Non c'è limite alla cucina
- balbysauro
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Re: Non c'è limite alla cucina
Cazz
Soffri di pressione bassa?
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Re: Non c'è limite alla cucina
Non me la provo mai ma non credo.
Oggi l'ho provata due volte e avevo 117 e 78. E' normale sostanzialmente.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Mh, senti un altro medico. Nessun problema di cuore? Visita neurologica? Sei svenuto quando eri già seduto o in piedi? Improvviso o ti girava la testa alzandoti? Ti ricordi l'esperienza delle vertigini? Erano leggere o girava tutta la stanza o ti sentivi girare tu? Mai successo prima?chiaky ha scritto: ↑lun gen 02, 2023 4:30 pm Mah...
Una volta ero un gran mangiatore senza colpo ferire.
Ora due giorni di mangiate un pò più abbondanti (agnello, bovino, patatine fritte, piadine, spumanti...in ordine sparso) e ieri sera è cominciato un mal di stomaco niente male. Mi sono steso sul divano con questa pesantezza. Vado a letto e mi sveglio alle due col bruciore, vado a pisciare e arrivato alla tazza partono le vertigini e non ricordo più niente.
Mi sono risvegliato steso nel bagno con un bernoccolo enorme sulla fronte e una chiappa con dolori lancinanti.
Chiaramente ho avuto un collasso, sono svenuto e ho battuto la testa.
In qualche modo sono strisciato verso il letto, mia moglie si è spaventata e mi ha tutto fasciato.
Oggi ho un mal di stomaco terrificante con ruttini eccetera.
La dottoressa dice dipenderà da quello, avrò mangiato troppo o comunque cose che mi hanno fatto male.
Speriamo non sia nulla di più grave.
Comunque dopo vado li che mi visita e mi compro un gaviscon.
Forse lavoro anche troppo...bah.
In ogni caso bisognerà che quando mi alzo di notte, resti un pò seduto o aggrappato da qualche parte prima di muovermi...
Devo dire che anche io la febbre e mal di gola che ho da 5 giorni ha seguito una pessima digestione di orribile cibo ceco, ma ho supposto fosse un caso.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite alla cucina
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Non c'è limite alla cucina
Cuore boh.Nickognito ha scritto: ↑lun gen 02, 2023 6:13 pmMh, senti un altro medico. Nessun problema di cuore? Visita neurologica? Sei svenuto quando eri già seduto o in piedi? Improvviso o ti girava la testa alzandoti? Ti ricordi l'esperienza delle vertigini? Erano leggere o girava tutta la stanza o ti sentivi girare tu? Mai successo prima?chiaky ha scritto: ↑lun gen 02, 2023 4:30 pm Mah...
Una volta ero un gran mangiatore senza colpo ferire.
Ora due giorni di mangiate un pò più abbondanti (agnello, bovino, patatine fritte, piadine, spumanti...in ordine sparso) e ieri sera è cominciato un mal di stomaco niente male. Mi sono steso sul divano con questa pesantezza. Vado a letto e mi sveglio alle due col bruciore, vado a pisciare e arrivato alla tazza partono le vertigini e non ricordo più niente.
Mi sono risvegliato steso nel bagno con un bernoccolo enorme sulla fronte e una chiappa con dolori lancinanti.
Chiaramente ho avuto un collasso, sono svenuto e ho battuto la testa.
In qualche modo sono strisciato verso il letto, mia moglie si è spaventata e mi ha tutto fasciato.
Oggi ho un mal di stomaco terrificante con ruttini eccetera.
La dottoressa dice dipenderà da quello, avrò mangiato troppo o comunque cose che mi hanno fatto male.
Speriamo non sia nulla di più grave.
Comunque dopo vado li che mi visita e mi compro un gaviscon.
Forse lavoro anche troppo...bah.
In ogni caso bisognerà che quando mi alzo di notte, resti un pò seduto o aggrappato da qualche parte prima di muovermi...
Devo dire che anche io la febbre e mal di gola che ho da 5 giorni ha seguito una pessima digestione di orribile cibo ceco, ma ho supposto fosse un caso.
