Giornata della Memoria - 27 gennaio
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- Massimo Carbone
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Giornata della Memoria - 27 gennaio
Ne ho parlato ieri a scuola, si sono letti brani e visto parte del film "La vita è bella"
e mai mi sarei aspettata da bambini considerazioni tanto semplici quanto profonde.
Mio figlio a un gruppo di lavoro sul tema proposto da alcuni docenti del liceo
e che si è concluso proprio questa mattina con un momento di incontro Dalla parte dei giusti
con testimonianze di salvati e giusti della provincia e tanti studenti.
In una società che troppo spesso propone ai giovani la leggerezza e il disimpegno
è confortante prendere atto che anche su un argomento così pesante
si possano riscontrare interesse, partecipazione e riflessioni.
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
Un tema molto toccante che per fortuna è stato negli ultimi anni oggetto di sensibilizzazione e discussione anche nelle scuole tra i più piccoli,perchè non bisogna dimenticare di quali orrori l'uomo è stato capace.
Anch'io lavoro con dei bambini nella mia parrocchia,faccio quel che posso e lo faccio volentieri,e concordo con seren...talvolta i bambini esprimono delle opinioni tanto semplici ed essenziali,quanto profonde e commoventi...hanno anche loro qualcosa da insegnare a chi è cresciuto e si è dimenticato di alcune cose e valori basilari.
Anch'io lavoro con dei bambini nella mia parrocchia,faccio quel che posso e lo faccio volentieri,e concordo con seren...talvolta i bambini esprimono delle opinioni tanto semplici ed essenziali,quanto profonde e commoventi...hanno anche loro qualcosa da insegnare a chi è cresciuto e si è dimenticato di alcune cose e valori basilari.
« Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. »
Questo è un breve estratto dal celeberrimo libro autobiografico di Primo Levi "Se questo è un uomo".Come sapete Primo Levi era stato internato nel campo di concentramento ad Auschwitz.
Sinceramente a leggere queste parole mi viene la pelle d'oca.
Che l'uomo non se ne dimentichi...
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. »
Questo è un breve estratto dal celeberrimo libro autobiografico di Primo Levi "Se questo è un uomo".Come sapete Primo Levi era stato internato nel campo di concentramento ad Auschwitz.
Sinceramente a leggere queste parole mi viene la pelle d'oca.
Che l'uomo non se ne dimentichi...
_Matt87_ ha scritto:Un tema molto toccante che per fortuna è stato negli ultimi anni oggetto di sensibilizzazione e discussione anche nelle scuole tra i più piccoli,perchè non bisogna dimenticare di quali orrori l'uomo è stato capace.
Anch'io lavoro con dei bambini nella mia parrocchia,faccio quel che posso e lo faccio volentieri,e concordo con seren...talvolta i bambini esprimono delle opinioni tanto semplici ed essenziali,quanto profonde e commoventi...hanno anche loro qualcosa da insegnare a chi è cresciuto e si è dimenticato di alcune cose e valori basilari.
Bravissimo Matt,
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_Matt87_ ha scritto:Un tema molto toccante che per fortuna è stato negli ultimi anni oggetto di sensibilizzazione e discussione anche nelle scuole tra i più piccoli,perchè non bisogna dimenticare di quali orrori l'uomo è stato capace.
Anch'io lavoro con dei bambini nella mia parrocchia,faccio quel che posso e lo faccio volentieri,e concordo con seren...talvolta i bambini esprimono delle opinioni tanto semplici ed essenziali,quanto profonde e commoventi...hanno anche loro qualcosa da insegnare a chi è cresciuto e si è dimenticato di alcune cose e valori basilari.
aggiungo che è importante, secondo me, fargli prendere coscienza anche attraverso questi fatti
di quanto debbano sentirsi contenti e fortunati di non vivere in un paese in guerra, di avere una casa,
chi li ama e si occupa di loro... può sembrar retorica, ma non lo è.
Troppo spesso i bambini si sentono infelici proprio per delle sciocchezze: il non aver l'ultimo gioco del momento,
un vestito nuovo o lo zaino all'ultimo grido, e si dimenticano di apprezzare il tanto che hanno
e che crescendo dovranno esser capaci di mantenere con impegno, tolleranza e volontà.
p.s. molto bello questo che hai detto Matt
Anch'io lavoro con dei bambini nella mia parrocchia,faccio quel che posso e lo faccio volentieri
Complimenti e buon lavoro
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
- alessandro
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io non riesco piu' a vedere nemmeno i film sull'olocausto.
una tristezza insopportabile.
che fare per ricordare?
cercare di combattere il razzismo anche dentro di noi. e' piu' facile essere razzisti che non esserlo.
cercare di riconoscere e combattere il germogliare di dittature e la violenza.
