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Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Florian
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Messaggio da Florian »

whiterussian ha scritto:Per ora l'unico risultato ottenuto da Brunetta è un carico di lavoro sugli operatori e medici ASL, i quali dovranno coprire 86 ore di turno per le visite fiscali, nonché tenere aperti gli sportelli e gli ambulatori...


Almeno inizieranno a lavorare anche loro... 8)

Credimi, in vita mia ho visto troppi fancazzisti... 8)

whiterussian ha scritto:...affinché il lavoratore con la febbre a 40 possa recarsi a farsi rilasciare l'adeguata certificazione medica, oltre a quella normale del medico curante.


Pensa che io sono un lavoratore autonomo e non ho nessun tipo di mutua, se mi ammalo sono cavoli miei, nessuno mi paga... 8)
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Beppe Viola
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Messaggio da whiterussian »

Florian ha scritto:Pensa che io sono un lavoratore autonomo e non ho nessun tipo di mutua, se mi ammalo sono cavoli miei, nessuno mi paga... 8)

Siccome te non hai diritti non ne devono avere neanche gli altri, mi pare di capire.
Che poi di questi diritti spesso la gente se ne approfitti è un altro discorso, ma non mi piace il tuo modo di ragionare.
Fraunz
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Messaggio da Fraunz »

Florian le scelte politiche vanno al di là delle esperienze dei singoli.
Il lavoratore dipendente ha bisogno di tutele legali, perchè se queste non vi fossero sarebbe alla mercè del suo datore di lavoro e diverrebbe di fatto un servo della gleba.
Non tutti possono essere lavoratori autonomi, perchè l'economia ne richiede solo una parte.
L'ipocrisia di fondo che c'è in Italia e penso che su questo possiamo essere daccordo Florian è la pretesa da parte del legislatore fiscale che un lavoratore autonomo il quale si sobbarca (di solito) maggiori preoccupazioni, ore di lavoro, rischi d'impresa debba avere un'imposizione fiscale tale da diminuire il vantaggio economico rispetto a chi rischi non se ne assume avendo il posto fisso.
Intendo dire se io commerciante, broker, avvocato, dentista, pago tutte le tasse finisce che il mio guadagno per ora di lavoro non è poi così differente a quello di un impiegato medio alto o ad un professore delle superiori e allora che mi sbatto a fare? Cosa ho studiato a fare, cosa ho speso a fare 200 mila euro per aprire il negozio? E giù voti a Silvio che strizza l'occhio a queste categorie.
A mio modo di vedere questo porta i giovani ad una ricerca del posto fisso garantito causando anche un eccesso di offerta in alcuni settori,ormai sempre più saturi e informatizzati con conseguente precariato, stipendi bassi e così via...
La classe politica cosa sta facendo di concreto per risolvere questi problemi socioeconomici a parte il generare invidia sociale fra lavoratori autonomi e dipendenti, pubblici e privati, italiani e stranieri, comunisti e fascisti, settentrionali e meridionali, esattamente come si sta impegnando a fare il nostro governo in questo momento difficile? #1#
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rob
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Messaggio da rob »

Fraunz ha scritto:Florian le scelte politiche vanno al di là delle esperienze dei singoli.
Il lavoratore dipendente ha bisogno di tutele legali, perchè se queste non vi fossero sarebbe alla mercè del suo datore di lavoro e diverrebbe di fatto un servo della gleba.
Non tutti possono essere lavoratori autonomi, perchè l'economia ne richiede solo una parte.
L'ipocrisia di fondo che c'è in Italia e penso che su questo possiamo essere daccordo Florian è la pretesa da parte del legislatore fiscale che un lavoratore autonomo il quale si sobbarca (di solito) maggiori preoccupazioni, ore di lavoro, rischi d'impresa debba avere un'imposizione fiscale tale da diminuire il vantaggio economico rispetto a chi rischi non se ne assume avendo il posto fisso.
Intendo dire se io commerciante, broker, avvocato, dentista, pago tutte le tasse finisce che il mio guadagno per ora di lavoro non è poi così differente a quello di un impiegato medio alto o ad un professore delle superiori e allora che mi sbatto a fare? Cosa ho studiato a fare, cosa ho speso a fare 200 mila euro per aprire il negozio? E giù voti a Silvio che strizza l'occhio a queste categorie.
A mio modo di vedere questo porta i giovani ad una ricerca del posto fisso garantito causando anche un eccesso di offerta in alcuni settori,ormai sempre più saturi e informatizzati con conseguente precariato, stipendi bassi e così via...
La classe politica cosa sta facendo di concreto per risolvere questi problemi socioeconomici a parte il generare invidia sociale fra lavoratori autonomi e dipendenti, pubblici e privati, italiani e stranieri, comunisti e fascisti, settentrionali e meridionali, esattamente come si sta impegnando a fare il nostro governo in questo momento difficile? #1#


Bel post. :)
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Messaggio da Florian »

Fraunz ha scritto:A mio modo di vedere questo porta i giovani ad una ricerca del posto fisso garantito...


Questo lo cercavano già i nostri padri, chi cercava un lavoro negli anni '60/'70, sperava con tutto il cuore di essere assunto in un posto statale.


whiterussian ha scritto:Che poi di questi diritti spesso la gente se ne approfitti è un altro discorso...