Sono svenuto da in piedi. ha cominciato a girarmi in bagno, 10 secondi comunque dopo essermi alzato. Stamattina quando mi alzavo da seduto o sdraiato comunque mi girava un pò per alcuni secondi, ora no.
Vedevo le stelline. Prima è successo una volta o due 30 anni fa in cocnomitanza con influenze e virus intestinali.
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Re: Non c'è limite alla cucina
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Io pasta e carciofi.
Cuori di carciofi surgelati.
Ah le acciughe stanno benissimo anche con i pomodorini.
Con le uova a simil carbonara non le faccio da un sacco di tempo.
Vado di zucchine per l'uopo ( ).
Cuori di carciofi surgelati.
Ah le acciughe stanno benissimo anche con i pomodorini.
Con le uova a simil carbonara non le faccio da un sacco di tempo.
Vado di zucchine per l'uopo ( ).
Re: Non c'è limite alla cucina
Per Villo e orson.poeta.
Li ho cucinati pure io qualche mese fa.
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Pajono davvero Saporiti.
F.F.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Non so se avete sentito parlare di Alberto Grandi. Professore dell'Università di Parma, esperto di storia dei prodotti agro-alimentari.
Ha scritto dei libri in cui, sostanzialmente, afferma che molti di quelli che sono degli "assiomi" della storia culinaria ed eno-gastronomica italiana in realtà corrispondono a costruzioni di marketing un po' false ma sedimentatesi nella nostra cultura e ritenute ormai intoccabili.
Di più, questi assiomi sono diventati il più forte elemento identitario nazionale condiviso. Gli unici aspetti su cui tutti gli italiani vanno d'accordo, in un profondo senso patriottico.
https://www.ilpost.it/2023/04/29/grandi-carbonara/
Leggendolo, mi trovo molto d'accordo con quello che dice. In effetti negli ultimi anni ho visto delle cose un po' paradossali legate alla cucina, tipo quella di cercare, per alcuni piatti popolari, la ricetta "originale, unica e definitiva" quando, non esiste e non può esistere una cosa del genere. In ogni famiglia, anche le ricette più tradizionali, nel corso del tempo venivano rimaneggiate a seconda delle tipologie di cibi effettivamente disponibili e dei gusti della singola famiglia.
Per dire, a Roma mi fa molto sorridere l'idea della "Amatriciana DOP" - senza cipolla - quando nei primi ricettari pubblicati la cipolla c'era o della "Carbonara DOP" - no panna e no bacon - quando la più accreditata storia della sua origine la vede proprio con questi due ingredienti). Insomma, non c'è nulla di definitivo. Non esiste una versione originale, corrotta dalla modernità.
Un altro esempio, sempre della mia città, è quello della Pinsa, che a poco a poco si sta affiancando alla più classica pizza. Nonostante sia stato un prodotto "nuovo", con un mix di farine particolare, al momento del lancio e dell'affermazione sul mercato è stata costruita attorno una "leggenda": che sia in realtà una ricetta di una specie di pane che facevano gli antichi romani.
Insomma, l'obiettivo era dare una "lunga tradizione" (di cui però negli ultimi 2000 anni si erano perse completamente le tracce ) ad un prodotto, in effetti, innovativo.
Dunque, volevo capire se anche secondo voi, su questi temi si stia diventando troppo integralisti, senza particolari motivi se non, appunto, quelli antropologici individuati da Alberto Grandi. In fondo la cucina e la gastronomia sono elementi dinamici, figli della contaminazione culturale e della disponibilità di ingredienti.
Ha scritto dei libri in cui, sostanzialmente, afferma che molti di quelli che sono degli "assiomi" della storia culinaria ed eno-gastronomica italiana in realtà corrispondono a costruzioni di marketing un po' false ma sedimentatesi nella nostra cultura e ritenute ormai intoccabili.