P.S.
io ho lavorato per 1 anno in un asilo, adesso "lavoro" con un solo bimbo che mi occupa tutto il giorno.
una tristezza insopportabile.
che fare per ricordare?
cercare di combattere il razzismo anche dentro di noi. e' piu' facile essere razzisti che non esserlo.
cercare di riconoscere e combattere il germogliare di dittature e la violenza.
P.S.
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Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
No i film sull'olocausto nemmeno io riesco a vederli perchè mi mettono un'angoscia addosso impressionante.
"La vità è bella" però è uno dei film più toccanti che abbiano mai fatto...
a quei livelli per quanto io di cinema non sia un appassionato ricordo solo la scena finale di "Braveheart" .
Quanto al mio impegno con i bimbi,diciamo che ora non sono più bimbi ecco...se li chiamo bambini mi insultano "Bambino a chi? ".
Però li ho presi in 3^ elementare ed ora sono in 3^ media(ho 21 anni)un po' sono cresciuto con loro...si spera sempre di lasciare qualcosa e io nel mio piccolo ci provo.
Ma a volte sono loro che mi insegnano o ricordano cos'è davvero importante.
"La vità è bella" però è uno dei film più toccanti che abbiano mai fatto...
a quei livelli per quanto io di cinema non sia un appassionato ricordo solo la scena finale di "Braveheart" .
Quanto al mio impegno con i bimbi,diciamo che ora non sono più bimbi ecco...se li chiamo bambini mi insultano "Bambino a chi? ".
Però li ho presi in 3^ elementare ed ora sono in 3^ media(ho 21 anni)un po' sono cresciuto con loro...si spera sempre di lasciare qualcosa e io nel mio piccolo ci provo.
Ma a volte sono loro che mi insegnano o ricordano cos'è davvero importante.
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klaus ha scritto:Ieri sera Schindler's List film che tutte le volte mi costringe a restare inchiodato allo schermo a farmi venire il magone.
Devo scanzare la TV quando lo programmano.
Stessa cosa con Train de vie, ieri su La7. L'ho rivisto per la decima volta.
Almeno fino alla fine è più godibile di Schindler...
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- Massimo Carbone
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da http://www.deportati.it/risiera_canale/default.html
Dopo la costituzione della Repubblica fascista di Salò, nel settembre 1943, questa cedette ai nazisti alcuni territori di frontiera, fra cui Fiume, Trieste e Udine col loro retroterra istriano e friulano. I nazisti vi stabilirono una propria amministrazione e li battezzarono «Adriatisches Kuestenland».
Nella zona infuriava la lotta partigiana. Fu quindi quasi "naturale" per loro impiantare a Trieste, in un sobborgo appena fuori dal centro, un campo di concentramento e sterminio. Fu scelto l'edificio di una pilatura di riso in disuso, nella località denominata San Sabba. Di qui il nome del Lager dove antifascisti, partigiani, semplici ed innocui civili, italiani, sloveni, croati ed ebrei furono rinchiusi, torturati, massacrati e infine cremati. La Risiera di San Sabba - oggi monumento nazionale - fu l'unico campo di sterminio in Italia. Vi transitarono - diretti a Buchenwald, a Dachau, ad Auschwitz - più di 25.000 persone. Oltre 5.000 perdettero la vita per mano di quello stesso Einsatzkommando Reinhard che si era già distinto negli sterminii perpetrati nei campi della Polonia.
Il 29 aprile 1945, quando ormai i reparti partigiani jugoslavi del IX Korpus avevano conquistato praticamente la città, gli stessi nazisti misero in libertà i pochi superstiti prima di far saltare l'edificio del forno crematorio e tentare di cancellare le tracce della loro macabra impresa.
Nel dopoguerra i responsabili del Lager furono condannati da un tribunale italiano, ma sfuggirono alle pene che vennero loro inflitte.
Spesso si tende ad addossare tutte le colpe ad Hitler, alla Germania... poi c'è chi dice che i fascisti in Italia non hanno fatto morti, ma solo mandato la gente al confino. Ecco, ricordiamo e vergognamoci anche noi per quel che han fatto alcuni nostri connazionali.
Dopo la costituzione della Repubblica fascista di Salò, nel settembre 1943, questa cedette ai nazisti alcuni territori di frontiera, fra cui Fiume, Trieste e Udine col loro retroterra istriano e friulano. I nazisti vi stabilirono una propria amministrazione e li battezzarono «Adriatisches Kuestenland».
