L'invasione dei Rom

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

eppure, non si trovono italiani disposti a fare questi lavori.
vai a fare un giro nelle cucine degli hotel e dei ristoranti.
tra le donne delle pulizie e spesso i portieri di notte.
da me lkavorano 10 mesi l'anno.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
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floyd10
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Messaggio da floyd10 »

Albornoz ha scritto:
«Certo, e dovrebbe preoccupare tutti. Alcune dichiarazioni avventate hanno gettato benzina sul fuoco del razzismo contro i miei connazionali, creando una reazione qui in Romania, dove reagiscono insultando e minacciando gli italiani».

Sta nascendo un clima anti-italiano?
«Purtroppo è così. Oggi ho dovuto fare una dichiarazione di condanna per una manifestazione di protesta davanti al vostro consolato, fatta da un gruppo di estrema destra. E mi appellerò ai media perché abbassino i toni. Una certa retorica nazionalista italiana ha innescato la retorica nazionalista romena. Certi uomini politici dovrebbero fare attenzione alle loro parole ».

A chi si riferisce?

«Alcuni partiti della vostra opposizione e dell'estrema destra hanno detto cose spiacevoli. Mi ha deluso molto anche Walter Veltroni. Ha preso a pretesto l'orrendo crimine di una persona che appartiene ad un piccolo gruppo, e ha esteso la sua responsabilità ad un intero popolo ».



Il nazionalismo è una piaga che si alimenta da sola, che cresce su se stessa. Gente che magari non ha il minimo senso di appartenenza alla nazione diventa in breve tempo fortemente nazionalista se discriminata.
E di certo i politici non aiutano... :roll:
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
boccons
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Messaggio da boccons »

...un bel incontro armato fino ai denti dentro uno stadio da polo tra gli estremisti di destra rumeni e quelli italiani?

E non sarebbe male...ne resterà uno solo....e speriamo zoppo e senza un occhio..
gianlu
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Messaggio da gianlu »

Il governo ha finora proceduto oscillando fra il pietismo e la faccia feroce, stemperando le misure più aspre del decreto al fine di compiacere rifondazione e soci (senza cui come tutti sanno il governo cade). Anziché chiarire chi e cosa si intende tutelare (cittadini italiani e immigrati regolari) si adotta la consueta soluzione all’italiana (stanziamenti alla cieca, nella fattispecie per i rom).
Le pazzie che hanno alimentato il debito pubblico (aiuti di stato, assunzioni in massa di statali negli anni settanta, svalutazioni della lira, spese della politica enormi, falsi invalidi ecc.) fino al triste primato di nazione UE più indebitata continuano. E nemmeno più a favore di italiani, ma a favore di stranieri.
Il risultato è che crescerà la xenofobia cieca, e che continueremo ad importare delinquenti. Ferme restando le leggi civili e penali, la prima condizione dovrebbe essere: chi viene deve mantenersi e vivere civilmente.
La direttiva europea non prevede affatto che un cittadino comunitario si possa recare in una città comunitaria ad allestire una baracca nei giardini pubblici, campando d’espedienti nella migliore delle ipotesi. Entro tre mesi o si dimostra di avere un reddito (regolare) o fuori. Su questo il decreto governativo italiano è totalmente inutile.
I quattrini vanno dove il fisco è meno esoso, i delinquenti dove la giustizia sbanda.
I primi vanno altrove, i secondi vengono da noi. Tolleriamo quantità enormi di reati sul nostro territorio, allestiamo controlli inefficienti, il resto arriva da sé. Fra gli immigrati
regolari il tasso di criminalità è simile a quello degli italiani, ma i reati commessi
da stranieri sono numerosissimi. Questo significa che c’è un sacco di gente irregolare,
ed all’origine di ciò (come di tanti altri danni e anomalie italiche) è lo Stato. Ora, secondo il governo, basta la minaccia di un foglio di via, di un ammenda fino a 2000 euro e galera fino a sei mesi in caso di recidiva a fungere da deterrente. Ma quando mai un clandestino si farà arrestare esibendo gli stessi documenti!!. Se invece li punissimo, e sul serio,
per i reati commessi, se avessimo una giustizia che decide in tre mesi e non in dieci anni,
quelli neanche si farebbero vedere. La verità è che da noi diventerebbero delinquenti pure gli svizzeri.
E’ vero che non ha molto senso espellere moglie e figlie di un criminale. D’altro canto la pratica trasformerà il decreto in coriandoli, ci terremo la peggiore giustizia d’Europa e saremo, quindi, il paese più insicuro, la pacchia dei delinquenti e l’inferno delle persone per bene.
Senza poi contare che esiste una “cultura” (Luttazzi e soci) che le cerca tutte per dimostrare che il problema sono gli italiani e non gli stranieri che compiono reati.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
(Albornoz)

