Game of Thrones - HBO

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fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

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madmarat ha scritto:Ma i pizzini che scriveva Varys prima di morire?
Semplici lettere per tutte le famiglie più importanti di Westeros sulla vera identità di Jon, penso.
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madmarat
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da madmarat »

fabio86 ha scritto:
madmarat ha scritto:Ma i pizzini che scriveva Varys prima di morire?
Semplici lettere per tutte le famiglie più importanti di Westeros sulla vera identità di Jon, penso.
Questo l'avevo capito.
Ma cosa ha cambiato nella storia? Secondi sprecati... :D
fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da fabio86 »

Ci fanno vedere che vuole avvelenare Daenerys ed informare le altre casate sull'identità di Jon, legittimando così la sua condanna a morte.
Non è quello un problema. :D
Gios
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

fabio86 ha scritto:
Gios ha scritto: È così: l'Oriente pare il regno del fiabesco (Valyria, col suo acciaio misterioso, i draghi, le città schiaviste, il misticismo del Dio Rosso), e Westeros prova un certo disagio di fronte a questa intrusione (nel caso dei Targaryen, famiglia di importanza secondaria a Valyria: intrusione secolare) tantopiù che se ricordate da qualche parte nella prima stagione o giù di lì si diceva, quasi con un certo disappunto, che la magia si stava risvegliando (che i draghi fossero, causa, effetto, o concorrenza, non si sa). Insomma: ok sono cose fighe, ma lasciateci stare.
Nella prima stagione forse.
Non dopo aver visto draghi in carne ed ossa, ed eserciti di morti.
Infatti nessuno si mette a ridere sul re corvo a tre occhi che viaggia con la mente nel passato e nella testa delle creature viventi.
Sto parlando non del credere nel magico (quando ti si presenta davanti un drago in squame e fuoco, tendi a credere nei draghi, presumo): quanto nel relazionarsi positivamente ad esso. Mentre ad Est (come sembra) il soprannatura pare più strutturale, a Westeros sembra invece al più tollerato: ok, constatiamo che c'è, ma non per questo ci piace poi tanto.
mp4/18 ha scritto:Ah ecco in tutto ciò farei notare un’altra cosa abbastanza sciocca e assolutamente nonsense del conciliabolo

Accettano tutti senza battere ciglio la candidatura di Bran perché Tyrion dice loro che è giusto così. Come se tutti fossero a conoscenza o fossero stati presenti a Winterfell durante l’assalto

Ma il principe di Dorne cosa ne sa di Bran e dei suoi poteri? O della battaglia contro il re della notte? Asha nemmeno c’era. I Tully c’erano? Più qualche altro regnante sbattuto li a caso signore di non si sa cosa.
Si può facilmente credere (come sembra descritto) siano passate oramai settimane dalla Grande Battaglia, aggiungiamo che gli eserciti del Nord che ci hanno combattuto sono stanziati a Sud da settimane, e le voci girano, quando ci sono gli eserciti, aggiungiamoci che l'oligarchia di Westeros possiamo immaginarla composta da un consesso relativamente piccolo di persone (supponiamo un inner circle poco più esteso di quello che vediamo rappresentato: una cinquantina di individui?): non è difficile immaginare come l'evento più grande della storia recente di Westeros abbia oramai una sceneggiatura consolidata e credibile, tenendo conto che la maggior parte degli autori ed interpreti sono fisicamente presenti.
Non sottovaluterei troppo l'aura dell'eroe: Riccardo Plantageneto passò qualche mese in Terra Santa, e quel tempo che in Europa non passò in cattività, veniva visto con devozione (e pochissimi avevano visto cosa aveva fatto, in Terra Santa).
fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da fabio86 »

