La Grande bellezza
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La Grande bellezza
Film da vedere e rivedere ancora
una Roma come non avevo mai visto
e lui, Servillo, incommensurabile
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
Re: La Grande bellezza
visto ieri sera: molto bello... un pò lungo, però... avevo fame e non finiva mai...
però bello.
servillo voto 10 !
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Re: La Grande bellezza
Faccio un giro da queste parti solo per consigliarvi questo capolavoro.
Si' servillo immenso.
Personaggi più belli i nobili a noleggio e il "custode di Roma"
Concordo con Severgnini:un film così su Milano,chi ci prova?
Intervista migliore a sorrentino (una delle tante rilasciate in giro nel corso della promozione )
http://lettura.corriere.it/e-lo-squallo ... -commuove/
Si' servillo immenso.
Personaggi più belli i nobili a noleggio e il "custode di Roma"
Concordo con Severgnini:un film così su Milano,chi ci prova?
Intervista migliore a sorrentino (una delle tante rilasciate in giro nel corso della promozione )
http://lettura.corriere.it/e-lo-squallo ... -commuove/
Sta per succedere una cosa
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Re: La Grande bellezza
visto ieri sera.
Visivamente è estremamente piacevole.
Come sceneggiatura mi ha convinto poco.
Il senso del film è un'allegoria che mette in parallelo Roma (in cui la bellezza dello scenario, dei monumenti, delle opere d'arte viene in apparenza offuscato ma non cancellato dallo squallore e dalla vacuità della società mondana che vi si muove) con l'animo del protagonista e delle persone con cui interagisce (in cui l'amore e le emozioni più profonde sono nascoste dalla pigrizia, dai vizi, dall'ipocrisia, dalle debolezze); ma una volta presa consapevolezza che questi difetti non possono cancellare la bellezza di fondo, il protagonista deciderà di tornare a scrivere.
Beh, più che con il Fellini della Dolce Vita il primo paragone che mi viene in mente (non per lo stile, intendiamoci, ma per le tematiche e l'epoca più recente) è con Somewhere . Dove Sofia Coppola ci ha raccontato più o meno le stesse sensazioni in metà tempo. In un film molto ma molto meno bello e affascinante, però sintetico e con la doverosa economia di parole.
Qui invece Sorrentino sente il bisogno di spiattellarci la sua morale alla fine, di mettere in mezzo la santa suora ultracentenaria (tra parentesi: piace proprio a Sorrentino regalarci ripetutamente primissimi piani ripetuti a vecchietti macilenti, come il vecchio nazista di This Must Be the Place! ) e soprattutto il suo insopportabile, mellifluo "Renfield".
Tutto il microcosmo di amicizie in cui si muove Gambardella/Servillo è ben caratterizzato e si vedono scene ficcanti e con la giusta dose di crudeltà (la finta masochista, il medico estetico, i nobili a noleggio...) tutte secondo me azzeccate.
Il peccato di questo film è la ridondanza, l'estrema ridondanza: è un continuo deja-vu.
Dialoghi su dialoghi con Verdone e con l'editrice nana; cene su cene; inquadrature su inquadrature in campo medio per le suore che accudiscono i bambini all'inizio, in primo e primissimo piano per la "santa" alla fine (giuro, m'è tornato in mente Bela Lugosi che esce dal bosco un sacco di volte in "Plan 9 from Outer Space" e mi son messo a sghignazzare come uno scemo ); flashback su flashback della sera in cui Gallinari... cioè, volevo dire, Servillo giovane avrebbe poi perso la verginità (capirai che originalità, poi);
il pistolotto finale in cui Sorrentino sente il bisogno di ribadire tutto il senso del film (quando invece ad un grande regista dovrebbero bastare le immagini e gli eventi!);
e infine la goccia che fa traboccare il vaso: il CARDINALE. Cazzo, cinque volte - cinque la stessa gag della cucina. All'inizio è spassosa ma dopo un po' che palle! Se non ti viene in mente altro di significativo che possa dire o fare, toglilo dalle scene o fallo stare zitto
Tornando al filo conduttore del film: comincio a stancarmi un po' del cliché del personaggio decadente che si gode i piaceri materiali della vita in tutte le maniere eppure si dice consapevole e dolente per le sue meschinità. Cazzo, ma i depressi veri li avete mai visti? Non è che si divertono con la musica o con le donne, non traggono proprio piacere neanche da cose teoricamente piacevoli... cioè, QUELLA è vera anedonia, non quella di Gambardella.
