Roma 2017/2018: il thread dell'outing
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Dispiace.
Comunque si nota la grande crescita della squadra: ora 7 reti le prendono in due partite.
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Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Perdere al tiebreak non e' mai semplice da digerire, in effetti.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Beh loro una semifinale di Champions l'hanno giocata.Alga ha scritto:Dispiace.
Comunque si nota la grande crescita della squadra: ora 7 reti le prendono in due partite.
Voi ne avete presi 6 dal Salisburgo
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
in due partitetennisfan82 ha scritto:Voi ne avete presi 6 dal SalisburgoAlga ha scritto:Dispiace.
Comunque si nota la grande crescita della squadra: ora 7 reti le prendono in due partite.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Giusto.tennisfan82 ha scritto:Beh loro una semifinale di Champions l'hanno giocata.
Voi ne avete presi 6 dal Salisburgo
Ma loro devono sempre vincere tutto, noi siamo una squadretta che deve lottare per salvarsi.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Ma le radio romane megalomani son tutte romaniste o ce n'è anche qualcuna della Lazio?
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Almeno un paio della Lazio ci sono.dsdifr ha scritto:Ma le radio romane megalomani son tutte romaniste o ce n'è anche qualcuna della Lazio?
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ElleRadio (solo in particolari orari)
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(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Magari il prossimo anno riusciamo a salire uno scalino in più e ne prendiamo solo 4 in sei minuti..Alga ha scritto:Dispiace.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Questo solo, ricordiamolo, nelle vostre menti malate e accecate dall' odio, la realtà è che noi abbiamo sfiorato la finale battendo le squadre più forti del mondo in un torneo che voi da più o meno venti anni guardate in televisione. Tutto il resto è fuffa.Alga ha scritto:Giusto.tennisfan82 ha scritto:Beh loro una semifinale di Champions l'hanno giocata.
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Ma loro devono sempre vincere tutto, noi siamo una squadretta che deve lottare per salvarsi.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
La Juve che perde due volte in tre anni in finale è un fallimento, prenderne 7 in due partite e non avere mezza chance di andare in finale ( altro che finale sfiorata) è un trionfo.
Ma perché?
Ma poi che mi frega oh.
Io stanotte ero sul divano, eccitato, mentre guardavo immagini che provenivano dal Canada.
Il calcio non esiste.
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Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Le squadre più forti del mondo... cioe' il Barcellona ed il Liverpool che dopo 20 minuti e 7 gol, era gia' in finale.kobe91 ha scritto:noi abbiamo sfiorato la finale battendo le squadre più forti del mondo in un torneo che voi da più o meno venti anni guardate in televisione. Tutto il resto è fuffa.
Ma a noi ci piace guardarvi in televisione.
Ciao!
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Sono tutte romaniste.dsdifr ha scritto:Ma le radio romane megalomani son tutte romaniste o ce n'è anche qualcuna della Lazio?
Di quelle laziali si salvava solo quella della Voce della Nord, per il resto una tristezza infinita e capaci solo di attaccare Societa' e tifoseria.
E, a parte Guidone (Guido De Angelis), i conduttori non sono nemmeno laziali.
Ciao!
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Chelsea e Barcellona battute 3 a 0, la Lazio forse alla Playstation a Fifa.Alga ha scritto:Le squadre più forti del mondo... cioe' il Barcellona ed il Liverpool che dopo 20 minuti e 7 gol, era gia' in finale.kobe91 ha scritto:noi abbiamo sfiorato la finale battendo le squadre più forti del mondo in un torneo che voi da più o meno venti anni guardate in televisione. Tutto il resto è fuffa.
Ma a noi ci piace guardarvi in televisione.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Il Barcellona l'ho detto; il Chelsea, che abbiamo battuto a Stamford Bridge, non mi pare quest'anno tra le piu' forti del mondo.
Comunque, nella bacheca che non aprite da 10 anni, ce le puoi mettere benissimo, sono contento per te.
Ciao!
Comunque, nella bacheca che non aprite da 10 anni, ce le puoi mettere benissimo, sono contento per te.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Non litigate, nei record di vecchiaia Roma e Lazio vanno a braccetto, nella capitale c'è il giocatore più vecchio ad aver segnato in champions e il più vecchio ad averci giocato
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Ma si la roma ha soldi e capacità competitivi maggiori della Lazio, purtroppo per noi.
Una cosa vorrei chiedere ai romanisti.
Ma se il tifoso in coma fosse stato provocato dai tifosi laziali e le scuse fossero state fatti da Lotito e dalla Lazio, come l'avrebbero trattata giornali televisoni opinione pubblica italiana?
Una cosa vorrei chiedere ai romanisti.
Ma se il tifoso in coma fosse stato provocato dai tifosi laziali e le scuse fossero state fatti da Lotito e dalla Lazio, come l'avrebbero trattata giornali televisoni opinione pubblica italiana?
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Il piu' vecchio ha vinto 4 trofei europei.ThePiper ha scritto:Non litigate, nei record di vecchiaia Roma e Lazio vanno a braccetto, nella capitale c'è il giocatore più vecchio ad aver segnato in champions e il più vecchio ad averci giocato
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
non so, probabilmente avrebbero detto che erano fasci: in questo caso la connotazione politica non è stata tirata fuori.Nick ha scritto:Ma si la roma ha soldi e capacità competitivi maggiori della Lazio, purtroppo per noi.
Una cosa vorrei chiedere ai romanisti.