Di più, questi assiomi sono diventati il più forte elemento identitario nazionale condiviso. Gli unici aspetti su cui tutti gli italiani vanno d'accordo, in un profondo senso patriottico.
https://www.ilpost.it/2023/04/29/grandi-carbonara/
Leggendolo, mi trovo molto d'accordo con quello che dice. In effetti negli ultimi anni ho visto delle cose un po' paradossali legate alla cucina, tipo quella di cercare, per alcuni piatti popolari, la ricetta "originale, unica e definitiva" quando, non esiste e non può esistere una cosa del genere. In ogni famiglia, anche le ricette più tradizionali, nel corso del tempo venivano rimaneggiate a seconda delle tipologie di cibi effettivamente disponibili e dei gusti della singola famiglia.
Per dire, a Roma mi fa molto sorridere l'idea della "Amatriciana DOP" - senza cipolla - quando nei primi ricettari pubblicati la cipolla c'era o della "Carbonara DOP" - no panna e no bacon - quando la più accreditata storia della sua origine la vede proprio con questi due ingredienti). Insomma, non c'è nulla di definitivo. Non esiste una versione originale, corrotta dalla modernità.
Un altro esempio, sempre della mia città, è quello della Pinsa, che a poco a poco si sta affiancando alla più classica pizza. Nonostante sia stato un prodotto "nuovo", con un mix di farine particolare, al momento del lancio e dell'affermazione sul mercato è stata costruita attorno una "leggenda": che sia in realtà una ricetta di una specie di pane che facevano gli antichi romani.
Insomma, l'obiettivo era dare una "lunga tradizione" (di cui però negli ultimi 2000 anni si erano perse completamente le tracce ) ad un prodotto, in effetti, innovativo.
Dunque, volevo capire se anche secondo voi, su questi temi si stia diventando troppo integralisti, senza particolari motivi se non, appunto, quelli antropologici individuati da Alberto Grandi. In fondo la cucina e la gastronomia sono elementi dinamici, figli della contaminazione culturale e della disponibilità di ingredienti.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Non c'è limite alla cucina
discorso in parte condivisibile, in parte nopaoolino ha scritto: ↑ven mag 05, 2023 10:04 am
Dunque, volevo capire se anche secondo voi, su questi temi si stia diventando troppo integralisti, senza particolari motivi se non, appunto, quelli antropologici individuati da Alberto Grandi. In fondo la cucina e la gastronomia sono elementi dinamici, figli della contaminazione culturale e della disponibilità di ingredienti.
mah allora... rimanendo in tema di carbonara per comodità espositiva.
per me la carbonara con la panna rimane una variazione di gualtiero marchesi anche perchè negli 80 la panna la usavano un casino...
e quello rimane un piatto diverso e rivisitato, che può piacere o no
a mio avviso si deve essere meno intransigenti su certe cose: per dire non tutti trovano il guanciale o il pecorino giusto che ne so ad aosta e ti devi arrangiare con parmigiano o con un pecorino non romano e pancetta, soprattutto in ambito domestico. ma l'escuzione della crema tuorlo+ formaggio e la presenza del pepe sono dei capisaldi su cui è giusto insistere, come per me è giusto insistere sull'assenza di prezzemolo e cipolla.
diverso il discorso in ambito ristorazione dove se si parla di un piatto tradizionale è giusto stare abbastanza aderenti, al netto di supercazzolare con termini tipo rivisitata o "a modo mio"
nella amatriciana soprattutto nella salsa al pomodoro pure io che odio la cipolla la depenalizzo.
capitolo pinsa. può darsi che i romani avessero una sorta di focaccia da condire. in fondo il concetto di un pane più lavorato e farcito da mangiare a piedi è declinato nel mediterraneo in 800 versioni. dalla pizza, alla piadina, alla pita per citarne alcune
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Io cerco di distinguere due piani: quello del gusto da quello "storico".
La carbonara è un piatto che è esemplare per questo discorso.
