Mini-classifica personale, probabilmente sbagliata, dei film del 2022 (devo ancora recuperarne un po', alcuni sono in sala in questo momento, altri usciranno chissà quando, sempre ringraziando l'attentissima
distribuzione italiana, vabbè considero chiusa la polemica tra me e il sottoscritto).
Annata senza particolari picchi, almeno per i miei gusti. Svettano sul resto due film davvero belli, anche se uno, il primo, sta dividendo parecchio, al punto che non so se siano di più i sostenitori o i detrattori (per Francesco Alò, quel buffo critico/youtuber che scrive sul Messaggero e fa i video per BadTaste, e che talvolta fa anche discorsi interessanti, è il peggior film del Festival di Cannes 2022).
1-
Pacifiction di Albert Serra (Spagna, Francia)
2-
Animali selvatici di Cristian Mungiu (Romania)
3-
L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice di Alain Guiraudie (Francia)
4-
Master Gardener di Paul Schrader (USA)
5-
La notte del 12 di Dominik Moll (Francia)
6-
Tori e Lokita dei Fratelli Dardenne (Belgio, Francia)
7-
Rimini di Ulrich Seidl (Austria)
8-
Gigi la Legge di Alessandro Comodin (Italia)
9-
Triangle of Sadness di Ruben Ostlund (Svezia)
10-
Unrest di Cyril Schaublin (Svizzera)
Altri film abbastanza belli: Bones and all, Aftersun, Leila e i suoi fratelli, Fairytale. Su Blonde e Crimes of the future non ho le idee chiarissime, pur avendoli rivisti: hanno grandi momenti di cinema alternati a scene imbarazzanti.
Tra i film su cui nutrivo aspettative e che invece mi hanno deluso cito Showing Up di Kelly Reichardt (ho sempre apprezzato i suoi film ma questo ha una patina finto-intellettuale da Sundance che mi dà sui nervi) e The Plains di David Easteal (reperibile su Mubi che lo ha distribuito in Italia), un film sperimentale australiano che vantava premi e ottime recensioni, rivelatosi una palla assurda (ci sono due colleghi, lavorano in un tribunale, che fanno il tragitto casa-lavoro nella stessa auto, e parlano apatici delle stesse cose ogni volta, 3 ore e 20 minuti così sempre riprese dal sedile posteriore dell'auto, se non lo interrompevo finiva che mi sparavo).
La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.