Infatti giustamente, nell'opera precedente di Sorrentino, Frances McDormand dopo averci fatto l'amore assicurava a Cheyenne/Sean Penn che lui non era depresso ma che sostanzialmente sentiva la mancanza di un vero scopo, di veri valori da cantare.
In questo i due protagonisti sicuramente hanno dei lati in comune, e certamente Sorrentino vi si immedesima in qualche modo.
Però insomma, alla fine... passi Cheyenne che almeno aveva un ruolo di guida importante per i giovani intorno a lui e anche a distanza, eccetera; ma Gambardella, dal momento che vive e si gode la vita lo stesso, cosa me ne frega se trova le motivazioni per ricominciare a scrivere oppure no?
vabbè, questi ultimi paragrafi sono nota a margine, si entra nel soggettivo.
Visivamente è estremamente piacevole.
Come sceneggiatura mi ha convinto poco.
Il senso del film è un'allegoria che mette in parallelo Roma (in cui la bellezza dello scenario, dei monumenti, delle opere d'arte viene in apparenza offuscato ma non cancellato dallo squallore e dalla vacuità della società mondana che vi si muove) con l'animo del protagonista e delle persone con cui interagisce (in cui l'amore e le emozioni più profonde sono nascoste dalla pigrizia, dai vizi, dall'ipocrisia, dalle debolezze); ma una volta presa consapevolezza che questi difetti non possono cancellare la bellezza di fondo, il protagonista deciderà di tornare a scrivere.
Beh, più che con il Fellini della Dolce Vita il primo paragone che mi viene in mente (non per lo stile, intendiamoci, ma per le tematiche e l'epoca più recente) è con Somewhere . Dove Sofia Coppola ci ha raccontato più o meno le stesse sensazioni in metà tempo. In un film molto ma molto meno bello e affascinante, però sintetico e con la doverosa economia di parole.
Qui invece Sorrentino sente il bisogno di spiattellarci la sua morale alla fine, di mettere in mezzo la santa suora ultracentenaria (tra parentesi: piace proprio a Sorrentino regalarci ripetutamente primissimi piani ripetuti a vecchietti macilenti, come il vecchio nazista di This Must Be the Place! ) e soprattutto il suo insopportabile, mellifluo "Renfield".
Tutto il microcosmo di amicizie in cui si muove Gambardella/Servillo è ben caratterizzato e si vedono scene ficcanti e con la giusta dose di crudeltà (la finta masochista, il medico estetico, i nobili a noleggio...) tutte secondo me azzeccate.
Il peccato di questo film è la ridondanza, l'estrema ridondanza: è un continuo deja-vu.
Dialoghi su dialoghi con Verdone e con l'editrice nana; cene su cene; inquadrature su inquadrature in campo medio per le suore che accudiscono i bambini all'inizio, in primo e primissimo piano per la "santa" alla fine (giuro, m'è tornato in mente Bela Lugosi che esce dal bosco un sacco di volte in "Plan 9 from Outer Space" e mi son messo a sghignazzare come uno scemo ); flashback su flashback della sera in cui Gallinari... cioè, volevo dire, Servillo giovane avrebbe poi perso la verginità (capirai che originalità, poi);
il pistolotto finale in cui Sorrentino sente il bisogno di ribadire tutto il senso del film (quando invece ad un grande regista dovrebbero bastare le immagini e gli eventi!);
e infine la goccia che fa traboccare il vaso: il CARDINALE. Cazzo, cinque volte - cinque la stessa gag della cucina. All'inizio è spassosa ma dopo un po' che palle! Se non ti viene in mente altro di significativo che possa dire o fare, toglilo dalle scene o fallo stare zitto
Tornando al filo conduttore del film: comincio a stancarmi un po' del cliché del personaggio decadente che si gode i piaceri materiali della vita in tutte le maniere eppure si dice consapevole e dolente per le sue meschinità. Cazzo, ma i depressi veri li avete mai visti? Non è che si divertono con la musica o con le donne, non traggono proprio piacere neanche da cose teoricamente piacevoli... cioè, QUELLA è vera anedonia, non quella di Gambardella.
Infatti giustamente, nell'opera precedente di Sorrentino, Frances McDormand dopo averci fatto l'amore assicurava a Cheyenne/Sean Penn che lui non era depresso ma che sostanzialmente sentiva la mancanza di un vero scopo, di veri valori da cantare.