Se andiamo alla storia del piatto, chi fa ricerca storica in questo ambito ha pochi dubbi:
la prima ricetta in un ricettario appare negli USA;
l'origine è da attribuire al cuoco Renato Gualandi, che l'ha "inventata" nel corso della seconda guerra mondiale
Il cuoco, di origine bolognese, fu ingaggiato il 22 settembre 1944 per preparare un pranzo in occasione dell’incontro tra l’Ottava Armata inglese e la Quinta Armata americana nella Riccione appena liberata. Facendo di necessità virtù, creò inconsapevolmente un piatto destinato a diventare famoso in tutto il mondo: “Gli americani avevano del bacon fantastico, della crema di latte buonissima, del formaggio e della polvere di rosso d’uovo. Misi tutto insieme e servii a cena questa pasta ai generali e agli ufficiali. All’ultimo momento decisi di mettere del pepe nero che sprigionò un ottimo sapore. Li cucinai abbastanza “bavosetti” e furono conquistati dalla pasta”. In seguito Gualandi divenne cuoco delle truppe alleate a Roma dal settembre del '44 all'aprile del '45 e questo periodo fu sufficiente per diffondere la fama della carbonara nella Capitale.
https://www.gamberorosso.it/notizie/art ... ta-mitica/
Non è Marchesi che ci ha messo la panna, è Gualandi che l'ha usata al principio.
Se andiamo al "gusto" del piatto, è chiaro che la ricetta originaria, ha avuto modifiche, cambiamenti e miglioramenti e si è arrivati, nel corso dell'evoluzione del gusto e delle abitudini alimentari alla versione attualmente codificata che, appunto, può essere più "gustosa", ma non necessariamente la più "vera e tradizionale". Quindi, "l'approccio talebano" alla tradizione del piatto, da parte di chi critica ora la mancanza del pecorino, ora l'utilizzo del bacon o di un altro affettato che non sia il guanciale, ora la presenza della panna o di qualche altro ingrediente fuori standard (conosco chi ci mette un po' di prezzemolo tritato, o chi soffrigge il guanciale o il bacon con aglio o cipolla) è, nel merito, assurdo.
Si critichi per il gusto, non per la tradizione. Altrimenti, qualsiasi cosa che non sia con crema di latte, formaggio (quale?) uova liofilizzate e pepe, sarebbe da buttare.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Sulla carbonara mi viene da dire che la presenza della panna poteva essere necessaria stante la natura liofilizzata delle uova; una volta passati all'uovo "vero" ecco che la panna diventa un inutile orpello.
Per quanto riguarda l'amatriciana, tutti i romani che conosco giurano sull'assenza della cipolla. Ma ecco per esempio che la sora Lella ce la metteva eccome (cfr. il suo ricettario di recente pubblicazione con il titolo "Annamo bene").
Sulla più generale demonizzazione della panna, mi permetto di dire che ne ho veramente le palle piene. Della demonizzazione, intendo.
Tutto 'sto atteggiarsi fighetto da "signora mia, noi siamo gente per bene e mica facciamo le ricette degli anni 80" è insopportabile; ancor più considerando che viene da gente che negli anni 80 la panna la usavano eccome, e mica andavano da Marchesi (mica da Gigi il ricottaro) a dirgli che non sapeva cucinare.
Per quanto riguarda l'amatriciana, tutti i romani che conosco giurano sull'assenza della cipolla. Ma ecco per esempio che la sora Lella ce la metteva eccome (cfr. il suo ricettario di recente pubblicazione con il titolo "Annamo bene").
Sulla più generale demonizzazione della panna, mi permetto di dire che ne ho veramente le palle piene. Della demonizzazione, intendo.
Tutto 'sto atteggiarsi fighetto da "signora mia, noi siamo gente per bene e mica facciamo le ricette degli anni 80" è insopportabile; ancor più considerando che viene da gente che negli anni 80 la panna la usavano eccome, e mica andavano da Marchesi (mica da Gigi il ricottaro) a dirgli che non sapeva cucinare.
Re: Non c'è limite alla cucina
io credo che la ricetta di gualandi e quelle anni 50 rimangano ricette primordiali che alla fine non hanno attecchito...
quindi venute prima sì ma mai diventate "tradizione".
quindi venute prima sì ma mai diventate "tradizione".