el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
Albornoz
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Messaggio da Albornoz »

floyd10 ha scritto:
Il nazionalismo è una piaga che si alimenta da sola, che cresce su se stessa. Gente che magari non ha il minimo senso di appartenenza alla nazione diventa in breve tempo fortemente nazionalista se discriminata.
E di certo i politici non aiutano... :roll:


Si può essere nazionalisti o non esserlo, io per esempio non mi sento nazionalista, il razzismo e l'ignoranza sono un altra cosa.
In questa situazione, gli italiani di ignoranza ne hanno dimostrata tanta, inutile pretendere che altrove ce ne sia di meno.
Il nazionalismo è sempre esistito anche in Romania, luogo identitario se ce n'è uno, visto che la sua storia è quella di una enclave latina nel mondo slavo, e di frontiera con i turchi.

Beh, che ne dite intanto del fatto che tempo fa una petizione di 5 mila cittadini romani aveva chiesto a Prefetto e sindaco Walter Veltroni la messa in sicurezza della stazione di Tor di Quinto, raggiungibile attraverso una strada sterrata e buia, e quello invece ha fatto sta càzzo di Festa del Cinema?

Invece di parlare di quel che non è stato fatto in materia di sicurezza, e di immigrazione, tema che ovviamente può essere anche affrontato in modi diversi, e secondo diverse concezioni politiche, ma secondo dati reali, hanno cercato di somministrarci la favola dell'orco romeno.
Certo, da quel paese arrivano un sacco di delinquenti, rom e anche romeni.
Non mi sembra però che al tempo degli stupri nordafricani a Milano il clima sia stato lo stesso, che i discorsi fossero gli stessi, che i decreti fossero gli stessi.

Eppure mi sembra chiaro che i romeni in teoria possano essere una delle comunità più facili da integrare.
Lingua non più distante dall'italiano di quanto lo sia il sardo.
Religione e cultura cristiana.
Non c'è pericolo che chiedano l'infibulazione garantita all'ambulatorio comunale, o che considerino l'autorità religiosa quale autorità politica.

Non comprendo perchè invece di lanciare degli "spezzeremo le reni alla Romania, fuori tutti, chiamo il premier, ora mi sentono, adesso basta", non si siano adottati gli stessi toni adeguati e cauti impiegati per il dialogo col mondo islamico, per esempio.
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Messaggio da whiterussian »

Albornoz ha scritto:Si può essere nazionalisti o non esserlo, io per esempio non mi sento nazionalista, il razzismo e l'ignoranza sono un altra cosa.
In questa situazione, gli italiani di ignoranza ne hanno dimostrata tanta, inutile pretendere che altrove ce ne sia di meno.
Il nazionalismo è sempre esistito anche in Romania, luogo identitario se ce n'è uno, visto che la sua storia è quella di una enclave latina nel mondo slavo, e di frontiera con i turchi.

Beh, che ne dite intanto del fatto che tempo fa una petizione di 5 mila cittadini romani aveva chiesto a Prefetto e sindaco Walter Veltroni la messa in sicurezza della stazione di Tor di Quinto, raggiungibile attraverso una strada sterrata e buia, e quello invece ha fatto sta càzzo di Festa del Cinema?

