Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
- balbysauro
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Fotografie segnanti: l'artista David Datuna mangia l'opera d'arte di Maurizio Cattelan, la banana da 120.000 dollari, in uno slancio meta-artistico.
Dopo averla mangiata ha poi chiesto un paio di bottigliette d'acqua e dato vita a una nuova installazione artistica, intitolata "In diagonale".
Dopo averla mangiata ha poi chiesto un paio di bottigliette d'acqua e dato vita a una nuova installazione artistica, intitolata "In diagonale".
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Grazie dei contributi, il thread vorrebbe trattare un argomento specifico, chi non ha nulla di pertinente da dire al riguardo (o sente l'impellente bisogno di postare cazzate) può farlo altrove.
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- balbysauro
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
su un forum (che peraltro contribuisco a finanziare) scrivo e posto quel cazzo che mi pare e dove mi pare
fattene una ragione che non cambierà mai questa cosa
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Mi sta bene, cominciamo tutti a trollare le discussioni, a testa un po' per uno e vediamo che bel dialogo ne esce.
Aloha
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Mi pare attinente. Hai parlato della banana. La banana è una cazzata. Colossale.
La gente interviene e dice che è una cazzata.
Non vedo dove stia l'off topic.
P.S. Era quasi meglio il criminale che avevi prima...
La gente interviene e dice che è una cazzata.
Non vedo dove stia l'off topic.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
No non prendiamoci in giro please. Io non intervengo nel thread della classica ogni due per tre a postare qualche scemenza per il solo gusto di mandare in vacca la discussione. Ho chiarito che a me non piace per enne motivi, ho spiegato perchè, stop. A voi non piace l'arte contemporanea, pazienza, l'abbiam inteso e sopravviveremo, qual è il senso di stare qui da tre pagine a postare commenti tutti uguali, ah che stronzata ah che cazzata?
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
no, bello de zio
sei in un posto dove ti sei presentato minacciando fisicamente un forumista e dove ogni tanto ne insulti pesantemente altri, solo perchè la pensano diversamente da te
quindi lezioni di come si sta in un forum le vai a dare a qualcun altro
la mia era una cazzata postata perchè prendo alla leggera la vita, quando posso
e certe volte pure quando non posso
senza alcuna valenza di giudizio dell'arte contemporanea, non essendo qualificato a darlo al di là del "mi piace, non mi piace, mi colpisce, non mi colpisce", come peraltro ho scritto subito nella prima pagina
sono due giorni che si parla di banane e siamo in un forum nato come forum di tennis
semplicemente 2+2, una battuta innocente e scema per farsi una risata e cazzeggiare
la prossima volta ti ci metto i sottotitoli
oppure ti apri uno spazio tutto tuo dove si fa e si scrive solo quello che vuoi tu
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e certe volte pure quando non posso
senza alcuna valenza di giudizio dell'arte contemporanea, non essendo qualificato a darlo al di là del "mi piace, non mi piace, mi colpisce, non mi colpisce", come peraltro ho scritto subito nella prima pagina
sono due giorni che si parla di banane e siamo in un forum nato come forum di tennis
semplicemente 2+2, una battuta innocente e scema per farsi una risata e cazzeggiare
la prossima volta ti ci metto i sottotitoli
oppure ti apri uno spazio tutto tuo dove si fa e si scrive solo quello che vuoi tu
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Guarda caso conosco un tuo amicone che ha lo stesso modus operandi da decenni, stranamente di lui non ti lamenti mai. Curioso neh?balbysauro ha scritto: ogni tanto ne insulti pesantemente altri, solo perchè la pensano diversamente da te
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Ma non è detto che non ci piaccia l'arte contemporanea. Non ci piace la banana, che è una emerita cazzata per mangiatori di pernici (non di banane). Poi altre cose possono anche piaciucchiare.NK7 ha scritto:No non prendiamoci in giro please. Io non intervengo nel thread della classica ogni due per tre a postare qualche scemenza per il solo gusto di mandare in vacca la discussione. Ho chiarito che a me non piace per enne motivi, ho spiegato perchè, stop. A voi non piace l'arte contemporanea, pazienza, l'abbiam inteso e sopravviveremo, qual è il senso di stare qui da tre pagine a postare commenti tutti uguali, ah che stronzata ah che cazzata?
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Ma chi diavolo sei tu per sancire a mo' di sentenza cosa è cazzata e cosa non lo è? Sei un critico? Non mi pare. Quel che è sicuro è che di Cattelan si parlerà ancora tra un secolo, di te tra dieci anni si ricorderà manco l'amministratore del condominio.