Ma se il tifoso in coma fosse stato provocato dai tifosi laziali e le scuse fossero state fatti da Lotito e dalla Lazio, come l'avrebbero trattata giornali televisoni opinione pubblica italiana?
gio
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Ma la bacheca non la riempi da anni anche perché nel frattempo nel calcio sono cambiate tantissime cose, in Italia stiamo assistendo forse alla squadra più forte e cannibale di sempre, in Europa negli ultimi anni il divario tra le prime 4 o 5 si è allargato a dismisura, in questo senso per una Roma fare una semi battendo Chelsea e barcellona vale davvero come un trofeo( ma direi lo stesso se lo facesse la Lazio eh, intendiamoci), anche in campionato puoi fare secondo o terzo e crescere di anno in anno, tanto vincono sempre quelli in bianconero. Unico vero lato negativo di questi ultimi anni per la Roma è la coppa Italia, ma insomma.... Non è che, sfottò a parte, la Roma sia una Ferrari gestita come una 500.
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Beh diciamo che a livello mediatico avere Lotito non aiuta eh....Nick ha scritto:Ma si la roma ha soldi e capacità competitivi maggiori della Lazio, purtroppo per noi.
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Ma se il tifoso in coma fosse stato provocato dai tifosi laziali e le scuse fossero state fatti da Lotito e dalla Lazio, come l'avrebbero trattata giornali televisoni opinione pubblica italiana?
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Roma e juve paragone calzante , davvero. Stesso fatturato, stesse possibilità economiche, stesse aspettative( che poi per me fare due finali in tre anni e un grandissimo risultato, ci mancherebbe) . Peccato che lo juventino e antiromanista che è in te non lo capisca, in caso contrario neanche ubriaco uno farebbe un paragone del genere.Nasty ha scritto:La Juve che perde due volte in tre anni in finale è un fallimento, prenderne 7 in due partite e non avere mezza chance di andare in finale ( altro che finale sfiorata) è un trionfo.
Ma perché?
Ma poi che mi frega oh.
Io stanotte ero sul divano, eccitato, mentre guardavo immagini che provenivano dal Canada.
Il calcio non esiste.
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Vabbè kobe, inutile rispondere seriamente.
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Lo so, nasty va evitato e lasciato ai suoi deliri , e che ogni tanto non riesco a trattenermi
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
si si.kobe91 ha scritto:Beh diciamo che a livello mediatico avere Lotito non aiuta eh....Nick ha scritto:Ma si la roma ha soldi e capacità competitivi maggiori della Lazio, purtroppo per noi.
Una cosa vorrei chiedere ai romanisti.
Ma se il tifoso in coma fosse stato provocato dai tifosi laziali e le scuse fossero state fatti da Lotito e dalla Lazio, come l'avrebbero trattata giornali televisoni opinione pubblica italiana?
Quando non c'era lotito era tutto Lazio Lazio nelle tv.
Come sei stato onesto e concordo nella disamina delle forze economiche dove la Roma pur avendo più della Lazio ha meno delle altre in una fase storica dove le prime sono diventate cannibali, questo è il 17° scudetto consecutivo che va alle strisciate, il record precedente era 8, devi essere anche onesto su questo altro argomento.
Che poi va fuori anche dall'ambito calcistico andando ad influenzare l'opinione della gente.
Esempio, che non è neanche cretino perchè influenzano l'opinione pubblica più questi che altri.
La scorsa volta seguivo un programma di Gad Lerner, non mi ricordo come si chiama ma riguarda il razzismo.
Ora il programma è cominciato con lui ebreo ed interista che va ad intervistare, ed alla fine a giustificare come "ragazzata", gli ultras interisti che quasi in ogni partita fanno cori contro gli ebrei, addirittura uno di questi ultras è ebreo e fa il coro contro se stesso.
Insomma a tarallucci e vino, bravi ragazzi, slogan buttati là così, goliardici, fascistini..
Poi ha concluso, lui Gad nella suo commento, nulla a che fare con le becere figurine di Anna Frank dei tifosi della Lazio.
In quel caso senza andare ad intervistare alcuno ovviamente.
E la signora di Voghera è servita.
Laziali fascistoni cattivoni, gli altri bravi ragazzi.
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Beh, diciamo che ogni tifoseria purtroppo viene inquadrata nelle sue fasce più estreme, giusto o sbagliato che sia. Motivo per cui i laziali saranno sempre fascistoni, i romanisti teppisti, gli juventini quelli che fanno i cori contro il Vesuvio ecc. Chiaro che questo influenza anche mediaticamente il modo in cui le TV parlano Delle tifoserie stesse, il bombardamento mediatico contro la Roma dopo la finale Napoli. Fiorentina e la morte di Ciro Esposito ce lo dimentichiamo?
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Uaaa.
L'hanno distrutta alla Roma, a Pallotta, alla società alla tifoseria tout court.
Ma quando mai?
Hanno dovuto parlare dell'episodio, non potevano eludere un morto, le indagini e i presunti colpevoli.
E basta senza nessun implicazione sulla roma ed il romanista medio.
Perchè vedi la memoria di cui tanto parlano giornalisti tutto prezzolati va coltivata e presentata nella maniera giusta.
L'esempio di Gad Lerner è calzante di come funziona in Italia.
Quelli dell'Inter assolti, goliardi che giocano con il razzismo e la Lega prende il 40% a Milano, anzi visto che ci siamo diamo una botta alla Lazio non si sa mai se lo dimenticano che la Casa Pound ha preso l'1,2% di cui il 70% di romanisti.
