Storie di calcio e non...
Re: Storie di calcio e non...
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...
Ha ragione Balby, lui è Checco Zalone. Ai personaggi così si ispira
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Re: Storie di calcio e non...
l'ho detto io Checco Zalone, però è senza dubbio così
Re: Storie di calcio e non...
Parentesi assai simpatica, dai.
Picci, il momento d'oro continua: è il calciatore più ricercato su TransferMarkt
https://www.tranilive.it/sport/calcio/8 ... nsfermarkt
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Re: Storie di calcio e non...
Sneijder: "Se mi fossi impegnato, sarei stato ricordato come Messi e Ronaldo"
https://sport.sky.it/calcio/2019/11/21/ ... intervista
https://sport.sky.it/calcio/2019/11/21/ ... intervista
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Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: Storie di calcio e non...
Anche Nasty concorda.Monheim ha scritto:Sneijder: "Se mi fossi impegnato, sarei stato ricordato come Messi e Ronaldo"
https://sport.sky.it/calcio/2019/11/21/ ... intervista
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Storie di calcio e non...
si è impegnato quando contava davveroMonheim ha scritto:Sneijder: "Se mi fossi impegnato, sarei stato ricordato come Messi e Ronaldo"
https://sport.sky.it/calcio/2019/11/21/ ... intervista
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: Storie di calcio e non...
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Storie di calcio e non...
Carlos “Kaiser”, la leggenda del calciatore che non ha mai giocato una partita
https://www.google.com/amp/s/www.ilfatt ... 78878/amp/
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Re: Storie di calcio e non...
Dicono che Mourinho abbia la personalità e la faccia tosta per poter rispondere a tutti.
Beh, non proprio a tutti.
Esattamente 7 anni fa, ci fu un uomo, anzi un omone, che ammutolì lui e tutta la panchina del Real Madrid.
Era un derby.
3 Dicembre 2012, stadio Bernabeu, Real-Atletico...
La partita si anima, la tensione sale e dalle panchine iniziano gli insulti e le provocazioni.
Poi di colpo dalla panchina dell'Atletico esce il vice di Simeone, "el mono" Burgos, che si dirige verso la panchina rivale e indica Mourinho dicendogli:
"Yo no soy Tito, yo te arranco la cabeza !",
("Io non sono Tito, io ti stacco la testa")
Il riferimento era alla rissa nella Supercoppa di Spagna, quando Mou aveva messo un dito nell'occhio al vice di Guardiola, il compianto Tito Villanova.
E davanti ad quello "scimmione" di quasi 2 metri nessuno della panchina del Real pensa minimamente di reagire.
E anche Josè capisce che forse è il caso di stare zitto per una volta..
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Re: Storie di calcio e non...
E' piu' basso di me, eh, non e' quasi due metriMonheim ha scritto: E davanti ad quello "scimmione" di quasi 2 metri
Ed era piu' grasso che grosso, tanto che poi si mise a camminare 15 chilometri al giorno per perdere peso, con successo. Come con successo aveva superato il cancro e smesso di fumare.
Pero' bello aggressivo lo e'
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Re: Storie di calcio e non...
un gorilla vero è sul metro e settanta
però ci vorranno 7-8 uomini per eguagliarne la forza
col "mono" magari ci fermiamo a 3-4
però ci vorranno 7-8 uomini per eguagliarne la forza
col "mono" magari ci fermiamo a 3-4
Re: Storie di calcio e non...
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 9402.shtml
Quel rifiuto ambulante di Materazzi godrei molto a vederlo su un ring con Ibra. Giusto in Italia si può/poteva trasformare in eroe nazionale un essere insulso come lui.
Quel rifiuto ambulante di Materazzi godrei molto a vederlo su un ring con Ibra. Giusto in Italia si può/poteva trasformare in eroe nazionale un essere insulso come lui.
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: Storie di calcio e non...
Spesso ci si domanda da dove arrivi la grinta argentina, o dei paesi sudamericani di lingua spagnola in generale.
Certo, è questione di carattere. Ma anche di condizioni sociali e di un luogo al tempo stesso romantico e spaventoso: el potrero.
El potrero è quel campetto di pietre, fango ed erbacce che in Sud America si trova in ogni quartiere, specialmente nei più poveri.