Che poi fosse solo Cattelan. È da quando ho aperto il thread che stai qua solo a provocare.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
No...il problema è che tu approcciandoti a me riporti in auge Esopo e la favola della volpe e dell'uva. Il fatto è che alla volpe non va mai troppo bene.NK7 ha scritto:Ma chi diavolo sei tu per sancire a mo' di sentenza cosa è cazzata e cosa non lo è? Sei un critico? Non mi pare. Quel che è sicuro è che di Cattelan si parlerà ancora tra un secolo, di te tra dieci anni si ricorderà manco l'amministratore del condominio.
Che poi fosse solo Cattelan. È da quando ho aperto il thread che stai qua solo a provocare.
Quindi mettiti il cuore in pace che se c'è uno qui dentro che non è nessuno sei proprio tu, a meno che non ti sia fatto un nome al Magazzino 47 o a Casa Madiba.
Per il resto, nessuna provocazione. La banana la considero una cazzata e lo dico, ci sarebbe libertà di espressione. D'altra parte ho aperto il topic delle arti figurative dicendo che considero un pò sopravvalutato Leonardo. Che forse è un pò più importante di quello sfigato di Cattelan.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
il che, eventualmente, non significa che quello che fai tu vada beneNK7 ha scritto:Guarda caso conosco un tuo amicone che ha lo stesso modus operandi da decenni, stranamente di lui non ti lamenti mai. Curioso neh?balbysauro ha scritto: ogni tanto ne insulti pesantemente altri, solo perchè la pensano diversamente da te
quando un utente insulta un altro utente non è una cosa che mi riguarda e non intervengo: non sono amministratore, moderatore o altro
nè infatti l'ho mai fatto prima con te
vuoi dare del coglione a chiaky e chiaky vuole ricambiare? fatti vostri
mi hai mai visto scrivere qualcosa in quei casi? non lo faccio con te, non lo faccio col mio amicone
ma se mi scrivi che non sono pertinente o che posto cazzate, la punta alle matite la comincio a fare pure io su come si sta in un forum
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Figurati, ti trovo semplicemente una nullità come uomo, tutto il resto è conseguenza.chiaky ha scritto:No...il problema è che tu approcciandoti a me riporti in auge Esopo e la favola della volpe e dell'uva. Il fatto è che alla volpe non va mai troppo beneNK7 ha scritto:Ma chi diavolo sei tu per sancire a mo' di sentenza cosa è cazzata e cosa non lo è? Sei un critico? Non mi pare. Quel che è sicuro è che di Cattelan si parlerà ancora tra un secolo, di te tra dieci anni si ricorderà manco l'amministratore del condominio.
Che poi fosse solo Cattelan. È da quando ho aperto il thread che stai qua solo a provocare.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
NK7 ha scritto:Figurati, ti trovo semplicemente una nullità come uomo, tutto il resto è conseguenza.chiaky ha scritto:No...il problema è che tu approcciandoti a me riporti in auge Esopo e la favola della volpe e dell'uva. Il fatto è che alla volpe non va mai troppo beneNK7 ha scritto:Ma chi diavolo sei tu per sancire a mo' di sentenza cosa è cazzata e cosa non lo è? Sei un critico? Non mi pare. Quel che è sicuro è che di Cattelan si parlerà ancora tra un secolo, di te tra dieci anni si ricorderà manco l'amministratore del condominio.
Che poi fosse solo Cattelan. È da quando ho aperto il thread che stai qua solo a provocare.
Un disadattato che mi dà della nullità
Mi fa quasi piacere.
E non scherzo.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Sono d'accordo, facciamo che qualcuno evita definitivamente i solo un idiota può pensare che e simili tanto per cominciare? Che guarda caso nei periodi in cui non posta l'amicone i flame sono pari a zero, vedi un po' le coincidenze.balbysauro ha scritto:il che, eventualmente, non significa che quello che fai tu vada beneNK7 ha scritto:Guarda caso conosco un tuo amicone che ha lo stesso modus operandi da decenni, stranamente di lui non ti lamenti mai. Curioso neh?balbysauro ha scritto: ogni tanto ne insulti pesantemente altri, solo perchè la pensano diversamente da te
Sì sai, al dodicesimo post fintamente scherzoso di fatto perculatorio, non tuo, magari si perde la pazienza.ma se mi scrivi che non sono pertinente o che posto cazzate, la punta alle matite la comincio a fare pure io su come si sta in un forum
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
La perdi spesso belin.NK7 ha scritto:Sono d'accordo, facciamo che qualcuno evita definitivamente i solo un idiota può pensare che e simili tanto per cominciare? Che guarda caso nei periodi in cui non posta l'amicone i flame sono pari a zero, vedi un po' le coincidenze.balbysauro ha scritto:il che, eventualmente, non significa che quello che fai tu vada beneNK7 ha scritto: Guarda caso conosco un tuo amicone che ha lo stesso modus operandi da decenni, stranamente di lui non ti lamenti mai. Curioso neh?
