Ci sono casi e casi, certo che Rios è un esempio troppo particolare era uno swarovski che giocava a tennis.
Troppo più brillane di Johansson ma anche lui ha vinto e perso tornei da giocatori che oggi riceverebbero la stessa misera considerazione che hanno molti discreti giocatori, fra l' altro alcuni di quelli che battevano Rios sono ancora in attività.
Lo vedo un pochino protetto da questa malinconia per il passato che non può tornare dove le cose erano più belle, anche Kafelnikov è uno di questi, era un campione di qualità indiscussa ma gurdando il cammino che percorse nei suoi due acuti, si capisce bene che un po' di fortuna ci vuole sempre nella vita.
Come quando devi sostenere un esame, c'è quello a cui capitano le domandine facili e quello che invece deve rispondere a quesiti più complicati, i super campioni di slam già citati milioni di volte sono quelli sempre preparati su tutto che qualunque cosa gli puoi chiedere, loro ti rispondono, altri come Gaudio, Johansson, Costa, Stich, Korda ecc.. un po' di fortuna l' hanno avuta.
La fortuna però l' hanno avuta anche i grandi campioni, potremmo fare una lunga lista di grossi campioni che hanno vinto edizioni un po' fortunate.
Fatto sta che quando vinci uno slam secondo me non è mai per errore.
Ha detto una cosa giustissima Corsair, è importante trovare i 15 giorni della vita, per poco ad esempio non li trovava anche Verkerk, sono eventi difficili, in un anno ci sono una cinquantina di settimana, imbiffare quelle due precise è statisticamente difficle, ma non impossibile.
Questo è quello che mi sforzo spesso di dire, cioè che nel circuito di oggi non ci sono dei grossi campioni ma ci sono dei giocatori che arrivano ad ondate che quando sono in forma, esprimono un tennis straripante.
Io su Costa non sono molto d' accordo, quell' anno giocò un Rolando da incorniciare, aveva una determinazione incredibile, padrone di tutti i colpi, tirava dei kick che ti mandava in tribuna a rispondere, faceva quello che voleva col rovescio, spettacolari quei lungo linea "corti" che tirava più lenti per far sì che il giocatore non solo dovesse correre di lato ma anche in avanti, palle corte mascherate millimetriche e chi più ne ha più ne metta.
Certo, contro un Ferrero che si era presentato con le stampelle ad inizio torneo, coritsone a dosi industriali e maratone pre-finale, ma quel Costa giocò così bene e così determinato che mi lasciò comunque il forte dubbio di poter battere anche un ottimo Ferrero.
Gaudio invece è uno che veramente se l'è scippato
, un giocatore che veramente ha indovinato tutte le giornate giuste, in finale giocò bene soltanto un set poi Coria fece il resto.
Johansson: non dimentichiamoci che Topo Gigio è l' assassino dei matti tennistici, anche Kafelnikov che è la copia anni '90 di Safin ne ha buscate divere volte da Token.
A me piacciono da morire sia Marat che Thomas e vedendo la partita con doppio entusiasmo se provate a vederla dalla parte dello svedese, noterete che la giocò davvero alla grande come pure il resto del torneo.
Bellissima la semifinale con Jiri Novak e impressionante il 6-0 che inflisse a Bjorkmann, giocò ad un livello tale che il set dopo lo perse per deconcentrazione.
Poi Johansson è tornato in semifinale a Wimbledon dove se non era per un nastro andava al quinto contro Roddick e non si sa come poteva finire, inoltre Johansson è uno dei pochi che è risucito a togliere un set sull' erba di Wimbledon al miglior Federer, non mi pare una capacità riscontrabile in un peones di passaggio.
Anche a livello tecnico ha una delle migliori risposte al mondo, uno dei migliori rovesci bimani ed è il miglior servizio in circolazione rispetot all' altezza.
Anche Todd Martin è un altro che poveretto ha bussato tante volte alla porta degli slam, certo che quando uno avanti 5-1 al quinto si fa sconfiggere da MaliVai... un po' se lo merita
MI fa venire in mente Goran, se poveretto avesse perso quella finale con Rafter?
La differenza in campo sarebbe stata micrometrica ma le conseguenze enormi, avere o non avere uno slam, eppure, quello di là se la meritava quanto lui.
Per questo bisognerebbe avere più rispetto dei finalisti perché a volte dietro una sonfitta o una vittoria c'è un nastro (Becker '89 US Open) c'è una sospesione per pioggia (Courier Vs Agassi), un errore arbitrale, che può voler dire la differenza fra campione e non campione.
Ritengo che il raggiungimento di uno slam sia ovviamente importante ma questo non rende un giocatore migliore di un altro che non l' ha vinto, un po' si ricollega al discorso del numero uno, dipende da quando ti capita.
Muster se capitava adesso aveva Nadal che non gli faceva vincere tutto sulla terra e non arrivava numero uno, ma questo è un altro discorso.