Anche in quest'occasione non ho sentito un giornalista che facesse notare: Liverpool, napoli-fiorentina, quelli del tottenham, ebrei tra l'altro.
C'è un morto ogni due anni da parte dei romanisti.
No, ho solo sentito Monchi che dice che i romanisti non sono violenti.
E se lo dice Monchi, che li conosce da sempre, ...quasi da 3 mesi da quanto li conosce.
Poi arriva Verdone, la compagnia di attori, il presidente americano, totti pluto e topolino.
Questo è passato.
Con la Lazio quando è successo il fatto delle figurine oltre ad aver distrutto società tifoseria, pure chinaglia che sparava alle bottiglie.
E se tu chiedi alla signora di Vohgera, ti ripete la memoria che gli ricordano.
Laziali fascisti, figurine figurine.
Morto in fiore-napoli boh.
Mentre la verità è facilissima.
Con i tifosi della Lazio non è mai morto nessuno, neanche un ferito lieve.
E' fascista il 90% degli ultrà italiani, e in questo c'è talvolta anche goliardia da parte di TUTTI.
L'hanno distrutta alla Roma, a Pallotta, alla società alla tifoseria tout court.
Ma quando mai?
Hanno dovuto parlare dell'episodio, non potevano eludere un morto, le indagini e i presunti colpevoli.
E basta senza nessun implicazione sulla roma ed il romanista medio.
Perchè vedi la memoria di cui tanto parlano giornalisti tutto prezzolati va coltivata e presentata nella maniera giusta.
L'esempio di Gad Lerner è calzante di come funziona in Italia.
Quelli dell'Inter assolti, goliardi che giocano con il razzismo e la Lega prende il 40% a Milano, anzi visto che ci siamo diamo una botta alla Lazio non si sa mai se lo dimenticano che la Casa Pound ha preso l'1,2% di cui il 70% di romanisti.
Anche in quest'occasione non ho sentito un giornalista che facesse notare: Liverpool, napoli-fiorentina, quelli del tottenham, ebrei tra l'altro.
C'è un morto ogni due anni da parte dei romanisti.
No, ho solo sentito Monchi che dice che i romanisti non sono violenti.
E se lo dice Monchi, che li conosce da sempre, ...quasi da 3 mesi da quanto li conosce.
Poi arriva Verdone, la compagnia di attori, il presidente americano, totti pluto e topolino.
Questo è passato.
Con la Lazio quando è successo il fatto delle figurine oltre ad aver distrutto società tifoseria, pure chinaglia che sparava alle bottiglie.
E se tu chiedi alla signora di Vohgera, ti ripete la memoria che gli ricordano.
Laziali fascisti, figurine figurine.
Morto in fiore-napoli boh.
Mentre la verità è facilissima.
Con i tifosi della Lazio non è mai morto nessuno, neanche un ferito lieve.
E' fascista il 90% degli ultrà italiani, e in questo c'è talvolta anche goliardia da parte di TUTTI.
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Ammazza ma vedo solo ora che Alisson è più butterato di Cassano . Dai commenti che si vedono in giro avevo capito che fosse un adone, cos'è sta storia?
Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Ma non è butterato. Credo che abbia qualcosa tipo psoriasi, penso che i brufoli non c'entrino nulla.ThePiper ha scritto:Ammazza ma vedo solo ora che Alisson è più butterato di Cassano
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Da it.businessinsider.com:
As Roma, l’aumento di capitale da 115 milioni non basta. A luglio rischio crisi di liquidità
Ha preso il via lunedì 21 maggio del 2018 l’aumento di capitale da 115 milioni di euro dell’As Roma, che tuttavia, consentendo di fatto ad appena una ventina di milioni di denaro fresco di entrare nelle casse della squadra di calcio, non risolverà i problemi finanziari. L’operazione, su cui calerà il sipario il 7 giugno, era già stata approvata dall’assemblea degli azionisti di fine ottobre, che aveva concesso il proprio benestare a una iniezione di capitali appena più robusta, da 120 milioni, da approvare entro la fine del 2018.
Sbaglia, però, chi pensa che l’aumento di capitale risolva tutti i guai finanziari della società giallorossa allenata da Eusebio Di Francesco. Innanzi tutto, occorre definire i problemi. Per farlo, basta dare un’occhiata al documento informativo da oltre 300 pagine sull’operazione, che spiega:
“ L’aumento di capitale si inserisce in un contesto di significativo deterioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del gruppo As Roma, caratterizzata, tra l’altro, da un trend reddituale negativo, da un deficit patrimoniale (a livello consolidato) pari a 129,3 milioni al 31 dicembre 2017, nonché da una situazione di elevata tensione finanziaria (al 31 marzo 2018, l’indebitamento finanziario lordo del gruppo ammonta a circa 270 milioni)”.