In questo i due protagonisti sicuramente hanno dei lati in comune, e certamente Sorrentino vi si immedesima in qualche modo.
Però insomma, alla fine... passi Cheyenne che almeno aveva un ruolo di guida importante per i giovani intorno a lui e anche a distanza, eccetera; ma Gambardella, dal momento che vive e si gode la vita lo stesso, cosa me ne frega se trova le motivazioni per ricominciare a scrivere oppure no?
vabbè, questi ultimi paragrafi sono nota a margine, si entra nel soggettivo.
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Re: La Grande bellezza
ti chiamerò Eufemio?dsdifr ha scritto:Come sceneggiatura mi ha convinto poco.
peccato mortale direi perchè il difetto doveva essere evidente a Sorrentino già dalla fase di sceneggiatura, si meriterebbe di non girare film per non so quanti anni.dsdifr ha scritto:Il peccato di questo film è la ridondanza, l'estrema ridondanza: è un continuo deja-vu.
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Re: La Grande bellezza
volevo andare a vederlo, dopo questo topic non andro' di sicuro
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: La Grande bellezza
tuborovescio ha scritto:ti chiamerò Eufemio?dsdifr ha scritto:Come sceneggiatura mi ha convinto poco.
peccato mortale direi perchè il difetto doveva essere evidente a Sorrentino già dalla fase di sceneggiatura, si meriterebbe di non girare film per non so quanti anni.dsdifr ha scritto:Il peccato di questo film è la ridondanza, l'estrema ridondanza: è un continuo deja-vu.
dai su, chiamiamo la merdre per quella che è, dritto pè dritto!
si tratta di un film non riuscito, che degrada progressivamente nell'incocludenza, pur partendo da buoni presupposti e da qualche scena girata con tanta classe che nessuno nega a Sorrentino.
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: La Grande bellezza
Nickognito ha scritto:non volevo andare a vederlo, dopo questo topic non andro' di sicuro
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
(Albornoz)
el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
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Re: La Grande bellezza
Io lo vedrò di sicuro. I critici americani ed inglesi che rispetto di più ne parlano in modo entusiasta.
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Re: La Grande bellezza
boh, gliel'avrà sottotitolato Philiph RothJürgen ha scritto:Io lo vedrò di sicuro. I critici americani ed inglesi che rispetto di più ne parlano in modo entusiasta.
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Re: La Grande bellezza
vederlo vale comunque la pena almeno per parlarne. Dacci un paio di link alle critiche Jurgen per favore
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Re: La Grande bellezza
no no e nodsdifr ha scritto:vederlo vale comunque la pena almeno per parlarne
se mai non al cinema
mi associodsdifr ha scritto:Dacci un paio di link alle critiche Jurgen per favore
Re: La Grande bellezza
Robbie Collins per il Telegraph: http://www.telegraph.co.uk/culture/film ... eview.html
Peter Bradshaw per il Guardian: http://www.guardian.co.uk/film/2013/may ... sorrentino
Dave Calhoun per TimeOut London: http://www.timeout.com/london/film/the-great-beauty
Jay Weissberg per Variety: http://variety.com/2013/film/reviews/ca ... 200484710/
Jordan Hoffmann per Film.com: http://www.film.com/movies/the-great-beauty-review
Per postarne qualcuna.
Peter Bradshaw per il Guardian: http://www.guardian.co.uk/film/2013/may ... sorrentino
Dave Calhoun per TimeOut London: http://www.timeout.com/london/film/the-great-beauty
Jay Weissberg per Variety: http://variety.com/2013/film/reviews/ca ... 200484710/
Jordan Hoffmann per Film.com: http://www.film.com/movies/the-great-beauty-review
Per postarne qualcuna.
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Re: La Grande bellezza
Grazie!
Allora, quattro recensioni su cinque mi paiono molto superficiali
(The great thing about “La Grande Bellezza” is that, once you get on its wavelength, you soon recognize that if one sequence isn’t doing it for you, the next one might. Grazie al cazzo! Facile così allora accontentare il signor Hoffmann!)
Ma la palma dell'assurdità va a quella del Telegraph che chiama in causa addirittura Rossellini certo, anche "Roma città aperta" parlava di Roma e quindi questi film hanno qualcosa in comune. Spero l'abbiano licenziato!