Appunto... :wink:
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rob
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Messaggio da rob »

Lavorare è meritorio di per sé indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Agli autonomi è giusto riconoscere le capacità di iniziativa individuale così come ai dipendenti è giusto riconoscere competenze ed entusiasmo nell'attività quotidiana che servono poi anche al lavoratore autonomo per incrementare i propri profitti.
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Messaggio da Florian »

rob ha scritto:Lavorare è meritorio di per sé indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Agli autonomi è giusto riconoscere le capacità di iniziativa individuale così come ai dipendenti è giusto riconoscere competenze ed entusiasmo nell'attività quotidiana che servono poi anche al lavoratore autonomo per incrementare i propri profitti.



Sono assolutamente d'accordo con questa tua affermazione. :wink:

Nel nostro paese dovrebbe esistere una maggiore meritocrazia, invece esiste altro, in primis la raccomandazione. :roll:
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Beppe Viola
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Messaggio da whiterussian »

Florian ha scritto:
whiterussian ha scritto:Che poi di questi diritti spesso la gente se ne approfitti è un altro discorso...



Appunto... :wink:

Ecco, allora magari potresti evitare di portare come argomento il fatto che tu (purtroppo) non hai diritto alla mutua.
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Messaggio da Florian »

whiterussian ha scritto:
Florian ha scritto:
whiterussian ha scritto:Che poi di questi diritti spesso la gente se ne approfitti è un altro discorso...


Appunto... :wink:

Ecco, allora magari potresti evitare di portare come argomento il fatto che tu (purtroppo) non hai diritto alla mutua.


E' da trent'anni che lavoro, in trent'anni ho lavorato sia come lavoratore dipendente sia come lavoratore autonomo, non aggiungo altro. :wink:

Se i lavoratori statali fancazzisti (per inciso: SOLO i fancazzisti) provassero sulla loro pelle che cosa vuol dire non avere nessun tipo di privilegio, molto probabilmente lavorerebbero di più smettendo di assentarsi... 8)
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Messaggio da Fraunz »

Grazie rob! Fra liguri ci si intende...
La differenza Florian è che ai tempi dei nostri padri con un diplomino ci facevi una signora carriera nel pubblico, adesso un neolaurato, anche medico lo trattano come una bestia.
Mi sembri un po' fossilizzato sul passato. :wink:
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Messaggio da Florian »

Fraunz ha scritto:La differenza Florian è che ai tempi dei nostri padri con un diplomino ci facevi una signora carriera nel pubblico...


Diciamo che ti sistemavi per tutta la vita... 8)

Fraunz ha scritto:adesso un neolaurato, anche medico lo trattano come una bestia.


Forse ti confondi con gli operai della Thyssenkrupp... 8)


Fraunz ha scritto:Mi sembri un po' fossilizzato sul passato. :wink:


Rammentare il passato serve ad una cosa sola: evitare che si ripeta. :wink:
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Messaggio da Fraunz »

Florian, le cose adesso sono diverse. La storia si ripete, ma vale per tutte le categorie.
Ti faccio un esempio:
Tu asserici che negli anni 70 o giù di lì gli statali in media non facevano una cippa e vivevano nella cuccagna, ok?
Prendiamo questa definizione per buona.
Negli stessi anni il commerciante tipo evadeva bellamente il fisco (non sapeva manco cos'era lo scontrino!) e si comprava in pochi anni appartamenti da affittare allo statale di turno (che gli cedeva quindi parte dello stipendio) per campare di rendita.
Gli stessi appartamenti magari erano stati costruiti da imprenditori edili che in quel periodo si permettevano di costruire enormi palazzoni sulle colline delle città e di ricavare 10 volte l'investimento deturpando il paesaggio e creando dei quartieri formicaio praticamente esentasse.
Devo ora pensare che i commercianti e fli imprenditori siano tutti evasori fiscali?
In questo caso farebbe bene lo statale ad essere assenteista, se tanto le sue tasse servono a costruire ospedali, ponti scuole utilizzate anche dagli evasori chi glielo fa fare di produrre di più per ingrati simili?
Non vedrei come rimproverare il suo comportamento.
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Messaggio da Florian »

Fraunz ha scritto:Florian, le cose adesso sono diverse. La storia si ripete, ma vale per tutte le categorie.
Ti faccio un esempio:
Tu asserici che negli anni 70 o giù di lì gli statali in media non facevano una cippa e vivevano nella cuccagna, ok?
Prendiamo questa definizione per buona.
Negli stessi anni il commerciante tipo evadeva bellamente il fisco (non sapeva manco cos'era lo scontrino!) e si comprava in pochi anni appartamenti da affittare allo statale di turno (che gli cedeva quindi parte dello stipendio) per campare di rendita.
Gli stessi appartamenti magari erano stati costruiti da imprenditori edili che in quel periodo si permettevano di costruire enormi palazzoni sulle colline delle città e di ricavare 10 volte l'investimento deturpando il paesaggio e creando dei quartieri formicaio praticamente esentasse.


Per questo motivo non voglio che il passato si ripeta.