Lì si organizzano partite sostanzialmente senza regole, dove vince (e sopravvive) il più forte. Non esistono amichevoli e si gioca sempre scommettendo qualcosa: cibo, soldi o vestiti.
E dalla sera in avanti, per tutta la notte, si scommette in maniera ancora più pesante. Risse e sparatorie sono la normalità.
In quel contesto Tevez ha imparato a giocare senza paura e ha imparato i suoi concetti di calcio e di squadra:
"Giocare al potrero è la cosa più grande che esiste. Senza arbitro, il colpo più basso che prendi è all'altezza del collo. Se devi fare un tunnel, lo fai e ti prepari a quello che può capitare. Lì impari lo spirito di squadra, devi difendere i compagni.".
Concetti che Carlitos ha imparato a 13 anni, fingendo di averne un paio in più perché 15 anni era l'età minima per partecipare.
Stessa tattica usata da Juan Romàn Riquelme, che a 13 anni giocava nella squadra del padre Cacho, che parlava del potrero come della miglior scuola calcio possibile per il figlio:
"Prendeva botte incredibili. Ma ha imparato a proteggere la palla e a passarla più velocemente possibile. L'anno dopo però lo abbiamo fatto smettere, troppo pericoloso."
Chi arriva dal potrero difficilmente avrà paura di partite in uno stadio...
#ElPotrero
Certo, è questione di carattere. Ma anche di condizioni sociali e di un luogo al tempo stesso romantico e spaventoso: el potrero.
El potrero è quel campetto di pietre, fango ed erbacce che in Sud America si trova in ogni quartiere, specialmente nei più poveri.
Lì si organizzano partite sostanzialmente senza regole, dove vince (e sopravvive) il più forte. Non esistono amichevoli e si gioca sempre scommettendo qualcosa: cibo, soldi o vestiti.
E dalla sera in avanti, per tutta la notte, si scommette in maniera ancora più pesante. Risse e sparatorie sono la normalità.
In quel contesto Tevez ha imparato a giocare senza paura e ha imparato i suoi concetti di calcio e di squadra:
"Giocare al potrero è la cosa più grande che esiste. Senza arbitro, il colpo più basso che prendi è all'altezza del collo. Se devi fare un tunnel, lo fai e ti prepari a quello che può capitare. Lì impari lo spirito di squadra, devi difendere i compagni.".
Concetti che Carlitos ha imparato a 13 anni, fingendo di averne un paio in più perché 15 anni era l'età minima per partecipare.
Stessa tattica usata da Juan Romàn Riquelme, che a 13 anni giocava nella squadra del padre Cacho, che parlava del potrero come della miglior scuola calcio possibile per il figlio:
"Prendeva botte incredibili. Ma ha imparato a proteggere la palla e a passarla più velocemente possibile. L'anno dopo però lo abbiamo fatto smettere, troppo pericoloso."
Chi arriva dal potrero difficilmente avrà paura di partite in uno stadio...
#ElPotrero
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...
Ok non è la stessa cosa, ma io quando giocavo a calcio (giocato fino all'under 19), in trasferta spesso aizzavo il pubblico contro di me perchè mi piaceva il clima da corrida e rendevo bene particolarmente in quelle situazioni da sangue e arena
Ma in un paio di occasioni il pullmino che ci riportava a casa è dovuto entrare quasi negli spogliatoi, perchè qualcuno del pubblico aveva assediato l'uscita aspettando di vedermi uscire
Ma in un paio di occasioni il pullmino che ci riportava a casa è dovuto entrare quasi negli spogliatoi, perchè qualcuno del pubblico aveva assediato l'uscita aspettando di vedermi uscire
Tutto verde su tennistalker
Re: Storie di calcio e non...
Il vero Pallone d'Oro.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...
Monheim ha scritto:Spesso ci si domanda da dove arrivi la grinta argentina, o dei paesi sudamericani di lingua spagnola in generale.
Certo, è questione di carattere. Ma anche di condizioni sociali e di un luogo al tempo stesso romantico e spaventoso: el potrero.
El potrero è quel campetto di pietre, fango ed erbacce che in Sud America si trova in ogni quartiere, specialmente nei più poveri.