Interessante invece la recensione su Variety, quella vale la pena leggerla.
Comunque sulla scenografia non ci può essere proprio niente da eccepire, è fantastica. Il problema è la sostanza. Siccome "La Dolce Vita" cinquant'anni fa fu inizialmente demonizzato dai benpensanti mentre era effettivamente un capolavoro, allora anche questo visto che racconta l'edonismo della mondanità romana e mette in scena i luoghi più belli di Roma sarà un capolavoro uguale.
No, ma proprio no. E' un'occasione sprecata.
Al di là della città in cui vivono e dell'ambiente che frequentano, il coinvolgimento emotivo a tratti disperato di Marcello Rubini non è sovrapponibile al distacco e alla didascalicità di Jep Gambardella. Assolutamente.
Allora, quattro recensioni su cinque mi paiono molto superficiali
(The great thing about “La Grande Bellezza” is that, once you get on its wavelength, you soon recognize that if one sequence isn’t doing it for you, the next one might. Grazie al cazzo! Facile così allora accontentare il signor Hoffmann!)
Ma la palma dell'assurdità va a quella del Telegraph che chiama in causa addirittura Rossellini certo, anche "Roma città aperta" parlava di Roma e quindi questi film hanno qualcosa in comune. Spero l'abbiano licenziato!
Interessante invece la recensione su Variety, quella vale la pena leggerla.
Comunque sulla scenografia non ci può essere proprio niente da eccepire, è fantastica. Il problema è la sostanza. Siccome "La Dolce Vita" cinquant'anni fa fu inizialmente demonizzato dai benpensanti mentre era effettivamente un capolavoro, allora anche questo visto che racconta l'edonismo della mondanità romana e mette in scena i luoghi più belli di Roma sarà un capolavoro uguale.
No, ma proprio no. E' un'occasione sprecata.
Al di là della città in cui vivono e dell'ambiente che frequentano, il coinvolgimento emotivo a tratti disperato di Marcello Rubini non è sovrapponibile al distacco e alla didascalicità di Jep Gambardella. Assolutamente.
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Re: La Grande bellezza
ma nessuno parla della colonna sonora in un film di sorrentino. Ne' bene ne' male, non capisco.
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Re: La Grande bellezza
Rispondo senza manco averlo visto, interpretando cioè,o cercando di interpretare, un po' il Sorrentino pensiero quanto quello della stampa estera. Sbaglierò, ma per me Cheyenne, Tony Pagoda, Gambardella altro non sono che riflessioni/alter ego di Sorrentino sul suo ruolo di artista oggi, Ci deve essere un posto credo sia proprio il tipo riassuntivo della sua opera attuale, ed anche degli spaesamenti che ne derivano
Da' così' fastidio la messa in scena ,e la sua recezione, di tutta l'Italia diversa da questa cartolina che esiste? o mette troppo in crisi dei paradigmi? che non è poi così diversa, nella sua ripetitività, da quella altrettanto insopportabile ed autoctona degli pseudo drammi familiari, dei Castellitto etc. La rindondanza credo sia una scelta voluta, la noja etc, la ripetitività di quando le idee non ti vengono.
Marcello Rubini viene, inutile ripeterlo ma tant'è,da una realtà ancora indignata, comunque reduce da una ricostruzione ,è ancora capace di un vero idealismo, nell'era dei Gambardella l'indignazione non c'è,e non serve, l'anestesia ha fatto il suo corso, resta solo il sarcasmo inattivo, ed il godersi ,non si sa fino a quando, una eredità della quale e per la quale non si ha alcun merito.
Nei fatti,credo che le sue ultime opere (del Sorre,mica di Gambardella) ,sia letterarie che filmiche, sia ben più una dichiarazione di resa che una di intenti.