E in tale contesto, come si diceva, l’aumento di capitale non è risolutivo. L’operazione, infatti, mette in guardia il prospetto informativo:
• “anche in caso di integrale sottoscrizione, non consente all’emittente”, e quindi alla Roma, “di superare la fattispecie di cui all’articolo 2446 del codice civile (riduzione del capitale sociale di oltre un terzo in conseguenza di perdite), nella quale la società versa al 31 dicembre 2017. Alla data del prospetto informativo sussiste altresì il rischio che un peggioramento significativo dei risultati negativi possa condurre a un ulteriore deterioramento patrimoniale tale da far configurare la fattispecie di cui all’articolo 2447 del codice civile (riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale)”;
• “anche in caso di integrale sottoscrizione, non è sufficiente a far fronte al fabbisogno finanziario complessivo netto del gruppo per i 12 mesi successivi alla data del prospetto informativo”. E questo perché “la stima di detto fabbisogno finanziario ammonta a 143 milioni e i proventi netti per cassa dell’aumento di capitale in caso di integrale sottoscrizione dello stesso ammontano a 20,4 milioni, tenuto conto che per la rimanente parte gli azionisti di riferimento si sono impegnati alla sottoscrizione solo mediante conversione in azioni dei versamenti precedentemente effettuati; pertanto, in esecuzione degli impegni degli azionisti di riferimento non perverranno alla società proventi per cassa”.
Il fatto è che gli azionisti di controllo americani guidati dal presidente James Pallotta, che hanno oltre l’82% del capitale della Roma, hanno già anticipato 90,5 milioni tramite il veicolo Neep e 3,6 milioni tramite la As Roma Spv llc, per un totale di poco più di 94 milioni, arrivando a coprire in questo modo praticamente l’intera quota di competenza dell’aumento. E poiché questo denaro è già stato versato, e verosimilmente utilizzato, anche in caso di successo dell’aumento, arriveranno nelle casse appena una ventina di milioni, insufficienti per coprire il fabbisogno finanziario. Ecco perché il documento informativo aggiunge che, “in assenza delle misure individuate a copertura del fabbisogno finanziario complessivo netto per i 12 mesi successivi alla data del prospetto informativo, si prevede che il gruppo esaurisca le disponibilità liquide entro la fine del mese di luglio 2018″.
A elencare quali siano le misure pianificate per correre ai ripari è sempre il prospetto dell’aumento:
1. tanto per incominciare, si segnala la “possibilità di ricorrere a ulteriore indebitamento finanziario attraverso la sottoscrizione di contratti di finanziamento a medio/lungo termine con istituti di credito e/o la possibilità di usufruire di apporti da parte dell’azionista di riferimento”. Da ricordare che, fin qui, i soci statunitensi capitanati dal presidente Pallotta hanno sempre aperto il portafogli in caso di necessità; quanto però possa ancora andare avanti così non è dato sapere;
2. l’altra speranza per uscire dall’angolo è la partecipazione alla Champions League nella prossima stagione, appena confermata per il secondo anno consecutivo (dopo che la As Roma si è classificata al terzo posto della classifica di serie A). In particolare, il club calcistico capitanato da Daniele De Rossi conta sui “flussi di cassa operativi netti rivenienti dalle performance sportive che saranno eventualmente conseguite dalla prima squadra nel corso della partecipazione alla competizione Uefa Champions League nella stagione sportiva 2018/19, e dall’eventuale sottoscrizione di nuovi accordi di sponsorizzazione”.
A riguardo, si potrebbe pensare che le entrate di quasi un centinaio di milioni (diritti tv più premi più botteghino) arrivate dalla Champions, dove quest’anno la Roma è riuscita a conquistare la semifinale (non accadeva dalla stagione 1983/1984) poi persa contro il Liverpool, possano avere permesso al club di risollevare i conti. Non è così. E lo spiega sempre il documento sull’aumento di capitale: “Dal 1 gennaio 2018 alla data del prospetto l’andamento economico del gruppo è stato significativamente influenzato dai ricavi rivenienti dalle vittorie ottenute negli ottavi di finale nella doppia sfida con lo Shakhtar Donetske nei quarti di finale, con l’Fc Barcellona, che hanno permesso la qualificazione alle semifinali della competizione disputate contro il Liverpool Fc, dalla sottoscrizione della partnership pluriennale con la compagnia aerea Qatar Airways, e dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive del calciatore Emerson Palmieri, che hanno determinato un incremento significativo dei ricavi complessivi del Gruppo, rispetto a quanto conseguito nei primi sei mesi dell’esercizio 2017/2018. Detto incremento non è comunque sufficiente a fronteggiare la crescita dei costi e pertanto l’andamento reddituale del gruppo dal 1 gennaio 2018 alla data del prospetto è in linea con la previsione della perdita d’esercizio e consolidata per l’esercizio 2017/18″.
3. “la cessione di asset aziendali disponibili, e in particolare dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, in continuità con quanto avvenuto negli ultimi esercizi”. In altri termini, la società punta sul calciomercato.
Non bastasse, il prospetto elenca tutta una serie di fattori che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione:
1. “incertezze connesse alla vicenda MediaPro relativa alla vendita dei diritti radiotelevisivi, i cui proventi rappresentano una delle principali fonti di ricavo”;
2. “l’esito sfavorevole delle procedure di controllo avviate dagli organi competenti in relazione al mancato rispetto dell’accordo transattivo sottoscritto con la Uefa (nel maggio 2015) a seguito dell’accertata non conformità a determinati requisiti stabiliti dalla cosiddetta Financial fair play regulation”;
3. “la decadenza dal beneficio del termine nel caso di mancato rispetto delle clausole previste dal contratto di finanziamento sottoscritto con Goldman Sachs international e Unicredit, o in conseguenza di un eventuale deterioramento del rating assegnato al contratto di finanziamento da Standard & Poor’s”.