Gios ha scritto:
fabio86 ha scritto:
Gios ha scritto: È così: l'Oriente pare il regno del fiabesco (Valyria, col suo acciaio misterioso, i draghi, le città schiaviste, il misticismo del Dio Rosso), e Westeros prova un certo disagio di fronte a questa intrusione (nel caso dei Targaryen, famiglia di importanza secondaria a Valyria: intrusione secolare) tantopiù che se ricordate da qualche parte nella prima stagione o giù di lì si diceva, quasi con un certo disappunto, che la magia si stava risvegliando (che i draghi fossero, causa, effetto, o concorrenza, non si sa). Insomma: ok sono cose fighe, ma lasciateci stare.
Nella prima stagione forse.
Non dopo aver visto draghi in carne ed ossa, ed eserciti di morti.
Infatti nessuno si mette a ridere sul re corvo a tre occhi che viaggia con la mente nel passato e nella testa delle creature viventi.
Sto parlando non del credere nel magico (quando ti si presenta davanti un drago in squame e fuoco, tendi a credere nei draghi, presumo): quanto nel relazionarsi positivamente ad esso. Mentre ad Est (come sembra) il soprannatura pare più strutturale, a Westeros sembra invece al più tollerato: ok, constatiamo che c'è, ma non per questo ci piace poi tanto.
Anch'io parlavo della 'tolleranza' del magico.
Adesso accettano un re mago senza battere ciglio.
E sembra gli piaccia tanto, se sono tutti unanimi nell'elezione.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

È sensata invece l'obiezione su Asha (notoriamente le Isole di Ferro sono recalcitranti, e l'ultima grande rivolta, in cui Jaime ha fatto bella figura, è stata proprio loro). Perché Asha non si è espressa?

Ragioniamoci: abbiamo visto (e conosciamo Asha) che non ha problemi ha esporre il proprio pensiero. Sappiamo anche della sua sintonia con Dany (che fosse innamorata pure lei: probabile, chi poteva resisterle?). La sua pretesa pare essere non tanto dinastica, quanto personale: vuole insomma la testa di Jon perché ha assassinato la donna cui aveva giurato fedeltà. Ottiene una risposta abbastanza decisa da Arya, e subito poi capisce come l'orientamente del concilio sia di blanda tolleranza, e di compromesso. Asha ha dimostrato anche di essere, in passato, avveduta (ricordiamo in fondo era lei, il braccio destro del padre) e probabilmente in questo momento intende dove si stia andando a parare. Ricordiamoci anche che la sua famiglia è doppiamente compromessa: Euron è stato il più stretto alleato di Cersei, e lei personalmente è stata un alleato della coalizione che aveva a capo quella che ha bruciato la città. Potremmo dire: anche gli Stark. Ma gli Stark agli occhi degli altri lord si sono parzialmente redenti, ed hanno meriti indiscutibili, al momento: abbiamo già detto di Arya, del noto scetticismo di Sansa nei confronti di Dany, della risoluzione di Jon. Ma lei che ruolo ha avuto nella Grande Battaglia? Al più supporto esterno: insomma potrebbe sembrare si sia fatta gli affari suoi (non è così, ovviamente: ma la percezione sarebbe potuta essere quella).

Ora, Asha è avveduta: ha capito chi è al comando, ora. Avrà avuto un sussulto, quando Sansa ha chiesto l'indipendenza ("e noi allora?"); ma anche ha compreso come non era quello il giorno: ed ha taciuto.
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Messaggio da Gios »

fabio86 ha scritto:
Gios ha scritto:
fabio86 ha scritto:
Nella prima stagione forse.
Non dopo aver visto draghi in carne ed ossa, ed eserciti di morti.
Infatti nessuno si mette a ridere sul re corvo a tre occhi che viaggia con la mente nel passato e nella testa delle creature viventi.
Sto parlando non del credere nel magico (quando ti si presenta davanti un drago in squame e fuoco, tendi a credere nei draghi, presumo): quanto nel relazionarsi positivamente ad esso. Mentre ad Est (come sembra) il soprannatura pare più strutturale, a Westeros sembra invece al più tollerato: ok, constatiamo che c'è, ma non per questo ci piace poi tanto.
Anch'io parlavo della 'tolleranza' del magico.
Adesso accettano un re mago senza battere ciglio.
E sembra gli piaccia tanto, se sono tutti unanimi nell'elezione.
Ma quella è la loro magia! Non è la esotica magia dell'Est, è la forma di magia più tradizionale ed innervata nel Nord, è la magia che viene prima perfino dei Sette Dei. Nella blandamente propensa ai Misteri Roma tardorepubblicana si guardava con enorme malcontento Baccanali e culti dionisiaci, ma non c'era problema in culti (non così dissimili) legati ai numina.
fabio86

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Ma anche quella era vista come un qualcosa appartenente ad un tempo ormai remoto.
In questo senso adesso la accettano.
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Messaggio da Johnny Rex »

Gios ha scritto:È sensata invece l'obiezione su Asha (notoriamente le Isole di Ferro sono recalcitranti, e l'ultima grande rivolta, in cui Jaime ha fatto bella figura, è stata proprio loro). Perché Asha non si è espressa?