Nella zona infuriava la lotta partigiana. Fu quindi quasi "naturale" per loro impiantare a Trieste, in un sobborgo appena fuori dal centro, un campo di concentramento e sterminio. Fu scelto l'edificio di una pilatura di riso in disuso, nella località denominata San Sabba. Di qui il nome del Lager dove antifascisti, partigiani, semplici ed innocui civili, italiani, sloveni, croati ed ebrei furono rinchiusi, torturati, massacrati e infine cremati. La Risiera di San Sabba - oggi monumento nazionale - fu l'unico campo di sterminio in Italia. Vi transitarono - diretti a Buchenwald, a Dachau, ad Auschwitz - più di 25.000 persone. Oltre 5.000 perdettero la vita per mano di quello stesso Einsatzkommando Reinhard che si era già distinto negli sterminii perpetrati nei campi della Polonia.
Il 29 aprile 1945, quando ormai i reparti partigiani jugoslavi del IX Korpus avevano conquistato praticamente la città, gli stessi nazisti misero in libertà i pochi superstiti prima di far saltare l'edificio del forno crematorio e tentare di cancellare le tracce della loro macabra impresa.
Nel dopoguerra i responsabili del Lager furono condannati da un tribunale italiano, ma sfuggirono alle pene che vennero loro inflitte.
Spesso si tende ad addossare tutte le colpe ad Hitler, alla Germania... poi c'è chi dice che i fascisti in Italia non hanno fatto morti, ma solo mandato la gente al confino. Ecco, ricordiamo e vergognamoci anche noi per quel che han fatto alcuni nostri connazionali.
"You can walk away from someone who doesn't love you. And you can walk away from someone you don't love. But when the love is mutual," Roy said. "The hardest thing is to walk away."
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- Massimo Carbone
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il miglior modo di ricordare è impedire che risucceda qualche ingiustizia razzista nel presente.
è combattere in razzismo e il nazionalismo.
In Germania, in Israele, in Iran, negli Stati Uniti, in India e in ogni parte del mondo, per quanto è possibile, ognuno con i suoi mezzi.
Il miglior modo per NON ricordare è parlare di 50 anni fa, pensare che è stata una vicenda eccezionale e irripetibile nel tempo.
Almeno questo per noi che conosciamo i fatti storici fino alla noja. Ai bambini è giusto anche parlare di 50 anni fa, in modo che sappiano, e da grani inizino a dimenticarsi della storia e pensare al presente...
La vedo così
c.
è combattere in razzismo e il nazionalismo.
In Germania, in Israele, in Iran, negli Stati Uniti, in India e in ogni parte del mondo, per quanto è possibile, ognuno con i suoi mezzi.
Il miglior modo per NON ricordare è parlare di 50 anni fa, pensare che è stata una vicenda eccezionale e irripetibile nel tempo.
Almeno questo per noi che conosciamo i fatti storici fino alla noja. Ai bambini è giusto anche parlare di 50 anni fa, in modo che sappiano, e da grani inizino a dimenticarsi della storia e pensare al presente...
La vedo così
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Totally Agree con Alga e Nick.
Tutti gli insegnamenti che si potevano trarre dall'Olocausto compiuto dai nazisti, tutte le immagini e le descrizioni che ne sono state fatte non sono valse a modificare la natura dell'uomo.Quanto accaduto in Ruanda,Bosnia,in Darfur è accaduto l'altro ieri,accade oggi.
Però possono quanto meno impedire che tutto questo si verifichi un altra volta in Germania. Ritengo che questo sia uno scopo sufficiente.
-Guido Knopp.
Tutti gli insegnamenti che si potevano trarre dall'Olocausto compiuto dai nazisti, tutte le immagini e le descrizioni che ne sono state fatte non sono valse a modificare la natura dell'uomo.Quanto accaduto in Ruanda,Bosnia,in Darfur è accaduto l'altro ieri,accade oggi.
Però possono quanto meno impedire che tutto questo si verifichi un altra volta in Germania. Ritengo che questo sia uno scopo sufficiente.
-Guido Knopp.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Nickognito ha scritto:il miglior modo di ricordare è impedire che risucceda qualche ingiustizia razzista nel presente.
è combattere in razzismo e il nazionalismo.
In Germania, in Israele, in Iran, negli Stati Uniti, in India e in ogni parte del mondo, per quanto è possibile, ognuno con i suoi mezzi.
Il miglior modo per NON ricordare è parlare di 50 anni fa, pensare che è stata una vicenda eccezionale e irripetibile nel tempo.
Almeno questo per noi che conosciamo i fatti storici fino alla noja. Ai bambini è giusto anche parlare di 50 anni fa, in modo che sappiano, e da grani inizino a dimenticarsi della storia e pensare al presente...
La vedo così
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quoto. E' inutile ricordare tutto questo scempio se poi dopo non si fa nulla per impedire il perseverare di certe situazioni.
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non solo inutile, ma pericoloso.
Perché se non si ricorda ogni scempio, ma solo qualcuno, a qualcun 'altro potrebbe venire in mente che quel popolo che si ricorda ha qualcosa di diverso dagli altri.
