Un buon libro...

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chiaky
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Re: Un buon libro...

Messaggio da chiaky »

scooter ha scritto:
chiaky ha scritto:Chi mi consiglia un bel romanzo?
I miei gusti li avete capiti dal mio post dell'altro ieri credo.
Ho un momento di vuoto di idee.
Il secondo di Mac :P
Bo...confesso che mi attira poco anche perché sarà tutto sul dopo-carriera.
Di che parla?
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s&v
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Re: Un buon libro...

Messaggio da s&v »

chiaky ha scritto:Avete mai avuto la tentazione di scrivere un romanzo? O comunque ci avete mai provato o avete intenzione di farlo?
Si'. Credo di avere una bella trama in testa, c'entra il Roland Garros. Ma non so scrivere. Mia moglie mi incoraggia ma se qualche mese fa ero fortemente tentato ora ho quasi rinunciato.
scooter
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Re: Un buon libro...

Messaggio da scooter »

chiaky ha scritto:
scooter ha scritto:
chiaky ha scritto:Chi mi consiglia un bel romanzo?
I miei gusti li avete capiti dal mio post dell'altro ieri credo.
Ho un momento di vuoto di idee.
Il secondo di Mac :P
Bo...confesso che mi attira poco anche perché sarà tutto sul dopo-carriera.
Di che parla?
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Segnalo uno di quei libri che (come diceva Cardini dell'immortale Bestiario del Cristo di Charbonneau-Lassay) ne escono forse cinque o sei all'anno: si tratta de La Fantaenciclopedia di Adan Zywwurath. È, è quasi banale dirlo, un libro borgesiano, in cui è così bello perdersi tra incursioni e saltelli.
Si apre il primo (di due) volumi a pag 421 (lemma: Duelli), e si legge di Victor Noir, che morì da padrino prima di un duello, e la cui statua funebre divenne un feticcio erotico a Père Lachaise. A pag 80 (Anima) si ragiona per abduzione su cosa fosse l'anima, anche per i sadducei. In Verità (pag 970) viene raccontatoto di due impronte perfette ritrovate su una roccia a Bahia.

Centra in maniera periferica coi libri, ma è uscito il trailer del film su Tolkien: ero scettico su un biopic sul Professore, ma il trailer è MA-GNI-FI-CO.

Negli anni, più lo studio, lo approfondisco, mi confronto con amici ed esperti, più mi sorprende la grandezza del Legendarium tolkieniano: tanto che (ed una sua qualità strutturale, voluta) non mi sembra più la grande opera di un uomo, ma la grande opera di una intera civiltà.
Villo
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Villo »

Ma de I Mammut della Newton Compton che mi dite?
Hanno traduzioni accettabili?

Mai comprati ma costano talmente poco che un pensierino lo stavo facendo...
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Villo ha scritto:Ma de I Mammut della Newton Compton che mi dite?
Hanno traduzioni accettabili?

Mai comprati ma costano talmente poco che un pensierino lo stavo facendo...
Sono un po' scarni, a dirla tutta, anche abbastanza scomodi, tuttavia assolvono la loro funzione.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Gli scrittori che hanno guadagnato di più negli ultimi dieci anni: con un po' di sorpresa noto di avere letto solo Martin, Suzanne Collins, King e J.K. Rowling.
Pindaro
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Pindaro »

Gios ha scritto:Gli scrittori che hanno guadagnato di più negli ultimi dieci anni: con un po' di sorpresa noto di avere letto solo Martin, Suzanne Collins, King e J.K. Rowling.
Solo King. :) ( e solo un paio di titoli suoi)
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Un buon libro...

Messaggio da chiaky »

PINDARO ha scritto:
Gios ha scritto:Gli scrittori che hanno guadagnato di più negli ultimi dieci anni: con un po' di sorpresa noto di avere letto solo Martin, Suzanne Collins, King e J.K. Rowling.
Solo King. :) ( e solo un paio di titoli suoi)
King ci provo a volte, ma non è la mia tazza di the. Non mi piace proprio come scrive, anche a prescindere dal genere. Mi è piaciuto solo la zona morta.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da alessandro »

Gios ha scritto:Gli scrittori che hanno guadagnato di più negli ultimi dieci anni: con un po' di sorpresa noto di avere letto solo Martin, Suzanne Collins, King e J.K. Rowling.
Io non compaio, sarò al ventiseiesimo posto... verrò superato dal libro su Ivan il brutto
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Pindaro »

