Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Ieri sera parlavo con un gruppo di amici di figa.
Poi, dopo aver discusso per circa 2 ore dell'argomento sopra citato siamo finiti a disquisire di lavoro, e di come la crisi abbia condizionato/obbligato determinate scelte e generato un peggioramento della propria condizione di vita pre-crisi.
In sintesi (cerco di farla breve perché è stato dibattito acceso), c'è chi sosteneva che nonostante la crisi sia riuscito a migliorare il proprio standard (come salario, ruolo, riconoscimento sociale), e chi invece sia stato costretto a "reinventarsi" con una nuova mansione, iniziare un nuovo lavoro ripartendo da zero con inevitabili ripercussioni su stipendio e tenore di vita (rispetto al precedente). Una minoranza ha invece dichiarato (per esperienza propria o di conoscenti), come la crisi abbia quasi azzerato il turnover all'interno della propria azienda costringendolo a fossilizzarsi sul ruolo occupato ormai da tanti anni (ruolo che invece, a quanto dicono gli interessati, era stato assicurato dall'azienda stessa sarebbe cambiato in meglio a breve), di fatto mantenendo invariata la propria situazione, eccetto un malcontento per il desiderio di cambiare.
Premetto che il campione statistico dei presenti di ieri sera era abbastanza omogeneo: tutti tra i 28 e 32 anni, tutti laureati eccetto un geometra, tranne forse 1 laurea al Dams (indirizzo cinema, quindi molto settoriale), tutte discretamente spendibili in un mercato del lavoro più o meno sano. Nessun dipendente statale.
Il risultato era che negli ultimi 3 anni in 4 avevano migliorato la propria situazione, 4 invariati e 2 erano sostanzialmente ancora alla ricerca di una posizione lavorativa "stabile" (lavori saltuari, stipendio medio mensile sotto gli 800€).
Riconoscendo la particolarità dei presenti - alcuni 3 anni fa erano alla prima esperienza lavorativa, quindi "semplicemente" cambiando azienda o ottenendo un contratto migliore/con più garanzie hanno visto un beneficio, abbiamo esteso la valutazione ai conoscenti/parenti.
Il risultato era significativamente diverso: molti nella fascia 40-50 si sono trovati in grosse difficoltà, costretti a cassa integrazione, demansionamento o, peggio, perdita del lavoro.
Io mi ritengo fortunato, ho un lavoro stabile e guadagno il giusto per il ruolo che svolgo - o meglio, rispetto la media del mercato a parita' di ruolo forse prendo un pochino meno, ma ho "pagato" la poca esperienza pregressa e ho preferito migliorare le competenze cambiando azienda invece che limitarmi alla mera monetizzazione.
La stretta schiera di amici se la passa mediamente bene, considerando il periodo.
Voi invece?
(Ho l'impressione di non essere riuscito a centrare il punto del discorso, ma dopo 20minuti di scrittura non me la sento di cancellare tutto )
Poi, dopo aver discusso per circa 2 ore dell'argomento sopra citato siamo finiti a disquisire di lavoro, e di come la crisi abbia condizionato/obbligato determinate scelte e generato un peggioramento della propria condizione di vita pre-crisi.
In sintesi (cerco di farla breve perché è stato dibattito acceso), c'è chi sosteneva che nonostante la crisi sia riuscito a migliorare il proprio standard (come salario, ruolo, riconoscimento sociale), e chi invece sia stato costretto a "reinventarsi" con una nuova mansione, iniziare un nuovo lavoro ripartendo da zero con inevitabili ripercussioni su stipendio e tenore di vita (rispetto al precedente). Una minoranza ha invece dichiarato (per esperienza propria o di conoscenti), come la crisi abbia quasi azzerato il turnover all'interno della propria azienda costringendolo a fossilizzarsi sul ruolo occupato ormai da tanti anni (ruolo che invece, a quanto dicono gli interessati, era stato assicurato dall'azienda stessa sarebbe cambiato in meglio a breve), di fatto mantenendo invariata la propria situazione, eccetto un malcontento per il desiderio di cambiare.
Premetto che il campione statistico dei presenti di ieri sera era abbastanza omogeneo: tutti tra i 28 e 32 anni, tutti laureati eccetto un geometra, tranne forse 1 laurea al Dams (indirizzo cinema, quindi molto settoriale), tutte discretamente spendibili in un mercato del lavoro più o meno sano. Nessun dipendente statale.
Il risultato era che negli ultimi 3 anni in 4 avevano migliorato la propria situazione, 4 invariati e 2 erano sostanzialmente ancora alla ricerca di una posizione lavorativa "stabile" (lavori saltuari, stipendio medio mensile sotto gli 800€).
Riconoscendo la particolarità dei presenti - alcuni 3 anni fa erano alla prima esperienza lavorativa, quindi "semplicemente" cambiando azienda o ottenendo un contratto migliore/con più garanzie hanno visto un beneficio, abbiamo esteso la valutazione ai conoscenti/parenti.