Sì sai, al dodicesimo post fintamente scherzoso di fatto perculatorio, non tuo, magari si perde la pazienza.ma se mi scrivi che non sono pertinente o che posto cazzate, la punta alle matite la comincio a fare pure io su come si sta in un forum
E' da quando sei qui dentro che litighi sanguinosamente con chiunque.
Fatti qualche domandina, magari.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
ecco, questo in generale dovrebbero farlo un po' tuttibalbysauro ha scritto:la mia era una cazzata postata perchè prendo alla leggera la vita, quando posso
e certe volte pure quando non posso
e comunque ricordiamo che Chang mangia la banana con la presa bimane (cit.)
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Che poi, minchia, sta banana il buon Cattelan ora la sostituirà con un'altra. Piglia il suo scotch, va dal fruttivendolo e rifà il suo capolavoro.
Il primo a non prendersi sul serio è Cattelan, che ci piglia tutti per i fondelli e si fa delle belle risate.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
I miei compaesani non si sono fatti attendere
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Cattelan piu' o meno considerato scarsissimo da centinaia di critici d'arte, eh
Ma, per ovvi motivi, se, secondo altri (o gli stessi) critici, 'arte e' cio' che vende', allora chiunque venda qualcosa dicendo che e' arte e' per definizione un grande artista.
'Arte' un termine con molti significati diversi ed e' evidente che oggi non ci sia contraddizione nel dire che qualcosa sia 'artisticamente un capolavoro' e insieme 'una cazzata'.
Altrettanto ovviamente, tutti i gusti sono gusti, ed e' evidente che uno possa apprezzare assai delle opere concettuali (come no).
Quel che trovo abbasta disdicevole, in una lingua evoluta come l'italiano (o l'inglese, o altre), e' l'uso di un termine cosi' vago come 'arte' per definire oggetti molto diversi. Di solito, quando si usano molto questi vocaboli vaghi e soggetti a diverse interpretazioni (come 'naturale' o 'liberta'), arriva sempre qualcuno che cerca di fregarti.
Se esistessero termini diversi per diversi tipi di arte, termini diversi per liberta' e natura, forse vivremmo in un linguaggio piu' ricco che ci renderebbe migliori.
Esempi:
- Una cosa avviene di solito in natura, quindi lascio immaginare che chi e' contro questa natura e' un depravato, per dire.
- Essere liberi dalle catene e' bello, quindi lascio immaginare che essere liberi da leggi statali sul mercato sia bello
- Una certa arte e' bella, quindi lascio immaginare che anche una opera d'arte venduta come tale allora produca gli stessi effetti positivi.
Ovviamente non tutti cercano di fregarti, ma spesso e' anche inconsapevole.
Non mi sorprenderebbe, francamente, che un giorno l'arte diventi di moda quando 'non concettuale', non intenzionale, non umana. Per dire, un ramo caduto per caso in un parco, ma senza che nessun umano decidesse che quella e' arte.
Ad esempio sarebbe interessante un museo del tipo che delle teche di vetro sono calate a caso in certi parchi o strade e poi quel che c'e' sotto c'e' sotto, e' opera d'arte, casuale. Pero' gia' questo sarebbe troppo intenzionale, probabilmente, ci sarebbe sempre una idea dietro.
Non mi stupirebbe nemmeno che una citta', a un certo punto, che so, Poggibonsi, dica 'tutta la nostra citta' e' un museo non intenzionale, in modo provocatorio rispetto all'arte concettuale' e che tutta la citta' diventi un museo a cielo aperto dove si paga per vedere, che so 'un marciapiede che diventa capolavoro artistico senza che nessuno abbia voluto immaginarlo tale'.
Sarebbe uno sviluppo interessante.
Ma, per ovvi motivi, se, secondo altri (o gli stessi) critici, 'arte e' cio' che vende', allora chiunque venda qualcosa dicendo che e' arte e' per definizione un grande artista.
'Arte' un termine con molti significati diversi ed e' evidente che oggi non ci sia contraddizione nel dire che qualcosa sia 'artisticamente un capolavoro' e insieme 'una cazzata'.
Altrettanto ovviamente, tutti i gusti sono gusti, ed e' evidente che uno possa apprezzare assai delle opere concettuali (come no).
Quel che trovo abbasta disdicevole, in una lingua evoluta come l'italiano (o l'inglese, o altre), e' l'uso di un termine cosi' vago come 'arte' per definire oggetti molto diversi. Di solito, quando si usano molto questi vocaboli vaghi e soggetti a diverse interpretazioni (come 'naturale' o 'liberta'), arriva sempre qualcuno che cerca di fregarti.
Se esistessero termini diversi per diversi tipi di arte, termini diversi per liberta' e natura, forse vivremmo in un linguaggio piu' ricco che ci renderebbe migliori.