E se ti viene in mente che un popolo viene considerato in maniera diversa dagli altri, non è detto che la reazione sia di simpatia, né che sia proporzionata e intelligente.
Al museo sulla strage di ebrei nei campi tedeschi, non vedi libri su slavi in campi tedeschi, vedi libri su Abramo. E ti chiedi che c'entra. E ti chiedi se stai ricordando la sofferenza di alcune Persone, o la storia di una nazione, invece.
Io ho l'orticaria a sentire Veltroni che firma bandiere italiane e dice 'la cosa piu' importante è essere italiani' . Ho l'orticaria se sento che la Mirza è minacciata di morte perché in una foto i suoi piedi sono accanto a una bandiera. E' ho l'orticaria se si usa la sofferenza atroce di milioni di persone, per difendere un concetto di nazione, che per certi versi è legittimo, e per altri molto discutibile.
Vorrei tanto che il ricordo del nazismo, di questo si tratta, sia il ricordo di dove puo' facilmente portare l'idea di appartenenza a una nazione come fatto principale e fondamentale della nostra vita.
E invece siamo qui, a cercare nazioni buone e nazioni assi del male, a dividere italiani ed immigrati, e a ricordare, troppo spesso, i porti come facenti parti di una nazione. Li onoriamo ricoprendo le loro tombe di bandiere, come se fossero piu' belle dei fiori.
Sempre a Berlino, non vicino a quel museo discutibile (ha anche belle cose), c'è un monumento per i morti del nazismo. Qualcuno di voi ci sarà stato. Steli di pietra grigia, tra cui ti perdi e confondi, anonime. Nessuna ha una faccia, sono tutte uguali. Non ci sono bandiere sopra di esse, non ci sono razze, religioni e nazioni. Ma non è quello che ti importa, vedendole. Vorresti vedere una faccia e una personalità, ma sai che sono state distrutte, e prima di distruggere la loro vita. E oggi, cosa ci rimane. Vorrei che rimanessero le facce, le parole, non le bandiere, non le razze. Ben vengano i film, ruffiani come Schindler's list o lievi come Train de Vie. Ben vengano, perché ci danno dei volti.
e sarebbe bello vedere dei volti in diretta, di chi oggi sta così come loro, o quasi, senza che noi facciamo quasi nulla.
Sono stato troppo smelenso?
Perché se non si ricorda ogni scempio, ma solo qualcuno, a qualcun 'altro potrebbe venire in mente che quel popolo che si ricorda ha qualcosa di diverso dagli altri.
E se ti viene in mente che un popolo viene considerato in maniera diversa dagli altri, non è detto che la reazione sia di simpatia, né che sia proporzionata e intelligente.
Al museo sulla strage di ebrei nei campi tedeschi, non vedi libri su slavi in campi tedeschi, vedi libri su Abramo. E ti chiedi che c'entra. E ti chiedi se stai ricordando la sofferenza di alcune Persone, o la storia di una nazione, invece.
Io ho l'orticaria a sentire Veltroni che firma bandiere italiane e dice 'la cosa piu' importante è essere italiani' . Ho l'orticaria se sento che la Mirza è minacciata di morte perché in una foto i suoi piedi sono accanto a una bandiera. E' ho l'orticaria se si usa la sofferenza atroce di milioni di persone, per difendere un concetto di nazione, che per certi versi è legittimo, e per altri molto discutibile.
Vorrei tanto che il ricordo del nazismo, di questo si tratta, sia il ricordo di dove puo' facilmente portare l'idea di appartenenza a una nazione come fatto principale e fondamentale della nostra vita.
E invece siamo qui, a cercare nazioni buone e nazioni assi del male, a dividere italiani ed immigrati, e a ricordare, troppo spesso, i porti come facenti parti di una nazione. Li onoriamo ricoprendo le loro tombe di bandiere, come se fossero piu' belle dei fiori.
Sempre a Berlino, non vicino a quel museo discutibile (ha anche belle cose), c'è un monumento per i morti del nazismo. Qualcuno di voi ci sarà stato. Steli di pietra grigia, tra cui ti perdi e confondi, anonime. Nessuna ha una faccia, sono tutte uguali. Non ci sono bandiere sopra di esse, non ci sono razze, religioni e nazioni. Ma non è quello che ti importa, vedendole. Vorresti vedere una faccia e una personalità, ma sai che sono state distrutte, e prima di distruggere la loro vita. E oggi, cosa ci rimane. Vorrei che rimanessero le facce, le parole, non le bandiere, non le razze. Ben vengano i film, ruffiani come Schindler's list o lievi come Train de Vie. Ben vengano, perché ci danno dei volti.
e sarebbe bello vedere dei volti in diretta, di chi oggi sta così come loro, o quasi, senza che noi facciamo quasi nulla.