F.F
L'Italia delle cartoline, della storia, della bellezza etc etc ,che ha la meglio nonostante l'inanità,l'inerzia, la passività,a volte lo schifo delle figure che la affollano. Una morale che non poteva non piacere agli stranieri, la stessa del Gran Tour del 700',de facto, in cui le figure dell'oggi altro non sono che inutili cartoline che si affacciano su uno scenario maestoso che a loro sopravvivrà. Un po' triste che noi stessi ci autoconformiamo a questa immagien che in fin dei conti all'estero risulta rassicurante ,le eterne macchiette sullo sfondo della eterna bellezza che è quello che in fondo interessa, e scusa tutto.dsdifr ha scritto:Il senso del film è un'allegoria che mette in parallelo Roma (in cui la bellezza dello scenario, dei monumenti, delle opere d'arte viene in apparenza offuscato ma non cancellato dallo squallore e dalla vacuità della società mondana che vi si muove) con l'animo del protagonista e delle persone con cui interagisce (in cui l'amore e le emozioni più profonde sono nascoste dalla pigrizia, dai vizi, dall'ipocrisia, dalle debolezze); ma una volta presa consapevolezza che questi difetti non possono cancellare la bellezza di fondo, il protagonista deciderà di tornare a scrivere.
Tutto il microcosmo di amicizie in cui si muove Gambardella/Servillo è ben caratterizzato e si vedono scene ficcanti e con la giusta dose di crudeltà (la finta masochista, il medico estetico, i nobili a noleggio...) tutte secondo me azzeccate.
Da' così' fastidio la messa in scena ,e la sua recezione, di tutta l'Italia diversa da questa cartolina che esiste? o mette troppo in crisi dei paradigmi? che non è poi così diversa, nella sua ripetitività, da quella altrettanto insopportabile ed autoctona degli pseudo drammi familiari, dei Castellitto etc. La rindondanza credo sia una scelta voluta, la noja etc, la ripetitività di quando le idee non ti vengono.
No, è il cuore del discorso. Gambardella rappresenta invece ,col suo garbo,la sua cultura,il suo distaccato cinismo tutti o quasi gli intellettuali e pseudo intellettuali di questo paese ,sicuri del "posto" (ma quale posto?) e il cui acre sarcasmo verso la realtà che li circonda serve essenzialmente a mascherare l'autocritica, a dirsi ma che grande autore sarei senza tutte queste meschinee figure, questa schifosa realtà in cui devo comunque calarmi per stare al mondo ,continuando però a goderne i pregi. Sorrentino stesso,inutile negarlo,e lui è il primo a saperlo, è oramai in questo meccanismo ,quello di chi comunque è arrivato a sedersi a tavola e nel piatto d'oro si trova a mangiarci, cinismo o non cinismo di autodifesa.Chiaramente non posso sapere cosa pensi l'autore del suo personaggio, se lo celebri, lo critici,o quant'altro.Tornando al filo conduttore del film: comincio a stancarmi un po' del cliché del personaggio decadente che si gode i piaceri materiali della vita in tutte le maniere eppure si dice consapevole e dolente per le sue meschinità. *cavolo*, ma i depressi veri li avete mai visti? Non è che si divertono con la musica o con le donne, non traggono proprio piacere neanche da cose teoricamente piacevoli... cioè, QUELLA è vera anedonia, non quella di Gambardella.
Infatti giustamente, nell'opera precedente di Sorrentino, Frances McDormand dopo averci fatto l'amore assicurava a Cheyenne/Sean Penn che lui non era depresso ma che sostanzialmente sentiva la mancanza di un vero scopo, di veri valori da cantare.
In questo i due protagonisti sicuramente hanno dei lati in comune, e certamente Sorrentino vi si immedesima in qualche modo.
Però insomma, alla fine... passi Cheyenne che almeno aveva un ruolo di guida importante per i giovani intorno a lui e anche a distanza, eccetera; ma Gambardella, dal momento che vive e si gode la vita lo stesso, cosa me ne frega se trova le motivazioni per ricominciare a scrivere oppure no?
vabbè, questi ultimi paragrafi sono nota a margine, si entra nel soggettivo.
Sì,ma qui il problema non è tanto il confronto fra i due film,ma le due realtà,i due protagonisti.Al di là della città in cui vivono e dell'ambiente che frequentano, il coinvolgimento emotivo a tratti disperato di Marcello Rubini non è sovrapponibile al distacco e alla didascalicità di Jep Gambardella. Assolutamente
Marcello Rubini viene, inutile ripeterlo ma tant'è,da una realtà ancora indignata, comunque reduce da una ricostruzione ,è ancora capace di un vero idealismo, nell'era dei Gambardella l'indignazione non c'è,e non serve, l'anestesia ha fatto il suo corso, resta solo il sarcasmo inattivo, ed il godersi ,non si sa fino a quando, una eredità della quale e per la quale non si ha alcun merito.