Esempi:
- Una cosa avviene di solito in natura, quindi lascio immaginare che chi e' contro questa natura e' un depravato, per dire.
- Essere liberi dalle catene e' bello, quindi lascio immaginare che essere liberi da leggi statali sul mercato sia bello
- Una certa arte e' bella, quindi lascio immaginare che anche una opera d'arte venduta come tale allora produca gli stessi effetti positivi.
Ovviamente non tutti cercano di fregarti, ma spesso e' anche inconsapevole.
Non mi sorprenderebbe, francamente, che un giorno l'arte diventi di moda quando 'non concettuale', non intenzionale, non umana. Per dire, un ramo caduto per caso in un parco, ma senza che nessun umano decidesse che quella e' arte.
Ad esempio sarebbe interessante un museo del tipo che delle teche di vetro sono calate a caso in certi parchi o strade e poi quel che c'e' sotto c'e' sotto, e' opera d'arte, casuale. Pero' gia' questo sarebbe troppo intenzionale, probabilmente, ci sarebbe sempre una idea dietro.
Non mi stupirebbe nemmeno che una citta', a un certo punto, che so, Poggibonsi, dica 'tutta la nostra citta' e' un museo non intenzionale, in modo provocatorio rispetto all'arte concettuale' e che tutta la citta' diventi un museo a cielo aperto dove si paga per vedere, che so 'un marciapiede che diventa capolavoro artistico senza che nessuno abbia voluto immaginarlo tale'.
Sarebbe uno sviluppo interessante.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
E comunque:
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"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Gino De Dominicis:
La mozzarella in carrozza.
https://pincopanco.com/home/mozzarella? ... 6jS4LUGHB0
La mozzarella in carrozza.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
https://www.ilpost.it/2019/12/09/cattel ... an-banana/
Da giorni si parla di Comedian (Comico), un’opera d’arte di Maurizio Cattelan esposta alla fiera d’arte contemporanea Art Basel Miami. L’opera è una banana vera attaccata al muro con uno spesso nastro adesivo grigio, venduta per 120 mila dollari (circa 108mila euro). Sabato la banana era stata mangiata da David Datuna, un visitatore a sua volta artista, che l’ha staccata dal muro e si è fatto filmare mentre la mangiava. Datuna ha spiegato che anche la sua era un’esibizione artistica: Hungry artist, cioè Artista affamato.
L’opera è la prima di una serie di tre, e anche la seconda è stata venduta a un prezzo simile. Farebbe riferimento alla battuta di un personaggio della serie tv Arrested Development, Lucille Bluth, sui ricchi che non sanno quanto costa una banana; Cattelan ha spiegato di averla comprata a un mercato locale di Miami pagandola circa 30 centesimi di dollaro. Domenica mattina l’opera è stata ritirata dalla fiera a causa del clamore e della folla eccessiva che si assiepava e ci si fotografava davanti. Come accade spesso, le irriverenti invenzioni di Cattelan provocano sconcerto e indignazione – come può una banana attaccata al muro essere considerata arte? come può qualcuno pagarla 120mila dollari? – e lo stesso gesto di Datuna è difficile da inquadrare come scherzo, riflessione artistica o semplice auto-promozione.
Il critico d’arte del New York Times Jason Farago ha provato a fare un po’ di chiarezza o perlomeno a raccontare il punto di vista di un esperto, in quella che ha definito una «difesa (a denti stretti) della banana da 120mila dollari».
Per prima cosa Farago liquida Datona: «Non ho molto da dire sul tizio che si è mangiato la banana di Cattelan: continua una lunga tradizione di gente che prende le cose alla lettera e a cui piace riportare sulla Terra l’arte concettuale dal regno delle idee. Molti artisti si sono liberati in Fountain, l’urinatoio capovolto di Marcel Duchamp e si racconta che nel 1966 John Lennon avesse preso una mela alla prima installazione di Yoko Ono e le avesse dato un morso. Si conobbero così».
Il fatto che la banana appesa sia stata mangiata, peraltro, non significa che l’opera sia stata distrutta. L’opera è l’idea, non la banana materiale in sé. «Se compri un’opera luminosa di Dan Flavin [artista famoso per le installazioni realizzate con lampade e neon, ndr] e un suo bulbo fluorescente inizia a sfarfallare, lo cambi con uno nuovo», spiega Farago. Con la banana è ancora più facile e lo stesso Cattelan aveva preparato le istruzioni, consigliando di cambiare il frutto una ogni sette-dieci giorni.
