veterano ha scritto:Il discorso del piano B lascia il tempo che trova, e solo pochi grandissimi giocatori sono stati capaci di avere un piano B.La carriera di un giocatore si costruisce in base alle doti tecnico- fisiche di un giocatore, e ogni giocatore ha le proprie caratteristiche,come si diceva prima se Edberg fosse rimasto a fondo campo credo che avrebbe vinto ben pochi tornei in cariera,e si puo' tranquillamente dire che Edberg non aveva un piano B,come credo che non vedremmo mai giocare Nadal serve and volley,certamente si provano variazioni ma sempre in base alle proprie caratteristiche di gioco e a livello Pro non si improvvisa proprio niente.
rispondo molto in ritardo, ma francamente non condivido per nulla questo post. Non mi meraviglio che molti la pensino così, perché la tattica nel tennis è spesso, o quasi sempre, un qualcosa di sottosviluppato rispetto ad altri sport.
Purtroppo a livello Pro si improvvisa molto, tatticamente. Se non si improvvisasse niente, tutti avrebbero un piano B. Ovviamente secondo le proprie possibilità. Il piano B di un Berdych non può essere giocare come Federer o Nadal.
Per piano B si intende avere la possibilità di variazioni tattiche. Questa possibilità dipende da capacità tecniche, e da intelligenza tattica. Wilander aveva sempre un piano B.
Dopo una lunga serie di sconfitte consecutive con Lendl, McEnroe seguì il consiglio di Budge: 'non giocare come al solito per aprirti il campo, attaccalo centralmente'. Con questo 'piano B' i confronti diretti tra i due cambiarono. Ovviamente il piano B non poteva essere 'tira piu' forte di lui sulla diagonale di dritto'. McEnroe avrebbe sicuramente perso.
E' stato citato Edberg. Edberg vale meno di altri giocatori proprio perché non aveva molti 'piani b'. Per questo il suo tennis, quando fisico e 'tempi' lo hanno reso meno vincente, non si è evoluto. Edberg ha usato un piano b 'emotivo', diciamo, agonistico, la sua capacità di lottare, ma non un piano b tecnico.
Federer tecnicamente sarebbe in grado di effettuare molti piani B: ci riesce ogni tanto venendo piu' a rete, ci riesce molto spesso chiedendo di piu' al servizio. Ma questo chiedere di piu' è proprio un cambiamento tattico, un piano B.
Certo la carriera di un tennista si costruisce in basi alle sue doti. Così come l'annata di una squadra di calcio. Ma poi durante i singoli incontri la squadra, o il giocatore, si adatta , si deve adattare tatticamente all'avversario. E lo fa cambiando il piano di gioco. Per far questo bisogna però allenarsi. McEnroe diceva che era importante allenare ogni singolo colpo, per saper fare tutto. Lendl è diventato un ottimo, se pur non straordinario, giocatore di serve and volley. Oggi che la varietà è ridotta il piano b puo' essere semplicemente giocare un tennis simile ma molto meno percentuale, fatto di accelarazioni improvvise e non delle solite progressioni. In questo Djokovic è meglio di Murray, e Murray meglio di Davydenko. Federer potrebbe seguire le orme di Sampras venendo piu' a rete nelle giornate in cui sta peggio fisicamente, e così via.
Ma i piani b o, se vogliamo, l'applicazione di diverse tattiche di gioco, e l'allenamento dei colpi finalizzato a questo obiettivo, fanno parte del tennis.
c.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)