Fraunz ha scritto:Devo ora pensare che i commercianti e fli imprenditori siano tutti evasori fiscali?In questo caso farebbe bene lo statale ad essere assenteista, se tanto le sue tasse servono a costruire ospedali, ponti scuole utilizzate anche dagli evasori chi glielo fa fare di produrre di più per ingrati simili?Non vedrei come rimproverare il suo comportamento.


Forse non ti è chiara una cosa: un assenteista è un mangiapane a tradimento che costa alla società, lo paghiamo NOI con il denaro che versiamo allo Stato, senza calcolare che un assenteista occupa un posto di lavoro che servirebbe ad un disoccupato bisognoso di lavorare. :roll:
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Messaggio da Fraunz »

Anche un evasore è un mangiapane a tradimento, ma io non mi permetterei mai di dire che i lavoratori autonomi sono evasori oppure che sono ladri perchè raddoppiano i prezzi profittando dell abuona fede dei clienti in un momentoin cui non avevano dimestichezza con l'euro, perchè so che farei un torto ingiusto ad una categoria composta perlopiù da persone oneste.
Per cui concludo l'OT ribadendo che è inutile fare del razzismo fra le categorie di lavoratori (indipendentemente da quello che dice Brunetta o che hai sperimentato tu nella tua lungissima vita) perchè si sbaglia sempre e si fa lo sporco gioco dei nostri mentecattissimi governanti.
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Messaggio da Florian »

Fraunz ha scritto:Anche un evasore è un mangiapane a tradimento...


Sono d'accordo.

Fraunz ha scritto:Per cui concludo l'OT ribadendo che è inutile fare del razzismo fra le categorie di lavoratori...


Il mio non è razzismo, credimi.

La categoria statale è sempre stata la categoria con il maggior numero di assenteisti e di fancazzisti, è ora di chiudere i rubinetti o finiremo molto male.

La festa è finita, per TUTTI.
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Messaggio da Fraunz »

La festa è finita, per TUTTI
.

Mi pare che per alcuni invece la festa continui.
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Messaggio da Florian »

whiterussian ha scritto:Fraunz, se permetti rispondo io

Fraunz ha scritto:Dove sono questi premi di produttività?

Nelle parole di Brunetta.



Buona lettura:


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
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Messaggio da Florian »



Certo è che se le notizie sono vere... :roll:

Parlar bene e razzolare male non va bene. :x
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Messaggio da drazenpetrovic »

Fraunz ha scritto:Florian, le cose adesso sono diverse. La storia si ripete, ma vale per tutte le categorie.
Ti faccio un esempio:
Tu asserici che negli anni 70 o giù di lì gli statali in media non facevano una cippa e vivevano nella cuccagna, ok?
Prendiamo questa definizione per buona.
Negli stessi anni il commerciante tipo evadeva bellamente il fisco (non sapeva manco cos'era lo scontrino!) e si comprava in pochi anni appartamenti da affittare allo statale di turno (che gli cedeva quindi parte dello stipendio) per campare di rendita.
Gli stessi appartamenti magari erano stati costruiti da imprenditori edili che in quel periodo si permettevano di costruire enormi palazzoni sulle colline delle città e di ricavare 10 volte l'investimento deturpando il paesaggio e creando dei quartieri formicaio praticamente esentasse.
Devo ora pensare che i commercianti e fli imprenditori siano tutti evasori fiscali?
In questo caso farebbe bene lo statale ad essere assenteista, se tanto le sue tasse servono a costruire ospedali, ponti scuole utilizzate anche dagli evasori chi glielo fa fare di produrre di più per ingrati simili?
Non vedrei come rimproverare il suo comportamento.


Io la vedo in maniera un po' diversa.
Conosco un sacco di gente che ha vissuto gli anni '60 e '70 e le cose non stavano esattamente così.
In quell'epoca, c'erano due categorie di persone.
Quelle che avevano voglia di lavorare e sapevano fare qualcosa e quelli che non volevano e/o non sapevano fare nulla.
I primi tendenzialmente si mettavano in proprio e facevano gli imprenditori o i liberi professionisti o facevano brillanti carriere nelle imprese private.
I secondi facevno gli impiegati pubblici (ovviamente non faccio riferimento all'èlite del pubblico impiego tipo professori universitari, prefetti, consiglieri di stato, ambasciatori, ma al medio pubblico dipendente).
Tra pubblici dipendenti e Stato c'era un patto tacito: tu lavori poco o non lavori per niente e io ti pago poco.
Nel 1970 con la creazione delle Regioni l'esercito dei pubblici dipendenti si moltiplicò....le Province dovevano essere abolite ma si moltiplicarono anche loro.
Negli anni '60 e '70, nonostante il pesante fardello del pubblico impiego, le cose funzionavano perchè, grazie all'enorme lavoro degli imprenditori (e non certo degli statali) l'economia cresceva molto, e ciò permetteva di mantenere anche gli statali.
Adesso l'economia non cresce più e il fardello non è più sopportabile; inoltre gli statali continuano a lavorare poco ma guadagnano più dei privati.
Insomma: i pubblici dipendenti dovevano (e devono tuttora) ringraziare ogni santo giorno l'imprenditore, perchè è solo grazie alla ricchezza prodotta da quest'ultimo (che, va ricordato, ogni giorno rischia i suoi soldi) che lo statale (che non rischia nulla per definizione) campa.
Ogni imprenditore mantiene sè stesso, i suoi dipendenti e un po' di statali.
Magari evade anche un po' il fisco, ma i suoi meriti (creazione della ricchezza che mantiene anche gli statali) sono nettamente superiori ai suoi demeriti (evasione fiscale, peraltro sempre più difficile e sempre meno possibile man mano che le dimensioni dell'azienda crescono).
Per chi non si ricorda chi era Drazen Petrovic...
http://it.youtube.com/watch?v=HPkXkZZsPGw
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Messaggio da gianlu »