Insomma, sintetizza il prospetto informativo, “anche l’eventuale integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale non è sufficiente ai fini del mantenimento della continuità aziendale dell’emittente e del gruppo As Roma, occorrendo a tal fine che siano poste in essere e che abbiano buon esito ulteriori azioni volte a contrastare il deterioramento patrimoniale e la situazione di tensione economico–finanziaria”.
Ed è vero che, per la garanzia della prosecuzione dell’attività aziendale, il consiglio di amministrazione della società giallorossa, guidato dall’ad Umberto Gandini, conta sul sostegno degli azionisti americani e sul calciomercato; ma è altrettanto vero – riconosce il prospetto informativo – che “alla data del prospetto informativo non vi è certezza del buon esito di tali azioni, anche tenuto conto della circostanza che tali azioni richiedono il coinvolgimento e l’assenso di soggetti diversi dall’emittente”.
In attesa di capire quale strada seguirà l’As Roma per riportare i conti in sicurezza, l’assemblea dei soci del 16 aprile 2018 ha preferito prendere tempo, decidendo di differire all’assise che in autunno approverà i numeri di bilancio al 30 giugno del 2018 “l’eventuale adozione, ricorrendone i presupposti, dei provvedimenti previsti dall’articolo 2446 comma 2 del codice civile, che prevede che ‘se entro l’esercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea ordinaria o il consiglio di sorveglianza che approva il bilancio di tale esercizio deve ridurre il capitale in proporzione delle perdite accertate’. Pertanto – mette in guardia sempre il prospetto informativo – permane il rischio, ove il gruppo conseguisse un risultato significativamente peggiorativo rispetto a quello atteso, di una riduzione fino all’eventuale azzeramento del valore di tutte le azioni, comprese le nuove azioni emesse in sede del presente aumento del capitale sociale”.
As Roma, l’aumento di capitale da 115 milioni non basta. A luglio rischio crisi di liquidità
Ha preso il via lunedì 21 maggio del 2018 l’aumento di capitale da 115 milioni di euro dell’As Roma, che tuttavia, consentendo di fatto ad appena una ventina di milioni di denaro fresco di entrare nelle casse della squadra di calcio, non risolverà i problemi finanziari. L’operazione, su cui calerà il sipario il 7 giugno, era già stata approvata dall’assemblea degli azionisti di fine ottobre, che aveva concesso il proprio benestare a una iniezione di capitali appena più robusta, da 120 milioni, da approvare entro la fine del 2018.
Sbaglia, però, chi pensa che l’aumento di capitale risolva tutti i guai finanziari della società giallorossa allenata da Eusebio Di Francesco. Innanzi tutto, occorre definire i problemi. Per farlo, basta dare un’occhiata al documento informativo da oltre 300 pagine sull’operazione, che spiega:
“ L’aumento di capitale si inserisce in un contesto di significativo deterioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del gruppo As Roma, caratterizzata, tra l’altro, da un trend reddituale negativo, da un deficit patrimoniale (a livello consolidato) pari a 129,3 milioni al 31 dicembre 2017, nonché da una situazione di elevata tensione finanziaria (al 31 marzo 2018, l’indebitamento finanziario lordo del gruppo ammonta a circa 270 milioni)”.
E in tale contesto, come si diceva, l’aumento di capitale non è risolutivo. L’operazione, infatti, mette in guardia il prospetto informativo:
• “anche in caso di integrale sottoscrizione, non consente all’emittente”, e quindi alla Roma, “di superare la fattispecie di cui all’articolo 2446 del codice civile (riduzione del capitale sociale di oltre un terzo in conseguenza di perdite), nella quale la società versa al 31 dicembre 2017. Alla data del prospetto informativo sussiste altresì il rischio che un peggioramento significativo dei risultati negativi possa condurre a un ulteriore deterioramento patrimoniale tale da far configurare la fattispecie di cui all’articolo 2447 del codice civile (riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale)”;
• “anche in caso di integrale sottoscrizione, non è sufficiente a far fronte al fabbisogno finanziario complessivo netto del gruppo per i 12 mesi successivi alla data del prospetto informativo”. E questo perché “la stima di detto fabbisogno finanziario ammonta a 143 milioni e i proventi netti per cassa dell’aumento di capitale in caso di integrale sottoscrizione dello stesso ammontano a 20,4 milioni, tenuto conto che per la rimanente parte gli azionisti di riferimento si sono impegnati alla sottoscrizione solo mediante conversione in azioni dei versamenti precedentemente effettuati; pertanto, in esecuzione degli impegni degli azionisti di riferimento non perverranno alla società proventi per cassa”.
Il fatto è che gli azionisti di controllo americani guidati dal presidente James Pallotta, che hanno oltre l’82% del capitale della Roma, hanno già anticipato 90,5 milioni tramite il veicolo Neep e 3,6 milioni tramite la As Roma Spv llc, per un totale di poco più di 94 milioni, arrivando a coprire in questo modo praticamente l’intera quota di competenza dell’aumento. E poiché questo denaro è già stato versato, e verosimilmente utilizzato, anche in caso di successo dell’aumento, arriveranno nelle casse appena una ventina di milioni, insufficienti per coprire il fabbisogno finanziario. Ecco perché il documento informativo aggiunge che, “in assenza delle misure individuate a copertura del fabbisogno finanziario complessivo netto per i 12 mesi successivi alla data del prospetto informativo, si prevede che il gruppo esaurisca le disponibilità liquide entro la fine del mese di luglio 2018″.