Villo ha scritto:Ma de I Mammut della Newton Compton che mi dite?
Hanno traduzioni accettabili?.
Spesso no.
O quasi sempre no.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Rosewall
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Rosewall »

quanto è bello 'Storia della tua vita'? È uno dei racconti di 'Storie della tua vita' di Ted Chiang, collega di Ugly. Dal racconto (una linguista alle prese con una lingua aliena) è tratto 'Arrival', che pure è un bel film ma che c'entra assai poco con lo scritto, da cui riprende (saggiamente) "solo" il tema della simultaneità e dell'accettazione.
La protagonista è talmente convincente e analitica nel parlarci della lingua degli eptapodi (e delle sue interessanti implicazioni) che vien da pensare che esista davvero, come capita per certe invenzioni di Borges (guardacaso citato).
Mi è piaciuto molto come in poche pagine si mescolino integrali e libero arbitrio, atti linguistici e (commoventi) sensazioni, emozioni materne. Il tutto senza risultare nè faticoso (quelli linguistici e fisico-matematici sono piccolissimi cenni, però esposti con semplicità divulgativa), nè esageratamente banalizzante (no effetto bigino), nè spocchioso (sono funzionali alla storia - della sua vita).
Gli altri racconti della raccolta li ho trovati buoni (fra gli altri Torre di Babilonia, Capire, Divisione per zero, Settantadue lettere, L'inferno è l'assenza di Dio) anche se non quanto il gioiello suddetto.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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balbysauro
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Re: Un buon libro...

Messaggio da balbysauro »

Rosewall ha scritto:quanto è bello 'Storia della tua vita'? È uno dei racconti di 'Storie della tua vita' di Ted Chiang, collega di Ugly. Dal racconto (una linguista alle prese con una lingua aliena) è tratto 'Arrival', che pure è un bel film ma che c'entra assai poco con lo scritto, da cui riprende (saggiamente) "solo" il tema della simultaneità e dell'accettazione.
La protagonista è talmente convincente e analitica nel parlarci della lingua degli eptapodi (e delle sue interessanti implicazioni) che vien da pensare che esista davvero, come capita per certe invenzioni di Borges (guardacaso citato).
Mi è piaciuto molto come in poche pagine si mescolino integrali e libero arbitrio, atti linguistici e (commoventi) sensazioni, emozioni materne. Il tutto senza risultare nè faticoso (quelli linguistici e fisico-matematici sono piccolissimi cenni, però esposti con semplicità divulgativa), nè esageratamente banalizzante (no effetto bigino), nè spocchioso (sono funzionali alla storia - della sua vita).
Gli altri racconti della raccolta li ho trovati buoni (fra gli altri Torre di Babilonia, Capire, Divisione per zero, Settantadue lettere, L'inferno è l'assenza di Dio) anche se non quanto il gioiello suddetto.
concordo su tutto
ci sono alcuni temi "classici" trattati con originalità, come raramente accade e altri piuttosto inconsueti
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Rosewall ha scritto:quanto è bello 'Storia della tua vita'? È uno dei racconti di 'Storie della tua vita' di Ted Chiang, collega di Ugly. Dal racconto (una linguista alle prese con una lingua aliena) è tratto 'Arrival', che pure è un bel film ma che c'entra assai poco con lo scritto, da cui riprende (saggiamente) "solo" il tema della simultaneità e dell'accettazione.
La protagonista è talmente convincente e analitica nel parlarci della lingua degli eptapodi (e delle sue interessanti implicazioni) che vien da pensare che esista davvero, come capita per certe invenzioni di Borges (guardacaso citato).
Mi è piaciuto molto come in poche pagine si mescolino integrali e libero arbitrio, atti linguistici e (commoventi) sensazioni, emozioni materne. Il tutto senza risultare nè faticoso (quelli linguistici e fisico-matematici sono piccolissimi cenni, però esposti con semplicità divulgativa), nè esageratamente banalizzante (no effetto bigino), nè spocchioso (sono funzionali alla storia - della sua vita).
Gli altri racconti della raccolta li ho trovati buoni (fra gli altri Torre di Babilonia, Capire, Divisione per zero, Settantadue lettere, L'inferno è l'assenza di Dio) anche se non quanto il gioiello suddetto.
L'ho letto al momento del film, forse poco prima, forse poco dopo, ma devo dire non mi ha lasciato una grande traccia: tanto che non ne ricordo nulla. Probabilmente uno dei punti più affascinanti (la costruzione linguistica e semiotica) per un appassionato tolkieniano non può che risultare rudimentale, in fondo (questo sì me lo ricordo, ecco).