Ragioniamoci: abbiamo visto (e conosciamo Asha) che non ha problemi ha esporre il proprio pensiero. Sappiamo anche della sua sintonia con Dany (che fosse innamorata pure lei: probabile, chi poteva resisterle?). La sua pretesa pare essere non tanto dinastica, quanto personale: vuole insomma la testa di Jon perché ha assassinato la donna cui aveva giurato fedeltà. Ottiene una risposta abbastanza decisa da Arya, e subito poi capisce come l'orientamente del concilio sia di blanda tolleranza, e di compromesso. Asha ha dimostrato anche di essere, in passato, avveduta (ricordiamo in fondo era lei, il braccio destro del padre) e probabilmente in questo momento intende dove si stia andando a parare. Ricordiamoci anche che la sua famiglia è doppiamente compromessa: Euron è stato il più stretto alleato di Cersei, e lei personalmente è stata un alleato della coalizione che aveva a capo quella che ha bruciato la città. Potremmo dire: anche gli Stark. Ma gli Stark agli occhi degli altri lord si sono parzialmente redenti, ed hanno meriti indiscutibili, al momento: abbiamo già detto di Arya, del noto scetticismo di Sansa nei confronti di Dany, della risoluzione di Jon. Ma lei che ruolo ha avuto nella Grande Battaglia? Al più supporto esterno: insomma potrebbe sembrare si sia fatta gli affari suoi (non è così, ovviamente: ma la percezione sarebbe potuta essere quella).

Ora, Asha è avveduta: ha capito chi è al comando, ora. Avrà avuto un sussulto, quando Sansa ha chiesto l'indipendenza ("e noi allora?"); ma anche ha compreso come non era quello il giorno: ed ha taciuto.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Più gios per tutti.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

Ho rivisto il terzo episodio. Ecco, a mente fredda, posso dire, con buona sicurezza, che per non definirlo un grande, grande, grande episodio bisogna essere o prevenuti, o non proprio svegli (un po' come dice Menenio Agrippa all'inizio del Coriolano: via, via, riconoscete la vostra incredibile malafede, o debbo dirvi pazzi. :D)

Cioè sono fuori, fuori, fuori a dire che non è ben fatto. Bestie!
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Messaggio da Johnny Rex »

Gios ha scritto:Ho rivisto il terzo episodio. Ecco, a mente fredda, posso dire, con buona sicurezza, che per non definirlo un grande, grande, grande episodio bisogna essere o prevenuti, o non proprio svegli (un po' come dice Menenio Agrippa all'inizio del Coriolano: via, via, riconoscete la vostra incredibile malafede, o debbo dirvi pazzi. :D)

Cioè sono fuori, fuori, fuori a dire che non è ben fatto. Bestie!

:D :D :D :D :D

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Messaggio da Pitone »

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Rosewall
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Rosewall »

La morale politica di Game of Thrones si riassume nella parabola tragica di Daenerys Targaryen: state attenti alle rivoluzioni, anche alle più idealistiche, perché contengono in sé i germi del terrore totalitario; meglio perseguire una politica prudente, dei piccoli passi, che non spaventi i moderati. Questo è quanto sembrano suggerirci gli sceneggiatori nell’amaro happy ending della serie, che, nell’equivalente fantasy del Congresso di Vienna del 1815, segna una sostanziale restaurazione delle premesse con cui tutto si era aperto, con l’unica differenza che l’istituto della monarchia ora non è più dinastico, ma elettivo.