A elencare quali siano le misure pianificate per correre ai ripari è sempre il prospetto dell’aumento:
1. tanto per incominciare, si segnala la “possibilità di ricorrere a ulteriore indebitamento finanziario attraverso la sottoscrizione di contratti di finanziamento a medio/lungo termine con istituti di credito e/o la possibilità di usufruire di apporti da parte dell’azionista di riferimento”. Da ricordare che, fin qui, i soci statunitensi capitanati dal presidente Pallotta hanno sempre aperto il portafogli in caso di necessità; quanto però possa ancora andare avanti così non è dato sapere;
2. l’altra speranza per uscire dall’angolo è la partecipazione alla Champions League nella prossima stagione, appena confermata per il secondo anno consecutivo (dopo che la As Roma si è classificata al terzo posto della classifica di serie A). In particolare, il club calcistico capitanato da Daniele De Rossi conta sui “flussi di cassa operativi netti rivenienti dalle performance sportive che saranno eventualmente conseguite dalla prima squadra nel corso della partecipazione alla competizione Uefa Champions League nella stagione sportiva 2018/19, e dall’eventuale sottoscrizione di nuovi accordi di sponsorizzazione”.
A riguardo, si potrebbe pensare che le entrate di quasi un centinaio di milioni (diritti tv più premi più botteghino) arrivate dalla Champions, dove quest’anno la Roma è riuscita a conquistare la semifinale (non accadeva dalla stagione 1983/1984) poi persa contro il Liverpool, possano avere permesso al club di risollevare i conti. Non è così. E lo spiega sempre il documento sull’aumento di capitale: “Dal 1 gennaio 2018 alla data del prospetto l’andamento economico del gruppo è stato significativamente influenzato dai ricavi rivenienti dalle vittorie ottenute negli ottavi di finale nella doppia sfida con lo Shakhtar Donetske nei quarti di finale, con l’Fc Barcellona, che hanno permesso la qualificazione alle semifinali della competizione disputate contro il Liverpool Fc, dalla sottoscrizione della partnership pluriennale con la compagnia aerea Qatar Airways, e dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive del calciatore Emerson Palmieri, che hanno determinato un incremento significativo dei ricavi complessivi del Gruppo, rispetto a quanto conseguito nei primi sei mesi dell’esercizio 2017/2018. Detto incremento non è comunque sufficiente a fronteggiare la crescita dei costi e pertanto l’andamento reddituale del gruppo dal 1 gennaio 2018 alla data del prospetto è in linea con la previsione della perdita d’esercizio e consolidata per l’esercizio 2017/18″.
3. “la cessione di asset aziendali disponibili, e in particolare dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, in continuità con quanto avvenuto negli ultimi esercizi”. In altri termini, la società punta sul calciomercato.
Non bastasse, il prospetto elenca tutta una serie di fattori che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione:
1. “incertezze connesse alla vicenda MediaPro relativa alla vendita dei diritti radiotelevisivi, i cui proventi rappresentano una delle principali fonti di ricavo”;
2. “l’esito sfavorevole delle procedure di controllo avviate dagli organi competenti in relazione al mancato rispetto dell’accordo transattivo sottoscritto con la Uefa (nel maggio 2015) a seguito dell’accertata non conformità a determinati requisiti stabiliti dalla cosiddetta Financial fair play regulation”;
3. “la decadenza dal beneficio del termine nel caso di mancato rispetto delle clausole previste dal contratto di finanziamento sottoscritto con Goldman Sachs international e Unicredit, o in conseguenza di un eventuale deterioramento del rating assegnato al contratto di finanziamento da Standard & Poor’s”.
Insomma, sintetizza il prospetto informativo, “anche l’eventuale integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale non è sufficiente ai fini del mantenimento della continuità aziendale dell’emittente e del gruppo As Roma, occorrendo a tal fine che siano poste in essere e che abbiano buon esito ulteriori azioni volte a contrastare il deterioramento patrimoniale e la situazione di tensione economico–finanziaria”.
Ed è vero che, per la garanzia della prosecuzione dell’attività aziendale, il consiglio di amministrazione della società giallorossa, guidato dall’ad Umberto Gandini, conta sul sostegno degli azionisti americani e sul calciomercato; ma è altrettanto vero – riconosce il prospetto informativo – che “alla data del prospetto informativo non vi è certezza del buon esito di tali azioni, anche tenuto conto della circostanza che tali azioni richiedono il coinvolgimento e l’assenso di soggetti diversi dall’emittente”.
In attesa di capire quale strada seguirà l’As Roma per riportare i conti in sicurezza, l’assemblea dei soci del 16 aprile 2018 ha preferito prendere tempo, decidendo di differire all’assise che in autunno approverà i numeri di bilancio al 30 giugno del 2018 “l’eventuale adozione, ricorrendone i presupposti, dei provvedimenti previsti dall’articolo 2446 comma 2 del codice civile, che prevede che ‘se entro l’esercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea ordinaria o il consiglio di sorveglianza che approva il bilancio di tale esercizio deve ridurre il capitale in proporzione delle perdite accertate’. Pertanto – mette in guardia sempre il prospetto informativo – permane il rischio, ove il gruppo conseguisse un risultato significativamente peggiorativo rispetto a quello atteso, di una riduzione fino all’eventuale azzeramento del valore di tutte le azioni, comprese le nuove azioni emesse in sede del presente aumento del capitale sociale”.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Kluivert jr
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Stadio della Roma: nove arresti per corruzione
Reati nell'ambito delle procedure di realizzazione dell'impianto sportivo.