Magari lo rileggo!
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Nickognito »

alessandro ha scritto:
Gios ha scritto:Gli scrittori che hanno guadagnato di più negli ultimi dieci anni: con un po' di sorpresa noto di avere letto solo Martin, Suzanne Collins, King e J.K. Rowling.
Io non compaio, sarò al ventiseiesimo posto... verrò superato dal libro su Ivan il brutto
:lol:
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Un buon libro...

Messaggio da s&v »

Gios ha scritto:Gli scrittori che hanno guadagnato di più negli ultimi dieci anni: con un po' di sorpresa noto di avere letto solo Martin, Suzanne Collins, King e J.K. Rowling.
E' interessante notare l'origine quasi esclusivamente anglosassone dei cognomi - con un paio di eccezioni tedesche ed ebree, ma si tratta di autori comunque americani.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Rosewall »

Gios ha scritto: L'ho letto al momento del film, forse poco prima, forse poco dopo, ma devo dire non mi ha lasciato una grande traccia: tanto che non ne ricordo nulla. Probabilmente uno dei punti più affascinanti (la costruzione linguistica e semiotica) per un appassionato tolkieniano non può che risultare rudimentale, in fondo (questo sì me lo ricordo, ecco).

Magari lo rileggo!
piú che l'invenzione della lingua, ho amato la coerenza con cui questa si sposa conl'idea del tempo dispiegato e con la narrazione stessa, che è circolare come il fluire dei ricordi "futuri" della protagonista. Ho trovato singolare il modo in cui viene declinata un'idea di viaggi nel tempo non piú particolarmente originale. Lei non "viaggia", e la sua conoscenza "futura" non gioca alcun ruolo nel succedersi degli avvenimenti (a differenza di Interstellar o di Arrival il film). Da cui scaturisce la domanda: e allora a che serve parlare, vivere, sperimentare? Si tratta di recitare la propria parte, assolvere il proprio ruolo nella perfomance! Ok, ma perché? Ecco, questo partire da una premessa strampalata arrivando fluidamente ad un interrogativo autentico (sia pure in quel contesto strampalato), mi sembra apprezzabile. E anche che non si dia una risposta (gli ectapodi forse comprendono il senso del loro parlare/agire, in quanto la loro coscienza è simultaneamente distribuita, presente, in ogni istante della loro vita, lei no). Lei che ricorda con calma serena ma non distaccata la pelle fragile della figlia neonata che peró non è ancora nata e che xxxxx e peró lei non potrà impedirlo è un'immagine che mi ha emozionato.
Anche l'interpretazione ectapodica dei fenomeni fisici è un'idea molto carina. Non è che il fenomeno sia prevedibile anticipandone la cascata delle cause e degli effetti (che equivale a vedere come va a finire un sasso e poi tornare indietro nel tempo). No, come per la lingua, la loro "preveggenza" risiede nella capacità di intuirne il "fine", ovvero di concepirlo come un integrale con un massimo e un minimo.

A distanza di tempo, devo dire che fra gli altri racconti quello che piú mi è rimasto è quello assurdissimo dei golem. Cosa porta ad immaginarsi una storia del genere? (Acidi, forse).
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Rosewall »

https://www.adelphi.it/libro/9788845927805 lettura appagante, soprattutto per gli amanti dei romanzoni storici. Un pò faticoso tenere a mente tutti i nomi e i fatti, quando non si hanno piú il tempo libero e le sinapsi dei vent'anni, ma vale la pena.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Villo »

Rosewall ha scritto:https://www.adelphi.it/libro/9788845927805 lettura appagante, soprattutto per gli amanti dei romanzoni storici. Un pò faticoso tenere a mente tutti i nomi e i fatti, quando non si hanno piú il tempo libero e le sinapsi dei vent'anni, ma vale la pena.
Il romanzo preferito di Francesco Guidolin.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Rosewall »

non ti facevo leggerti gli articoli del tipo Guidolin si racconta (cioè, immagino che l'argomento non sia uscito in un'intervista post partita, e in tutti i casi non ti facevo neanche seguire le interviste post partita di Guidolin)
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Johnny Rex »

[quote="S&V]L'Ungheria [/quote]

Terra di Grandi Scrittori, Poeti e Musicisti.