Non è una lettura confortevole per coloro – la maggioranza, si suppone – che avevano sperato nel crollo del sistema feudale del continente occidentale. Ma il problema più evidente, a ben vedere, è che si tratta di una morale molto poco coraggiosa, se non addirittura conservatrice e reazionaria. Certo, sarebbe stato irrealistico assistere a una precipitosa transizione verso una forma di presidenzialismo a suffragio universale, come goffamente proposto da Sam Tarly: a Westeros non esistono semplicemente i presupposti perché si realizzi qualcosa di simile a una democrazia. Fra il popolo, a quanto sappiamo – ed è assai misera la nostra conoscenza delle classi basse, quasi sempre relegate sullo sfondo delle lotte fra le grandi casate –, non c’è neanche la consapevolezza che un diritto del genere possa essere conquistato. Dovrebbe prima nascere una qualche forma di Illuminismo.
george-rr-martin

E tuttavia era lecito aspettarsi un progresso politico maggiore di quello che è stato concesso al pubblico. In questo senso Daenerys rappresentava l’opzione riformatrice più realistica. Aveva dalla sua la legittimità tradizionale, in quanto figlia dell’ultimo re Targaryen, la forza di un poderoso esercito e di tre enormi draghi, e soprattutto la legittimità morale derivante dalle sue azioni concrete, come la liberazione degli schiavi a Essos. Per quanto soltanto vagamente tratteggiato, l’orizzonte politico della Khaleesi era il più radicale: rompere la ruota delle famiglie che da secoli governavano, alternandosi, il continente, schiacciando sotto di sé tanto i ricchi quanto i poveri. Come concretamente questo progetto si sarebbe realizzato è poco chiaro: persino il suo consigliere Tyrion non va oltre generiche allusioni alla creazione di “un mondo migliore”. Limiti della trasposizione televisiva? È possibile. Una delle domande che George R.R. Martin avrebbe voluto muovere a Tolkien riguardava infatti i contenuti pratici dell’esercizio del potere: “qual era la politica fiscale di Aragorn? Manteneva un esercito in armi? Cosa faceva in tempo di alluvioni e carestie?”.

Se il personaggio di Daenerys avesse seguito un percorso più coerente, avremmo forse ottenuto una risposta. Gli sceneggiatori hanno, invece, deciso – vuoi per ragioni di budget, vuoi per economia della trama – di abbandonare lo storytelling sociologico che aveva contraddistinto le prime stagioni per curvare verso una narrazione marcatamente psicologica, come viene sottolineato in un recente articolo sul blog di Scientific American. Dunque non sono più le istituzioni e il contesto sociale a influenzare le scelte dei personaggi, ma i tratti della personalità, le emozioni, addirittura la genetica. Come ammesso dagli stessi David Benioff e D.B. Weiss, non c’è alcun calcolo razionale dietro l’improvvisa follia di Daenerys, solo mera emotività.

Il nucleo del racconto si sposta quindi sulle implicazioni psicologiche e personali del potere. Il potere corrompe la natura umana: è questo il messaggio, piuttosto apolitico per la verità, che ci consegna l’ultima stagione di Game of Thrones. Ed è un messaggio ripetuto di continuo, lo sentiamo quando Varys elogia la ritrosia al comando di Jon Snow, o quando Tyrion prega l’indifferente Bran di accettare per il bene comune il ruolo di nuovo sovrano.
Non sorprende perciò che gli spettatori, abituati a una serie incardinata, nelle prime stagioni, sul pensiero di Machiavelli, siano rimasti disorientati e delusi da un finale connotato da valutazioni così moralistiche. E anche i clamorosi buchi narrativi ne sono la diretta conseguenza.

Consideriamo per esempio l’apice drammatico dell’ultima puntata, l’assassinio di Daenerys, che viene tratteggiato secondo i canoni classici del tirannicidio. Lo scenario in cui si muove Jon non appare però dei più favorevoli: la città è semidistrutta e sotto l’occupazione di un esercito invasore, e il suo unico alleato è l’ex primo cavaliere della regina, ora imprigionato e prossimo a essere condannato a morte. Una congiura di tale livello necessiterebbe di altri complici altolocati, di un progetto politico per il dopo-Daenerys o, quanto meno, di un piano di fuga. Nessuna di queste criticità sfiora il manipolabile Jon. Non sarebbe senza dubbio il primo caso di una congiura disorganizzata: Bruto e Cassio, i capi della congiura delle Idi di marzo, uccisero Cesare illudendosi che il popolo li avrebbe acclamati come liberatori e che fosse ancora praticabile un ritorno alla più pura forma repubblicana dello Stato; ma, di fronte alla furia popolare, furono costretti a fuggire da Roma e, inseguiti dagli eserciti degli eredi di Cesare, Antonio e Ottaviano, si suicidarono a Filippi. Eppure, per quanto ingenui, almeno i cesaricidi avevano immaginato un’alternativa. Jon no.