(ANSA) - I Carabinieri hanno arrestato nove persone nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.
I militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale capitolino stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di nove persone, di cui sei in carcere e tre ai domiciliari.
Reati nell'ambito delle procedure di realizzazione dell'impianto sportivo.
(ANSA) - I Carabinieri hanno arrestato nove persone nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Stadio della Roma: nove arresti per corruzione, anche vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio
Reati nell'ambito delle procedure di realizzazione dell'impianto sportivo.
(ANSA) - I Carabinieri hanno arrestato nove persone nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.
I militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale capitolino stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di nove persone, di cui sei in carcere e tre ai domiciliari. Tra gli arrestati compaiono anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi) e l'imprenditore Luca Parnasi. Arrestato pure il presidente di Acea, Luca Lanzalone. Quest'ultimo ha seguito, in altra veste, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle.
Reati nell'ambito delle procedure di realizzazione dell'impianto sportivo.
(ANSA) - I Carabinieri hanno arrestato nove persone nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.
I militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale capitolino stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di nove persone, di cui sei in carcere e tre ai domiciliari. Tra gli arrestati compaiono anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi) e l'imprenditore Luca Parnasi. Arrestato pure il presidente di Acea, Luca Lanzalone. Quest'ultimo ha seguito, in altra veste, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Da ilmessaggero.it:
Roma, arresti stadio Tor di Valle: il Campidoglio sospende il progetto
Il Campidoglio è pronto a sospendere la maxi-variante per il progetto dello stadio a Tor di Valle. Dopo gli arresti di stamattina, l'amministrazione comunale di Roma, da quanto apprende Il Messaggero da fonti qualificate del dipartimento Urbanistica, sta per inviare una comunicazione alla società Eurnova del costruttore Luca Parnasi, finito in carcere poche ore fa insieme a cinque collaboratori, per congelare la procedura e chiedere informazioni.
Roma, arresti stadio Tor di Valle: il Campidoglio sospende il progetto
Il Campidoglio è pronto a sospendere la maxi-variante per il progetto dello stadio a Tor di Valle. Dopo gli arresti di stamattina, l'amministrazione comunale di Roma, da quanto apprende Il Messaggero da fonti qualificate del dipartimento Urbanistica, sta per inviare una comunicazione alla società Eurnova del costruttore Luca Parnasi, finito in carcere poche ore fa insieme a cinque collaboratori, per congelare la procedura e chiedere informazioni.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Alga ma ci sono indagati per lo stadio della Roma?
Potresti postare un articolo a riguardo?
Potresti postare un articolo a riguardo?
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Non lo so, stavo guardando qualche video.tennisfan82 ha scritto:Alga ma ci sono indagati per lo stadio della Roma?
Potresti postare un articolo a riguardo?
Vediamo che dice iltempo.it:
Nove arresti per lo stadio della Roma. Ci sono Parnasi, Palozzi, Lanzalone e CivitaAssociazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Accusati anche il costruttore, il vicepresidente del Consiglio regionale, l'avvocato in quota 5Stelle e l'ex assessore regionale
Nove arresti, sei in carcere e tre ai domiciliari, eseguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci, nell’ambito di un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto procuratore Barbara Zuin, su un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma di Tor di Valle.
Fra gli arrestati in carcere spicca il nome di Luca Parnasi, imprenditore, proprietario della società Eurnova che ha presentato in Campidoglio il progetto per lo stadio. Spicca poi il nome di Luca Lanzalone, avvocato, inviato direttamente da Grillo e Casaleggio a febbraio 2017 a Roma per trovare l’accordo fra il Comune di Virginia Raggi e i proponenti del progetto. E, subito dopo la chiusura di questo accordo (24 febbraio 2017) è stato proposto e poi nominato per la presidenza di Acea.
Fra gli arrestati c'è anche Adriano Palozzi (Forza Italia) vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. Non è nell’elenco dei nomi dei destinatari di provvedimenti restrittivi della libertà Gaetano Papalia, proprietario della Sais, la precedente società proprietaria delle aree di Tor di Valle. E questo smonta le ipotesi che l’inchiesta riguardi la cessione iniziale dei terreni fra la Sais e la Eurnova.
Ai domiciliari anche Michele Civita, ex assessore all'Urbanistica della giunta regionale di Nicola Zingaretti.
GLI ARRESTI FERMANO L'ITER - La procedura per lo stadio si ferma per legge. Essendo stato destinatario di misure cautelari il titolare della società proponente, il Campidoglio dovrà interrompere la procedura (giunta alla fase di esame delle osservazioni alla variante urbanistica prima del voto in Consiglio comunale), inviare una lettera alla società proponente, la Eurnova, chiedendo chiarimenti. Si dovrà attendere la nomina di curatori che certifichino la correttezza dell’iter seguito e solo dopo questo fatto la variante potrà riprendere il suo corso.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Vabbè, sorprende?
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
Ricapitolando: soldi di qua ed assunzioni di la' per taroccare i dati relativi ai parcheggi, alla viabilita', al fantomatico ponte e per far rimuovere il vincolo sulla tribuna.
Ma so' tutti parti lese e lo stadio se deve fa'.
Ma so' tutti parti lese e lo stadio se deve fa'.