Finalmente trovata l'Opera sull'esilio Volontario (e l'Ungheria fra 1945 e 1948 pre esilio stesso) di uno dei Miei Prediletti in Assoluto

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F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Villo »

Rosewall ha scritto:non ti facevo leggerti gli articoli del tipo Guidolin si racconta (cioè, immagino che l'argomento non sia uscito in un'intervista post partita, e in tutti i casi non ti facevo neanche seguire le interviste post partita di Guidolin)
Letto solo ora. :lol:

No, è sulla pagina wikipedia del romanzo. Mi aveva fatto sorridere che fosse considerata una notizia.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Segnalo un ottimo ciclo di fantascienza (non sono proprio proprio sul pezzo, sull'argomento), che non conoscevo, di cui Mondadori ha pubblicato una titan edition (addirittura in doppia colonna; sarebbe interessante parlare della recente tendenza a sviluppare collane di grande formato di alcune case editrici): Hyperion di Dan Simmons. Il titolo riprende uno dei non finiti più noti della letteratura, la Caduta di Iperione di Keats, ed in effetti Keats ha un notevole peso all'interno della narrazione (quantomeno, nel primo romanzo). Primo romanzo che riprende un altro gigante della letteratura inglese, ovvero Chaucer, in quanto è per la maggior parte composto dai racconti di sei "pellegrini" verso una destinazione piuttosto peculiare. I rimandi alla storia delle letteratura inglese sono molti, espliciti ed indiretti.

La scrittura è spesso articolata, ambiziosa (segue chiaramente il registro di ogni narratore), e la trama è avvincente, lasciando molto al non scritto.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Ace Man »

Vecchio, ma se riuscite ancora a trovarlo in italiano questo libretto è intenso ed emozionante.
Si tratta di Sick Notes di Gwendoline Riley
"Senza Xavi e Iniesta Messi non ha mai vinto niente".
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Due piccole segnalazioni:
- La prima è di un capolavoro: Il meraviglioso viaggio di Nills Holgersson, dove ogni pagina è una carezza. Chiunque abbia gli occhi dovrebbe leggerlo.
- Il secondo è un testo molto ben scritto su un tema non tanto pop, ovvero lo studio dell'attività solare, che in realtà poi pone le basi (guardandola molto distante) ai lavori di Hubble che porteranno (ancora più distante) alla ridefinizione di buona parte dello studio del cosmo: si tratta de I Re del Sole di Stuart Clark. A margine: il telescopio James Webb è pronto; per gli appassionati è una notizia emozionante.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Gios ha scritto:
Rosewall ha scritto:quanto è bello 'Storia della tua vita'? È uno dei racconti di 'Storie della tua vita' di Ted Chiang, collega di Ugly. Dal racconto (una linguista alle prese con una lingua aliena) è tratto 'Arrival', che pure è un bel film ma che c'entra assai poco con lo scritto, da cui riprende (saggiamente) "solo" il tema della simultaneità e dell'accettazione.
La protagonista è talmente convincente e analitica nel parlarci della lingua degli eptapodi (e delle sue interessanti implicazioni) che vien da pensare che esista davvero, come capita per certe invenzioni di Borges (guardacaso citato).
Mi è piaciuto molto come in poche pagine si mescolino integrali e libero arbitrio, atti linguistici e (commoventi) sensazioni, emozioni materne. Il tutto senza risultare nè faticoso (quelli linguistici e fisico-matematici sono piccolissimi cenni, però esposti con semplicità divulgativa), nè esageratamente banalizzante (no effetto bigino), nè spocchioso (sono funzionali alla storia - della sua vita).
Gli altri racconti della raccolta li ho trovati buoni (fra gli altri Torre di Babilonia, Capire, Divisione per zero, Settantadue lettere, L'inferno è l'assenza di Dio) anche se non quanto il gioiello suddetto.
L'ho letto al momento del film, forse poco prima, forse poco dopo, ma devo dire non mi ha lasciato una grande traccia: tanto che non ne ricordo nulla. Probabilmente uno dei punti più affascinanti (la costruzione linguistica e semiotica) per un appassionato tolkieniano non può che risultare rudimentale, in fondo (questo sì me lo ricordo, ecco).