Ottimo Drazen. Aggiungerei che una buona quota di responsabilita´ va a partiti e sindacati che hanno trasformato la pubblica amministrazione in un fortino di loro proprieta´ e le hanno cercate tutte (riuscendoci) per aumentare le loro clientele e sistemare i loro tesserati. Per dirne una, il 97% delle spese per la scuola va in stipendi, essendo troppi gli insegnanti.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Messaggio da Fraunz »

Ogni imprenditore mantiene sè stesso, i suoi dipendenti e un po' di statali.


Drazen il tuo ragionamento è molto opinabile.
Sono i dipendenti a mantenere (profumatamente) l'imprenditore, il quale non potrebbe fare niente del suo capitale se non vi fossero i dipendenti!
Senza gli statali poi l'imprenditore non sarebbe andato a scuola, forse sarebbe morto durante il parto, non potrebbe proteggere la sua proprietà dai predoni per assenza di forze dell'ordine, ecc..
Anche il mio è un ragionamento semplicistico, ma la realtà non è come la dipingi tu, dove le persone si dividono in due categorie.
Scommetto che tu fai parte della categoria dei buoni, ma che dscorsi sono?
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drazenpetrovic
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Messaggio da drazenpetrovic »

Fraunz ha scritto:
Ogni imprenditore mantiene sè stesso, i suoi dipendenti e un po' di statali.


Drazen il tuo ragionamento è molto opinabile.
Sono i dipendenti a mantenere (profumatamente) l'imprenditore, il quale non potrebbe fare niente del suo capitale se non vi fossero i dipendenti!
Senza gli statali poi l'imprenditore non sarebbe andato a scuola, forse sarebbe morto durante il parto, non potrebbe proteggere la sua proprietà dai predoni per assenza di forze dell'ordine, ecc..
Anche il mio è un ragionamento semplicistico, ma la realtà non è come la dipingi tu, dove le persone si dividono in due categorie.
Scommetto che tu fai parte della categoria dei buoni, ma che dscorsi sono?


Intanto io parlavo degli statali e non dei dipendenti dell'industria privata.
E poi tra imprenditori (e lavoratori autonomi in genere ma anche dipendenti privati) e statali c'è una piccola differenza.
Se ci sono troppi imprenditori qualcuno fallisce perchè il mercato seleziona; allo stesso modo non ci sono mai troppi dipendenti privati perchè l'imprenditore (ovviamente) ne assume solo il numero strettamente indispensabile (se no fallisce).
Questo discorso non vale per il pubblico impiego.
Infatti abbiamo una miriade di forestali calabresi (o dipendenti della Regione Sicilia, tanto per fare due esempi) perchè il numero e lo stipendio degli statali non hanno nulla a che fare con l'economia di mercato (chi è il concorrente di un Comune o di una Regione)?
Se io lavoro male o non lavoro o lavoro poco perdo i clienti (che ovviamente vanno da un altro) e muoio di fame, non credo si possa dire lo stesso per lo statale.
Per chi non si ricorda chi era Drazen Petrovic...
http://it.youtube.com/watch?v=HPkXkZZsPGw
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Messaggio da rob »

Come pubblico dipendente, ogni giorno che vado a lavorare penso innanzitutto di impiegare in maniera dignitosa il mio tempo cercando di rendere un buon servizio alla comunità. Non so se ci riesco, non ho questa presunzione e soprattutto non sono io a doverlo dire, ma semmai i miei superiori e il pubblico che beneficia dei servizi pubblici erogati.
Non ho mai pensato di dover ringraziare gli imprenditori perché ho un lavoro. Anzi sono consapevole che, nel mio settore, gli imprenditori non offrirebbero i servizi che il mio ente pubblico eroga, forse perché non avrebbero margini di lucro appetibili.
Quindi, nutro il massimo rispetto per chi intraprende attività autonome, ma per favore, la si smetta di disprezzare chi svolge un lavoro dipendente pubblico indipendentemente da come si comporta senza operare alcun discernimento. Chi agisce in questo modo è una persona poco intelligente.
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Messaggio da Fraunz »

Infatti abbiamo una miriade di forestali calabresi (o dipendenti della Regione Sicilia, tanto per fare due esempi) perchè il numero e lo stipendio degli statali non hanno nulla a che fare con l'economia di mercato (chi è il concorrente di un Comune o di una Regione)?