Lì si organizzano partite sostanzialmente senza regole, dove vince (e sopravvive) il più forte. Non esistono amichevoli e si gioca sempre scommettendo qualcosa: cibo, soldi o vestiti.
E dalla sera in avanti, per tutta la notte, si scommette in maniera ancora più pesante. Risse e sparatorie sono la normalità.
In quel contesto Tevez ha imparato a giocare senza paura e ha imparato i suoi concetti di calcio e di squadra:
"Giocare al potrero è la cosa più grande che esiste. Senza arbitro, il colpo più basso che prendi è all'altezza del collo. Se devi fare un tunnel, lo fai e ti prepari a quello che può capitare. Lì impari lo spirito di squadra, devi difendere i compagni.".
Concetti che Carlitos ha imparato a 13 anni, fingendo di averne un paio in più perché 15 anni era l'età minima per partecipare.
Stessa tattica usata da Juan Romàn Riquelme, che a 13 anni giocava nella squadra del padre Cacho, che parlava del potrero come della miglior scuola calcio possibile per il figlio:
"Prendeva botte incredibili. Ma ha imparato a proteggere la palla e a passarla più velocemente possibile. L'anno dopo però lo abbiamo fatto smettere, troppo pericoloso."
Chi arriva dal potrero difficilmente avrà paura di partite in uno stadio...
#ElPotrero
Un po' lungo, ma vale la pena
http://www.scielo.br/scielo.php?script= ... 8000200013
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Storie di calcio e non...
Avevo già consigliato sto gradevole canale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
I capelli iniziarono a diventare bianchi già da ragazzo.
In pochi anni si trovò la testa completamente di color argento. I lineamenti da giovane e i capelli grigi lo fecero scegliere da una compagnia assicurativa per una pubblicità per dei fondi di investimento.
E giocando a calcio, per tutti fu semplice l'accostamento con un grande del passato diventato "bianco" presto, Roberto Bettega, e come lui fu soprannominato "Penna bianca".
Che ci fosse la Juve nel destino di Fabrizio Ravanelli era chiaro già dal soprannome.
Il contatto con la realtà bianconera ci fu una notte dell'estate del 1992 «Una notte, quando verso l’una suonò il telefono di casa, al mio povero babbo Carlo per poco non venne un infarto. Era Boniperti. Convocò lui e mio fratello Andrea perché voleva conoscere la mia famiglia. Solo dopo che ebbe parlato con loro volle incontrare me». Poi Boniperti incontrò Ravanelli per la firma, e volle incontrarlo da solo senza procuratore, 400 milioni l'anno per iniziare la nuova avventura alla Juventus.
Un'avventura che si rivelò subito difficile. Per Ravanelli non era facile adattarsi ai ritmi di campioni come Vialli, Baggio e Moller.
La Panini non lo inserì nemmeno nelle figurine dell'album. Ma Fabrizio iniziò a fare sempre un lavoro extra, sotto lo sguardo attento di Giovanni Trapattoni, che lo portò a conquistare sempre più spazio con 22 presenze e nove gol.
Ma la svolta della carriera ci fu con l'arrivo di Lippi e con il passaggio al tridente "Tre attaccanti veri, di ruolo. Vialli, il sottoscritto e Baggio o Alex Del Piero. Potevamo garantire molte soluzioni d’attacco ed eravamo i primi a difendere. Lippi voleva dieci giocatori dietro la palla in fase di non possesso. Noi tre dovevamo coprire tutto il fronte. Quando c’era Baggio, lui rimaneva centrale, mentre Vialli ed io ci allargavamo. Con Del Piero, era Luca a occupare il centro".
Proprio questo modo di giocare portò alla vittoria dello scudetto, e in una delle vittorie decisive, quella contro il Napoli, Ravanelli segnò un gol importantissimo e festeggiò nel modo che sarebbe diventato solo il suo "Mi venne di coprirmi la faccia con la maglia. Non c’era premeditazione, puro istinto. L’uomo mascherato è nato quel giorno. Poi ho sempre festeggiato così".
Chissà se festeggerà così anche il suo compleanno...
Tanti auguri Penna Bianca
In pochi anni si trovò la testa completamente di color argento. I lineamenti da giovane e i capelli grigi lo fecero scegliere da una compagnia assicurativa per una pubblicità per dei fondi di investimento.