Magari lo rileggo!
Non mi ci sono poi rimesso, ma nel compenso ho letto una raccolta di racconti: Respiro. Trattano tutti temi interessanti (determinismo, libero arbitrio, memoria), e sono scritti con eleganza (ha imparato la lezione di Wallace). Il mio preferito, che non è il migliore, racconta, con ricorsione mediorientale, di un portale che apre ad una realtà distante quarant'anni, in avanti se percorso in un verso, all'indietro se percorso nell'altro (e con la doverosa precisazione che il portale doveva esistere, quarant'anni prima), e delle conseguenze sulla vita di un cordaio di Baghdad. Il migliore, che non è il mio preferito, racconta (ricordando non poco Black Mirror, ma senza quell'ansia da fine del mondo) invece l'evolversi della relazione tra qualcosa di molto simile ad un Tamagotchi piuttosto brillante e la sua umana.

In questi giorni sto leggendo una graphic novel (non ne leggo molte, principalmente per un duplice pregiudizio): Mille navi di Eric Shanofer, che tratta grossomodo dell'Iliade. Gli si possono imputare due colpe: la prima, analogamente a Baricco, è quella di avere eliminato l'elemento soprannaturale (che è una scelta lecita: ma anche così mediocre); la seconda si pone a mezzo tra un pregio ed un difetto: l'avere cercato di ordinare il corpus accessorio all'Iliade (che, come sappiamo, racconta di una manciata di giorni della guerra). Lo fa con misura e buonsenso, quasi sempre, (tranne per la surreale entrata e uscita di scena di Castore e Polluce, fratelli di Elena, che Shanover fa annegare malamente braccando, loro, Argonauti, la nave di Paride-Alessandro. In proposito della perdita di senso della demitizzazione del materiale, perdiamo il sublime accostamento tra i quattro figli di Leda, Tindaro e Zeus), eppure parte del fascino di tutta quella ingarbugliata narrazione è anche nella discordanza delle varie redazioni e versioni: ma ovviamente per un'opera organica o si omette, oppure si coordina. È una attitudine, questa, che un greco non avrebbe mai capito, e che è dei nostri tempi contemporanei, quando e dove il reale deve coincidere con l'esistente.
Per il resto, è una grande opera di costume, dove si percepisce la grande ricerca in ambito architettonico, archeologico, geografico, e che sfocia anche nell'artigianato (Elena è in tutto e per tutto la Dea dello Zafferano di Akrotiri). Ci sarebbe persino una volontà di ordine fisiologico, dato che in tutta evidenza tutti i personaggi sono etnicamente affini: ed anche qui forse Shanover corregge un po' troppo Omero, che dice spesso come Elena fosse un tocco di ragazza bionda, magari molto simile a Diana Kruger, per non parlare di Achille, che a Sciro l'avran chiamato Pirra (fulva) mica per nulla (d'altra parte i patriarcali achei erano pur sempre caucasici: questo almeno dicono gli antropologi).
Ottima lettura, comunque.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Rosewall »

aaaaaaahah, ma è uscito quest'anno, aggiungo alla lista!
--
Ho riletto random alcuni dei sessanta racconti di Buzzati. Una cosa che comincia per elle è (naturalmente) assai più inquietante e vero adesso che a tredici anni. Anche Inviti superflui si "capisce" di più dopo una certa. Fra gli altri, che sono tutti validissimi, menziono L'uccisione del drago, Paura alla Scala, e Il re a Horm el-Hagar (il conte biascicante), un elegante apologo su verità e (in)comprensione del mito.
--
Vorrei condividere la MAGNIFICA poesia di Pavese che apre Lavorare stanca:

