ThePiper ha scritto: ↑ven giu 16, 2023 1:37 pmRibadisco che il ciclismo è ormai uno sport estremo a tutti gli effetti ed è ormai più pericoloso della f1
E' vero, ma non perché il ciclismo sia "sport estremo", anzi.
Indubbiamente c'è stato un aumento vertiginoso degli incidenti, di ogni tipo, rispetto al ciclismo degli anni d'oro, gli anni '60, '70, ancora '80. Allora si portava a termine il 90% ed oltre dei GT (e c'erano corridori, come Gimondi e Zoetemelk, mai ritirati in carriera in decine di GT), oggi siamo scesi all'80% a forza di incidenti, e se ritiri e morti tragiche non sono ancora più numerosi è proprio perché le misure di sicurezza sono aumentate a dismisura.
Il problema è che ci sono molte concause, e non serve a niente cercare di rimediare ad una sola:
- per motivi commerciali ci sono molti più corridori in ogni gara (più squadre -> più soldi che girano -> più corridori);
- per motivi commerciali ci sono molti più veicoli in mezzo ai corridori (più assistenza ai ciclisti -> prestazioni migliori; più telecamere -> riprese migliori e di maggior durata);
- gli spettatori sono molto più indisciplinati, specialmente da quando fotografare e fotografarsi è diventato facile ed economico;
- per aumentare selezione e spettacolo le corse vengono fatte passare troppo spesso su strade non adeguate, che non possono contenere E i corridori E i veicoli al seguito E gli spettatori in piena sicurezza;
- per motivi commerciali (corsa interessante dall'inizio -> molti spettatori anche all'inizio -> più spot pubblicitari) si vuole che le corse siano movimentate e combattute sin dai primi chilometri, con conseguente maggior logorio delle energie fisiche e mentali dei corridori (pur essendoci notevoli eccezioni, come si è visto nell'ultimo Giro);
- le biciclette di oggi permettono prestazioni migliori -> velocità più elevate su ogni percorso -> velocità molto più elevate in discesa -> incidenti più facili e con conseguenze più gravi;
- e non solo.
L'insieme di tutti questi problemi aumenta a dismisura lo stress a cui sono sottoposti i corridori, come pure la loro fatica mentale, e di conseguenza aumentano gli errori e gli incidenti.
Ma tornare al ciclismo dei vecchi tempi, al massimo quelli di Hinault, significherebbe far girare molti meno soldi. Per cui si inventeranno tute superleggere ma resistenti agli urti, biciclette con sistema di guida autonomo per le discese (se necessario safety bikes come per le corse automobilistiche), si spenderà un mare di soldi per mettere balle di paglia lungo le discese e così via. Alla fine il ciclismo diventerà uno sport del tutto privo di pathos, come è successo, per gli stessi motivi, in Formula 1.
"Come possono essere i supertornei della fantasia di nickognito più concreti della realtà?"