E giocando a calcio, per tutti fu semplice l'accostamento con un grande del passato diventato "bianco" presto, Roberto Bettega, e come lui fu soprannominato "Penna bianca".
Che ci fosse la Juve nel destino di Fabrizio Ravanelli era chiaro già dal soprannome.
Il contatto con la realtà bianconera ci fu una notte dell'estate del 1992 «Una notte, quando verso l’una suonò il telefono di casa, al mio povero babbo Carlo per poco non venne un infarto. Era Boniperti. Convocò lui e mio fratello Andrea perché voleva conoscere la mia famiglia. Solo dopo che ebbe parlato con loro volle incontrare me». Poi Boniperti incontrò Ravanelli per la firma, e volle incontrarlo da solo senza procuratore, 400 milioni l'anno per iniziare la nuova avventura alla Juventus.
Un'avventura che si rivelò subito difficile. Per Ravanelli non era facile adattarsi ai ritmi di campioni come Vialli, Baggio e Moller.
La Panini non lo inserì nemmeno nelle figurine dell'album. Ma Fabrizio iniziò a fare sempre un lavoro extra, sotto lo sguardo attento di Giovanni Trapattoni, che lo portò a conquistare sempre più spazio con 22 presenze e nove gol.
Ma la svolta della carriera ci fu con l'arrivo di Lippi e con il passaggio al tridente "Tre attaccanti veri, di ruolo. Vialli, il sottoscritto e Baggio o Alex Del Piero. Potevamo garantire molte soluzioni d’attacco ed eravamo i primi a difendere. Lippi voleva dieci giocatori dietro la palla in fase di non possesso. Noi tre dovevamo coprire tutto il fronte. Quando c’era Baggio, lui rimaneva centrale, mentre Vialli ed io ci allargavamo. Con Del Piero, era Luca a occupare il centro".
Proprio questo modo di giocare portò alla vittoria dello scudetto, e in una delle vittorie decisive, quella contro il Napoli, Ravanelli segnò un gol importantissimo e festeggiò nel modo che sarebbe diventato solo il suo "Mi venne di coprirmi la faccia con la maglia. Non c’era premeditazione, puro istinto. L’uomo mascherato è nato quel giorno. Poi ho sempre festeggiato così".
Chissà se festeggerà così anche il suo compleanno...
Tanti auguri Penna Bianca
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Re: Storie di calcio e non...
C'ero al delle alpi quel giorno di febbraio.
Boniperti che vuole incontrare i familiari prima del giocatore succede anche oggi con Raiola &c
Boniperti che vuole incontrare i familiari prima del giocatore succede anche oggi con Raiola &c
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Storie di calcio e non...
più che altro incontrare il giocatore e fargli firmare il contratto senza un procuratoreBurano ha scritto:C'ero al delle alpi quel giorno di febbraio.
Boniperti che vuole incontrare i familiari prima del giocatore succede anche oggi con Raiola &c
un uomo navigato, espertissimo e furbo, che faceva un contratto con dei ragazzini che venivano dalla provincia e che per il solo fatto di essere alla Juventus erano probabilmente frastornati
Re: Storie di calcio e non...
"Per non avere storie all'interno dello spogliatoio, ai miei giocatori ho sempre detto "Signori, nell'intervallo, per i primi 4/5 minuti non voglio sentire nessuno parlare. Vi cambiate le scarpe, vi cambiate la maglia, fate quello che volete ma in silenzio. Così si evita che magari si discuta per un errore o altro. Ed è comunque un tempo che serve anche a me per scegliere come intervenire.
Scegliere se strillare per svegliarli un po' oppure parlare in maniera più educata.
Una volta al Real Madrid capitò che iniziai a dare indicazioni alla squadra. Io ero in piedi a parlare davanti ai giocatori seduti che ascoltavano, quando ad un certo punto si alza un giocatore.
Era un giovane, e mi dice "No, io penso che dovremmo fare invece questo, questo e questo...".
Io mi sono avvicinato a questo giocatore, mi sono tolto la giacca e gliel'ho data e ho detto alla squadra "Avete un nuovo allenatore" e sono uscito dallo spogliatoio.