Sono stato troppo smelenso?
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Nickognito ha scritto:Sempre a Berlino, non vicino a quel museo discutibile (ha anche belle cose), c'è un monumento per i morti del nazismo. Qualcuno di voi ci sarà stato. Steli di pietra grigia, tra cui ti perdi e confondi, anonime. Nessuna ha una faccia, sono tutte uguali. Non ci sono bandiere sopra di esse, non ci sono razze, religioni e nazioni. Ma non è quello che ti importa, vedendole. Vorresti vedere una faccia e una personalità, ma sai che sono state distrutte, e prima di distruggere la loro vita.
Parli di quelle steli di fianco al Reichstag?
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Alga ha scritto:Beh certo, preferisco ricordare cose piacevoli ed utili.
Per il resto, piu' che ricordare cerco di capire.
Ciao!
Capire senza ricordare?
Comunque, a parte le banalità, è solo che quel "Ciao!" mi sapeva tanto di "saluto romano" ... sarà per lo stemma della lazio che ti porti dietro(di canio docet)...
(a proposito di banalità, eh? )
[EDIT]
Si fa per scherzare ovviamente, e chiedo scusa in anticipo perchè ho sicuramente frainteso.
[/EDIT]
Ultima modifica di kecco il mer gen 30, 2008 5:55 pm, modificato 1 volta in totale.
floyd è gaio
io fui molto colpito dal museo ebraico a Berlino, con la sua architettura che cerca di provocare nei visitatori qualcosa delle sensazioni provate dagli internati. Quegli spazi claustrofobici e labirintici, quei pavimenti, quel senso di soffocamento, l'assenza di una via di fuga. Greve ma toccante.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Quando andammo ad Auschwitz in gita (non so di chi fosse stata l'idea di portare quaranta bestie di diciottanni particolarmente predisposti all'imbriacatura in gita ad Auschwitz) alcuni miei compagni mi chiusero dentro una camera a gas.
"Ehm, di grazia, potreste aprire? Non mi pare uno scherzo molto gradevole"
[nessuna risposta]
"OKOK, sono abbastanza impressionato, ora se vi decideste a lasciarmi uscire..."
[nessuna risposta, busso alla porta, mi guardo attorno, sento una leggera inquietudine]
"E allora? Vi muovete? Qua dentro non sono troppo a mio agio"
[nessuna risposta, batto alla porta, sudori alla schiena, i rubinetti delle docce iniziano a fischiare?]
"PER LA PùTTANA, LA APRITE O NO STA CàZZO DI PORTA!"
[apre un custode, guardiano, non so, mi guarda storto. Immagino che giustificarmi non serva a molto]
"Beh, danke, wunderbar"
E me ne sono andato.
Esperienza che sconsiglio a tutti, e che insegna parecchio.
"Ehm, di grazia, potreste aprire? Non mi pare uno scherzo molto gradevole"
[nessuna risposta]
"OKOK, sono abbastanza impressionato, ora se vi decideste a lasciarmi uscire..."
[nessuna risposta, busso alla porta, mi guardo attorno, sento una leggera inquietudine]
"E allora? Vi muovete? Qua dentro non sono troppo a mio agio"
[nessuna risposta, batto alla porta, sudori alla schiena, i rubinetti delle docce iniziano a fischiare?]
"PER LA PùTTANA, LA APRITE O NO STA CàZZO DI PORTA!"
[apre un custode, guardiano, non so, mi guarda storto. Immagino che giustificarmi non serva a molto]
"Beh, danke, wunderbar"
E me ne sono andato.
Esperienza che sconsiglio a tutti, e che insegna parecchio.
Gios ha scritto:Quando andammo ad Auschwitz in gita (non so di chi fosse stata l'idea di portare quaranta bestie di diciottanni particolarmente predisposti all'imbriacatura in gita ad Auschwitz) alcuni miei compagni mi chiusero dentro una camera a gas.
"Ehm, di grazia, potreste aprire? Non mi pare uno scherzo molto gradevole"
[nessuna risposta]
"OKOK, sono abbastanza impressionato, ora se vi decideste a lasciarmi uscire..."
[nessuna risposta, busso alla porta, mi guardo attorno, sento una leggera inquietudine]
"E allora? Vi muovete? Qua dentro non sono troppo a mio agio"
[nessuna risposta, batto alla porta, sudori alla schiena, i rubinetti delle docce iniziano a fischiare?]
"PER LA PùTTANA, LA APRITE O NO STA CàZZO DI PORTA!"
[apre un custode, guardiano, non so, mi guarda storto. Immagino che giustificarmi non serva a molto]
"Beh, danke, wunderbar"
E me ne sono andato.