I mari del sud

(A Monti)
Camminiamo una sera sul fianco di un colle,
in silenzio. Nell'ombra del tardo crepuscolo
mio cugino è un gigante vestito di bianco,
che si muove pacato, abbronzato nel volto,
taciturno. Tacere è la nostra virtù.
Qualche nostro antenato dev'essere stato ben solo
- un grand'uomo tra idioti o un povero folle -
per insegnare ai suoi tanto silenzio.
Mio cugino ha parlato stasera. Mi ha chiesto
se salivo con lui: dalla vetta si scorge
nelle notti serene il riflesso del faro
lontano, di Torino. "Tu che abiti a Torino... "
mi ha detto "...ma hai ragione. La vita va vissuta
lontano dal paese: si profitta e si gode
e poi, quando si torna, come me a quarant'anni,
si trova tutto nuovo. Le Langhe non si perdono".
Tutto questo mi ha detto e non parla italiano,
ma adopera lento il dialetto, che, come le pietre
di questo stesso colle, è scabro tanto
che vent'anni di idiomi e di oceani diversi
non gliel'hanno scalfito. E cammina per l'erta
con lo sguardo raccolto che ho visto, bambino,
usare ai contadini un poco stanchi.
Vent'anni è stato in giro per il mondo.
Se n' andò ch'io ero ancora un bambino portato da donne
e lo dissero morto. Sentii poi parlarne
da donne, come in favola, talvolta;
uomini, più gravi, lo scordarono.
Un inverno a mio padre già morto arrivò un cartoncino
con un gran francobollo verdastro di navi in un porto
e auguri di buona vendemmia. Fu un grande stupore,
ma il bambino cresciuto spiegò avidamente
che il biglietto veniva da un'isola detta Tasmania
circondata da un mare più azzurro, feroce di squali,
nel Pacifico, a sud dell'Australia. E aggiunse che certo
il cugino pescava le perle. E staccò il francobollo.
Tutti diedero un loro parere, ma tutti conclusero
che, se non era morto, morirebbe.
Poi scordarono tutti e passò molto tempo.
Oh da quando ho giocato ai pirati malesi,
quanto tempo è trascorso. E dall'ultima volta
che son sceso a bagnarmi in un punto mortale
e ho inseguito un compagno di giochi su un albero
spaccandone i bei rami e ho rotta la testa
a un rivale e son stato picchiato,
quanta vita è trascorsa. Altri giorni, altri giochi,
altri squassi del sangue dinanzi a rivali
più elusivi: i pensieri ed i sogni.
La città mi ha insegnato infinite paure:
una folla, una strada mi han fatto tremare,
un pensiero talvolta, spiato su un viso.
Sento ancora negli occhi la luce beffarda
dei lampioni a migliaia sul gran scalpiccìo.
Mio cugino è tornato, finita la guerra,
gigantesco, tra i pochi. E aveva denaro.
I parenti dicevano piano: "Fra un anno, a dir molto,
se il è mangiati tutti e torna in giro.
I disperati muoiono cosi ".
Mio cugino ha una faccia recisa. Comprò un pianterreno
nel paese e ci fece riuscire un garage di cemento
con dinanzi fiammante la pila per dar la benzina
e sul ponte ben grossa alla curva una targa-rèclame.
Poi ci mise un meccanico dentro a ricevere i soldi
e lui girò tutte le Langhe fumando.
S'era intanto sposato, in paese. Pigliò una ragazza
esile e bionda come le straniere
che aveva certo un giorno incontrato nel mondo.
Ma usci ancora da solo. Vestito di bianco,
con le mani alla schiena e il volto abbronzato,
al mattino batteva le fiere e con aria sorniona
contrattava i cavalli. Spiegò poi a me,
quando fallì il disegno, che il suo piano
era stato di togliere tutte le bestie alla valle
e obbligare la gente a comprargli i motori.
"Ma la bestia" diceva "più grossa di tutte,
sono stato io a pensarlo. Dovevo sapere
che qui buoi e persone son tutta una razza".
Camminiamo da più di mezz'ora. La vetta è vicina,
sempre aumenta d'intorno il frusciare e il fischiare del vento.
Mio cugino si ferma d'un tratto e si volge: "Quest'anno
scrivo sul manifesto: - Santo Stefano
è sempre stato il primo nelle feste
della valle del Belbo - e che la dicano
quei di Canelli ". Poi riprende l'erta.
Un profumo di terra e di vento ci avvolge nel buio,
qualche lume in distanza: cascine, automobili
che si sentono appena; e io penso alla forza
che mi ha reso quest'uomo, strappandolo al mare,
alle terre lontane, al silenzio che dura.
Mio cugino non parla dei viaggi compiuti.
Dice asciutto che è stato in quel luogo e in quell'altro
e pensa ai suoi motori.
Solo un sogno
gli è rimasto nel sangue: ha incrociato una volta,
da fuochista su un legno olandese da pesca, il cetaceo,
e ha veduto volare i ramponi pesanti nel sole,
ha veduto fuggire balene tra schiume di sangue
e inseguirle e innalzarsi le code e lottare alla lancia.
Me ne accenna talvolta.
Ma quando gli dico
ch'egli è tra i fortunati che han visto l'aurora
sulle isole più belle della terra,
al ricordo sorride e risponde che il sole
si levava che il giorno era vecchio per loro.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Rosewall
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Rosewall »