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Re: Roma 2017/2018: il rimpianto di Spalletti e il bidone Dzeko
IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) – Ignazio Marino sognava lo stadio a Tor di Valle in tempi record, entro il 2017, «ci giocherà Totti», era sicuro l’ex sindaco chirurgo quando questa controversa operazione calcistico-immobiliare muoveva i primi passi. Invece, intoppo dopo intoppo, nonostante Parnasi e sodali, secondo i pm, spargessero finanziamenti e tangenti, l’apertura del nuovo impianto con annesso «Ecomostro» di uffici e alberghi, inesorabilmente slittava. Stavolta sembrava fatta, fino a mercoledì, quando Roma si è svegliata con la notizia della maxi-retata che ha portato 9 persone agli arresti con accuse che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, alla falsa fatturazione, al traffico di influenze e al finanziamento illecito. Il Campidoglio a trazione grillina, a quel punto, ha schiacciato sul freno. Progetto congelato, in attesa di una verifica approfondita su tutti gli atti presentati dalla Eurnova di Parnasi. Mentre tra i consiglieri grillini monta la fronda dei contrari: «Dopo gli arresti per mazzette, meglio fermarsi», dicono in tanti. Il vertice di ieri mattina tra Virginia Raggi e il diggì della Roma, Mauro Baldissoni, non è stato risolutivo. Il club vorrebbe che il Comune approvasse la variante il prima possibile, la sindaca però non cerca scorciatoie. «Tutto deve avvenire nella piena legalità». I tecnici del dipartimento Urbanistica sono già al lavoro sui faldoni presentati dai privati. Alcune bugie sono lampanti, per esempio quelle suglistudi di traffico falsati. «Sarà il caos», dice un uomo di Parnasi. «Tienilo per te», risponde Luca Caporilli, il dirigente di Eurnova finito agli arresti.
GLI INGORGHI – Sia i funzionari del Comune che quelli della Regione, a questo punto, sono convinti di una cosa:il piano traffico va interamente rivisto. Il nuovo ponte, sparito dopo la revisione del progetto, è fondamentale per evitare che questo pezzo di Roma Sud, già fortemente congestionato, rimanga strozzato negli ingorghi, almeno nelle ore di punta. «Una soluzione va trovata e la devono tirare fuori i privati», dicono funzionari e dirigenti dell’Urbanistica comunale. Raggi lo sa e, su questo punto, non vuole azzardi.
LA BONIFICA MAI PARTITA Ecco perché, se mai l’operazione sopravvivesse ai colpi dell’inchiesta, i tempi si allungheranno e non di poco. Pallotta avrebbe voluto aprire lo stadio addirittura nella stagione 2020-2021, ma tra la verifica degli atti, il piano viabilità e trasporti da riscrivere, la vicenda dei terreni in mano a Eurnova, che dovrebbero essere venduti, assieme al progetto, (a chi?), la matassa più che dipanarsi si ingarbuglia. Difficile che l’impianto possa aprire prima del 2022, anche perchéprima di posare la prima pietra andrebbe bonificata tutta l’area di Tor di Valle, che come noto è una delle zone più pericolose di Roma a livello idrogeologico. In pratica, è a forte rischio inondazione e andrebbe messa in sicurezza prima di costruire.A schiacciare sul rallentatore sono anche i consiglieri M5S: in tanti erano contrari alla svolta pro-Parnasi maturata nel febbraio 2017, a cui lavorò Lanzalone, e ora i malumori riemergono e si dilatano nei corridoi di Palazzo Senatorio. Forse, dice più d’un grillino, «era meglio fare quanto avevamo promesso in campagna elettorale: fermare tutto. Se lo avessimo fatto prima, oggi non saremmo qui»
GLI INGORGHI – Sia i funzionari del Comune che quelli della Regione, a questo punto, sono convinti di una cosa:il piano traffico va interamente rivisto. Il nuovo ponte, sparito dopo la revisione del progetto, è fondamentale per evitare che questo pezzo di Roma Sud, già fortemente congestionato, rimanga strozzato negli ingorghi, almeno nelle ore di punta. «Una soluzione va trovata e la devono tirare fuori i privati», dicono funzionari e dirigenti dell’Urbanistica comunale. Raggi lo sa e, su questo punto, non vuole azzardi.
LA BONIFICA MAI PARTITA Ecco perché, se mai l’operazione sopravvivesse ai colpi dell’inchiesta, i tempi si allungheranno e non di poco. Pallotta avrebbe voluto aprire lo stadio addirittura nella stagione 2020-2021, ma tra la verifica degli atti, il piano viabilità e trasporti da riscrivere, la vicenda dei terreni in mano a Eurnova, che dovrebbero essere venduti, assieme al progetto, (a chi?), la matassa più che dipanarsi si ingarbuglia. Difficile che l’impianto possa aprire prima del 2022, anche perchéprima di posare la prima pietra andrebbe bonificata tutta l’area di Tor di Valle, che come noto è una delle zone più pericolose di Roma a livello idrogeologico. In pratica, è a forte rischio inondazione e andrebbe messa in sicurezza prima di costruire.A schiacciare sul rallentatore sono anche i consiglieri M5S: in tanti erano contrari alla svolta pro-Parnasi maturata nel febbraio 2017, a cui lavorò Lanzalone, e ora i malumori riemergono e si dilatano nei corridoi di Palazzo Senatorio. Forse, dice più d’un grillino, «era meglio fare quanto avevamo promesso in campagna elettorale: fermare tutto. Se lo avessimo fatto prima, oggi non saremmo qui»
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