«E quindi, è arte?», chiede Farago. «Questa banana non è soltanto una banana ed è anche un contorto commento sulla sessualità maschile, sulle monocolture genetiche o sulla geopolitica centroamericana? […] Lasciate che vi rassicuri, non siete degli ottusi conformisti se trovate tutto un po’ fuori di testa. La follia e la sensazione avvilente che una cultura che un tempo incoraggiava la bellezza sublime e che oggi permette solo giochetti ebeti sono gli strumenti da lavoro di Cattelan. Forse apprezzerete meglio il suo lavoro se considerate due cose: una formale, una sociale».
Per prima cosa, infatti, l’opera non è soltanto una banana ma una banana appesa al muro con del nastro adesivo, che da anni è una delle cifre stilistiche di Cattelan. L’operazione è più complessa di quella che facevano i dadaisti a inizio secolo, quando prendevano un oggetto comune e lo dichiaravano arte, e si inserisce all’interno della decennale riflessione di Cattelan sulla tecnica della sospensione, che «rende l’ovvio ridicolo, sgonfia e sconfigge le pretese dell’arte precedente». Fanno parte di questo filone l’opera Novecento (1997), un cavallo imbalsamato appeso con delle imbracature al barocco soffitto del castello di Rivoli, come fosse un candelabro – «fa collassare sia la pomposità marziale del fascismo sia la futilità dell’arte moderna» – e La Rivoluzione Siamo Noi (2000), una miniatura di Cattelan che penzola da un appendiabiti «come un cosciotto di prosciutto». Anche la sua retrospettiva al Guggenheim nel 2011 venne allestita appendendo le opere al soffitto del museo, «come panni stesi ad asciugare».
La sospensione resa attraverso il nastro isolante ha una storia nell’arte di Cattelan, e forse l’antecedente più importante è A Perfect Day (1999), esistita per poche ore durante l’inaugurazione di una mostra, quando Cattelan appese il suo gallerista Massimo De Carlo a un muro bianco con il nastro adesivo «in una grottesca ma non meno impressionante crocifissione».
L’altro punto da considerare, secondo Farago, è che Cattelan rivolge queste prese in giro al mondo dell’arte dall’interno, e non dal di fuori in modo cinico e semplicistico: «La sua intera carriera è un manifesto sul desiderio impossibile di creare arte in modo sincero, districandosi dal denaro e dai suoi stessi dubbi». In questo Cattelan è l’opposto di Banksy, il più noto artista di graffiti al mondo, critico e sprezzante verso il mondo dell’arte, i suoi meccanismi e la sua mercificazione. Banksy raffigurò la vendita di un quadro con sopra scritto solo: «Non posso credere che voi coglioni compriate (ma anche “crediate a”) questa merda», e nel febbraio del 2019 nel momento in cui un suo quadro venne battuto all’asta da Sotheby’s per 1,8 milioni di euro si attivò un meccanismo che lo tagliò a strisce e lo distrusse parzialmente, cosa che ne aumentò il valore.
Secondo Farago l’atteggiamento di Banksy asseconda la convinzione diffusa che gli artisti siano tutti impostori, e che i musei, i collezionisti e i critici siano tonti o truffatori: è per il comportamento «fraudolento» – ma la parola italiana più adatta, per quanto volgare, sarebbe “paraculo” – di gente come Banksy che il pubblico crede che sia stato lo stesso Cattelan a rubare il suo water d’oro dal palazzo inglese, a settembre scorso.
«I veri artisti non ti ingannano. Quello che rende Cattelan un artista avvincente e quello che invece rende Banksy un buffone noioso e culturalmente irrilevante è precisamente la volontà di Cattelan di inserire se stesso nel sistema economico, sociale, riflessivo che struttura quello che vediamo e come lo valutiamo. Ha senso che un artista trovi questi sistemi scoraggianti e che la banana attaccata con lo scotch e il cavallo sospeso testimonino il suo e il nostro essere confinati nel mercato e nella storia. Per questo il titolo, Comico, è ironico: per Cattelan, come per tutti i migliori clown, è la tragedia a rendere le nostre certezze scivolose come una buccia di banana».
Da giorni si parla di Comedian (Comico), un’opera d’arte di Maurizio Cattelan esposta alla fiera d’arte contemporanea Art Basel Miami. L’opera è una banana vera attaccata al muro con uno spesso nastro adesivo grigio, venduta per 120 mila dollari (circa 108mila euro). Sabato la banana era stata mangiata da David Datuna, un visitatore a sua volta artista, che l’ha staccata dal muro e si è fatto filmare mentre la mangiava. Datuna ha spiegato che anche la sua era un’esibizione artistica: Hungry artist, cioè Artista affamato.