Esperienza che sconsiglio a tutti, e che insegna parecchio.
Porca pùttana!
Ma che gli avevi fatto Gios ai tuoi compagni?
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
floyd10 ha scritto:Gios ha scritto:Quando andammo ad Auschwitz in gita (non so di chi fosse stata l'idea di portare quaranta bestie di diciottanni particolarmente predisposti all'imbriacatura in gita ad Auschwitz) alcuni miei compagni mi chiusero dentro una camera a gas.
"Ehm, di grazia, potreste aprire? Non mi pare uno scherzo molto gradevole"
[nessuna risposta]
"OKOK, sono abbastanza impressionato, ora se vi decideste a lasciarmi uscire..."
[nessuna risposta, busso alla porta, mi guardo attorno, sento una leggera inquietudine]
"E allora? Vi muovete? Qua dentro non sono troppo a mio agio"
[nessuna risposta, batto alla porta, sudori alla schiena, i rubinetti delle docce iniziano a fischiare?]
"PER LA PùTTANA, LA APRITE O NO STA CàZZO DI PORTA!"
[apre un custode, guardiano, non so, mi guarda storto. Immagino che giustificarmi non serva a molto]
"Beh, danke, wunderbar"
E me ne sono andato.
Esperienza che sconsiglio a tutti, e che insegna parecchio.
Porca pùttana!
Ma che gli avevi fatto Gios ai tuoi compagni?
Compagni simpatici e anche molto sensibili a primo acchito direi
Veramente li frequento tuttora
(In quegli stessi giorni, passammo per Vienna. Era in gita con noi una ragazza, con qualche difficoltà di movimento, e le era stata preparata una carrozzella. La sera poi, non si sentì bene, e naturalmente rubammo la suddetta carrozzella; ora, uno dei miei compagni aveva e ha tuttora il formidabile talento di fingersi un perfetto idiota, ce lo piazzammo sopra, e lo portavamo in giro per il centro di Vienna, lui sbavando e urlando, tutto rattrapito, e noi a tirarli sberle e pugni sulla testa dicendo "handicappato del càazzo, ci fai scappare tutte le fraülein". Sconcerto e disappunto da chi vedeva, potete immaginarlo. Io in tutto questo era un po' in disparte, ma non meno divertito. Ad un certo punto, mi rendo conto sembri inverosimile, scende da un auto a pochi metri da noi un tale tutto vestito di rosso, nientemeno che un cardinale. Naturalmente, sbianco, non ci sono molte cose che mi fanno sbiancare, ma un cardinale a pochi metri da quelli sciagurati era abbastanza. Uno dei miei gli si avvicina spingendo la carrozzella, e "Reverenza! (sic) Una benedizione per questo nostro amico più sfortunato", grido lacerante da parte del finto handicappato, il cardinale che mangia la foglia e se ne va.
Per decenza verso le signore non racconto di quella volta alle cave di sale, o a Barcellona al bar dove davano assenzio, o al minigolf di Caorle, e molte altre avventure, che sarebbe lungo dire)
(In quegli stessi giorni, passammo per Vienna. Era in gita con noi una ragazza, con qualche difficoltà di movimento, e le era stata preparata una carrozzella. La sera poi, non si sentì bene, e naturalmente rubammo la suddetta carrozzella; ora, uno dei miei compagni aveva e ha tuttora il formidabile talento di fingersi un perfetto idiota, ce lo piazzammo sopra, e lo portavamo in giro per il centro di Vienna, lui sbavando e urlando, tutto rattrapito, e noi a tirarli sberle e pugni sulla testa dicendo "handicappato del càazzo, ci fai scappare tutte le fraülein". Sconcerto e disappunto da chi vedeva, potete immaginarlo. Io in tutto questo era un po' in disparte, ma non meno divertito. Ad un certo punto, mi rendo conto sembri inverosimile, scende da un auto a pochi metri da noi un tale tutto vestito di rosso, nientemeno che un cardinale. Naturalmente, sbianco, non ci sono molte cose che mi fanno sbiancare, ma un cardinale a pochi metri da quelli sciagurati era abbastanza. Uno dei miei gli si avvicina spingendo la carrozzella, e "Reverenza! (sic) Una benedizione per questo nostro amico più sfortunato", grido lacerante da parte del finto handicappato, il cardinale che mangia la foglia e se ne va.
Per decenza verso le signore non racconto di quella volta alle cave di sale, o a Barcellona al bar dove davano assenzio, o al minigolf di Caorle, e molte altre avventure, che sarebbe lungo dire)
Ultima modifica di Gios il mer gen 30, 2008 10:52 pm, modificato 1 volta in totale.