Per questo non c’è nulla di davvero politico nell’assassinio da lui compiuto. È soltanto un atto morale, slegato sia dalla contingenza politica sia dalle ripercussioni che lui stesso può subire. Ed effettivamente Jon, a differenza di Daenerys, vera eroina politica, è un eroe morale: come il padre Ned Stark, non vuole costruire un mondo buono, vuole semplicemente essere lui il buono. Se però Ned, proprio a causa del suo scarso acume politico, perdeva la testa, Jon al contrario sopravvive. È chiaro che, se fossero stati all’opera i meccanismi machiavellici – e non moraleggianti – delle prime stagioni, un’eventualità di questo tipo sarebbe stata da escludere. Cosa sarebbe successo? Verme Grigio avrebbe giustiziato Jon dopo un processo sommario o, più probabilmente, a trucidarlo sarebbero stati i Dothraki. In un famoso discorso nel sesto episodio della sesta stagione, infatti, Daenerys sceglieva tutti i Dothraki come “cavalieri di sangue”, che, nella tradizione del popolo a cavallo, sono tre guardie del corpo che consacrano la vita al Khal e a vendicarlo in caso di morte. Perché delle genti così poco pacifiche non eseguono la loro rappresaglia?

Ecco un’altra domanda: perché l’esercito della Khaleesi, il più forte del continente, decide di partire, per di più dopo vari mesi di tranquilla convivenza con gli assassini del suo comandante? La Storia ci viene in soccorso un’altra volta per sottolinearne l’implausibilità politica. Come Daenerys, anche Alessandro Magno morì inaspettatamente, senza eredi e con un grande impero sulle sue spalle. Ma, alla sua dipartita, i macedoni non pensarono neppure per un attimo al ritorno in patria dopo anni di sacrifici bellici. I generali di Alessandro si spartirono violentemente le terre conquistate, tentando ciascuno di fondare una propria dinastia. Quali scrupoli avrebbero trattenuto Immacolati e Dothraki dall’imporsi come classe dirigente su Approdo del Re e sulle altre città?

Anche la nuova forma della monarchia elettiva suggerita da Tyrion rappresenta un’anomalia politica ben poco funzionale. Storicamente i re elettivi, proprio perché non traggono la loro legittimità pubblica né da Dio né dalla tradizione dinastica né da una presunta volontà nazionale, bensì dal voto della nobiltà, sono sovrani deboli, ricattabili, privi di un reale potere. Erano elettivi gli imperatori del Sacro Romano Impero dal 1356, un’entità sempre meno politica e sempre più giuridica nel corso dell’età moderna, e lo erano anche i re della confederazione polacco-lituana dal 1573, la cosiddetta “repubblica nobiliare”, che, a causa delle divisioni interne e della fragilità dell’istituto monarchico, cadde presto vittima dell’anarchia e degli appetiti delle potenze straniere, sino alle dolorose spartizioni del Paese all’inizio e alla fine del Settecento.

Appare perciò politicamente nefasta già la prima risoluzione regia di Bran, quella di concedere l’indipendenza al Nord, ovvero l’unico territorio che potrebbe militarmente sostenerne il potere. A quel punto cosa impedirebbe agli altri Sei Regni, in particolare Dorne e le Isole di Ferro, di reclamare lo stesso status? Sul regno dello Spezzato sembra aprirsi un fosco futuro di lotte intestine, non dissimile da quelle che condussero alla guerra dei cinque re, se non persino peggiore. Non sarebbe difficile intravvedere la lunga mano della Banca di Ferro giocare un ruolo di primo piano nelle vicende interne di Westeros, sia per procurare al debole sovrano i fondi per le imprescindibili milizie mercenarie, sia per incidere sulla stessa elezione monarchica attraverso la sua influenza economica.