L’opera è la prima di una serie di tre, e anche la seconda è stata venduta a un prezzo simile. Farebbe riferimento alla battuta di un personaggio della serie tv Arrested Development, Lucille Bluth, sui ricchi che non sanno quanto costa una banana; Cattelan ha spiegato di averla comprata a un mercato locale di Miami pagandola circa 30 centesimi di dollaro. Domenica mattina l’opera è stata ritirata dalla fiera a causa del clamore e della folla eccessiva che si assiepava e ci si fotografava davanti. Come accade spesso, le irriverenti invenzioni di Cattelan provocano sconcerto e indignazione – come può una banana attaccata al muro essere considerata arte? come può qualcuno pagarla 120mila dollari? – e lo stesso gesto di Datuna è difficile da inquadrare come scherzo, riflessione artistica o semplice auto-promozione.
Il critico d’arte del New York Times Jason Farago ha provato a fare un po’ di chiarezza o perlomeno a raccontare il punto di vista di un esperto, in quella che ha definito una «difesa (a denti stretti) della banana da 120mila dollari».
Per prima cosa Farago liquida Datona: «Non ho molto da dire sul tizio che si è mangiato la banana di Cattelan: continua una lunga tradizione di gente che prende le cose alla lettera e a cui piace riportare sulla Terra l’arte concettuale dal regno delle idee. Molti artisti si sono liberati in Fountain, l’urinatoio capovolto di Marcel Duchamp e si racconta che nel 1966 John Lennon avesse preso una mela alla prima installazione di Yoko Ono e le avesse dato un morso. Si conobbero così».
Il fatto che la banana appesa sia stata mangiata, peraltro, non significa che l’opera sia stata distrutta. L’opera è l’idea, non la banana materiale in sé. «Se compri un’opera luminosa di Dan Flavin [artista famoso per le installazioni realizzate con lampade e neon, ndr] e un suo bulbo fluorescente inizia a sfarfallare, lo cambi con uno nuovo», spiega Farago. Con la banana è ancora più facile e lo stesso Cattelan aveva preparato le istruzioni, consigliando di cambiare il frutto una ogni sette-dieci giorni.
«E quindi, è arte?», chiede Farago. «Questa banana non è soltanto una banana ed è anche un contorto commento sulla sessualità maschile, sulle monocolture genetiche o sulla geopolitica centroamericana? […] Lasciate che vi rassicuri, non siete degli ottusi conformisti se trovate tutto un po’ fuori di testa. La follia e la sensazione avvilente che una cultura che un tempo incoraggiava la bellezza sublime e che oggi permette solo giochetti ebeti sono gli strumenti da lavoro di Cattelan. Forse apprezzerete meglio il suo lavoro se considerate due cose: una formale, una sociale».
Per prima cosa, infatti, l’opera non è soltanto una banana ma una banana appesa al muro con del nastro adesivo, che da anni è una delle cifre stilistiche di Cattelan. L’operazione è più complessa di quella che facevano i dadaisti a inizio secolo, quando prendevano un oggetto comune e lo dichiaravano arte, e si inserisce all’interno della decennale riflessione di Cattelan sulla tecnica della sospensione, che «rende l’ovvio ridicolo, sgonfia e sconfigge le pretese dell’arte precedente». Fanno parte di questo filone l’opera Novecento (1997), un cavallo imbalsamato appeso con delle imbracature al barocco soffitto del castello di Rivoli, come fosse un candelabro – «fa collassare sia la pomposità marziale del fascismo sia la futilità dell’arte moderna» – e La Rivoluzione Siamo Noi (2000), una miniatura di Cattelan che penzola da un appendiabiti «come un cosciotto di prosciutto». Anche la sua retrospettiva al Guggenheim nel 2011 venne allestita appendendo le opere al soffitto del museo, «come panni stesi ad asciugare».
La sospensione resa attraverso il nastro isolante ha una storia nell’arte di Cattelan, e forse l’antecedente più importante è A Perfect Day (1999), esistita per poche ore durante l’inaugurazione di una mostra, quando Cattelan appese il suo gallerista Massimo De Carlo a un muro bianco con il nastro adesivo «in una grottesca ma non meno impressionante crocifissione».
L’altro punto da considerare, secondo Farago, è che Cattelan rivolge queste prese in giro al mondo dell’arte dall’interno, e non dal di fuori in modo cinico e semplicistico: «La sua intera carriera è un manifesto sul desiderio impossibile di creare arte in modo sincero, districandosi dal denaro e dai suoi stessi dubbi». In questo Cattelan è l’opposto di Banksy, il più noto artista di graffiti al mondo, critico e sprezzante verso il mondo dell’arte, i suoi meccanismi e la sua mercificazione. Banksy raffigurò la vendita di un quadro con sopra scritto solo: «Non posso credere che voi coglioni compriate (ma anche “crediate a”) questa merda», e nel febbraio del 2019 nel momento in cui un suo quadro venne battuto all’asta da Sotheby’s per 1,8 milioni di euro si attivò un meccanismo che lo tagliò a strisce e lo distrusse parzialmente, cosa che ne aumentò il valore.