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Re: Non c'è limite alla cucina
https://www.gamberorosso.it/notizie/sto ... -diatriba/
Amatriciana: la cipolla (e l’aglio)
Eccoci alla questione principale sollevata spesso dai “gastropuristi”: la cipolla fa parte degli ingredienti dell’amatriciana? Delle 30 ricette raccolte, ben 23 utilizzano la cipolla tritata come base per il sugo, due delle quali la indicano come facoltativa. Tra queste, otto suggeriscono un misto di aglio e cipolla. Anche in questo caso, fino alla metà degli anni Sessanta tutte le ricette adoperano la cipolla, ad eccezione della primissima formulazione di Pettini del 1914.
A partire dalla metà degli anni Sessanta la presenza della cipolla inizia a venire meno per subire un arresto definitivo negli anni Novanta. Tra gli autori che non la ammettono sono da citare Anna Gosetti con il suo “Le ricette regionali italiane” del 1967, una delle pubblicazioni più complete e accurate del genere, ma anche Livio Jannattoni con “La cucina romana e del Lazio” del 1991 (ricetta accolta dal disciplinare del sugo all’amatriciana del 2015) e infine i siti web Cookaround.it e Giallozafferano.it, rispettivamente nel 2003 e nel 2007. Praticamente nessuna ricetta che circola attualmente in rete contempla la cipolla.
Riassumendo, fino alla metà degli anni Sessanta la ricetta è piuttosto variabile, includendo anche la pancetta al posto del guanciale, il parmigiano al posto del pecorino - o un misto dei due - mentre la cipolla è un ingrediente costante. Ovviamente a questa lista va aggiunto il pomodoro che viene utilizzato sempre fresco.
Dopo il primo mezzo secolo di vita l’amatriciana inizia ad avere una forma più definita, con una scelta di ingredienti che favorisce pecorino e guanciale. La cipolla non è più una presenza fissa e in alcune ricette diventa facoltativa, ma mantiene ancora un proprio ruolo.
L’ultima evoluzione si registra alla fine degli anni Novanta con una scelta costante e univoca di guanciale e pecorino. La cipolla scompare definitivamente e diventano più frequenti le alternative al pomodoro fresco, sotto forma di pelati o di passata.
A proposito della cipolla, se si fa un calcolo puramente statistico, con 23 ricette su trenta che la utilizzano tra il 1914 e il 2007, risulta che questo ingrediente, non solo è storicamente presente, ma è il più rappresentativo della ricetta, secondo solo al pomodoro.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Per l'amatriciana, nella mia famiglia, si è sempre usato il soffritto di cipolla. Io ultimamente preferisco utilizzare il porro.
Nei ristoranti di Roma in cui vado di solito più o meno nel 50% si trova l'amatriciana con la cipolla.
Nei ristoranti di Roma in cui vado di solito più o meno nel 50% si trova l'amatriciana con la cipolla.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Direi che Grandi è un Grandepaoolino ha scritto: ↑ven mag 05, 2023 10:04 am Non so se avete sentito parlare di Alberto Grandi. Professore dell'Università di Parma, esperto di storia dei prodotti agro-alimentari.
Ha scritto dei libri in cui, sostanzialmente, afferma che molti di quelli che sono degli "assiomi" della storia culinaria ed eno-gastronomica italiana in realtà corrispondono a costruzioni di marketing un po' false ma sedimentatesi nella nostra cultura e ritenute ormai intoccabili.
Di più, questi assiomi sono diventati il più forte elemento identitario nazionale condiviso. Gli unici aspetti su cui tutti gli italiani vanno d'accordo, in un profondo senso patriottico.
https://www.ilpost.it/2023/04/29/grandi-carbonara/
E' abbastanza strano (e anche un po' inqujetante) che ciò che abbia formato la "Memoria condivisa" della nazione siano la Gastronomia e la Televisione ,che erntrambe si diffondono nella forma poi moderna nel secondo dopoguerra.
Si potrebbe anche parlare di "Memoria Idealizzata" (o inventata) come a voler cancellare un Passato fatto per lo più di miseria, di Polenta e Fagioli ,di pane e cipolle, dove intere famiglie la carne quasi mai la vedevano .
