Qualche anno fa mi capitava molto spesso di filtrare CV come parte del mio lavoro, per selezionare candidati da invitare per un colloquio. C'era gia' facebook, e c'erano addirittura CV con dentro il link alla pagina facebook (!) ma non sono mai andato a cercare informazioni li' sul candidato. Semmai andavo a vedere i progetti open-source a cui il tizio aveva collaborato, i siti che aveva sviluppato, solo cose tecniche inerenti al lavoro. Con risultati sempre piu' che buoni, devo dire.
La discussione e' interessante, paoolino ha ragione quando scrive che:
quelli che passano a raccontare sui social ogni secondo della loro esistenza e poi si lamentano della privacy violata...
ma paoolino, come me, non e' piu' giovane.
I giovani usano i social per fare amicizie e per corteggiarsi, l'immagine che si costruisce su instagram e facebook e' ormai piu' importante dell'immagine di se' che si propone nella vita di tutti i giorni. Quando sei in un gruppo, in una scuola, in una universita' e tutti usano i social media per comunicare non e' cosi' facile tirarsi fuori, e quando si e' dentro i social non e' cosi' facile filtrare sempre quello che si pubblica e si racconta. Fanno fatica a farlo i personaggi famosi, che pure a volte hanno team di esperti che si occupano solo di quello, figuriamoci un diciottenne. Vai poi a pensare che internet non dimentica niente e che nulla restera' impunito... Col senno di poi e' facile.
Ma comunque paoolino ha ragione e allora mi chiedo, non dovrebbe lo stato fare campagne divulgative contro i social come si facevano una volta contro il fumo, tipo pubblicita' televisive come:
"Chi posta su Facebook avvelena se stesso e avvelena anche te. Digli di smettere!" Cosi', per coerenza. O ancora meglio, non dovrebbe lo stato bannare i siti dei social cosi' come impedisce l'accesso ai siti dei torrent pirata? Se la mettiamo in questi termini, se non ci si puo' poi lamentare per la privacy violata, non e' piu' dannoso Facebook di ThePirateBay (o del fumo stesso)?
Bisognerebbe almeno sensibilizzare la gente a rendere quasi tutto quello che pubblicano sui social accessibile solo a un gruppo selezionato di amici e di non partecipare mai a gruppi, per nessuna ragione. Ma, ripeto, se la vita sociale passa da li', non e' cosi' facile.
Io sono con Monheim, anch'io vorrei vivere in un mondo dove non rischi di perdere un'occasione di lavoro perche' hai postato una foto stupida quando eri ubriaco, da studente, 15 anni prima. Ma i selezionatori, come NK7, useranno sempre tutte le informazioni che possono trovare.
E' ovvio che anche in passato non ci si basasse solo su curriculum ma si prendessero comunque anche informazioni piu' generali sul candidato. La fedina penale, ad esempio. Ma anche fatti piu' privati. Se eri tatuato dalla testa ai piedi non ti assumevano certo in banca, nemmeno se avevi le competenze economiche di Ciampi.
Se avevi un passato da picchiatore fascista ai tempi dell'universita' difficile che ti assumessero in un ufficio, come anche se avevi un passato da sinistra extraparlamentare quasi fiancheggiatore dei brigatisti, anche senza commettere reati. Non e' che anche senza facebook le persone arrivassero ai colloqui come scatole nere indecifrabili: informarsi era un po' piu' complicato, ma comunque possibile.
Ora pero' raccogliere informazioni e' davvero troppo semplice, e ci si espone troppo alla merce' del giudizio anche perche' nulla nel tempo viene mai perdonato.
E' stato interessante leggere lo scambio tra NK7 e Monheim perche' si ha l'impressione che nessuno dei due assumerebbe l'altro se fossero in posizione di farlo
Perche' poi in realta' il mondo e' pieno di responsabili risorse umane che non si fiderebbero troppo di chi ama musica black metal e posta foto attinenti al genere, non tutti hanno una grande apertura mentale. E al tempo stesso ovviamente nessuno vorrebbe assumere chi ha idee filo-naziste.
C'e' un problema pero', forse come reazione alle elezioni recenti e a un certo spostamento a destra degli elettori in molti paesi, l'impressione e' che a sinistra ormai sembra prevalere l'idea che chiunque sia leggermente a destra di Renzi sia indistinguibile da Adolf Hitler. Per cui NK7 continua a fare esempi di post estremi in cui si invitano a bruciare gli immigrati e nessuno discute che quelle persone si pongano in posizione di non venire scelte per nessun lavoro.
Ma le cose non sono quasi mai cosi' bianche (rosse?) o nere. E se invece il candidato non e' un nazista ma era in passato un fan di Berlusconi o di Casini, ad esempio? Se trovi nella pagina web un video in cui canta l'inno di Forza Italia in una festa con amici? NK7 lo lascerebbe a casa lo stesso in quanto nazista? In quanto "di ristretta apertura mentale"? Qui entriamo nell'ambito delle pure opinioni politiche soggettive, dello schieramento di campo, direi quasi del tifo.
Ho l'impressione insomma che i social vengano usati, da chi si trova in piccole posizioni di potere, proprio per regolare i conti prendendosela con il primo che capita e che non la pensa come te su tutto.
Sono sempre piu' convinto, come scrivo nella signature, che oggi
"Internet is the worst thing to happen to mankind”.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.