Invece di parlare di quel che non è stato fatto in materia di sicurezza, e di immigrazione, tema che ovviamente può essere anche affrontato in modi diversi, e secondo diverse concezioni politiche, ma secondo dati reali, hanno cercato di somministrarci la favola dell'orco romeno.
Certo, da quel paese arrivano un sacco di delinquenti, rom e anche romeni.
Non mi sembra però che al tempo degli stupri nordafricani a Milano il clima sia stato lo stesso, che i discorsi fossero gli stessi, che i decreti fossero gli stessi.

Eppure mi sembra chiaro che i romeni in teoria possano essere una delle comunità più facili da integrare.
Lingua non più distante dall'italiano di quanto lo sia il sardo.
Religione e cultura cristiana.
Non c'è pericolo che chiedano l'infibulazione garantita all'ambulatorio comunale, o che considerino l'autorità religiosa quale autorità politica.

Non comprendo perchè invece di lanciare degli "spezzeremo le reni alla Romania, fuori tutti, chiamo il premier, ora mi sentono, adesso basta", non si siano adottati gli stessi toni adeguati e cauti impiegati per il dialogo col mondo islamico, per esempio.

Quoto tutto.
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Messaggio da Apollo_Creed. »

D'accordo con Albo.
"You can walk away from someone who doesn't love you. And you can walk away from someone you don't love. But when the love is mutual," Roy said. "The hardest thing is to walk away."
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Messaggio da Nickognito »

vero, il problema con i romeni è che sono tanti.

con i rom, è che sono piu' diversi da noi degli islamici , o così pare.

c.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
gianlu
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Messaggio da gianlu »

Albornoz ha scritto:Non comprendo perchè invece di lanciare degli "spezzeremo le reni alla Romania, fuori tutti, chiamo il premier, ora mi sentono, adesso basta", non si siano adottati gli stessi toni adeguati e cauti impiegati per il dialogo col mondo islamico, per esempio.


Realpolitik: il mondo islamico non va urtato più di quel tanto, detiene fonti energetiche, armi, terroristi. I rumeni e i rom no. Che sarà mai la vita di noi cittadini a fronte di questioni geopolitiche? E' così che i politici ragionano #103#
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Messaggio da alex75 »

Come volevasi dimostrare:

Valium Prodi è finito sulla prima pagina del Financial Times in un articolo dal titolo: "Prodi says Romanian influx took EU by surprise". Alla domanda sul numero di ingressi di rumeni in Italia dal 1° gennaio 2007 Valium ha risposto: "Nobody knows" (Non lo sa nessuno).
Prodi risponde invece benissimo sul numero delle aziende italiane che hanno investito in Romania. Lo ha sulla punta della lingua: 22.000 imprese italiane che danno lavoro a 600.000 rumeni.
Che risposte, che stile, che valium.
All'inizio dell'anno l'Italia ha aperto le frontiere a Bulgaria e Romania, gli altri grandi Paesi europei le hanno chiuse con la moratoria. Il risultato è che i flussi sono arrivati tutti in Italia.


Paese senza risorse, per cui manipolabile da chiunque.
Ricordo c'era una scritta "alta cosi": Assolto

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floyd10
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Messaggio da floyd10 »

Albornoz ha scritto:
floyd10 ha scritto:
Il nazionalismo è una piaga che si alimenta da sola, che cresce su se stessa. Gente che magari non ha il minimo senso di appartenenza alla nazione diventa in breve tempo fortemente nazionalista se discriminata.
E di certo i politici non aiutano... :roll:


Si può essere nazionalisti o non esserlo, io per esempio non mi sento nazionalista, il razzismo e l'ignoranza sono un altra cosa.
In questa situazione, gli italiani di ignoranza ne hanno dimostrata tanta, inutile pretendere che altrove ce ne sia di meno.
Il nazionalismo è sempre esistito anche in Romania, luogo identitario se ce n'è uno, visto che la sua storia è quella di una enclave latina nel mondo slavo, e di frontiera con i turchi.