Mi ha fatto specie molto tempo fa vedere un documentario sul Cioccolato a Torino, Bicerin etc, che finiva a sparare immagini dei castelli dei Savoia e a dire che la tradizione del cioccolato risaliva addirittura tipo al 500', quando allora l'unico cioccolato disponibile era in Messico e la Lavorazione/esportazione la si sarebbe vista solo tramite gli Spagnoli nel 600'.
Nel Piemonte credo solo a fine 600' 700, e certo non sulla tavola del Povero Cristo suddito di Vittorio Amedeo.
Molti soldati meridionali avrebbero scoperto prelibetazze come Cioccolato e Cognac solo nella desolazione delle trincee Isontine ,anno 1915 d.c.
Fa un po' sorridere amamaremente, che uno si aspetterebbe che la memoria su cui forma una nazione sia il Passato storico, determinati valori, la cultura ,e invece no, la nostra si è formata su cucina, televisione, calcio, a confermarci Vieppiù che aveva ragione Pasolini, che il benessere ha portato a cancellare o riscrivere quanto accaduto prima, come non fosse appunto mai accaduto.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Non c'è limite alla cucina
teoria plausibile.scooter ha scritto: ↑ven mag 05, 2023 12:08 pm Sulla carbonara mi viene da dire che la presenza della panna poteva essere necessaria stante la natura liofilizzata delle uova; una volta passati all'uovo "vero" ecco che la panna diventa un inutile orpello.
Per quanto riguarda l'amatriciana, tutti i romani che conosco giurano sull'assenza della cipolla. Ma ecco per esempio che la sora Lella ce la metteva eccome (cfr. il suo ricettario di recente pubblicazione con il titolo "Annamo bene").
Sulla più generale demonizzazione della panna, mi permetto di dire che ne ho veramente le palle piene. Della demonizzazione, intendo.
Tutto 'sto atteggiarsi fighetto da "signora mia, noi siamo gente per bene e mica facciamo le ricette degli anni 80" è insopportabile; ancor più considerando che viene da gente che negli anni 80 la panna la usavano eccome, e mica andavano da Marchesi (mica da Gigi il ricottaro) a dirgli che non sapeva cucinare.
la demonizzazione della panna.il prodotto appiattisce molto il gusto della pietanza questo è innegabile. va usata a giuste dosi, come tutto
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Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: Non c'è limite alla cucina
50 Top Pizza, le pizzerie migliori d'Europa: esclusa l'Italia
https://www.google.com/amp/s/tg24.sky.i ... europa/amp
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Non c'è limite alla cucina
No.
L'amatriciana nasce ad Amatrice e viene portata a Roma dai pastori che scendevano a portare i loro prodotti.
Qui diventa un piatto della cucina romana, ma con qualche modifica come l'utilizzo della cipolla e dei bucatini al posto degli spaghetti.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Non c'è limite alla cucina
Chi perde il derby tra Hakaishin e JR porta l'altro a cena qui. #amala #fvcr
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Interessante , in una occasione mIlanese si può esperimentare.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Fino a una decina di anni fa pure io respingevo la cipolla anche se forse in effetti nemmeno l'avevo assaggiata bene.
Ecco, invece ora la adoro e metto ovunque persino sulla pizza.
Questo detto che in pratica è presente credo in tutte le preparazioni o quasi (o comunque in tantissime) di condimenti di pasta.
L'aglio invece continua a ripugnarmi chiaramente solo se coprente cioè se si sente quanto basta tipo il garlic bread è una vera e propria tortura per la bocca.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Ma che vuol dire che non l'avevi assaggiata bene?
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: Non c'è limite alla cucina
Intendo dire che eran tipo quelle cose che dici che non ti piacciono anche se in effetti non le hai mai provate nonostante in verità le cipolle siano/fossero sempre contenute qui e là e manco lo sapessi però ti stava bene.
Come da bambino non mi piacevano i pezzettini di frutta nello yogurt e da tanto tempo sì e idem no pezzetti di pelati e da parecchi anni sì.
In altri termini son molto più onnivoro che da bambino pur avendo per esempio mantenuto l'odio totale nei confronti di grasso di affettati e carne.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Ma come si può????
