinato è da valutare, cosa che vorremmo fare in uno studio successivo".
Per quanto riguarda le possibili conseguenze per l'uomo del fenomeno la ricercatrice è cauta. "Abbiamo visto che c'è una certa bioaccumulazione nel muscolo, che è la parte che mangiamo - spiega -. Non sappiamo però cosa succede quando l'animale muore, e l'effetto che ha la cottura. Anche qui servono altre ricerche".
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!