Il capitano allora è venuto a riprendermi, e da allora hanno capito che l'allenatore ero io.
Quel giocatore tra l'altro l'avevo fatto prendere io dalla Sampdoria. Aveva 20 anni, era Clarence Seedorf."
(F.Capello)
Scegliere se strillare per svegliarli un po' oppure parlare in maniera più educata.
Una volta al Real Madrid capitò che iniziai a dare indicazioni alla squadra. Io ero in piedi a parlare davanti ai giocatori seduti che ascoltavano, quando ad un certo punto si alza un giocatore.
Era un giovane, e mi dice "No, io penso che dovremmo fare invece questo, questo e questo...".
Io mi sono avvicinato a questo giocatore, mi sono tolto la giacca e gliel'ho data e ho detto alla squadra "Avete un nuovo allenatore" e sono uscito dallo spogliatoio.
Il capitano allora è venuto a riprendermi, e da allora hanno capito che l'allenatore ero io.
Quel giocatore tra l'altro l'avevo fatto prendere io dalla Sampdoria. Aveva 20 anni, era Clarence Seedorf."
(F.Capello)
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Storie di calcio e non...
Attenzione alla seconda metà dell'intervista
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Re: Storie di calcio e non...
Qua è in modalità recita chiaro, cerca di cavalcare l'onda e fa bene, tiene famiglia
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Re: Storie di calcio e non...
L'avevo messa qui il nove dicembre ma forse mi hai in ignore.Pitone ha scritto:Attenzione alla seconda metà dell'intervista
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Re: Storie di calcio e non...
Eh...abbi pazienza è un periodo di lavoro pesante
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Re: Storie di calcio e non...
No prob.
Da Molfetta a Barletta un grido si espande: Picci sei grande!
Da Molfetta a Barletta un grido si espande: Picci sei grande!
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Re: Storie di calcio e non...
Un Picci più filosofo e compassato.
Dalla pagina Facebook Il mio unico vero allenatore è Ciccio Graziani:
«In tanti sapevano che Liedholm si faceva consigliare da un mago. Il mago in questione, un tale Mario Maggi da Busto Arsizio, era chiamato in causa da Liedholm quando Nils aveva un dubbio. Il Barone approfittava delle trasferte al Nord per incontrarlo e una volta giocando a Milano, il mago lo raggiunse nel ritiro della Roma in albergo. Questa volta il dubbio di Liedholm riguardava la presenza in campo di Ciccio Graziani. La sentenza fu riassunta in una frase: "Mi sento che Graziani può non essere di aiuto alla squadra…".
La voce giunse all'orecchio dell'attaccante giallorosso che, scendendo dalle camere in vista del pranzo, trovò seduti a tavola insieme il mister e il mago, che dava le spalle alle scale. Graziani non seppe resistere alla tentazione e raggiunse il mago con uno schiaffone dietro la testa dicendogli: "Questo però non te lo sentivi, eh????"».
Tanti auguri al nostro VATE! Tanti auguri Ciccio!
"Dopo 20 anni di carriera ho deciso di ritirarmi, è stata una stupenda avventura con dei ricordi incredibili... Spero che vi sarete divertiti guardandomi, come io mi sono divertito a far parte del calcio"
16/12/2014
Si ritira Thierry Henry
Uno che per i tifosi dell'Arsenal è più importante della regina...
Uno che ha giocato nel Dream Team di Guardiola...
Uno che alla Juve hanno fatto giocare sulla fascia e poi regalato...
Uno che potevi odiare solo quando giocava con la Francia...
Uno che quando lo vedevi segnare non restava che dire alla Marianella:
“Non so più cosa dirvi: questo è un fenomeno! Il meraviglioso Henry colpisce ancora!
Alziamoci tutti in piedi, lo faccio anch’io”.
Dalla pagina Facebook Il mio unico vero allenatore è Ciccio Graziani:
«In tanti sapevano che Liedholm si faceva consigliare da un mago. Il mago in questione, un tale Mario Maggi da Busto Arsizio, era chiamato in causa da Liedholm quando Nils aveva un dubbio. Il Barone approfittava delle trasferte al Nord per incontrarlo e una volta giocando a Milano, il mago lo raggiunse nel ritiro della Roma in albergo. Questa volta il dubbio di Liedholm riguardava la presenza in campo di Ciccio Graziani. La sentenza fu riassunta in una frase: "Mi sento che Graziani può non essere di aiuto alla squadra…".