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: Non c'è limite alla cucina
Come si può il contrario, direi.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Cioè, tu mi stai dicendo che una bruschetta al Lardo di Colonnata la rifiuti sdegnato...
Di una bistecca alla brace appena servita, la parte grassa un po'sciolta e saporita, la consideri uno scarto...
Ci rendiamo conto?
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Re: Non c'è limite alla cucina
io tolgo il grasso dal prosciutto
Re: Non c'è limite alla cucina
Il lardo di Colonnata credo rappresenti un'eccezione come mi è stato detto un po' da tutti nel senso che non ha il sapore ripugnante del grasso di prosciutto cotto, crudo eccetera e ti dico che un po' di mesi fa ho addirittura provato delle bruschettine con lo stesso portate durante un aperitivo.
Non escludo di assaggiarlo in quantità superiore presto o tardi.
Quanto all'ultima frase, vade retro!
Brava guagliona. Io manco lo compro se non è abbastanza magro.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Il grasso è buonissimo, nella carne, nei salumi, ovunque.
Da bravo romagnolo voglio il grasso ovunque e magari anche un bel piatto di ciccioli
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"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Non c'è limite alla cucina
dai se prendi una costata e c'è la giusta marezzatura di grasso è quello che ti permette di mantenere la carne tenera...
a parita di taglio di carne se il grasso è concentrato in pochi punti la fetta risulterà meno saporita e tenera. e per ottenere la morbidezza dovrai aggiungere grasso da fuori (olio, burro etc)
tra l'altro la presenza di marezzatura permette pure una cottura non per forza al sangue. e una carne di qualità se mantiene morbidezza e sapore pure cotta troppo rimane sempre un ottimo prodotto
stessa cosa anche nel crudo un velo di grasso ci sta. chiaro che se su una fetta la metà è grasso no.
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Re: Non c'è limite alla cucina
Non discuto assolutamente quanto affermi, ma rimane il fatto che il grasso di carne e affettati mi ripugna.Hakaishin ha scritto: ↑mer mag 31, 2023 9:06 amdai se prendi una costata e c'è la giusta marezzatura di grasso è quello che ti permette di mantenere la carne tenera...
a parita di taglio di carne se il grasso è concentrato in pochi punti la fetta risulterà meno saporita e tenera. e per ottenere la morbidezza dovrai aggiungere grasso da fuori (olio, burro etc)
tra l'altro la presenza di marezzatura permette pure una cottura non per forza al sangue. e una carne di qualità se mantiene morbidezza e sapore pure cotta troppo rimane sempre un ottimo prodotto
stessa cosa anche nel crudo un velo di grasso ci sta. chiaro che se su una fetta la metà è grasso no.
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Re: Non c'è limite alla cucina
sei bizzarro, ragazzo mioMonheim ha scritto: ↑mer mag 31, 2023 10:02 amNon discuto assolutamente quanto affermi, ma rimane il fatto che il grasso di carne e affettati mi ripugna.Hakaishin ha scritto: ↑mer mag 31, 2023 9:06 amdai se prendi una costata e c'è la giusta marezzatura di grasso è quello che ti permette di mantenere la carne tenera...
a parita di taglio di carne se il grasso è concentrato in pochi punti la fetta risulterà meno saporita e tenera. e per ottenere la morbidezza dovrai aggiungere grasso da fuori (olio, burro etc)
tra l'altro la presenza di marezzatura permette pure una cottura non per forza al sangue. e una carne di qualità se mantiene morbidezza e sapore pure cotta troppo rimane sempre un ottimo prodotto
stessa cosa anche nel crudo un velo di grasso ci sta. chiaro che se su una fetta la metà è grasso no.