Secondo Farago l’atteggiamento di Banksy asseconda la convinzione diffusa che gli artisti siano tutti impostori, e che i musei, i collezionisti e i critici siano tonti o truffatori: è per il comportamento «fraudolento» – ma la parola italiana più adatta, per quanto volgare, sarebbe “paraculo” – di gente come Banksy che il pubblico crede che sia stato lo stesso Cattelan a rubare il suo water d’oro dal palazzo inglese, a settembre scorso.
«I veri artisti non ti ingannano. Quello che rende Cattelan un artista avvincente e quello che invece rende Banksy un buffone noioso e culturalmente irrilevante è precisamente la volontà di Cattelan di inserire se stesso nel sistema economico, sociale, riflessivo che struttura quello che vediamo e come lo valutiamo. Ha senso che un artista trovi questi sistemi scoraggianti e che la banana attaccata con lo scotch e il cavallo sospeso testimonino il suo e il nostro essere confinati nel mercato e nella storia. Per questo il titolo, Comico, è ironico: per Cattelan, come per tutti i migliori clown, è la tragedia a rendere le nostre certezze scivolose come una buccia di banana».
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Sergio Dangelo risulta a qualcuno?
Un amico, grandissimo appassionato d'arte, ci ha cenato assieme (per la prima volta) stasera e mi dice che è ancora estremamente lucido nonostante le sue ottantasette primavere.
Un amico, grandissimo appassionato d'arte, ci ha cenato assieme (per la prima volta) stasera e mi dice che è ancora estremamente lucido nonostante le sue ottantasette primavere.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
paoolino ha scritto: Datuna ha spiegato che anche la sua era un’esibizione artistica: Hungry artist, cioè Artista affamato.
Ma davvero dobbiamo dar conto a questa gentaglia?
Aspetto qualcuno che si faccia saltare in una mostra.
L' "artista esplosivo. Coi parenti delle vittime felici che siano entrati, i defunti, nella storia dell'arte.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Per qualche motivo astruso ho vissuto un anno a Monaco senza mai visitare questa autentica meraviglia, il museo Brandhorst. Provveduto ieri. Lo vedi dall'esterno e già sai di essere nel posto giusto per gli amanti dell'arte vera:
All'interno almeno una decina di capolavori assoluti oltre alla più grande collezione di opere di Warhol in Europa:
Su tutti svetta questo mirabile capolavoro di Damien Hirst, genio autentico che solo i fetusi fallocefali come Sgarbi e relativi fanboy possono disprezzare: In This Terrible Moment We Are All Victims of An Environment That Refuses to Acknowledge the Soul il visionario titolo, 27mila pillole tutte diverse realizzate dall'artista e disposte in una teca a specchio che riflette l'immagine dello spettatore:
Chiara la riflessione che pone Hirst: crediamo davvero possa esistere una medicina per ogni malattia, comprese quelle dell'anima? Non siamo forse anche noi complici della deriva scientocratica della società? Responsabili della progressiva spersonalizzazione di un mondo in cui i farmaci hanno rimpiazzato la spiritualità?
Altre meraviglie esposte: un piano intero dedicato a Twombly, il bellissimo Amore di Koons, e poi a seguire Quaytman, Ruscha, Haring
e per finire questa favolosa composizione realizzata con neon intermittenti di Bruce Nauman:
Museo caldamente consigliato, cinque ore e sarei rimasto volentieri più a lungo (mi hanno di fatto buttato fuori per chiusura ). Cibo per la mente!
All'interno almeno una decina di capolavori assoluti oltre alla più grande collezione di opere di Warhol in Europa:
Su tutti svetta questo mirabile capolavoro di Damien Hirst, genio autentico che solo i fetusi fallocefali come Sgarbi e relativi fanboy possono disprezzare: In This Terrible Moment We Are All Victims of An Environment That Refuses to Acknowledge the Soul il visionario titolo, 27mila pillole tutte diverse realizzate dall'artista e disposte in una teca a specchio che riflette l'immagine dello spettatore:
Chiara la riflessione che pone Hirst: crediamo davvero possa esistere una medicina per ogni malattia, comprese quelle dell'anima? Non siamo forse anche noi complici della deriva scientocratica della società? Responsabili della progressiva spersonalizzazione di un mondo in cui i farmaci hanno rimpiazzato la spiritualità?
Altre meraviglie esposte: un piano intero dedicato a Twombly, il bellissimo Amore di Koons, e poi a seguire Quaytman, Ruscha, Haring
e per finire questa favolosa composizione realizzata con neon intermittenti di Bruce Nauman:
Museo caldamente consigliato, cinque ore e sarei rimasto volentieri più a lungo (mi hanno di fatto buttato fuori per chiusura ). Cibo per la mente!