Ma Drazen infatti anch'io sono disgustato dalla miriade di forestali calabresi (che son più di quelli dell'intero Canada), ma ti sei mai chiesto perchè sono lì a far niente?
Perchè in Calabria non c'è lavoro e per i politici i posti di lavoro sono un enorme serbatoio di voti.
Possiamo paragonare i posti dati ai forestali e simili a dei sussidi di disoccupazione in cambio di voti.E questo succede in Campania, in Sicilia e ovunque è necessario chiedere una mano al politicante locale per tirare a campare. Come risolvere questa situazione penosa?
Nelle regioni del Nord la situazione non è più così diversa dal settore privato, e come ti potrà confermare Rob i casi di fannulloni sono eccezioni e non regole.
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Messaggio da Florian »

drazenpetrovic ha scritto:Conosco un sacco di gente che ha vissuto gli anni '60 e '70 e le cose non stavano esattamente così.
In quell'epoca, c'erano due categorie di persone.
Quelle che avevano voglia di lavorare e sapevano fare qualcosa e quelli che non volevano e/o non sapevano fare nulla.
I primi tendenzialmente si mettavano in proprio e facevano gli imprenditori o i liberi professionisti o facevano brillanti carriere nelle imprese private.
I secondi facevano gli impiegati pubblici (ovviamente non faccio riferimento all'èlite del pubblico impiego tipo professori universitari, prefetti, consiglieri di stato, ambasciatori, ma al medio pubblico dipendente).
Tra pubblici dipendenti e Stato c'era un patto tacito: tu lavori poco o non lavori per niente e io ti pago poco.
Nel 1970 con la creazione delle Regioni l'esercito dei pubblici dipendenti si moltiplicò....le Province dovevano essere abolite ma si moltiplicarono anche loro.
Negli anni '60 e '70, nonostante il pesante fardello del pubblico impiego, le cose funzionavano perchè, grazie all'enorme lavoro degli imprenditori (e non certo degli statali) l'economia cresceva molto, e ciò permetteva di mantenere anche gli statali.
Adesso l'economia non cresce più e il fardello non è più sopportabile; inoltre gli statali continuano a lavorare poco ma guadagnano più dei privati.



Con questo tuo post non hai espresso il tuo pensiero, hai semplicemente fatto una perfetta radiografia della nostra società! :wink:

Inutile dire che concordo in toto... :wink:
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Messaggio da uglygeek »

Fraunz ha scritto:L'ipocrisia di fondo che c'è in Italia e penso che su questo possiamo essere daccordo Florian è la pretesa da parte del legislatore fiscale che un lavoratore autonomo il quale si sobbarca (di solito) maggiori preoccupazioni, ore di lavoro, rischi d'impresa debba avere un'imposizione fiscale tale da diminuire il vantaggio economico rispetto a chi rischi non se ne assume avendo il posto fisso.
Intendo dire se io commerciante, broker, avvocato, dentista, pago tutte le tasse finisce che il mio guadagno per ora di lavoro non è poi così differente a quello di un impiegato medio alto o ad un professore delle superiori e allora che mi sbatto a fare? Cosa ho studiato a fare, cosa ho speso a fare 200 mila euro per aprire il negozio? E giù voti a Silvio che strizza l'occhio a queste categorie.

Le tasse i lavoratori autonomi le pagano in tutto il mondo.
E in un paese civile un comune commerciante dovrebbe guadagnare ben meno di un buon professore delle superiori.
Cosa ho studiato a fare dici? Che studi ci vogliono per gestire una salumeria, o guidare un taxi? Che studi ci vogliono per insegnare filosofia al liceo?
Ultima modifica di uglygeek il lun set 08, 2008 1:05 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Garfield-gnam2 »

drazenpetrovic ha scritto:
Fraunz ha scritto:
Ogni imprenditore mantiene sè stesso, i suoi dipendenti e un po' di statali.


Drazen il tuo ragionamento è molto opinabile.
Sono i dipendenti a mantenere (profumatamente) l'imprenditore, il quale non potrebbe fare niente del suo capitale se non vi fossero i dipendenti!
Senza gli statali poi l'imprenditore non sarebbe andato a scuola, forse sarebbe morto durante il parto, non potrebbe proteggere la sua proprietà dai predoni per assenza di forze dell'ordine, ecc..
Anche il mio è un ragionamento semplicistico, ma la realtà non è come la dipingi tu, dove le persone si dividono in due categorie.
Scommetto che tu fai parte della categoria dei buoni, ma che dscorsi sono?


Intanto io parlavo degli statali e non dei dipendenti dell'industria privata.
E poi tra imprenditori (e lavoratori autonomi in genere ma anche dipendenti privati) e statali c'è una piccola differenza.
Se ci sono troppi imprenditori qualcuno fallisce perchè il mercato seleziona; allo stesso modo non ci sono mai troppi dipendenti privati perchè l'imprenditore (ovviamente) ne assume solo il numero strettamente indispensabile (se no fallisce).
Questo discorso non vale per il pubblico impiego.
Infatti abbiamo una miriade di forestali calabresi (o dipendenti della Regione Sicilia, tanto per fare due esempi) perchè il numero e lo stipendio degli statali non hanno nulla a che fare con l'economia di mercato (chi è il concorrente di un Comune o di una Regione)?
Se io lavoro male o non lavoro o lavoro poco perdo i clienti (che ovviamente vanno da un altro) e muoio di fame, non credo si possa dire lo stesso per lo statale.


pensa a che cosa è l'imprenditoria al sud dove lo stato, quindi anche il pubblico impiego è quasi assente e vieni a fare impresa qui... io penso che chi ha la fortuna di essere assistito da un buon apparato statale non debba nemmeno farli sti discorsi, ripeto prova solo a pensare ad un cambio di condizioni tra un imprenditore del sud e uno del nord e poi ti rendi conto di quanto ti serva un servizio pubblico decente, dalle cose basilari fino alle più complicate.
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A volte mi vergogno di essere italiano, poi mi ricordo di essere napoletano e mi torna il sorriso. A. de laurentiis
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drazenpetrovic
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Messaggio da drazenpetrovic »

Garfield-gnam2 ha scritto:
drazenpetrovic ha scritto:
Fraunz ha scritto:
Ogni imprenditore mantiene sè stesso, i suoi dipendenti e un po' di statali.