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Mica ho detto che mi ripugna la fregna, eh (allitterazione voluta).Hakaishin ha scritto: ↑mer mag 31, 2023 2:26 pmsei bizzarro, ragazzo mioMonheim ha scritto: ↑mer mag 31, 2023 10:02 amNon discuto assolutamente quanto affermi, ma rimane il fatto che il grasso di carne e affettati mi ripugna.Hakaishin ha scritto: ↑mer mag 31, 2023 9:06 am
dai se prendi una costata e c'è la giusta marezzatura di grasso è quello che ti permette di mantenere la carne tenera...
a parita di taglio di carne se il grasso è concentrato in pochi punti la fetta risulterà meno saporita e tenera. e per ottenere la morbidezza dovrai aggiungere grasso da fuori (olio, burro etc)
tra l'altro la presenza di marezzatura permette pure una cottura non per forza al sangue. e una carne di qualità se mantiene morbidezza e sapore pure cotta troppo rimane sempre un ottimo prodotto
stessa cosa anche nel crudo un velo di grasso ci sta. chiaro che se su una fetta la metà è grasso no.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Non c'è limite alla cucina
rimani comunque bizzarro. io ho grande stima per la comunità gay. più ce ne sono specie tra i belli, meglio è
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: Non c'è limite alla cucina
Non sei il primo a dirmelo e nemmeno l'ultimo. Amen.
Certo, il tuo appunto (ribadito) non fa una grinza. Amen 2.
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Re: Non c'è limite alla cucina
paoolino ha scritto: ↑ven mag 05, 2023 10:04 am Non so se avete sentito parlare di Alberto Grandi. Professore dell'Università di Parma, esperto di storia dei prodotti agro-alimentari.
Ha scritto dei libri in cui, sostanzialmente, afferma che molti di quelli che sono degli "assiomi" della storia culinaria ed eno-gastronomica italiana in realtà corrispondono a costruzioni di marketing un po' false ma sedimentatesi nella nostra cultura e ritenute ormai intoccabili.
Di più, questi assiomi sono diventati il più forte elemento identitario nazionale condiviso. Gli unici aspetti su cui tutti gli italiani vanno d'accordo, in un profondo senso patriottico.
https://www.ilpost.it/2023/04/29/grandi-carbonara/
Leggendolo, mi trovo molto d'accordo con quello che dice. In effetti negli ultimi anni ho visto delle cose un po' paradossali legate alla cucina, tipo quella di cercare, per alcuni piatti popolari, la ricetta "originale, unica e definitiva" quando, non esiste e non può esistere una cosa del genere. In ogni famiglia, anche le ricette più tradizionali, nel corso del tempo venivano rimaneggiate a seconda delle tipologie di cibi effettivamente disponibili e dei gusti della singola famiglia.
Per dire, a Roma mi fa molto sorridere l'idea della "Amatriciana DOP" - senza cipolla - quando nei primi ricettari pubblicati la cipolla c'era o della "Carbonara DOP" - no panna e no bacon - quando la più accreditata storia della sua origine la vede proprio con questi due ingredienti). Insomma, non c'è nulla di definitivo. Non esiste una versione originale, corrotta dalla modernità.
Un altro esempio, sempre della mia città, è quello della Pinsa, che a poco a poco si sta affiancando alla più classica pizza. Nonostante sia stato un prodotto "nuovo", con un mix di farine particolare, al momento del lancio e dell'affermazione sul mercato è stata costruita attorno una "leggenda": che sia in realtà una ricetta di una specie di pane che facevano gli antichi romani.
Insomma, l'obiettivo era dare una "lunga tradizione" (di cui però negli ultimi 2000 anni si erano perse completamente le tracce ) ad un prodotto, in effetti, innovativo.
Dunque, volevo capire se anche secondo voi, su questi temi si stia diventando troppo integralisti, senza particolari motivi se non, appunto, quelli antropologici individuati da Alberto Grandi. In fondo la cucina e la gastronomia sono elementi dinamici, figli della contaminazione culturale e della disponibilità di ingredienti.
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- Iscritto il: gio set 12, 2002 2:00 am
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Re: Non c'è limite alla cucina
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
(paoolino parafrasando Sciascia)
Re: Non c'è limite alla cucina
Sì, vien detto anche all'inizio nell'intervista.paoolino ha scritto: ↑mar giu 20, 2023 10:31 am C'è anche il podcast di Alberto Grandi
https://open.spotify.com/show/4HAxuHe75m4b1Wq0sAtBkV
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