Nei fatti,credo che le sue ultime opere (del Sorre,mica di Gambardella) ,sia letterarie che filmiche, sia ben più una dichiarazione di resa che una di intenti.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La Grande bellezza
Bella Johnny
a dimostrazione che è inutile vederlo
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Perfetto, può cambiare quindi mestiere.Johnny Rex ha scritto:Nei fatti,credo che le sue ultime opere (del Sorre,mica di Gambardella) ,sia letterarie che filmiche, sia ben più una dichiarazione di resa che una di intenti.
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Re: La Grande bellezza
ma speriamo di no, a me sorrentino e' piaciuto molto, ci mancherebbe cambiasse mestiere
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Re: La Grande bellezza
Rinsavisse, quantomeno, e tornasse a tirare mazzate.
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Re: La Grande bellezza
Johnny sono commosso, penso tu l'abbia inquadrato proprio bene...
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Re: La Grande bellezza
che Boss, F.F....
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: La Grande bellezza
Nickognito ha scritto:ma speriamo di no, a me sorrentino e' piaciuto molto, ci mancherebbe cambiasse mestiere
quindi è da vedere? a leggere questo topic passa veramente la voglia
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Re: La Grande bellezza
mah, io dopo questo topic mi sa che non vado.
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Re: La Grande bellezza
È sicuramente da vedere per farsi un'idea , visto che ha diviso così tanto.
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: La Grande bellezza
ma che me ne frega di farmi un' ideaRussianTennisGods ha scritto:È sicuramente da vedere per farsi un'idea , visto che ha diviso così tanto.
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Re: La Grande bellezza
Nickognito ha scritto:ma che me ne frega di farmi un' ideaRussianTennisGods ha scritto:È sicuramente da vedere per farsi un'idea , visto che ha diviso così tanto.
con i soldi del biglietto ci puoi comprare 3 o 4 birre grandi?
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Re: La Grande bellezza
anche di piu'tuborovescio ha scritto:
con i soldi del biglietto ci puoi comprare 3 o 4 birre grandi?
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Re: La Grande bellezza
qua al pub ce ne compri 1 , 2 no...
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: La Grande bellezza
Intendiamoci, gli spaesamenti che gli attribuisco (mentre è possibile, anzi probabile, che siano proiezioni del sottoscritto) mi renderebbero Sorrentino anche più simpatico, del resto il pensiero su a cosa serva effettivamente la loro arte credo sia passato per la mente, spesso con altrettanto pessimistico/realistiche risposte, a molti autori, ed anche ai loro spettatori.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: La Grande bellezza
Troppo ingenerosi.
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Re: La Grande bellezza
anche al cinema ti piacciono i pallettari di lusso?Lyndon79 ha scritto:Troppo ingenerosi.
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Re: La Grande bellezza
Per la candidatura all'Oscar c'è una discreta concorrenza
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: La Grande bellezza
Questi i favoriti:
Belgium, “The Broken Circle Breakdown“, Felix van Groeningen
Cambodia, “The Missing Picture“, Rithy Panh
Chile, “Gloria“, Sebastián Lelio
Denmark, “The Hunt“, Thomas Vinterberg
France, “Renoir“, Gilles Bourdos
Hong Kong, “The Grandmaster“, Wong Kar-wai
Iran, “The Past“, Asghar Farhadi
Italy, “The Great Beauty“, Paolo Sorrentino
Mexico, “Heli“, Amat Escalante
Palestine, “Omar“, Hany Abu-Assad
Saudi Arabia, “Wadjda“, Haifaa Al Mansour
C'è da dire che l'Iran però rischia la squalifica visto che il film è stato girato in Francia con attori e produttori francesi.
I provo a pronosticare i 5 che saranno nominati, vediamo quanti ne azzecco:
Belgium, “The Broken Circle Breakdown“, Felix van Groeningen
Chile, “Gloria“, Sebastián Lelio
Denmark, “The Hunt“, Thomas Vinterberg
Saudi Arabia, “Wadjda“, Haifaa Al Mansour
Italy, “The Great Beauty“, Paolo Sorrentino
Belgium, “The Broken Circle Breakdown“, Felix van Groeningen
Cambodia, “The Missing Picture“, Rithy Panh
Chile, “Gloria“, Sebastián Lelio
Denmark, “The Hunt“, Thomas Vinterberg
France, “Renoir“, Gilles Bourdos
Hong Kong, “The Grandmaster“, Wong Kar-wai
Iran, “The Past“, Asghar Farhadi
Italy, “The Great Beauty“, Paolo Sorrentino
Mexico, “Heli“, Amat Escalante
Palestine, “Omar“, Hany Abu-Assad
Saudi Arabia, “Wadjda“, Haifaa Al Mansour
C'è da dire che l'Iran però rischia la squalifica visto che il film è stato girato in Francia con attori e produttori francesi.