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a proposito di Buzzati, è commovente come chi viene da fuori faccia propria la città che lo accoglie proiettandovi il mondo in cui è cresciuto; la metropoli non ha identità ma si trasfigura continuamente assorbendo gli sguardi, le esperienze, i ricordi, le speranze, dei suoi nuovi cittadini.
Il Duomo diventa la Cima Canali.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
chiaky
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Re: Un buon libro...

Messaggio da chiaky »

Buzzati, un monumento della nostra cultura. Gli articoli, i racconti, i romanzi. Tutto di livello incommensurabile. Andrebbe ricordato molto di più.
Tra le tante cose non sto a consigliarvi il Deserto dei Tartari, che è, credo, ben noto a tutti e resta uno dei romanzi italiani simbolo del 900.
Vi consiglio, se non lo conoscete, il delizioso "un amore", bellissimo monologo interiore di un uomo attratto irresistibilmente dalla giovinezza.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Villo
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Villo »

Qualcuno ha idea di chi minchia siano Olga Tokarczuk e Peter Handke?
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balbysauro
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Re: Un buon libro...

Messaggio da balbysauro »

tranquillo, tempo mezz'ora e i social saranno pieni di persone che ne hanno letto l'opera omnia
Nickognito
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Nickognito »

:lol:
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Scorrendo la lista dei Nobel per la letteratura, noto di avere letto un'opera intera (quindi non solo un racconto, o una poesia) di, mi pare, 31, su un 120 circa (non ho voglia di mettermi a fare il conto :D ), tra cui nessun italiano.

Penso di potere dire di avere familiarità con le opere di 7 di loro, tutti prima del 1954.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Gios ha scritto:Scorrendo la lista dei Nobel per la letteratura, noto di avere letto un'opera intera (quindi non solo un racconto, o una poesia) di, mi pare, 31, su un 120 circa (non ho voglia di mettermi a fare il conto :D ), tra cui nessun italiano.

Penso di potere dire di avere familiarità con le opere di 7 di loro, tutti prima del 1954.
Intendo suggerire che c'è molto da leggere, in giro, eh, non che il Nobel sia scarso.
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balbysauro
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Re: Un buon libro...

Messaggio da balbysauro »

ok, finisco i Tiramolla e i Provolino e comincio
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

Non credo sia necessario, si può stare bene anche con Tiramolla.

In queste settimane sto leggendo i libri di Polillo :oops: su Jeeves: quanto umorismo intelligente, pacato, quanta sprezzatura, che piacere.
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Re: Un buon libro...

Messaggio da tuborovescio »

Gios ha scritto:Scorrendo la lista dei Nobel per la letteratura, noto di avere letto un'opera intera (quindi non solo un racconto, o una poesia) di, mi pare, 31, su un 120 circa (non ho voglia di mettermi a fare il conto :D ), tra cui nessun italiano.

Penso di potere dire di avere familiarità con le opere di 7 di loro, tutti prima del 1954.
non hai letto Il fu Mattia Pascal? :D
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Villo »

Ora esce fuori che di 'sta Tokazzuk esiste addirittura un audiolibro su Audible: "Guida il tuo carro sulle ossa dei morti", fuori catalogo ma l'ebook si trova facilmente. Come, non hai mai sentito la grande Olga? Sempre stata tra le mie preferite.
Gios
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Gios »

tuborovescio ha scritto:
Gios ha scritto:Scorrendo la lista dei Nobel per la letteratura, noto di avere letto un'opera intera (quindi non solo un racconto, o una poesia) di, mi pare, 31, su un 120 circa (non ho voglia di mettermi a fare il conto :D ), tra cui nessun italiano.

Penso di potere dire di avere familiarità con le opere di 7 di loro, tutti prima del 1954.
non hai letto Il fu Mattia Pascal? :D
No, direi di no.
Ho letto però una biografia di Pirandello, curiosamente, in cui viene descritto in maniera abbastanza laida, magari sarà per quello.
Nickognito
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Re: Un buon libro...

Messaggio da Nickognito »

Beh, io solo 18 :D
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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