Gios ha scritto:Sì beh, chiedo scusa per avere rovinato con due ignobili storielle un topic serioe motivato.
Ma finchè si scherza si ride,purtroppo credo che ad Auschwitz,voi ci siate andati per un motivo serio,insomma i tuoi compagni simpatici,però forse hanno esagerato un attimo...comunque di gente così,bambinona ne conosco anch'io,anzi la frequento,quindi posso capire che tipo di gente sia...
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Re: Giornata della Memoria - 27 gennaio
Shoah/ Partito da Milano treno con 600 studenti per Auschwitz
In occasione della giornata della memoria
E' partito oggi dal Binario 21 della stazione centrale di Milano in occasione della Giornata della Memoria il treno che porterà 600 studenti delle scuole di Milano e provincia a visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. "Un treno per Auschwitz" è il primo appuntamento dell'iniziativa "I Viaggi della Memoria" voluta dalla Provincia di Milano per portare i giovani studenti milanesi nei luoghi simbolo dell'orrore. L'obiettivo è che i viaggi diventino per i ragazzi l'occasione di conoscere la nostra storia e di confrontarsi tra loro. All'iniziativa hanno aderito 22 scuole milanesi (17 di Milano città e 5 della provincia) tra istituti tecnici e licei. Quest'anno, per la prima volta, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, viaggerà in treno insieme con gli studenti. Sul convoglio ci sarà anche l'assessore all'Istruzione della Provincia di Milano, Marina Lazzati. Durante il viaggio sono previste per gli studenti attività di formazione organizzate dai 45 docenti a cui daranno il proprio contributo anche alcuni storici. "Le istituzioni insieme alla scuola - ha dichiarato Podestà - possono e devono aiutare i nostri figli, attraverso la comprensione del passato e della nostra identità, a sapere cosa deve essere rifiutato e a capire come contrastare gli atti di vandalismo e le forme di inciviltà e di inumanità, che possono ancora riaffiorare. E' doveroso che i nostri giovani conoscano l'importanza della storia".
link
Il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano una umanità dolente, composta di cittadini italiani di religione ebraica di ogni età e condizione sociale, veniva caricata tra urla, percosse e latrati di cani su vagoni bestiame.
binario 21
”Spaventa il pensiero di quanto
potrà accadere fra una ventina d’anni quando tutti i testimoni saranno spariti.
Allora i falsari avranno via libera, potranno affermare o
negare qualsiasi cosa.”
Primo Levi
In occasione della giornata della memoria
E' partito oggi dal Binario 21 della stazione centrale di Milano in occasione della Giornata della Memoria il treno che porterà 600 studenti delle scuole di Milano e provincia a visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. "Un treno per Auschwitz" è il primo appuntamento dell'iniziativa "I Viaggi della Memoria" voluta dalla Provincia di Milano per portare i giovani studenti milanesi nei luoghi simbolo dell'orrore. L'obiettivo è che i viaggi diventino per i ragazzi l'occasione di conoscere la nostra storia e di confrontarsi tra loro. All'iniziativa hanno aderito 22 scuole milanesi (17 di Milano città e 5 della provincia) tra istituti tecnici e licei. Quest'anno, per la prima volta, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, viaggerà in treno insieme con gli studenti. Sul convoglio ci sarà anche l'assessore all'Istruzione della Provincia di Milano, Marina Lazzati. Durante il viaggio sono previste per gli studenti attività di formazione organizzate dai 45 docenti a cui daranno il proprio contributo anche alcuni storici. "Le istituzioni insieme alla scuola - ha dichiarato Podestà - possono e devono aiutare i nostri figli, attraverso la comprensione del passato e della nostra identità, a sapere cosa deve essere rifiutato e a capire come contrastare gli atti di vandalismo e le forme di inciviltà e di inumanità, che possono ancora riaffiorare. E' doveroso che i nostri giovani conoscano l'importanza della storia".
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Il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano una umanità dolente, composta di cittadini italiani di religione ebraica di ogni età e condizione sociale, veniva caricata tra urla, percosse e latrati di cani su vagoni bestiame.
binario 21
”Spaventa il pensiero di quanto
potrà accadere fra una ventina d’anni quando tutti i testimoni saranno spariti.
Allora i falsari avranno via libera, potranno affermare o
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Primo Levi
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
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Re: Giornata della Memoria - 27 gennaio
rinnovo, come ogni volta, il pensiero, deciso, di dedicare queste giornate al presente. A non pensare `cosa potevano fare`, ma `cosa possiamo fare`. Ad esempio cosa possiamo fare per evitare le torture, le morti e i desaparecidos che Ahmadinejad sta provocando adesso in Iran. Anche chiamando persone a parlare in classe, per chi ha una scuola.