I provo a pronosticare i 5 che saranno nominati, vediamo quanti ne azzecco:
Belgium, “The Broken Circle Breakdown“, Felix van Groeningen
Chile, “Gloria“, Sebastián Lelio
Denmark, “The Hunt“, Thomas Vinterberg
Saudi Arabia, “Wadjda“, Haifaa Al Mansour
Italy, “The Great Beauty“, Paolo Sorrentino
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Re: La Grande bellezza
Immeritata
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: La Grande bellezza
Jürgen ha scritto: Hong Kong, “The Grandmaster“, Wong Kar-wai
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: La Grande bellezza
dovevo andare a vederlo stasera nell'unico cinema di FI che lo dà ancora... e per l'appunto oggi il cinema riposa. Ho una gran paura che domani me lo tolgano dal palinsestoNickognito ha scritto:Jürgen ha scritto: Hong Kong, “The Grandmaster“, Wong Kar-wai
Re: La Grande bellezza
Se è un cinema di FI=Forza Italia te lo tolgono e te lo meritidsdifr ha scritto:dovevo andare a vederlo stasera nell'unico cinema di FI che lo dà ancora... e per l'appunto oggi il cinema riposa. Ho una gran paura che domani me lo tolgano dal palinsestoNickognito ha scritto:Jürgen ha scritto: Hong Kong, “The Grandmaster“, Wong Kar-wai
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Re: La Grande bellezza
no, in quei cinema non ci vado: danno solo porno con attrici rigorosamente minorenni, mi rovino la reputazionegianlu ha scritto:Se è un cinema di FI=Forza Italia te lo tolgono e te lo meritidsdifr ha scritto: dovevo andare a vederlo stasera nell'unico cinema di FI che lo dà ancora... e per l'appunto oggi il cinema riposa. Ho una gran paura che domani me lo tolgano dal palinsesto
Re: La Grande bellezza
Ecco i 9 finalisti, di cui 5 saranno nominati:Jürgen ha scritto:Questi i favoriti:
Belgium, “The Broken Circle Breakdown“, Felix van Groeningen
Cambodia, “The Missing Picture“, Rithy Panh
Chile, “Gloria“, Sebastián Lelio
Denmark, “The Hunt“, Thomas Vinterberg
France, “Renoir“, Gilles Bourdos
Hong Kong, “The Grandmaster“, Wong Kar-wai
Iran, “The Past“, Asghar Farhadi
Italy, “The Great Beauty“, Paolo Sorrentino
Mexico, “Heli“, Amat Escalante
Palestine, “Omar“, Hany Abu-Assad
Saudi Arabia, “Wadjda“, Haifaa Al Mansour
C'è da dire che l'Iran però rischia la squalifica visto che il film è stato girato in Francia con attori e produttori francesi.
I provo a pronosticare i 5 che saranno nominati, vediamo quanti ne azzecco:
Belgium, “The Broken Circle Breakdown“, Felix van Groeningen
Chile, “Gloria“, Sebastián Lelio
Denmark, “The Hunt“, Thomas Vinterberg
Saudi Arabia, “Wadjda“, Haifaa Al Mansour
Italy, “The Great Beauty“, Paolo Sorrentino
Belgium, "The Broken Circle Breakdown," Felix van Groeningen, director;
Bosnia and Herzegovina, "An Episode in the Life of an Iron Picker," Danis Tanovic, director;
Cambodia, "The Missing Picture," Rithy Panh, director;
Denmark, "The Hunt," Thomas Vinterberg, director;
Germany, "Two Lives," Georg Maas, director;
Hong Kong, "The Grandmaster," Wong Kar-wai, director;
Hungary, "The Notebook," Janos Szasz, director;
Italy, "The Great Beauty," Paolo Sorrentino, director;
Palestine, "Omar," Hany Abu-Assad, director.
A sto punto quasi sicuramente l'Italia e la Danimarca si giocano l'Oscar. 50/50
Chanches minime per Belgio e Hong Kong.
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