Se Tyrion, Jon e Bran assurgono a vincitori del gioco dei troni, esclusivamente in virtù della loro morale e nonostante la loro irrazionalità politica, in retrospettiva e non senza il gusto della polemica si potrebbe affermare che l’unica ad agire aderendo a un obiettivo politico razionale è la stessa Daenerys. Sì, persino quando dà alle fiamme la capitale, malgrado la presenza dei civili. Machiavelli consigliava al principe di farsi amare dai sudditi e di ricorrere al terrore e alla crudeltà solo in situazioni eccezionali. E quella che vive Daenerys, dopo aver salvato il Nord dalla minaccia del Re della Notte, non è forse una situazione davvero eccezionale? Gli alleati non le portano alcuna riconoscenza, anzi si rivoltano apertamente alla sua autorità, i consiglieri tramano per spodestarla con un altro sovrano, e il suo nemico storico non la giudica disposta a dispiegare il suo arsenale militare per paura di provocare vittime collaterali.

Daenerys è l’unica che pensa in modo razionale: ha perfettamente capito che solo un atto di puro terrorismo potrà incutere il rispetto di amici e nemici. Non ragiona come vorremmo noi moderni, e per questo finiamo per considerarla pazza. E non ragiona nemmeno come Tyrion o Jon, che noi abbiamo scioccamente creduto fossero uomini moderni calati in un’era medievale, come se il loro scopo fosse stabilire una democrazia rappresentativa, con un sistema pluralistico di partiti e una stampa libera. Non lo è mai stato, come abbiamo potuto poi constatare.

Soltanto Daenerys voleva e poteva rompere la ruota: il drago rappresentava l’arma di distruzione che avrebbe reso obsoleti le fortificazioni e i castelli della nobiltà, come fecero i cannoni dei re di Spagna, Francia e Inghilterra quando un potere prima disperso fra mille giurisdizioni locali si accentrò nella figura del monarca di antico regime.
“L’onore? Devo governare sette regni! Non uno, un solo re per sette regni! Per te è l’onore che li fa rigare dritti? Credi che sia l’onore a mantenere la pace? È la paura! La paura e il sangue”, ricordava saggiamente re Robert Baratheon a Ned Stark nel quinto episodio della prima stagione. Alla fine dell’ottava, possiamo concludere che Daenerys è stata l’unica, sceneggiatori compresi, ad aver imparato la lezione.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Messaggio da Johnny Rex »

Auguri a Gios, Intanto :) (del quale attendiamo risposta all'articolo postato da Rosewall)

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Nasty »

maxredo ha scritto:Nasty secondo te quanto potrebbe essere alta? :)

Adesso vediamo che aneddoto ci racconta :D
Ho iniziato a seguire la famosa serie in questione circa un mese fa, mi aveva sempre respinto l'infinito elenco di conoscenti appassionati di fantasy e manga che la seguivano.

Mi sbagliavo, non è una serie banale, come avevo erroneamente ritenuto. Sono arrivato fin quasi alla fine della quarta stagione televisiva, quindi posso rispondere a maxredo:

Quella statua ( presumo bronzea) credo fosse alta non meno di 100 metri, forse 150. Dovrei Riguardarla per dirimere la questione misure.

Piuttosto mi sento in dovere di parlare di Cersei, la cui interprete ( bellezza stordente la sua nelle prime 3 stagioni, già meno nella 4, ma forse per ragioni di scena) è a me nota da 25 anni, dai tempi di "quel che resta del giorno", in cui dava della vecchia zitella ad Emma Thompson :"avrà forse addirittura 30 anni!"
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Messaggio da Johnny Rex »

Nasty ha scritto: Piuttosto mi sento in dovere di parlare di Cersei, la cui interprete ( bellezza stordente la sua nelle prime 3 stagioni, già meno nella 4, ma forse per ragioni di scena)
Ellamadonna (cit. Pozzetto)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Veramente figa figa super figa.

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Messaggio da Johnny Rex »

Nasty ha scritto:Veramente figa figa super figa.