Personalmente, non voglio ragazzini che conoscano il passato e non il presente. Penseranno sempre al passato e non al presente, oltretutto e` piu` semplice.
c.
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Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Giornata della Memoria - 27 gennaio
Continuo a trovare molto ipocrita la giornata della memoria.
E anche molto discriminante. (nei confronti delle giornate che non hanno memoria).
Questo con tutto l'orrore verso uno dei più grandi crimini verso l'umanità.
Ma uno DEI.
(in generale trovo ipocrita che si stabiliscano delle date per ricordare abomini che andrebbero condannati ogni giorno,e che ogni giorno avvengono in tutto il mondo)
E anche molto discriminante. (nei confronti delle giornate che non hanno memoria).
Questo con tutto l'orrore verso uno dei più grandi crimini verso l'umanità.
Ma uno DEI.
(in generale trovo ipocrita che si stabiliscano delle date per ricordare abomini che andrebbero condannati ogni giorno,e che ogni giorno avvengono in tutto il mondo)
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Giornata della Memoria - 27 gennaio
Applausi ad ogni riga degli ultimi due post.
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Re: Giornata della Memoria - 27 gennaio
In buona parte d'accordo, fatta salva la necessità imprescindibile di capire (più che ricordare, come recitava un vecchio post qui sopra) il passato.Nickognito ha scritto:rinnovo, come ogni volta, il pensiero, deciso, di dedicare queste giornate al presente. A non pensare `cosa potevano fare`, ma `cosa possiamo fare`. Ad esempio cosa possiamo fare per evitare le torture, le morti e i desaparecidos che Ahmadinejad sta provocando adesso in Iran. Anche chiamando persone a parlare in classe, per chi ha una scuola.
Personalmente, non voglio ragazzini che conoscano il passato e non il presente. Penseranno sempre al passato e non al presente, oltretutto e` piu` semplice.
c.
Molto meno d'accordo.PINDARO ha scritto:Continuo a trovare molto ipocrita la giornata della memoria.
E anche molto discriminante. (nei confronti delle giornate che non hanno memoria).
Questo con tutto l'orrore verso uno dei più grandi crimini verso l'umanità.
Ma uno DEI.
(in generale trovo ipocrita che si stabiliscano delle date per ricordare abomini che andrebbero condannati ogni giorno,e che ogni giorno avvengono in tutto il mondo)
Che sia sensata o meno, questa commemorazione, non lo so dire con certezza.
Ma di sicuro non credo che il problema siano gli ALTRI massacri e genocidi.
Per due motivi (tra loro correlati):
1) Nessuno può sensatamente accollarsi tutto il male del mondo.
E un criterio storico-geografico di partecipazione e (relativa, magari) assunzione di responsabilità, sarà, sì, certamente imperfetto; ma mi pare l'unica soluzione possibile per esseri spazio-temporalmente limitati come noi.
2)Qui (da dove scriviamo e dove, più o meno, viviamo) non abbiamo avuto né cowboy né Giovani Turchi né Khmer Rouge e nemmeno Tigri di Arkan, anche se queste erano proprio appena al di là dell'Adriatico.
Salò, Fossolo, San Sabba, invece, sono cosa nostra.
Che allora si ricordi e si tenti di sapere e capire di più su questa nostra 'magnifica opera', non mi pare per niente ipocrita.
Anzi, forse in parte ipocrita (nonostante le buone intenzioni) è pretendere di ricordare sempre tutti gli orrori degli uomini sugli uomini.
Non è possibile, non è ragionevolmente sensato.
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Re:
In tutti i modi.alessandro ha scritto:
che fare per ricordare?
Cercare di combattere il razzismo anche dentro di noi.
Cercare di riconoscere e combattere il germogliare di dittature e la violenza.
Ed aggiungo: cercare di rimanere liberi, cercare la verità, senza pregiudizio, senza ideologia, senza fanatismo.
Goebbels «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.»
Facciamo in modo, anche nella rete, che questo non accada.
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Re: Re:
aggiungerei "a reti unificate" ( Pindaro ti ho fregato) .macksi ha scritto: Goebbels «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.» .
Sentivo ieri una testimone dei lagher, diceva che a volte i bambini si avvicinano dopo la spiegazione e la testimonianza e qualcuno gli dice "Mia mamma mi ha detto che non e' vero niente". agghiacciante.
credo che il giorno della memoria sia importante. e' vero che bisognerebbe ricordare, capire e riuscire a riconoscere nell'attualita' l'odio etnico, la discriminazione per etnia ( vedi gli zingari), etc.. m acredo che mamenti come questi siano importanti, se non conosci il passato "la stori ae' fatta per servire" non puoi riconoscere il presente.
dire: ricordare tutti i genocidi sempre e come dir enon ricordare mai nulla. non e' giusto ma e' cosi'.
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