La voce giunse all'orecchio dell'attaccante giallorosso che, scendendo dalle camere in vista del pranzo, trovò seduti a tavola insieme il mister e il mago, che dava le spalle alle scale. Graziani non seppe resistere alla tentazione e raggiunse il mago con uno schiaffone dietro la testa dicendogli: "Questo però non te lo sentivi, eh????"».
Tanti auguri al nostro VATE! Tanti auguri Ciccio!
"Dopo 20 anni di carriera ho deciso di ritirarmi, è stata una stupenda avventura con dei ricordi incredibili... Spero che vi sarete divertiti guardandomi, come io mi sono divertito a far parte del calcio"
16/12/2014
Si ritira Thierry Henry
Uno che per i tifosi dell'Arsenal è più importante della regina...
Uno che ha giocato nel Dream Team di Guardiola...
Uno che alla Juve hanno fatto giocare sulla fascia e poi regalato...
Uno che potevi odiare solo quando giocava con la Francia...
Uno che quando lo vedevi segnare non restava che dire alla Marianella:
“Non so più cosa dirvi: questo è un fenomeno! Il meraviglioso Henry colpisce ancora!
Alziamoci tutti in piedi, lo faccio anch’io”.
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Re: Storie di calcio e non...
Il giorno in cui il mondo scoprì Antonio Cassano
http://www.delinquentidelpallone.it/il- ... id2GM58lMc
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Re: Storie di calcio e non...
11 mesi fa ritirò la sua squadra di ragazzini under 13 dal campo, perchè i genitori sugli spalti continuavano ad insultare l'arbitro 14enne. Andò a chiedere di smetterla ma ricevette a sua volta degli insulti. La sua squadra era sopra di 10, ma preferì perdere 20-0 a tavolino.
Ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 32 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.
Marco Jazz Giazzi, "per il suo esempio e l’ammirevole contributo nell’affermazione dei valori della correttezza sportiva e della sana competizione nel mondo dello sport", è da oggi Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
[in foto, Marco con i suoi ragazzi]
Questi sono gli esempi da seguire per insegnare i valori dello sport ai giovani. Purtroppo per i genitori che urlano insulti in una gara di ragazzini credo non ci sia nulla da fare.
Ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 32 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.
Marco Jazz Giazzi, "per il suo esempio e l’ammirevole contributo nell’affermazione dei valori della correttezza sportiva e della sana competizione nel mondo dello sport", è da oggi Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
[in foto, Marco con i suoi ragazzi]
Questi sono gli esempi da seguire per insegnare i valori dello sport ai giovani. Purtroppo per i genitori che urlano insulti in una gara di ragazzini credo non ci sia nulla da fare.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
complimenti.Monheim ha scritto:11 mesi fa ritirò la sua squadra di ragazzini under 13 dal campo, perchè i genitori sugli spalti continuavano ad insultare l'arbitro 14enne. Andò a chiedere di smetterla ma ricevette a sua volta degli insulti. La sua squadra era sopra di 10, ma preferì perdere 20-0 a tavolino.
Ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 32 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.
Marco Jazz Giazzi, "per il suo esempio e l’ammirevole contributo nell’affermazione dei valori della correttezza sportiva e della sana competizione nel mondo dello sport", è da oggi Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Questi sono gli esempi da seguire per insegnare i valori dello sport ai giovani. Purtroppo per i genitori che urlano insulti in una gara di ragazzini credo non ci sia nulla da fare.
e che tristezza...
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Storie di calcio e non...
Una cosa si può farla, cacciarli dalle tribune
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Re: Storie di calcio e non...
Monheim ha scritto:11 mesi fa ritirò la sua squadra di ragazzini under 13 dal campo, perchè i genitori sugli spalti continuavano ad insultare l'arbitro 14enne. Andò a chiedere di smetterla ma ricevette a sua volta degli insulti. La sua squadra era sopra di 10, ma preferì perdere 20-0 a tavolino.
Ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 32 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.