La più bella donna dei sette regni.
Margaery Tyrrell? sì, direi di sì :)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Ma per carità, sembra un suino. :D
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Messaggio da Johnny Rex »

Nasty ha scritto:Ma per carità, sembra un suino. :D
Già solo per il blasfemo parallelo potresti incorrere nella fine di Viserys :)

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Johnny Rex ha scritto:
Nasty ha scritto:Ma per carità, sembra un suino. :D
Già solo per il blasfemo parallelo potresti incorrere nella fine di Viserys :)

F.F.
Viserys mi piaceva, mannaggia. :( Comunque finita la quarta serie TV, visto una quindicina di minuti della 5, mi sembra cambiato totalmente il mondo, magari è solo un'impressione, ma trovo, da quel poco che ho visto, una fotografia totalmente diversa.
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Johnny Rex ha scritto:
Nasty ha scritto:Ma per carità, sembra un suino. :D
Già solo per il blasfemo parallelo potresti incorrere nella fine di Viserys :)

F.F.
concordo anche io se io preferirei una fine tipo sir rodrick...

margery domina. secondo posto per la van houten. lo sostengo da sempre
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Johnny Rex »

Hakaishin ha scritto: margery domina. secondo posto per la van houten. lo sostengo da sempre
Sul secondo posto si può discutere.
Mi è sempre piaciuta Ros (Stagioni 1-3) , ovviamente da considerare le tre M (Melisandra, Missandei, Myranda )


F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Hakaishin »

Johnny Rex ha scritto:
Hakaishin ha scritto: margery domina. secondo posto per la van houten. lo sostengo da sempre
Sul secondo posto si può discutere.
Mi è sempre piaciuta Ros (Stagioni 1-3) , ovviamente da considerare le tre M (Melisandra, Missandei, Myranda )


F.F.
missandei e miranda sono oggettivamente 2 belle donne con telai di tutto rispetto ma credo manchi loro quel qualcosa in più che faccia scattare la molla giusta (almeno in me)

ros non mi ha mai scaldato troppo, però capisco che abbia qualcosa di particolare
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

C'è solo una Regina.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Nickognito »

Gios ha scritto:C'è solo una Regina.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

Johnny Rex ha scritto:Auguri a Gios, Intanto :) (del quale attendiamo risposta all'articolo postato da Rosewall)

F.F.
Grazie per gli auguri! Non avevo notato :)
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Nasty »

Dunque, se ho capito bene o bravosiani sarebbero gli ebrei? :D
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

Nasty ha scritto:Dunque, se ho capito bene o bravosiani sarebbero gli ebrei? :D
Veneziani o fiorentini, più che altro, forse, senza una diretta corrispondenza, ma solo una somiglianza.
fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da fabio86 »

https://www.mondofox.it/2019/08/01/game ... ono-spade/

Con buona pace di tutte le seghe mentali. :D
Gios
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

fabio86 ha scritto:https://www.mondofox.it/2019/08/01/game ... ono-spade/

Con buona pace di tutte le seghe mentali. :D
Il simbolico prevale sempre sull'intenzione, quando Cesare passa il Rubicone impronta l'inizio della fine della Repubblica, ma a Cesare serviva solo andare da una parte all'altra di un fiume (che peraltro non segnava nessun particolare confine), la freccia che ad Hastings colpisce Aroldo in un occhio non intendeva certo segnare una transazione linguistica, ma voleva essere solo un buon tiro, il sole che ad Austerlitz acceca austriaci e russi non era mica il paradigma dell'ascesa di Napoleone, ma un banale evento atmosferico.
Che Drogon volesse coscientemente o meno fondere il Trono può interessare magari un criptoetologo (e provocare in noi piccole suggestioni e teorie), ad interessare la narrazione è il momento in cui il feticcio più denso di tutte le Cronache viene a mancare, cancellato da una creatura la cui stirpe ha contribuito ad erigerlo.
fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da fabio86 »

Rimane una spiegazione del c...
Difficile trovarne una più inutile.
Ma d'altronde da questi geni della scrittura cosa ci si aspettava? :P
Johnny Rex
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Johnny Rex »

Gios ha scritto:
fabio86 ha scritto:https://www.mondofox.it/2019/08/01/game ... ono-spade/