Il risultato era significativamente diverso: molti nella fascia 40-50 si sono trovati in grosse difficoltà, costretti a cassa integrazione, demansionamento o, peggio, perdita del lavoro.
Io mi ritengo fortunato, ho un lavoro stabile e guadagno il giusto per il ruolo che svolgo - o meglio, rispetto la media del mercato a parita' di ruolo forse prendo un pochino meno, ma ho "pagato" la poca esperienza pregressa e ho preferito migliorare le competenze cambiando azienda invece che limitarmi alla mera monetizzazione.
La stretta schiera di amici se la passa mediamente bene, considerando il periodo.
Voi invece?
(Ho l'impressione di non essere riuscito a centrare il punto del discorso, ma dopo 20minuti di scrittura non me la sento di cancellare tutto )
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Io sto ancora studiando all'università, Economia, quindi non posso esprimermi più di tanto sul lavoro. Tendenzialmente sono abbastanza ottimista, fin troppo forse, quindi ho fiducia in me e nel futuro. Spero di non essere smentito.
Ah, molti amici hanno scelto di non proseguire gli studi, alcuni di loro lavorano, per lo più in fabbrica. A volte penso che vorrei essere indipendente economicamente, e quindi li "invidio". Ma solo da questo punto di vista, ecco.
Un giorno mi vedo all'estero, non per tutta la vita, ma per qualche anno mi piacerebbe lavorare all'estero, sì.
Ah, molti amici hanno scelto di non proseguire gli studi, alcuni di loro lavorano, per lo più in fabbrica. A volte penso che vorrei essere indipendente economicamente, e quindi li "invidio". Ma solo da questo punto di vista, ecco.
Un giorno mi vedo all'estero, non per tutta la vita, ma per qualche anno mi piacerebbe lavorare all'estero, sì.
La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.
Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
questo è il modo più sicuro per tornarci solo per vedere mamma nei 15 giorni di ferieIldiavolovestemilan ha scritto:
Un giorno mi vedo all'estero, non per tutta la vita, ma per qualche anno mi piacerebbe lavorare all'estero, sì.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Oh però per essere degli amici di figa fate discorsi impegnati.miggen ha scritto: un gruppo di amici di figa.
(è anche vero, d'altro canto, che figa e reddito/ricchezza tendono a essere collegati, tanto più quanto più si va avanti con gli anni...).
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Oh, comunque non volevo mica sapere quanto prendete al mese
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
se vuoi farmi un'elemosina, mica mi offendo, ehmiggen ha scritto:Oh, comunque non volevo mica sapere quanto prendete al mese
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Sarò pessimista, ma i giovani di oggi (15/16 anni) lavoreranno, come dipendenti, al massimo per 3/4 euro l'ora.
Mia moglie fa la pasticcera (dipendente) e arrivano spesso stagisti giovani a cui non danno neanche il rimborso spese e spesso li mettono a fare gli sguatteri.
Qualcuno le ha raccontato che a fare cathering gli davano la bellezza di 2,50 euro all'ora....
Sicuramente con il job act (o come càzzo si scrive) andrà meglio
Ciao
Mia moglie fa la pasticcera (dipendente) e arrivano spesso stagisti giovani a cui non danno neanche il rimborso spese e spesso li mettono a fare gli sguatteri.
Qualcuno le ha raccontato che a fare cathering gli davano la bellezza di 2,50 euro all'ora....
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Tranquillo, col nuovo presidente ora cambia tutto non vedevi il sorrisone della Boschi?Mr Moonlight ha scritto:Sarò pessimista, ma i giovani di oggi (15/16 anni) lavoreranno, come dipendenti, al massimo per 3/4 euro l'ora.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
AuguriIldiavolovestemilan ha scritto:Io sto ancora studiando all'università, Economia,:D
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Sono d'accordo.miggen ha scritto:Ieri sera parlavo con un gruppo di amici di figa.
Ciao!
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Grazie JohnnyJohnny Rex ha scritto:AuguriIldiavolovestemilan ha scritto:Io sto ancora studiando all'università, Economia,:D
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
zioffa, che topic di merda, vengo solo più ogni tanto e mi tirate fuori sti argomenti da pianto senza fine?
MyMag si divide in due categorie: chi parla di tennis e chi sparla di tennisti.(cit)
Partito anti-poltronati
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
comunque, c'è una cosa che non cambia mai: a far carriera sono solo le porche che la danno via, crisi o non crisi.
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Eri anche partito benino dicamo....
.....è il proseguimento che lascia a desiderare!!!!miggen ha scritto:Ieri sera parlavo con un gruppo di amici di figa.
<Parliamo di sport e non di simpatia. Forse potremo essere più obiettivi.> Ciao M.
<E non te va bene quando si gioca tutto in una schedona, e non ti va bene se ci sono i doppi turni... non invidio tua moglie > Ciao V.
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Re: Condizione lavorativa: meglio o peggio?
Tican ha scritto:Eri anche partito benino dicamo.........è il proseguimento che lascia a desiderare!!!!miggen ha scritto:Ieri sera parlavo con un gruppo di amici di figa.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"