Drazen il tuo ragionamento è molto opinabile.
Sono i dipendenti a mantenere (profumatamente) l'imprenditore, il quale non potrebbe fare niente del suo capitale se non vi fossero i dipendenti!
Senza gli statali poi l'imprenditore non sarebbe andato a scuola, forse sarebbe morto durante il parto, non potrebbe proteggere la sua proprietà dai predoni per assenza di forze dell'ordine, ecc..
Anche il mio è un ragionamento semplicistico, ma la realtà non è come la dipingi tu, dove le persone si dividono in due categorie.
Scommetto che tu fai parte della categoria dei buoni, ma che dscorsi sono?


Intanto io parlavo degli statali e non dei dipendenti dell'industria privata.
E poi tra imprenditori (e lavoratori autonomi in genere ma anche dipendenti privati) e statali c'è una piccola differenza.
Se ci sono troppi imprenditori qualcuno fallisce perchè il mercato seleziona; allo stesso modo non ci sono mai troppi dipendenti privati perchè l'imprenditore (ovviamente) ne assume solo il numero strettamente indispensabile (se no fallisce).
Questo discorso non vale per il pubblico impiego.
Infatti abbiamo una miriade di forestali calabresi (o dipendenti della Regione Sicilia, tanto per fare due esempi) perchè il numero e lo stipendio degli statali non hanno nulla a che fare con l'economia di mercato (chi è il concorrente di un Comune o di una Regione)?
Se io lavoro male o non lavoro o lavoro poco perdo i clienti (che ovviamente vanno da un altro) e muoio di fame, non credo si possa dire lo stesso per lo statale.


pensa a che cosa è l'imprenditoria al sud dove lo stato, quindi anche il pubblico impiego è quasi assente e vieni a fare impresa qui... io penso che chi ha la fortuna di essere assistito da un buon apparato statale non debba nemmeno farli sti discorsi, ripeto prova solo a pensare ad un cambio di condizioni tra un imprenditore del sud e uno del nord e poi ti rendi conto di quanto ti serva un servizio pubblico decente, dalle cose basilari fino alle più complicate.


Ecco appunto....il problema è: il nostro è un buon apparato statale o è un carrozzone dove un numero esagerato di pubblici dipendenti guadagna stipendi superiori rispetto a quelli del settore privato lavorando molto meno?

Tra l'altro nessuno ha ancora risposto a questa domanda: perchè un usciere che lavora alla Fiat fa 40 ore settimanali mentre un usciere che lavora in un Ministero (stesso identico lavoro) ne fa 36?
Per chi non si ricorda chi era Drazen Petrovic...
http://it.youtube.com/watch?v=HPkXkZZsPGw
Garfield-gnam2
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Messaggio da Garfield-gnam2 »

drazenpetrovic ha scritto:
Garfield-gnam2 ha scritto:
drazenpetrovic ha scritto:
Fraunz ha scritto:
Ogni imprenditore mantiene sè stesso, i suoi dipendenti e un po' di statali.


Drazen il tuo ragionamento è molto opinabile.
Sono i dipendenti a mantenere (profumatamente) l'imprenditore, il quale non potrebbe fare niente del suo capitale se non vi fossero i dipendenti!
Senza gli statali poi l'imprenditore non sarebbe andato a scuola, forse sarebbe morto durante il parto, non potrebbe proteggere la sua proprietà dai predoni per assenza di forze dell'ordine, ecc..
Anche il mio è un ragionamento semplicistico, ma la realtà non è come la dipingi tu, dove le persone si dividono in due categorie.
Scommetto che tu fai parte della categoria dei buoni, ma che dscorsi sono?


Intanto io parlavo degli statali e non dei dipendenti dell'industria privata.
E poi tra imprenditori (e lavoratori autonomi in genere ma anche dipendenti privati) e statali c'è una piccola differenza.
Se ci sono troppi imprenditori qualcuno fallisce perchè il mercato seleziona; allo stesso modo non ci sono mai troppi dipendenti privati perchè l'imprenditore (ovviamente) ne assume solo il numero strettamente indispensabile (se no fallisce).
Questo discorso non vale per il pubblico impiego.
Infatti abbiamo una miriade di forestali calabresi (o dipendenti della Regione Sicilia, tanto per fare due esempi) perchè il numero e lo stipendio degli statali non hanno nulla a che fare con l'economia di mercato (chi è il concorrente di un Comune o di una Regione)?
Se io lavoro male o non lavoro o lavoro poco perdo i clienti (che ovviamente vanno da un altro) e muoio di fame, non credo si possa dire lo stesso per lo statale.


pensa a che cosa è l'imprenditoria al sud dove lo stato, quindi anche il pubblico impiego è quasi assente e vieni a fare impresa qui... io penso che chi ha la fortuna di essere assistito da un buon apparato statale non debba nemmeno farli sti discorsi, ripeto prova solo a pensare ad un cambio di condizioni tra un imprenditore del sud e uno del nord e poi ti rendi conto di quanto ti serva un servizio pubblico decente, dalle cose basilari fino alle più complicate.