Con buona pace di tutte le seghe mentali. :D
Il simbolico prevale sempre sull'intenzione, quando Cesare passa il Rubicone impronta l'inizio della fine della Repubblica, ma a Cesare serviva solo andare da una parte all'altra di un fiume (che peraltro non segnava nessun particolare confine), la freccia che ad Hastings colpisce Aroldo in un occhio non intendeva certo segnare una transazione linguistica, ma voleva essere solo un buon tiro, il sole che ad Austerlitz acceca austriaci e russi non era mica il paradigma dell'ascesa di Napoleone, ma un banale evento atmosferico.
Che Drogon volesse coscientemente o meno fondere il Trono può interessare magari un criptoetologo (e provocare in noi piccole suggestioni e teorie), ad interessare la narrazione è il momento in cui il feticcio più denso di tutte le Cronache viene a mancare, cancellato da una creatura la cui stirpe ha contribuito ad erigerlo.
Ti aspettavo. Non mi hai deluso :)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

fabio86 ha scritto:Rimane una spiegazione del c...
Difficile trovarne una più inutile.
Ma d'altronde da questi geni della scrittura cosa ci si aspettava? :P
Perché? Da quello script il messaggio è chiaro: Drogon compie un atto puramente reattivo ed istintivo che, incidentalmente e per banale prossimità scenica, fa scomparire il simbolo di ogni affanno di queste stagioni.
Il Drago insomma, la magia, la forza bruta, l'essenza primordiale e l'assenza di ambizione cosciente cancellano l'ordinamento che quella brutalità, temporaneamente soggiogata, aveva reso possibile. Il drago, liberato dalla morte di colei che lo aveva imbrigliato, ritorna ad essere quella variabile caotica che si muove indiscriminatamente negli spazi, ritorna ad essere capriccio insensibile.
Non bisogna poi dimenticarsi come gli ultimi episodi abbiano portato ad una assimilazione di Dany col Drago. Ecco, il Drago, la propaggine di Dany, la manifestazione concreta della sua parte selvaggia, si disinteressa del Grande Fine che aveva mosso ogni azione cosciente di Dany, facendolo en passant a pezzi.

Il messaggio del drago è quello stesso del Qoelet: ogni cosa, anche la più ambita, è vanità di vanità, è transitoria, e il caos sovrasta tutto, e la precarietà della speranza è la condizione ordinaria di tutte le cose.
fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da fabio86 »

È tutto bellissimo.

Anche Daenerys, l'ha portata via perché voleva mangiarsela magari, gesto istintivo.

Meno male è finita, va. :D
Gios
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Gios »

fabio86 ha scritto:È tutto bellissimo.

Anche Daenerys, l'ha portata via perché voleva mangiarsela magari, gesto istintivo.

Meno male è finita, va. :D
Boh, non capisco perché fai così ("è tutto bellissimo": che è una pallida iperbole ironica): è una spiegazione ad una esplicita scrittura di copione. Avrebbero potuto scrivere "Drogon fonde il trono" ma scrivono esplicitamente "Non il bersaglio dell'ira di Drogon, ma solo uno stupido oggetto che si trova lì al momento della conflagrazione": è la soluzione migliore? Non lo so, non ho l'acume della maggior parte dei critici che sanno bene quali sono le soluzioni di sceneggiatura più appropriate. È accettabile? Per i motivi che io ho immaginato sopra, è accettabile, perché in continuità con quanto sappiamo dei Draghi. È voluto il riferimento esplicito alla fine del Trono? Mi pare evidente, ma anche se non ci fosse un collegamente cosciente, ha poca importanza, perché si può comunque indirettamente desumere.
Sarebbe stata accettabile pensare che Drogon avesse intuito che la causa della morte di Dany fosse stato il trono? Sì, ma forse un po' meno accettabile. C'erano i presupposti per entrambe le vie: ne hanno scelta una.
Mi va bene così.
fabio86

Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da fabio86 »

Gios, per te è tutto accettabile.
È questo il punto.
Se si utilizzasse lo stesso approccio nella vita di tutti i giorni si potrebbe giustificare tutto. :)
C'è qualcosa che non ti piace o è tutto bello, appunto? :)
Hai accettato pure che ti hanno sminchiato Daenerys in un paio di puntate. :D
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Re: Game of Thrones - HBO

Messaggio da Ombra84 »

Sto con Gios. Non capisco in effetti dove sia il problema. A me paro comunque chiaro che la scena messa così si presta a molteplici significati, mica nel copione devono scrivere tutti i significati intrinsechi di un' azione.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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