The_Cruyff ha scritto:poliper ha scritto:alessandro ha scritto:leggevo ieri (e stiamo navigando OT ) che l'italia e' l'unico paese al mondo dove i laureati hanno tassi di disoccupazione piu' alti rispetto ai diplomati o quelli con licenza media.
in oltre e' il paese in europa dove i laureati guadagnano pochissimo di piu' dei diplomati (in media) mi sembra un 14% in piu'.
questo discorso con la meritocrazia centra poco; il problema dell'università e degli studenti è che l'università produce buoni a nulla (non sempre eh..). Molti si iscrivono all'università solo perchè non vogliono andare a lavorare e vogliono proseguire la loro infanzia fino a 30 anni. Purtroppo quando poi affrontano il mondo del lavoro valgono meno, ma molto meno di gente che alla loro età lavora già da 10 anni. Il problema sono i laureifici ecc. Se vogliamo parlare di meritocrazia, quanto vale un laureato in scienze delle comunicazioni? Vale più o meno di un buon elettricista o idraulico?
Quando si parla di percentuale di lavoro e stipendio si potrebbe dividere per blocchi? Materie letterarie, sociologiche, scientifiche ecc. Magari la ricerca è più attendibile.
Il problema è anche un altro. L'università italiana è troppo incentrata sulla teoria. Poca pratica, troppo poca. Escono dei laureati che sono da formare completamente. Ecco perchè faticano ad entrare nel mondo del lavoro. La meritocrazia c'entra relativamente.
Comunque un laureato in scienze della comunicazione, in quest'epoca storica, qualcosa vale.
PRESENTE!!!
Quanto valgo? non lo so onestamente, penso anche io molto poco, ma non per colpa del laureato stesso o del corso di laurea.
Scienze della comunicazione é una facoltà molto varia, non so se tu ne sai qualcosa, ma tanto per farti un esempio c'é chi come me segue un corso di studi più incentrato sull'economia e il marketing e chi invece affronta all'ultimo anno esami come "storia della Radio" o altro... E non significa che chi preferisce le "comunicazioni" valga meno. Diciamo che in Italia uno che ne capisce di comunicazione non serve ad un cazzo. Le aziende sono tutte piccole e non comprendono i vantaggi di affidearsi ad un esperto, la Tv pubblica é ridicola, e di privato "reale" ce n'é poco. anzi ce n'é uno solo (leggi pubblitalia).
Quindi io direi che é più un problema di contesto nel quale cresce uno "scienziato della comunicazione", perciò vale poco.
Tornando al tema principale del topic io onestamente le università le vedo male, anzi malissimo. Tra le varie esperienze dirette che ho salvo solo quelle di due miei amici, uno al Politecnico di milano e un'altro all'Opus dei. per il resto, tra Sapienza, Luiss, Federico II e varie.. ne ho sentite davvero di tutti i colori. (da approfondire....)