Ecco appunto....il problema è: il nostro è un buon apparato statale o è un carrozzone dove un numero esagerato di pubblici dipendenti guadagna stipendi superiori rispetto a quelli del settore privato lavorando molto meno?

Tra l'altro nessuno ha ancora risposto a questa domanda: perchè un usciere che lavora alla Fiat fa 40 ore settimanali mentre un usciere che lavora in un Ministero (stesso identico lavoro) ne fa 36?


si ma io ti volevo dire che senza pubblico non esiste privato..quindi se molti sono privati è forse anche perchè il pubblico lì non fa poi così schifo, invece qui fa proprio schifo, non c'è alcun aiuto... poi tutto è migliorabile... e benchè qualcuno la pensi diversamente siamo un solo paese e si dovrebbe iniziare a dare un servizio pubblico serio anche qui, altrimenti non cresceremo mai.
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Messaggio da Florian »

Garfield-gnam2, rivolgendosi a drazenpetrovic ha scritto:si ma io ti volevo dire che senza pubblico non esiste privato..


E senza lavoratori privati (autonomi o dipendenti) che versano i contributi, il settore pubblico potrebbe andare a farsi benedire.
« Sarei disposto ad avere 37 e 2 tutta la vita in cambio della seconda di servizio di McEnroe »

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Messaggio da Garfield-gnam2 »

Florian ha scritto:
Garfield-gnam2, rivolgendosi a drazenpetrovic ha scritto:si ma io ti volevo dire che senza pubblico non esiste privato..


E senza lavoratori privati (autonomi o dipendenti) che versano i contributi, il settore pubblico potrebbe andare a farsi benedire.


Se versassero tutto quello che devono versare gli ospedali avrebbero le mattonelle d'oro....lasciamo perdere che oggi non è cosa
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Messaggio da gianlu »

rob ha scritto:Come pubblico dipendente, ogni giorno che vado a lavorare penso innanzitutto di impiegare in maniera dignitosa il mio tempo cercando di rendere un buon servizio alla comunità. Non so se ci riesco, non ho questa presunzione e soprattutto non sono io a doverlo dire, ma semmai i miei superiori e il pubblico che beneficia dei servizi pubblici erogati.
Non ho mai pensato di dover ringraziare gli imprenditori perché ho un lavoro. Anzi sono consapevole che, nel mio settore, gli imprenditori non offrirebbero i servizi che il mio ente pubblico eroga, forse perché non avrebbero margini di lucro appetibili.
Quindi, nutro il massimo rispetto per chi intraprende attività autonome, ma per favore, la si smetta di disprezzare chi svolge un lavoro dipendente pubblico indipendentemente da come si comporta senza operare alcun discernimento. Chi agisce in questo modo è una persona poco intelligente.


Rob, nessuno se la prende col singolo dipendente pubblico come puoi essere tu o chiunque altro. Il problema è che tanti dipendenti pubblici gettano il discredito sull'intera categoria, ed è proprio dai dipendenti pubblici seri e laboriosi (ancorché minoritari) che dovrebbe partire la denuncia di ciò che non funziona nella pubblica amministrazione.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Messaggio da Fraunz »

Rob, nessuno se la prende col singolo dipendente pubblico come puoi essere tu o chiunque altro. Il problema è che tanti dipendenti pubblici gettano il discredito sull'intera categoria, ed è proprio dai dipendenti pubblici seri e laboriosi (ancorché minoritari) che dovrebbe partire la denuncia di ciò che non funziona nella pubblica amministrazione.


Intendi che i dipendenti pubblici dovrebbero denunciare i loro dirigenti inetti raccomandati dai politici?
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Messaggio da gianlu »

Idealmente sì. Poi è evidente che anche gli eroi tengono famiglia e un conto è l'ideale e un altro è il reale. Per cui non posso fare la morale a nessuno.
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alcol
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Messaggio da alcol »

era il topic del TAV? :roll:
MyMag si divide in due categorie: chi parla di tennis e chi sparla di tennisti.(cit)

Partito anti-poltronati

Qui siamo uno step più avanti
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Re: Tav Lione-Torino

Messaggio da klaus »

ANSA Torino-Lione, tecnici bloccati a Susa Operativi in altri siti. No-Tav in zona
Sono incaricati dei sondaggi per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità
12 gennaio, 09:02

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SUSA - Bloccati a Susa ma operativi in altri siti i tecnici incaricati dei sondaggi per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione: secondo quanto si apprende, nel momento in cui il presidio No tav di Susa impediva l'accesso alla zona dell'autoporto, a Collegno (Torino), allo scalo merci Orbassano ed in un altro terreno di Torino si sono presentati altri tecnici che hanno iniziato a fare i sondaggi. I lavori sono iniziati sotto la sorveglianza delle forze dell'ordine che presidiano i vari siti.

