Fissiamo alcuni punti della sessione di Picchio & Tarie.
Dopo qualche scambio di opinioni ho messo i due ragazzi a scaldarsi prima da vicino e poi da fondo utilizzando mezzo campo.
Vedendo la scioltezza dei gesti, la buona velocità di palla e la decontrazione generale mi sono detto però, sti due sanno giocare a tennis tant'è che ho esternato il mio apprezzamento per la qualità del palleggio, perchè a vederli palleggiare credetemi, c'è da rimanere piacevolmente sorpresi e non sono uno che si sorprende facilmente.
Con queste ottime premesse, andiamo a cominciare.
Senza entrare nei dettagli dei drill svolti i due ragazzi hanno sicuramente già una tecnica di base buona a livello di swing: il braccio corre fluido e l'impatto con la palla non è affatto male.
Picchio genera buone rotazioni sia col dritto che col rovescio, mentre nei colpi di volo spesso impatta troppo arretrato.
Tarie sfodera un rovescio davvero interessante ma dalla parte del dritto commette talvolta l'errore di cercare una maggiore copertura di palla sbloccando il polso.
Il footwork attualmente è forse l'elemento più traballante del loro bagaglio tecnico, Tarie si muove spesso a passi lunghi (e un po' lenti) mentre Picchio paga qualche piccolo errore di posizionamento al quale poi è costretto a rimediare in maniera troppo frettolosa e approssimativa pregiudicando esecuzioni che altrimenti sarebbero ampiamente alla sua portata.
Ma quello che attualmente limita le buone potenzialità di questi giocatori è la disabitudine a "pensare" mentre la palla è in gioco: quando gli vengono fatte richieste precise in termini di esecuzioni o piazzamento troppo spesso il risultato è macroscopicamente lontano dal target prefissato.
Se chiedo di tenere una diagonale di dritto e vedo che a volte uno dei due è costretto a colpire di rovescio vuol dire che c'è stato un errore di piazzamento di almeno due metri, errore che giocatori in possesso di una tecnica già così avanzata NON DEVONO commettere.
Se lo commettono è perchè non pensano adeguatamente a ciò che devono fare per raggiungere lo scopo prefissato, vuol dire che non hanno in mente solo e soltanto il target da raggiungere, non "vedono" il bersaglio.
Badate bene però, non che Picchio e Tarie fossero distratti o svogliati in campo eh, anzi mi hanno "sopportato" per due ore ascoltandomi con attenzione ed impegnandosi al massimo, ma l'attenzione di cui parlo si pone su un'altro livello: questi due ragazzi quando giocano a volte non pensano a quello che devono e possono fare per raggiungere lo scopo prefissato.
L'esempio più lampante si è avuto quando ho chiesto loro di alternare un colpo in spinta sull'uomo a rete ad un lob facile che l'uomo a rete doveva smashare.
L'esercizio richiedeva banalmente di spingere una palla ed alzare la successiva, ma alzarla facile per far eseguire un comodo smash al compagno.
Si è visto di tutto. Lob passanti veloci e copertissimi che cadevano sulla linea di fondo assolutamente imprendibili anche per la maggior parte dei top100 alternati a pseudo-lob che a malapena arrivavano al nastro.
O partiva il lobbone da cineteca o la palla nemmeno si alzava tanto da arrivare a farmi dire ma ragazzi, mi spiegate cose c'è di difficile nell'alzare una palla in mezzo al campo?
Ovviamente di difficile non c'è niente, specie per i due in questione che hanno già tutti gli strumenti tecnici per risolvere brillantemente problemi ben più complessi di questo, ma bisogna avere la presenza mentale per rendersi conto che il modo migliore per alzare una simile palla è appiattire l'impugnatura e tirare su un candelotto morbido senza mettere in moto troppi fronzoli tecnici. Quando il problema è banale bisogna semplificare i procedimenti.
Comunque tirando le somme non posso che fare i complimenti a tutti e due per l'impegno con il quale si sono sottoposti ad una tipologia di sessione alla quale non erano sicuramente abituati: l'approccio agonistico che prevede la presenza di un target ben preciso per ogni esecuzione non è semplice da metabolizzare e pur con qualche difficoltà alla fine direi che hanno tenuto il campo in maniera assolutamente soddisfacente.
Per quanto riguarda la partita c'è stato il tempo di giocare solo pochi game.
Se lo scopo del tennis fosse piazzare la palla esattamente al centro del campo Picchio e Tarie sarebbero i primi due giocatori al mondo: la loro abilità nel rimandare la palla dall'altra parte sempre esattamente al centro ha del prodigioso.
Palle ben tirate, coperte, anche veloci ma quasi sempre esattamente al centro del campo. Ora anche qui la tecnica non c'entra nulla, perchè se io ti dico gioca sulle diagonali e tu che hai tutti gli strumenti per indirizzare la palla ti ostini a giocarla al centro vuol dire che quando arrivi a colpire non stai pensando con la massima attenzione: "devo giocare sulla diagonale".
Non si tratta di mentalità da partita, aggressività, cattiveria.. Picchio e Tarie avrebbero già tutto quello che serve per vendere cara la pelle contro la maggior parte degli avversari, ma devono abituarsi a PENSARE a quello che è necessario fare durante uno scambio, pensarlo in maniera quasi ossessiva, pensarlo talmente intensamente da realizzarlo quasi solo col pensiero!
Bisogna imparare a piazzare la palla dove va piazzata, e non si tratta di spazzolare una riga, ma di scegliersi un bel settore di due metri per due sulla diagonale maggiore e centrarlo se necessario per 5 - 10 - 15 scambi di fila, senza fretta.
Se in partita invece di impostare la diagonale piazziamo la palla al centro non possiamo poi dare la colpa all'emozione, alla mentalità, all'emotività perchè l'emotività non porta a tirare al centro una palla che si era deciso di incrociare.
Se tiro al centro è perchè arrivo sulla palla senza pensare a dove e come questa palla vada piazzata.
Ultima considerazione va fatta sui servizi.
Picchio ha un colpo onesto, sufficientemente sicuro che però manca un po' di cattiveria: qualche km/h in più sulla prima bisognerebbe trovarlo, e va ricercato nelle gambe che spesso invece di spingere vengono richiamate troppo presto e nell'addome/schiena che potrebbe contribuire di più alla causa. Ma nel complesso la sicurezza è accettabile.
Tarie ha potenzialmente un servizio davvero buono, la palla esce molto veloce dalle corde ma purtroppo l'assoluta mancanza di spin lo rende terribilmente insicuro al momento di dover servire una seconda palla. Troppi doppi falli vanificano l'efficacia di un colpo potenzialmente buono, bisogna assolutamente trovare una esecuzione blindata, coperta e sicura che possa affiancare una prima palla che è già in grado di portare a casa più di qualche punto.
In conclusione direi che questi due ragazzi giocano tecnicamente un buon tennis che agonisticamente parlando però è ancora troppo "ingenuo" e "spensierato".
Il livello dei due è sicuramente molto vicino con Picchio forse un pelino più solido ma in uno scontro ufficiale li darei al 50%, sempre che Tarie non decida di regalare 2-3 doppi falli per game!
Direi che il loro obiettivo agonistico debba ragionevolmente essere la terza categoria, e la battaglia andrà combattuta principalmente sulla solidità.
(Oltre che sul footwork!
)
Il giochino dei colpi migliori mi porta a scegliere:
Dritto: Picchio
Rovescio: Tarie
Prima di servizio: Tarie
Seconda di servizio: Picchio
Vi voglio vedere in terza entro 3 stagioni compresa questa in corso!