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Hirst geniale
F.F.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Hell yes. Di lui c'erano anche E.M.I. e Waste (Twice), se vogliamo ancora più mordaci ma di minore impatto visivo:Johnny Rex ha scritto:Hirst geniale
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Aspetto con ansia commenti, specie sulla prima delle due opere
F.F.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Sì anch'io non vedo l'ora prevedo il consueto spessore intellettuale, del tipo questo poteva farlo anche un bambino di tre anni e c'era anche il lampadario di mia zia?
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
La prima di Hirst, straordinaria. Geniale a dir poco.
Il resto postato, alcune cose mi piacciono, altre mi paiono cialtronate.
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"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
a me che sono vagamente ossessivo-compulsivo, quella parata di pillole tutte ben allineate sia in orizzontale che in verticale dà un senso di godimento al di là del messaggio dell'opera
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
RafaSaurobalbysauro ha scritto:a me che sono vagamente ossessivo-compulsivo,
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Molto onestamente, la prima di Hirst, con annessa spiegazione è fantastica.NK7 ha scritto:Sì anch'io non vedo l'ora prevedo il consueto spessore intellettuale, del tipo questo poteva farlo anche un bambino di tre anni e c'era anche il lampadario di mia zia?
Il problema è che le opere concettuali, senza spiegazione a contorno, spesso mi restano vuote. Manco di fantasia per comprenderle.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Ecco vidi una sua mostra a Vienna qualche anno fa, e la trovai interessanten’opera luminosa di Dan Flavin [artista famoso per le installazioni realizzate con lampade e neon, ndr]
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
A mio avviso alcune opere andrebbero ammirate non tanto per essere comprese nel vero senso della parola quanto per lasciarsi trasportare dalle emozioni che comunicano. Nascono per stimolare sensi e fantasia, agiscono sul subconscio e in quanto tali spesso sfuggono a una spiegazione razionale, che pure può esistere. Non ha senso tentare di "comprendere" un Pollock ad esempio, è arte che nasce per scopi diversi dalla sua giustificazione su base razionale.Ombra84 ha scritto:Molto onestamente, la prima di Hirst, con annessa spiegazione è fantastica.NK7 ha scritto:Sì anch'io non vedo l'ora prevedo il consueto spessore intellettuale, del tipo questo poteva farlo anche un bambino di tre anni e c'era anche il lampadario di mia zia?
Il problema è che le opere concettuali, senza spiegazione a contorno, spesso mi restano vuote. Manco di fantasia per comprenderle.
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Re: Arte degenerata: dal dadaismo alla body art
Visitato oggi il Kunstmuseum di Stoccarda. Dedicato per lo più ad artisti tedeschi, prime sale riservate a una favolosa collezione di tele di Otto Dix:
Si prosegue con meraviglie sensoriali più oniriche come questo Wachsraum, un cunicolo interamente costruito in...cera d'api
e Giant Piccadilly di Dieter Roth, realizzato con cacao fuso e colla:
oltre alla ricerca metalinguistica di Joseph Kosuth e Heinz Gappmayr:
e infine un paio di mirabili esempi di Op Art, qui purtroppo la foto non è in grado di restituire il gioco di luci e riflessi ma l'effetto dal vivo era mesmerizzante:
Piaciute moltissimo anche queste composizioni di Schliechter (nastro adesivo) e Sarah Morris:
Presenti un paio di installazioni notevoli ma difficilmente fotografabili e impossibili da cogliere pienamente senza essere vissute in loco in prima persona.
Nel complesso una visita piacevole, forse un po' meno pugno nello stomaco rispetto allo spettacolare Brandhorst ma una tappa comunque d'obbligo se capitate in zona. Domani carico qualcosa della Staatsgalerie, museo che ha riservato più di una sorpresa...
Si prosegue con meraviglie sensoriali più oniriche come questo Wachsraum, un cunicolo interamente costruito in...cera d'api
e Giant Piccadilly di Dieter Roth, realizzato con cacao fuso e colla:
oltre alla ricerca metalinguistica di Joseph Kosuth e Heinz Gappmayr:
e infine un paio di mirabili esempi di Op Art, qui purtroppo la foto non è in grado di restituire il gioco di luci e riflessi ma l'effetto dal vivo era mesmerizzante:
Piaciute moltissimo anche queste composizioni di Schliechter (nastro adesivo) e Sarah Morris:
Presenti un paio di installazioni notevoli ma difficilmente fotografabili e impossibili da cogliere pienamente senza essere vissute in loco in prima persona.
Nel complesso una visita piacevole, forse un po' meno pugno nello stomaco rispetto allo spettacolare Brandhorst ma una tappa comunque d'obbligo se capitate in zona. Domani carico qualcosa della Staatsgalerie, museo che ha riservato più di una sorpresa...
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