TORINO-LIONE: LINEA ALTA CAPACITA' MERCI-PASSEGGERI - La futura linea ferroviaria Torino-Lione, lunga circa 70 chilometri, sarà ad alta capacità e 'mista': lungo la tratta - parte integrante del Corridoio 5 europeo, viaggeranno infatti sia treni merci che treni passeggeri. Si tratterà di una linea ad alta capacità, non ad alta velocità: i convogli viaggeranno a una velocità media maggiore rispetto alla linea storica ma non a 300 chilometri l'ora, anche se la velocizzazione sulla tratta favorirà anche i passeggeri, accorciando a 3 ore e 20 minuti la distanza Torino-Parigi. Soprattutto, la capacità della nuova linea sarà più elevata con l'obiettivo di realizzare una 'autostrada ferroviaria', trasferendo almeno 600 mila tir dalla strada alla ferrovia anche in vista del forte incremento del traffico merci nei prossimi anni sul confine italo-francese. Il corridoio internazionale sarà lungo circa 70 chilometri (da Saint Jean de Maurienne a Sant'Antonino di Susa).

Il costo finale dell'opera dovrebbe attestarsi tra 15-20 miliardi, di cui 8-9 miliardi per la tratta internazionale, ma si tratta di stime, non essendoci ancora il progetto preliminare. In Italia, l'Osservatorio - che svolge la 'governance' della progettazione preliminare della Nuova Linea Torino Lione (NLTL) - ha dato il via a un piano di sondaggi geognostici che dovrebbero partire nei prossimi giorni. L'obiettivo è arrivare in primavera a un progetto preliminare complessivo, dalla Torino-Milano al confine di Stato, da sottoporre alla Valutazione di impatto ambientale (Via). Secondo calendario, entro il 2012 dovrebbe essere conclusa la progettazione definitiva per giungere all'apertura dei cantieri nel 2013: la realizzazione dell'opera dovrebbe essere dieci anni dopo, nel 2022-2023. Nella parte francese (46 chilometri di tunnel), sono terminati gli scavi di due dei tre cunicoli esplorativi. Il terzo è in fase di completamento. Della Torino-Lione si cominciò a parlare 20 anni fa: nel vertice italo-francese di Nizza nel giugno 1990 i governi affermarono l'interesse per un nuovo collegamento tra i due paesi. L'anno successivo, Roma e Parigi incaricarono le rispettive società ferroviarie di avviare uno studio di fattibilità. Nel 2004 scoppia la protesta anti-Tav, con blocchi e proteste delle popolazioni locali: i Comuni coinvolti nel progetto, soprattutto le municipalità della Bassa Val di Susa, ritennero l'opera inutile, dispendiosa e dannosa per l'ambiente. Di qui la decisione dell' allora governo Berlusconi di avviare un tavolo con esperti ad enti territoriali per la condivisione del progetto.
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bogix
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La TAV

Messaggio da bogix »

Se ne parlava l'altro giorno...oggi importanti scontri a Chiomonte con circa 2000 poliziotti che hanno forzatamente sgomberato il campo per iniziare i lavori.
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Re: La TAV

Messaggio da alessandro »

contro la Tav, non conviene.

anni fa', ( era Prodi), Prodi aveva istituito una commissione di esperti per giudicare sulla fattibilita', i costi e se convenisse economicamente.

la commissione fornisce tutti i dati, i politici "sono troppo tecnici, fat eun riassunto"
la commissione riassume cosi' : e' un'opera costosissima e inutile, non ha giustificazioni economice
Risposta: la politica ormai ha deciso. Si fa e basta.


io mi fido dei tecnici, siamo a livelli del ponte sullo stretto.

Per l'amianto, l'uccisione di una valle, etc.... se fosse giustificato e indispensabile, si trova una soluzione, ma cosi'...
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Re: La TAV

Messaggio da alessandro »

Lyon-Turin Ferroviarie”, a sostegno della proposta di nuova linea, ipotizza che il volume dell’interscambio di merci e persone attraverso la frontiera cresca senza limiti nei prossimi decenni. Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino dimostra che «assunzioni e conclusioni di questo tipo sono del tutto infondate». I dati degli ultimi anni lungo l’asse Francia-Italia smentiscono infatti questo scenario: il transito merci è in calo e non ha ragione di esplodere in futuro. Un rapporto della “Direction des Ponts et Chaussées” francese, predisposto per un audit all’Assemblea Nazionale nel 2003, imponente corteo No-Tavafferma che riguardo al trasferimento modale tra gomma e rotaia, la Lione-Torino sarà ininfluente.

E ora i costi di realizzazione a carico del governo italiano: 12-13 miliardi di euro, che considerando gli interessi sul decennio di cantiere portano il costo totale prima dell’entrata in servizio dell’opera a 16-17 miliardi di euro. Ma il bello è che anche quando funzionerà, la linea non sarà assolutamente in grado di ripagarsi e diventerà fonte di continua passività, trasformandosi per i cittadini in un cappio fiscale.


http://www.libreidee.org/2011/06/mercal ... ino-lione/
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