Beh, che ne dite intanto del fatto che tempo fa una petizione di 5 mila cittadini romani aveva chiesto a Prefetto e sindaco Walter Veltroni la messa in sicurezza della stazione di Tor di Quinto, raggiungibile attraverso una strada sterrata e buia, e quello invece ha fatto sta càzzo di Festa del Cinema?

Invece di parlare di quel che non è stato fatto in materia di sicurezza, e di immigrazione, tema che ovviamente può essere anche affrontato in modi diversi, e secondo diverse concezioni politiche, ma secondo dati reali, hanno cercato di somministrarci la favola dell'orco romeno.
Certo, da quel paese arrivano un sacco di delinquenti, rom e anche romeni.
Non mi sembra però che al tempo degli stupri nordafricani a Milano il clima sia stato lo stesso, che i discorsi fossero gli stessi, che i decreti fossero gli stessi.

Eppure mi sembra chiaro che i romeni in teoria possano essere una delle comunità più facili da integrare.
Lingua non più distante dall'italiano di quanto lo sia il sardo.
Religione e cultura cristiana.
Non c'è pericolo che chiedano l'infibulazione garantita all'ambulatorio comunale, o che considerino l'autorità religiosa quale autorità politica.

Non comprendo perchè invece di lanciare degli "spezzeremo le reni alla Romania, fuori tutti, chiamo il premier, ora mi sentono, adesso basta", non si siano adottati gli stessi toni adeguati e cauti impiegati per il dialogo col mondo islamico, per esempio.


Si Albo, il tuo discorso in linea di principio è corretto, ma il fatto è che basta poco. Basta un rumeno che fa una cazzàta, ed arriverà subito un suo pari italiano che darà troppo peso alla cosa. Di li ad entrare nella spirale della discriminazione, del razzismo e del nazionalismo il passo è brevissimo. Nazionalismo ovviamente inteso non come civico senso di appartenenza alla nazione, ma come desiderio di prevalere in quanto appartenenti ad una certa etnia. E' facile ad esempio osservare come gente che scappa dal proprio luogo di origine per condizioni di vita disastrose, volendosi in fretta dimenticare da dove viene, senta crescere dentro di se un senso di appartenza ala propria nazione, e di rivalsa sociale, dovuto alle discriminazioni che la sua etnia deve subire nel luogo di espatrio.
Certo tutto questo lo si eviterebbe se coloro che accolgono cercassero di essere benevoli con i nuovi arrivati, ma onestamente credo che da sempre, più o meno dappertutto, chi arriva a turbare la quiete non sia mai stato visto particolarmente di buon occhio.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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The_Cruyff
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Messaggio da The_Cruyff »

floyd10 ha scritto:. Nazionalismo ovviamente inteso non come civico senso di appartenenza alla nazione, ma come desiderio di prevalere in quanto appartenenti ad una certa etnia. E' facile ad esempio osservare come gente che scappa dal proprio luogo di origine per condizioni di vita disastrose, volendosi in fretta dimenticare da dove viene, senta crescere dentro di se un senso di appartenza ala propria nazione, e di rivalsa sociale, dovuto alle discriminazioni che la sua etnia deve subire nel luogo di espatrio.
Certo tutto questo lo si eviterebbe se coloro che accolgono cercassero di essere benevoli con i nuovi arrivati, ma onestamente credo che da sempre, più o meno dappertutto, chi arriva a turbare la quiete non sia mai stato visto particolarmente di buon occhio.


Parole sacrosante. Ciò che tu dici è il fenomeno di difesa del proprio ingroup, ovvero la tendenza a difendere la propria identità una volta che questa è vista in pericolo. E' un fenomeno estremamente pericoloso se concatenato con altri eventi (guardare la storia di Malcom X) e va arginato. Come? Pene rigide, severe e sicure per i delinquenti + comunicare con chi riconosce nell'Italia un paese di opportunità e vuole contribuirne al progresso. Il punto è che i politici italiai di psicologia sociale sanno ben meno di me che sono uno studente di marketing.
Albornoz
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Messaggio da Albornoz »

floyd10 ha scritto:Si Albo, il tuo discorso in linea di principio è corretto, ma il fatto è che basta poco. Basta un rumeno che fa una cazzàta, ed arriverà subito un suo pari italiano che darà troppo peso alla cosa


Il mio discorso è corretto in linea di principio, e di fatto.