Marco Jazz Giazzi, "per il suo esempio e l’ammirevole contributo nell’affermazione dei valori della correttezza sportiva e della sana competizione nel mondo dello sport", è da oggi Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Per carità,lui è un Ottimo Esempio,addirittura Cavaliere dell'Ordine al Merito mi sembra esgerato,semmai ci dice
1) Quanto siano inflazionate e poco credibili certe onoreficenze , un gesto di Grande sportività paragonato addirittura ad Atti di Eroismo,ancora un po' e Maco Giazzi diventa Salvo d'Acquisto dei tempi moderni.
2) Come si preferisca e quanto sia più semplice dare premi anzichè combattere seriamente i malcostumi ,multare chi insulta, agire per formare e sviliuppare rispetto e sportività.
Che si debba dare in Pompa Magna un onoreficenza perchè qualcuno ha tenuto un comportamento corretto ed onesto che dovrebbe essere la normalità dà idea della situazione pietosa dello sport qui in generale e del calcio in particolare.
A Breve un Premio anche per chi si alza al mattino andando a fare il suo lavoro, su. ..
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Storie di calcio e non...
Per forza: dare premi è facile, bacchettare come si deve certi atteggiamenti no perché si perdono voti.
La politica è leccare il culo della gente.
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Re: Storie di calcio e non...
Johnny Rex ha scritto:Monheim ha scritto:11 mesi fa ritirò la sua squadra di ragazzini under 13 dal campo, perchè i genitori sugli spalti continuavano ad insultare l'arbitro 14enne. Andò a chiedere di smetterla ma ricevette a sua volta degli insulti. La sua squadra era sopra di 10, ma preferì perdere 20-0 a tavolino.
Ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 32 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.
Marco Jazz Giazzi, "per il suo esempio e l’ammirevole contributo nell’affermazione dei valori della correttezza sportiva e della sana competizione nel mondo dello sport", è da oggi Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Per carità,lui è un Ottimo Esempio,addirittura Cavaliere dell'Ordine al Merito mi sembra esgerato,semmai ci dice
1) Quanto siano inflazionate e poco credibili certe onoreficenze , un gesto di Grande sportività paragonato addirittura ad Atti di Eroismo,ancora un po' e Maco Giazzi diventa Salvo d'Acquisto dei tempi moderni.
2) Come si preferisca e quanto sia più semplice dare premi anzichè combattere seriamente i malcostumi ,multare chi insulta, agire per formare e sviliuppare rispetto e sportività.
Che si debba dare in Pompa Magna un onoreficenza perchè qualcuno ha tenuto un comportamento corretto ed onesto che dovrebbe essere la normalità dà idea della situazione pietosa dello sport qui in generale e del calcio in particolare.
A Breve un Premio anche per chi si alza al mattino andando a fare il suo lavoro, su. ..
F.F.
Nulla da eccepire.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
più che il comportamento di un uomo onesto, è stato un atto di ribellione di fronte all'ignoranza e alla stupidità della gente. Un gesto simbolico, oltre che concreto. Non è una cosa tanto comune, non lo fanno tutti. Per questo è stato premiato. Che sia un premio eccessivo non lo so, ma francamente mi pare un falso problema. Non credo che Mattarella nelle sua agenda avesse scritto: oggi mettiamo delle onorificenze a caso.Johnny Rex ha scritto: Che si debba dare in Pompa Magna un onoreficenza perchè qualcuno ha tenuto un comportamento corretto ed onesto che dovrebbe essere la normalità dà idea della situazione pietosa dello sport qui in generale e del calcio in particolare.
F.F.
E' chiaro che si debba prima intervenire sulla testa della gente e anche reprimere (e richiede più impegno, è vero), certo, però questo signore non si è limitato a masticare amaro di fronte allo squallore, ha agito, pur senza essere un eroe.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
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Re: Storie di calcio e non...
Ed è stato Bravissimo,Eddie, però de facto arrivare a dover dare onoreficenze per comportamenti che in un contesto normale sarebbero normali dà l'idea di dove si è arrivati.
F.F.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Storie di calcio e non...
Lo conosco...
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: Storie di calcio e non...
E dacci altri dettagli.
Tanto la vittoria dell'Inter ormai è in cassaforte.
Tanto la vittoria dell'Inter ormai è in cassaforte.