Gli omicidi e gli stupri non sono"una cazzàta", e le rappresaglie a colpi di coltello e bastone non sono "dare troppo peso alla cosa".
Di che realtà state parlando se non avete le parole per dirla?
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Elcharro
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Iscritto il: mar feb 13, 2007 4:35 pm

Messaggio da Elcharro »

Roma ospita 256 campi rom.
«La situazione dell'ordine pubblico a Roma è peggiorata da qualche mese a questa parte, in particolare da quando c'è stato un ingresso massiccio di romeni»
«Su 3.557 arresti fatti dai carabinieri da gennaio ad agosto, 2.689, il 75,5%, hanno riguardato romeni»


Bisogna vedere quanti di questi arresti sono fondati e quanti si risolveranno con un nulla di fatto. Bisogna vedere per quali reati sono stati compiuti. Il furtarello crea meno danno alla società degli appalti truccati o delle speculazioni illecite di borsa, ma grazie ai mezzi di informazione, magicamente, crea molto più allarme sociale, fermo restando che un reato è sempre un reato e come tale va punito.
Il problema non va sottovalutato ma neppure affrontato in preda all'isteria collettiva.

Questo significa che c’è un sacco di gente irregolare,
ed all’origine di ciò (come di tanti altri danni e anomalie italiche) è lo Stato.


Non è detto. Esistono anche un gran numero di recidivi.
Bisogna anche riflettere sul fatto che l'irregolare non è un criminale per natura. Quasi tutti gli immigrati regolari sono passati da una condizione di clandestinità. Anzi è proprio quella condizione che, spingendo alla marginalità, induce a commettere dei reati spesso dettati dalla necessità del sostentamento.
In percentuale il numero di delitti commessi da clandestini è superiore a quello degli italiani. Il tasso (percentuale) di criminalità degli italiani però, viene anche abbassato dal numero di donne, bambini e anziani che sono meno devianti e che in misura molto inferiore sono presenti tra gli immigrati clandestini.
Un dato deve far riflettere: in termini assoluti, i denunciati stranieri sono circa 100.000 su 500.000 totali, il che significa che anche se, per magia, eliminassimo gli stranieri, l'80% dei criminali, nostri connazionali, rimarrebbe in Italia. I denunciati per omicidio stranieri sono il 36%, quasi tutti irregolari. Una minoranza. Cospicua, ma sempre minoranza. E' giusto parlare di emergenza criminalità a causa degli stranieri?

Oggi il numero di omicidi in Italia è la metà di 15 anni fa e un terzo rispetto al 1981 e sono meno anche i furti. La società, insomma, è più sicura di quando andavamo alle elementari e l'immigrazione non esisteva, ma il senso di insicurezza è molto superiore e con esso la voglia di soluzioni sbrigative. Perché?
Intanto i reati spesso sono concentrati in determinate aree delle città, per cui è proprio in quelle aree che il disagio diviene intolleranza. Il senso di insicurezza è esasperato anche da comportamenti "incivili" che non sono criminali ma creano disturbo: sporcizia, disordine, accattonaggio, piccole prepotenze, limitazioni di libertà. A questo si associano problemi di vario genere: crisi lavorativa, crisi abitativa, carenza di servizi che aumentano l'intolleranza verso chi viene visto come un rivale.
Non sottovalutarei, poi, il ruolo del mezzi di informazione: facile massacrare il rom che ha investito quattro ragazzi marchigiani, difficile analizzare, ragionare, capire, costruire un Verissimo o un Porta a Porta sulle migliaia di morti causati ogni anno da italianissimi pirati della strada.
I was between 2 and 3 in the world for two, three years. That's not exactly where I wanted to be.
Ivan Lendl
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